Ciao non l'ho mai detto in effetti ma non credo di riuscire a spiegare quello che penso.
Inoltre non voglio imporre a nessuno il mio pensiero.
Non vorrei altresi' scatenare le ire funeste di alcuni...mi dispiacerebbe.
Comunque penso di avere una visione un po' contradittoria.....
Non considero un gruppo 32 o 64 cellule incoscenti un essere umano in potenza.
Le considero cellule che seguono un programma genetico.
Le considero vive come considero vive le cellule HeLa (cellule tumorali donate alla scienza da una persona ormai morta da anni).
Le cellule HeLa seguono un programma genetico (sto generalizzando), ma non significa che le considero parte della signora He. La., anche se potenzialmente un essere umano potrebbe essere clonato usando il loro programma genetico.
Un essere umano e' molto piu' di un gruppo di cellule che seguono un programma genetico.
Persino un feto al quarto mese di gravidanza risponde a stimoli complessi e reagisce agli stati emotivi della madre.
Se prendo alcune cellule della mia pelle e le osservo ad un microscopio cosa vedo? Un gruppo di cellule epidermiche non una porzione di una persona.
Persino un mio clone sarebbe una persona diversa da me perche' ricco di esperienze diverse dalle mie.
Le nostre cellule epidermiche magari sarebbero indistinguibili ma apparterrebbero a due persone diverse.
Ahhhhhh aspirina.
Detto questo gradirei non essere soggetto di attacchi in questo particolare ambito dei miei pensieri.
Ho scritto questo messaggio per rispondere ad una domanda, perche' credo sia una gentilezza mostrare interesse per l'altrui pensiero ed altrettanto gentile rispondere.
Ciao >)
Non considero un gruppo 32 o 64 cellule incoscenti un essere umano in potenza.Le considero cellule che seguono un programma genetico.
Le considero vive come considero vive le cellule HeLa (cellule tumorali donate alla scienza da una persona ormai morta da anni).
Le cellule HeLa seguono un programma genetico (sto generalizzando), ma non significa che le considero parte della signora He. La., anche se potenzialmente un essere umano potrebbe essere clonato usando il loro programma genetico.
Un essere umano e' molto piu' di un gruppo di cellule che seguono un programma genetico
Punto di vista interessante, però tra un embrione e un gruppo "casuale" di cellule penso ci sia una differenza: il primo, se impiantato in un utero, può svilupparsi in una persona, il secondo no. Perché non lo vedi come Umano potenziale, sebbene abbia le potenzialità per diventare un Umano?
Ho scritto questo messaggio per rispondere ad una domanda, perche' credo sia una gentilezza mostrare interesse per l'altrui pensiero ed altrettanto gentile rispondere
Ovviamente, se mai preferissi non rispondere sei liberissimo di farlo, intanto ti ringrazio per quanto scritto sinora
uhm...io considero vita tutto, dall'embrione allo spermatozoo alla foglia alla pietra, al tempo allo spazio al pensiero ecc
persona invece è un concetto quanto mai poco oggettivo (non che vita lo sia, in effetti XD) e quindi forse più per funzionalità rispetto alla prima lo metto al momento della nascita.
il che però non condiziona il mio parere su questo referendum
Allora, vediamo se riesco a spiegarmi.
Il gruppo di cellule embrionali di per se non e' un nulla impotenza, bisogna impiantarlo nell'utero perche' (forse) si sviluppi. E nonostante questo moltissime gravidanze si interrompono comunque.
In potenza anche usando nuclei di cellule somatiche si puo' clonare una persona, ma non considero queste una persona in potenza come non la considero l'embrione.
Mio punto di vista opinabile al 100%, non oggetto di discussione.
Non sto tentando di convincere nessuno.
Sto solo chiarendo per Mormon che mi ha chiesto lumi.
Ciao a tutti
Non considero un gruppo 32 o 64 cellule incoscenti un essere umano in potenza.Le considero cellule che seguono un programma genetico.
Le considero vive come considero vive le cellule HeLa (cellule tumorali donate alla scienza da una persona ormai morta da anni).
Le cellule HeLa seguono un programma genetico (sto generalizzando), ma non significa che le considero parte della signora He. La., anche se potenzialmente un essere umano potrebbe essere clonato usando il loro programma genetico.
Un essere umano e' molto piu' di un gruppo di cellule che seguono un programma genetico.
Persino un feto al quarto mese di gravidanza risponde a stimoli complessi e reagisce agli stati emotivi della madre.
Condivido quasi tutto , ma non equiparerei le cellule He.La. ad un pre-embrione che ha comunque la potenzialità di svilupparsi in un individuo e quindi, nel caso della nostra specie, in una persona
Da evoluzionista tendo a vedere nello sviluppo del sistema nervoso il momento del passaggio da "aggregato di cellule individuali" ad "individuo pluricellulare", quindi per l'uomo da "persona in potenza" a "persona in atto".
Il feto, dotato di un sistema nervoso, per me è un individuo pluricellulare in atto perchè le sue cellule sono strettamente interdipendenti; ciò non avviene in una morula (gli stadi a 32 e 64 cellule) che per me è un individuo in potenza, un semplice progetto di individuo e di persona.
