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Il barrierista e il matrimonio
C di Cersei
creato il 08 febbraio 2005

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Yaenrhys
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Yaenrhys
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Inviato il 08 febbraio 2005 21:12

Per risponderti Iskall:

 

la convivenza implica molte meno resposabilità rispetto al matrimonio.

Per quanto questo sia stato svuotato di buona parte del suo significato, rimane pur sempre una promessa, un giuramento, e molti, con la paura di potersi trovare un giorno ad infrangerli, optano allora per una convivenza libera da legami tanto stretti.

Secondo la tua analisi allora anche il fidanzamento sarebbe equiparabile al matrimonio vero e proprio... non dico che la responsabilità sia assente, ma di certo è molto minore.

 

Inoltre non mi sembra sia stato detto che una persona per essere responsabile debba essere sposata, semplicemente io credo che se uno/a è SICURO/A dei suoi sentimenti, non deve aver paura a professarli davanti a nessuno, non deve nascondersi dietro la convivenza, lasciando aperta la porta di sicurezza.


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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 08 febbraio 2005 21:13

I matrimoni finiscono tanto quanto le convivenze, solo che è più un bordello perfezionare le pratiche di fine rapporto. O peggio, due persone si costringono a stare insieme perchè il vincolo le obbliga a rovinarsi il resto della vita con una persona con cui non c'è più nulla.


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Meera
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Inviato il 08 febbraio 2005 21:18

Oh, bene. Quoto Iskall.

Non capisco nemmeno io perchè chi non si sposa deve per forza essere un irresponsabile.

Se uno non è credente e non vuole sposarsi con matrimonio civile, ma convive stabilmente con la persona che ama, costruisce una famiglia e ha dei figli, è un irresponsabile?

Solo perchè non ha messo una firma?

Convivere non significa affatto "lasciare aperta una porta di sicurezza". Cioè sì, può significarlo, ma non per tutti. D'altra parte, c'è anche chi si sposa per convenienza...


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Calinn Vojnngat
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Inviato il 08 febbraio 2005 22:00

Se due persone sposate si trovano a essere "costrette" a vivere assieme significa che hanno agito in modo avventato sposandosi. La gran parte dei matrimoni finiscono per motivi assolutamente futili, litigi stupidi, tradimenti, prima di sposarsi bisognerebbe distinguere l'amore dall'attrazione fisica.

I matrimoni di convenienza sono quasi superati, e soprattutto , in genere le spose, erano costrette a sposarsi, non era una loro scelta. Comunque non vedo il nesso tra il matrimonio di convenienza e la differenza tra convivenza e matrimonio. E' uno sfurttamento improprio del matrimonio come tanti altri, la colpa non è del matrimonio in se.

Non ho detto che chi sceglie di convivere è irresponsabile, solamente che ha paura ad esempio dei vincoli imposti da ognuno dei due tipi di matrimonio. Se uno non vuole sposarsi legalmente è perchè gli è scomodo, ha paura di trovarsi in situazioni scomode. Non sto crocefiggendo la convivenza, per me non è un problema, solo mi pare una cosa troppo semplice, facile e poco interessante.

E parlare di matrimonio non vuol dire parlare di divorzio, non tutti quelli che si sposano divorziano...... :figo: Il divorzio è una cosa estremamente triste, soprattutto per le coppie con figli . Chi dovorzia pur avendo dei figli li pone in secondo piano, agisce in modo egoistico, fregandosene delle ripercussioni che l'esperienza avrà su essi. Già, il matrimonio è solo una seccatura di pratiche legali, tutti quelli sposati sono dei masochisti che amano le pratiche legali.


Your ears and my eyes / Machinery of discord
If art is a world within ourselves / Baby we’re living on distant planets
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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 08 febbraio 2005 22:25

Cosa ne si sa della vita che facevano certe coppie prima di divorziare? Ci si è mai chiesti se certe situazioni infernali non facciano sì che il divorzio sia una liberazione anche per i figli? Stando all'osservatorio per i diritti dei minori, una gran quantità di bambini viene tolta alle famiglie con situazioni disagiate proprio perchè il vivere in un nucleo familiare che non funziona sarebbe peggio per la loro crescita.

 

E cmq il fatto che la percentuale di divorzi (oggi che finalmente è legale e consentito) è molto alta, non deriva dal fatto che erano tutti allegri sciocchi che hanno agito da irresponsabili: è la stessa dinamica di una coppia fidanzata, cioè l'amore finisce.

