Una parola sulla "confezione".
Mi è piaciuta anche quella. E' un bel libro, piacevole ed equilibrato da tenere in mano, da sfogliare, da leggere.
Adesso però mi devo concentrare per fare qualche feroce critica ... sono un pò ripetitiva nel dire "mi piace", "mi piace", "mi piace" e IO ODIO ripetermi
Circa Dòthrom, Arhà e Dòthram'arhà, dovrei controllare gli appunti per essere precisissimo (ma non ho tempo adesso). In ogni caso, la ripetizione delle parole è dovuta al fatto che i significati sono legati tra loro. Arhà è semplicemente l'appellativo che si dà all'Eccelso "capo" della Dòthram'arhà.Semplice: Dòthrom = venti; Arhà = occhio
Grazie Se poi avrai tempo di guardare per eventuali collegamenti con la Dòthram'arhà, aspetto con interesse (il cambio di lettera mi faceva pensare quasi a un caso - non nel senso "casuale", inteso come casi di una lingua, vedi Latino e simili)
Sul titolo dell'Arhà (compatibilmente ai tuoi impegni, ovviamente ): "arhàen'Dhat", rispetto al solo "Arhà", che diversità ha (meno/piú formale, ecc.)?
umani che cercano di elevarsi e non ci riescono perchè la loro natura li ancora al suolo
Una cosa interessante è che
ANTICIPAZIONI
il fallimento, per dove sono arrivato, non mi sembra basato tanto sulle limitazioni umane, quanto sugli "eccessi" degli avversari: non falliscono perché "solo" Umani, ma perché hanno di fronte esseri che in sé hanno qualcosa di sovrumano (o inumano?).
FINE ANTICIPAZIONI
In ogni caso c'è un personaggio che ho amato proprio per il pathos tragico che sprigiona
Devo ancora finire il libro, ma sicuramente è un personaggio col suo fascino
sto procedendo nella lettura e avrei qualche domanda in corsa...
esiste una mappa di questo mondo?
quanti livelli ha la Torre di Dothrom?
e cosa hanno fatto gli elfi scuri in quell'era di sangue( non ricordo bene)?
Rettifico una cosa:
ANTICIPAZIONI
umani che cercano di elevarsi e non ci riescono perchè la loro natura li ancora al suolo
Una cosa interessante è che il fallimento, per dove sono arrivato, non mi sembra basato tanto sulle limitazioni umane, quanto sugli "eccessi" degli avversari: non falliscono perché "solo" Umani, ma perché hanno di fronte esseri che in sé hanno qualcosa di sovrumano (o inumano?)
i personaggi sono anche messi di fronte ai loro limiti, e per essi cadono, questo sí: per esempio, la frase da te citata ne sottolinea l'impotenza; però, l'impressione che mi ha dato questa frase non è un fallimento basato su queste limitazioni, ma sull'impotenza a fronte di qualcosa di superiore, di ingestibile o quasi. La causa non nella loro natura che "li ancora al suolo", quanto piuttosto nella natura dei loro avversari, "eccessiva".
Spero di essere riuscito a spiegarmi
Dunque, con ordine.
Molto interessante il discorso e anch0io devo approfondire, per far capire bene il mio pensiero (che è stato un po' travisato, a causa mia).
Piccola cosa, iniziale: arhàen'Dhat è formale, è un titolo ufficiale.
Ora, per libertà espressiva,
SPOILER "LA ROCCA DEI SILENZI"
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Quando ho scritto che il primo capitolo "è nato per uccidere tre eroi da strapazzo", in realtà mi riferisco proprio alla sua idea originale. Mi spiego.
Il primo capitolo è stato un racconto a sé stante (che inviai al Premio Courmayeur nel 2000 e finì segnalato, assieme a un altro mio racconto "Il mattino della rugiada"), nato per far fare una brutta fine a tre eroi, perché gli eroi troppo spesso finiscono per essere drammaticamente stupidi nei libri fantasy contemporanei e a me piaceva l'idea di stroncarne la stupidità, anziché elevarla ad "atto eroico".
