Ed aegon 2?
La versione ufficiale di septon Eustace sostiene che Aegon II fu convinto a diventare re solo quando gli dissero che i fratelli sarebbero stati messi a morte da Rhaenyra. Io non credo molto a Eustace, forse ha mentito, ma è evidente da altre cose che Aegon fosse un debole e che per quanto abbia le sue responsabilità fu spesso manovrato o succube della sua famiglia e di Criston Cole. Paradossalmente è uno dei meno colpevoli.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
A me Aegon II ha sempre ricordato Joffrey. Viceversa Rhaenyra mi ricorda Cersei per la sua incredibile capacitá di perdere alleati. Difatti quando lei entra in depressione dopo la morte di Lucerys (giustamente) e il comando passa a Jacaerys (e Fungo) i Neri acquistano quattro cavalieri di draghi. Con lei al potere i Neri perdono cinque cavalieri di draghi + Corlys. Partiamo da Hugh Martello e Ulf il Bianco: Gildayn li considera due pazzi ambiziosi perchè pretendono di avere Castel Granito e Capo Tempesta, tuttavia gli stessi Baratheon derivano da Orys Baratheon, fratello bastardo di Aegon (e lui non aveva un drago). Tuttavia a Westeros non avrebbero mai accettato due bastardi a capo di due regioni importanti, quindi si pensa di dare ai due Semi di drago due casate delle Terre della Corona (Rosby e Stokeworth), sposando le figlie dei lord. A quel punto si inserisce Corlys, dicendo che non si può diseredare i figli maschi di Rosby e Stokeworth:
"Ma il Primo Cavaliere della regina si dichiarò contrario, perche entrambe le ragazze avevano dei fratelli minori. La pretesa di Rhaenyra stessa al Trono di Spade costituiva un caso speciale, insistette il Serpente di Mare; suo padre l'aveva espressamente nominata suo erede".
L'ipocrisia di Corlys sta nel fatto che lui aveva già garantito Driftmark ad Addam, nonostante essa poteva andare a Joffrey. Tuttavia Rhaenyra sceglie di ascoltare il consiglio di Corlys e si limita a dare ai due Semi piccoli il titolo di cavaliere e piccoli possedimenti nell'isola di Driftmark. In seguito Hugh Martello e Ulf il Bianco tradiscono per i verdi. Probabilmente avrebbe tradito comunque, tuttavia a questo punto Rhaenyra sceglie di punire anche Addam Velaryon e Nettles, ignorando il consiglio di Corlys e eguendo il consiglio di Mysaria e di Bartimos Celtigar:
"I bastardi sono infidi di natura. Ce l'hanno nel sangue. Per un bastardo, il tradimento equivale a quello che, per gli uomini di pura discendenza è la lealtà."
A quel punto Rhaenyra ha perso anche Daemon e Corlys. In pratica Rhaenyra é riuscita a distruggere il lavoro di Jace, proprio come Cersei ha distrutto il lavoro di Tywin. In seguito é rimasta impassibile durante la Fossa del Drago, perdendo il suo drago.
Tuttavia, a differenza di Cersei, non è cattiva e infatti si dispiace per Maelor. Viceversa Alicent è stronza, ambiziosa e usa il sesso per manipolare, ma sa anche essere diplomatica (come quando propone a Rhaenyra di dividere il regno).
In pratica Cersei è la somma dei difetti di Alicent e di quelli di Rhaenyra.
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S. (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);
59 minutes fa, Figlia dell' estate dice:L'ipocrisia di Corlys sta nel fatto che lui aveva già garantito Driftmark ad Addam, nonostante essa poteva andare a Joffrey. Tuttavia Rhaenyra sceglie di ascoltare il consiglio di Corlys e si limita a dare ai due Semi piccoli il titolo di cavaliere e piccoli possedimenti nell'isola di Driftmark. In seguito Hugh Martello e Ulf il Bianco tradiscono per i verdi. Probabilmente avrebbe tradito comunque, tuttavia a questo punto Rhaenyra sceglie di punire anche Addam Velaryon e Nettles, ignorando il consiglio di Corlys e eguendo il consiglio di Mysaria e di Bartimos Celtigar:
"I bastardi sono infidi di natura. Ce l'hanno nel sangue. Per un bastardo, il tradimento equivale a quello che, per gli uomini di pura discendenza è la lealtà."
