Quindi io posso dire di essere onnivoro. Ma posso dire che lo è tutta la specie (tolte le eccezioni, o i casi limite, sopra citati) con assoluta certezza? No. Perchè una fetta di popolazione sempre maggiore di persone si sta rivelando in realtà più frugivore / vegetaliste, e lo è senza ripercussioni negative evidenti (e anzi, sempre più dietologi riconoscono la bontà della dieta vegan, sia per moda o sia per convenienza anche questo è da dire).
A me pare l'esatto contrario. L'individuo può scegliere di essere vegano, pescivoro, fruttariano o il cavolo che gli pare. Ma la specie, essendo la somma di quelli che sono onnivori (il 90% degli esseri umani, se vogliamo dircela tutta), di quelli che mangiano tre mele al giorno, di quelli che mangiano solo merluzzo e grasso di foca, di quelli che mangiano le cicale e i barboncini e di tanti altri ancora..... è incontrovertibilmente onnivora.
Veramente la B12 si può trovare in svariati vegetali
In quali vegetali? Ho fatto altre ricerche perché mi ricordavo che nessun vegetale ha questa vitamina e continuo a non trovarne. Lo chiedo per ignoranza personale per cui sono contenta di imparare qualcosa.
Da come hai scritto io capisco che se da quando nasco bevo un litro di latte al giorno allora per tutta la vita sarò capace di digerire un litro di latte al giorno. Quello che dico io è che non è questione di abitudine: se io sono predisposto a digerire un litro di latte al giorno allora lo farò per tutta la vita ma se sono predisposto a digerirne mezzo litro non è che se mi ostino a berne un litro allora ne digerirò un litro. È ovvio che se smetto di bere latte il mio corpo non produce più lattasi perché il nostro organismo è una macchina perfetta che tende ad ottimizzare tutto e non spreca energia per cose che non vengono usate ma se io riprendo a bere latte il mio corpo ricomincia a produrre lattasi in modo graduale non disimpara come si produce la lattasi.La produzione di enzimi è si un fattore genetico....
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Che i 3M siano dei pazzi psichiatrici lo sostengo da quando li ho nominati 3-4 miei commenti fa. Però sono una realtà (limite, anche più estremizzata degli eschimesi piscivori) reale ed esistente. Personalmente pensavo che fossero dei trollatori, o che mentissero spudoratamente, ma un amico vegano mi ha più volte confermto che invece in questo modo questi ci campano, e nemmeno poco (non voglio dire che ci siano melariani di 120 anni, ma voglio dire che c'è gente che lo è anche da 4-5 anni, da quando è emersa questa malattia mentale). Che a lungo termine sia insostenibile non lo metto in dubbio (posterei una foto in cui un pazzo sosteneva che la dieta 3M facesse bene perchè aveva ridotto le mestruazioni della moglie, che a quanto pare non sarebbero fisiologiche, cancellando un paio di secoli di biologia in un attimo. DA GALERA), ma questi ci vivono lo stesso così.
MODERATORE MODE ON
Le considerazioni personali su chi non la pensa come noi non devono mai trascendere nell'insulto.
Detto in soldoni, evita in futuro altre "perle" contrarie al regolamento come queste qua, ci siamo capiti?
Come sempre, noi mod di sezione siamo a disposizione via MP per chiarimenti.
MODERATORE MODE OFF
Quindi io posso dire di essere onnivoro. Ma posso dire che lo è tutta la specie (tolte le eccezioni, o i casi limite, sopra citati) con assoluta certezza? No. Perchè una fetta di popolazione sempre maggiore di persone si sta rivelando in realtà più frugivore / vegetaliste, e lo è senza ripercussioni negative evidenti (e anzi, sempre più dietologi riconoscono la bontà della dieta vegan, sia per moda o sia per convenienza anche questo è da dire).
A me pare l'esatto contrario. L'individuo può scegliere di essere vegano, pescivoro, fruttariano o il cavolo che gli pare. Ma la specie, essendo la somma di quelli che sono onnivori (il 90% degli esseri umani, se vogliamo dircela tutta), di quelli che mangiano tre mele al giorno, di quelli che mangiano solo merluzzo e grasso di foca, di quelli che mangiano le cicale e i barboncini e di tanti altri ancora..... è incontrovertibilmente onnivora.
