Inoltre, dai dati, si evince che le regioni che hanno dato il maggior numero di voti, sono quelle storicamente di sinistra (Emila Romagna e Toscana).
Ti dirò Vaina , ieri sera sono stato due ore e passa davanti ai seggi a chiacchierare (e a lanciare qlc slogan con Rhaegar e l'Alessia) e ho notato che ha votato moooolta meno gente del solito... anche qui, nella roccaforte rossa
Ovvio che poi a livello nazionale l'ER si distingue sempre.
Accidenti quanti posts in così poco tempo
Dopo lo sconcertante ma purtroppo prevedibile esito di questa consultazione referendaria traggo le mie conclusioni quotando i nuovi interventi che mi sono sembrati più significativi
Amici miei (posso definirvi cosi' anche se non vi ho mai visto? spero di si)...Voi tutti sapete come la penso.
Illuminate un giorno molto buio di questo vostro compagno.
Certo che puoi definirmi un'amica e un'alleata nel sostenere le ragioni del si.
E da amica vorrei ricordarti che perdere una battaglia non significa perdere la guerra.
Credo che molti (troppi) non abbiano votato per pura e semplice ignavia, altri per comprensibile disaffezione alla politica, altri ancora per ragionamenti etici propri che sono stati eposti da lacuni anche qui, credo che solo una minoranza abbia seguito acriticamente le indicazioni della Chiesa.
Sono ottimista su quanto quoto qui sotto:
Il mio auspicio è che si ritorni a discuterne in Parlamento con animi sereni e con il contributo positivo (e, possibilmente, disinteressato) di esperti del settore al fine di fare chiarezza su ogni aspetto della materia.
Mi unisco a questo auspicio.
Credo che dopo il numero comunque consistente di voti espresso dagli italiani a favore dell'abrogazione il Parlamento si sentirà in dovere di ridiscutere gli aspetti più controversi ed ideologici della legge 40.
Oltretutto le osservazioni fattie da tuo padre e da altri ginecologi sulla necessità di incrementare la donazione del cordone ombelicale sono tristemente note, così come il fatto che la fecondazione assistita sia purtroppo diventata un ricco business e sia stata spesso applicata anche senza reali necessità (se non quella di gonfiare il portafoglio di medici di pochi scrupoli)
Ed ecco un intervento che mette a fuoco un grosso problema:
Scrivo che non so ancora il risultato finale, ma dubito che superi il 30% dei votanti. Il che a mio avviso porta alla bocciatura non solo dei quesiti, ma anche del sistema referendario in se. E questo a mio parere è bellissimo. Non ne potevo più di questi referendum assurdi portati dai radicali ogni due anni circa...
Qualcun altro ha osservato che il Parlamento sarà soddisfatto di questo svilimento dello strumento referendario che limita il suo potere.
Ebbene, i miei complimenti alla pervicacia con cui i Radicali si sono dati da fare per far sì che uno stolto abuso disamorasse gli italiani dal più importante strumento di democrazia diretta a loro disposizione: eccellente risultato di una politica lungimirante, non c'è che dire.
Nonostante ciò mi unisco a Ghost, a Damien, a Scuotivento ed agli altri disgustati dal mancato raggiungimento del quorum perchè ritengo che la maggior parte delle astensioni derivino proprio da quell'ignavia che tanto piace (sempre) a chi ci governa.
la legge sull'aborto è stata troppo spesso £assurdamente) considerata alla stregua di un metodo anticoncezionale
Su questo avevo sentito una proposta: il primo aborto paga lo stato, il secondo a metà. Dal terzo in poi fatti tuoi...
A questo rispondo in un post separato perchè nell'altro sarebbe (apparentemente) OT.
Ricordo anch'io questa proposta, sensata e secondo me blanda (credo che già il secondo aborto dovrebbe essere a carico della paziente).
Ricordo anche i soliti estremisti gridare allo scandalo alla sola formulazione della proposta.
