D'altra parte l'uomo, non può accettare il nesso Più forte = Superiore, perché si applicherebbe anche all'interno della sua specie, ove quindi chi è più "forte" domina chi è più "debole"(purtroppo nella realtà applica fin troppo questa equazione...).
Cavolo se la ricerca di risposte, e la storia dell'umanità ci hanno insegnato qualcosa, è proprio che non bisogna cedere a questo semplice dato di fatto, perché non porta benefici sicuri, ma solo immediati, anzi spesso è proprio il non saper guardare oltre il proprio naso che causa danni notevoli alla stessa umanità.
Secondo me, se non accettiamo che siamo in una posizione predominante(qualsiasi sia il motivo, ok, va bene), rispetto agli altri animali, manchiamo di dover rispondere alle azioni che commettiamo, e perdiamo il senso di responsabilità.
Sarebbe un vero e proprio disastro.
Più forte=superiore o meno è giocare con le parole, dato che con "superiore" ciascuno intende una cosa diversa.
Invece secondo me è il contrario: la storia dell'umanità e la ricerca di risposte (aka filosofia) ci insegnano proprio che il dato di fatto è tale e non si può cambiare. I "benefici" di cui parli in cosa consistono esattamente? Evoluzione sociale? Miglioramento del tenore di vita? Più cibo? Più felicità?
Se ammetti, come hai detto all'inizio, che l'uomo è animale come gli altri, e niente di diverso, parlare di responsabilità non ha senso. E' come pretendere che i leoni regolino la propria alimentazione in modo da non svantaggiare le tigri, oppure che si dividano fraternamente le femmine senza sottomettersi a vicenda per il privilegio dell'accoppiamento.
D'altra parte l'uomo, non può accettare il nesso Più forte = Superiore, perché si applicherebbe anche all'interno della sua specie, ove quindi chi è più "forte" domina chi è più "debole"(purtroppo nella realtà applica fin troppo questa equazione...).
Cavolo se la ricerca di risposte, e la storia dell'umanità ci hanno insegnato qualcosa, è proprio che non bisogna cedere a questo semplice dato di fatto, perché non porta benefici sicuri, ma solo immediati, anzi spesso è proprio il non saper guardare oltre il proprio naso che causa danni notevoli alla stessa umanità.
Secondo me, se non accettiamo che siamo in una posizione predominante(qualsiasi sia il motivo, ok, va bene), rispetto agli altri animali, manchiamo di dover rispondere alle azioni che commettiamo, e perdiamo il senso di responsabilità.
Sarebbe un vero e proprio disastro.
Più forte=superiore o meno è giocare con le parole, dato che con "superiore" ciascuno intende una cosa diversa.
Invece secondo me è il contrario: la storia dell'umanità e la ricerca di risposte (aka filosofia) ci insegnano proprio che il dato di fatto è tale e non si può cambiare. I "benefici" di cui parli in cosa consistono esattamente? Evoluzione sociale? Miglioramento del tenore di vita? Più cibo? Più felicità?
Se ammetti, come hai detto all'inizio, che l'uomo è animale come gli altri, e niente di diverso, parlare di responsabilità non ha senso. E' come pretendere che i leoni regolino la propria alimentazione in modo da non svantaggiare le tigri, oppure che si dividano fraternamente le femmine senza sottomettersi a vicenda per il privilegio dell'accoppiamento.
Scusa ma chi l'ha detto che l'uomo è animale come gli altri, io no.
Ho detto che è diverso, come ogni animale poi, è diverso dagli altri, a modo suo, in pratica.
Sono due affermazioni completamente diverse, perché affermano proprio la diversità delle specie e non viceversa, il far parte della famiglia "animali".
Più forte uguale a superiore l'hai detto tu, quando individui nella "forza" umana, la capacità di dominare le altre specie.
L'uomo è superiore in tante cose, ma non in tutte, e non è immune dai cambiamenti evolutivi, non è immune ai problemi dell'habitat, della Terra insomma, non è nemmeno al sicuro da malattie virali e batteriche(forme di vita) anzi, e non controlla la stragrande maggioranza della vita di insetti e similari...
Inoltre non controlla nemmeno bene se stesso.
La ricerca di risposte non è solo filosofia, ma è scienza.
La filosofia teorizza, la scienza cerca le prove invece, alle teorie che formula.
Detto questo, un dato di fatto, è una prova, ma se si inserisce in un contesto diverso e più ampio, pone domande e diventa un punto da cui partire.
L'uomo è più forte del resto del mondo animale. Bene, allora stiamo attenti perché senza predatore, alteriamo l'equilibrio ecologico, come infatti facciamo, allevando animali per cibo, garantendogli un'espansione demografica e riproduttiva, e eliminando gli altri predatori naturali, perché siamo solo noi i predatori.
