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Animalisti Integralisti
M di Manna
creato il 31 gennaio 2015

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joramun
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joramun
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Inviato il 30 agosto 2015 22:13

Secondo il mio parere, la filosofia vegano-vegetariana non mette affatto in discussione la superiorità evolutiva dell'essere umano, afferma soltanto che, in quanto creatura evoluta e non soggetta ad istinti primordiali, l'uomo dovrebbe agire per preservare la vita (degli animali) in generale.

 

 

Possiamo subordinare l'istinto alla ragione quanto vogliamo, ma nutrirsi è una necessità inalienabile. E per nutrirsi una forma di vita a necessariamente bisogno di sopprimerne un'altra.

 

È una scelta basata sull'etica, le altre specie chiaramente non sono sufficientemente evolute da comprendere il concetto di valore morale.

 

Si ma la domanda di fondo resta: perchè predare, nutrirsi, sono cose perfettamente naturali se le fa un leone o un lupo, e diventano moralmente abbiette se le fa un essere umano?


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Jawa
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Jawa
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Inviato il 30 agosto 2015 23:01

i polli potrebbero vivere 20 anni,

 

Ma dove? Che mia nonna aveva le galline per le uova e vivevano in media 5/6 anni, 7 era da record. Non spariamo ca***te solo perché sappiamo scrivere, sù!

 

E, per sicurezza, mia nonna non aveva un allevamento intensivo. Ne aveva 4 o 5, alle quali faceva tutti i giorni il pastone con pasta e crusca e le lasciava libere di scorrazzare tutto il giorno. Mi sono sentito in dovere di specificarlo che non vorrei che la mia fu nonna sia bollata come magnate degli allevamenti intensivi.


"Con una paperella di gomma non si è mai soli"


- DNA

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Seth Heristal
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Inviato il 30 agosto 2015 23:10

Rispondendo a joramun sulla differenza predazione animale e allevamento da parte degli umani:

 

^ In quanto l'uomo sarebbe moralmente superiore e avrebbe la possibilità di astenersene. Un punto di vista che chiamerò universal-etico. L'argomento è fallace in quest'ultimo punto: l'uomo non può astenersene. Per ciò che ha già detto Artorias e perché da questo punto di vista universal-etico sarebbe discriminazione nei confronti delle piante.


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Shiera Blackfyre
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Inviato il 30 agosto 2015 23:12

Io sono figlia, nipote di contadini vivo in campagna e so come funziona una fattoria a conduzione familiare: il verro e la scrofa sono considerati sacri, così come la mongana, alle galline viene impartita addirittura una dieta specifica per evitare che mangino le loro stesse uova.
Il bravo contadino poi era quello che nell'uccidere l'animale di cui poi si sarebbe cibato, sapeva dove affondare il coltello per far soffrire il meno possibile la bestia.
Ora può apparire ipocrita ad alcuni come discorso, ma lo trovo un gesto estremamente umano di rispetto.

Sono contraria agli allevamenti intensivi, alle catene di fast food perché come ho scritto sopra si può adottare una dieta più sana a km 0 ma non tanto per eticità quanto per salute.

Neppure io ho capito l'utilità del video...probabilmente è stato girato in qualche paese del terzo mondo che comunque non avrà neppure una regolamentazione in materia. Dubito che in UE dove ormai è illegale la sperimentazione animale in materia cosmetica, permettano questo.
Ma anche fosse dietro casa, mi dispiace ma non mi ha toccata minimamente...
Ah e per finire non mangio wurstel di pollo semplicemente perché sono copie del vero wurstel crucco *___* se devo magnà magno bene no ste zozzerie meno caloriche.


Daenerys Armada


joramun
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joramun
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Inviato il 31 agosto 2015 0:50

In quanto l'uomo sarebbe moralmente superiore e avrebbe la possibilità di astenersene.

 

Anche questo discorso mi convince poco, perchè l'uomo è un animale onnivoro, e privarsi di carne, pesce, uova e latticini vorrebbe dire dar ragione a chi dice che "non abbiamo l'intestino corto dei predatori", che "in origine eravamo frugivori" e altre sublimi cavolate.

 

Ma ammettendo che sia vero, e che l'uomo abbia la possibilità di astenersi da questi atteggiamenti predatori: perchè dovrebbe farlo? Io mi astengo da comportamenti che sono moralmente disdicevoli, disgustosi, abbietti. Ma se il mio atteggiamento è la declinazione specie-specifica di un normalissimo fenomeno naturale (una specie che si nutre di un'altra specie), perchè dovrei astenermene?