Io personalmente non credo nell'amore eterno, ma anche chi ne è convinto di solito riconosce che è rarissimo trovarlo. Cosa fare con tutte quelle coppie che avevano onestamente creduto di averlo trovato? Se non si sposavano era meglio, e questo però vuol dire non assolutizzare mai un sentimento al punto da decidere di sposarsi. Chi convive non ha paura di situazioni scomode o di vincoli, semplicemente è realistico e mette in conto un evento naturale (la fine dell'amore) anzichè incaponirsi a volerlo eterno finchè non sbatte contro l'evidenza contraria.


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Lewyn Martell
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Lewyn Martell
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Inviato il 08 febbraio 2005 22:52

se sei stato sposato con una persona anche solo per 5 anni, non può finire così tutto per niente; mettendosi entrambi in discussione si può (no dico facilmente, ma on è impossibile) trovare un modo di risolvere le difficoltà.

 

W il matrimonio!!!!!!!!!!!!!!!! :figo::figo::figo::figo:


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Cersei
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Inviato il 08 febbraio 2005 22:53 Autore

sarà che sono un'inguaribile romantica ma io credo che,pur sempre raro,l'amore vero e quasi eterno,quello da finchè morte non vi separi,esista ancora...

quando ci sono alcuni che dicono che la convivenza è una cosa dalla quale volgiono stare alla larga io resto a bocca aperta.

poichè non riesco a concepire che alcune persone non abbiano la necessità di vivere con la persona che amano...poter trascorrere ogni momento della loro vita insieme ad una persona che senti parte di te credo che sia l'aspirazione massima della vita sentimentale di ognuno..

certo non siamo nel mondo delle fiabe della serie tutti felici e contenti però quando ti capita la persona giusta ti senti completa come mai in vita tua...

il matrimonio non è un obbligo legale come ho detto prima è il coronamento di qualcosa ovvero l'amore..

è vero ai giorni nostri chi si sposa dovrebbe riflettere di più prima di farlo però non bisogna vedere tutto sotto una luce negativa e cinica..

senza amore saremmo delle macchine


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Meera
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Inviato il 08 febbraio 2005 23:03

Ma io son d'accordo con te, Fede, ma allora, ripeto, se credo nell'amore eterno devo sposarmi per forza?

Non è mica detto che tutti quelli che convivono lo fanno per lasciarsi una scappatoia...

 

Hmm..basta, sto ripetendo sempre le stesse cose..


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 08 febbraio 2005 23:09

bella discussione...innanzitutto, evito di parlare di amore. Si potrebbe stare anni a discutere cosa sia e cosa non sia, se esista oppure no, e non arriveremo ad una conclusione.

 

Il matrimonio: dimenticate le fiabe e le illusioni, dimenticate le motivazioni economiche o altre stupidate che vi hanno raccontato. Il matrimonio è nato nella società umana per la necessità di dare una posizione sociale ai figli (in un mondo senza metodi contraccettivi, diviso in tribù, la più piccola forma sociale era il nucleo familiare). Non c'entrava l'amore, ma solamente motivi sociali. Ed è per questo che poi si sono sviluppati i cosiddetti matrimoni di convenienza; il fatto odierno è piuttosto strano, perchè noi adesso questo matrimonio di convenienza lo consideriamo stupido ed immorale, ma quest'idea proviene nella nostra cultura dalla controcultura dei trovatori e dell'amor cortese del medioevo, quindi storicamente abbiamo avuto un vero e proprio rovesciamento del concetto di matrimonio.

Oggi come oggi, sento spesso dire che se due persone si amano o stanno bene assieme non hanno bisogno di sposarsi: giusto, ma non hanno nemmeno bisogno di convivere. Spesso e volentieri si usa il matrimonio come scusa per attaccare le convenzioni sociali e legali, ma in fin dei conti che problemi comporta? Perdita di tempo in caso di divorzio. Io non me la sento di negare alla persona che amo il matrimonio solo per "pararmi il c**o" (e poi nemmeno tanto, giusto scartoffie legali e un pò di perdita di tempo) nel caso che le cose vadano male. Se la amo per prima cosa penso a lei e ai nostri figli, e ci tengo che lo stato tuteli tutti loro anche nel caso in cui le cose vadano male. Il divorzio è una possibilità per quelle coppie in cui ci sono veramente problemi (anche se a volte se ne abusa). Inoltre se nella convivenza il padre di famiglia a un certo punto abbandona il nucleo famigliare, lo stato economicamente nn può intervenire. Non è un obbligo sposarsi, se ve la sentite di cominciare una nuova e importante fase della vostra vita con una persona con cui state veramente bene fatelo, se non siete sicuri non fatelo. Ma non venite a dire che il matrimonio è una caxxata, che il matrimonio crea problemi ecc, ecc.