Perciò, anche se non ritengo l'embrione equivalente a cellule somatiche (ad esempio quelle dell'epidermide) o a linee cellulari coltivate in vitro (ad esempio le cellule He.La.) da un punto di vista strettamente biologico, lo ritengo equivalente ad esse da un punto di vista etico, quindi penso che dovrebbe essere equivalente alle cellule somatiche anche da un punto di vista giuridico.
Al termine di questi sproloqui notturni me ne vado a nanna , purtroppo pessimista sul raggiungimento del quorum
già anche secondo me raggiungere il quorum sarà dura....
quoto alyssa
Votato mezz'ora fa, 4 SI'
Grazie Iskall
Ho votato verso mezzogiorno: 4 si, finalmente mi ero deciso pure sull'eterologa.
Al seggio non c'era nessuno....mi sa che il quorum non arriva......
La mia morosa è scrutatrice in un seggio di 1000 e rotti iscritti, all'una avevano votato in 50
Grazie Shinobi
Ciao a tutti,
un appunto tecnico.
Da biologo: una cellula embrinale (da morula o blastula) ed una cellula epidermica in effetti sono diverse.
Lo sono il loro trascrittoma e proteoma.
Tecnicamente pero' usando il nucleo (genoma) di qualsiasi cellula somatica, e' possibile ottenere un embrione.
Lo hanno dimostrato ricercatori inglesi proprio una o due settimane fa e prima ancora coreani.
Ciao
12 giugno 2005
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Non dimezziamo la nostra scienza
Alle urne: ecco i valori in gioco
Ci siamo. Da stamattina le urne sono aperte e perfino le previsioni meteorologiche scoraggiano ad andare al mare: temporali sul litorale ligure e anche al Sud nuvole sparse. D’altra parte l’invito agli italiani a sdraiarsi al sole non portò bene neppure a Craxi. Oggi è il giorno nel quale ognuno di noi è chiamato a decidere, a scegliere, il giorno nel quale non sono ammesse deleghe. Votare è un diritto. Anzi, qualcosa di più, qualcosa che ci appartiene e che è costato dolore e sacrifici alle donne e agli uomini della mia generazione. L’età mi consente di ricordare che cos’era questo Paese quando non c’era il problema di rinunciare al weekend per recarsi al seggio, ma mi vengono in mente, soprattutto, i momenti in cui riacquistammo dignità: il primo referendum, monarchia o repubblica, le elezioni del ’48, le grandi battaglie per il divorzio e l’aborto, passaggi fondamentali per allineare l’Italia alle grande nazioni. Certo, la materia sulla quale siamo chiamati a dire come la pensiamo è delicata, difficile: è il desiderio di diventare genitori, di creare una vita, di capire quali sono i limiti della scienza e i progressi che si possono fare per curare malattie degenerative.
Tutti hanno detto la loro: leader politici, scienziati, personalità della Chiesa e ogni opinione è evidentemente rispettabile. Non è apprezzabile, a mio parere, quella che invita all'astensione. Sono convinto che non esistano verità assolute per convincere a dire «sì» o «no» alle quattro domande che troveremo sulle schede e se il dibattito è stato a volte lacerante nelle istituzioni, lo è, in queste ore, anche in tante delle nostre famiglie: mogli che tracciano la croce da una parte, mariti e figli dall’altra, coppie che consegnano allo spoglio di domani sera la speranza di mettere al mondo un bambino, malati che affidano alle cellule staminali l’ultimo appello per la vita. Dunque la politica — destra, centro, sinistra — c’entra poco: stavolta i conti li facciamo con noi stessi, con il nostro buonsenso, con la nostra coscienza. Io, tanto per uscire dagli equivoci, sono per quattro sì, ma credo che almeno due siano indispensabili: quello sulla scheda celeste (sì alla ricerca sulle cellule staminali embrionali) e altrettanto su quella grigia (sì alla fine dell’equivalenza tra embrione e persona).
Le argomentazioni scientifiche dovrebbero aver convinto che, mentre usciamo per andare a comperare le paste della domenica, è meglio entrare nella scuola del nostro quartiere e far valere i diritti di cittadini liberi, senza influenze da nessuna parte. In gioco ci sono valori che riguardano la coscienza, che non è poco, e non vorrei mai che qualcuno dovesse rinunciare a una prospettiva di guarigione o di vita migliore perché ho dato retta a un onorevole, a un ginecologo e, con tutto il rispetto dovuto, a un prelato. In questi due giorni di giugno gli italiani devono decidere, senza incertezze, se con la rinuncia agli studi sulle cellule staminali embrionali la ricerca scientifica deve essere dimezzata. Se capisco le ragioni etiche o religiose per le quali qualcuno rifiuta questa «metà», non posso accettare che questo rifiuto diventi una legge valida per tutti. Sarebbe un gran brutto precedente.
Enzo Biagi
Ciao a tutti,
leggeteli sono articoli sul corriere e repubblica. Sono molto belli.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politic.../lastoria.shtml
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politic...12/stella.shtml
http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/po...iscredenti.html
I dati tramessi dal TG5 parlavano di un 13 e rotti %... alle 19.00!
D'altronde qui a Parma a mezzodì aveva votato il 4% degli aventi diritto...!