La differenza tra Corlys e Misarya è che il primo era in buona fede, mentre la seconda stava palesemente (per i lettori) complottando contro Rhaenyra. Purtroppo il precedente errore di Corlys ha spinto la regina a fidarsi di Mysaria.
Ad aggiungere ulteriore ipocrisia è il fatto che Jace, Luke e Joffrey erano bastardi a loro volta!
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George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
Cito una questione interessante :
One of the many (many) bizarre parts of the Dance is that there is no reason stated as to why the Lannisters back the greens over the blacks, which is even more bizarre given when and where we see the Lannisters pre-Dance. Jason and Tyland Lannister, so we’re told, “vied for [Rhaenyra] during a feast at Casterly Rock”, then the Lannisters disappear from the narrative, then Tyland Lannister shows up again as master of ships and argues for Aegon II. What changed in the decade-plus between Jason and Tyland trying to marry Rhaenyra and Tyland (and Jason) supporting Aegon II? GRRM sure as fuck doesn’t care (hell, he didn’t even note when or why Tyland was named to the small council, much less anything Tyland did on the small council pre-Dance). Tyland’s motivations are at best vague, maybe couched in a very general sense of ambition (hence that epitaph from Gyldayn that “[c]oming second from his mother’s womb, a few heartbeats after his twin brother, Jason, had denied him [i.e. Tyland] the glory of lordship and the gold of Casterly Rock, leaving him to make his own place in the world”) but otherwise far from clearly defined; Jason Lannister, in turn, is even less of a character than his twin and so even less definable in what he wanted.
This in turn makes it very difficult if not impossible to say what if anything would have swayed the Lannisters to support Rhaenyra over Aegon II. Would a marriage between Lucerys and a daughter of Jason and Johanna have been enough? Driftmark was nothing to sneeze at for a future Lannister-blooded Velaryon heir, especially in this era where the Velaryons were almost the second royal family in the kingdom, and Luke was a dragonrider (which of course the Lannisters had never had in the family), but he was also never in line to inherit the throne (even assuming Rhaenyra would), which would certainly have been a far greater prize. (And that’s assuming the Lannisters were willing to believe that Luke was the child of Rhaenyra and Laenor and not - as almost certainly was the case - the extramarital child of Rhaenyra and Harwin Strong.) Too, even if Rhaenyra and the Lannisters had each been willing to arrange such a marriage, it is unlikely Lucerys would have been able to marry his Lannister bride before Viserys I died (if he died about when he did IOTL), as Luke was only 14 in 129 AC (put aside GRRM’s child grooms, of course); a marriage on paper at the start of the Dance might have been easy enough to put aside if the Lannisters thought the greens would come out on top. On top of all of this, would the Lannisters have wanted to make an enemy of the green faction by allying with the black faction via marriage? Maybe, maybe not.
Che ne pensate?
Penso che Tyland si sia schierato con i Verdi per ambizione, come ipotizzato nel testo: non aveva fatto il giuramento in favore di Rhaenyra, per varie ragioni riteneva Aegon il "cavallo vincente" (anzi, il drago) e sperava di mettersi in luce oscurando il fratello maggiore Jason, il quale fu obbligato a sostenere i Verdi anche per "colpa" di Tyland.
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Il tradimento dei due semi (hugh martello e ulf) vi sembra ben preparato o lasciato troppo vago nelle cause?
Personalmente avrei preferito qualche spiegazione in più sulle dinamiche, anche se le motivazioni di base sono chiare: Ulf voleva essere un Lord Paramount e Hugh addirittura un re, mentre i Neri potevano concedere loro, giustamente, solo titoli di lord minori. I Due Traditori erano dei popolani improvvisamente ubriacatisi di potere.
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In quel momento erano in vantaggio i verdi o i neri?
I Neri, perché avevano il controllo della capitale, ma dopo le due battaglie di Tumbleton inizia la fine per Rhaenyra.
Immagino che Ulf avrà pensato: " La regina non mi darà quello che voglio? Allora passerò dalla parte dei Verdi e verrò ricompensato per aver ribaltato l'esito del conflitto." Hugh, invece, voleva togliere di mezzo sia Rhaenyra che Aegon II.
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Riporto un'ottima analisi dal blog Laws of Ice and Fire, che conferma quanto sostenni tempo fa in questa discussione in merito al precedente del 101 AC, secondo il quale le donne non potevano salire sul Trono di Spade: il precedente è una bufala (propagandata dai maesters, aggiungo)!
