Ehi, ho cambiato idea. Adesso mi è finalmente chiaro che non siamo affatto superiori agli animali.
In effetti..... " /> " />
la stessa situazione la consideri in una categoria se fatta dall'uomo
ma non è vero, sono assolutamente super partes! " />
per esempio...
le pietre scheggiate o bifacciali con cui lavorare/tagliare: fenomeno abbastanza originale, rielaborazione dell'oggetto quasi assente (va a fare il paio con gli stuzzicadenti dei gorilla)
la lancia "semplice" (punta levigata o arroventata e simili): fenomeno molto originale, rielaborazione dell'oggetto minimamente originale (diciamo che siamo un filo sopra gli stuzzicadenti perché tutto sommato trattasi di un mega stuzzicandente volante)
l'andare a prendere il fuoco dai rami dell'albero che brucia: fenomeno molto originale, rielaborazione totalmente assente (siamo al livello del delfino spugnoso che usa furbescamente quello che trova)
sta roba qui non è (relativamente) niente di che. Non è questa la roba che ti fa fare il salto evolutivo, almeno non direttamente imho, o comunque non è il turning point, io mi ci giocherei la testa che un qualche dinosauro bipede o mega seppione del devoniano facessero cose assimilabili con i loro tentacoli.
ma l'arco... cioè l'arco: lo scagliare frecce in orizzontale un fenomeno estremamente originale, e l'oggetto... beh non si può parlare di rielaborazione, ma vera e propria creazione.
stesso discorso per la fionda, la cerbottana (meno creativo), la ruota, le armi composite con punte di metallo o pietra (meno rispetto all'arco), le imbarcazioni a remi e a vela, il padroneggiare l'accensione, la conservazione e il trasferimento del fuoco... per non parlare delle trappole più sofisticate, della metallurgia eccetera.
Per quanto riguarda il rapporto con gli animali... penso che o si comprenda il rispetto che si deve alla vita, con la conseguente futilità del discorso "superiore-inferiore", oppure sempre secondo me, non siamo e non saremo mai pronti per propositi tanto alti e determinanti quali massimo piacere, minimo pericolo e quasi eternità.
Quando riusciremo a fare nostro questo concetto e a realizzarlo (ma pure senza realizzarlo...) vorrà dire che saremo effettivamente evoluti.
Fino a quel momento ci tocca combattere con Balon " />
Dunque, dicevamo... il fuoco probabilmente pescato dall'albero (o da un vulcano etc.)... beh, ci arriva anche la scimmia. Quello che ci mette in più l'uomo è la capacità di conservarlo, e questa era un'usanza arcaica che si tramandava ancora al tempo della roma imperiale. Insomma, mi spiace ripeterlo ma si tratta di capacità organizzativa.
Per l'arco... questo appartiene a periodi molto più recenti quando la specializzazione del lavoro era già avvenuta, per cui si era già creata una società in grado di favorire, sostenere e migliorare le capacità innovative dei singoli. Non ne parliamo proprio della ruota che nemmeno l'hanno scoperta ovunque.
appunto, la ruota. Civiltà altamente organizzate e complesse come inca e aztechi non l'hanno scoperta (o meglio, conoscevano il concetto ma non sono riusciti a trovare un applicazione pratica), mentre civiltà di basso livello come quella di funnelbeaker sono riusciti a svilupparla in tempi molti antichi, ed erano quattro poveretti derelitti nelle foreste delle polonia e della slovezia, mica le città stato dei sumeri.
sulle rive della vistola è nato un genio, sul lago Texcoco no... o forse è nato ma se lo sono pappati i giaguari in tenere età.
sul fuoco... la capacità organizzativa garantisce e spiega la conservazione della conoscenza, non la genesi di tale conoscenza
sarà un caso che molti miti parlino di un singolo, un benefettatore dai connotati divini, che ha donato il fuoco al resto degli uomini rimbecilliti che brancolavano nel buoi (vedi Prometeo per gli occidentali, o matarisvan per gli indiani)? mah.
come l'evoluzione della specie, anche la storia della tecnologia va a balzi. Mutazioni e innovazioni casuali prodotte qui e là da singoli individui, rivelatasi vantaggiose e poi recepite e "conservate" dalle e nelle successive generazioni.