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Jon Black
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Jon Black
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Inviato il 31 agosto 2015 0:51

 

Possiamo subordinare l'istinto alla ragione quanto vogliamo, ma nutrirsi è una necessità inalienabile. E per nutrirsi una forma di vita a necessariamente bisogno di sopprimerne un'altra.

 

Si ma la domanda di fondo resta: perchè predare, nutrirsi, sono cose perfettamente naturali se le fa un leone o un lupo, e diventano moralmente abbiette se le fa un essere umano?

 

 

C'è qualcosa che contraddistingue l'uomo dalle altre specie: la ragione. Più di preciso, il problema sta tutto nella sfera emotiva. Se l'uomo non avesse sviluppato l'area del cervello definita sistema limbico (sede delle emozioni), non esisterebbero simili problemi. Il riguardo verso gli animali (incluso l'uomo) è dovuto alla morale umana (paradossalmente, si può affermare che a causa dell'evoluzione l'essere umano va contro-natura).

Se un lupo uccide un membro debole del suo branco è considerato del tutto naturale, ma se un uomo uccide un altro uomo è considerato immondo (è qui che sta la differenza).

 

Lo specismo è giusto? È sbagliato? Uccidere un coniglio è meno grave che uccidere un cane? Balene e delfini sono da considerare off-limits? Da onnivori (e quindi secondo Natura) qualsiasi animale dovrebbe equivalere ad un pasto, da esseri dotati di morale, la cosa diventa più difficile.

In bene o in male, si è spesso influenzati dal pensiero emotivo; nella società si è stabilito che "uccidere è sbagliato" e sempre più persone si rivelano inclini all'emofobia (paura del sangue). Inoltre, fin tanto che vivremo di economia produttiva e non saremo noi a doverci procurare la carne con le nostre mani nude, simili correnti di pensiero e filosofie alimentari non potranno che manifestarsi. Da un punto di vista etico si riterranno lodevoli, da un punto di vista razionale si riterranno fallaci.



joramun
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joramun
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Inviato il 31 agosto 2015 1:20

C'è qualcosa che contraddistingue l'uomo dalle altre specie: la ragione. Più di preciso, il problema sta tutto nella sfera emotiva. Se l'uomo non avesse sviluppato l'area del cervello definita sistema limbico (sede delle emozioni), non esisterebbero simili problemi. Il riguardo verso gli animali (incluso l'uomo) è dovuto alla morale umana (paradossalmente, si può affermare che a causa dell'evoluzione l'essere umano va contro-natura).

 

Lo so benissimo che l'uomo è dotato di ragione. Il mio ragionamento era infatti indirizzato a smascherare il falso egualitarismo professato da vegani e animalisti vari.

 

A parte quella umana, nessuna specie cesserà mai di seguire l’istinto sotto cui è nata. Nessun altro essere vivente può concepire tale emancipazione, solamente l’uomo lo può, mostrando in questo di essere ben al di là della vita animale. Sto dicendo che gli animalisti (non quelli degli insulti a Caterina), con il loro sostenere un comportamento del tutto privo di violenza verso gli animali e con il loro volere per gli animali gli stessi diritti dell’uomo, mettono in atto un comportamento che implicitamente li distanzia dal mondo animale, al massimo grado.

 

L’uomo ha imparato a poco a poco a estendere gli ideali di giustizia a tutti gli esseri umani, compresi quelli dalla pelle diversa, e oggi alcune avanguardie stanno lottando per allargare tali ideali ad altri esseri viventi. Tutto ciò, esattamente al contrario del naturalismo professato da alcuni animalisti, mostra in modo lampante lo iato esistente tra Homo sapiens e gli altri viventi. Se gli esseri umani lottano per estendere agli animali gli stessi diritti dell’uomo non è quindi perché non c’è differenza tra vita umana e vita animale, ma esattamente al contrario perché tra le due vi è una differenza qualitativamente infinita. Nessun animale carnivoro infatti cesserà mai di mangiare carne, nessun animale erbivoro deciderà mai di astenersi dai bulbi e dai tuberi, nessuna specie animale estenderà mai alle altre specie i diritti di supremazia che la natura, lungo la sequenza della selezione naturale, le ha concesso.

