Grazie Brandon
Interessante vedere il dibattito che ne scaturirà
Vuoi dare ragione alla tua Chiesa? Vai a votare "no". Prenditi la responsabilità di quello che stai facendo davanti alla comunità a cui appartieni e al tuo Dio. Vai a votare perché tutto resti com'è. Abbi il coraggio di dichiarare senza incertezze la tua adesione alla linea di pensiero della maggioranza.
Solo una cosa.
Io non vado a votare mica perchè me ne voglio lavare le mani o ho paura di esprimere il mio pensiero, non lo faccio solo perchè così facendo sono più sicuro che la mia idea vinca.
ciao a tutti,
un articolo del corriere degno di nota....per recuperare tutte le informazioni possibili.
La battaglia sulla fecondazione si combatte anche sul web
Piccola guida ai siti e alle rubriche dei comitati del Sì e del No
Forum, e-mail e tanti blog
Sul referendum è sfida digitale
di DAVIDE VARÌ
Forum, passaparola on-line, rubriche web di testimonianza diretta, video, cartoline digitali e, naturalmente, tante e-mail e blog. Non c'è dubbio, la sfida referendaria si combatte anche all'insegna del web. E' con le nuove tecnologie, infatti, che il comitato per il Sì e quello per l'astensione conducono la propria battaglia in vista dell'appuntamento referendario previsto per il 12 e 13 giugno prossimo.
I due comitati, almeno per ora, sembrano ignorare la scarsa attenzione della televisione al tema referendario, per concentrare i propri sforzi su internet. "Per noi - dichiara Gaia Carretta del Comitato per il Sì - il Web rappresenta una risorsa fondamentale: economica, rapida e capillare".
Gli utenti sembrano rispondere bene e gli organizzatori, nel giro di pochi giorni, hanno creato dal nulla ben due redazioni on-line: www.4si.it e www. lucacoscioni.it, entrambe impegnate a diffondere le ragioni del Sì e cercare partecipazione e sostegno. Un sostegno che si concretizza con la diffusione di comunicati, gadget promozionali e firme, più o meno celebri, di adesione. Sono ore febbrili all'interno delle redazioni dei due siti internet. Tra le inziative di maggior successo l'invio di foto da parte degli utenti che aderiscono alla rubrica "Io non mi astengo" ed il "tam-tam blog" (http://www.4si.'>http://www.4si. it/feed/creailtuobox. php) cui hanno aderito ben 285 blog italiani presenti in rete.
Altra iniziativa degna di nota la "Conversazione nella Blogosfera" (www. lucacoscioni. it/aggregator/sources/13). "La Blogosfera- dichiara Diego Galli, responsabile del sito www.4si. it - grazie ad un sistema di monitoraggio che si basa su un aggregatore on-line di blog, raccoglie gli interventi sui temi al centro della campagna referendaria, che transitano in tutti i blog italiani; favorevoli o contrari che siano.
Poi c'è la rubrica "Storie di speranza" (http://www. lucacoscioni. it/flexinode/list/10) "Sono gli interventi a cui teniamo di più - spiega ancora Gaia Carretta - testimonianze di persone che raccontano le proprie storie di malattia o sterilità e la loro speranza di cura attraverso le cellule staminali. Persone che divengono il vero corpo attivo di questa battaglia". Come nel caso di Francesca, 34 anni. La battaglia per il Sì la riguarda personalmente per il diabete insulino-dipendente diagnosticatole all'età di 15 anni; o Antonio, microcitemico; Narina, sterile e Luca che soffre di una rara forma giovanile di Parkinson. Storie di malattia e, nello stesso tempo, storie di speranza di cura che potrebbe diventare possibile proprio grazie alla ricerca sulle cellule staminali embrionali che la legge 40 vieta.