Quando pensai che il racconto fosse il prologo perfetto per un romanzo, cominciai a interrogarmi su quale potesse essere una spinta reale a questa specie di suicidio. E, naturalmente, l'unica spinta realistica era il tormento interiore dovuto alla tragica esperienza precedente.
Quindi quel "tre eroi da strapazzo" era riferito soltanto all'idea iniziale. Non è il modo in cui ho vissuto il ricordo dei tre personaggi scrivendo il romanzo. Erano, nell'animo di Thal Dom, tre personaggi con spessore, umani, tragicamente umani e impotenti di fronte a tanta furia "naturale".
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FINE SPOILER
Quanto al discorso di Mornon, devo rimandarlo per questioni di tempo. Ma è molto interessante e mi piace molto leggere voi che ne discutete. Mi piace il fatto che il romanzo susciti simili riflessioni. Molto.
arhàen'Dhat è formale, è un titolo ufficiale
Grazie
È un titolo generico? Ossia, vale per ogni Arhà, o la parte "en'Dhat" cambia col cognome di quello nuovo (arhàDjèw ), nel caso? La prima penso possa essere plausibile se il primo fosse stato un en'Dhat, cosa che potrebbe fissare il titolo in quella forma. O se "en'Dhat" avesse qualche significato particolare, ovviamente
Mi piace il fatto che il romanzo susciti simili riflessioni. Molto
Sono cose interessanti, ed è stimolante avere la possibilità di confrontarsi con l'autore (anche se lo si seppellisce di domande )
finito. considerazioni: bello, quasi poetico. ottima la caratterizzazione dei personaggi, un libro che fa riflettere. c'è qualche particolare nel finale che mi sfugge:
come mai Lhoss'm esclude così repentinamente dai sospetti Greon? è stato troppo rapido e sopratutto credulone verso la panzana che gli rifila Greon sulla morte di Donna. dopo la distruzione dei laboratori ad Ammothad gli Omm sono ancora in grado di portare avanti il loro progetto? se sì, allora tutto ciò che hanno fatto le 2 spedizioni è futile.
Domanda "stilistica": come mai le distanze in piedi, invece che in metri?
Approfitto della discussione per segnalarvi che sabato sarò a Treviso a presentare "La Rocca dei Silenzi".
Alle 11 presso la libreria "Suzaku".
Alle 17 presso la libreria "Wonderland".
Chiunque ce la farà a passare mi farà una grande gioia!
Per Mornon: solitamente le distanze vengono espresse in modo diverso dai metri quando sono i personaggi a vederle, pensarle, dirle, eccetera. Altrimenti ho usato il sistema metrico decimale. Non escludo vi sia qualche incongruenza, ahimè... anche se spero di no.
La motivazione è semplice: nel mio mondo non hanno il metro.
Bene, ho comprato il libro ieri pomeriggio, e nella serata mi sono letto le prime 40 pagine, il libro sembra carino, molto simile ad un'avventura di AD&D, ma già si intravede qualcosa di più convincente. Unico problema secondo me sono i nomi, troppo strani e difficilmente pronunciabili .
Andrò avanti nella lettura e poi vi dirò!!
molto simile ad un'avventura di AD&D, ma già si intravede qualcosa di più convincente.
Eh sì ... l'atmosfera AD&D aleggia su tutto....
S
P
O
I
L
E
R
La parte finale in particolar modo !!!!!!!!!!!!
FINE
S
P
O
I
L
E
R
Approfitto della discussione per segnalarvi che sabato sarò a Treviso a presentare "La Rocca dei Silenzi"
Troppo lontano
Non escludo vi sia qualche incongruenza, ahimè... anche se spero di no
Non mi pare
La motivazione è semplice: nel mio mondo non hanno il metro
Hai scelto il piede per qualche motivo particolare?