Con questi atteggiamenti estremistici certi soggetti politici si alienano non solo il consenso ma anche il semplice ascolto.
già da stamattina stanno discutendo su quello che dovranno fare in parlamento per sistemare sta legge aborto. Lo faranno? Bho, non so perchè, ma ne dubito.
Se continuiamo così mi tocca nadare a vivere in cina....
Sapete perche' coppie sane ricorrono (o ricorrerebbero) alla fecondazione assistita'?Non ne trovo i motivi.....
sapete spiegarmeli?
A parte il motivo già paventato da Mornon, aggiungo a causa di ignoranza in quanto molte coppie non sono a conoscenza che esistono delle cure mediche le quali, nella maggior parte dei casi, si rivelano efficaci. Questo viene taciuto dai ginecologi in primis i quali hanno, ovviamente, interesse a sottoporre i pazienti alla fecondazione assistita e/o a loro volta ignorano (o preferiscono ignorare) l'esistenza di tali cure.
Grazie Alyssa,
oggi mi sento meglio.
Sono piu' fresco e disposto alla discussione.
Speriamo che in parlamento questa "legge 40" non venga accantonata.
Grazie a tutti per il sostegno in un momento buio.
Grazie anche a Lupo....io vivo mooolto lontano dal mondo economico e dai mercanti....non riesco a focalizzare mai bene questi aspetti.
Ciao
oggi mi sento meglio.Sono piu' fresco e disposto alla discussione.
Speriamo che in parlamento questa "legge 40" non venga accantonata.
Bravo, così mi piaci
Grazie anche a Lupo....io vivo mooolto lontano dal mondo economico e dai mercanti....non riesco a focalizzare mai bene questi aspetti.
figurati...purtroppo, in questo caso, tace (colpevolmente) anche il mondo medico
ricapitolando:
la gente che vuol fare fecondazione assistita andrà all'estero.
i ricercatori del campo che è stato "bloccato" andranno teoricamente all'estero.
i gay andranno all'estero a sposarsi
gli immigrati tra un pò li terremo tutti all'estero.
avanti il prossimo
Grazie Alyssa,oggi mi sento meglio.
Sono piu' fresco e disposto alla discussione.
Speriamo che in parlamento questa "legge 40" non venga accantonata.
Grazie a tutti per il sostegno in un momento buio
Grazie a te per le informazioni
io vivo mooolto lontano dal mondo economico e dai mercanti....non riesco a focalizzare mai bene questi aspetti
Quando qualcosa diventa affare...
i ricercatori del campo che è stato "bloccato" andranno teoricamente all'estero
Evviva la fuga di cervelli...
Mi sa che caricate di eccessiva valenza questo referendum.
Tiro un paiod i conclusioni miei personali:
1) Il sistema referendario (abrogativo) è stato fin troopo abusato. Anche in questo caso. Spero che questo sia l'ultimo.
2) I quesiti erano estremizzati. Con le domande, si è cercato quasi di dar vita ad uno "scontro di civiltà" fra favorevoli e contrari. Giustamente il referendum non ha raggiunto il quorum.
3) L'insignificante affluenza (25,9%) stà a dimostrare che l'italiano non è un pecorone che esegue quello che gli si dice. E nonostante molti politici, uomini di spettacolo (Ma cosa c'entrano con la scienza?) e altre dubbie autorità (quotidiani in primis) abbiano partecipato attivamente per il "SI", l'italiano ha scelto di testa sua. Era già successo nel referendum per il divorzio, è ricapitato ora.
A conclusione, vi lascio l'editoriale di Avvenire (Che oggi usciva con il titolone in rosso 74,1%...)
Ciao!