Io però non combatto Balon
Nel senso, nel vostro lungo discorso, riguardo le maggiori capacità umane di inventiva, e di creatività, per forza di cose do ragione a lui, perché seppure l'evoluzione sia avvenuta in un secondo momento, rispetto all'uomo delle caverne(ammettiamolo pure), essa è un dato di fatto, e non si può stabilire con certezza quando e se sarebbe avvenuta comunque, per via della trasmissione genica.
Questo dato di fatto, unico e riscontrabile effettivamente, da ragione a chi, come lui, sostiene la "superiorità" dell'essere umano da un punto di vista di preponderanza sull'ambiente. A questo non ho niente da controbattere, che sia chiaro anche a Joramun(credo che lo sia), e a Lochlann(spero che lo sia).
Ipoteticamente, invece, accetto il tuo punto di vista, non solo riguardo la presenza di dubbi e circostanze di partenza evolutiva(se così vogliamo chiamarla, non mi viene altro modo di esprimermi), Exall, se da un certo punto in poi, potessimo osservare esempi teorici e ipotetici, a parità di condizioni, ma con, evidentemente, diverso sviluppo, per cui i miei esempi(su cui ritorno, senza pretesa alcuna che siano POSSIBILI), erano atti a cercare un punto d'osservazione necessario, per poter mettere in discussione lo stato attuale delle cose.
Ora però, visto che Balon per quanto mi riguarda, con poche frasi ha "liquidato" il cosa si dovrebbe cercare di ottenere, da questa situazione(io dico di grazia, ma mi stanno bene anche altre definizioni, non è importante questo), sarebbe interessante, seguire quel discorso e capire se anche per altri, quella che io metto come cardine per il raggiungimento, o il tentativo di farlo, dei propositi, con cui sono d'accordo, detti da Ser Balon, siano(sia) della medesima importanza, in parte, oppure no, e parlo quindi di questa benedetta responsabilità.
Potrebbe essere oggettiva anche, io preferisco ritenerla più marcatamente soggettiva(cioè di scelta volontaria e necessaria consapevole della specie umana).
D'altra parte, sempre secondo me, è limitativo stare a considerare, adesso, cosa sarebbe potuto essere se(è un bel discorso per me, ma implica tante variabili non riscontrabili, e cosa potrebbe ancora succedere nell'evoluzione delle specie, altresì per me affascinante discorso, ma ugualmente troppo aperto e senza mezzi d'acquisizione dati di rilevanza da poter formulare ipotesi concrete.
Per cui, come premesso prima, la conclusione dell'intervento di Balon mi è piaciuta, ora vediamo se la possibilità, ammettiamolo, per ora remota, ma non impossibile, visto che il tendere a quegli "obiettivi" dovrebbe essere "naturale" e funzionale alla crescita della specie, siano attuabili e anche come e con che accorgimenti.
Se volete riemettiamoci dentro tutti i concetti che volete, è lo stesso, perché ad esempio, di partenza, la morale(per quanto ho letto e capito), secondo Ser Balon, tende ad escludere l'animale, mentre la mia no... eppure pare che entrambi "puntiamo" ad una evoluzione eccellente dell'essere umano.
Questo sarebbe un bel discorso da affrontare, sempre che lo si voglia, ripeto, non ho intenzione di imporre tematiche da dibattere, se ritenete che ci sia ancora altro su cui discutere, non ci sono problemi. Leggo.
GU! " />
appunto, la ruota. Civiltà altamente organizzate e complesse come inca e aztechi non l'hanno scoperta (o meglio, conoscevano il concetto ma non sono riusciti a trovare un applicazione pratica), mentre civiltà di basso livello come quella di funnelbeaker sono riusciti a svilupparla in tempi molti antichi, ed erano quattro poveretti derelitti nelle foreste delle polonia e della slovezia, mica le città stato dei sumeri.
sulle rive della vistola è nato un genio, sul lago Texcoco no... o forse è nato ma se lo sono pappati i giaguari in tenere età.
sul fuoco... la capacità organizzativa garantisce e spiega la conservazione della conoscenza, non la genesi di tale conoscenza
sarà un caso che molti miti parlino di un singolo, un benefettatore dai connotati divini, che ha donato il fuoco al resto degli uomini rimbecilliti che brancolavano nel buoi (vedi Prometeo per gli occidentali, o matarisvan per gli indiani)? mah.
come l'evoluzione della specie, anche la storia della tecnologia va a balzi. Mutazioni e innovazioni casuali prodotte qui e là da singoli individui, rivelatasi vantaggiose e poi recepite e "conservate" dalle e nelle successive generazioni.
Ma non dici nulla di nuovo. Ho già detto che l'innovazione è del singolo e l'organizzazione fornisce le basi per ampliare, sviluppare, perfezionare e avere nuove innovazioni. Se l'organizzazione perde di efficacia, è probabile che c'è addirittura un passo indietro nella capacità di sostenere quanto già acquisito (vedere il crollo con la caduta dell'impero romano).
Allo stesso modo, se l'ambiente viene devastato allo stesso modo si possono tranquillamente perdere i progressi fatti (tanto per fare un esempio vedere cosa è successo sull'isola di pasqua).
Ma non stiamo aggiungendo niente a quanto detto finora. Il ramoscello infuocato lo può prendere pure una scimmia e magari da fuoco a qualcosa, ma la cosa finisce lì. L'uomo invece ha la capacità di organizzarci sopra un teatrino
sono d'accordo, solo che secondo me tra il passaggio
1) sia la scimmia sia l'ominide che prende il bastoncino infuocato a appicca fuoco al sottobosco
e
2) grazie all'organizzazione e la trasmissione dell'informazione l'umanità in generale è in grado di accendere, controllare e mantenere dei "falò", mentre le scimmie no
c'è un passaggio intermedio ovvero
1bis) ovvero il singolo genietto ominide che ha la brillante pensata di impilare in un certo modo bastoncini e foglie secche fuori dalla sua caverna, isolandoli dagli altri bastoncini e foglie secche, e dare fuoco a quelli
a rigor di logica, se la capacità intellettuali di ominide e scimmia fossero le stesse, dovrebbe esserci anche la singola genietta scimmia che fa una cosa del genere (anche se poi la conoscenza andrà perduta vista la carenza organizzativa)... ma non succede. Perché? Perché non riesce a passare dal fenomeno sì complesso e innovativo (portare in giro del fuoco e incendiare della roba) ma realizzato con oggetti non rielaborati (il rametto, il fogliame nel sottobosco), a ottenere quello stesso fenomeno (portare in giro del fuoco e incendiare la roba) realizzandolo con oggetti complessi e innovativi (il "falò" isolato e protetto)
comunque pace, mi rendo conto che "originale" "creazione" "rielaborazione di oggetti" sono concetti dai contorni non precisamente definiti, e di conseguenza passabili di una certo grado di interpretazione e dunque opinabilità (e dunque discussioni infinite), e che non posso dimostrare che in effetti non sia mai esistito e mai esisterà un orango che si è costruito un falò dove grigliarsi le banane, però è questa quella che (almeno a me) salta agli occhi come differenza più evidente tra uomini vs resto del mondo: l'abilità del singolo di pensare e realizzare fenomeni originali con oggetti complessi (e in subordine, o meglio in parallelo ma cronologicamente posteriore, l'abilità della collettività di riprodurre e trasmettere)
@hack: peace and love " />
due puntualizzazioni: il fatto che gli animali non ricadano nell'ambito della mia morale (ma potrebbero legittimamente ricadere nell'ambito della tua) per via di tutto il discorso sull'empatia, non significa che io disprezzi o sia totalmente indifferente nei confronti del destino degli animali. Ci sono leggi che li proteggono e che ritengo perfettamente razionali e condivisibili, e lo sterminio o lo sfruttamento intensivo di una specie animale è un comportamento che disapprovo, visto che come dici causa conseguenze a lungo termine imprevedibile.
in soldoni: sono per sbattere in carcere gli idioti che torturano i gatti e i cani per divertimento, e sarei per regolamentare da domani follie come la pesca a strascico, la distruzione delle foreste pluviali e via discorrendo
tuttavia, il giudizio negativo su simili comportamenti si basa su valutazioni di convenienza, di ragionevolezza, alcune volte di estetica, ma non morali.
tuttavia, laddove possiamo essere ragionevolmente certi di non causare danni a lungo termine e i vantaggi diretti o indiretti compensano le atrocità, sono disposto a "sfruttare" gli animali per il mio piacere (uccidere un cinghiale per farmi le pappardelle al ragù) ed evitare il dolore (vedi gli esperimenti sui topi: non credo che facendolo rischiamo di estinguerli o devastazioni dell'ecosistema globale).
se poi mi creano del ragù di patate buonissimo e trovano mezzi alternativi a squartare i topi ok, ben vengano, ma finché non lo vedo al supermercato (o finché la comunità scientifica non mi conferma che i topi possono tornare a vivere felici nelle fogne), vado avanti così.
NOn credo sia un atteggiamento irragionevole o irresponsabile, è semplicemente più materialista/edonista e meno empatico rispetto a quello di una animalista vegano medio, ma non a livelli da compromettere la sopravvivenza a lungo termine della specie umana.
@hack Non prendere queste discussioni sul personale. Avresti dovuto esserci qualche anno fa, allora si che gli animi si infuocavano. Alla fine si esprimono le opinioni, ok, ma hai mai visto qualcuno cambiare la propria? Intendo, realmente. Credi che Balon o Exall stiano facendo altro che divertirsi alla grande? È come un eterno scambio di colpi a tennis, solo che non lo vince nessuno e pian piano rallenta fino ad esaurirsi.
@Balon ma come non siamo in pericolo, cioè ma vuoi mettere gli orsi? Dai su..
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
sono d'accordo, solo che secondo me tra il passaggio
1) sia la scimmia sia l'ominide che prende il bastoncino infuocato a appicca fuoco al sottobosco
e
2) grazie all'organizzazione e la trasmissione dell'informazione l'umanità in generale è in grado di accendere, controllare e mantenere dei "falò", mentre le scimmie no
c'è un passaggio intermedio ovvero
1bis) ovvero il singolo genietto ominide che ha la brillante pensata di impilare in un certo modo bastoncini e foglie secche fuori dalla sua caverna, isolandoli dagli altri bastoncini e foglie secche, e dare fuoco a quelli
a rigor di logica, se la capacità intellettuali di ominide e scimmia fossero le stesse, dovrebbe esserci anche la singola genietta scimmia che fa una cosa del genere (anche se poi la conoscenza andrà perduta vista la carenza organizzativa)... ma non succede. Perché? Perché non riesce a passare dal fenomeno sì complesso e innovativo (portare in giro del fuoco e incendiare della roba) ma realizzato con oggetti non rielaborati (il rametto, il fogliame nel sottobosco), a ottenere quello stesso fenomeno (portare in giro del fuoco e incendiare la roba) realizzandolo con oggetti complessi e innovativi (il "falò" isolato e protetto)
comunque pace, mi rendo conto che "originale" "creazione" "rielaborazione di oggetti" sono concetti dai contorni non precisamente definiti, e di conseguenza passabili di una certo grado di interpretazione e dunque opinabilità (e dunque discussioni infinite), e che non posso dimostrare che in effetti non sia mai esistito e mai esisterà un orango che si è costruito un falò dove grigliarsi le banane, però è questa quella che (almeno a me) salta agli occhi come differenza più evidente tra uomini vs resto del mondo: l'abilità del singolo di pensare e realizzare fenomeni originali con oggetti complessi (e in subordine, o meglio in parallelo ma cronologicamente posteriore, l'abilità della collettività di riprodurre e trasmettere)
Continuo a vederla come una capacità di organizzazione. Del tipo la scimmia scopre che può oltrepassare il fiume se sonda l'altezza dell'acqua e scopre che c'è un guado. Ma passato il guado la scimmia posa il bastone e chi si è visto si è visto. Poi arriva l'uomo e una volta passato il guado decide di tenersi il bastone perché è probabile che verrà utile ancora e il passo successivo non sarà più dato da uomo ma da uomo più bastone, qualsiasi cosa ci sia dopo. Insomma è una capacità organizzativa di un altro livello. Comunque il fraintendimento è che non ritengo che le capacità 'intellettuali' siano le stesse (già il fatto che reputo l'uomo dotato di maggiori capacità organizzative basta per sottolinearlo). Semplicemente che il tipo di intelligenza diversa dell'uomo non lo rende superiore.
Archiviato questo aspetto, sono e resto dell'idea che si comporta da bestia con gli animali si comporterà da bestia anche con gli esseri umani e il giorno in cui comprenderemo che ledere la dignità di altri esseri viventi lede la nostra stessa dignità avremo fatto un immenso passo avanti.
Da ciò, ritengo che ragionamenti del tipo 'sterminerei tutti i ratti per farmi passare un raffreddore' siano da superare e non degni di esseri viventi dotati di sensibilità sufficiente a comprendere il dolore avvertito da altri esseri viventi.
PS 'in subordine'... non in subordine ma in primo piano. Altrimenti i geni passerebbero la vita a reinventare la ruota.
ma se vai a vederti il mio post in cui dico che "sterminerei tutti gli animali per curarmi il raffreddore", specifico che quello è appunto il primo impulso, quello di pancia, "bestiale" se vogliamo, l'assenza di empatia combinata all'egoismo assoluto che istintivamente porta a travolgere qualunque cosa, ma poi specifico che se ci penso un attimo capisco che è sbagliato, che siamo tutti esseri viventi uniti nel grande ciclo della vita eccetera.
insomma quello che dico sopra, io non provo empatia per gli animali (eccheccepossofà?) ma razionalmente capisco benissimo che un certo equilibrio (che non può prescindere da una certa tutela e da un certo rispetto) deve essere assolutamente conservato.
quindi preservare i ratti come specie > curare raffreddore del singolo umano
tuttavia
salvare da morte e dolore i singoli ratti < curare le gravi malattie che affliggono l'umanità
non credo sia questo il ragionamento che ci condurrà all'estinzione prematura " />
sull'organizzazione: però continua a non spiegarsi come mai quando eravamo a parità di condizioni rispetto agli altri primati, tipo nel paleolitico inferiore (branchi composti da poche decine di individui con divisione del lavoro basilare e neanche particolarmente intelligenti, visto che non si parla ancora di homo sapiens), comunque c'era la capacità di controllare il fuoco (quindi utilizzare oggetti complessi per produrre fenomeni nuovi). Eravamo "intrinsecamente" più organizzati nonostante apparentemente non lo fossimo proprio?
E dall'altra parte come civiltà organizzate in modo magnifico, evolute, raffinate, come l'impero romano, che facevano ponti e acquedotti a momenti migliori dei nostri, non abbiano pensato a un oggetto banale, logico, semplice, come la staffa, roba che in culture appena uscite dalla preistoria già c'era. E i cavalli li avevano e li usavano anche i romani...
Rispondo al volo sull'ultimo punto. La cavalleria romana faceva uso di una sella speciale che consentiva al cavaliere di fare presa con le cosce, per cui, dati i ruoli della cavalleria romana, la soluzione era accettabile e non si sentiva la necessità di altri tipi di attrezzature. Però l'aspetto fondamentale non è stato colto. La società incide sulle capacità organizzative favorendole od ostacolandole. Non è un mistero che i romani siano arrivati a un passo dalla rivoluzione industriale, ma per un misto di mancanza di lungimiranza, di clientelismo, di corruzione, si mancò l'opportunità e si preferì coltivare una società eccessivamente conservativa. Non è che mancassero le innovazioni, mancò la volontà di portarle avanti. Esempi ce ne sono a bizzeffe, tanto per citarne uno se non ricordo male riguarda una gru che poteva risparmiare il lavoro di centinaia di persone, al che Augusto chiese cosa avrebbe fatto fare a tutta quella gente.
Sul punto precedente, la risposta è contenuta nella domanda. Si, eravamo predisposti (genetica) per una migliore capacità organizzativa.
l'avevo sentita quella della mancata per un soffio rivoluzione industriale romana, è un ucronia affascinante ma un filo eccessiva imho (saremmo 1500 anni avanti... fi***a. O forse saremmo estinti, non ce lo voglio Caracalla con le atomiche " />)... è vero che avevano un certo sviluppo nel settore industriale e tecnico, ma il metodo scientifico è stato troppo importante in questo senso, e a quello non ci sono arrivati neanche lontani... avevano un approccio troppo filosofico e dogmatico allo studio della natura e delle conoscenze matematiche non proprio eccelse.
Ser Balon scrive:
@hack: peace and love " />
due puntualizzazioni: il fatto che gli animali non ricadano nell'ambito della mia morale (ma potrebbero legittimamente ricadere nell'ambito della tua) per via di tutto il discorso sull'empatia, non significa che io disprezzi o sia totalmente indifferente nei confronti del destino degli animali. Ci sono leggi che li proteggono e che ritengo perfettamente razionali e condivisibili, e lo sterminio o lo sfruttamento intensivo di una specie animale è un comportamento che disapprovo, visto che come dici causa conseguenze a lungo termine imprevedibile.
in soldoni: sono per sbattere in carcere gli idioti che torturano i gatti e i cani per divertimento, e sarei per regolamentare da domani follie come la pesca a strascico, la distruzione delle foreste pluviali e via discorrendo
tuttavia, il giudizio negativo su simili comportamenti si basa su valutazioni di convenienza, di ragionevolezza, alcune volte di estetica, ma non morali.
tuttavia, laddove possiamo essere ragionevolmente certi di non causare danni a lungo termine e i vantaggi diretti o indiretti compensano le atrocità, sono disposto a "sfruttare" gli animali per il mio piacere (uccidere un cinghiale per farmi le pappardelle al ragù) ed evitare il dolore (vedi gli esperimenti sui topi: non credo che facendolo rischiamo di estinguerli o devastazioni dell'ecosistema globale).
se poi mi creano del ragù di patate buonissimo e trovano mezzi alternativi a squartare i topi ok, ben vengano, ma finché non lo vedo al supermercato (o finché la comunità scientifica non mi conferma che i topi possono tornare a vivere felici nelle fogne), vado avanti così.
NOn credo sia un atteggiamento irragionevole o irresponsabile, è semplicemente più materialista/edonista e meno empatico rispetto a quello di una animalista vegano medio, ma non a livelli da compromettere la sopravvivenza a lungo termine della specie umana.
mia risposta: Pace e prosperità " />
Ma sai che da quello che scrivi, ossia trovare razionali e condivisibili determinate leggi e provvedimenti, rientra in ogni caso in un contesto di etica e morale collettiva? Cioè, ci sarebbe forse da aprire un topic a parte, non lo so, ma la morale, soprattutto l'etica che è un po' la "legislatura" morale(passatemi il concetto...), si basa su condivisione e razionalità e non su "mal di pancia" e moralismi vari.
L'empatia, sinceramente trovo sia una qualità che non appartiene propriamente all'essere umano, sarebbe un sesto senso che non abbiamo, parlerei molto più semplicemente di sensibilità. Quella che poi tra l'altro differisce per ognuno di noi, e che, ci fa scegliere, tutto sommato, la propria linea di demarcazione tra il "giusto" o "giustificabile", e il non accettabile.
Detto questo, trovo molto più etico e moralmente corretto il tuo porti nei confronti del rapporto uomo/animale, che non quello di tanti animalisti o vegani, che, come detto all'inizio, secondo me eccedono in un'unica direzione diventando "fanatici" ed estremisti.
Una giusta dose di realismo insomma, per affrontare questi discorsi è assolutamente necessaria, altrimenti si sbilancia proprio la capacità di responsabilizzazione di cui, ancora(e scusatemi " /> ), vado cianciando
Lochlan scrive:
@hack Non prendere queste discussioni sul personale. Avresti dovuto esserci qualche anno fa, allora si che gli animi si infuocavano. Alla fine si esprimono le opinioni, ok, ma hai mai visto qualcuno cambiare la propria? Intendo, realmente. Credi che Balon o Exall stiano facendo altro che divertirsi alla grande? È come un eterno scambio di colpi a tennis, solo che non lo vince nessuno e pian piano rallenta fino ad esaurirsi.
Io si, ho visto cambiare posizioni di partenza, o anche parte di conclusioni precedentemente date per certe.
Però è vero che si fa una fatica boia a farlo, e succede raramente
Certo che non la prendo sul personale, sono a volte di primo modo, o meglio, prima risposta " />
Ma rimane tutto nell'ambito del discorso affrontato, e dell'argomento, per prenderla sul personale, dovrebbero esserci giudizi esterni alle cose dette, e anche pesanti, e penso poi che non ne valga la pena rovinarsi il fegato per questo " />.
Basta che non mi prendi in giro... " /> (scherzo eh).
Riguardo la partita a tennis di Exall e Ser Balon, leggo interessato, l'argomento è piacevole " />
A essere sincero neanch'io credo all'empatia credo invece come hanno già detto che si tratti di sensibilità riguardo allo sfruttamento degli animali credo che dipenda dalla "vittima in questione" perché se si continuasse questo sfruttamento conanimali rari o in via di estinzione non approvo per niente ma se invece si tratta di animali presenti in grandi quantità nel nostro pianeta non vedo ragione perchè alcuni di loro non possano essere "sfruttati"
"Archiviato questo aspetto, sono e resto dell'idea che si comporta da bestia con gli animali si comporterà da bestia anche con gli esseri umani e il giorno in cui comprenderemo che ledere la dignità di altri esseri viventi lede la nostra stessa dignità avremo fatto un immenso passo avanti"
Infatti il mio macellaio è un cannibale che scanna chiunque gli capiti a tiro, mentre i nazisti vegetariani erano pezzi di pane...
Mapperfavore...