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Pena di morte
I di Iskall Ytterligare
creato il 26 gennaio 2005

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.
La pena di morte è: 74 votanti
La pena di morte è:
inefficace e ingiusta
43.2% (32 voti)
inefficace
13.5% (10 voti)
efficace ma ingiusta
10.8% (8 voti)
efficace
10.8% (8 voti)
altro
13.5% (10 voti)
Le votazioni sono chiuse
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Lord Lupo
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Lord Lupo
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Inviato il 10 marzo 2005 11:29

 

la società può fare a meno dell'Erika ed Omar che ci immaginiamo...ma in realtà nè tu nè io sappiamo niente di quel caso o di loro due...sappiamo solo quello che la tv ci ha proposto. Potrebbero esserci elementi che non conosciamo che ci farebbero cambiare giudizio...(non farceli passare come santi, per carità, ma attenuare i loro disdicevoli gesti). L'atto del giudizio non è mai oggettivo, dare la colpa lo si può fare con certezza solo in un paio di casi ideali che probabilmente nella società umana non sono mai avvenuti. Per questo, o la società ammette la propria ipocrisia nell'applicare le pene/vendetta, o si guardano altri aspetti. In fin dei conti, tutti noi o quasi abbiamo infranto la legge (anche solo masterizzando un cd, ad esempio), dividere il mondo in buoni e cattivi è impossibile e assurdo.

Inoltre, far dipendere tutto da fattori psicologici e determinanti, funzionerebbe a livello ideale e basta: probabilmente tantissimi al posto di Erika e Omar avrebbero agito come loro (togliendo l'insanità mentale)...i buoni non esistono.

 

Sono daccordo con te su tutto tranne che sull'ultima affermazione...i buoni, imho, esistono. Sono mosche bianche, ma ne potrebbero essere molti di più se noialtri invece di liquidare il problema dicendo che i buoni non esistono o che sono talmente pochi che non contano cercassimo di imitarli... :unsure:

 

ciao, ciao


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 10 marzo 2005 12:36

hai ragione, il che però ci riporta alle vecchie utopie...in pratica però lo stato si occupa della maggioranza , e la maggioranza non comprende i buoni purtroppo >< speriamo che le mosche bianche aumentino!


L
Lord Lupo
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Lord Lupo
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Inviato il 10 marzo 2005 14:36
hai ragione, il che però ci riporta alle vecchie utopie...in pratica però lo stato si occupa della maggioranza , e la maggioranza non comprende i buoni purtroppo >< speriamo che le mosche bianche aumentino!

Che sia un'utopia è fuori di dubbio :unsure:

Desidero farti una domanda, dal momento che se ho letto bene sei un antropologo (o studi per diventarlo): l'uomo può realizzare una società in cui non esistano criminali (persone, cioè, che non infrangono le regole poste dalla comunità stessa in maniera democratica?)

Cosa intendi quando scrivi che "in pratica lo Stato si occupa della maggioranza?"

Forse stiamo andando OT, però.

 

Ciao, ciao


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 10 marzo 2005 15:43
Di quelle persone che non ne hanno violato le regole

 

Il punto sollevato è a mio parere interessante: se io voglio commettere un crimine, non l'ho ancora commesso, quindi non ho violato le regole; quindi perché lo stato non dovrebbe assecondare il mio istinto di commetterlo?

Di per sé, se si vuole che lo stato assecondi gli istinti, come scegliere quali assecondare, e quali no?


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 10 marzo 2005 17:05
hai ragione, il che però ci riporta alle vecchie utopie...in pratica però lo stato si occupa della maggioranza , e la maggioranza non comprende i buoni purtroppo >< speriamo che le mosche bianche aumentino!

Che sia un'utopia è fuori di dubbio :unsure:

Desidero farti una domanda, dal momento che se ho letto bene sei un antropologo (o studi per diventarlo): l'uomo può realizzare una società in cui non esistano criminali (persone, cioè, che non infrangono le regole poste dalla comunità stessa in maniera democratica?)

Cosa intendi quando scrivi che "in pratica lo Stato si occupa della maggioranza?"

Forse stiamo andando OT, però.

 

Ciao, ciao

si sono studente di antropologia :wub:

la tua prima domanda: penso sia un utopia ancora maggiore. in linea teorica, una società senza criminali sarebbe una società in cui tutti rispettano le regole, ovvero una società composta non di persone ma di ingranaggi. Sia nella storia antichissima che in alcune zone del mondo si possono trovare società piccole e ben organizzate a livello sociale, che si possono avvicinare di più a questo modello (ovvero società in cui le persone hanno una valenza sociale maggiore di quella individuale -> esempio: tu non sei Tizio, ma sei il membro del Clan Caio), ed anche in quelle ci sono "criminali", cioè casi sporadici in cui persone non rispettano regole, per un motivo o per un altro. Il punto è che non solo a livello psicologico esistono i criminali, ma anche a livello culturale: per certi versi, la società stessa ha bisogno anche dei criminali. Non dico che sia impossibile una società senza criminali, ma la sua probabilità è talmente bassa da essere trascurabile: è semplicemente nella natura umana avere esperienze psicologiche e comportamentali diverse (seppure in un ambito socio-culturale limitante), e pertanto prima o poi qualcuno che trasgredisce le regole ci scappa. Tuttavia, non è un problema: noi sappiamo che nn possiamo puntare a una società senza criminali...al massimo possiamo puntare ad una società con utilità sempre maggiore, cercare di limitare certi comportamenti. Toglierli del tutto non solo sarebbe forse impossibile, ma per certi versi pure dannoso alla società.

