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Riflessione Sui Bei Tempi Andati
A di Arvin Sloane
creato il 12 gennaio 2005

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Arvin Sloane
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Arvin Sloane
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Inviato il 18 gennaio 2005 17:31 Autore

Solidarietà, che può essere un sinonimo di altruismo, e Egoismo, secondo me sono sono due faccie della stessa medaglia !! L'una opposta all'altra. Però chi considerà un valore l'una, non necessariamente considera un disvalore l'altra !! :D:D

Ciao


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 18 gennaio 2005 20:43
chi considera uno dei due un valore considererà l'altro un disvalore

 

Forse no, è il solito discorso della differenza tra non essere ed essere il contrario; ossia, c'è ciò che è un valore, ciò che non è un valore, e ciò che è disvalore. Poi non so quanto questo discorso resti teorico e quanto si ripercuota sulla realtà, ma la distinzione potrebbe esserci, no? :D

Ricordo che degli arbitri stavano discutendo su sportività e antisportività, e alcuni sottolineavano come una cosa non sportiva non sia automaticamente antisportiva, per esempio :D


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Yaenrhys
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Yaenrhys
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Inviato il 18 gennaio 2005 21:02
Essere convinti di quello che si sta dicendo e volere che anche altre persone la pensino così è un po' diverso... :D

Scusa, ma allora che senso ha una discussione?

Tutto quello che diciamo, se ci pensi, è volto a cercare di convincere l'altro che noi abbiamo ragione. Se no non avresti nemmeno risposto.


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Cersei
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Cersei
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Inviato il 19 gennaio 2005 15:14

io credo che sia giustificato il desiderio di alcuni di poter tornare indietro nel tempo per osservare da vicino la grandezza di questi uomini ma è anche vero quello che dicevano gli altri...

 

il tempo e la tradizione orale spesso distorcono la realtà storica di una cosa...

 

delle persone morte molto spesso se ne parla solo bene perchè il tempo cancella i nostri ricordi o comunque li accantona perciò non possiamo affermare ocn assoluta certezza che i bei tempi sono andati..

 

anche adesso abbiamo uomini di grande valore che forse non cercheranno di costruire imperi ma che comunque combattono per ciò in cui credono e ogni giorno hanno le loro piccole vittorie..

 

pensate ai ricercatori dei vaccini contro l'AIDS non sono forse grandi eroi quelli?non combattono forse ogni giorno contro un nemico ben più grande di un conquistatore straniero?

 

ogni giorno nella nostra società abbiamo dei piccoli eroi basta cercarli ed apprezzarli per i grandi gesti che fanno...

 

io la penso così...

 

sciao <_<



Lord Beric
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Guardiani della Notte
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Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

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Inviato il 19 gennaio 2005 16:52

Ispirato dalle parole di Cersei, mi è vanuta in mente un'altra osservazione: noi oggi ammiriamo le azioni degli uomini del passato, ma in realtà non sappiamo nulla sulle motivazioni che spinsero tali persone ad agire come fecero... Motivazioni che potrebbero essere molto meno nobili di quello che la leggenda ricorda e la cinematografia propina quotidianamente...

 

Sapere che i Greci distrussero tr**a per non pagare le 10 capre di pedaggio per il passaggio dei Dardanelli (sempre che le vicende omeriche si siano svolte davvero nel Mediterraneo e non nel Baltico come sembra sempre più probabile) sarebbe certo stato meno poetico ed eroico... <_<


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Arvin Sloane
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Inviato il 19 gennaio 2005 18:14 Autore

Su questo hai perfettamente ragione !! Giulio Cesare cancellò i Galli solamente in nome di Roma e della sua grandezza e Alessandro soggioghò e sottomise i popoli dell'asia per mostrare a tutti la sua grandezza. I grandi della storia, per quanto grandi essi rimangono, erano persone malate e megalomani, che finirono tutti prima o dopo accacati dalla loro stessa luce, dalle loro smanie di grandezza e dalla loro megalomania !!! Ciao <_<<_<


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Mornon
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Inviato il 19 gennaio 2005 20:09
Sapere che i Greci distrussero tr**a per non pagare le 10 capre di pedaggio per il passaggio dei Dardanelli

 

Mettiamola cosí: un anno di guerra a capra non mi pare uno scambio favorevole <_<

Seriamente, di sicuro le grandi persone potrebbero non essere quello che ci viene da libri e simili, ma, soprattutto, nel considerare questi grandi personaggi raramente si considera la controparte: le popolazioni sottomesse, magari distrutte, per fare le azioni che li hanno resi grandi.

Se qualcuno oggi facesse azioni simili potrebbe essere un criminale di guerra, magari lo si accuserebbe di strage se non genocidio, sarebbe additato da tutti; lo hanno fatto nel passato, e ora sono eroi.


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 19 gennaio 2005 20:13

Altro 100 e lode per Mornon.


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Derfel Cadarn
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Derfel Cadarn
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Inviato il 19 gennaio 2005 21:56
Su questo hai perfettamente ragione !! Giulio Cesare cancellò i Galli solamente in nome di Roma e della sua grandezza e Alessandro soggioghò e sottomise i popoli dell'asia per mostrare a tutti la sua grandezza.

Beh,Cesare non cancellò affatto i Galli....Cesare schiacciò la resistenza gallica.è un po' diverso.La Gallia fu inserita nei possedimenti romani e i Galli con essa.Roma paradossalmente non vinceva con l'esercito ma con la cultura.I popoli soggiogati da Roma,tranne in casi isolati(tipo Cartagine)entravano a far parte dei territori romani ma non venivano trattati da vinti e sottomessi.La civiltà romana vinceva sulle altre perchè era la più forte e alla fine i popoli vinti la accettavano e la facevano propria...