Vainamoinen
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Anche Golia un giorno è crollato
Il potere mediatico sotto accusa
Dino Boffo
L'esito dei referendum celebrati tra domenica e lunedì non ha bisogno di aggettivi qualificativi. Toglierebbero eloquenza ai numeri, che per una volta invece devono restare - nudi e duri - davanti agli occhi e parlare in tutta la loro fragranza. Quanto al tormentone già inaugurato su chi sarebbero i vinti e i vincitori, ci interessa - qui, in umiltà, guardando al bene del Paese - partecipare all'individuazione di quello che, certo, è il perdente numero uno di questo fiasco epocale, ossia il potere mediaticamente costituito e rappresentato - nel caso - dal circuito autoreferenziale dei grandi giornali, che poi per macchiettistica simulazione si riflettono in molti dei fogli regionali o provinciali.
Per sei-mesi-sei questi intellettuali sopraffini che presiedono al lavoro nelle cave redazionali, con l'ausilio di quegli ineguagliabili lucernari tenuti in piedi da callidi opinionisti o scienziati arruolati alla bisogna, si sono prodigati come mai a rappresentare agli italiani una sfida che tale era solo nelle loro ossessioni culturali o nei calcoli di carriera personale. Si sono abbondantemente offerti ad un'osmosi simbiotica con una classe politica refrattaria al vissuto del Paese, abdicando non solo al proprio tradizionale radicamento ma anche ad un moderno ruolo di scuotimento e di sveglia. Così armati, hanno voracemente sfigurato i termini dei quesiti referendari, caricandoli di significati tanto eccentrici da rendere irriconoscibili i dati di partenza, prodigandosi con ogni perizia e opulenza per allontanare dagli occhi dell'opinione pubblica la domandina fatale: e dell'embrione, sì di questa vita appena iniziata eppure già irrefrenabile, che cosa è giusto, e doveroso fare?
Ma è bastato che le informazioni finalmente circolassero, che il lavoro diuturno effettuato per divulgare l'alfabeto di discipline ardite arrivasse a destinazione, che la ge nte comune cioè avesse la percezione esatta non dei teoremi di lorsignori ma dell'effettiva, semplice e drammatica posta in gioco, è bastato questo perché immediatamente le intenzioni di voto scendessero e, nel concreto, si arrivasse a raccogliere quello che segna il consenso minimo alla nostra classe fru-fru. È avvenuto cioè quello che i nostri campioni non potevano concepire, ossia che la gente una volta messa nelle condizioni di pensare con la propria testa sapeva e voleva decidere davvero, non però nel senso preordinato, quanto andando piuttosto in direzione opposta, peraltro senza alcuna inibizione.
Ma è capitato ancora di più. Ossia che si dovesse infine prendere atto che la Chiesa, quando parla delle cose che contano, e parla facendosi capire, appellandosi al sentire profondo del nostro popolo: là dove ella è riconosciuta interlocutrice singolarmente credibile, ha più ascolto di certi pulpiti esagitati. Questo il significato profondo dell'evento di domenica. Si ripete con ciò quello che è avvenuto nel referendum del 1991: allora si ritrovarono a casa i politici, oggi è finita sotto giudizio quella classe intellettuale che vive nei giornali e attorno ad essi. Non si illudano costoro di rimettere in quarantott'ore tutto a posto, quasi bastasse virare in senso contrario la giostra dei dispetti e delle piacevolezze. Svecchiare, occorre, metodi e teste, e poi aria nuova, logiche finalmente diverse.
Colleghi cari, la crisi è profonda. Prendiamo il coraggio di guardarci allo specchio, e di prendere le decisioni salutari per noi e per quelli, più giovani, che nelle redazioni ci sono affidati, e che hanno il dovere-diritto di crescere in una dimensione altra e austera del mestiere. Il Paese ha bisogno di un altro giornalismo, non più complice del potere culturale più forte, capace di a ndare controcorrente, audace nelle chiavi di lettura adottate, vero nella credibilità spesa. Capite bene che di certe aristocrazie bolse la cittadinanza ormai non sa più che farsene, suonano spartiti incomprensibili ai giovanissimi e ai giovani adulti. Il trombonismo sfiatato non si rianima certo perché intona per la millesima volta il salmo anticlericale. Blateratori del quasi-nulla. Dissimulatori spietati e cinici. Sodali di menti indispettite e stanche. Attenti, anche Golìa è crollato.