E se il fronte del Sì si presenta compatto, dinamico ed informatizzato, quello del No, o meglio, dell'astensione, non rimane di certo a guardare. Il sito di riferimento per chi sostiene la legge 40 è www. comitatoscienzaevita.it. Il portale, voluto a quanto pare da Cardinal Ruini in persona, raccoglie e diffonde le ragioni del No attraverso il web. La redazione si riunisce intorno alla figura del Professor Bruno Dallapiccola e si dota degli strumenti classici di un sito web informativo: forum, blog, e-mail. In realtà il fronte del No, come è noto, fa sapere che il modo migliore per contrastare il Sì è la scelta di non andare a votare. Per far ciò il Comitato Scienza e Vita invita tutti i naviganti ad adottare il banner "Sulla vita non si vota" scaricabile direttamente on-line (http://www. comitatoscienzaevita. it/banner. php).
Il network del No comprende anche altri indirizzi web. Tra questi: "WeCa-WebCattolici" (http://www. webcattolici. it) che riporta integralmente la "prolusione di Sua Em. za Cardinale Camillo Ruini" a favore dell'astensione. Ma c'è anche chi non si rassegna ed è convinto di poter aprire, sempre grazie al web, una breccia nel fronte cattolico del No. E' il caso del sito di "Grazie alla Vita" (http://www. grazieallavita.org) un portale che indaga le ragioni del Sì da una visuale cattolica: "l'insegnamento offerto dalla Bibbia rivela una sorprendente varietà di strumenti con cui Dio asseconda il desiderio umano di pienezza". Proprio come il desiderio di avere un figlio da parte di chi non può.
(20 maggio 2005)
Spero vi sia utile
Ciao
E' il caso del sito di "Grazie alla Vita" (http://www. grazieallavita.org) un portale che indaga le ragioni del Sì da una visuale cattolica: "l'insegnamento offerto dalla Bibbia rivela una sorprendente varietà di strumenti con cui Dio asseconda il desiderio umano di pienezza". Proprio come il desiderio di avere un figlio da parte di chi non può.
/me prepara una scomunica per quelli di Grazie alla Vita
io personalmente..al referendum voterò tutti SI
Si nel senso ke risponderò si a tutte le domande del referendum!!
Ciao
Bry
Mhh dunqe ne abbiamo discusso in classe anche con il prof di letteratura, sinceramente sono ancora incerta perchè ogni quesito ha i suoi pro ed i suoi contro, non è un genere di scelta affrontabile con un sì e con un no, probabilmente è pure sbagliato fare un referendum cu un argomento di interesse così ristretto (infatti interessa solo le coppie non feconde o i giovani, la parte della popolazione che o ha già figli o non ne vuole può anche fregarsene e votare a caso).
Forse prima di incentivare la fecondazione assistita sarebbe il caso di incentivare l'adozione, ci sono tanti di quei bambini disponibili, perchè crearne altri? La posizione presa dalla chiesa su questo referendum è a mio parere deludente. Avrebbe dovuto spiungere i cattolici a votare per il no, ma invocare l'astensione era più facile, no? mhh forse tutto questo è già stato detto, ma son troppo stanca per leggere tutto cmq, se andrò non saranno nè solo sì ne solo no. Penso che la via di mezzo sia la più equilibrata. Certo non voterò a favore di questa legge che impedisce alle donne di abortire in caso l'embrione si rivelasse malato, ma penso anche che prima di passare per la genetica ci siano tante strade percorribili, anche se magari meno soddisfacenti.
La posizione presa dalla chiesa su questo referendum è a mio parere deludente. Avrebbe dovuto spiungere i cattolici a votare per il no, ma invocare l'astensione era più facile, no?
No no secondo me avrebbe dovuto proprio astenersi dall'entrare nella vita politica di un altro stato.Fa bene a dire la sua,ed è bene che continui a farlo,ma addirittura giungere a dire "votate o non votate a quel referendum" mi sembra eccessiva come cosa.
Forse prima di incentivare la fecondazione assistita sarebbe il caso di incentivare l'adozione
Concordo in pieno Snelliamo le procedure di adozione e rendiamole più convenienti.Se ci fosse sta possibilità voterei Si di fisso.Purtroppo in termini pratici resta un tema solo collegato indirettamente al quesito referendario.
