Sono d'accordo per la storia dei divorzi, che hai espresso in modo elaborato un po' meglio di me.
Per la maturità non sono d'accordo che consista nel capire che non ci sei solo tu. O meglio, non è questa la maturità degli adulti. E' fin dall'infanzia che un bambino passa dall'essere unico oggetto di attenzione a membro di una comunità. Quindi capire che non ci sei solo tu fa parte della crescita, non è una svolta di maturità da adulti.
Premessa... sono PON... ho sbagliato... stavo visitando il forum dal pc di Xay e ho postato col suo nick (ovviamente il SUO computer si connette col SUO nick, ma io non ci ho pensato... all'inizio volevo solo leggere). Qualcuno sa se posso cambiare la cosa o se devo per forza affidarmi a questa premessa?
Ho letto qualcuno (non ricordo chi) giustificare l'idea di non sposarsi e la differenza tra matrimonio e convivenza nelle difficoltà del divorzio e nelle pratiche legali. Questo che significa? Che se snelliscono le pratiche per il divorzio e vi concedono di divorziare in modo semplice vi sposate? Tanto c'è il divorzio. Questo personalmente lo accetto, ma non lo condivido. Mi sembra una giustificazione dettata solo, a quel punto, dalla paura e dalla mancanza di voglia di prendersi un impegno che, per essere sciolto, necessita diversi sacrifici.
La mia è solo una provocazione, non ci sono giudizi nei confronti di chi facesse questo ragionamento.
Io personalmente, e l'ho già ammesso, ho proprio paura di fare questo tipo di promessa perchè so che non accetterei l'idea di romperla, finirei proprio io a essere quel partner debole che subisce per non arrivare al divorzio o alla separazione. Per me una promessa è sacra perfino se fatta in privato, non prometto e basta (e mi scuso perchè anche questo l'avevo già detto). Non sento il bisogno delle promesse, la mia storia deve andare finchè va, non chiedo che mi sia promesso nulla e non prometto nulla. In ogni caso può durare tutta la vita, o pochi mesi, l'importante è affrontare sempre il rapporto di coppia con coscienza e responsabilità, con rispetto. Si deve, secondo me, voler bene alla persona con cui si sta, prima ancora di amarla bisogna volerle bene.
La prospettiva dei figli non mi spaventa, se la storia finisce sarò un padre e spero che saprò occuparmi cmq dell'educazione e della crescita dei miei bambini anche nel caso in cui, con la loro madre, non dovesse più esserci il feeling per mantenere un rapporto di coppia. Sono figlio di genitori separati e i miei si occupano ancora di me come se non fosse successo nulla, pur non vivendo assieme. La separazione è avvenuta quando avevo venti anni, ma sono convinto che, con il loro comportamento, non sarebbe stata un trauma terribile nemmeno quando ne avevo 8 o 9. Difficile si, ma nn un trauma.
E' il rapporto di coppia e la gestione della famiglia, il rispetto delle persone che ami... questo richiede responsabilità, non il matrimonio. Quello è un passo in più, ma si può tranquillamente non sentirne la necessità. Mi rendo conto che non sarei adatto ad una persona che dovesse sentire questo bisogno, ma non penso per questo d'aver qualcosa in meno degli altri (e con questo non sto insinuando che qualcuno di voi me lo abbia fatto pensare).
Per la maturità non sono d'accordo che consista nel capire che non ci sei solo tu. O meglio, non è questa la maturità degli adulti. E' fin dall'infanzia che un bambino passa dall'essere unico oggetto di attenzione a membro di una comunità. Quindi capire che non ci sei solo tu fa parte della crescita, non è una svolta di maturità da adulti.
Capire che non ci sei solo tu è una cosa. Accettare di limitarsi a favore degli altri è un'altra. Capire che non si può avere tutto quello che si desidera, ma che esistono delle cose che sono alternative è una terza cosa ancora.
Convivere (e il matrimonio è convivenza) significa imporsi dei limiti. Uno non desidera porsi questi limiti e quindi non accetta di convivere. Però si perderà qualcosa. Ma la scelta contraria impone allo stesso modo delle rinunce.
La maturità degli adulti è comprendere questo fatto. Scegliere e accettare le conseguenze della propria scelta.