 

Io sono più che d'accordo nel limitare tali diritti di supremazia nel momento in cui essi realizzano in manifestazioni di crudeltà gratuita e/o eccessiva (allevamenti intensivi, centri ricerche lager e tutte le cose che si vedono nell'universo horror tipico dei video animalisti), nel caso in cui essi diventino una minaccia alla sopravvivenza stessa di intere specie, o nel caso in cui essi minaccino l'equilibri degli ecosistemi. Ma nel momento in cui essi si traducono nel normalissimo e naturalissimo fenomeno di una specie che si ciba di un'altra per il proprio sostentamento, non vedo che motivi ci sarebbero per astenervisi.


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Pegli
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Inviato il 31 agosto 2015 6:16

La discussione è tornata a incanalarsi sui soliti luoghi comuni... le galline felici del mio nonnino (percentuale meno che RISIBILE nel conteggio della produzione industriale di cibi), il leone che mangia la gazzella, eccetera eccetera. Non sono più interessato, davvero. Ho postato delle informazioni, che qualcuno evidentemente trova fallaci (secondo me senza una valida contro-spiegazione), altri utenti in futuro che potranno essere attratti dal titolo le troveranno e, se vorranno, potranno approfondire.

Di tornare al "anche le piante soffrono" davvero non ne posso più. E così sull'assolutismo del "noi DOBBIAMO mangiare carne". Evidenetemente milioni di vegani (e vegetariani) sono zombie e non lo sanno. Fear the walking dead!

Sui metodi del Fronte Animalista, "ALF", eccetera... non sono sicuro che siano *sempre* i migliori per ottenere l'obiettivo che si prefiggono. Io preferisco tavoli informativi, ma a volte di fronte a una struttura che uccide migliaia di esseri viventi ad esempio per la mera vanità di qualche umana (visoni, ad esempio) posso capire che prevalga la rabbia e non abbia senso provare a convincere quegli "aguzzini" con le belle parole o i video di quanto soffrano quegli esseri. Loro lo sanno benissimo, e non gli importa nulla. Qualcuno non i volta dall'altra parte e glielo urla in faccia.
E' giusto, è legale... coincetti che non sempre si sono applicati universalmente. I partigiani erano banditen fino a un certo punto, eroi poco dopo. Qualcuno ha agito, mentre la massa passava dal saluto romano al segno della croce senza far nulla. Non voglio divagare, ciascuno è libero di comportarsi come crede, ovviamente pagandone le conseguenze (se il caso) in prima persona.

Un ultimo appunto: il video dei pulcini si intitolava "Wurstel di Pollo" ma NON riguardava la produzione di wurstel. Se chi lo ha fatto notare avesse avuto la pazienza di leggere il link precedente e guardare il video contenuto in quella pagina, lo avrebbe capito da solo. Semplicemente riguarda la "distruzione di oggetti fallati": i pulcini maschi. Che vorrei sapere che fine fanno nell'orto della zia, ma vabbè. Se la discussione si basa su dati (imho discutibili, per chi parte su un piano etico, ma interessanti) può essere stimolante. Altrimenti torniamo a parlare dell'uomo della preistoria e chissà, qualcuno rimpiangerà anche un pizzico di cannibalismo o le donne trascinate per i capelli stile cartone animato.



AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 31 agosto 2015 8:32

Sui metodi del Fronte Animalista, "ALF", eccetera... non sono sicuro che siano *sempre* i migliori per ottenere l'obiettivo che si prefiggono. Io preferisco tavoli informativi, ma a volte di fronte a una struttura che uccide migliaia di esseri viventi ad esempio per la mera vanità di qualche umana (visoni, ad esempio) posso capire che prevalga la rabbia e non abbia senso provare a convincere quegli "aguzzini" con le belle parole o i video di quanto soffrano quegli esseri. Loro lo sanno benissimo, e non gli importa nulla. Qualcuno non i volta dall'altra parte e glielo urla in faccia.

E' giusto, è legale... coincetti che non sempre si sono applicati universalmente. I partigiani erano banditen fino a un certo punto, eroi poco dopo. Qualcuno ha agito, mentre la massa passava dal saluto romano al segno della croce senza far nulla. Non voglio divagare, ciascuno è libero di comportarsi come crede, ovviamente pagandone le conseguenze (se il caso) in prima persona.

 

Quindi magari non ci sarebbe nulla di scandaloso nemmeno ad andare negli allevamenti e fare una strage dei dipendenti, ad esempio.

Se si paragonano gli animalisti ai partigiani, e per i partigiani era giusto uccidere per liberare degli umani...