 

Quanto ad Alessandro...beh,vero che era megalomane e tutto questo,ma di certo non eliminò la Persia per sfizio personale....mai pensato che forse non si poteva sperare di tenere un regno come quello conquistato da Filippo in quelle condizioni?Le poleis elleniche che altro non volevano che la libertà(Demostene non fu certo un agnellino...)e che avrebbero potuto anche attingere all'enorme potenziale bellico persiano per riconquistare l'indipendenza(la cosa avrebbe avuto dei prededenti,Sparta lo aveva già fatto...).Dunque quale altra soluzione se non eliminare la Persia?

Non megalomania,semplice lungimiranza...


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Arvin Sloane
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Inviato il 20 gennaio 2005 15:17 Autore
Su questo hai perfettamente ragione !! Giulio Cesare cancellò i Galli solamente in nome di Roma e della sua grandezza e Alessandro soggioghò e sottomise i popoli dell'asia per mostrare a tutti la sua grandezza.

Beh,Cesare non cancellò affatto i Galli....Cesare schiacciò la resistenza gallica.è un po' diverso.La Gallia fu inserita nei possedimenti romani e i Galli con essa.Roma paradossalmente non vinceva con l'esercito ma con la cultura.I popoli soggiogati da Roma,tranne in casi isolati(tipo Cartagine)entravano a far parte dei territori romani ma non venivano trattati da vinti e sottomessi.La civiltà romana vinceva sulle altre perchè era la più forte e alla fine i popoli vinti la accettavano e la facevano propria...

 

Quanto ad Alessandro...beh,vero che era megalomane e tutto questo,ma di certo non eliminò la Persia per sfizio personale....mai pensato che forse non si poteva sperare di tenere un regno come quello conquistato da Filippo in quelle condizioni?Le poleis elleniche che altro non volevano che la libertà(Demostene non fu certo un agnellino...)e che avrebbero potuto anche attingere all'enorme potenziale bellico persiano per riconquistare l'indipendenza(la cosa avrebbe avuto dei prededenti,Sparta lo aveva già fatto...).Dunque quale altra soluzione se non eliminare la Persia?

Non megalomania,semplice lungimiranza...

Si si so perfettamente che Cesare non cancellò i Galli !! Forse ho usato un termine un po' forte per esprimere ciò che intendevo, ma ha sottomesso i Galli, come innumerevoli altri popoli solo in nome della grandezza di roma. E per quello che riguarda le conquiste fatte con la cultura non sono molto daccordo con te. Le legioni romane combatterono epiche battaglie in Gallia, come pure fecero in grecia e in inghilterra contro le popolazioni barbariche.

E per quello che riguarda Alessandro, be forse hai ragione. Ma dopo aver sconfitto il nemico di sempre, la Persia, che minacciava il mondo ellenico, perchè non fermarsi ?? Secondo pur sempre rimanendo un personaggio grandioso Alessandro era un megalomane !! Ciao <_<<_<


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Inviato il 20 gennaio 2005 15:56

Derfel, rinunciare alla propria cultura perchè qualcuno ti ha sottomesso è un danno enorme in sè, inescusabile. Si cancella l'identità di un popolo.

 

 

Per Forte del Gelo: io discuto per confrontare e conoscere e trarre spunti di riflessione. Non mi interessa che altri la pensino come me per forza e mi secca che cerchino di assimilarmi alle loro idee.


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Derfel Cadarn
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Inviato il 20 gennaio 2005 18:03

Beh,che Alessandro fosse megalomane credo sia un dato di fatto,quello su cui non sono d'accordo è il modo in cui questa sua megalomania venga a volte vista come unico motivo delle sue operazioni belliche...

Per quanto riguarda i romani quello che voglio dire io è che se il loro esercito era una macchina bellica perfetta,la loro società lo era ancora di più.Inoltre imputare ai romani la scomparsa della civiltà gallica significa condannare tutta la storia,fatta appunto di vincitori e vinti,considerando però che Roma,tra tutte le potenze mondiali che si sono succedute nella storia,è stata forse quella più tollerante nei confronti delle popolazioni vinte...


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Arvin Sloane
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Arvin Sloane
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Inviato il 20 gennaio 2005 19:03 Autore

Ma io non condanno assolutamente ne Roma, ne Alessandro, ne nessun altro. Sono i vincitori che fanno la storia e che vengono immolati nella storia e nell'immortalità !!! E credo che sia giusto così !!!! Ciao :singing::angry::wacko:


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 20 gennaio 2005 19:28

E' giusto così???

 

Se mi dici che è una cosa che capita da che mondo è mondo, come dice Derfel, allora ok, è un dato di fatto.

 

Ma dire che è una cosa positiva...


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Mornon
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Inviato il 20 gennaio 2005 19:31
Sono i vincitori che fanno la storia e che vengono immolati nella storia e nell'immortalità !!! E credo che sia giusto così

 

Sí e no: che i vincitori facciano la storia è ovvio, e, forse, persino naturale; ma questo fa sí che le sue colpe vengano minimizzate o dimenticate, mentre quelle dell'avversario esasperate; discorso analogo, solo complementare, per i pregi. Da cui si rischia di avere idee di vinti e vincitori ben distanti dalla realtà, con una colpevolizzazione esagerata dei vinti.


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