Oggi ho visto un libro, scritto da una delle vittime del mostro di Marcinelle, all'epoca dodicenne. Lei si è salvata, patendo una prigionia di ottanta giorni in cui ha subito di soprusi, violenze e altro. Lei si è salvata, altre no.Tutto questo, dopo che il reo era stato liberato per buona condotta dal carcere dove era detenuto per violenza su minori...
Che schifo...
Ma cmq sarebbe stato sufficiente sbatterlo dentro a vita, il difetto sta ancora una volta nel sistema italiano...
Continuo a propugnare quindi la mia contrarietà alla pena capitale.
Questo perchè esiste uno Stato, che evita, giustamente, la giustizia privata... chiaro infatti che se si fosse trattato di mia figlia avrei ammazzato il Mostro con le mie mani.
Avete seguito il caso di quel pedofilo giapponese (messo in prigione, rilasciato, ha ripetuto il reato; a quanto ho sentito, ha poi detto che non si pentito, che lo avrebbe rifatto perché gli piaceva farlo. Se non ricordo male aveva anche telefonato alla madre della ragazzina violentata/uccisa per minacciare la sorella, e ha parlato lui stesso di condanna a morte). In simili casi cosa fareste? Lavori forzati vitalizi? Pena di morte? Altro?
favorevole alla pena di morte!ma solo per omicidio stupro e pedofilia e reati mafiosi(perchè voi quel figlio di un cane che ha sciolto un bambino nell'acido lo vorreste condannato all'ergastolo o peggio addiritura fuori ogni tanto con permessi premio??non me ne vogliano a male i contrari alla pena capitale ma io uno così lo voglio morto!)
motivo uno se fossi il parente di una persona uccisa o stuprata non mi accontenterei mai del carcere a vita per chi mi ha tolto o deturpato ki che di caro avevo,lo voglio vedere morto e se è possibile guardarlo negli okki quando muore!
motivo due è un'altra bocca da sfamare a carico dello stato una persona senza speranza di redenzione o reinserimento(perchè in fondo a questo serve il carcere)perchè una volta condannato all'ergastolo gli togli definitivamente(e direi giustamente)ogni speranza di reinserimento!
spero di non aver dimenticato nulla!
è un'altra bocca da sfamare a carico dello stato una persona senza speranza di redenzione o reinserimento(perchè in fondo a questo serve il carcere)perchè una volta condannato all'ergastolo gli togli definitivamente(e direi giustamente)ogni speranza di reinserimento
Se ci fossero lavori forzati come la vedresti? Nelle pagine passate è stato affrontato un interessante discorso basato sull'utilità, anche per l'idea che, se la legge deve essere razionale, c'è il dubbio di quanto sia lecito far rientrare sentimenti di vendetta e simili (nonché la religione).
Personalmente vedo i lavori forzati come l'unica soluzione, applicabile peraltro a qualsiasi tipo di detenuto (che a star a pancia all'aria con la televisione e la mensa gratis è fin troppo facile). Ci saranno poi vari gradi di pesantezza per il lavoro, ma è, imho, SCONTATO che ci si debba guadagnare la riabilitazione.
A spaccar le pietre e macinare i rifiuti non ci vuol la laurea.
Ciauz
Personalmente vedo i lavori forzati come l'unica soluzione, applicabile peraltro a qualsiasi tipo di detenuto (che a star a pancia all'aria con la televisione e la mensa gratis è fin troppo facile). Ci saranno poi vari gradi di pesantezza per il lavoro, ma è, imho, SCONTATO che ci si debba guadagnare la riabilitazione.A spaccar le pietre e macinare i rifiuti non ci vuol la laurea.
Ciauz
sì penso che in alcuni casi sia l'idea migliore,scusate non avevo letto tutti i messaggi!
comunque ci sono casi a mio parere troppo gravi in cui anche i lavori forzati sarebbero una manna dal cielo!
spero capiate quello che intendo... :smack:
Ciao a tutti,
non ho letto tutti i messaggi.....
ho votato altro perche' penso che la pena di morte sia ingiusta inefficace e totalmente inutile.
Prendiamo una persona che commette un omicidio.