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Seth Heristal
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Inviato il 31 agosto 2015 9:56

Joramun, sei perfino più antianimalaro di me :D e io che pensavo di essere il loro anticristo

 

In questa stessa sezione c'è la discussione sui gatti. Ho scoperto molte cose che non sapevo, ad esempio sulla regolazione della loro sessualità. Ecco, se questo è normale, e posso capirlo (in realtà no ma per favore, non voglio attaccare nessun possessore di gatti... anche a me piacciono moltissimo e quando sarò vecchio ne prenderò al 99%) figuriamoci gli animalisti patologici che concetto di benessere animale hanno... Almeno il pollo, un pollo, in quegli allevamenti... beh capisci [signora maestra, seth fa i gestacci]

 

Insomma, la morale l'ha solo l'uomo, e solo l'uomo che decide cosa è giusto e cosa è sbagliato, gli animali non hanno morale. In virtù della nostra superiorità (anzi unicità più che superiorità), e solo in virtù di questa, la tesi vega-animal è inizialmente sostenibile: è cioè un'ipotesi vera da cui poter partire.

 

È si un paradosso, ma un paradosso apparente per il vegano di livello 14 o superiore. Ma si arriva comunque a conclusioni non accettabili, quindi va rigettata a posteriori (si dice così?) come già detto. Quello che dà più fastidio a me è il non voler vedere le conclusioni non accettabili del loro ragionamento. Montarsi la testa per ignoranza e emotività egualitaria è già grave ma perdonabile, essere ciechi alle conclusioni è per me inaccettabile.

 

P.S. Voglio sentire come giustificano la discriminazione con le piante, per il semplice motivo che ho già la confutazione se è la solita storia che con le piante siamo in simbiosi. Perché, con gli animali da allevamento no in questa visione? non è forse vero che in ottica meramente di specie e non di individuo, l'allevamento e l'agricoltura sono uguali.


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Jawa
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Inviato il 31 agosto 2015 10:12

La discussione è tornata a incanalarsi sui soliti luoghi comuni... le galline felici del mio nonnino

 

Il problema è che ho detto che le galline di mia nonna difficilmente superavano i 7 anni quando ho letto che arrivano tranquillamente a 20 (venti/00). Credo, invece, che il cervello di un volatile sia troppo poco sviluppato per provare gioia o tristezza.

 

Quindi, evitiamo di mettere parole in bocca agli altri, così, a muzzo.


"Con una paperella di gomma non si è mai soli"


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Shiera Blackfyre
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Inviato il 31 agosto 2015 10:29

Non sono luoghi comuni le galline che stavano a casa erano felici sul serio erano libere, vivevano finché non facevano più le uova ovvero da vecchie e spelacchiate quando finivano in pentola per il brodo.
Nel momento in cui "vanno in menopausa" diventano aggressive e si autopuniscono beccandosi di continuo fino alle volte a scarnificarsi.
Una gallina di 20 anni neppure se vivesse nel paradiso del granturco...


Daenerys Armada

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Inviato il 31 agosto 2015 11:06

Ma l'immaginate la gallina di 20 anni su un piccolo carrello alla Stephen Hawking, testa girata egizia e simulatore vocale: CO - CO - DÈ


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Artorias Dayne
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Artorias Dayne
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Inviato il 31 agosto 2015 11:06

20 è un numero indicativo sulla vita delle galline, dipende dalla dieta, dal clima e dalla specie in questione. Anche io ho visto la più vecchia raggiungere "solo" i 14 anni, ma 20 non è un numero impossibile (anche se comunque abbastanza distante dalla media normale, che si attesta più sulla dozzina d'anni, è un po' come dire che gli uomini vivono 100 anni per intenderci); anche gli altri numeri sono un po' rialzati, ma poco importa, quello che contava era il ragionamento imho..

 

Perchè l'uomo dovrebbe ergersi sopra le altre specie animali? meh, qualcuno direbbe che da un grande potere derivano grandi responsabilità ( :ninja: ).

