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Riflessione Sui Bei Tempi Andati
A di Arvin Sloane
creato il 12 gennaio 2005

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.
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Ser Arthur Dayne
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Inviato il 18 gennaio 2005 12:02

Quoto in pieno Silenzio


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Damien Amfar
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Damien Amfar
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Inviato il 18 gennaio 2005 12:10

Scusate ma a me sembra una sciocchezza... Avete prova tangibile di come le genti di paesi sottosviluppati cerchino costantemente di arrivare da noi, ogni giorno, senza sosta. Mi sembra prova sufficiente.

Io credo che entrambe le ottiche siano sbagliate, e profondamente. Senza considerare che non ci sono POPOLAZIONI intere di paesi non-occidentali che ricche nello spirito non si interessano dei beni materiali. Ci sono soltanto dotti e letterati (generalmente ricchi e privilegiati) che postulano certe idee. E possono farlo perchè sanno cos'è il benessere.

Questo per dire che non si è felici a morire a 25 anni stroncati da una polmonite ma con lo spirito elevato ad altezze siderali, ma neanche morire ad 80 dopo una vita passata ad esaminare gli estratti conto della banca. Ci sarà pure una via di mezzo no?! Personalmente credo che per trovarla sia NECESSARIO il progresso, l'unica cosa che ti permette di disinteressarti del tempo e del tuo orto (che se non stai attento ti fa morire di fame) e di porre attenzione a dilemmi esistenziali come questi.

Il fatto che nel passato siano sempre stai (se escludiamo l'eccezione del Buddha) elementi di spicco, quanto a ricchezza, della società a fare filosofia non è un caso. Chi ha il meglio e non deve spezzarsi la schiena insomma ha il tempo per vagare con la mente e con lo spirito

 

 

 

 

Ciauz :(


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Ser Arthur Dayne
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Inviato il 18 gennaio 2005 12:43

io credo che l'esempio emblematico del discroso fatto da silenzio siano i nativi

americani, almeno se ho colto bene la citazione,

 

visti da noi europei stavano male, condizioni igieniche precarie, tecnologia inesistente, metodi di approvvigionamento superati etc. eppure la loro spiritualità si è sviluppata lo stesso e non certo perchè avevano dotti e letterati che stavano bene, almeno non come intenderemmo noi, ma appunto perchè avevano trovato il loro modo di vivere nel rispetto dell'ambiente circostante

 

e cosa più importante di tutte, anche una volta messi davanti ai benefici della tecnologia molti di loro non ne hanno voluto usufruire preferendo lo stile di vita delle generazioni passate


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Damien Amfar
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Damien Amfar
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Inviato il 18 gennaio 2005 13:03

Beh, la cieca fedeltà ad una religione e la paura di ciò che non si conosce non so se sono elementi che posso rendere apprezzabile una scelta. In più c'è un dettaglio: i nativi americani erano una popolazione ESIGUA rispetto al territorio che occupavano. Che poi fossero "felici" dipende tutto da chi "intervisti". Per non parlare del fatto che quella dei nativi americani era una società assolutamente immobile, socialmente. Nessun perturbamento significa nessuna crescita: al primo individuo che non si riconosce in certi valori che succede? Bando o rogo?! Beh, non mi sembra proprio eccezionale.

In ogni caso ripeto, è un esempio che ha validità molto limitata vista la modesta quantità di persone che questo modello sembra poter sopportare (una popolazione che non cresce significa che non ha benessere reale, guarda noi :) ).

In poche parole, chiunque è in grado di vivere in equilibrio con tutto quando ha risorse abbondanti :)

Metti un vincolo anche non molto rilevante e tutto cade.

 

 

 

Ciauz :(


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 18 gennaio 2005 13:09

Quoto alla stragrande Damien.

 

Inoltre mi sembra molto poco logico parlare di "valori" e "spirito". Quali? Elencate le automobili e i telefonini, ma non elencate un solo valore o qualcosa che chiamate spirito.

Diventa una discussione molto astratta e molto vaniloquente.


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Ser Arthur Dayne
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Inviato il 18 gennaio 2005 13:25

sui valori mi sembra che si è già detto qualcosa, ognuno sceglie i propri, ma concetti come rispetto o solidarietà o amicizia (o anche egoismo, prepotenza etc.)non dipendono dal periodo storico o dal contesto sociale, imho

 

per quanto riguarda lo spirito il discorso è molto complesso, si potrebbe definire come ciò che ci rende vivi, aldilà del corpo e delle reazioni chimiche che vi avvengono; quanto alla sua esistenza... beh non credo che saremmo noi a risolvere questo dilemma


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 18 gennaio 2005 14:06

Per i valori: perchè sono in contrasto con il pieno sviluppo della tecnologia?

(è una domanda per capire, non polemica)

 

Per lo spirito: mi sa che non possiamo basare un'analisi e una valutazione dell'andamento della storia umana su qualcosa che non si può definire e che solo una parte della popolazione considera esistente. Esistono i telefoni cellulari e l'amicizia, esiste l'automobile e l'egoismo, ma non c'è traccia dello spirito. Di questo uno può farsene un'idea personale o aderire a qualcuna delle religioni o non crederci affatto (io sono fra questi). In ogni caso non è un parametro per valutare se stiamo meglio oggi, ieri, o staremo meglio domani.