Chi commette un omicidio?
A) una persona completamente instabile mentalmente
B) una persona fuori di se
C) una persona che si e' data al crimine
Non mi sembra esistato altre categorie di assassini.
Nel caso A la pena di morte non puo' essere un deterrente visto che trattasi di un individuo che non e' in grado di capirla.
Nel caso B la pena di morte non e' un deterrente perche' l'individuo e' stato attraversato da un momento di follia che gli ha tolto la ragione.
Nel caso C la pena di morte non e' un deterrente perche' l'individuo pur conoscendo le conseguenze delle sue azioni non esita e scieglie la sua strada.
Inoltre quando una persona si da al crimine tutta la societa' ha una parte di colpa e eliminare un criminale puo' forse sollevare la nostra coscienza che invece dovrebbe essere due volte oppressa: primo perche' non si e' potuto evitare che un criminale lo diventi; secondo perche' non si trova altra soluzione se non "il taglio della testa" in voga da centinaia d'anni.
Non credete che i criminali possano essere recuperati?
Uomini pericolosi esistono ma credete che la soluzione sia quella di ucciderli?
Io penso che la nostra societa' sia abbastanza adulta per odiare l'omicidio e per cercare di trovare altre soluzioni.
Un appuntino finale....lo sapevate che uno degli stati sovrani in cui vige ancora la pena di morte e' il Vaticano?
Ciao a tutti
secondo me la pena d morte nn ha senso.. è completamente inutile perchè nessun uomo ha abbastanza potere per poter giudicare la vita d un altro..
e soprattutto quanti errori d giudizio s compiono?
inoltre la morte è fin troppo dolce nei confronti d certi crimini.. sono dell'idea che chi commette atrocità dovrebbe ripagare con carte simili..
una punizione possibile sarebbe il tornare ai lavori forzati.. sinceramente s dovrebbe trovare una punizione che d per sè sia abbastanza forte da far pensare chiunque prima d commettere reati vari..
la peggior punizione per l'uomo è il rimorso.. e il continuo ricordo del gesto..
la pena d morte è inefficace e ingiusta..
peace rhox
concordo con te brandon. qualche commento sparso:
Chi commette un omicidio?A) una persona completamente instabile mentalmente
B) una persona fuori di se
C) una persona che si e' data al crimine
Non mi sembra esistato altre categorie di assassini.
hm, di solito preferisco guardarla dal punto di vista dell'atto stesso dell'omicidio: passionale (il caso B), intenzionale e meditato (il caso C, più o meno), accidentale senza intenzionalità (da non dimenticare), e infine omicidio di chi è instabile mentalmente, che potremmo subito togliere. alcune società tolgono pure il caso accidentale...per il resto son d'accordo con te, a meno che nn mi sfugga qualcosa mi sembra che nn esistano altre categorie
Inoltre quando una persona si da al crimine tutta la societa' ha una parte di colpa e eliminare un criminale puo' forse sollevare la nostra coscienza che invece dovrebbe essere due volte oppressa: primo perche' non si e' potuto evitare che un criminale lo diventi; secondo perche' non si trova altra soluzione se non "il taglio della testa" in voga da centinaia d'anni.Non credete che i criminali possano essere recuperati?
concordo, la società ha la sua parte di colpa. i criminali possono essere recuperati? bisogna soffermarsi a riflettere su cos'è un criminale, io penso.
criminale è chi commette un omicidio? allora, uno che lo ha commesso non intenzionalmente è perfettamente recuperabile. è stato un incidente, starà già morendo di rimorso...ammonirlo a stare attento è sufficiente per recuperarlo. caso diverso se gli si vuole dare una pena, da slegare quindi alla riabilitazione (su questo discussi in passato, soprassiedo).
criminale è chi commette un omicidio intenzionale?nel caso passionale, molto probabilmente è recuperabile. bisogna darsi da fare, tra pene e tecniche di riabilitazione.
rimane a mio parere la definizione di criminale con quella di brandon, ovvero chi si è dato al crimine: commette più volte infrazioni e omicidi intenzionali (in cui categoria estrema è quella dei serial killer...anche se in parte rientrano pure negli instabili mentalmente...che caos )
dizionario, crimine: delitto particolarmente efferato, grave o crudele.