Insomma è inutile negare che l'uomo è un animale superiore per capacità a tutti gli altri, che poi ci applichiamo male (come la discutibile tendenza all'esagerata competizione intraspecifica diamine) è un altro discorso, ma anche da un punto prettamente biologico abbiamo stravinto; ne i rettili degli anni d'oro ne tanto meno gli insetti odierni, nonostante il loro numero che sancisce comunque sia un discreto successo evolutivo, sono mai arrivati a fare quello che abbiamo fatto noi, triplicare (o quasi) la nostra durata di vita. Nessuna specie ha mai fatto inginocchiare le altre come noi (giusto i rettili dei tempi d'oro, ma va anche detto che avevano un clima e un ambiente clamorosamente a loro favore [anche se ultimamente avevo letto un articolo dove sta storia viene smentita un po', ma amen], e sopratutto erano diretti discendenti dei primi conquistatori delle terre.. insomma un pelo avvantaggiati sono partiti imho). Il nostro punto di partenza era invece grossomodo alla pari con tutte le altre specie, eppure noi ci siamo innalzati su tutti, arrivando addirittura ad influenzare il nostro habitat, e ad adattarlo alle nostre esigenze. Biologicamente siamo un miracolo nel miracolo eh. Sopratutto perchè siamo anche una specie estremamente giovane, abbiamo ancora un sacco di potenzialità ancora inespresse.

Insomma guardandoci attorno possiamo dire che di competitori al nostro titolo di dominatori della terra non ne abbiamo. Se cambierà qualcosa nel futuro sarà unicamente per colpa nostra, non per merito di qualche altra specie.

 

E il discorso del veg-animalisti in sostanza è che, visto che siamo arrivati a questo punto di sostanziale tranquillità competitiva, tanto vale usare della clemenza verso gli sconfitti. Perchè il leone non si può esimere dal papparsi la gazzella? beh, lui proprio non può. Perchè è tra gli sconfitti, e non può permettersi di non lottare con le unghie e con i denti per rimanere in lizza nella gara dei viventi (come nessun'altra specie d'altronde).

Ma noi volendolo potremmo farlo, rinunciare a predare le altre specie, senza mettere assolutamente in dubbio la nostra supremazia? beh, si.

La storia che abbiamo bisogno della carne è un po' fragile (e lo dico da onnivoro convinto eh, ne mangio anche troppa probabilmente :ehmmm: ), lo dimostrano appunto l'esistenza stessa dei vegani, e ne sono l'estremizzazione (folle indubbiamente, ma reale) i 3M. Insomma è nelle nostra rosa delle scelte farlo. Poi che ognuno di noi voglia o meno usare clemenza (che evolutivamente parlando non ha senso, siamo d'accordo, ma noi ormai siamo praticamente all'infuori di quella gara [non sto affermando che ormai siamo fatti e finiti, assolutamente, ma che ormai siamo in una situazione relativamente tranquilla]) è un altro discorso. Imho è una delle tante scelte che abbiamo a disposizione. Poichè questa è la sostanziale differenza tra noi e gli altri animali: loro si adattano, noi scegliamo. Inutile cercare metri di paragone con loro, oramai siamo su due piani differenti.



joramun
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joramun
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Inviato il 31 agosto 2015 11:27

La discussione è tornata a incanalarsi sui soliti luoghi comuni... le galline felici del mio nonnino (percentuale meno che RISIBILE nel conteggio della produzione industriale di cibi), il leone che mangia la gazzella, eccetera eccetera. Non sono più interessato, davvero.

 

Se davvero fossero luoghi comuni, dovresti già avere pronte le contro-argomentazioni.Che però non ci dai. Le galline felici sono una percentuale tutt'altro che risibile, specie in paese di forte tradizione rurale e contadina come l'Italia. Ma anche fosse davvero una percentuale risibile, tipo il 10%, resta comunque la domanda: questo 10% va bene si o no?

 

Joramun, sei perfino più antianimalaro di me :D e io che pensavo di essere il loro anticristo

 

Ma in realtà non è vero. Semplicemente tento di non ragionare mai per assoluti. Sono assolutamente a favore dell'abolizione della sperimentazione animale a fini cosmetici, e contro la vivisezione, ma del tutto favorevole alla ricerca per fini medici, per dire. Sono a favore della tutela dei diritti degli animali (qualche volta ho anche collaborato con l'ENPA della zona in cui abito), contrario agli allevamenti intensivi, favorevole all'affermazione di un modello di agricoltura ed allevamento sostenibili, a km0, che privilegi i piccoli produttori locali e non le grosse multinazionali, seguo la stagionalità delle verdure e del pesce (di cui mi strafogo) e, non ci crederai, ma di carne ne mangio pochissima.

Ma non vedo e non vedrò mai nulla di abbietto nel naturalissimo atto per cui una specie si nutre di un'altra specie.


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