 

Quando dico "lo stato si occupa della maggioranza" intendo che, bene o male, lo stato si occupa di mantenere il rispetto di certe regole, e queste regole mutano con il passare del tempo, al mutare della cultura stessa che le forma; siccome è la cultura dominante, quella della maggioranza, a modificare in questo modo pure le regole di una società, la società tende a proteggere se stessa, ovvero gli ideali, le regole e i pensieri della maggior parte dei suoi singoli elementi.


L
Lord Lupo
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Lord Lupo
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Inviato il 10 marzo 2005 17:23

la tua prima domanda:...

 

Grazie, sei stato molto esauriente ed hai chiarito un mio dubbio confermando ciò che anch'io penso... :unsure:

 

Quando dico "lo stato si occupa della maggioranza" intendo che, bene o male, lo stato si occupa di mantenere il rispetto di certe regole, e queste regole mutano con il passare del tempo, al mutare della cultura stessa che le forma; siccome è la cultura dominante, quella della maggioranza, a modificare in questo modo pure le regole di una società, la società tende a proteggere se stessa, ovvero gli ideali, le regole e i pensieri della maggior parte dei suoi singoli elementi.

 

Se ti riferivi alle regole, concordo :wub:

 

ciao, ciao


M
Mornon
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Mornon
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Inviato il 10 marzo 2005 18:04
Toglierli del tutto non solo sarebbe forse impossibile, ma per certi versi pure dannoso alla società

 

Interessante, potresti approfondire?



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
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Inviato il 10 marzo 2005 18:12
Toglierli del tutto non solo sarebbe forse impossibile, ma per certi versi pure dannoso alla società

 

Interessante, potresti approfondire?

Da profano, e ragionando in maniera piuttosto matematica, potrei provare a dire che una società in cui tutte le regole sono perfettamente rispettate non avrà mai alcuna evoluzione, sarà immobilizzata, non avrà spunti di innovazione, dal momento che non avrà un confronto interno per testare la propria validità...

Quindi non sarà neppure capace di adattarsi a stimoli esterni...

Ad occhio e croce è passibile di estinzione alla prima difficoltà evolutiva...

 

Poi ovviamente credo che Ale saprà dare una risposta senza dubbio più intelligente... :unsure:


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Lord Lupo
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Lord Lupo
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Inviato il 10 marzo 2005 18:33

Da profano, e ragionando in maniera piuttosto matematica, potrei provare a dire che una società in cui tutte le regole sono perfettamente rispettate non avrà mai alcuna evoluzione, sarà immobilizzata, non avrà spunti di innovazione, dal momento che non avrà un confronto interno per testare la propria validità...

Quindi non sarà neppure capace di adattarsi a stimoli esterni...

Ad occhio e croce è passibile di estinzione alla prima difficoltà evolutiva...

 

Premetto che anch'io sono profano...

mi sembra un pò esagerato parlare di mancanza di evoluzione. Le regole possono essere cambiate (in maniera democratica, s'intende) per adattarsi ai mutamenti delle esigenze della comunità. Oppure pensi che le regole, per essere cambiate, debbano obbligatoriamente essere infrante prima :unsure: (è in ogni caso un punto di vista interessante).

 

ciao, ciao



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
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Lord Beric
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Inviato il 10 marzo 2005 19:02

Uhm... Io la vedo in questo modo: se non vi fossero criminali, ovvero gente che infrange le regole, vorrebbe dire che non vi sarebbe possibilità di far evolvere la struttura della società...

Mentre il mondo però si evolve lo stesso...


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Lord Lupo
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Inviato il 10 marzo 2005 19:34
Uhm... Io la vedo in questo modo: se non vi fossero criminali, ovvero gente che infrange le regole, vorrebbe dire che non vi sarebbe possibilità di far evolvere la struttura della società...

Mentre il mondo però si evolve lo stesso...

E' proprio il concetto che ha espresso xaytar e che Mornon ha chiesto di approfondire :unsure:


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MASTINO
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MASTINO
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Inviato il 10 marzo 2005 20:27

scusate se resuscito vecchi topic, ma questo mi attirava....

Cmq per dire la mia opinione sono assolutamente contro la pena di morte, in quanto la reputo un assassinio, ed essendo contro all'assassinio sono contro anche alla pena di morte....

Come disse nn so più ki..... Un paese che uccide chi uccide non insegna che uccidere È sbagliato.....