Le ragioni, in estrema sintesi, sono due:
1) La decisione del Gran Concilio di scegliere come futuro re il maschio Viserys anziché la femmina Rhaenys verteva sull'eredità di Jaehaerys I, non sull'intera dinastia; Viserys I non era obbligato a conformarsi a essa durante il suo regno.
2) Il Gran Concilio non era un tribunale, bensì un'assemblea legislativa; pertanto la decisione del concilio non era un precedente giuridico vincolante per gli anni a venire, ma una legge che poteva essere abrogata da altri legislatori, per cui Viserys I aveva pieno diritto di scegliere Rhaenyra come erede.
Inoltre, è da notare che l'esclusione delle donne dalla successione al Trono di Spade è un "unicum" in tutta Westeros, e nessuno dei re successivi a Jaehaerys I e Viserys I l'ha mai formalizzata: le donne vennero escluse dopo il "caso Rhaenyra" per pura consuetudine, e per giunta ciò non accadde sempre (Aelora, per esempio, fu Principessa di Dragonstone sotto re Aerys I).
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Non sono una grande amante del vecchio adagio che la storia la scrivono i vincitori.
Ma sono però abbastanza certa che con leggi di successione, le cose vadano esattamente in quel modo.
Quindi, scusa se sono pedante, ma mi ritocca il... nì. Per diverse ragioni.
Il primo: il concilio non era certamente un tribunale, ma non si può paragonare nemmeno a un' assemblea legislativa. Cioè a un parlamento che scrive/produce leggi e men che meno leggi di successione.
Usando termini da mondo reale, il concilio equivale a un'assembla di baroni che nomina un re. Qualcosa che ha solo questa funzione contingente e specifica e sulla base del presupposto che è l'acclamazione (non necessariamente "urlata", con applausi scroscianti, ma appunto un accordo politico) a conferire la regalità.
Per altro, va tenuto conto che per molto tempo, nel mondo reale e nel medioevo occidentale in particolare, l'acclamazione venne considerata il requisito "fondate" la monarchia stessa.
Dunque non solo ciò che dava legittimità, ma il prerequisito perché un re, una corona, ci fosse.
Il che significava anche, che quell'assemblea sceglieva sulla base di valutazioni dettate dalla contingenza e senza stabilire alcuna legge di successione, o "precedente" cui appellarsi in futuro, proprio perché la successione non era considerata un automatismo da regolare.
Il re doveva la sua posizione a quell'assemblea, che gli aveva attribuito quella potestà e pertanto la regalità non era un bene uguale agli altri (un castello, gioiello, altro) che si poteva trasmettere in eredità. Bensì qualcosa conferito da alcuni baroni a uno di loro e morto un re, la scelta teoricamente poteva anche non esserci (= nessun re) o ricadere su uno qualunque di loro.
Problema che certamente i Targaryen saltavano a monte, avendo i Draghi che restringevano e di parecchio sia la possibilità che un re unico per tutti non ci fosse, o che fosse qualcuno di un'altra casa.
Nel mondo reale, invece, la stessa prassi - cioè quella di trasmettere la sovranità a un parente del re deceduto - si afferma comunque gradualmente e non per via dei Draghi, ma per evitare di ricominciare ogni volta da capo e scatenare lotte tra fazioni.
Questo però non significava che l'eredità di sangue venisse percepita già allora come ciò che determinava la successione, ma come un principio che guidava la scelta, che limitava la "rosa di candidati" accettabili senza troppe storie e dunque salvo eccezioni/imprevisti.
Ad ogni modo, l'assenza di regole certe riguardava - con tempi cha variano da caso a caso - anche ciò che regolava la linea di successione.
I cui meccanismi non erano dati una volta per tutte ma si affermavano anch'essi nella prassi e a seconda delle circostanze.
In Francia varrà sempre la legge salica, in Inghilterra si arriva poco alla volta alla primogenitura maschile. In mezzo a tutto questo esempi di donne usurpate da fratelli, zii e mariti non mancano, come non mancano gli esempi di fratelli minori (o illegittimi, tipo Manfredi di Svevia per il regno di Sicilia) o zii che venivano preferiti per svariate ragioni all'erede maschio apparente.
Esattamente come in casa Targaryen. Dove regole inviolabili, stabilite una volta per tutte non mi sembra ci fossero C'erano semmai delle tendenze, linee/regole di massima, seguite salvo eccezioni. Da qui, appunto il conflitto. Da cui appunto, per evitarli o risolverli senza ulteriori stragi, la necessità di un concilio che riportasse la questione a 0.