ora...mi pare che siano definizioni culturali. non ci sono crimini a priori, se non contro una società che ha stabilito quali sono le azioni riprorevoli.
quindi, per finire: penso che un criminale possa essere recuperato. così come lo diventa per motivi culturali (se lo diventa per motivi psicologici è caso A di brandon, da noi scartato), possiamo benissimo farlo cambiare. poi ci sono casi in cui non è possibile, o per "testardaggine" del criminale o per insufficienza di abilità nostra, ma sono casi particolari, determinati, fuori da una teorizzazione. E cmq, il gioco vale la candela a mio parere
24 pagine densissime di discussione.... conoscendo il livello medio dei nostri dibattiti, immagino che siano di certo interessantissime e mature. Tuttavia mi perdonerete se non le ho lette!!!
E quindi aggiungo la mia, ora.
Spinosa la questione, tuttavia vedo che è ben posta (brava, Iskall!! ), dato che avrebbe ben poco senso parlare di "chi è a favore?". Dirò allora che si stratta di un metodo brutale, sì, e tuttavia a tratti efficace, proprio perchè così orrendo. Efficace perchè è l'unica garanzia davanti a casi che non meritano o non prevedono in nessun modo la reintegrazione di individui aberranti nella società. Certo, un serio e ben saldo ergastolo avrebbe gli stessi effetti, ma davanti all'inattuabilità di simili provvedimenti e al vizio buonista di concedere grazie e arrivederci, capisco che la pena di morte possa sembrare una panacea. Ovviamente non lo è, ed è tutt'atro che giusta, dato che il più delle volte ne fanno le spese individui reltaivamente pericolosi per la società, e probabilmente reintegrabili.
In un mondo ideale (no, un po' meno che ideale: nel mondo perfetto il criminale non c'è, oppure è sanabile), e cioè se la si potesse utilizzare selettivamente e con sicurezza di non sbagliare (donde l'idealità) sui casi irrecuperabili (dove cioè è inutile la rieducazione), allora potrei anche dirmi a favore. Ma anche in quel caso, un bell'ergastolo o esilio a vita senza possibilità di fuga sarebbero meglio.
Ma così com'è, la pena di morte è solo una crudele macchina insensata. Efficace, forse, ingiusta di certo.
A) una persona completamente instabile mentalmenteB) una persona fuori di se
C) una persona che si e' data al crimine
Una persona che, senza essersi data al crimine né essere completamente instabile o fuori di sé, ha qualche motivo per voler uccidere qualcuno?
Nel caso A la pena di morte non puo' essere un deterrente visto che trattasi di un individuo che non e' in grado di capirla.Nel caso B la pena di morte non e' un deterrente perche' l'individuo e' stato attraversato da un momento di follia che gli ha tolto la ragione.
Nel caso C la pena di morte non e' un deterrente perche' l'individuo pur conoscendo le conseguenze delle sue azioni non esita e scieglie la sua strada
Non è che la pena detentiva sia quel grande deterrente, la aboliamo?
Non credete che i criminali possano essere recuperati?
Qualcuno, tutti sono concordi; tutti? È ancora in discussione...
la peggior punizione per l'uomo è il rimorso.. e il continuo ricordo del gesto
E gente come quel giapponese, che dice che lo rifarebbe, non se ne pente, anzi è felice di averlo fatto? Se la pena è il rimorso, non avrà molte pene...
anche in quel caso, un bell'ergastolo o esilio a vita senza possibilità di fuga sarebbero meglio
A spese della comunità, togliendo fondi per altre cose?
così com'è, la pena di morte è solo una crudele macchina insensata. Efficace, forse, ingiusta di certo
Sull'ingiusta, c'è chi avrebbe da opinare: ingiusta a volte, ma nel caso da te ipotizzato dell'irrecuperabile?
la peggior punizione per l'uomo è il rimorso.. e il continuo ricordo del gesto
E gente come quel giapponese, che dice che lo rifarebbe, non se ne pente, anzi è felice di averlo fatto? Se la pena è il rimorso, non avrà molte pene...