In realtà, numericamente parlando, la maggioranza degli esseri umani se non sono vegetariani sono comunque forti reducetariani, gente che se vede la carne una volta ogni 10 giorni è fortunata (buona parte delle persone che vivono in paesi del terzo mondo o in via di sviluppo). Però in questo discorso sarebbe insensato, come ho scritto prima, soffermarci sulle "tare" del nostro sistema sociale.
Detto questo amen, stiamo discutendo da svariati post su una definizione che cambia non poco i nostri punti di vista, ma se non arriviamo a una definizione in comune è come voler confrontare angoli in sistema sessagesimali con altri in sistema centesimali.
Io sostengo la bontà di ciò che mi è stato insegnato (o meglio di quello che ho recepito, che non è sicuramente il messaggio che i docenti volevano dare nella sua interezza), tu sostieni invece quanto è dettato dalla tua esperienza (e non lo dico con saccenza o per "snobbare" mettendomi su un piano "accademico" [dal primo post ho affermato di non essere sicuramente il migliore del mio corso], e non pretendo certo di far cambiare idea ad altre persone solo con qualche riga).
Io sono convinto che l'uomo abbia oramai trasceso (o meglio, possa trascendere, unicamente per un fattore sociale [quindi non ancora omogeneo a livello mondiale]) le definizioni che ha imposto egli stesso agli animali, perchè oramai si trova in un sistema ambientale completamente diverso dal loro.
Veramente la B12 si può trovare in svariati vegetali
In quali vegetali? Ho fatto altre ricerche perché mi ricordavo che nessun vegetale ha questa vitamina e continuo a non trovarne. Lo chiedo per ignoranza personale per cui sono contenta di imparare qualcosa.
Alcuni siti citano improbabili bacche asiatiche o robe simili (a cui personalmente credo poco, ma tant'è), ma gli unici vegetali in grado di produrli sono, in linea teorica, le alghe (ma ancora non è chiaro se sia una B12 effettivamente utilizzabile la loro), le piante terrestri non lo producono direttamente.
I maggiori produttori di B12, da cui siamo sicuri di poter attingere, sono una serie di muffe e batteri che vivono sulle piante, che quindi direttamente non lo producono, ma da cui potremmo ricavarlo indirettamente se non dilavassimo via il tutto (come ho scritto un paio di righe dopo).
Sulle "lolle" del riso (le """foglioline""" che ricoprono la cariosside vera e propria) per esempio ce ne sono in abbondanza generalmente, ma poi vengono eliminate tramite il passaggio da risone a riso (passaggio inevitabile comunque, dato che mangiare risone è come mangiar ghiaia).
Gli animali stessi lo assimilano (e successivamente lo fissano generalmente a livello epatico) non perchè la producono, ma semplicemente perchè ingeriscono i vegetali interi (potendoselo permettere chiaramente), mangiandosi quindi anche tutta la flora batterica e micotica.
Da come hai scritto io capisco che se da quando nasco bevo un litro di latte al giorno allora per tutta la vita sarò capace di digerire un litro di latte al giorno. Quello che dico io è che non è questione di abitudine: se io sono predisposto a digerire un litro di latte al giorno allora lo farò per tutta la vita ma se sono predisposto a digerirne mezzo litro non è che se mi ostino a berne un litro allora ne digerirò un litro. È ovvio che se smetto di bere latte il mio corpo non produce più lattasi perché il nostro organismo è una macchina perfetta che tende ad ottimizzare tutto e non spreca energia per cose che non vengono usate ma se io riprendo a bere latte il mio corpo ricomincia a produrre lattasi in modo graduale non disimpara come si produce la lattasi.La produzione di enzimi è si un fattore genetico....
Questo lo ho scritto anche io, avendo l'informazione genetica nel DNA lo si può produrre, senza c'è poco da fare. Se uno intollerante ci nasce non sarà mai (ad oggi) in grado di assimilare un dato elemento.