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L'insignificante affluenza (25,9%) stà a dimostrare che l'italiano non è un pecorone che esegue quello che gli si dice
O forse che se ne frega e preferisce non sfruttare uno strumento di democrazia diretta, le possibilità sono almeno due...
1) Il sistema referendario (abrogativo) è stato fin troopo abusato. Anche in questo caso. Spero che questo sia l'ultimo.
Mi trovo parzialmente d'accordo. A volte i radicali hanno usato il referendum laddove era meglio sfruttare la proposta popolare di legge al parlamento (cosa che viene usata troppo poco, imho perchè poi non si sa, costa anche meno alla collettività). Il tutto però non declassa il referendum in sè per sè, quanto piuttosto la classe politica italiana che ne ha fatto un uso scorretto, viziandolo. Personalmente credo che Amato abbia fatto una buona proposta.
2) I quesiti erano estremizzati. Con le domande, si è cercato quasi di dar vita ad uno "scontro di civiltà" fra favorevoli e contrari.
Non sono per niente d'accordo. Le domande dei referendum erano quello che erano, volevano cancellare degli articoli di una legge, tutto lì. Lo "scontro di civiltà", come dici tu, è stato promosso da una parte del fronte del sì, ma credo sia stata la mossa che ha battuto i referendari in partenza. Non c'era, imho, alcun bisogno di parlare in maniera sensazionalistica della chiesa, della coscienza cattolica, del papa, dello stato laico e compagnia cantando, coltivando l'italica abitudine a denigrare l'avversario PRIMA di spiegare le proprie ragioni. D'altra parte non si può dire che "sulla vita non si vota" sia uno slogan che proponga una propria idea...
I temi veri del problema sono stati perlopiù ignorati, in un valzer di insulti e commenti salaci tirati abilmente in ballo, da chi lo lascio all'intelligenza di chi legge, senza che si arrivasse ad un confronto articolato. Questa discussione credo ne sia un esempio, si è più perso tempo a parlare dell'astensione che non dei singoli quesiti (e mi metto tra i colpevoli ovviamente ) e dei loro aspetti più importanti.
In poche parole, si è cercato di vendere la solita aria fritta italiana, con pochi risultati.
3) L'insignificante affluenza (25,9%) stà a dimostrare che l'italiano non è un pecorone che esegue quello che gli si dice. E nonostante molti politici, uomini di spettacolo (Ma cosa c'entrano con la scienza?) e altre dubbie autorità (quotidiani in primis) abbiano partecipato attivamente per il "SI", l'italiano ha scelto di testa sua. Era già successo nel referendum per il divorzio, è ricapitato ora.
Scusa ma che c'entra? I media li hanno sfruttati tutti, dai Radicali al Papa, da Luca Coscioni alla Conferenza Episcopale Italiana (che forse decidendo di andare in TV con una pubblicità pagata con l'8 per mille ha fatto la scelta tatticamente più remunerativa). La questione non si risolve così, l'italiano potrebbe benissimo essere stato un pecorone ed aver seguito il bastone del papa o delle televisioni (fautrici più del no che non del sì, imho), invece che quello dei giornali (che concordo con te erano palesemente per il sì, tranne Avvenire chiaramente e l'Osservatore Romano, immagino). Al più quest'astensione potrebbe dirci, per l'ennesima volta, che la stampa (in particolare quotidiana) è un media dall'influenza limitata e dal pubblico piuttosto ridotto
Ciauz
A parte il cercare di evitare di avere figli malati e fare una specie di eugenetica (negli Stati Uniti c'è una ditta che vende sperma di noridici, garantendo un figlio alto, biondo e con gli occhi azzurri), non saprei...
L'evitare di avere figli malati non è tipico delle coppie sane
Il cercare di avere figli biondi attraverso donatori di seme biondi è una cosa che io non farei mai, ma non trovo nessuna motivazione per proibire ad altri di fare. O forse si: sono un bigotto intollerante e ritengo che le mie idee sul mondo debbano prevalere.