In linea di massima son favorevole alla procreazione assistita omologa,a quelle eterologa mi oppongo per ragioni mie morali.Per quanto riguarda sta legge presente,mi si dovrebbe spiegare perchè si considerano vitali embrioni congelati e destinati per sempre a restare tali.E poi una questione che avevo introdotto già prima:perchè si tutela l'embrione e poi si rende possibile la sua uccisione quando è addirittura "più grande" con l'aborto? O si tocca la 194 e si rende ancora l'aborto illegale oppure si crea un bel dilemma
concordo con ale e fra...
l'importanza di queste ricerche e dei referendum penso siano più per la ricerca genetica, cura di malattie e cose simili...
altrimenti finirà che servirà solamente ai ricchi per avere un loro bel rampollo, che sia geneticamente loro...(così non ci libereremo mai della famiglia berlusconi!!!! XDDDD)
ah, se invece adottassero qualche bel bambino...tanto un figlio lo diventa per l'amore e la cura con cui si cresce, non certo per la genetica...
perchè si tutela l'embrione e poi si rende possibile la sua uccisione quando è addirittura "più grande" con l'aborto?
Senza contare un'altra cosa: se si dichiarasse il tutto illegale, che si fa degli embrioni già esistenti? Si buttano è la risposta che ho sentito dare... ma non erano sacri?
Ciao volevo aggiungere una cosa,
questo referendum non riguarda solo le coppie sterili o i giovani o una parte ristretta della società.
è in gioco anche il prossimo futuro di tutta una branca di ricerca scientifica per lo studio di malattie di tipo degenerativo.
Una nota che mi ha fatto ridere: in Italia non possono essere prodotti embrioni da utilizzare a scopo scientifico, ma possono essere acquistati da altri paesi.hehehehe ironico no?
Non so dirvi se questa informazione è vera perchè l'ho sentita sabato su un programma in onda su rai tre e non hanno dato riferimenti.
Non ho avuto modo di controllare.
Se sapete qualche cosa....vi ringrazio fin d'ora.
Ciao
si è prassi comune aggirare con un cavillo quella legge
Vorrei proporvi ciò che ha scritto il giornalista Massimo Gramellini il 25 aprile 2005 nella sua rubrica "Buongiorno" sul quotidiano La Stampa; buona lettura agli interessati
Referendum senza segreto
La fanno facile i francesi che domenica si esprimeranno sulla Costituzione Europea con una scelta secca fra «sì» e «no». Nel Paese dei furbi si è invece affermata la consuetudine che chi è favorevole alla norma oggetto di un referendum abrogativo non deve mettere la croce sul «no», ma restarsene a casa per farlo fallire. Succederà anche il 12 giugno, con i quesiti sulla fecondazione.
Gli azzeccagarbugli replicano, offesi, che la loro è una scelta legittima. Vero, ma con tre ma.
Il primo, etico: sfuggire lo scontro diretto per aggregare al proprio carro quel 20% di astenuti cronici che latitano a ogni consultazione sarà una mossa scaltra, ma è un pessimo esempio di virtù civiche, oltre che un inno al machiavellismo più amorale.
Il secondo «ma» riguarda lo stravolgimento del pensiero dei Costituenti, che avevano richiesto la soglia minima del 50% dei votanti per neutralizzare quesiti di scarso interesse popolare, non per consegnare un'arma a chi vuol far fallire la consultazione proprio perché interessatissimo alle questioni in esame.
Il terzo «ma», il più grave, investe la segretezza del voto. Poichè i contrari vengono invitati a disertare le urne, chi si presenterà al seggio sarà di fatto identificato come un fautore del «sì», dal momento che anche nel caso in cui votasse «no», il suo gesto avrebbe l'effetto pratico di far salire il «quorum» e favorire così la vittoria dei referendari.
Nel Vangelo sta scritto: «Sia il vostro parlare sì sì, no no». A differenza della Cei, Gesù non contemplava l'astensione.
Forse rispondo un po' in ritardo vorrei essermi accorta prima di questa discussione..