Però una parte di persone che si definiscono intolleranti sono in realtà persone che hanno passato mesi o anni a non assumere più latte (o a bersi magari quello UHT, che è come bere acqua), e a mangiar solo sporadicamente latticini (che comunque detengono solo le beta caseine, e a seconda della lavorazione possono anche essere più o meno scremate), salvo poi ricredersi un giorno e buttar giù tutto d'un fiato un litro (si fa per dire) di latte intero, lamentandosi poi per i (prevedibili) effetti.
Se lo si facesse in modo graduale per qualche tempo invece il corpo ritira fuori (se di partenza la aveva ovviamente) la capacità """assopita"""" di produrre lattasi, e anche questo lo avevo scritto..
il meccanismo è come quello del latte: se non si assumono latticini per un determinato periodo di tempo il corpo non sarà più in grado di digerirli (perchè sarebbe inutile continuare a produrre degli enzimi che non vengono utilizzati).
Di sicuro sono io che ho problemi di comprensione del testo e ho evidentemente inteso male il tuo "non sarà più in grado di digerirli". L'avevo intesto in modo assoluto visto che non andavi oltre nella spiegazione per cui mi era sembrato che a tuo avviso se uno smette di mangiare carne o di bere latte per il resto della vita non potrà più farlo.
Veramente la B12 si può trovare in svariati vegetali [...]
.......le piante terrestri non lo producono direttamente......
Continuo ad avere evidenti problemi di comprensione.... e poi giusto per pignoleria le alghe non sono piante a prescindere che siano terrestri o acquatiche, sono esseri viventi che dobbiamo ancora decidere bene dove collocare .
Ad ogni modo resta il fatto che non si può assumere vitamina B12 mangiando direttamente una pianta (sempre se non ne viene confermata la presenza nelle bacche) ma solo indirettamente: un escamotage al pari del prendermi delle pasticche, cosa di cui se fosse vegana ne approfitterei se ne avessi bisogno.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Esatto, l'uomo può farlo, è una scelta, non un obbligo evoluzionistico. Noi lo abbiamo nel ventaglio delle possibilità, laddove altri onnivori non possono proprio contemplare questa opzione.
Per gli eschimesi piscivori si tratta, come hai detto anche tu, di eccezioni (tra l'altro anche numericamente parlando son ben poco rappresentativi del genere umano), è come se inserissimo nel discorso anche le tribù cannibali dell'800. Reali senza ombra di dubbio, ma trascurabili in un ragionamento di questo tipo.
Detto questo tu (uomo bianco/nero [ovviamente non c'è ironia, sarcasmo o volontà di "far razza" in questa frase] medio) mangeresti solo pesce nella tua vita? Si? Ottimo, si tratta di una scelta che puoi prendere. Così come quella di mangiare solo verdure. E la puoi prendere perchè sei uomo. Ovvio che dal contesto esula il povero disgraziato che vive in campagna in cina o quello che vive nella savana africana, perchè loro son ben più vicini alla condizione di "competitività" dell'orso. Noi ovviamente ci stiamo riferendo a chi questo cambiamento lo può fare.
Nelle aule che ho frequentato io invece un animale è onnivoro se si nutre di prodotti animali e vegetali, non se ha la possibilità di cambiare da un alimento all'altro "a seconda delle condizioni ambientali, del contesto culturale, delle convinzioni etiche individuali, ha un nome ben specifico", che, biologicamente parlando, non significa nulla (visto che noi umani ora come ora non siamo più soggetti alle mere condizioni ambientali, ora siamo in grado di plasmarlo l'ambiente [come hai scritto anche tu, tramite l'agricoltura]). Un animale
Quindi io posso dire di essere onnivoro. Ma posso dire che lo è tutta la specie (tolte le eccezioni, o i casi limite, sopra citati) con assoluta certezza? No. Perchè una fetta di popolazione sempre maggiore di persone si sta rivelando in realtà più frugivore / vegetaliste, e lo è senza ripercussioni negative evidenti (e anzi, sempre più dietologi riconoscono la bontà della dieta vegan, sia per moda o sia per convenienza anche questo è da dire).