Prima di lanciarvi in una flame leggete la puntualizzazione: una coppia ha problemi di sterilità e quindi decide di ricorrere alla fecondazione eterologa, ha la libertà di scegliere un donatore che assomigli al padre (se la sterilità è sua) o alla madre (nel caso contrario)?
Allo stesso modo una donna single decide di avere un figlio, può deicidere le caratteristiche del donatore? Che differenza c'è tra scegliere il seme da una banca dello stesso di un danese dal prendere un aereo per la Danimarca e sollazzarsi a letto con un abitante dello stesso paese?
Se voi non lo fareste mai non è un buon motivo per proibirlo.
ricapitolando:la gente che vuol fare fecondazione assistita andrà all'estero.
i ricercatori del campo che è stato "bloccato" andranno teoricamente all'estero.
i gay andranno all'estero a sposarsi
gli immigrati tra un pò li terremo tutti all'estero.
avanti il prossimo
Noto che sei di buonumore oggi
coltivando l'italica abitudine a denigrare l'avversario PRIMA di spiegare le proprie ragioni.
Che vuoi, in Italia siamo tutti filosofi
I media li hanno sfruttati tutti, dai Radicali al Papa, da Luca Coscioni alla Conferenza Episcopale Italiana (che forse decidendo di andare in TV con una pubblicità pagata con l'8 per mille ha fatto la scelta tatticamente più remunerativa). La questione non si risolve così, l'italiano potrebbe benissimo essere stato un pecorone ed aver seguito il bastone del papa o delle televisioni (fautrici più del no che non del sì, imho), invece che quello dei giornali (che concordo con te erano palesemente per il sì, tranne Avvenire chiaramente e l'Osservatore Romano, immagino). Al più quest'astensione potrebbe dirci, per l'ennesima volta, che la stampa (in particolare quotidiana) è un media dall'influenza limitata e dal pubblico piuttosto ridotto
Concordo
non trovo nessuna motivazione per proibire ad altri di fare. O forse si: sono un bigotto intollerante e ritengo che le mie idee sul mondo debbano prevalere
Onestamente in questo caso non so quanto si possa parlare di bigottismo intollerante, anche perché il dubbio è limitato a coppie che non hanno nessuna necessità effettiva di ricorrere alla fecondazione assistita, potendo avere figli per vie naturali. Se (e sottolineo "se") una cosa fosse un abuso, cercare di evitare tale abuso sarebbe bigottismo intollerante?
Parentesi: quindi chiunque vada a votare, comunque voti, è un bigotto? Perché, strettamente parlando, se io penso che la scienza possa andare usata anche in simili casi e voto per far sí che sia cosí allora voglio che la mia idea prevalga su chi invece pensa che un simile utilizzo sia un abuso. Ossia, voglio che le mie idee sul mondo prevalgano, cioè ciò che tu hai definito "bigottismo intollerante". E lo si può pure estendere a chi si astiene, almeno per alcuni motivi. Sono (siamo) tutti bigotti intolleranti? Era un bigotto intollerante chi voleva far prevalere la propria idea su quelle del nazismo?
Allo stesso modo una donna single decide di avere un figlio, può deicidere le caratteristiche del donatore? Che differenza c'è tra scegliere il seme da una banca dello stesso di un danese dal prendere un aereo per la Danimarca e sollazzarsi a letto con un abitante dello stesso paese?
Semplicemente ho il dubbio che usare la fecondazione assistita, nel caso di coppie sane, sia un abuso della scienza, non un suo uso.
Se voi non lo fareste mai non è un buon motivo per proibirlo
Infatti il mio dubbio non parte dal "Io non lo farei", ma dal "Non so se la scienza debba sostituirsi alla natura in simili modi, non so se sarebbe uso o abuso".
P.S.: aspetto di sapere come mai il mio discorso sarebbe un parlare di situazioni in cui non mi troverò...