 

E cmq il fatto che la percentuale di divorzi (oggi che finalmente è legale e consentito) è molto alta, non deriva dal fatto che erano tutti allegri sciocchi che hanno agito da irresponsabili: è la stessa dinamica di una coppia fidanzata, cioè l'amore finisce

 

Niente di più falso, a mio parere. Una percentuale può essere quello, per carità, ma non usiamo solo i casi che ci fanno piacere per motivare le nostre ipotesi: la realtà è che ugualmente ci sono gli sciocchi irresponsabili, e soprattutto questi dati di divorzi si riferiscono all'italia (o al mondo occidentale) in questa epoca. Ma cambiate posto del mondo, cambiate data (che sia legale o no il divorzio poco importa): se il vero motivo fosse che l'amore finisce, la percentuale rimarrebbe circa sempre la stessa. In realtà è la cultura che è cambiata, è la cultura che oggigiorno cambia la visione del matrimonio e spinge tanti a divorziare. (tanto per ribadirlo: ci si sposa per i figli, non per la coppia. Questo era il motivo, e questo è il motivo per cui interviene lo stato. Dell'amore lo stato non può parlare). Vi ricordo che siamo nell'epoca delle tredicenni che fanno le ventenni, dei bambini troppo benestanti che non hanno altro da fare che pensare già al sesso e a tutto ciò che ci sta intorno, dell'autorealizzazione, delle star che si sposano decine di volte, dei film d'amore e delle soap opera.


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Harren
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Inviato il 08 febbraio 2005 23:17

io credo molto nel matrimonio e penso che nella mia vita ci sia spazio per esso....

il matrimonio è una cosa unica, nn come altre cose della vita....

ovviamente religioso.... :figo::figo:


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Cersei
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Inviato il 08 febbraio 2005 23:25 Autore

io sono dell'idea che adesso a causa dell'immagine del matrimonio e anche dei veri valori familiari che via via vanno distorcendosi le persone prendano alla leggera l'impegno matrimoniale..

chi va a convivere per anni e anni credo che lo faccia solo perchè non ha la forza per affrontare gli impegni che il matrimonio porta con se...

io la convivenza per qualche tempo prima del matrimonio l'approvo anche perchè credo che serva per testare se le cose funzionino davvero ma la convivenza come alternativa al matrimonio non l'accetto...


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ShaDe
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Inviato il 08 febbraio 2005 23:57

Uhmm.. Matrimonio civile ok, anche se lo vedo più come una cosa ufficiale e basta, nel senso che se 2 persone stanno bene insieme possono avere lo stesso legame del matrimonio anche senza il vincolo sacramentale o civile.

In chiesa? Se all'altra persona facesse piacere lo farei, ma non credendo non lo vedo per nulla necessario.


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Ser Loras Tyrell
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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 09 febbraio 2005 0:08

Bella discussione che penso durerà moooolto a lungo :P

 

Allora,innanzitutto distinguo da matrimonio religioso e non.Quello religioso cattolico per me è e innanzitutto un Sacramento,una promessa che si fa alla persona con cui si decide di passare il resto della vita e a Dio,e che salvo situazioni veramente insopportabili,deve essere portata avanti ed onorata sino alla fine.L'altro,lo consideri chi vuole come vuole,non è affar mio.Si rispettano le opinioni di tutti :figo:

 

Ai giorni nostri può essere ancora una cosa non solo seria,ma basilare:dipende sempre chi decide di viverlo e come lo decide di vivere.E'una scelta coraggiosa,un cammino difficile che però penso possa dare tante soddisfazioni.

 

 

Poipoi..intenzione di sposarmi.Beh penso che se troverò la persona con cui ho veramente intenzione di passare il resto della mia vita lo farò di sicuro.Ci credo ancora nel matrimonio.Non credo alla convivenza se non come anticamera della vita matrimoniale,ma questo è altro discorso.

 

:figo:


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 09 febbraio 2005 0:28

Dunque, per prima cosa non so fare i quote quindi abbiate pazienza un minuto, ok? :figo:

 

X Lewyn

Mi par che la fai facile, e di molto, a dire che se si vuole le difficoltà si appianano e basta mettersi in discussione che ce la si fa... spero che tu intendessi qualcosa di meno semplicistico.

 

X Cersei

Ogni persona è in sè stessa completa, non è mica una mezza mela... Secondo me poi amare qualcuno e trovartelo in casa 24 ore su 24 è proprio una contraddizione: l'amore non è onnipresenza dell'altro nella tua vita, che anzi finisce per saturare il rapporto... e inoltre: a quel punto è davvero la TUA vita? O sei condannato a vivere come i gemelli siamesi ai tempi prima della chirurgia moderna?

 

X Xaytar

D'accordo le motivazioni di tipo sociale, ma è innegabile che dividere le spese di vitto e alloggio e sostenersi in caso di mancato reddito di uno dei due sia un tornaconto economico notevole e un incentivo (teorizzato da esperti, non una mia idea) alla vita sotto lo stesso tetto --> che poi acquisisce forma stabile nel tempo attraverso un'istituzione sociale vincolante.

E' indubbiamente vero che se due si amano non hanno neppure bisogno di convivere, e visto che secondo me la coabitazione fa danno non c'è ragione nè per convivere nè per sposarsi, figli a parte.

Sui divorzi: se cambio posto del mondo o epoca, trovo una società in cui il divorzio è riprovato socialmente, salvo che si tratti di ripudio da parte del maschio. Qua da noi è diverso perchè finalmente i due sono entrambi liberi di decidere, sia per la parità dei sessi sia per la mancanza di pressioni sociali.

 

 

In generale: non avete ancora elencato quali cose ha in più il matrimonio, dal punto di vista della responsabilità.


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xaytar
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Inviato il 09 febbraio 2005 2:04
Allora,innanzitutto distinguo da matrimonio religioso e non.Quello religioso cattolico per me è e innanzitutto un Sacramento,una promessa che si fa alla persona con cui si decide di passare il resto della vita e a Dio,e che salvo situazioni veramente insopportabili,deve essere portata avanti ed onorata sino alla fine.L'altro,lo consideri chi vuole come vuole,non è affar mio.Si rispettano le opinioni di tutti

 

son d'accordo. il matrimonio è stato poi rifondato nella nostra cultura come ordinanza religiosa, e la mantiene. Per chi crede è fondamentale; eppure anche per chi non crede è una cosa da non sottovalutare (ovvero: non dite che, siccome non credete, allora il matrimonio perde d'importanza)

 

X Cersei

Ogni persona è in sè stessa completa, non è mica una mezza mela... Secondo me poi amare qualcuno e trovartelo in casa 24 ore su 24 è proprio una contraddizione: l'amore non è onnipresenza dell'altro nella tua vita, che anzi finisce per saturare il rapporto... e inoltre: a quel punto è davvero la TUA vita? O sei condannato a vivere come i gemelli siamesi ai tempi prima della chirurgia moderna?

 

una contraddizione è esagerato...che vuol dire? se due persone stanno bene 24 ore su 24 che ci stiano, se non stanno bene che stiano meno tempo assieme. Non è un obbligo stare sempre sempre insieme, ma non è nemmeno una cosa contraddittoria. Solo perchè tu, o io, o mille altre persone nn ci riescono e tante altre si non vuol dire che le altre sbagliano per qualche motivo.

 

D'accordo le motivazioni di tipo sociale, ma è innegabile che dividere le spese di vitto e alloggio e sostenersi in caso di mancato reddito di uno dei due sia un tornaconto economico notevole e un incentivo (teorizzato da esperti, non una mia idea) alla vita sotto lo stesso tetto --> che poi acquisisce forma stabile nel tempo attraverso un'istituzione sociale vincolante.

 

Hai ragione, ma non ce l'avevo con te, bensì con quei teorici: l'aspetto economico è troppo recente. E' indubbio che serva alla coppia, così come i discorsi sul divorzio che dicevo prima, ma la nascita del matrimonio in epoca arcaica, è proprio dovuta al bisogno sociale di dare posizione al nascituro.

 

Sui divorzi: se cambio posto del mondo o epoca, trovo una società in cui il divorzio è riprovato socialmente, salvo che si tratti di ripudio da parte del maschio. Qua da noi è diverso perchè finalmente i due sono entrambi liberi di decidere, sia per la parità dei sessi sia per la mancanza di pressioni sociali.

 

trovi anche società in cui divorzi non sono riprovati socialmente, società in cui donne possono ripudiare. Il problema della parità dei sessi è stato nella nostra società, ma non in tutte. Eppure tutte le società hanno una forma di matrimonio...proprio perchè è la base della società.

 

io sono dell'idea che adesso a causa dell'immagine del matrimonio e anche dei veri valori familiari che via via vanno distorcendosi le persone prendano alla leggera l'impegno matrimoniale..

io la convivenza per qualche tempo prima del matrimonio l'approvo anche perchè credo che serva per testare se le cose funzionino davvero ma la convivenza come alternativa al matrimonio non l'accetto...

 

sono d'accordo sull'immagine che va via via distorcendosi...però se una coppia vuole convivere nn vedo cosa ci sia di male...penso che ogni coppia sia una "storia a parte"...se due vogliono convivere bene, se due vogliono sposarsi bene. Basta sforzarsi di mantenere gli impegni in entrambi i casi e dare importanza anche ai figli...il matrimonio sicuramente è indice di un maggior impegno, quindi maggior responsabilità, e non è detto che sia un passo affrontabile da tutti. tuttavia, non mi sono mai piaciuti i discorsi oggettivi e generalizzanti, nè da una parte nè dall'altra.


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