Quindi facendo uso del tuo ragionamento, se dall'oggi al domani decido di muovermi esclusivamente a gattoni, e convinco un certo numero di persone a fare lo stesso, la specie umana non sarebbe più bipede. Sbaglio?
Dai, alla fine basta mettersi d'accordo sul significato del termine.
Onnivoro è colui che può nutrirsi di sostanze derivanti da fonti animali e vegetali oppure che deve nutrirsi di sostanze derivanti da fonti animali o vegetali?
Credo che esista una definizione ufficiale... così chiariamo la questione e andiamo oltre. :)
Un dettaglio che a me ha sempre incuriosito è il seguente: l'etica vegana e il discorso del non causare dolore agli animali riguarda solo l'atto del mangiare/indossare oppure ha valenza più generale?
Chiaramente non mi aspetto che un vegano rinunci all'auto per paura di investire un fagiano, ma ad esempio posizioni ambientaliste contro certe opere pubbliche che vanno a intaccare determinati ecosistemi sono temi sentiti dai vegani allo stesso modo del tema alimentare?
Quindi: l'umano nasce onnivoro (in quanto fattore genetico) o lo diventa in base a cosa mangia?
Secondo me, l'uomo è un animale che nasce(va) predisposto ad essere onnivoro in quanto predatore. Oggettivamente, però, lo si può definire tale solo se al momento dello svezzamento consuma sia carne che vegetali.
Esatto, l'uomo può farlo, è una scelta, non un obbligo evoluzionistico. Noi lo abbiamo nel ventaglio delle possibilità, laddove altri onnivori non possono proprio contemplare questa opzione.
Per gli eschimesi piscivori si tratta, come hai detto anche tu, di eccezioni (tra l'altro anche numericamente parlando son ben poco rappresentativi del genere umano), è come se inserissimo nel discorso anche le tribù cannibali dell'800. Reali senza ombra di dubbio, ma trascurabili in un ragionamento di questo tipo.
Detto questo tu (uomo bianco/nero [ovviamente non c'è ironia, sarcasmo o volontà di "far razza" in questa frase] medio) mangeresti solo pesce nella tua vita? Si? Ottimo, si tratta di una scelta che puoi prendere. Così come quella di mangiare solo verdure. E la puoi prendere perchè sei uomo. Ovvio che dal contesto esula il povero disgraziato che vive in campagna in cina o quello che vive nella savana africana, perchè loro son ben più vicini alla condizione di "competitività" dell'orso. Noi ovviamente ci stiamo riferendo a chi questo cambiamento lo può fare.
Nelle aule che ho frequentato io invece un animale è onnivoro se si nutre di prodotti animali e vegetali, non se ha la possibilità di cambiare da un alimento all'altro "a seconda delle condizioni ambientali, del contesto culturale, delle convinzioni etiche individuali, ha un nome ben specifico", che, biologicamente parlando, non significa nulla (visto che noi umani ora come ora non siamo più soggetti alle mere condizioni ambientali, ora siamo in grado di plasmarlo l'ambiente [come hai scritto anche tu, tramite l'agricoltura]). Un animale
Quindi io posso dire di essere onnivoro. Ma posso dire che lo è tutta la specie (tolte le eccezioni, o i casi limite, sopra citati) con assoluta certezza? No. Perchè una fetta di popolazione sempre maggiore di persone si sta rivelando in realtà più frugivore / vegetaliste, e lo è senza ripercussioni negative evidenti (e anzi, sempre più dietologi riconoscono la bontà della dieta vegan, sia per moda o sia per convenienza anche questo è da dire).
Quindi facendo uso del tuo ragionamento, se dall'oggi al domani decido di muovermi esclusivamente a gattoni, e convinco un certo numero di persone a fare lo stesso, la specie umana non sarebbe più bipede. Sbaglio?
