Io sono anni che dico (e scrivo) che è solo un business privo di basi scientifiche, e che usa i "diritti" come cavallo di Troia per mandare avanti un'attività simile a quella di un qualunque Maicol Pirozzi ma con maggior successo. Il parere di una professoressa di italiano laureata in lettere classiche e con due specializzazioni conta però più del mio.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
Far away and far away
Flows the river of pure Day;
Cold and sweet the river runs
Through a thousand, thousand suns.
Fredegond Shove, The River of Life
Io boicotto qualsiasi cosa woke senza pietà, e sto a debita distanza da gente con certi comportamenti, ma senza risultare rinunciatari, bisogna tenere lo spazio, non concedere nulla.
Meta cambia le sue policy, e consente di definire "malate mentali" le persone in funzione del loro orientamento sessuale, unitamente alla rimozione di tutti i "themes" sotto la categoria transgender e più in generale non binario.
Si accettano scommesse su quando verranno rimossi i limiti in funzione del colore della pelle, o della provenienza geografica.
Non sentite anche voi il soave profumo del free speech?
In realtà si rischiava il ban se dicevi che le donne non hanno il pene .
Tornare alla realtà e alla libertà di opinione era doveroso.
L'identità di genere è una teoria non scientifica, non esiste .
Esistono solo due generi che corrispondono ai due sessi .
Questo non potevi dirlo
Lord Beric ha scritto:Non sentite anche voi il soave profumo del free speech?
Ma speriamo. La decisione di Zuckerberg è evidentemente tesa a ingraziarsi Trump e rivaleggiare con Musk, il che dimostra quanto certe "lotte" e tematiche fossero artificali e di facciata. Bene che i mostri del uebb tornino a non fingere di essere seri e imparziali, perché non sono né l'uno né l'altro.
Dino Sauro ha scritto:Esistono solo due generi che corrispondono ai due sessi .
Questo non potevi dirlo
Del resto gli ultimi anni hanno dimostrato che, grazie alla pervasità di Internet, chiunque all'occorrenza può fingersi virologo, esperto di politica internazionale e/o di immigrazione, giurista, psicologo o economista. Non conta la realtà, conta quanto è vendibile e appetibile quello che si dice o si scrive. Chiaramente non è un ragionamento che vale solo a destra, la mancanza di buona fede può contagiare chiunque.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
Far away and far away
Flows the river of pure Day;
Cold and sweet the river runs
Through a thousand, thousand suns.
Fredegond Shove, The River of Life
Dino Sauro ha scritto:In realtà si rischiava il ban se dicevi che le donne non hanno il pene .
Tornare alla realtà e alla libertà di opinione era doveroso.
L'identità di genere è una teoria non scientifica, non esiste .
Esistono solo due generi che corrispondono ai due sessi .
Questo non potevi dirlo
Prima frase: riesci a portare degli esempi reali oppure dici tanto per dire?
Per il resto, immagino tu abbia i titoli per supportare quanto affermi, con le necessarie e dovute fonti. Non siamo su un social, quindi prego, hai tutto lo spazio che ti serve per esporre e motivare la tua tesi.
Euron Gioiagrigia ha scritto:Lord Beric ha scritto:Non sentite anche voi il soave profumo del free speech?
Ma speriamo. La decisione di Zuckerberg è evidentemente tesa a ingraziarsi Trump e rivaleggiare con Musk, il che dimostra quanto certe "lotte" e tematiche fossero artificali e di facciata. Bene che i mostri del uebb tornino a non fingere di essere seri e imparziali, perché non sono né l'uno né l'altro.
Dino Sauro ha scritto:Esistono solo due generi che corrispondono ai due sessi .
Questo non potevi dirlo
Del resto gli ultimi anni hanno dimostrato che, grazie alla pervasità di Internet, chiunque all'occorrenza può fingersi virologo, esperto di politica internazionale e/o di immigrazione, giurista, psicologo o economista. Non conta la realtà, conta quanto è vendibile e appetibile quello che si dice o si scrive. Chiaramente non è un ragionamento che vale solo a destra, la mancanza di buona fede può contagiare chiunque.
In effetti nel nome del free speech, mettendo tutte le opinioni sullo stesso piano, si alimenta proprio quel fenomeno per cui chiunque può fingersi chi vuole e pretendere di avere lo stesso spazio degli altri.
E questo è il primo problema. Ricordo, solo pochi anni fa, proprio qui su Barriera, quando in nome della libertà di espressione si cercasse di sostenere come le opinioni dei no-vax - basate sostanzialmente sul "noncielodikono" e "Big Pharma" e su teorie del complotto non confutabili - dovessero avere la stessa dignità della controparte.
Il secondo è la meravigliosa identificazione - e a quella si riferiva il mio post, che avete indirettamente confermato - tra libertà di espressione e libertà di insulto. Effettivamente era un limite troppo stringente il non poter dare della malata mentale ad una lesbica. :)
Lord Beric ha scritto:In effetti nel nome del free speech, mettendo tutte le opinioni sullo stesso piano, si alimenta proprio quel fenomeno per cui chiunque può fingersi chi vuole e pretendere di avere lo stesso spazio degli altri.
