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Riflessione Sui Bei Tempi Andati
A di Arvin Sloane
creato il 12 gennaio 2005

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MezzoUomo
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Inviato il 12 gennaio 2005 18:59

Mah, io leggo fantasy per divertirmi, la mia realtà quotidiana non mi dispiace troppo, poi per le fughe ho sempre preferito quelle alcoliche....... >)

 

Per tornare In-Topic, siamo forse nani appolaiati sulle spalle di giganti? Non so.

 

Certo è la distanza a rendere grandiose certe figure, (insieme ad una abile esegesi.......vorrei tanto leggere un "biografia non autorizzata" di Alessandro Magno o Giulio Cesare...) ma forse contribuisce il fatto che sono finiti i tempi eroici?

 

Il mondo è stato pressochè tutto esplorato, (niente più Colombo, Magellano, Cook, Amudsen), l'arte del passato sembra aver raggiunto vette inimitabili (con tutto il rispetto, ma un nuovo Mozart dov'è? ed un nuovo Michelangelo, o Shakespeare?), la storia sembra riproporre pallide imitazioni dei tempi che furono ("la storia si ripete sempre, la prima in tragedia, la seconda in farsa, mi pare ci stia toccando la farsa......). Viviamo un grande riflusso? La storia si è davvero fermata? Chissà........

 

PS: Dan, non citare "La grande fuga dell'Ottobre Rosso" ^_^^_^^_^


Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.


Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 12 gennaio 2005 19:05

Mezzo, se hai seguito le vicende dell'esplorazione spaziale negli ultimi decenni ti assicuro che non puoi pensare che non ci sia più spazio per i pionieri.

E l'arte è in costante evoluzione e mutamento. Chi può dire quali opere odierne un giorno offuscheranno il Cenacolo?

 

Spero che il tuo post fosse ironico...


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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MezzoUomo
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Inviato il 12 gennaio 2005 19:09

Matteo, lo spazio è un sogno. Ti assicuro che per uno come me, cresciuto con un padre che aveva in casa una collezione di oltre 500 Urania e come mito CarlSagan, è difficile da ammettere. Ma nello spazio, almeno per il prossimo secolo, non c'è spazio per i "pionieri".

 

Quanto all'arte, non so, non sono un intenditore, ma mi ritengo una persona informata, e francamente gente in grado di affiancarsi a Leonardo, a Michelangelo, a Mozart e compagnia cantando, beh, non solo non ne vedo, ma faccio anche fatica ad immaginarla.


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Jaqen H'ghar
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Inviato il 12 gennaio 2005 19:13
PS: Dan, non citare "La grande fuga dell'Ottobre Rosso" ^_^^_^^_^

Beh in realtà citavo Shelley :P .. è una mia traduzione di una sua poesia eheh

Poi Caccia a Ottobre Rosso non mi piace manco, meglio (di poco) il libro di Clancy.

 

Dan >)


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Inviato il 12 gennaio 2005 19:17

Jaqen è vero che ho le sembianze di un buzzurro, però che fosse Shelley lo sapevo anche io >) .............era uno sfottò, infatti alla fine del libro (non ricordo se anche nel film, a me è piaciuto, ma d'altronde per quel che mi riguarda, se Sean Connery tenesse le lezioni su Nettuno mi guarderei anche quelle) il protagonista le cita, contemplando le chiavi di attivazione delle tesate nucleari dell'Ottobre Rosso


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Jaqen H'ghar
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Inviato il 12 gennaio 2005 19:42
Jaqen è vero che ho le sembianze di un buzzurro, però che fosse Shelley lo sapevo anche io >) .............era uno sfottò, infatti alla fine del libro (non ricordo se anche nel film, a me è piaciuto, ma d'altronde per quel che mi riguarda, se Sean Connery tenesse le lezioni su Nettuno mi guarderei anche quelle) il protagonista le cita, contemplando le chiavi di attivazione delle tesate nucleari dell'Ottobre Rosso

Lo so che non sei un buzzurro (anzi :P), è che proprio non ricordavo che venisse citata in Ottobre Rosso...

Insomma, leggendo il topic mi è subito venuta in mente la poesia di Shelley pensando che calzasse perfettamente con la mia opinione sull'argomento ^^

(Leggi: massimo risultato con il minimo sbattimento ghgh)

 

Cià

 

Dan ^_^


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Inviato il 12 gennaio 2005 19:48

bisognerebbe capire se anche oggi esistono degli "eroi" e perchè son considerati tali

 

secondo me un eroe diventa tale quando le sue azioni influiscono sul numero maggiore possibile di persone (e grazie...) ma ora come ora, grazie all'evoluzione globale delle comunicazioni e possibile far diventare un eroe qualcuno solo riproponendo a oltranza la sua faccia sui teleschermi e propinando un sacco di storie sul suo conto

 

forse mi sbaglio ma prima se uno voleva conquistarsi l'attenzione del pubblico doveva sbattersi molto più di ora



Lord Beric
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Inviato il 12 gennaio 2005 20:23

Beh, questo è vero, l'evoluzione dei mezzi di comunicazione ha reso possibile una comunicazione di massa prima impossibile... Però questo significa anche che per essere considerato un eroe una persona debba fare molto di più che non apparire continuamente su milioni di teleschermi... Anche se il successo dei reality smentisce queste mie parole... >)

 

 

Sergio, conosci Sagan? ^_^ Cmq lo so che di uomini nello spazio non se ne vedranno (a parte gli astronauti di turno sulla ISS) per un bel po', ma per pionieri io intendevo tutti coloro che, anche oggi, stanno contribuendo alla conquista dello spazio... Insomma, era un modo per dire che secondo me l'inventiva umana non è morta!