Se il muoversi a gattoni comportasse gli stessi cambiamenti intragenerazionali a livello biologico del cambio di dieta si, potresti dirlo. Ma confido nel fatto che il tuo fosse solo un esempio per assurdo, conscio di questo fatto. Cambiare la postura e la meccanica richiede ben più tempo di influenzare la produzione di enzimi del proprio corpo, è un po' come dire che se dal camminare puoi passare a correre dal saltare puoi passare a volare, due casi completamente diversi.
il meccanismo è come quello del latte: se non si assumono latticini per un determinato periodo di tempo il corpo non sarà più in grado di digerirli (perchè sarebbe inutile continuare a produrre degli enzimi che non vengono utilizzati).
Di sicuro sono io che ho problemi di comprensione del testo e ho evidentemente inteso male il tuo "non sarà più in grado di digerirli". L'avevo intesto in modo assoluto visto che non andavi oltre nella spiegazione per cui mi era sembrato che a tuo avviso se uno smette di mangiare carne o di bere latte per il resto della vita non potrà più farlo.
Touchè, ero convinto che l'omissione del "mai" dopo il "più" fosse più che sufficiente, dato anche il discorso che è abbastanza elementare (o lo si presuppone tale per qualcuno che studia o quanto meno di informa del discorso), la prossima volta scriverò meglio. O comunque come ho scritto nei post successivi, dove mi son preoccupato di più di farlo intendere.
Veramente la B12 si può trovare in svariati vegetali [...]
.......le piante terrestri non lo producono direttamente......
Continuo ad avere evidenti problemi di comprensione.... e poi giusto per pignoleria le alghe non sono piante a prescindere che siano terrestri o acquatiche, sono esseri viventi che dobbiamo ancora decidere bene dove collocare .
Ad ogni modo resta il fatto che non si può assumere vitamina B12 mangiando direttamente una pianta (sempre se non ne viene confermata la presenza nelle bacche) ma solo indirettamente: un escamotage al pari del prendermi delle pasticche, cosa di cui se fosse vegana ne approfitterei se ne avessi bisogno.
Perdonami ma nel primo caso non capisco io cosa intendi, non ho scritto che i vegetali la producono, ho scritto che la si può trovare essendo prodotta da muffe e batteri spesso presenti sulla loro superficie, credevo si capisse bene quando ho scritto dei problemi di ""dilavamento"" (che per quanto non sia un termine tecnico corretto mi sembrava rendesse l'idea di qualcosa che non può riguardare un prodotto fissato a livello di cariosside / frutto), o quando poco dopo ho citato gli erbivori che se ne traggono .
E nel secondo caso ho specificato invece terrestri, in un contesto che magari non lo richiedeva, ma non è assolutamente scorretto. Non esistono forse anche le piante idrofite o le piante epifite? Al massimo sono io che ho voluto peccare di pignoleria..
L'errore lo ho fatto la riga sopra, dove ho inserito la parola "alghe" (che a quanto ho letto prima di scrivere il post [perchè comunque prima di rispondere di sempre una controllata sulle wiki o su un libro se lo ho sotto mano, non vado certo solo a memoria] possono essere anch'esse produttrici di B12, ma non avendole mai affrontate in questo senso [di produzione della vitamina] non ho proprio voluto parlarne) nel contesto appunto della misteriosa pianta asiatica (ma gli unici vegetali in grado di produrli sono, in linea teorica, *caso delle bacche di cui avevo parlato poco prima* [con appunto la dubbia quantità di B12 effettivamente utilizzabile]), e concludendo (visto i dubbi che avevo espresso due parentesi prima) che appunto, i vegetali non la producono.
Sicuramente avrei potuto rileggere il tutto prima di postare, ma dovendo ancora cenare e prepararmi per uscire (come tra l'altro anche in questo momento, quindi passatemi se ho fatto qualche errore anche qui), ho avuto una certa fretta, e fatto errori di sintassi che rendevano poco chiaro il tutto, mea culpa
Un dettaglio che a me ha sempre incuriosito è il seguente: l'etica vegana e il discorso del non causare dolore agli animali riguarda solo l'atto del mangiare/indossare oppure ha valenza più generale?
Chiaramente non mi aspetto che un vegano rinunci all'auto per paura di investire un fagiano, ma ad esempio posizioni ambientaliste contro certe opere pubbliche che vanno a intaccare determinati ecosistemi sono temi sentiti dai vegani allo stesso modo del tema alimentare?
Certamente. E' ovvio che non possiamo fare a meno di avere un impatto (camminando, muovendoci... respirando), la diffreenza la fa la volontarietà e la posibilità di scegliere.
L'aspetto alimentare è quello che da solo potrebbe incidere incredibilmente su tantissimi aspetti: la tutela degli animali, lo stato del pianeta, le risorse per l'umanità... e quindi forse è per questo che molti già con questa sola scelta sono convinti di fare qualcosa di utilissimo.
Poi ciascuno di noi si impegna anche in altri ambiti, io da sempre mi considero anche "ambientalista" oltre che animalista e vegano. E penso che se uno ha a cuore la vita degli animali, non può non essere particolarmente attento anche all'intero ecosistema (energie rinnovabili, raccolta diffrenziata, trasporti pubblici prima che grandi opere, ecc). E infatti molti degli ambientlisti che conosco sono vegetriani o vegani (e viceversa).
Quindi: l'umano nasce onnivoro (in quanto fattore genetico) o lo diventa in base a cosa mangia?
Secondo me, l'uomo è un animale che nasce predisposto ad essere onnivoro. Oggettivamente, però, lo si può definire tale solo se al momento dello svezzamento consuma sia carne che vegetali.
A me invece, partendo da questo tuo azzeccatissimo esempio, mi pare di poter cogliere delle conclusioni del tutto opposte. L'uomo è onnivoro perchè:
1 - può sopravvivere ad un esperimento del genere. Prendi un gatto e nutrilo a carote, o prendi una mucca e nutrila a salamelle, e quelli dopo due settimane schiattano.
2 - l'esperimento è reversibile. Il bambino che ha mangiato fin da piccolo solo verdure, se poi per un cambiamento ambientale o chessò io è costretto a mangiare anche latte uova o carne, può farlo. Magari ci sta male per un po', avrà qualche problema, ma poi l'organismo si assesta.
3 - tu puoi fare l'esperimento di dare al pupo le sole verdure, mentre il tuo vicino può fare l'esperimento con la sola carne, o gli eschimesi fare l'esperimento (che non è un esperimento, ma vabbè) di dargli solo pesce. E i tre pupi probabilmente crescono tutti e tre bene. Ma se ragioniamo in termini di specie, allora l'esperimento non fa che confermare la flessibilità alimentare tipica degli onnivori.
Certamente. E' ovvio che non possiamo fare a meno di avere un impatto (camminando, muovendoci... respirando), la diffreenza la fa la volontarietà e la posibilità di scegliere.
L'aspetto alimentare è quello che da solo potrebbe incidere incredibilmente su tantissimi aspetti: la tutela degli animali, lo stato del pianeta, le risorse per l'umanità... e quindi forse è per questo che molti già con questa sola scelta sono convinti di fare qualcosa di utilissimo.
Poi ciascuno di noi si impegna anche in altri ambiti, io da sempre mi considero anche "ambientalista" oltre che animalista e vegano. E penso che se uno ha a cuore la vita degli animali, non può non essere particolarmente attento anche all'intero ecosistema (energie rinnovabili, raccolta diffrenziata, trasporti pubblici prima che grandi opere, ecc). E infatti molti degli ambientlisti che conosco sono vegetriani o vegani (e viceversa).
Grazie della risposta (personalmente non concordo sul passaggio delle risorse, ma se non ti spiace vorrei lasciare questo aspetto a sviluppi successivi del topic), ma a tale proposito, proprio per curiosità, mi viene da chiedere quali siano i principi generali della filosofia etica vegana e che cosa invece rientri nel novero delle posizioni individuali.
In particolare, mi viene da chiedere dove si posizioni l'asticella della scelta del "male minore". Senza addentrarmi in esempi specifici, decidere di destinare un terreno ad un uso agricolo dove oggi c'è un bosco è una scelta che avrà evidenti vittime a livello animale.