Esisterà sempre questo problema, almeno finché durerà Internet. Si potrà anche "sterilizzare" i principali social come FB, X o IG ma vedrai che i no vax, i complottisti ecc. andranno a scrivere su altre piattaforme meno controllate come Parler, Rumble, qualche blog scalcagnato o lo stesso Telegram. Il punto sarebbe non dare importanza a queste orride creazioni della mente umana: il continuare a porre "casi", "emergenze" e allarmismi non fa altro che rinfocolare una fiamma che andrebbe lasciata spegnere, o che andrebbe spenta quando c'è un vero pericolo per la sicurezza sociale e in quel caso diventa materia per le varie Polizie Postali. Altre situazioni sono quando si viene insultati o minacciati, e allora scattano rispettivamente la querela per diffamazione o la denuncia per minacce. Se invece il problema riguarda le opinioni più o meno strane, non vedo perché i social debbano fare i sostituti delle scuole e delle famiglie che sono pilastri sociali imperfetti e traballanti ma sempre meglio di aziende miliardarie della Silicon Valley.
E questo è il primo problema. Ricordo, solo pochi anni fa, proprio qui su Barriera, quando in nome della libertà di espressione si cercasse di sostenere come le opinioni dei no-vax - basate sostanzialmente sul "noncielodikono" e "Big Pharma" e su teorie del complotto non confutabili - dovessero avere la stessa dignità della controparte.
Non ricordo nulla del genere. Comunque, se veramente è successo si trattava di opinioni contestabili e poco solide ma non fenomeni illegali, per cui...
Il secondo è la meravigliosa identificazione - e a quella si riferiva il mio post, che avete indirettamente confermato - tra libertà di espressione e libertà di insulto. Effettivamente era un limite troppo stringente il non poter dare della malata mentale ad una lesbica. :)
Discorso sopra: i social non sono e non devono essere i tutori di nessuno, data la loro natura necessariamente non terza e imparziale (mostri finanziari quotati in Borsa e i cui CEO hanno un rapporto perverso con le istituzioni politiche americane, ma dai...). Se una persona si sente offesa, può rispondere per le rime, non rispondere affatto o ancora meglio chiudere il profilo. Fra l'altro il problema della sensibilità alle cattive opinioni altrui riguarda per ovvi motivi soprattutto i giovanissimi, cioè le persone che più di ogni altre dovrebbero stare lontane dai social.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
Far away and far away
Flows the river of pure Day;
Cold and sweet the river runs
Through a thousand, thousand suns.
Fredegond Shove, The River of Life
Tu hai presentato lo scenario in cui un social, rinunciando a regolamentare un certo comportamento, smette di farsi tutore per assumere un ruolo neutrale.
Il problema di fondo è che questo comportamento non porta ad una posizione di neutralità, ma è di fatto un implicito appoggio alle posizioni che si smette di censurare. Posizioni che oggi sono dare del malato mentale ad un omosessuale, domani sarà tornare a dare libertà di parola sul fatto, che so, che i neri non sono veri esseri umani? Che le donne sono proprietà degli uomini?
E volenti o nolenti, siamo nella situazione in cui un social può influenzare l'opinione di milioni di persone, assuefacendo o aizzando a seconda dei casi.
Non proseguo su questo specifico tema perché andrei OT, ma possiamo riprenderlo in un altro topic più mirato.
Euron Gioiagrigia ha scritto:Esisterà sempre questo problema, almeno finché durerà Internet. Si potrà anche "sterilizzare" i principali social come FB, X o IG ma vedrai che i no vax, i complottisti ecc. andranno a scrivere su altre piattaforme meno controllate come Parler, Rumble, qualche blog scalcagnato o lo stesso Telegram. Il punto sarebbe non dare importanza a queste orride creazioni della mente umana: il continuare a porre "casi", "emergenze" e allarmismi non fa altro che rinfocolare una fiamma che andrebbe lasciata spegnere, o che andrebbe spenta quando c'è un vero pericolo per la sicurezza sociale e in quel caso diventa materia per le varie Polizie Postali.
Porre casi ed emergenze serve a tenere viva l'attenzione sull'argomento. E questo lo trovo necessario. Può darsi che un social completamente libero diventi così invivibile da autoeliminarsi, ma nel frattempo quanti danni avrà fatto?
Quanti casi di suicidio per cyberbullismo devono capitare, nel frattempo, perché qualcuno sui social deve avere la libertà di insultare un altro perché è grasso, ha gli occhiali, o che altro?
Quanti revenge porn devono essere messi online, rovinando la vita di chi ne è vittima?
E potrei andare avanti.
La Polizia Postale o chi per loro interviene, quando riesce, a posteriori, quando ormai la vita di vittime e carnefici è rovinata.
Ideologicamente un social non può e non deve sostituire la famiglia e/o la scuola. Giusto.
Nella pratica non è così. E ci sono elementi più deboli che uno Stato ha il dovere di tutelare, almeno fino a che l'ordinamento occidentale sarà di matrice democratico-illuminista.
Possiamo quindi discutere se la responsabilità sia di Meta, che va dove chiaramente porta il profitto, o degli Stati che non hanno ormai più la forza di opporsi a queste immense multinazionali.
Ma continua a sfuggirmi il senso di accogliere con favore la notizia di una libertà di insulto mascherata da libertà di espressione.