anche in quel caso, un bell'ergastolo o esilio a vita senza possibilità di fuga sarebbero meglio
A spese della comunità, togliendo fondi per altre cose?
così com'è, la pena di morte è solo una crudele macchina insensata. Efficace, forse, ingiusta di certo
Sull'ingiusta, c'è chi avrebbe da opinare: ingiusta a volte, ma nel caso da te ipotizzato dell'irrecuperabile?
beh.. nel caso del giapponese.. una vita a spaccare sassi.. o dimenticato da qualche parte.. sempre con clausola.. che nn bisogna far ciao con la manina dopo qualche anno e lasciarlo andare
riguardo ai fondi tolti alla comunità.. la pena d morte costa comunque.. magari nn allo stesso modo..
ma se s facesse produrre qualcosa ai condannati la spesa a carico delle istituzioni sarebbe minore..
la pena d morte nn la applicherei neanche con gli irrecuperabili.. alla fin fine chi siamo noi per giudicare la vita d qualcun altro?
come lui uccide qualcuno.. anche noi diventiamo assassini nel momento in cui s applica la pena..
è vero che noi possiamo giustificarci dicendo " è giustizia.." ma anche lui poteva chiamare giustizia un regolamento d conti!! (per fare un esempio..)
alla fin fine.. condanniamo chi toglie la vita a qualcuno e poi noi stessi diventiamo boia..
peace rhox
riguardo ai fondi tolti alla comunità.. la pena d morte costa comunque.. magari nn allo stesso modo
Seriamente, una iniezione/scarica elettrica contro una vita di vitto e alloggio? Discorso puramente pragmatico, la seconda costa decisamente piú della prima...
Nel caso dei lavori forzati, ovviamente, è un altro discorso. Anche se tempo fa un mio amico mi aveva fatto notare come i lavori forzati, soprattutto se duri, sono un uccidere una parte della persona, se non altro perché diminuiscono la durata della sua vita. Quindi, è una "pena di morte", ma in un'altra ottica, piú lenta e meno artificiale.
come lui uccide qualcuno.. anche noi diventiamo assassini nel momento in cui s applica la pena
Non diventiamo assassini... un motivo su tutti, l'assassinio è, per definizione, a tradimento, la pena di morte no. Inoltre, c'è la differenza della legalità, dell'aver avuto possibilità di una difesa, dell'essere stati giudicati da un insieme di persone, ecc.
è vero che noi possiamo giustificarci dicendo " è giustizia.." ma anche lui poteva chiamare giustizia un regolamento d conti
Ma ci sono mille differenze: non ha dato possibilità di difesa, ha deciso da solo, non ha seguito la legge, ecc. Mi pare ci siano differenze non da poco.
condanniamo chi toglie la vita a qualcuno e poi noi stessi diventiamo boia
Magari boia, ma non assassini. E la differenza non è poco.
tra boia e assassino c sarà differenza... ma la mia etica nn m lascia vedere d buon occhio anche i boia..
l'assasino nn ha dato la possibilità d difesa alla vittima, mentre lui è stato giudicato da un insieme d persone.. questo sì! ma la corte che giudica è così certa d come sono andate realmente le cose? c'è sempre il beneficio del dubbio.. e a mio parere nn s giudica la vita d una persona se c'è un dubbio sulla veridicità delle accuse!
ha avuto la possiblità d difesa.. nn sempre.. se uno è povero.. e nn ha lo possibilità d pagarsi un buon avvocato deve affidarsi a quelli d stato che solitamente han poco a cuore la sentenza definitiva..
nn so.. c consideriamo evoluti e superiori e poi c nascondiamo dietro a sentenze capitali quando nn possiamo fare molto.. quando n riusciamo a trovare una soluzione che possa adattarsi a caso per caso..
e ritengo che nelle nostre azioni c dovrebbe essere sempre un fondo d umità.. chi siamo noi per poter giudicare sulla vita d qualche altro essere umano?
peace rhox
Ho votato altro...è un argomento troppo delicato per generalizzare in così poche alternative.
Indicativamente direi ingiusta ed inefficace, ma non ne sono del tutto sicuro