Ho letto qualcuno (non ricordo chi) giustificare l'idea di non sposarsi e la differenza tra matrimonio e convivenza nelle difficoltà del divorzio e nelle pratiche legali. Questo che significa? Che se snelliscono le pratiche per il divorzio e vi concedono di divorziare in modo semplice vi sposate? Tanto c'è il divorzio. Questo personalmente lo accetto, ma non lo condivido. Mi sembra una giustificazione dettata solo, a quel punto, dalla paura e dalla mancanza di voglia di prendersi un impegno che, per essere sciolto, necessita diversi sacrifici.
Quoto in pieno,non cambio una virgola.
Ghost, va bene quel che dici: tieni conto però che l'alternativa al matrimonio non è il NULLA.
O ti sposi/convivi o nisba?
C'è gente che si dedica interamente al lavoro, allo sport, altre cose ancora...
Nella vita va fatto sicuramente qualcosa, e delle cose che fai una sicuramente ti prenderà la gran parte del tempo e sarà prioritaria. Quel che dico io è che metter su famiglia non è per forza l'unica opzione. Il resto sono le mie personali opinioni sul perchè non vedo favorevolmente la convivenza.
Sono per la convivenza, ma non credo nel matrimonio. Lo ritengo un'inutile pratica burocratica, dato che non ne condivido il significato religioso. Amore eterno? mah, le coppie anziane che conosco sono più "abituate" che innamorate, anzi, spesso sembrano più sopportarsi che altro. Che poi qualche caso ci sia è un'altra storia, ma sono un po' rari...
Io credo che fra convivenza e matrimonio ci sia solamente una leggera linea di demarcazione, ma ritengo allo stesso tempo che il matrimonio sia un passo molto più importante da compiere, forse quello successivo alla convivenza. Ma credo che solo i più coraggiosi si arrischino a intraprenderlo. Non dico che sia sbagliato non sposarsi, anzi, ma credo che un uomo arrivato a un certo punto della sua vita debba per così dire "sistemarsi". Il matrimonio è un passo importante nella vita di una persona e va preso con la giusta responsabilità e peso. Quindi credo che prima di sposarsi si debba essere sicuri al 200%, e non sposarsi così a casaccio solo perchè si crede di amare uno. La convivenza secondo me è il passo che deve precedere un matrimonio duraturo.
Quoto Pon
è inquietante, all'apparenza sembra che sia d'accordo con me stesso XD
Caspita ke argomento difficile, implica un sacco di concetti ke se si tengono per scontati poi si viene fraintesi, ma che se si affrontano nn si finisce più di discutere...cmq ci provo...
Credo nel matrimonio, non come scopo di una coppia, ma come una rinascita della coppia stessa, come punto di partenza: una vita ke inizia insieme e nn più da soli, con una persona accanto di cui ci si può fidare, ke nn tivolterà mai le spalle, ke quando la guardi negli occhi riscopri l'amore di sempre, ke dopo una litigata ci si conosca di più, ke quando uno dei due se ne và sbattendo la porta tornerà con un cesto di scuse amando più di prima, senza stupidi orgogli, capendo di aver sbagliato quando serve, cambiando assieme, affrontando assieme il mondo, nn sentendosi soli di fronte alle difficoltà...
è una promessa:"Finchè morte non ci separi" per non morire soli, per avere qualcuno accanto anke nella morte, o per aver qualcuno da raggiungere quando si starà morendo...
Prima del matrimonio la convivenza è un passo obbligatorio, necessario, fondamentale...decisione da prendere con molta serietà, non "ma si proviamoci, come va va!".
Chi divorzia vuol dire ke già nel momento del "fatidico SI" nn era sicuro della sua scelta o che comunque credeva di aver accettato i difetti dell'altro quando in relatà li aveva solo accantonati o semplicemente si stava accontentando di ciò ke aveva accanto...
E poi secondo me l'amore eterno esiste...perchè lo si deve rendere eterno: ogni giorno è un briciolo d'eternità, quindi ogni giorno lo si deve rendere speciale
Mi sento di dare il mio piccolo contributo a qusta discussione.
Ho avuto la fortuna di osservare proprio in questi giorni una storia di amore eterno. Forse sarò una sognatrice, o un'illusa, ma sento di poterci credere. Con una premessa: l'amore eterno non è una cosa che capita o non capita, è qualcosa per cui ci si impegna e si lavora ogni giorno.
Per quel che riguarda il matrimonio, non credo in particolar modo in questa istituzione. Certamente ha perso molto valore negli ultimi decenni, soprattutto perchè molte persone - fra cui anche io - si sono allontanate dal significato religioso dello stesso. Non sono d'accordo però con la convivenza a vita. Penso che la convivenza sia più che altro una prova, un tentativo di vedere se le cose funzionano prima di farsi una promessa che dovrebbe durare tutta la vita. Prolungare la convivenza per 20 o 30 anni mi sembra assurdo: pare di vivere da eterni indecisi, senza voler affermare davvero che la persona che ti sta accanto è il o la compagna per la vita.