 

/me oggi stranamente ottimista... E senza andare all'UniEuro... ^_^


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Blindevil
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Blindevil
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Inviato il 12 gennaio 2005 20:39

Un uomo non nasce eroe, ma ne viene creato. Molte volte gli eroi finiscono per diventare dei miti. Ogni cultura ha bisogno di ideali, che vedono la propria idealizzazione nella figura del mito. Perciò che cos' è un eroe, se non la materializzazione di tutto ciò in cui un uomo vuole e può credere? Personaggi passati come Alessandro o come Cesare hanno sicuramente costruito la propria fama con le loro mani, ma non si saprà mai veramente chi erano, si conoscerà sempre e soltanto la loro leggenda. Il problema non sono i tempi andati o la mancanza di certe personalità, ma la cultura e la società di oggi, sempre più persa in un caos progressivo e incessante, che ha fatto smarrire molti valori, ma in situazione come quelle passate certamente emergerebbero delle figure, che buone o cattive, sarebbero destinate a diventare eroi.


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Arvin Sloane
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Inviato il 12 gennaio 2005 22:51 Autore

Vedo con grande piacere che questa discussione ha infiammato gli animi !! Non avrei mai pensato che facesse questo effetto, anzi pensavo che la reputaste noiosa !!! Comunque volevo precisare il fatto che anch'io leggo fantasy per evadere ma non per alienarmi. Non mi piace l'idea di passare per un alienato.

 

Posso dire di essere completamente daccordo con Blindevil quando dice che la società di oggi è sempre più presa in caos progressivo e incessante, che ha fatto smarrire molti valori, ed è proprio in funzione di questo che guardo con nostalgia i bei tempi andati !!!! >) ^_^^_^


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Ser Loras Tyrell
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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 12 gennaio 2005 23:19

Interessante discorso ^_^

 

Beh io credo in qualcosa di leggermente diverso..ovvero che sia un bisogno quello dell'uomo di identificarsi in figure da lui stesso elevate ad "eroe" o "mito",o comunque idealizzate o ipostatizzate.Queste figure posso essere realmente esistite,o possono non avere avuto e non avere forma concreta ma solo ideale,ma ciò non cambia il ruolo che giocano nella mente dell'individuo,ovvero quello di "esempio" a cui attenersi,o comunque ispirarsi,magari non in toto ma solo in certe occasioni.E perchè no,penso ci possano essere diversi figure "mito" per un solo individuo,e addirittura che certi aspetti caratterizzanti di tali figure possano esssere in contrasto quello dell'una con quello dell'altra, e persino con alcune scelte che l'individuo compie.Apparentemente può sembrare una contraddizione,ma trovo che sia su contraddizioni che sta società e l'individuo stesso affondi le proprie radici,sia egli cosciente o meno dell'esistenza delle stesse..e senza l'antimito non ci sarebbe mito,nè senza l'avversario o gli avversari vi sarebbe eroe.Evidenziato sto fatto,appoggio chi si fa portatore della tesi "son gli uomini a fare grande un altro uomo o le opere stesse".Ed è dalla condivisione tacita od espressa da altri uomini che nasce questa figura.Un'azione a se stante circondata da niente,non sarebbe che una vaga parentesi di oblio destinata a spegnersi nella notte del nulla.

 

 

Detto ciò penso che i miti di oggi debbano affrontare ben altre sfide che quelli di un tempo,ma che l'uomo abbia bisogno di vedere espressi i soliti ideali,solo sotto forme diverse ^_^ Quelli vecchi rimangono nella memoria ben stabili,non fraintendete,non si cancellano,ma penso si rinnovino in figura apparentemente diverse ^_^ Ad esempio,un tempo Achille col suo coraggio e la sua prestanza era un mito (e lo rimane tutt'ora,perchè ancora funzionale a portare quei valori nel contesto in cui li esprimeva),oggi un self-made man porta i suoi stessi valori ma in campi diversi,e in tal modo assurge a mito..sta poi ai mezzi di comunicazione o all'opinione pubblica consacrarlo alla storia o dimenticarlo per qualcun altro che si dimostri più fedele a rappresentare o più atto ad idealizzare igli ideali ^_^

 

 

Un mito,è un mito poche fuffe >)

 

 

^_^


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Arvin Sloane
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Inviato il 13 gennaio 2005 14:27 Autore

Quello che affermi è certamente vero, ma tieni presente che non sono solo gli uomini a fare grande un altro uomo o le opere stesse. Sono le azioni, il carisma, il coraggio di fare certe scelte, la personalità, ecc.. a fare grande un uomo e a immolarlo per sempre nella storia. Tanto per farti un esempio, Annibale chi sarebbe stato se non avesse stato sconfitto i Romani in Africa e poi valicato le Alpi giungendo fino a Roma ?? Forse sarebbe stato uno dei tanti !! Ma grazie alle sue scelte, al suo coraggio e alle sue capacità tattiche è passato alla storia come il miglior generale di tutti i tempi. >) ^_^^_^


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Inviato il 13 gennaio 2005 14:45
Tanto per farti un esempio, Annibale chi sarebbe stato se non avesse stato sconfitto i Romani in Africa e poi valicato le Alpi giungendo fino a Roma ??

E due. Prima Cleopatra, che non si è uccisa per amore, ma per evitare di essere portata a Roma come schiava da Ottaviano, dopo essergli offerta ed essere stata respinta.

 

Poi Annibale, che prima ha sconfitto i Romani in Spagna, poi in Italia e infine è stato sconfitto in Africa.

 

Comunque è ovvio che i grandi uomini sono tali perchè hanno fatto ciò che gli altri non hanno avuto il coraggio di fare o quello che gli altri ritenevano impossibile. Ma restano comunque uomini.

 

E le cose una volta non erano migliori di adesso. Come fate a dirlo? Morire per una banale infezione era meglio? O pagare pochi denari per aver ucciso un uomo (vedetevi il codice di Giustiniano a tal proposito).

Certo che in una società medioevale non vi era quel caos che vi è oggi. Ma non vi era neppure la libertà. Quanto ai valori... che valori, quelli di Iddio lo vuole? Con le crociate annesse?

 

I discorsi di come erano meglio i tempi di una volta sono ridicoli, perchè chi ricorda, chi scrive tende sempre ad abbellire le cose, tralasciando i particolari scomodi.


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Arvin Sloane
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Inviato il 13 gennaio 2005 14:54 Autore

Rimangono pur sempre due grandi personaggi !!!!

E poi non è colpa di Annibale se si trovava in inferiorità numerica !!!!!! Comunque non è da tutti vincere a Canne e arrivare fino a Roma valicando le Alpi !!!!!

E quanto a Cleopatra ha fatto bene a non cadere nelle mani di Ottaviano, tu che avresti fatto !!! >) ^_^


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Inviato il 13 gennaio 2005 16:41
E le cose una volta non erano migliori di adesso. Come fate a dirlo? Morire per una banale infezione era meglio? O pagare pochi denari per aver ucciso un uomo (vedetevi il codice di Giustiniano a tal proposito).

Certo che in una società medioevale non vi era quel caos che vi è oggi. Ma non vi era neppure la libertà. Quanto ai valori... che valori, quelli di Iddio lo vuole? Con le crociate annesse?

 

I discorsi di come erano meglio i tempi di una volta sono ridicoli, perchè chi ricorda, chi scrive tende sempre ad abbellire le cose, tralasciando i particolari scomodi.

Oltretutto non c'era nemmeno il ce**o!!!! Ma t'immagini farla sempre tra i cespugli?!?!?

 

Sempre che non ti trovi nel deserto....

 

Scherzi a parte, mi trovo d'accordo, su alcuni punti, con entrambe le correnti di pensiero.

 

Premesso che non credo ai miti ne alle religioni se non come strumenti di controllo delle masse (non voglio offendere nessuno è solo un mio pensiero), penso che tutti, chi più, chi meno, leggiamo per estranearci momentaneamente dalla realtà, altrimenti dovremmo leggere esclusivamente storia, scienza, letteratura, e tutto ciò che è il mondo reale.

 

Tutti abbiamo bisogno di allontanare la mente dalla realtà lo dimostriamo continuamente, il sogno (immaginazione, e chi più ne ha più ne metta) è l'interruttore che viene fatto scattare per non bruciare la lampadina.

 

Ovviamente come ogni cosa non deve essere estremizzata, altrimenti è ovvio che si arriva all'alienazione.

 

Riguardo ai cosiddetti miti della storia, non sottovaluto l'importanza che hanno rivestito tramite le loro azioni, ma come afferma (se non ho capito male) Ghost le stesse erano sicuramente dettate dall'esigenza del momento o dall'importanza che il "Potente" attribuiva al potere stesso!

 

Concludendo emulare ad esempio le conquiste fatte dai Grandi della Storia (ovviamente intendo i vari Giulio Cesare, Carlo V, Napoleone) è abbastanza facile, basta avere tante persone che ti seguono e lasciarti alle spalle una bella scia di sangue.

 

Forse sono un po' estremista nell'esporre queste considerazioni ma dopotutto è ciò che penso.


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