Sarei curioso di comprendere in funzione di quali parametri vengono affrontate scelte che da qualsiasi lato sono "dolorose".
3 - tu puoi fare l'esperimento di dare al pupo le sole verdure, mentre il tuo vicino può fare l'esperimento con la sola carne, o gli eschimesi fare l'esperimento (che non è un esperimento, ma vabbè) di dargli solo pesce. E i tre pupi probabilmente crescono tutti e tre bene. Ma se ragioniamo in termini di specie, allora l'esperimento non fa che confermare la flessibilità alimentare tipica degli onnivori.
Se l'esperimento riesce, si stabilisce che l'uomo è un animale (unico nel suo genere) che può diventare erbivoro, carnivoro/piscivoro o onnivoro.
Può scegliere di cosa nutrirsi, pertanto non presenta una condizione alimentare: non deve essere obbligatoriamente onnivoro per sopravvivere.
Se "onnivorismo" lo si usa come sinonimo di "flessibilità alimentare" allora hai ragione.
Un essere umano che mangia sola carne (dalla nascita), però, lo si deve continuare a definire onnivoro?
In questo caso, il significato di "onnivoro" andrebbe rivisto in: "colui che può cibarsi di animali o di vegetali o di entrambe le cose insieme".
Sarei curioso di comprendere in funzione di quali parametri vengono affrontate scelte che da qualsiasi lato sono "dolorose".In particolare, mi viene da chiedere dove si posizioni l'asticella della scelta del "male minore". Senza addentrarmi in esempi specifici, decidere di destinare un terreno ad un uso agricolo dove oggi c'è un bosco è una scelta che avrà evidenti vittime a livello animale.
Poichè circa il 70% della deforestazione è dovuto alla necessità di risorse agricole per gli allevamenti, la sceltà vegana è già di pr sè il "male minore".
http://www.saicosamangi.info/ambiente/disboscamento-desertificazione.html
E senza andare tanto lontano, essendo la carne una "fabbrica di proteine alla rovescia", la scelta vegana resta meno impattante rispetto al mangiare carne.
http://www.saicosamangi.info/ambiente/fabbriche-proteine-rovescia.html
Poi è ovvio che laddove c'è un piccolo orto, un tempo c'era una foresta. Così come dove viviamo, lavoriamo, eccetera...
Se ogni campo attualmente coltivato fosse destinato all'alimentazione umana anzichè agli allevamenti, non ci sarebbe bisogno di disboscare alcunchè e la tua domanda non avrebbe ragione d'essere ;-)
In ogni caso non esiste un "Libro dei Comandamenti Vegani". Noi non siamo una setta (anche se molti non ci vogliono credere ), ciascuno si relaziona in primis con la propria coscienza. MI chiedo però come mai non si fanno le pulci a quelli che, ad esempio, vanno a mangiare hamburger. A noi si chiede sempre come faccimo con le proteine, che anche le piante soffrono, che coltivare inquina e uccide, ecc... ma tutto questo non vale, e in termni ben maggiori, anche per chi mangia animali?
Come mai se uno para di una ricetta "onnivora" non gli si chiede mai quale impatto ha sull'ecosistema, sull'ambiente, eccetera eccetera?
Se l'esperimento riesce, si stabilisce che l'uomo è un animale (unico nel suo genere) che può diventare erbivoro, carnivoro/piscivoro o onnivoro.
Ma guarda che l'esperimento è già "in corso", perchè gli eschimesi, ad esempio, già mangiano praticamente quattro alimenti in croce fin dalla nascita. Ma mi pare che nè l'esistenza degli eschimesi nè quella dei vegani abbia portato ad una ridefinizione del significato di onnivoro da parte del mondo accademico.
Un essere umano che mangia sola carne (dalla nascita), però, lo si deve continuare a definire onnivoro?
Si, perchè lui come individuo non conta nulla. Conta la specie, e la specie è onnivora.
Boh...sinceramente non capisco perchè stiamo da tre pagine a discutere di una cosa talmente ovvia.