Questo è anche il significato che do al matrimonio: voler affermare pubblicamente, per la società, che siamo sicuri di quel che stiamo facendo e che abbiamo intenzione di mantenere i nostri impegni per tutta la vita. Se mai mi sposerò - anche perchè non è affatto detto, sebbene io sia favorevole al matrimonio - sicuramente non mi sposerò in chiesa, visto che sarebbe solo un piegarsi alle consuetudini e alle convenienze che per la mia famiglia sono ancora importanti - premetto che le mie nonne sono credenti e praticanti, e per loro sarebbe un grande dispiacere se non mi sposassi in chiesa.
Questo perchè credo davvero che il matrimonio possa avere un significato, ma ho intenzione di far attenzione perchè non lo perda attribuendo al momento significati che altri vorrebbero attribuirgli.
Azz Fanya, non posso nemmeno crepare da sola e in pace?
Una domanda per i pro-matrimonio: che importanza ha per voi questo ufficializzare davanti alla società una vostra scelta privata?
Credo nel matrimonio, non come scopo di una coppia, ma come una rinascita della coppia stessa, come punto di partenza: una vita ke inizia insieme e nn più da soli, con una persona accanto di cui ci si può fidare, ke nn tivolterà mai le spalle, ke quando la guardi negli occhi riscopri l'amore di sempre, ke dopo una litigata ci si conosca di più, ke quando uno dei due se ne và sbattendo la porta tornerà con un cesto di scuse amando più di prima, senza stupidi orgogli, capendo di aver sbagliato quando serve, cambiando assieme, affrontando assieme il mondo, nn sentendosi soli di fronte alle difficoltà...
è una promessa:"Finchè morte non ci separi" per non morire soli, per avere qualcuno accanto anke nella morte, o per aver qualcuno da raggiungere quando si starà morendo...
Nico...
Perché le cose che hai detto implicano necessariamente il matrimonio, secondo te?
Azz Fanya, non posso nemmeno crepare da sola e in pace?
Bhe, certo ke puoi farlo ma io prefeisco avere una persona che mi ha amata che mi tenga la mano, oppure che mi stia aspettando...
Una domanda per i pro-matrimonio: che importanza ha per voi questo ufficializzare davanti alla società una vostra scelta privata?
Tu ti stai riferendo al matrimonio civile...allora, dimostrerò alla società cosa significhi mantenere una promessa, cosa significhi impegnarsi ogni giorno per una cosa in cui si crede...
Il matrimonio religioso è una cosa privata: è una promessa di un mortale a un altro mortale, ma davanti a Dio, è rendere eterna la nostra breve vita; per quanto mi riguarda gli invitati possono pure fare a meno d'esserci ...non implica nessuna dimostrazione alla società...è complicato
Perché le cose che hai detto implicano necessariamente il matrimonio, secondo te?
intendi dire ke qste cose si possono avere anke con la sola convivenza?
Una domanda per i pro-matrimonio: che importanza ha per voi questo ufficializzare davanti alla società una vostra scelta privata?
Davanti alla società?
Per quel che me ne frega degli invitati , posso sposarmi anche da sola ( nel senso io e lui), in jeans e con la sola presenza dei testimoni....di questi non si può fare a meno
Penso che la convivenza sia più che altro una prova, un tentativo di vedere se le cose funzionano prima di farsi una promessa che dovrebbe durare tutta la vita.
Quoto
Kisses
Perché le cose che hai detto implicano necessariamente il matrimonio, secondo te?intendi dire ke qste cose si possono avere anke con la sola convivenza?
Rispondi sempre ad una domanda con un'altra domanda?
No, ovviamente scherzavo, in ogni caso credo che tu abbia soddisfatto la mia curiosità rispondendo a Isk...
Però a questo punto... OK per la promessa fatta a Dio, quella è fede e uno o ce l'ha o non ce l'ha...
Ma la promessa fatta alla società... O meglio, la dimostrazione delle capacità di mantenere una promessa ecc ecc... La ritieni necessaria?
Continuando il tuo ragionamento, mi sembra che tu voglia dire che senti il dovere di dimostrare alla società che ami una persona...
Non so... forse sono io che fraintendo la tua idea...