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Damien Amfar
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Inviato il 18 gennaio 2005 14:08

Quindi?! :(

 

Non capisco qual'è la conclusione

 

Che poi rispetto solidarietà e amicizia siano stabili nel tempo mi sembra un po' azzardato, una volta il rispetto doveva essere portato PER FORZA a certe classi sociali, era un valore che doveva essere rispettato. La solidarietà passava necessariamente attraverso alcuni canali (la chiesa) oppure interveniva solo direttamente ma solo nei confronti di persone amiche. Adesso non è più così. i valori sono frutto della società e la società è in continuo divenire, vedi bene che i valori cambiano con essa.

 

 

Ciauz :)


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Inviato il 18 gennaio 2005 14:13

Esatto. E soprattutto oggi ognuno è libero di scegliersi i valori secondo cui vivere, senza riprovazione sociale (anche se passi in questo senso vanno ancora compiuti) e senza imposizioni.


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Inviato il 18 gennaio 2005 14:28
Esatto. E soprattutto oggi ognuno è libero di scegliersi i valori secondo cui vivere, senza riprovazione sociale (anche se passi in questo senso vanno ancora compiuti) e senza imposizioni.

Mah, io avevo intenzioni di dedicarmi allo strupro, al furto e al saccheggio. Dici che eviterei la riprovazione sociale? Come? Dici che mi potrebbero fare Presidente del Consiglio? Interessante.........


Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.

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Inviato il 18 gennaio 2005 14:31

Aspè, non confondiamo riprovazione e approvazione. Innanzitutto ho detto che ci sono ancora dei passi avanti da fare, senza dubbio. Però è evidente che oggi la libertà nella scelta dei valori da seguire è quanto mai ampia.


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Inviato il 18 gennaio 2005 14:44
Per i valori: perchè sono in contrasto con il pieno sviluppo della tecnologia?

 

Si potrebbe portare come esempio la questione delle cellule staminali: per quanto ne sappiamo potrebbero curare molte patologie, quello che frena - e che è alla base delle grandi discussioni - è la questione etica, ossia di valori. Anche se mi sono perso dove sia stato detti che i valori frenano lo sviluppo, riguarderò la discussione :(


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Ser Arthur Dayne
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Inviato il 18 gennaio 2005 14:57

secondo me i valori non sono in pieno contrasto con lo sviluppo tecnologico, non direttamente almeno;

 

si può però dire una cosa: se uno non ha niente capisce molto bene quanto valore ha la solidarietà, quando uno ha tutto è più difficile, non impossibile, ma più difficile

 

con questo non voglio dire che è meglio che nessuno abbia nulla per capire quanto utile e apprezzata può essere la solidarietà, ma voglio dire che la tecnologia ha reso molta gente menefreghista riguardo a molti problemi che comunque continuano ad esistere da altre parti e questo non è un bene

 

in effetti il discorso, "prima c'erano più valori" è un po' molto generalizzante, ma anche quello "prima si moriva di infezione perciò ora è meglio" lo è. Non si può giudicare tutto in base a un solo aspetto

 

Il fatto che prima bisognasse portare "rispetto" per forza a certe classi, non rendeva veramente rispettosa la gente, al limite si può parlare di mancanza di rispetto da parte di chi ha il potere,

 

la solidarietà può essere praticata da chiunque in qualunque situazione senza bisogno di incanalarla nella chiesa

 

la questione dell'esistenza o meno dello spirito non può essere presa alla leggera (non lo vedo, nessuno l'ha mai visto perciò non ci credo), il fatto che nessun umano possa vedere, toccare, sentire, gustare, odorare lo spirito non è una prova della non-esistenza dello spirito, ma della limitatezza dei 5 sensi umani

 

se poi usando la logica arrivi ugualmente alla conclusione che tutti i sentimenti umani son frutto di reazioni chimiche, allora tanto vale buttarsi sulla droga (che simula appunto le nostre sensazioni riproducendo delle reazioni chimiche)


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Inviato il 18 gennaio 2005 14:59
il fatto che nessun umano possa vedere, toccare, sentire, gustare, odorare lo spirito non è una prova della non-esistenza dello spirito, ma della limitatezza dei 5 sensi umani

 

Se questo fosse una prova della limitatezza dei sensi umani, allora implicherebbe l'esistenza dello spirito (se lo spirito non esistesse, non percepirlo non è limitatezza); di certo i sensi umani sono limitati, ma si vede da altre cose, direi :(


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Inviato il 18 gennaio 2005 15:05
il fatto che nessun umano possa vedere, toccare, sentire, gustare, odorare lo spirito non è una prova della non-esistenza dello spirito, ma della limitatezza dei 5 sensi umani

 

Se questo fosse una prova della limitatezza dei sensi umani, allora implicherebbe l'esistenza dello spirito (se lo spirito non esistesse, non percepirlo non è limitatezza); di certo i sensi umani sono limitati, ma si vede da altre cose, direi :(

Si in effetti mi son espresso male, ma di fatto i 5 sensi son limitati, questo è facilmente dimostrabile, perciò il fatto che qualcosa non sia suscettibile a essi non ne prova la non-esistenza


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