In altre parole, sia nel mondo reale che in quello fittizio dei Tragaryen, fin tanto che la situazione contingente non crea la possibilità (politica) di un conflitto che costringere a prendere una posizione a favore di un principio (acclamazione) o dell'altro (ereditarietà e/o che tipo di ereditarietà), nessuno decide una volta per tutte "cosa conta di più".
Nel mondo reale, la Guerra delle due Rose, ha a che fare con entrambi gli aspetti di cui abbiamo discusso. Il conflitto infatti - che si scatena non a caso un paio di generazioni dopo il casus belli, cioè solo quando si verificano le condizioni "politiche" perché ci possa essere - ha origine, o l'appiglio/scusa va fatto risalire alla deposizione di Riccardo II e alla scelta tramite un'assemblea/concilio di baroni, di fargli succedere Enrico duca di Lancaster, saltando una cugina donna e/o il figlio maschio di lei troppo piccolo, che secondo il principio della primogenitura maschile (mai usato fino a quel momento per la successione al trono) veniva prima di Enrico e da cui discenderanno gli York.
Pertanto, i Lancaster e i loro sostenitori si appelleranno al principio ("tradizionale" all'epoca) che l'acclamazione "fondava" la monarchia, quindi qualunque re uscito da un consesso del genere (a prescindere da qualunque considerazione anche di tipo dinastico) era ipso facto legittimo. Anzi, il più legittimo in assoluto. Gli York ovviamente si appellavano al principio opposto. Ma chi aveva ragione? In quel momento storico lì?
Entrambi probabilmente, perché che nessuno prima di allora aveva mai stabilito una volta per tutte, se contasse di più l'acclamazione o l'ereditarietà e nessuno aveva mai stabilito una volte per tutte, quali fossero nell'ambito dell'ereditarietà le regole da seguire per determinare la linea di successione al trono (non di un titolo o bene qualunque). Le donne avevano e/o trasmettevano almeno ai figli maschi i diritti, sì o no?
Prima di allora non avevamo mai avuto diritti su di sé, né li avevano trasmessi a un figlio maschio in opposizione a un Re acclamato/eletto/scelto dai baroni riuniti.
Dopo di che, la guerra c'è, dura tantissimo, muore un sacco di gente a destra e sinistra, anche e soprattutto tra i sostenitori di una casata piuttosto che un'altra, gli York dopo aver sterminato i Lancaster si scannano tra di loro e alla fine arriva Enrico-abbastanza-Lancaster-Tudor che sposa Elisabetta York, in modo che morto lui, almeno sui loro figli dubbi non ce ne fossero. E tutti erano contenti così, al punto da sorvolare sul fatto che Enrico fosse solo "abbastanza" Lancaster e che lo fosse per parte materna.
Poi, durante il regno del figlio, Enrico VIII (con la memoria ancora fresca della guerra delle due rose e dei morti a destra e a sinistra e preso atto che di figli maschi Enrico VIII ne aveva solo uno e pure malaticcio) si coinvolge il parlamento, che nel frattempo ha guadagnato potere e dunque è diventata l'istituzione che sostituisce nei fatti l'assemblea dei Baroni che acclama/decide.
E con un atto del parlamento che si stabilisce la linea di successione tra i tuoi figli.
Il che però è comunque un compromesso tra i due principi, anzi 3: sangue (perché si tratta comunque dei suoi figli, parlamento come evoluzione del principio di acclamazione e situazione contingente/realtà oggettiva (quanti sono - poch - i figli di Enrico, di che sesso e la paura di precipitare di nuovo in un conflitto).
Tutto questo polpettone, tradotto in termini di ASOIAF che vuol dire?
Solo che quando c'è una crisi dinastica, i precedenti, valgono fintanto che non vince qualcuno per il quale è necessario se non ignorarli, aggiornarli. E dunque che il conflitto regale tra Targaryen nonostante i draghi, è anche abbastanza realistico.
La grande differenza tra la Guerra delle Due Rose e la Danza dei Draghi è che Viserys I non era stato deposto e aveva già scelto chiaramente il suo erede: Rhaenyra. E a sua volta, è da notare che la scelta di Viserys come erede attraverso un Gran Concilio era scaturita dalla volontà di un altro re, Jaehaerys, che poi la ratificò: i nobili che votarono al Gran Concilio dovevano tale possibilità al re, quindi una situazione opposta a quella dell'assemblea dei baroni e più simile a un parlamento che un capo di stato con poteri assoluti può convocare o sciogliere.
Non si tratta di una situazione in cui entrambi i contendenti avevano degli appigli giuridici: Rhaenyra è la regina designata, Aegon è un usurpatore. Il precedente, con cui i Verdi provano a giustificarsi legalmente, non è mai esistito. Il "divieto femminile" è fondamentalmente una razionalizzazione a posteriori.
L'autore dell'analisi che ho citato sopra sviluppa una riflessione di tipo giuridico: in base ai principi di common law, a cui GRRM si ispira, la scelta di Viserys al posto di Rhaenys come erede non implicava che tutti gli eredi successivi dovessero essere esclusivamente maschi. Ergo, non era un precedente.
Il compito del Gran Concilio era solo di scegliere un erede per Jaehaerys I, nient'altro. E per di più, nessun re dopo la Danza ha mai effettivamente messo nero su bianco che una donna o un discendente in linea femminile non potevano salire al trono. Daena ed Aelora, per esempio, furono prese in considerazione come regine.
11 ore fa, tageta ha scritto:Non sono una grande amante del vecchio adagio che la storia la scrivono i vincitori.
Ma sono però abbastanza certa che con leggi di successione, le cose vadano esattamente in quel modo.
La cosa ironica è che la Danza è stata vinta dai Neri, dato che alla fine è stato il figlio di Rhaenyra a salire al trono, eppure la stessa Rhaenyra non venne riconosciuta come sovrana ufficiale.
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11 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:La grande differenza tra la Guerra delle Due Rose e la Danza dei Draghi è che Viserys I non era stato deposto e aveva già scelto chiaramente il suo erede: Rhaenyra
Primo. La grande differenza è, per fare una battuta, che non c'è alcuna differenza.
La questione di Riccardo/Enrico infatti, non l'avevo usata per stabilire chi avesse torto o ragione, nella realtà o nella fantasia, ma per suggerire a cosa si può paragonare più propriamente il concilio dei 7 regni.
Ovvero se si può definire o no "assemblea legislativa".
Cosa che l'autore della teoria - che tenta un'analisi giuridica, ma bisogna vedere se gli riesce e se cita cose pertinenti - fa a partire dalla dottrina della divisione dei poteri. C'è un problema però.
Che per arrivare a quello, bisogna arrivare all'illuminismo e allo stato moderno/contemporaneo. Non al tardo medioevo dei 7 regni, in cui illuminismo, separazione dei poteri e assemblee legislative semplicemente non esistono dunque non ha senso tirarle in ballo.
Se vuoi tentare un'analisi giuridica, suggerisco, forse devi tentare un'analisi storico-giuridica o di storia delle istituzioni e delle dottrine politiche andando a pescare esempi da un'epoca precedente e che abbiano a che fare... con quello che chiameremmo diritto costituzionale. Che è una bestia a sé. Common law o diritto romano.
Secondo. L'altro punto, è preliminare. Ovvero, bisogna capire, tanto per cominciare, cosa regola la successione al trono nei 7 Regni nell'epoca in cui stiamo discutendo. Quella di Viserys I.
In particolare bisogna capire se la volontà del re di nominare un successore piuttosto che un altro è ciò che conta di più.
Se la sua volontà è o meno, ciò che precede e ha più forza di qualunque altro tipo di valutazione/consuetudine in materia di successione. Non basta affermare che i suoi desiderata sono decree, bisogna dimostrarlo.
Questo perché cosa "fa" (nel senso di crea) un re, cosa attribuisce la regalità, come si trasmette, da cosa/chi dipende non è un monolite fisso e immobile. Ma qualcosa che varia, evolve (involve alle volte) nel tempo.
E per questo, non ho citato un caso. Ma ho fatto una sintesi breve, di un processo molto lungo, che si è sviluppato nel paese che ha inventato la common law ma anche (e più propriamente visto quello di cui stiamo discutendo) le consuetudini costituzionali non scritte e a cui Martin si ispira.
E che lo ha fatto anche attraverso momenti di conflitto dinastico e politico. Come è abbastanza ovvio che avvenga.
E ciò proprio per dimostrare che le cose, non sono sempre uguali a se stesse ma cambiano e cambiano su spinta dell'evoluzione del pensiero e di situazioni politiche contingenti.
Detto questo, e tornando alla domanda preliminare: nei 7 regni dell'epoca di Viserys I, a stabilire la linea di successione, è in un'ultima istanza la volontà del Re?
La risposta è che tutto il conflitto nasce esattamente dal fatto che una risposta certa, definitiva, unanime alla domanda, semplicemente non c'era. La questione si pone allora.
E si pone proprio a partire dal fatto, che fino a quel momento la volontà del re era uno ma non il solo dei principi usati, per stabilire la successione e dunque bisognava capire (cioè decidere) quale principio contasse di più.
Infatti, ai fini di questa analisi, conta non solo cosa ha deciso il concilio del 101, ma il fatto stesso che sia stato convocato. Se infatti per "fare/creare" un successore, bastava da sempre la parola del Re, se quello che contava più di tutto era la sua volontà, sarebbe bastato che Janerys scegliesse. Un nipote, l'altra, un vicino di casa, o un asino, scelto/a da lui, sarebbe stato il legittimo/a erede punto e basta e senza che questo sollevasse alcun tipo di timore di conflitto e/o un conflitto.
Ma Janerys, che evidentemente sa che la sua volontà da sola non basta o non è sufficientemente forte, convoca un collegio elettorale - il concilio - che con una decisione (politica) azzera la questione.
E che ha il potere (politico) di fare quella scelta, proprio perché è l'equivalente delle assemblee di baroni che acclamavano/nominavano I Re. Prima sempre. Poi solo quando era necessario, dopo ancora per dare un crisma di rispetto formale (più che sostanziale) delle consuetudini.
Dunque:
13 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Non si tratta di una situazione in cui entrambi i contendenti avevano degli appigli giuridici: Rhaenyra è la regina designata, Aegon è un usurpatore.
Questa è la versione di Rhaenyra e i suoi sostenitori. E non dico che sia giusta o sbagliata.
Ma che era il suo punto di vista. Per vincere, Rhaenyra avrebbe dovuto dimostrare che la volontà del Re era il più importante dei principi regolatori. O - vista da un altro punto di vista - una maggioranza di quelli che hanno il potere politico di determinare queste decisioni - che infatti concretamente non sono mai solo del Re, perché le forze in campo... contano e come - avrebbe dovuto dire che sì: la volontà del Re è ciò che conta di più.
13 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:la scelta di Viserys al posto di Rhaenys come erede non implicava che tutti gli eredi successivi dovessero essere esclusivamente maschi. Ergo, non era un precedente.
Si è no. Perché ciò che finisce con l'avere peso, anni dopo, non è la logica che ha determinato la scelta di Viserys al posto di Rhaenys, ma appunto l'uso che se ne fa a posteriori. Usandolo come un precedente.
Dopo di che bisogna chiarirsi anche sui termini.
Che le donne abbiano diritti di successione non lo mette in discussione nessuno nei 7 Regni. Si tratta però di capire, se lo hanno sulla propria persona, se lo possono solo trasmettere ai figli maschi, e qual è la logica che determina una linea su successione e addirittura se ce n'è una. Perché potrebbe anche non esserci/essere mai stabilita una volta per tutte.
Fatto sta, che purtroppo, regine donne - in nome loro - scarseggiano.
La trasmissione e l'acquisizione di titoli a Westeros seguono questo schema:
1) La consuetudine è la primogenitura con preferenza maschile (tranne a Dorne, dove la primogenitura è pura). Le donne ereditano se non hanno fratelli maschi, ma hanno la precedenza sugli zii.
2) Questo principio può essere scavalcato da una decisione del sovrano/lord o dal raggiungimento di un accordo che esula dalla tradizionale linea di successione.
Un esempio del primo caso: Jaehaerys nomina Baelon erede sebbene Rhaenys avesse la precedenza, e poi delega la decisione a un Gran Concilio, che sostanzialmente conferma ciò che aveva deciso il re nominando erede il figlio di Baelon.
Un esempio del secondo caso: Viserys II che "scavalca" le figlie di Aegon III e le controversie dinastiche degli Stark nel periodo dopo l'invasione di Dorne da parte di Daeron I.
3) Infine, c'è il diritto di conquista: l'uso della forza per autolegittimarsi.
In teoria Aegon II avrebbe dovuto essere re in base al Punto 1, ma il Punto 2 faceva sì che fosse Rhaenyra ad avere la precedenza. Di conseguenza, Aegon si prese il trono attraverso il Punto 3.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)