Ho letto quasi tutti i post precedenti, ci sono imprecisioni ma alla sesta pagina ho desistito, quindi sarò concisa per evitare di dire cose già dette.
Voterò si, fondamentalmente perchè credo che una cosa in potenza non sia una cosa in atto e perchè ho fede nella scienza e nella potenziale potenza di questa via di ricerca.
l'unico punto che mi lascia molto perplessa riguarda l'eliminazione della gradualità.. e a quello credo proprio che voterò no.
Sa
Gli azzeccagarbugli replicano, offesi, che la loro è una scelta legittima. Vero, ma con tre ma.Il primo, etico: sfuggire lo scontro diretto per aggregare al proprio carro quel 20% di astenuti cronici che latitano a ogni consultazione sarà una mossa scaltra, ma è un pessimo esempio di virtù civiche, oltre che un inno al machiavellismo più amorale.
Gli Azzeccagarbugli replicano offesi che quando a chiedere l'astensione erano i radicali,rifondazione,forza italia o altre forze politiche,nessuno aveva da rompere le scatole su quel 20%di non interessati che si aggiungeva alle loro posizioni.E' la politica ad essere un teatrino amorale,non una posizione referendaria catalogata a priori ed impossibile da generalizzare.
Il secondo «ma» riguarda lo stravolgimento del pensiero dei Costituenti, che avevano richiesto la soglia minima del 50% dei votanti per neutralizzare quesiti di scarso interesse popolare, non per consegnare un'arma a chi vuol far fallire la consultazione proprio perché interessatissimo alle questioni in esame.
O come un arma perchè ritiene entrambe le vie sbagliate.Se ci son tre vie,obbligarmi a prendere la prima o la seconda è dittatura morale.
Il terzo «ma», il più grave, investe la segretezza del voto. Poichè i contrari vengono invitati a disertare le urne, chi si presenterà al seggio sarà di fatto identificato come un fautore del «sì», dal momento che anche nel caso in cui votasse «no», il suo gesto avrebbe l'effetto pratico di far salire il «quorum» e favorire così la vittoria dei referendari.
Sta cosa c'è da sempre in italia,non la si è scoperta ieri.Anche in caso di referendum proposto su un argomento che interessa solo una minoranza allora l'andare a votare o meno urta la "segretezza" del voto.E' cosa figlia della consultazione referendaria.Se il referendum non piace,cambiate mezzo.
Allora,giusto che ci sia sto referendum.Ma con tre ma:
1)gli argomenti trattati non son di dominio popolare.Chi andrà a votare o si asterrà lo farà di fatto o perchè si è lasciato convincere da una data pubblicità che va a senso unico e si farà col suo voto fautore di tesi che non ha potuto elaborare (salvo caso di chi nel bene o nel male è dentro a ste cose),o perchè uno stato esterno a quello italiano si è intromesso spingendo su una data posizione(nella maggioranza dei casi).
2)Sta legge è figlia della camera.Si sarebbe dovuto procedere all'emanazione di un testo legislativo votato a maggioranza ma rispettando il volere e le posizione della minoranza.E' democrazia.Ci sarebbe da chiedersi come mai si è preferito passare per una consultazione referendaria e spaccare l'Italia piuttosto che proseguire per dibattiti in camera visto che molte forze politiche si erano dette disponibili al dialogo.
3)Sto referendum tocca in alcuni quesiti tematiche per cui a livello mondiale c'è ancora dibattito e incertezza tra i ricercatori.Si assiste grosso modo a due schieramenti,favorevoli e contrari.E tutti portano tesi e risultati più o meno accreditati.E' assurdo pensare che una massa di persone che nella maggioranza dei casi non ha competenza tecnica possa decidere se seguire una o l'altra via.E' ingiustiza per l'uno o l'altro schieramento.
Nel Vangelo sta scritto: «Sia il vostro parlare sì sì, no no». A differenza della Cei, Gesù non contemplava l'astensione.
Quando astenersi è l'unico modo per dire "no no" le cose cambiano.Indipendentemente da quello che vuole o meno la Cei,che dovrebbe limitarsi a dire la sua