Alcune "interessanti" dichiarazioni tratte dall'attualità politica. Interessanti si intende per me da demolire. Preciso, con ce l'ho con le persone, che possono pure starmi simpatiche, ma con quello che le persone dicono.
Prima Tajani & Crosetto:
'Noi abbiamo una Costituzione che all'articolo 11 parla molto chiaramente: l'Italia ripudia la guerra, noi non possiamo fornire armi per attaccare la Russia in territorio russo. Un conto è usare le armi nel territorio occupato, nel Donbass, ma nel territorio russo non si possono utilizzare perché noi non siamo in guerra con la Russia', ha aggiunto.
'Una cosa è difendere l'Ucraina da un'invasione illegittima, perché la Russia ha violato il diritto internazionale, un'altra è dire 'siamo in guerra con la Russia, lanciamo missili e usiamo armi per colpire il territorio russo', ha concluso.
"ogni Stato ha le sue leggi, la sua Costituzione. L'applicazione dell'articolo 11 della nostra Costituzione ci impone dei caveat rispetto all'utilizzo delle armi che diamo all'Ucraina: devono essere necessariamente usate per la difesa dell'Ucraina, che significa anche colpire i russi in Ucraina, ma non possono essere utilizzate nel territorio di un altro Paese. E' la mia opinione, condivisa dalla premier e dal ministro Tajani, perché parliamo di cose senza precedenti nella nostra storia".
Io che politica non faccio e mi interessa invece semplicemente dire le cose come stanno, come mai me la prendo con questi fior fior di ministri? Partiamo da una premessa che addirittura non è neanche veramente giuridica. In nessuna "lingua" del mondo se Tizio da le armi a Caio per aiutarlo a difendersi dall'aggressione di Sempronio, e Caio utilizza queste armi per colpire le posizioni da cui Sempronio colpisce Caio stesso, può mai significare che Tizio sta dichiarando guerra a Sempronio. Questa è palesemente, sguaiatamente, una falsità che Tizio usa preventivamente come scusa per i suoi sporchi fini, qualsiasi essi siano (per esempio mantenersi sempre il più possibile equidistante tra le parti, amico di tutti e nemico di nessuno).
Ma andiamo al clou. Viene tirato in ballo l'art.11 Cost. Ma l'art.11, come tutto ciò che riguarda le dichiarazioni di principio, generiche e astratte, appartiene alla parte ben scritta della nostra bella bella Costituzione. E l'art. 11 dice questo:
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Inequivocabile no? Ora, fossimo un paese serio, dall'opposizione qualcuno farebbe notare che l'art. 11 NON ripudia affatto (anzi) la guerra
come strumento di difesa della libertà degli altri popoli, tant'è che è disposto a rimettere parte della propria sovranità, anzi addirittura
promuove organizzazioni come ONU
, UE e NATO. L'art. 11 sarebbe letteralmente il titolo giuridico da far valere per sostenere la legittimità di combattere la Russia per difendere l'Ucraina. Per mandare i nostri aerei, come si fece contro la Jugoslavia. Addirittura per mandare i nostri uomni in Ucraina, parlando consapevolmente di cose che non accadranno. Figuriamoci se non è la carta canta per difendere l'invio di
armi all'Ucraina.
E invece silenzio assoluto.
Passiamo alla Meloni.
Il premierato
chiude "una falla" ed eviterà in futuro al presidente della Repubblica di ricoprire "il ruolo di supplente" nella formazione dei governi, in assenza di maggioranze chiare uscite dalle urne. "La riforma l'ho voluta io" ed è stato proprio per venire incontro alle richieste delle opposizioni che non si sono "toccati i poteri del presidente della Repubblica", rivendica la premier.
Vale la pena riportare per intero questo passaggio:
Ma rispondendo all'utente che, con domanda inviata via mail, chiede se la riforma non "svilisca le funzioni politiche" del Capo dello Stato, Meloni puntualizza che già ora non figura tra i suoi poteri quello di "scegliere il governo". Al presidente della Repubblica, argomenta la premier con un certo piglio, spetta "affidare l'incarico" di formare un governo "sulla base delle indicazioni che arrivano dalle forze politiche". La "libertà di scegliere il governo", insiste, "non è prevista dalla Costituzione se non quando le forze politiche non esprimono una maggioranza".
Ecco che allora, prosegue nel ragionamento, il Presidente "è costretto a un ruolo di supplenza per una falla del sistema". Ruolo che non gli è né "proprio" né "congeniale" perché implica che debba "schierarsi", "scendere nell'agone della politica". Un fatto che certo "non aiuta la sua funzione di garanzia". Ecco che il premierato allora, sintetizza la leader di Fdi, "risolve" questa falla e lascia intatti i poteri di garante della Costituzione dell'inquilino del Colle, che sono anche il "contrappeso". Peraltro, osserva ancora la premier che prende ampio spazio per sostenere la sua posizione su quella che ha sempre definito la "madre" di tutte le riforme, con il premierato il presidente della Repubblica "mantiene tutti i poteri di controfirma, le indicazioni che manda, tutto quello che vediamo nel dibattito,le volte in cui dice anche 'questo non si può fare perché non va bene per la Costituzione' ".
Dopodichè fossimo in un Paese normale dall'opposizione qualcuno farebbe notare che:
1)il fantomatico "premierato" non esiste in alcuna parte del mondo, se non proprio in Italia nelle Regioni, la cui forma di governo è a sua volta basata come abbiamo visto in precedenza su un sistema totalmente fittizio (premio di maggioranza) e persino fasullo (premio di maggioranza alla minoranza) di coalizioni preventivamente costituite dai partiti (le quali come detto mille volte, a loro volta non esistono altrove e sono proprio state la causa dei tanti governi "non parlamentari" e "tecnici" e delle tante leggi elettorali incostituzionali e delle tante riforme fallite e della rielezione costretta dei presidenti della repubblica).
2) che il presidente della repubblica non ha alcun potere politico e non si schiera, motivo per cui non viene toccato dalla riforma (e mi ripeterò, ma non sono in grado di capire fino a dove arriva l'imbecillità giuridica e dove inizia la furbizia politica nel nascondersi dietro certe idiozie)
e quindi, non so se considerarlo un punto 2 bis) o 3), che il presidente non si schiera mai e non c'è alcuna falla nel sistema parlamentare (la falla è quella di un sistema che si vuole semiparlamentare), se non NEANCHE quando le forze politiche non esprimono una maggioranza". No, no, no. Le forze politiche esprimono una maggioranza (fiducia) o non la esprimono (scioglimento anticipato). Non c'è alcuna altra via. Non c'è mai un potere politico sostanziale del PdR. Tertium non datur e quella dei governi tecnici è una definizione politica, non tecnica (giuridica).
Su questi temi, sulla poca democraticità della nostra partitocrazia si potrebbero fare fior fior di campagne politiche, elettorali o meno. E invece noi paese di italioti analfabeti cosa abbiamo avuto? Prima la sinistra che ce l'aveva con i fascisti (???) salvo tenersi con piacere le leggi di Berlusconi. Poi i 5S che si tengono con piacere l'enessiam legge coalizionale ma almen tagliano i parlamentari oh, vuoi mettere!
E ora invece l'opposizione (sia quella politica e ancora di più quella giornalistica) che? Attacca la Meloni perchè ha usato su se stessa la stessa spregevole espressione che De Luca aveva usato su di lei!??!?!?!? Ma come cavolo si fa a essere così intellettualmente disonesti e o deboli deboli deboli, dico io.
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay