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ADWD - Progetto Rilettura ASOIAF
A di Albert Stark
creato il 25 marzo 2015

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AemonTargaryen
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AemonTargaryen
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Inviato il 25 aprile 2017 18:56

AGOT, capitoli 17-20

 

Bran III.

Il capitolo del risveglio. Capitolo, peraltro, dalle forti sfumature fantasy. La scena in cui il giovane Bran vede il mondo al di sotto di sé è molto significativa. Si parte da Grande Inverno, all'interno del quale vede maestro Luwin, Robb Stark e Hodor. Per quanto riguarda Robb, in prima battuta, viene sottolineata una crescita dal punto di vista fisico, infatti Bran trova suo fratello più alto e forte di come lo ricordava. In secondo luogo, il mettere in evidenza il fatto che Robb stesse utilizzando una spada d'acciaio è probabilmente sintomatico di una crescita che va oltre, il mero sviluppo fisico. Del resto, Catelyn è già partita, ed in un modo o nell'altro il primogenito di Eddard Stark è costretto a farsi carico, una volta per tutte, delle responsabilità che furono di suo padre in quanto signore di Grande Inverno. Per quanto riguarda gli altri due, Luwin sarà una figura fondamentale per Bran, una volta che Robb, dopo aver radunato i vessilli, marcerà a sud. E Hodor avrà un ruolo importante, nel futuro viaggio verso il Corvo con Tre Occhi. Oltre a questi personaggi, Bran ha una quarta visione su Grande Inverno: l'albero-diga. Questa è forse la più inquietante del quartetto, ed associata a tre visioni realistiche fa intuire che, questi alberi, saranno molto più che mero contorno descrittivo nell'economia dei romanzi. In quest'ultima visione, Bran, oltre a vedere, viene visto.

 

Fra il secondo ed il terzo blocco di visioni si comincia ad avvertire un forte senso di disgregazione, per quanto riguarda il branco Stark.

Mi soffermerei su un punto, in particolare, ampiamente discusso qui su Barriera; mi riferisco alle ombre sinistre del terzo blocco: Sandor Clegane e Jaime Lannister, sui quali incombeva l'ombra di gigante in armatura fatto di pietra. Sul punto, sono state discusse varie teorie. Non posso fare a meno di chiedermi, nel caso in cui dessimo per buona quella che vede nel gigante Gregor Clegane, se questo non rappresenti un segno premonitore del loro destino o se invece non sia più semplicemente una segnalazione di pericolo. Anche se, onestamente, faccio fatica ad immaginare che il Leone di Lannister possa essere ucciso dalla Montagna; forse perché ho spesso pensato che Martin gli avrebbe dato una qualche una chance di riscattarsi, presumibilmente nella Battaglia dell'Alba, riempiendo così la famosa pagina bianca. In ogni caso, ha un fascino forse maggiore la teoria che vede nel gigante di pietra Ditocorto, per via del sigillo della sua famiglia, che era il gigante di Braavos. Personalmente, propendo per quest'ultima ipotesi, perché la visione di Bran riguarda ombre che si affollano attorno ai membri di Casa Stark.

Davvero molto, molto suggestiva l'immagine dei draghi che si muovono alla luce dell'alba, ad Asshai delle Ombre. Scena che, messa in relazione a quello che sarà l'epilogo di AGOT, potrebbe quasi considerarsi profetica.

 

Così come, in un certo senso, potrebbe considerarsi profetica la visione su Jon Snow.

 

La finestra era aperta e ventate d'aria fredda invadevano la stanza, ma il calore che emanava il meta-lupo lo avviluppava come quello generato da un bagno caldo. [...] "Estate." Bran lo guardò serio. "Il suo nome è Estate."

Mi piacerebbe che Estate sopravvivesse alla fine delle Cronache. Una volta, però, ne ero un po' più convinto, associando (in toto) il destino di ogni meta-lupo a quello del rispettivo Stark (eccetto Sansa); forse, questo, non andrebbe dato troppo per scontato. Ogni meta-lupo potrebbe avere una specifica funzione rispetto al proprio Stark, ma non necessariamente lo stesso destino. In tal caso, ciò che è avvenuto con Lady potrebbe anche non rivelarsi un'eccezione.

 

Catelyn III.

Primo capitolo nella capitale, in cui facciamo la conoscenza di due dei personaggi più inquietanti della saga: Petyr Baelish e Varys, il Ragno Tessitore. Ma andiamo con ordine.

Si parte dall'arrivo della Danzatrice delle tempeste ad Approdo del Re e dall'avidità del suo capitano tyroshi. Esaustiva, la descrizione della città, con annessa parentesi storica sull'arrivo dei Signori dei Draghi a Westeros. Il passaggio su Maegor il Crudele (riferito al fatto che ordinò l'uccisione dei costruttori della Fortezza Rossa) mette in qualche modo l'accento su una certa tendenza agli eccessi di Casa Targaryen, che nell'arco di tre secoli ha alternato, a grandi re, sovrani abbastanza eccentrici o più propriamente folli.

A bordo della nave, primo accenno a Ditocorto. Nella prima parte del capitolo, fino allo sbarco, si torna più volte indietro nel tempo. Poi Catelyn non fa in tempo ad appoggiare la testa sul cuscino che... si ritrova invischiata nel gioco del trono.

Inutile dire che Petyr non cercasse altro che trascorrere qualche istante da solo con il suo amore di gioventù. Del resto, come viene sottolineato, cerca più volte una familiarità che Cat, comunque, cerca di non concedergli e che rimane comunque sorpresa nel constatare, nel momento in cui recita il motto dei Tully, quanto bene lui la conosca. Sembrerebbe persino inutile, sotttolineare come si capisca fin da questo capitolo che Petyr Baelish non sia arrivato così in alto per caso. Del resto è la stessa Catelyn a confessare a ser Rodrik come ciò non la sorprenda affatto. In ogni caso, se è vero che conoscenza è potere, la sensazione è che rispetto a Varys sia ancora un gradino sotto. Chiaramente, nel prosieguo della storia, Baelish potrà in qualche modo compensare ciò con i suoi titoli e tramite il matrimonio con Lysa (con tutto ciò che ne consegue), il che gli darà modo di poter agire per vie dirette, pur con tutte le variabili del caso.

E poi, Varys. Su di lui, per converso, è emblematico questo passaggio:

Il titolo nobiliare era una cortesia estesa a tutti i membri del concilio del re. La sola cosa della quale Varys era signore erano le sue ragnatele sotterranee, i suoi soli sudditi le spie che lavoravano nellombra.

Questa, del resto, risulta essere una differenza profonda, fra lui e Baelish. Comunque, persino Ditocorto riconosce come il Ragno Tessitore conosca tutto... Però specificando: "Tranne la ragione che ti ha portata qui". Invece, Varys, conosce anche quella. Comunque, non leggiamo della reazione di Petyr alla richiesta di vedere la daga da parte del Ragno. Leggiamo però la reazione di Varys, mentre Ditocorto rivela a Catelyn il nome del vincitore della scommessa; infatti, il Ragno "non staccava gli occhi dal viso di Catelyn." Molto interessato, alla reazione di Lady Stark.

In conclusione, Cat finisce per ritrovarsi nei fitti intrecci politici a sud dell'Incollatura; dritta in pasto ai due giocatori più pericolosi. Inevitabilmente, finirà con il trascinare nel gioco del trono anche la sua famiglia, con il successivo rapimento di Tyrion.

 

Jon III.

"Non sono miei fratelli" replicò Jon con rabbia. "Mi odiano perché sono migliore di loro."

"No. Ti odiano perché ti comportano come se lo fossi. Ti guardano, e quello che vedono è un bastardo tirato su in un castello di gran signori, che crede di essere anche lui un gran signore." L'armaiolo si protese verso di lui. "Ebbene, non lo sei. Ricordatelo: sei uno Snow, non uno Stark, sei un bastardo e un prepotente."

[...]

 

"...tu non lasci loro scampo, li copri di vergogna. Di un po', questo ti fa forse sentire orgoglioso?"

Jon esitò. Si era sentito orgoglioso nel batterli tutti.

[...]

"Quanto sei orgoglioso delle tue vittorie ora, lord Snow?"

"Non chiamarmi a quel modo!" esclamò Jon, ma la carica che nutriva la sua rabbia si era esaurita. Di colpo si sentì pieno di vergogna.

La scorsa settimana mi sono soffermato sul paragone Jon-Robb. Ed effettivamente Jon dava l'idea di essere molto più avanti. Comunque, nella prima parte di questo capitolo, al primo vero impatto con la dura realtà della confraternita in nero, fa anch'egli un passo indietro, al di là dei buoni propositi. Il rimprovero di Donal Noye ricorda molto quello di ser Rodrik a Robb di qualche capitolo fa.

Probabilmente, se scrivo su questo forum, parte del merito è dovuto alla bravura di GRRM nel caratterizzare i suoi personaggi. Jon Snow non è un eroe senza macchia e senza paura. È un personaggio profondamente umano. È senz'altro vero che a volte lo scrittore, lungo il percorso da AGOT ad ADWD, gli abbia risparmiato qualcosa, eppure ciò non scalfisce l'empatia generata dal taglio profondamente umano del personaggio e la sua stessa credibilità.

Altre considerazioni.

 

1. La scena in cui Jon prende Tyrion da sotto le ascelle facendolo volteggiare in aria non può che farmi andare avanti, con la mente, ad un'ipotetica e futura reunion, nei prossimi due romanzi, anche nella prospettiva della costruzione di un'alleanza in ottica Estranei.

 

2. Il fatto che pensasse alla morte di Benjen è funzionale a mettere in evidenza una forte umanità del personaggio.

 

3. Due schiaffi da Noye, comunque, li avrebbe pure meritati.

 

4. Il corvo di Mormont ha già cominciato a lanciare messaggi in codice? "Grano, grano, grano" seguito da una buona notizia.

 

5. Tutto sommato, anche ser Alliser Thorne è un personaggio molto umano. Per certi versi, suscita anche un senso di pena.

 

5-bis. Curioso, il fatto che un lealista Targaryen finisca col tartassare un ragazzo che è con tutta probabilità il figlio di Rhaegar.

 

Eddard IV.

Esordio nel Concilio Ristretto per il nuovo Primo Cavaliere. Aprirei con una perla di Robert Baratheon: "Sono circondato da adulatori, da imbecilli." Forse, per una volta...

Nella prima parte del capitolo, assistiamo al primo episodio dell'anti-concilio.

 

1. Varys sembra quasi voler tastare Ned sulla questione Joffrey. O almeno, in rilettura, m'è sembrato di intravedere qualcosa di più che mera cortesia. L'eunuco sta già delineando il quadro della situazione. Conosce gli interpreti e anche la sceneggiatura. Rientra fra gli adulatori.

 

2. Renly è la copia di Robert da giovane. Per essere un membro del Concilio, non dà l'idea di essere un uomo lungimirante, quantomeno rispetto alle prospettive del regno Baratheon. È interessato a troppe frivolezze. A differenza sua, Stannis si adopera per consolidare il regno del fratello. Oltre ai meriti nel governo (condivisi con Jon Arryn) sconfigge addirittura i Greyjoy sul mare.

 

3. Ditocorto. Un uomo molto ambizioso. Comunque, rientra fra gli adulatori.

 

4. Tizio con le catene al collo: no comment.

 

5. Robert è un vuoto a perdere. Ma lo andiamo dicendo praticamente dal terzo capitolo.

 

6. "Non posso credere che lord Arryn abbia permesso a Robert di ridurre il reame a mendicare!" Eddard conosceva molto bene Jon Arryn. Su Robert, probabilmente, l'affetto fraterno deve aver contribuito a non averne una visione del tutto limpida. In questo senso, in uno dei suoi ricordi, Lyanna sembrava essere invece molto più consapevole, della natura del suo promesso sposo. Comunque, nonostante le profonde differenze fra il Nord e gli altri regni siano arcinote, colpisce ugualmente il fatto che il Protettore del Nord non avesse il benché minimo sentore della piega presa dal regno. E qui mi chiedo se non fosse per via del non voler vedere di Ned rispetto a Robert, per via dell'isolamento del Nord rispetto al resto del reame o un misto di entrambe le cose.

 

Nella seconda parte, i dubbi e le paure di Eddard non fanno che aumentare. Al racconto sull'attentato alla vita del piccolo Bran, non può non ripensare alle parole di Jon il giorno del ritrovamento dei cuccioli di meta-lupo nella neve; e ovviamente, la mente non può che tornare a Lady. E poi quei dubbi su Robert. Lentamente, comincia a dubitare come non mai del senso di giustizia, della morale di quello che, per molti anni, ha considerato un fratello. Significativo il parallelismo fra le suppliche di Sansa e quelle di Lyanna. E per cosa poteva supplicare, sua sorella, se non per la vita di suo figlio?

Tornando su Robert, risultano emblematiche le parole di Petyr: "Il nostro buon Robert si è allenato a chiudere gli occhi davanti alle cose che non vuole vedere."

 

La conclusione del capitolo dà la netta sensazione di trovarsi di fronte ad una causa persa. Eddard ha probabilmente capito che uomo sia Robert, ma è ormai troppo tardi per tornare indietro.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 26 aprile 2017 1:43

@Lyra: sono d'accordo, per Theon ricevere quel tipo di imprinting è ancora più deleterio per il mondo culturale da cui proviene e a cui deve far ritorno. Già non avvantaggia gli Stark una volta usciti dal Nord, ma esportare quel modello alle Isole di Ferro è totalmente improponibile.

 

Passo ai nuovi capitoli.

 

Bran III

Molto bella l'esposizione di Aemon. Fondamentalmente concordo con te.

In breve, vorrei sottolineare anche l'estensione della caduta come metafora del coma: mi piace pensare che l'iniziale caduta sia il momento in cui Bran in coma fosse ancora in pericolo di vita. Il corvo lo aiuta a resistere invitandolo a volare. Appena spicca il volo, vede sé stesso e quando cerca di ricordare come fosse divenuto così pelle e ossa ha un flash del suo carnefice. Il corvo lo invita a mettere da parte l'accaduto. Inizia a cadere di nuovo. Quando ascolta il corvo, inizia ad avere le visioni: diversi luoghi nel presente.

Nella visione di Winterfell scorgiamo una prima interazione col weirwood.

Vede Cat e Ser Rodrik sulla nave, il motivo per cui intraprendono il viaggio e la tempesta nel loro futuro prossimo, che può anche essere non solo ciò che in concreto li aspetta a breve ma anche una metafora della tempesta a cui darà innesco il rapimento di Tyrion.

Vede ciò che è appena successo al Tridente: gli appelli di Ned, il dolore di Sansa, l'indurimento di Arya. Vede anche delle ombre che li sovrastano: il mastino, Jamie. Sopra queste 2 ombre il gigante in armatura fatta di pietra. Sono d'accordo con te Aemon che propendi per Ditocorto. In questa immagine è come se Martin ci dicesse i Lannister e i loro fedeli sono una minaccia per gli Stark al sud, ma il burattinaio che tira le fila degli eventi è Ditocorto.

Vede Essos fino a Asshai dove una volta erano i draghi.

Guarda a Nord: Jon alla barriera che domre da solo in un letto freddo, la pelle che si fa pallida e rigida ed il ricordo del calore che lo ha lasciato. Sembra un'immagine evocativa del presente ma anche di ciò che lo attende alla fine di ADWD.

Bran guarda ancora più a nord fino a vedere il cuore dell'inverno, probabilmente il primo assaggio della lunga notte, trovandosi oltre the curtain of light at the end of the world. Vede neve, freddo, morte.

In questo momento Bran vede il terzo occhio del corvo, e sceglie di volare, e si sveglia dal coma.

La prima cosa che fa è dare un nome al suo metalupo: summer.

 

In tutto il capitolo, la cosa che mi ha sempre lasciato più perplessa sono le 3 ombre. Nell'economia della storia, sappiamo che il Mastino sarà una sorta di appiglio per Sansa a KL e poi prenderà Arya con sé per guadagnarne un riscatto dalla sua famiglia. Inizialmente sembra essere una minaccia, ma scavando più in profondità si rivela essere tutt'altro.

Jamie effettivamente dopo aver lanciato Bran dalla Torre, aggredirà Ned a KL e combatterà contro Robb causandogli più grane da prigioniero rispetto al campo di battaglia. Nella sua evoluzione anche lui si dimostrerà essere tutt'altro.

Ditocorto invece è colui che finora da dietro le quinte fa muovere la storia: ordisce l'assassinio di Jon Arryn per oscurare la verità sui figli di Cersei usando Lysa e la sua infatuazione; copre Joffrey come mandante del tentato omicidio di Bran, indirizzando Cat verso Tyrion; fa incarcerare ed uccidere Ned ancora una volta per oscurare la legittimità dei figli di Cersei e tenere al potere dei soggetti manovrabili. Sono le sue manovre da cui gli Stark devono guardarsi.

 

Interessante anche il discorso che fai, Aemon, sulla funzione dei metalupi. In Sansa, per me, nel capitolo precedente, la perdita del metalupo sta a significare la perdita dell'innocenza e della propria identità.

Per Bran, in questo capitolo, sembra un monito: lo chiama estate per esorcizzare il cuore dell'inverno e, se vogliamo, per darsi lo scopo di sconfiggerlo. Mi auguro che, a differenza della serie, il suo cammino accanto a Bran possa essere più duraturo.


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 

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AemonTargaryen
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Inviato il 26 aprile 2017 14:55

Sulla morte di Lady concordo con te.

 

Tornando sul destino di Summer, farei un piccolo passo indietro, al capitolo della caduta. Dicevamo, nei commenti a quel capitolo, di come la stessa scalata sembrasse una metafora. All'inizio della scalata, Summer rimane a terra ad osservare Bran arrampicarsi, dal momento che non può seguirlo. Con il senno di poi, mi chiedo se anche questo non possa significare qualcosa.

E in effetti, anche in quel frangente il meta-lupo sembrava avere la funzione di monito, con i suoi ululati.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 26 aprile 2017 23:41

Sì su Summer, avremo tempo di cambiare idea nel corso della rilettura, chissà... l'augurio che abbia una sorte migluore rispetto alla serie resta...

 

Passo a Cat IV

Abbiamo la conferma che Bran ha visto giusto con la tempesta. Anche la nave non poteva avere nome migliore: storm dancer.

È introdotto uno dei maggiori giocatori: Cat ricorda che il soprannome con cui tutti lo chiamano, Littlefinger, gli fu dato da Edmure: le proprietà della sua famiglia si trovavano sul più piccolo dei Fingers e lui stesso era esile e basso per la sua età. Sfidò Brandon Stark a duello quando seppe che avrebbe sposato Cat. Dopo questo episodio Hoster lo mandò via. Lui le scrisse dopo la morte di Brandon, ma lei bruciò la lettera.

Non si può dire che siano nei migliori rapporti.

Cat inoltre non è stupita dalla sua ascesa, ne ricorda l'intelligenza ma solleva che al tempo peccava in saggezza.

È introdotta KL, la città fondata da Aegon il conquistatore, quando decise di unire sotto la sua guida i regni di Westeros. La costruzione della fortezza rossa fu iniziata da Aegon e completata dal figlio Maegor che uccise tutti coloro che vi avevano lavorato perché l'architettura restasse segreta. Col senno di poi, il pensiero va subito alle origini di Varys. Questo è il primo indizio che ce lo identifica come Targaryen/Blackfyre.

Quando Varys entra in scena ci viene presentato as hairless as an egg, con una veste dorata sopra una tunica di seta viola. Col senno di poi di tutta la produzione Martiniana su Planetos, ci leggo un secondo indizio: le vesti rimandano alla colorazione Targaryen, l'oro/platino dei capelli ed il viola degli occhi; l'assenza di capelli e la metafora dell'uovo al modo con cui Egg/Aegon nascondeva l'appartenenza ai Targaryen.

Varys ci viene anche presentato come non avente nessun possedimento oltre alla sua rete di spie e la conoscenza che da essa deriva. Viene chiamato Lord solo per cortesia dovuta come membro del concilio ristretto. Questo ci fa capire l'eccezionalità dell'uomo e del potere che è riuscito a raccogliere: un unicum in una società feudale come quella di Westeros. Littlefinger almeno appartiene alla piccola nobiltà.

Varys infatti oltre a sapere che Cat era arrivata a KL, sa anche perché vi si trova.

Di chi fosse la daga glielo rivela LF: era sua finché non la puntò su Jamie al torneo organizzato per il compleanno di Joffrey, Loras lo batté e la daga fu vinta da Tyrion. Varys guardava Cat mentre riceveba la notizia.

 

Qua vediamo Varys che usa Littlefinger per creare intorno a Cat un ambiente di fiducia. Dal dialogo sulla nave tra Vat e Ser Rodrik si capisce che i trascorsi giovanili di Cat e Petyr fossero ben noti. Per scoprire cosa la avesse portata KL, coinvolge Petyr. Petyr dal canto suo, coglie l'occasione per rivedere Cat. Non sappiamo cosa Varys gli abbia detto quando lo ha avvertito della sua presenza a KL, ma vediamo che nota subito lo stato delle mani di Cat e comprende che sia in città per un motivo grave, quindi una volta scoperta la daga, ci mette poco a prendere vantaggio della situazione, indicando Tyrion come pericolo per la sua famiglia e amplificando i sospetti già innescati dalla lettera di Lysa.

Varys lo lascia fare... in questo momento ritiene utile inimicare gli Stark e i Lannister affinché il regno non prosperi sotto i Baratheon?

Varys a cui niente o poco sfugge sa chi ha ucciso Jon Arryn?

Sa chi sia il vero proprietario della daga?


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

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"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 

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Inviato il 27 aprile 2017 0:57

Jon III

Jon inizia il suo cammino da solo nei GdN, i suoi compagni non lo amano e lui li disprezza, per quanto siano più grandi, nessuno vale la metà del combattente che era Robb a Winterfell.

Nel capitolo è enfatizzata la freddezza della barriera che Bran aveva anticipato nella sua visione.

Jon è arrabbiato perché solo Tyrion gli ha detto francamente cosa fossero i GdN, non Ned. Ce l'ha anche con lo zio, perché come primo ranger, passa il proprio tempo col Lord comandante e Maester Aemon, mentre lui è lasciato alle angherie di Ser Alliser. Jon deve abituarsi agli usi e costumi dei GdN, decisamente meno ameni rispetto a quelli di bastardo Stark a Winterfell, che già maldigeriva.

Jon si sente completamente abbandonato dai propri cari. Quando Benjen parte oltre la barriera gli augura il peggio e subito se ne pente cercando conforto in Ghost.

Gli mancano i suoi fratelli: il piccolo Rickon, Robb, suo rivale e migliore amico, Bran sempre al seguito dei fratelli maggiori, Sansa addirittura, e soprattutto Arya, la sua simile nel fisico e nell'anima, come lui, un pesce fuor d'acqua.

Nell'interazione coi suoi compagni non è meno snob e classista di Sansa. Lo vediamo andare ai matti ogni volta che si dubita dell'onorabilità della madre.

Dopo gli insegnamenti di Tyrion riceve quelli di Donal Noye: gli scherni non sono verità e, per quanto potesse trovare tormentata la sua condizione di bastardo, è niente in confronto alle vere asperità della vita che non è amena come la raccontano nelle favole. Così come non lo è la barriera. Prima Jon lo accetta, prima riuscirà ad ambientarsi in questo luogo che ha scelto per la vita. E dal suo adattamento dipenderà la sua sopravvivenza.

Anche Tyrion gli ricorda di non farsi toccare dalle parole altrui, ma di farle proprie e usarle a proprio vantaggio.

Ciò che alla fine spinge Jon al cambiamento sembra essere la gioia derivante dalla notizia del risveglio di Bran.

 

Brevi considerazioni:

Jon sogna spesso sua madre, nei suoi sogni è bella, nobile, e ha gli occhi gentili. Anche i sogni di Jon sono una sorta di visione.

 

La barriera è più antica dei sette regni e Jon percepisce che se mai cadrà, il mondo cadrà con lei.

 

Grazie @Aemon: i messaggi in codice del corvo mi erano sfuggiti, la cosa ha senso.

 

Ser Alliser: lealista Targaryen, rifiuta ciò che la loro sconfitta ha cambiato: il regno, la sua sorte di cavaliere. Se la lega al dito quando Jon lo sfida apertamente. Come sottolinea Aemon, la cosa è quasi comica col senno di poi.


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

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"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 

J
JonSnow;
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Inviato il 27 aprile 2017 11:25

Bran:

Forse il primo vero confronto tra BloodRaven e Bran e un ulteriore approfondimento sul ruolo stesso a cui il bambino dovrà assurgere, sia come personaggio attivo che come protagonista passivo. Egli sarà nei fatti un osservatore supremo, un condensato di conoscenza viva e pulsante e, proprio dall'alto di tale conoscenza, si ergerà su coloro che ne sono privi. Quindi, in virtù di ciò, oltre che come un senso di spirale, di coma e liberazione, gradisco considerare il suo volo come un inequivocabile segno di prospettiva superiore. Non la leggerezza, ma l'altezza della sua posizione, poiché solo chi conosce può elevarsi. In un discorso più retorico Bran diviene anche il vero e proprio primo narratore di Martin, la figura a cui concedere le chiavi della propria storia, come una forza centrale e imparziale. Vedo inoltre in ciò che accade un certo riferimento ad una seconda nascita, come solo il risveglio dal coma è in grado di concedere. In particolare è il passaggio sul ricordo di Jaime a lasciarmi questa sensazione. In una lettura più onirica, emotiva e canonica, colui che oscilla tra la vita e la morte, viaggiando spedito verso quest'ultima, avrebbe di solito il compito di districarsi dall'ultimo ricordo, lasciando dietro di sé il trauma fisico della propria morte per poter avanzare privo di impedimenti. In quest'occasione vi è lo stesso meccanismo, ma con una destinazione differente. Singolare è il primo stralcio di conoscenza di cui Bran viene in possesso e che, probabilmente, il Corvo abbia voluto mostrargli. Tralasciando le eventuali teorie sul gigante, in pratica si tratta di nient'altro che un'evanescente nuvola di avvertimento e strage che si staglia sui propri consanguinei, siglata infine da parole familiari ''L'Inverno Sta Arrivando''. Col senno di poi si ha la sensazione che BloodRaven avesse piani ben precisi in merito, probabilmente secondo i quali il corso degli eventi futuri fosse inevitabile, o meglio, dovesse esserlo per un'eventuale risoluzione finale, altrimenti Bran sarebbe stato in questa circostanza testimone di ben altre situazioni su cui una conoscenza terza potesse fare la differenza e non solo relative alla sua famiglia.

Quanto a Summer... Come già detto è un nome di puro esorcismo. Ciò che sarà interessante constatare è il suo significato futuro. Da un lato vi potrebbe essere una sua sopravvivenza finale, segno del ritorno di una Lunga Estate dopo il più distruttivo degli inverni. Dall'altro lato potrebbe invece morire proprio sullo scoccare del suddetto inverno, segno che ogni estate e ogni situazione positiva cessi di esistere in favore dell'inevitabile oblio che attende Westeros.

Catelyn:

Capitolo che ha un chiaro scopo introduttivo su Approdo del Re e i suoi due manipolatori più abili, con un cenno qua e là alla storia passata e alla stravaganza dei Targaryen. Un particolare non proprio di primo piano ma che comunque ho apprezzato molto riguarda l'ultimo scambio di battute tra Catelyn e Moreo Tumitis, uno scambio che sarebbe stato tranquillamente evitabile ma che invece lascia intendere come Martin non perda mai l'opportunità di mettere in risalto il peggio della natura umana e dei suoi comportamenti. In tal caso l'avidità, l'egoismo, la falsità. Una visione d'insieme pur vero nichilista ma che da sempre è perno della sua opera e che ha contribuito a renderla molto vicino a qualcosa di reale. Proseguendo, poi, si va ad ampio raggio su Ditocorto, con accenni al suo passato e allusioni sul suo presente. Il fatto che abbia voluto in primis un confronto a quattr'occhi con Catelyn può essere letto in tanti modi. Da una parte non mi sento di escludere che nutra ancora vaghi sentimenti per lei, ma, essendo consapevole del suo corrosivo cinismo ed essendo altrettanto consapevole di come abbia fatto dell'ambizione e della vendetta sociale il centro della sua vita, credo che abbia voluto un tale confronto più per farle notare in che posizione sia adesso, dove sia stato in grado di arrivare e quanto, ad oggi, possa far leva sulle sue necessità. Inutile poi rimarcare quanto Varys sia carismatico per la sua eccentricità e i suoi modi. Anche nel capitolo corrente si cerca di far appunto risaltare Varys nei confronti di Ditocorto quale vero conoscitore di ogni evento di Approdo del Re e oltre, riconoscendogli quasi capacità ai limiti del Divino. Come ci ricorderanno più volte, il ragno tessitore è sempre la prima fonte di sospetto, mentre Ditocorto, per quanto non amato, non dovrà mai essere visto come un vero e proprio pericolo. E qui, nelle Cronache, ha trovato punto di forza.

Comunque, la questione Santagar e altri futuri eventi fanno capire come Varys sia a conoscenza di ogni segreto architettonico della Fortezza Rossa, muovendosi indisturbatamente tra i suoi oscuri e celati meandri.

Jon:

Ombre, imperfezioni, errori, cadute morali, pensieri negativi. Tutto ciò che allontana Jon Snow dal Gary Sueismo e che me lo ha fatto sempre apprezzare sino in fondo. Un character che, per quanto centrale ed avvezzo ad uno scopo positivo, non è esente da una diversificazione radicale rispetto ai classici canoni che il ruolo è solito esigere. Ma, in fin dei conti, ASOIAF stessa è una piacevole diversificazione. E' un capitolo a lui istruttivo, primo accenno ad una vita che sarà forse anche peggio di quella svolta precedentemente. Egli è deluso e amareggiato con tutti coloro che non gli hanno permesso di confrontarsi subito con ciò che l'avrebbe aspettato e lo è ancor di più in virtù del fatto che abbia ricevuto tali informazioni così necessarie da qualcuno che non condivideva il suo sangue. Adoro il modo in cui si confronta per la prima volta con i suoi confratelli, mostrandosi umano poiché arrogante e non privo di difetti. Un'arroganza che in parte proviene dall'impeto dell'età e che per il resto è scatenata dallo stato d'animo cui facevo cenno in precedenza. E' poi traumatizzato a tal punto dalla mancanza d'onore del nuovo ambiente che non si concentra su di esso, ma si limita a discostarsene con irruenza. E' totalmente preda di insoddisfazione, acclarata malinconia e un asfissiante solitudine che non fanno che incastrarlo sempre più. Il fatto che desideri in una circostanza la morte di Benjen è appunto una dimostrazione di puro sfogo adolescenziale che non fa che renderlo più reale e imperfetto. Chissà, poi, che questo fugace e maligno desiderio non si riveli una realtà in TWOW. Dimenticavo, poi, quanto fosse carismatico Donal Noye, da cui Jon riceve un'inappellabile lezione e dose di verità e da cui coloro che leggono ottengono la possibilità di osservare il bastardo sotto un'altra luce, ancor più vicina e reale. Ed è grandioso il modo in cui Jon stesso sceglie infine sceglie di accettarla e recepirla, di come sia in grado di confrontarsi con la propria coscienza e infine vergognarsi. Il fatto che sia capace di cadere, che abbia delle lacune, che non sia l'epicentro del sorriso e della felicità lo rendono un unicum, ma al tempo stesso non attraversa completamente la linea della negatività, poiché è in grado di rendersi conto dei propri errori e, in virtù di tale presa di coscienza, si scopre anche una sua certa ingenuità, segno che non sia fautore di mali intenzionali.

Ogni volta che interagisce con Tyrion c'è qualcosa di magnetico e naturale nell'aria. Avevo dimenticato il fascino e la profondità dei loro confronti. Ed al di là di quanto irritante sia Tyrion nel beffeggiare di continuo ogni possibile minaccia oltre la Barriera, è indubbio che si senta emotivamente vicino a Jon e lo abbia preso a cuore, anche perché cerca di difenderlo da Thorne. Forse perché in lui rivede stati d'animo e considerazioni simili, ma credo ci sia anche di più. Lo stesso Tyrion dimostra anche una certa capacità nel saper prendere Jon per il verso giusto e nello stemperare i suoi eccessi di pessimismo e le visioni categoriche ed immediate che solo l'adolescenza può creare.

La scena in cui Jon si isola dagli altri e nonostante ciò Tyrion non accetti di lasciarlo a sé stesso, sedendosi con lui, è un piccolo scrigno di naturale empatia. Infine c'è la notizia del risveglio di Bran e un totale cambio di rotta, tra emozione e nostalgia. Si dirada per un attimo l'alone cupo e malinconico che riveste da sempre il personaggio ed emerge, forse, il meglio di sé, riparando ai propri errori con Grenn e compagni. Insomma, difficile non rendersi partecipi della gioia che prova Jon in quel momento.

Quanto al sognare la madre come una bellissima donna di status nobile e dallo sguardo gentile, beh... sappiamo che effettivamente è così. Anche se non credo dipenda da particolari poteri, ma da una semplice sensazione emotiva.

Eddard:

''Non andare a porgere niente, dannazione''. Ned riesce sempre a strappare un sorriso con la sua praticità del Nord. La frase, comunque, lascia intendere quanto sia già esasperato pur essendo appena arrivato. La riunione serve, più che altro, ad approfondire lo stato di degrado in cui versa il regno a causa di un monarca irresponsabile e ad aggiungere ulteriori preoccupazioni su Ned. E' interessante come questi sia ben conscio che ad Approdo del Re siano affezionati ad un certo tipo di confronto verbale. Entra in scena il Maestro Pycelle, sulla cui viscidità non abbiamo ancora molti suggerimenti, mentre Renly prosegue con i suoi particolari modi di fare. Più volte ho fatto notare come io ritenga Stannis l'unico Baratheon degno. E sono ancora di quest'avviso. Tuttavia un Renly meno frivolo e superficiale sarebbe stato un buon secondo, per quanto vanesio. Egli si rende ben conto dello stato in cui versa il regno e degli eccessi del fratello, ma non fa nulla per porvi rimedio, anzi, è divertito da ogni situazione che si viene a creare a causa di tali problematiche e corre a sguazzarvici. Forse un vero e proprio cultore di black humor. Perciò non è poi da meno di Robert. Una volta sciolta la seduta, Ditocorto non perde occasione di provocare Ned nel resto del capitolo ed è sarcastico sino allo stremo, mostrando una mancanza di classe in più di qualche occasione. Col senno di poi è stupefacente come cerchi di evitare che Ned e Catelyn portino alla luce la questione della daga con Tyrion, proprio per evitare di essere smentito dal diretto interessato. Comunque quanto accade non è altro che l'ennesima presa di coscienza di cui siamo testimoni in questo quartetto di PoV. Ned si scontra con la realtà ancor più di quanto credeva e comincia a lasciare aperte più possibilità sulla figura di Robert, che Ditocorto descrive a pieno con quelle parole. Parole con cui mi trovo concorde al 100% e che figurano perfettamente chi sia Robert Baratheon. In fin dei conti, comunque, l'obiettivo è lasciar passare Ditocorto come il classico personaggio dell'uomo rigettato in passato che, in virtù di un sentimento mai estintosi, ingoia il boccone amaro ed aiuta la propria amata nonostante tutto. Niente di più distante dalla reale visione d'insieme. E questo è stato un inganno da maestro, almeno da parte di Martin.

Per quanto sembri uno sprovveduto al Sud, Ned dimostra chiaramente di saper il fatto suo come Protettore del Nord e lo si capisce dagli ordini che impartisce a Catelyn. Un po' sorprendente che non faccia cenno a Karstark e Umber, che in teoria dovrebbero essere le casate a lui più fedeli, nonché quelle di maggior pronta presa.

Per quanto riguarda il legame tra le suppliche di Sansa e quelle di Lyanna, è forse il passaggio decisivo che inchioda la R+L=J. Anche qui tocca ripetere che col senno di poi le cose erano davvero, davvero evidenti. Per quanto, comunque, Ned si riferisca a Jon in questo capitolo come a suo figlio. Forse per l'unica volta. Ma, in effetti, lo è comunque.

In ogni caso Ned non perdona mai a Robert quanto accaduto ai figli di Rhaegar, pur dovendo ingoiare il boccone e passarci sopra. Rivede quanto accaduto in Mycah e Lady. E' appunto l'atteggiamento di totale esenzione dalle responsabilità, l'ipocrisia e la codardia a non farmi proprio digerire Robert.


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« I did what I thought was right. » Jon Snow

« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister

« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learnWinterfell is Our Home, we have to fight for it.  » - Sansa Stark 

« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark

« good act does not wash out the bad, norbad act the good. » - Stannis Baratheon

Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.

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Inviato il 28 aprile 2017 0:04

@JonSnow; sono d'accordo con te sui motivi per cui Petyr incontra Cat. Non ci vedo tanto la prosecuzione della sua infatuazione giovanile (quella piuttosto la riversa su Sansa), ma principalmente vendetta. Del resto, sta usando Lysa per creare frizione tra i reali e gli Stark, sia per aumentare il proprio potere sia per vendicarsi degli Stark.

 

Per quanto riguarda Jon, col senno di poi, ho pensato che i sogni sulla madre potessero essere dovuti al sangue di drago: un po' come guidano dany verso la rinascita dei draghi, guidano Jon verso le sue origini.

 

Infine Eddard IV

Il primo ad accostarlo è Varys.

Petyr inizia subito a punzecchiarlo.

Scopriamo che Stannis ha visto bene di partire appena Robert è partito per il Nord. Del resto indagava sui figli di Robert e Cersei con Jon Arryn, non è mica scemo...

Scopriamo anche che al re di amministrare il suo regno non interessa affatto. Il suo unico interesse sembra essere che il concilio organizzi un torneo in onore del nuovo primo cavaliere.

La corona grazie all'inettitudine di Robert è indebitata coi Lannister, i Tyrrell, la iron bank, la fede, gruppi di commercio.

Ned inizia a rendersi conto di cosa sia Robert, è significativo quando riflette:

Robert had hardly been seen [dopo il tridente]; the talk was he was traveling in the huge wheelhouse, drunk as often as not. If so, he might be hours behind, but he would still be here too soon for Ned's liking.

Robert ha mostrato tutta la sua irresponsabilità e codardia proprio al Tridente, dove un tempo vinse la corona. Del grande guerriero è rimasto un ubriacone, codardo, che sfugge alle proprie responsabilità e affoga la sua inettitudine negli eccessi.

Petyr accosta Ned per portarlo da Cat. Quello che non aveva potuto intuire nel primo incontro con Cat, gli viene detto dal dialogo tra i 2 coniugi: qualcuno ha attentato alla vita di Bran e Petyr ha fatto cadere la colpa sui Lannister.

L'impressione che si ha di Ned, come dice JonSnow; non è quella di uno sprovveduto al sud. Lui ammette chiaramente che il suo scopo è rendere giustizia a Jon Arryn e far sì che di fronte all'evidenza Robert amministri questa giustizia, in nome del comune "padre" che li ha cresciuti e difesi dalla pazzia di Aerys.

Ha ben chiare quali siano le regole della capitale e cosa comporti la sua, chiamiamola, missione.

 

In breve:

Una parte importante del dialogo tra Cat e Ned è la peculiarità dei metalupi: Ned ha ucciso Lady e viene a sapere che è stato Summer a salvare la vita di Bran. Questo getta quasi un'aura di sventura su Sansa: lei non potrà essere salvata da nessuno, se fosse necessario.

 

Altro dettaglio: Ned ci dice che, l'improvvisato sodalizio con Petyr per scoprire le prove sull'assassinio di Jon Arryn, non è la prima volta in cui si trova obbligato a fare causa comune con un uomo che disprezza. Quali sono le altre volte?


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 


Euron Gioiagrigia
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Euron Gioiagrigia
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Inviato il 28 aprile 2017 11:28

Pant pant, alla fine ce l'ho fatto a recuperare i capitoli già letti e a unirvi a voi.

 

Bran

Capitolo bellissimo, pieno di magia e suggestioni metafisiche, da paragonare per intensità e temi a quello della Casa degli Eterni. Varie cose hanno colpito la mia attenzione:

 

- "Non so volare! Non posso volare, non posso..." disse Bran. "Come fai a esserne certo? Hai mai provato?".

Forse la memoria mi inganna, ma la risposta del corvo mi ricordo moltissimo un dialogo tra Euron e Victarion in AFFC, il che, se supponiamo che Martin non dissemini indizi a caso, indicherebbe che il corvo ha contattato anche Euron a suo tempo. Ma di questo parleremo una volta raggiunto AFFC;

- La visione delle tre ombre, in particolare quella del gigante senza testa. Qui si è molto discusso se si tratti di un'anticipazione di Robert Strong o di un riferimento a Petyr. Personalmente, mi piace più pensare alla prima opzione, perché farebbe veramente effetto supporre che Martin abbia pensato a Gregor Clegan zombie fin dai primi anni Novanta;

- Bran che si terrorizza a vedere il cuore dell'inverno. Cosa ha veramente visto? Il Re della Notte? O altro ancora?;

- I draghi che si muovono nella luce del sole ad Asshai. Un'anticipazione che le uova di drago di Dany, che provengono proprio da Asshai, non sono solo bei sassi, ma hanno del potenziale, come sarà evidente nel finale di AGOT. Inoltre indica che ad Asshai la magia è ancora potente, per questo i draghi non si sono estinti;

- Quando Bran finalmente vola, il corvo sembra deluso, quasi arrabbiato, e comincia a beccare Bran sulla fronte. Mi sono sempre chiesto il motivo di questo comportamento;
- E infine, Bran che senza esitazione chiama il suo metalupo Estate. Un nome che è quasi una speranza, un'invocazione, e che sembra l'ideale prosecuzione del trittico "Winds of Winter", "Dream of Spring" e quindi "Summer".

 

Catelyn

"Un dolore sordo, ossessionante, quasi il preannuncio di altro dolore". Come avete giustamente notato voi nei capitoli precedenti, il percorso di Cat è contrassegnato da un immenso dolore, sia fisico che morale. Prima la caduta di Bran, poi il suo tentato omicidio, quindi la guerra al fianco di Robb con la (falsa) notizia della morte di Bran e Rickon e la sparizione di Arya, quindi le Nozze Rosse...il personaggio di Cat subisce ogni tipo di atrocità fino a condensare in un distillato di pura rabbia e odio, come è Lady SH. In ogni caso, il capitolo ci permette di guardare da vicino il "caro" Petyr Baelish, più infido e viscido che mai;

 

Jon

Capitolo fondamentale per la crescita personale di Jon. Come ha osservato bene JonSnow, il personaggio di Jon è fin dall'inizio più maturo dei suoi "fratelli" ma ancora acerbo messo a confronto con i duri guardiani della notte, come si intuisce molto bene dagli screzi tra Jon e Benjen Stark (a proposito, carina la frase "Parleremo al mio ritorno"). E' il duro confronto con Donal Noye, uomo vissuto ed esperto, a fargli capire che l'umiltà è alla base del suo percorso nei Guardiani, e parlando in senso generale alla base della sua crescita personale. Il Jon di fine capitolo che offre aiuto a Grenn per il suo polso malandato è già un Jon diverso da quello appena arrivato al Castello Nero;

 

Eddard

Altro passo verso l'epic fail, per usare le parole di Aegon il mediocre (l'utente, non il re). Se non altro, Ned riconosce che il Concilio Ristretto e Approdo del Re non sono il suo posto, che si trova invischiato tra gente infida e vile, e che Robert non è più quello di un tempo. Anche qui una frase racchiude l'essenza del capitolo: "Io sarò anche un idiota, Stark, ma cammino ancora, respiro, parlo, mentre tuo fratello ha trascorso gli ultimi quattordici anni a decomporsi in un sepolcro nei sotterranei di Grande Inverno". Niente più di questa frase anticiperà i diversi destini che attendono Ned e Ditocorto, almeno fino a questo momento.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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***Silk***
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Inviato il 28 aprile 2017 18:17

Hai fatto bene a sottolineare la frase di Benjen, da quella, ma anche dai consigli che dà a Jon durante il banchetto a Winterfell, si ha quasi l'impressione che i fratelli Stark potessero non essere d'accordissimo sul futuro di Jon.


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

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"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 


Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 03 maggio 2017 9:39

Molto interessante questo 3D,peccato io non abbia adesso il tempo di fare una rilettura approfondita di ASOIAF

Volevo solo aggiungere qualcosa sulla figura di Robert

Noi diamo la colpa a Cersei se il matrimonio è miseramente fallito,non solo ma anche del fatto che c'è astio tra i due coniugi.In realtà Robert ha molta colpa in un rapporto che non è decollato

Ha capito di essere inadeguato a regnare sui sette regni,non è un politico lui,ma un combattente di razza,che ama combattere e godere di quello che la vita gli offre, in particolare donne ,vino,buona tavola,ma questo lo ha spinto non a cercare di fare del suo meglio,bensì a tirarsi fuori dal suo ruolo che peraltro si era scelto.

Non è un buon re,non è il buon re che Martin ci ha suggerito in qualche sua intervista,non si mette al servizio del popolo che non calcola proprio,è egoista e pure meschino e soprattutto rifugge dalle sue responsabilità per giunta creandosi un alibi molto poco credibile e cioè l'aver perso l'amore della sua vita

Ma Lyanna ci aveva visto benissimo e anche per questo aveva preferito scappare con Rhaegar che di certo non aveva la fama di puttaniere dagli istinti incontrollati di Robert e che aveva la fama di essere un principe diverso da alcuni di quelli di casa Targaryen

Voglio dire che certamente Ned avrà fatto dei paragoni mentali tra i due traendone le conseguenze

Eppure Ned nutre ancora amicizia per questa larva umana gonfia di vino e poco lucida che pensa solo al suo piacere personale,e questo si verifica per il vecchio cameratismo,per un non volere accettare quello che il suo amico è diventato o per cosa altro ?Ned conosce il carattere violento e molto poco regale di Robert e a ben vedere tutta la tragedia scaturisce dal fatto che Ned ,per ovvi motivi,Jon compreso,non accetta che si ammazzino innocenti...credo che la codardia imbelle e noncurante dei sentimenti altrui di Robert nel caso della condanna a morte della innocente Lady abbia risvegliato del tutto Ned facendogli capire chi era davvero Robert

Modificato il 05 July 2024 17:07

Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

bQ7ab7S.png;
« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

A
Aegon il mediocre
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Aegon il mediocre
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Inviato il 03 maggio 2017 9:59

Non ricordo bene chi ma credo proprio Ned dicesse che Robert pensava erroneamente che conquistare un regno bastasse a governare.

 

In realtà il fallimento quasi immediato del matrimonio reale è quasi completamente dovuto a Robert. Non amò mai Cersei, ma per un motivo molto semplice: amò fortemente Lyanna e quell'amore perdurò oltre la morte di lei. Quel sentimento, poi sublimato nell'odio a tappeto verso i Targaryen, fu l'unico vero movente della sua vita. Del resto e dei sette regni non gli importava nulla. Donne e vino sono solo segni di abbruttimento di un personaggio che non vive la vita che avrebbe voluto.

Modificato il 05 July 2024 17:07

                   2zexno1.png                       

 

" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "

 

Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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AemonTargaryen
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Inviato il 03 maggio 2017 13:34

AGOT, capitoli 21-24.

 

I quattro capitoli di questa settimana sono tutti abbastanza intensi, anche se per motivi diversi.

 

Tyrion III.

 

Tyrion Lannister lascia la Barriera.

 

In apertura abbiamo l'ennesimo momento di umiliazione per quanto riguarda ser Alliser. Forse, più che per le battute di Tyrion ed una presunta derisione nei confronti della confraternita in nero, il suo inalberarsi andrebbe ricondotto ai vecchi rancori, risalenti alla "conquista" di Approdo del Re. Anche se un certo attaccamento alla confraternita sembra averlo anche lui. Del resto, è alla Barriera da quattordici anni.

 

Alla fine della prima parte di questo POV, incontriamo Aemon Targaryen.

«Io penso che lord Tyrion sia un uomo molto grande» disse maestro Aemon dall'estremo opposto del tavolo. Aveva parlato con voce calma, controllata. Tuttavia il silenzio scese sui cavalieri in nero, perché quando quella voce parlava tutti ascoltavano. «Penso che sia un gigante venuto tra noi fino a questo ultimo confine del mondo.»

 

Poco dopo, Tyrion promette a lord Mormont che farà presente a re Robert, a lord Tywin ed a suo fratello Jaime le problematiche della confraternita in nero. Il pensiero di Tyrion (pur sincero nella sua promessa) sulle reazioni dei tre, ci dice, tutto sommato, qualcosa su ognuno di loro.

 

«...E in sogno, ho visto forme ancora più tenebrose» (Jeor Mormont). Curioso come le preoccupazioni di uomini autorevoli, con cognomi anche importanti, non vengano prese sufficientemente in considerazione dai signori dei Sette Regni.

 

Non avrebbe avuto altre occasioni. L'indomani cominciava il suo viaggio verso sud, e non riusciva nemmeno lontanamente a immaginare per quale motivo avrebbe voluto mai fare ritorno a quella desolazione congelata.

Penso che questa visita di Tyrion Lannister alla Barriera, in un modo o nell'altro, possa rivelarsi fondamentale, in prospettiva futura. Tanta curiosità sul come Martin imposterà l'avanzata degli Estranei.

 

E poi abbiamo un altro confronto con Jon. Stavolta, la prima cosa che balza agli occhi è il fatto che Tyrion lo chiami quasi sempre "Jon"; i vari "lord Snow" e "bastardo" hanno cessato di avere una funzione pedagogica. Jon, rispetto agli altri due confronti, sembra non esserne più toccato. Il dialogo è uno dei più belli, ma prima ancora, andrebbe forse sottolineato come sia il loro rapporto in sé, ad avere un grande spessore. Rapporto che, probabilmente, finirà con l'avere un peso enorme nelle dinamiche future della saga.

«Ti ringrazio mio lord Lannister.» Jon si tolse il guanto e gli offrì la destra. «Amico mio.»

Tyrion si sentì stranamente commosso. «La maggior parte di quelli della mia risma sono dei bastardi» disse con un lieve sorriso. «Ma tu sei il primo bastardo che ho per amico.» Si tolse il guanto con i denti e afferrò la mano di Jon, carne a contatto di carne. La stretta del ragazzo era forte e sicura.

 

Infine, metterei in evidenza il fatto che Tyrion riconosca a se stesso come lì, sull'estremo confine del mondo, tutte le sue facezie su elfi maligni e quant'altro non appaiano più tanto divertenti, e come le leggende sugli Estranei finiscano con l'assumere una loro letale realtà.

 

Arya III.

 

Tanta empatia nei suoi confronti, e molta tristezza nella prima parte del capitolo, almeno fino all'abbraccio del padre Eddard, che quasi finisce con il consolare anche il lettore.

 

Si parte dal confronto fra la vita a Grande Inverno e quella nella capitale. Ripensa, inevitabilmente, al resto del branco, soffermandosi un po' di più su Jon.

 

Suo padre diceva che se il signore di un castello voleva conservarsi la fedeltà dei suoi uomini, doveva condividere il cibo con loro.

«Fa' in modo di conoscere gli uomini che ti seguono» l'aveva sentito dire a Robb. «E fa' in modo che anche loro possano conoscere te. Mai chiedere ai tuoi uomini di andare a morire per uno sconosciuto.»

In questo momento (lo vedremo in Bran IV) Robb fa ancora fatica come lord di Grande Inverno, ma è tutto sommato comprensibile. Credo che comunque, nel prosieguo della storia, Robb dimostri di aver imparato bene questa lezione. Anzi, già nel capitolo di Bran, pur in mezzo al alcune gaffe, dimostra di stare a stretto contatto con i suoi uomini. Poi, nella Guerra dei Cinque Re, guardando oltre certi errori (che poi, in fondo, qualcuno potrebbe legittimamente chiedersi cosa sia esattamente la virtù e cosa l'errore) credo si possa affermare che Robb Stark sia stato uno dei condottieri che più abbiano ispirato il proprio seguito. Per certi versi potremmo citare anche Stannis, visto che i suoi (pochi) uomini lo seguiranno fino all'ultimo confine del mondo.

Mentre Balon farà scelte che comunque non esalteranno (per lo meno non alla lunga) i suoi.

Renly, a dispetto dell'imponente forza militare che riuscirà a radunare, verrà dimenticato presto; il più estemporaneo.

E poi, chiaramente, Joffrey è il protagonista di quella "cosa" che viene prima di Star Wars II.

 

Sarebbe riuscita a trovare Nymeria nei boschi attorno al Tridente, e assieme sarebbero tornate a Grande Inverno, oppure avrebbero addirittura raggiunto Jon sulla Barriera. Desiderò che Jon fosse lì con lei. Forse non si sarebbe sentita tanto sola.

Chissà.

 

Quando Eddard parla ad Arya di suo fratello e di sua sorella, dice: "Solo che il sangue di lupo li ha portati entrambi in un sepolcro ben prima del tempo."

Ma, dando per vera la versione secondo la quale Lyanna venne rapita da Rhaegar, per quale motivo dovrebbe essere stato il "sangue di lupo" a portarla nella tomba?

Inoltre, in questa parte del POV, emerge con chiarezza come Eddard riveda la sorella in sua figlia Arya. Lo dice esplicitamente. E questo spiega molte cose, come per esempio la scelta di permetterle di tenere la spada e di metterla nelle condizioni di imparare ad usarla sotto la guida di Syrio Forel.

 

Quando Eddard parla alla figlia di crescita, Arya risponde: "Lo farò. Anch'io posso essere forte. Tanto quanto Robb." Il fratello maggiore viene preso (diverse volte nei romanzi) come termine di paragone per quanto riguarda la crescita degli altri membri del branco, che invece dovranno crescere senza di lui, senza la sua protezione. Sarà emblematica la parte di ASOS dove Arya arriverà così vicina al fratello, finendo però col doversi rassegnare al fatto di averlo perso per sempre.

 

In questo POV continua ad essere sottolineato il fortissimo legame fra lei e Jon, di cui finiremo per comprenderne la vera portata nel momento in cui lui, in ADWD, deciderà di marciare su Grande Inverno.

 

Daenerys III.

 

Ciò che fin da subito appare evidente in questo capitolo è la continua crescita di Daenerys.

 

Comincia a non sopportare più le lamentele di suo fratello. Finisce con l'ammettere a sé stessa e al mondo (nel momento in cui lo confessa a Jorah) non solo quanto Viserys le appaia ridicolo in questo momento, ma quanto lo abbia sempre trovato ridicolo.

 

Nel capitolo troviamo un altro sogno di drago, dopo il quale Daenerys si sente molto più forte. Questi primi capitoli della Regina dei Draghi sono caratterizzati da una sua crescita esponenziale. Una cosa che mi ha spesso affascinato di lei è il suo essere uno spirito libero. All'inizio fa un po' fatica, con i dothraki. Poi non è forse neanche più un adattarsi, comincia ad apprezzare quella vita. Inizia a cavalcare alla testa del khalasar, ad esplorare. Cambia persino il suo rapporto con Drogo, ed il finale del capitolo è emblematico. Un passaggio significativo credo sia questo:

«Stai imparando a parlare come una regina, Daenerys.»

«Non sono una regina.» Lei fece voltare il cavallo. «Una khaleesi.»

 

«La gente prega perché venga la pioggia, i figli crescano sani, l'estate non finisca mai» ribatté ser Jorah. «Per la gente non ha nessuna importanza se gli alti lord giocano al gioco del trono. Basta che la lascino in pace.» Scrollò le spalle. «Solo che non viene mai lasciata in pace.»

Per qualche tempo Daenerys continuò a cavalcare in silenzio, mentre quei concetti si aggregavano e si disgregavano nella sua mente come frammenti di un rompicapo. [...] più rimuginava sulle parole di ser Jorah, più esse risuonavano di verità.

Daenerys sta imparando. Sa ascoltare.

 

Nel POV ci sono vari segni premonitori di quello che avverrà nell'epilogo.

 

«Colpiscila, Mormont! Falle del male! È il tuo re a comandartelo! Uccidi questi cani dothraki e dalle una lezione!...»

Il degno figlio di suo padre.

 

Bran IV.

«...Nel mio cuore c'è un debole per storpi, bastardi e cose spezzate.» (Tyrion Lannister)

 

Si apre con una lezione di etologia fantasy. Bella l'immagine del piccolo Rickon che corre con i lupi e significativo il comportamento di ognuno di essi.

 

Comincia a delinearsi, agli occhi di Bran, una scissione fra la figura di Robb come fratello e quella di Robb come lord.

 

Per qualche strano motivo, la storia della Vecchia Nan mi ha fatto venire in mente Jon.

 

Segue l'arrivo di Tyrion, con un Robb ancora inadeguato nei panni di signore di Grande Inverno.

In ogni caso, il comportamento dei meta-lupi nei confronti del Lannister è abbastanza strano, e dà sicuramente da pensare.

 

"I figli lo aiuteranno" disse d'impeto. "I figli della foresta!"

Chissà che, quest'affermazione di Bran su Benjen, non finisca col rivelarsi esatta.

 

Il capitolo si conclude con un Robb sul punto di crollare. È innegabile che in questo momento stia facendo fatica: è un ragazzo che finisce col ritrovarsi sulle spalle il peso della propria famiglia e della propria terra, e tutto sommato è normale che all'inizio abbia alti e bassi. C'è da dire, però, che nel prosieguo di AGOT dimostrerà di avere un coraggio immenso, marciando a sud contro Tywin e Jaime Lannister.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 03 maggio 2017 13:45

L'inefficacia di Robert, la sua sostanziane indegnità alla guida del regno, si esplicano nel binomio passato-presente.

Amore e odio che non potranno mai trovare vera soddisfazione sono elementi cardine della sua personalità, al punto da segnarne l'involuzione, la curva discendente. Deriva fisica e morale sono conseguenza diretta di un sogno egoistico/adolescenziale che non viene saziato e cui lui non sa o decide di non reagire.

D'altronde è lui stesso in Eddard VII a dirci che mai si è sentito così vivo come quando stava conquistando il trono, né così morto una volta dopo averlo conquistato.

Altresì trovo significativo che del re venga detto che lui chiude gli occhi dinnanzi al suo proprio regno. Tale rinuncia volontaria è interessante soprattutto alla luce di un ciclo narrativo in cui la capacità di vedere è motivo reiterato e quindi importante. L'inettitudine si esplica attraverso la rinuncia volontaria a vedere appunto (lo stato del reame, la verità sia riguardo la propria discendenza che rispetto a Lyanna e a Rhaegar). Se ci pensante anche il gustoso cameo in cui Renly sottopone a Ned la miniatura raffigurante Margaery viene giocato tutto sulla consapevolezza di Renly della cecità di un sovrano che insegue solo fantasmi di un tempo che fu.