PEr rispondere alla frequente domanda: ma se ti uccidono un tuo caro che cosa fai ? nn vorresti ammazzare quell'uomo ?

io dico, certo, vorrei tagliargli la gola di persono, lo vorrei. Ma è giusto ? un conto è quello che posso volere io, un conto è quello che è giusto. E dal momento che lo stato ( in teoria) dovrebbe fare quello che è giusto dovrebbe abolire la pena di morte. Questa è la mia opinione, per abolire la pena di morte in tutti i paesi del mondo.....



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 10 marzo 2005 20:54

Lord, ma è questo il punto, a mio avviso... Se abbiamo una società immobile in un mondo in evoluzione, mi sembra evidente che questa società non è in grado di adattarsi...

Infrangere una regola significa porne in discussione la validità... E se questo il più delle volte è dannoso, può capitare che sia invece vitale, per far capire che quella regola era ormai sorpassata e inadeguata! Altrimenti, se tutti si fossero sempre adeguati alla legge preesistente, magari ci sarebba ancora la struttura tribale del neolitico... :wub:

L'atto dell'infrazione di per sé non è dannoso: lo diventa quando la società si rende conto (o decide :unsure: ) che non apporta miglioramenti alla società stessa...

Ma una società che non riceve una spinta interna al cambiamento è difficile che possa riuscire ad adattarsi solo grazie alle influenze provenienti dall'esterno, credo...


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Mornon
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Inviato il 10 marzo 2005 21:41
sono assolutamente contro la pena di morte, in quanto la reputo un assassinio, ed essendo contro all'assassinio sono contro anche alla pena di morte....

Come disse nn so più ki..... Un paese che uccide chi uccide non insegna che uccidere È sbagliato

 

In breve, per non ripetere quanto detto sinora: non è assassinio, in quanto l'assassinio, per definizione, prevede un atto a tradimento, e non è omicidio, in quanto, sempre per definizione, l'omicidio è un atto illegale. Altre differenze, a decidere non è un solo Uomo, hai diritto a difesa, ecc.

Inoltre, lo stato non insegna che uccidere è sbagliato, ma che lo è uccidere contro la legge, infatti ci sono casi in cui un'uccisione non viene condannata.

Se ti interessa, se ne è ampiamente discusso in passato...

 

 

dal momento che lo stato ( in teoria) dovrebbe fare quello che è giusto dovrebbe abolire la pena di morte

 

Problema: quello che è giusto è perfettamente soggettivo e opinabile, quindi in base allo stesso ragionamento si potrebbe dire che lo stato deve istituire la pena di morte...

 

 

Infrangere una regola significa porne in discussione la validità

 

Si può anche ipotizzare di mettere in discussione la validità dicendolo a chi di dovere, invece che infrangendola, no?


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xaytar
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xaytar
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4597 messaggi
Inviato il 10 marzo 2005 21:41

cerco di rispondere alla domanda, anche se non è facile trovare in questo momento i termini migliori :P

Beric ha colto il senso di quello che volevo dire: una società per evolversi dal punto di vista giuridico (o cmq l'area concernente le regole sociali e di comportamento, il giusto e lo sbagliato all'interno del suo sistema) ha bisogno di mutamenti culturali (in questo la storia ci aiuta, poiché senza evoluzione culturale è impensabile un'evoluzione sociale). La società rimarrebbe in linea teorica ferma, poichè non ci sarebbero più stimoli di competizione, di riflessione e atti pratici in cui applicare pregi e difetti del sistema. Pensate ad una società in cui tutti rispettano le regole: questa ideale stabilità provoca un evoluzione per cui ben presto certe regole si abbandoneranno. Se tutti rispettiamo le regole, non c'è bisogno di regole; è quasi un paradosso. E' difficile anche trovare fatti concreti, proprio perchè in nessuna società si è mai trovato un caso simile: tuttavia, se tutti rispettiamo le regole, le diamo per scontate, come bere e mangiare. Non c'è bisogno che ci sia un apparato giuridico, non c'è bisogno che ci sia un certo tipo di struttura statale per la società. L'apporto dei criminali è utile alla società nella misura in cui permette di verificare nella pratica certe leggi e regole, far evolvere il sistema in risposta agli stimoli culturali; in questo senso lo stato ha bisogno dei suoi criminali, se non ci fossero dovremmo cambiare completamente l'idea di stato a cui siamo abituati. Un aumento dei criminali risulta dannoso alla società in quanto non vengono rispettate le regole, ma entro certi limiti ha l'utilità di far evolvere queste regole, che altrimenti rimarrebbero fisse e immutabili. Oltretutto, basta pensare che se tutti rispettassero le regole, qualsiasi apparato legislativo potrebbe proporre leggi "ingiuste", secondo i loro desideri, come un tiranno che pensa solo ai propri interessi, e la struttura sociale sarebbe condannata a rimanere inalterata sotto di lui. La criminalità è una delle forme di difesa della società stessa.


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