Unico problema secondo me sono i nomi, troppo strani e difficilmente pronunciabili
Pronunciandoli come si vuole o seguendo le linee guida date nei giorni scorsi, solitamente si riescono a pronunciare (almeno, io riesco); sui nomi, pronuncia a parte, ce ne sono alcuni che non mi convincono, ma qui, ovviamente, è gusto personale
molto simile ad un'avventura di AD&D,
E si quando leggevo la parte riguardante l'esplorazione della rocca, mi rotornavano in mente le mie partite a Eye of the Beholder o a Might&Magic!!!!!!
Approfitto della discussione per segnalarvi che sabato sarò a Treviso a presentare "La Rocca dei Silenzi".
Sabato? il 16 vero?
allora posso venire a farmi autografare il libro!!!!!
Devo dire che tra le parti che mi sono piaciute di più c'+ proprio il tanto discusso "Prologo"
ANTICIPAZIONI:
trovo veramente bello che il triunvirato di eroi muoia; e i miei ricordi scivolano alle lunghe partite di Dungeon Keeper
NON CREDI DOVRESTI PRESTARE MOLTA PIU' ATTENZIONE!!!!!!!!!!!!?????
Non mi risulta tu sia nuovo del forum quindi certi errore non dovresti farli
ANTICIPAZIONI
trovo veramente bello che il triunvirato di eroi muoia; e i miei ricordi scivolano alle lunghe partite di Dungeon Keeper
Segnalate le anticipazioni, non tutti lo hanno letto
Finito; bello
All'inizio ho avuto un po' di difficoltà ad abituarmi allo stile "telegrafico" (frasi corte), ma poi, una volta abituatomi, devo dire che scorre bene; mi ha preso particolarmente da dove
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il gruppo si separa, dal molo, fino a quando ritroviamo i nostri sulla barca, dopo la fuga degli altri membri.
FINE ANTICIPAZIONI
Confermo la sensazione detta: riguardo al discorso fatto, l'accento mi pare piú posto sull'anormalità degli avversari, piuttosto che sui limiti umani dei personaggi.
Passiamo alle critiche
Ci sono alcuni punti in cui l'azione non è chiara, soprattutto dove il soggetto cambia senza indicazione di sorta (sul modello - solo esemplificativo, non presente nel libro - "Ràkna guardò Thal Dom. Si girò", ma col "Si girò" riferito a Thal Dom, non a Ràkna, unico soggetto presente), anche se non sono molti.
Su Vòrak (piú che una critica, un'osservazione),
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mi è parso dar contro alla mentalità nanica (ma "nanesca" da dove esce? ) che lui stesso enuncia: Thal Dom gli ha salvato la vita, è rimasto quando poteva fuggire lasciandoli a morire, e, comunque, aveva cercato di farlo rimanere con i suoi fratelli. Se anche al nemico sono dovuti rispetto e gratitudine, perché in quel caso no? Anzi, lo attacca quando non era in grado di difendersi, cosa non è esattamente propria dell'onore - e non era in grado di difendersi perché aveva partecipato, a rischio della vita, a mettere fine a una cosa che il Nano stesso considerava da eliminare per quanto andava contro natura...
Muèlm, va bene che l'Arhà se l'è giocata bene, ma escluderlo del tutto...
FINE ANTICIPAZIONI
Sulla conclusione, molto aperta, forse troppo, soprattutto se non è previsto un seguito; ma qui è gusto personale
La storia in sé mi pare ben gestita, solo nella Rocca
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mi paiono esserci poche persone; non sapendo esattamente quali fossero gli esperimenti è ovviamente possibile farsi un'idea precisa, ma pensavo ce ne fossero di piú.
FINE ANTICIPAZIONI
Una domanda, che varie volte avrei voluto fare agli autori; ora che ne ho la possibilità ne approfitto; è toccato a te
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Perché la morte di Thal Dom? Modi per salvarlo c'erano, perché hai scelto diversamente?
FINE ANTICIPAZIONI