Modificato il 05 July 2024 17:07

"Vigilare non vuol dire cercare di sapere una cosa precisa. Tutto, anche l’irrilevante, può tornar buono un giorno. L’importante è sapere quello che gli altri non sanno che tu sai." U. Eco

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Inviato il 04 maggio 2017 2:20

Che bello finalmente scrivere un post dal PC invece che dal telefono!

 

@Iceandfire sono abbastanza d'accordo con te, oltre al cameratismo tra Ned e Robert, vedo anche una forte volontà di Ned di rendere giustizia al proprio padre putativo, ed un pizzico di volontà di far pagare ai Lannister quelli che lui ritiene siano i loro debiti (sono saliti all'ultimo sul carro del vincitore in modo neanche troppo sportivo dal suo punto di vista - Jamie ha ucciso Aerys e Tywin entra con l'inganno trucidando gli ultimi Targ rimasti).

Mi è piaciuta molto la discussione che hai aperto sull'onore a Westeros nella sezione della serie. I capitoli di Jon alla barriera sono estremamente illuminanti da questo punto di vista. In Jon III, possiamo vedere la grande differenza che intercorre tra Jon, cresciuto a Winterfell e i suoi nuovi fratelli della barriera, specialmente a fine capitolo, quando Jon sfida apertamente Ser Alliser.

 

Sul naufragio del matrimonio reale concordo in pieno con Aegon: Robert, dopo aver vendicato la sua amata e più che altro il suo onore (di Robert) uccidendo Rhaegar, resta ancorato al passato. Continua ad amare Lyanna come donna perfetta in quanto a lui sconosciuta a cui può assegnare qualsiasi qualità che lui ricerca, ad esempio quando si lamenta perché Cersei non vuole che partecipi al torneo per il compleanno di Joffrey confidando a Ned che Lyanna non avrebbe agito così. Ned lo rimette a posto, ma Robert si è costruito per 2 decenni una Lyanna immaginaria difficilmente superabile da chiunque. Ed è questo che fa scaturire il profondo disprezzo di Cersei per Robert. Non dimentichiamoci che Cersei era già stata scartata come sposa per Rhaegar da Aerys per circoscrivere il potere di Tywin.

 

Passo ai capitoli della settimana.

 

Tyrion III

Anche in questo caso, possiamo vedere che i vecchi rancori derivanti dalla Ribellione di Robert sono tutt'altro che sopiti. Ser Alliser ha combattuto per i Targaryen e per questo è stato spedito alla Barriera. Per lui ogni occasione è buona per attaccar briga anche con Tyrion. C'è la possibilità che parte del suo disprezzo per Jon, sia anche dovuta all'essere il bastardo di Ned Stark. Ah, se solo sapesse...

L'intelligenza di Tyrion è riconosciuta non solo dal Lord Commander, ma anche da Master Aemon:

“I think he is a giant come among us, here at the end of the world.”
Anche in questo capitolo, il corvo dice la sua: Lord Mormont si ritiene pazzo ad aver mandato il giovane Lord Royce in missione oltre la barriera, il corvo continua a ripetere Fool... Fool e come ben sappiamo dal prologo non ha tutti i torti. Tra le preoccupazioni del Lord Commander vediamo le condizioni in cui i GdN versano ed il suo stesso imbarazzo nel pianificare la propria successione, nessuno gli sembra un candidato adatto.
Tyrion promette di riferire queste problematiche al re, suo padre e suo fratello, ben sapendo che ignoreranno la questione. Inoltre, a differenza di color che abitano il Nord (Cat inclusa), Tyrion non crede all'esistenza degli estranei, nonostante i molti appelli del Lord Commander.
Ghost si lascia coccolare da Tyrion, quindi il più sveglio dei metalupi sembra non ritenerlo una minaccia al momento.
Fanno molta tenerezza i messaggi che Jon chiede a tyrion di riferire ai propri fratelli, c'è anche un minimo di preveggenza quando gli chiede di dire a Robb che diventerà Lord commander dei GdN. Anche molta sensibilità nel capire quello che il resto della famiglia a parte Robb sembra non aver capito: Rickon è troppo piccolo per capire il motivo per cui Jon, Ned, Sansa e Arya sono partiti, si sente abbandonato e c'è bisogno che gli si spieghi bene la situazione.
Il capitolo si chiude sul rapporto di amicizia che si è instaurato tra Tyrion e Jon, sospetto anche io, come già detto da Aemon che questo rapporto possa avere un senso alla luce delle dinamiche future della saga. Del resto, Tyrion sarà il trait d'union tra tutti i maggiori protagonisti della storia.
Arya II
Vediamo subito che Sansa riversa tutta la sua collera per la perdita di Lady su Arya:
She was seated between Septa Mordane and Jeyne Poole, as far from Arya as she could get without drawing a reproach from Father.
Quando si auspica a voce alta che Arya non partecipi al torneo, viene subito rimproverata dal padre e possiamo vedere quanto questa situazione ferisca Arya:
Arya lowered her face to stare sullenly at her plate. She could feel tears stinging her eyes. She rubbed them away angrily, determined not to cry.
L'odio da parte di Sansa dopo la perdita di Lady va a sommarsi a quel sentimento di solitudine derivante dal non adattamento alla vita di corte. La grande libertà di cui godeva a Winterfell è scomparsa, qua il più alto in grado non è più Ned e la vicenda di Lady porta il suo peso: KL non è un luogo in cui sentirsi al sicuro, tutti gli uomini di Winterfell non hanno potuto niente contro la richiesta di Cersei di avere la pelliccia di un metalupo, né hanno potuto impedire il terribile trattamento riservato a Mycah.
Significativo che per cercare consolazione per la sua condizione si barrichi nella sua stanza con Needle.
Ned riconosce in Arya del sangue di lupo, come quello che ha portato alla tomba Lyanna e Brandon prima del loro tempo. Qua si può apprezzare tutto l'amore che Ned prova per sua figlia, che trascende anche Arya stessa: Ned in lei rivede la sorella perduta. E per evitare che le tocchi la stessa sorte le spiega la gravità della situazione in cui versano nella capitale, per la prima volta devono fronteggiare dei nemici, il branco deve restare unito affinché non sia più debole di fronte a loro e per fare questo c'è bisogno di maturità.
Ned le concede anche molta fiducia lasciandole Needle e permettendole di avere un maestro che le insegni ad usarla.
Daenerys III

All'inizio ci viene introdotta la ghost grass:

Down in the Shadow Lands beyond Asshai, they say there are oceans of ghost grass, taller than a man on horseback with stalks as pale as milkglass. It murders all other grass and glows in the dark with the spirits of the damned. The Dothraki claim that someday ghost grass will cover the entire world, and then all life will end.
Che sia neve? Cenere? Chi lo sa, ma si tratta di un qualcosa di bianco che coprirà il mondo intero ed estinguerà la vita. Ha sicuramente un qualcosa in comune con la leggenda della lunga notte e dell'inverno senza fine di Westeros.
Dany, da khaleesi, si sente meno dipendente dalla sorte del fratello, adesso appartiene al khal ed inizia a vedere Viserys per quello che realmente è.
L'adattamento di Dany al khalasar è stato molto duro, la notte in cui ha un secondo dragon dream stava ormai pensando al suicidio per la durezza della vita a cui era andata incontro:
Yet when she slept that night, she dreamt the dragon dream again. Viserys was not in it this time. There was only her and the dragon. Its scales were black as night, wet and slick with blood. Her blood, Dany sensed. Its eyes were pools of molten magma, and when it opened its mouth, the flame came roaring out in a hot jet. She could hear it singing to her, She opened her arms to the fire, embraced it, let it swallow her whole, let it cleanse her and temper her and scour her clean. She could feel her flesh sear and blacken and slough away, could feel her blood boil and turn to steam, and yet there was no pain. She felt strong and new and fierce.
Con questo sogno sembra iniziare il legame tra Dany e Drogon. Dopo questo sogno, si sente attratta dalle uova regalatele da Illyrio, in particolare dall'uovo da cui nascerà Drogon:
Black-and-scarlet, she thought, like the dragon in my dream. The stone felt strangely warm beneath her fingers . . . or was she still dreaming? She pulled her hand back nervously.
L'inizio di questo legame è ciò che dà la forza a Dany di accettare ed adattarsi alla sua nuova condizione di khaleesi.
Vediamo tutto il suo cambiamento e la sua maturazione nel momento in cui Viserys la insegue per rimproverarle di averlo incluso nell'ordine che ha impartito attraverso Jorah. Dany per la prima volta reagisce e lo condanna a seguire il khalasar camminando. Possiamo apprezzarlo ancora di più dal dialogo tra lei e Jorah in cui entrambi parlano apertamente dell'inadeguatezza di Viserys e Dany può imparare un po' di buon senso dal cavaliere e fare piazza pulita di tutto ciò che aveva appreso da Viserys.
Prosegue il legame con l'uovo di Drogon:
She put her palm against the black egg, fingers spread gently across the curve of the shell. The stone was warm. Almost hot.
Alla fine del capitolo, ci viene detto che Dany è incinta. Resta il dubbio se Rhaego sia stato concepito prima o dopo che Dany sviluppi il legame con Drogon. Il capitolo porterebbe a pensare che l'ultimo sesso narrato sia quello del concepimento, ma la storia mi fa domandare da cosa scaturisca il sogno che determina il cambiamento di Dany. E' possibile che quando la maegi uccide Rhaego per ridare una pseudovita a Drogo, l'essenza vitale di Rhaego si sia trasferita nell'uovo di Drogon e che quindi essendo questo legame inevitabile, non appena Dany è incinta inizia anche il legame con l'uovo di Drogon?
Potrebbe essere un evento temporale circolare come quello della porta?
Bran IV
Il capitolo si apre sui metalupi:
Wherever the boy went, Grey Wind was there first, loping ahead to cut him off, until Rickon saw him, screamed in delight, and went pelting off in another direction. Shaggydog ran at his heels, spinning and snapping if the other wolves came too close. His fur had darkened until he was all black, and his eyes were green fire. Bran’s Summer came last. He was silver and smoke, with eyes of yellow gold that saw all there was to see. Smaller than Grey Wind, and more wary. Bran thought he was the smartest of the litter.

Rickon è sempre insieme ai metalupi, evidentemente la loro presenza lo rassicura di più dell'assenza della propria famiglia. Possibilmente questa immagine può anche anticipare la rudezza e selvaticità dell'educazione di Rickon rispetto agli altri fratelli Stark. Ovunque vada Grey Wind arriva sempre per primo: segno della preminenza attuale di Robb. Potrebbe anche essere un segnale di un destino poco felice che potrebbe attendere Rickon: senz'altro ha più sangue di lupo di Arya, non vorrei che questa immagine alludesse al fatto che il destino di Rickon possa essere assimilabile a quello di Robb.

In questo capitolo abbiamo anche alcune opinioni da Old Nan: per lei i corvi sono tutti bugiardi. Ci viene presentata come estremamente vecchia e sembra fosse arrivata a Winterfell per occuparsi di un Brandon Stark di diverse generazioni addietro. Nonostante il bambino fosse morto alla tenera età di 3 anni, lei è rimasta a Winterfell, ha perso dei figli e nipoti nelle recenti guerre dell'ultimo paio di decenni, le sue figlie si sono sposate e sono morte, tutto ciò che resta della sua discendenza è Hodor.

SPOILER GOT 6

 

col senno della sesta stagione sembra quasi che un qualcosa la abbia fatta restare a WInterfell nonostante non ce ne fossero le premesse affinché Hodor potesse essere a WInterfell

 

 

Attraverso gli occhi di Bran, il nuovo impegno di Robb è visto in maniera negativa. Possiamo vedere che anche lui soffre dell'allontanamento dai propri familiari almeno quanto Rickon e deve consolare per la stessa ragione il piccolo Rickon che, ogni volta che Robb parte per visitare i territori di cui è Lord, si chiede se farà mai ritorno.

E' anche interessante la nota per cui Old Nan ha vissuto talmente tanto che per lei tutti i Brandon Stark sono diventati un'unica persona.

Nan racconta a Bran della lunga notte. Il tempo in cui per la prima volta gli Estranei solcarono la terra: odiavano il ferro, il fuoco, il sole e gli esseri viventi. In quel tempo, l'ultimo eroe andò alla ricerca dei children of the forest insieme a 12 compagni per cercare di combattere questi esseri.

Ci viene brevemente descritto anche Hodor: il suo vero nome è Walder ma tutti inziarono a chiamarlo Hodor dal momento in cui questa divenne l'unica parola che pronunciava.

 

In questo capitolo, Tyrion fa ritorno a Winterfell e non gli è riservata un'accoglienza amichevole, ma lui è lì per la richiesta fatta qualche capitolo prima da Jon: aiutare Bran e lo fa dandogli la possibilità di tornare a cavalcare coi giusti accorgimenti.

A differenza di Ghost, i metalupi a Winterfell non hanno un atteggiamento amichevole con Tyrion: ritorna la domanda che ci facevamo qualche pagina fa. come mai? Probabilmente hanno percepito l'avversione degli Stark per lui: Robb sa che sono i Lannister ad aver attentato alla vita di Bran e Bran è terribilmente offeso dall'essere stato definito apertamente uno storpio.

 

Vediamo anche Robb attraverso gli occhi di Bran. Come fa notare Aegon, è ancora molto acerbo come Lord. Eppure inizia a delinearsi quella scissione tra il Lord ed il fratello che era propria di Ned. Significativo anche che sia Bran ad essere poggiato sul trono di Winterfell mentre accolgono Tyrion e i suoi compagni di viaggio. Avrà un qualche significato?

Ho sempre pensato che Bran diventasse il nuovo corvo a 3 occhi, che possa farlo dallo scranno di Winterfell? Ormai dubito di tutto e penso che tutto possa essere possibile...

 

Significativo il pensiero che fa Bran su Benjen: quando sa che è disperso oltre la barriera pensa alle storie della vecchia Nan e che saranno i children of the forest ad aiutarlo.


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 


Euron Gioiagrigia
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Euron Gioiagrigia
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Inviato il 04 maggio 2017 19:06

Tyrion

Bel capitolo, pieno di riferimenti a fatti futuri. Colpisce vedere lo scontro tra Tyrion e sir Alliser Thorne, perché non può non venire alla mente il secondo diverbio che avranno in ACOK quando Thorne porterà la mano del non morto alla corte del re per provare l'esistenza degli Estranei e Tyrion lo deriderà di fronte a tutti, provocando l'ilarità generale. La differenza è che in questo capitolo simpatizziamo per Tyrion perché Thorne ci sembra acido e permaloso come una vecchia zitella, mentre in ACOK le simpatie andranno a Thorne perché noi lettori siamo certi, grazie ai pov di Jon, che è lui ad avere ragione e non il superficiale Tyrion.

Bello anche il dialogo tra Tyrion e il Vecchio Orso, con quest'ultimo che preannunci sciagure che il Lannister prende poco sul serio. In particolare, il passaggio degli "esseri bianchi" che si aggirano vicino al Forte Orientale mi ha ricordato le "dead things in the woods, dead things in the water" di cui parlerà Cotter Pyke nella sua famosa lettera a Jon.

In generale, è ben visibile la contrapposizione tra gli uomini del Nord, duri, temprati e fatalisti, e gli uomini del Sud, molto più rilassati e superficiali. Per ora nessuno sembra prendere sul serio la minaccia degli Estranei tranne i GdN, però...

Infine, Tyrion e Jon sulla Barriera. Colpisce la capacità descrittiva di Martin nel delineare il fascino oscuro e selvaggio della Foresta Stregata, quasi come fosse un'entità vivente carica di odio e conoscenza antica. Perfino il saccente Tyrion ha un brivido nel vedere ciò che c'è oltre la Barriera.

 

Arya

In AGOT era impossibile non simpatizzare per Arya, così ribelle e selvaggia paragonata alla conservativa e ligia Sansa. Con il proseguio della storia le mie simpatie si sono ribaltate, e ora Sansa è tra i miei dieci personaggi preferiti e Arya no. Tuttavia, non posso non sottolineare la bellezza del capitolo e il modo stupendo con cui la penna di Martin lascia trapelare la stanchezza di Ned, la rabbia di Arya e l'acidità di septa Mordane. Per gli dei, fortuna che i Lannister ci libereranno da quella donna!

Colpisce anche un passaggio:

 

"Proprio così. E arrivo a dire, Arya, che la tua menzogna...non è stata priva di onore".

 

Arya non può saperlo, ma Ned sta parlando di sé stesso.

Infine, la presentazione di Syrio Forell. Scattoso, aitante, quasi fanatico nella sua abilità. L'attore di GOT, pur diverso fisicamente, lo ha interpretato proprio bene.

 

Daenerys

Allora, togliamoci subito questo dente. Un passaggio chiave:

 

"Lo è qui e adesso", concordò ser Jorah. "In primavera, si trasforma [il mare Dothraki] in una distesa di fiori purpurei da un orizzonte all'altro. Sembra un mare di sangue".

 

Il passaggio in neretto non può non far pensare a quello che dice Moqorro in ADWD:

 

"A tall and twisted thing, with one black eye and ten long arms, sailing on a sea of blood".

 

Se il "sea of blood" di cui parla Moqorro è il "mare di sangue" dothraki di cui parla Jorah, chi è l'ombra che cerca Dany? In questa discussione (https://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=15165) si teorizzava che si trattasse di Euron, ma ci sono altri contendenti papabili tra cui Victarion. Ed è Victarion che è andato a recuperare Dany, e che forse si addentrerà, una volta espugnata Meereen, nel mare di sangue per cercare la bionda regina. Forse è lui che navigherà il "sea of blood", e non Euron. Comunque sarà TWOW a dircelo.

Altro passaggio molto interessante:

 

"Il commento di Illyrio [in risposta alle interperanze di Viserys] era stato un ammiccamento, seguito da un augurio di buona fortuna".

 

Insomma, sembra proprio che Illyrio sa già che Viserys farà una brutta fine, e che questo lascerà il campo a Aegon, o chiunque egli sia.

Poi, altro riferimento a Victarion: quando Dany sogna il drago che la brucia, immagina la carne che si annerisce e che rinasce più forte, più viva. E' quello che farà Moqorro con il braccio di Victarion purulento: gli farò qualche oscuro trattamento (guarda caso, in quella sequenza il pov è esterno e non di Vic) e lo renderà più nero e forte.

Per concludere, colpiscono anche i riferimenti alla scomparsa della magia e dei draghi e il naturalismo quasi panteistico della sequenza in cui Dany si sente tutt'una con la prateria.

 

Bran

"Rickon correva con i lupi". E già qui, capiamo che sarà Rickon a riportare gli Stark a casa. Ma potrebbe essere solo una falsa suggestione.

Per il resto, anche qui non mancano le cose da ricordare:

- Le storie delle vecchia Nan, ormai un classico di ASOIAF. A proposito, che fine ha fatto la vecchia Nan?

- "Duri da uccidere, voi Stark", dice Tyrion. Eehhh...

-Theon Greyjoy rise alla battuta. Theon rideva sempre, all'inizio. Ora, invece...

- Ancora emerge l'ostilità dei metalupi verso Tyrion. C'è una discussione a riguardo (https://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=11404), magari vi interessa;

- Colpisce ancora l'immaturità di Robb che dichiara con fermezza che Benjen non è morto (come se potesse saperlo), contrapposta al fatalismo di Yoren che riesco quasi a immaginare nel gesto di scrollarsi le spalle;

- Infine, lo struggente dialogo finale tra Robb e Bran. Qui secondo me il vecchio George si è divertito sadicamente a rappresentare una serie di speranze che poi i fatti successivi frustreranno radicalmente.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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