Questo ha portato a un danno ambientale enorme, tanto che è prerogativa mondiale cercare di ridurre l'espansione di bovini, ovini e suini, nonché polli... da allevamento.
c'è un prospetto abbastanza allarmante, riguardo l'emissione di gas serra, riconducibili all'usufruire di tali animali o meno.
Voglio dire, il beneficio immediato di mettere in cattività animali da sfruttare in diversi modi, è nettamente inferiore al danno che per farlo si provoca all'ambiente, e a noi stessi proprio.
Si spazia un po' in tutti i tipi di ripercussioni, dall'inquinamento dell'acqua al consumo spropositato di mangimi, e altro, veramente tanto altro ancora.
Un beneficio sicuro, sarebbe per cui, ridurre e controllare le nascite di animali da allevamento destinati al settore alimentare, ad esempio, permettendo all'intero ambiente di soffrirne di meno, e noi con esso.
La responsabilità sta proprio nel fatto di non sentirsi in POTERE di abusare o anche, usare senza porsi dubbi, le altre specie viventi, compresa la vegetazione, che, sempre tornando agli allevamenti, viene sventrata e disboscata, per permettere nuove aree atte allo scopo(in amazzonia la causa principale del disboscamento è proprio dovuta al "bisogno" di aree d'allevamento bovino).con conseguente ripercussione su quanto di più importante ci sia per la vita sulla Terra, la presenza di ossigeno nell'aria.
Comincio a chiedermi se non parli ostrogoto... visto che mi si contestano cose contrarie a quelle che vorrei dire...
Beh, scusate, non ho il dono di essere comprensibile evidentemente.
Ps
Una cosa strana però l'ho notata... si discute, e va bene, ma si presta attenzione soprattutto a quel che riteniamo sbagliato e ben poco alla condivisione di certi pensieri e idee.
Magari anche da questo nasce un certo tipo di fraintendimento, quando non è chiaro cosa un altro abbia detto, e piuttosto che domandargli, semplicemente cosa voglia dire, gli si dice che ha sbagliato... o si pensa che sta contraddicendo(e solo quello) quanto scritto personalmente.
Non è un gran modo di discutere eh.
Scusate se ve lo faccio notare
Poi se mi sbaglio, meglio, e chiedo scusa per l'impressione errata.
Però torniamo al caso dell'omino che sale su un tronco e si mette a spingere con una pertica e confrontiamolo col caso del gorilla che si inventa di usare un palo per sondare l'acqua per vedere se può guadare. Entrambi sono casi in cui si applica la creatività di una mente che non solo è in grado di osservare, ma è in grado di utilizzare utensili (il palo alla fin fine è lo stesso) in modo originale per risolvere un problema.
la differenza è che la scimmia si limita a imitare ciò che vede. Nei fiumi ci sono tronchi sommersi e tronchi che affiorano a seconda del livello dell'acqua, e lui riproduce il fenomeno pari pari.
in questo video si capisce benissimo qual è il processo mentale che sta sotto alle azioni dell'orango... acqua bassa -> tronchi e bastoni -> vediamo se i tronchi e i bastoni restano fuori.
non c'è niente di nuovo, il tipo si limita a sfruttare (molto brillantemente) ciò che la natura gli offre e gli mostra, ma non c'è nessuna rielaborazione originale.
la barca con la pertica con cui manovrare contro la corrente va oltre la mera osservazione -> imitazione.
Una cosa strana però l'ho notata... si discute, e va bene, ma si presta attenzione soprattutto a quel che riteniamo sbagliato e ben poco alla condivisione di certi pensieri e idee.
Magari anche da questo nasce un certo tipo di fraintendimento, quando non è chiaro cosa un altro abbia detto, e piuttosto che domandargli, semplicemente cosa voglia dire, gli si dice che ha sbagliato... o si pensa che sta contraddicendo(e solo quello) quanto scritto personalmente.
Non è un gran modo di discutere eh.
Scusate se ve lo faccio notare
Poi se mi sbaglio, meglio, e chiedo scusa per l'impressione errata.
A ben vedere, questo modo di discutere di cui parli (non curarsi dei punti che ci uniscono ma solo di quelli che ci dividono) non è altro che una dimostrazione di cosa siamo noi uomini: creature che cercano sempre di affermare sé stesse, anche a scapito di altre. La legge del più forte non è applicata solo a livello fisico (io uccido te per avere il tuo cibo), come fanno gli animali, ma anche a livello economico (il mio stato guadagna più del tuo e ti domina economicamente), politico (il mio partito impone la sua visione a scapito del tuo), sociale (il mio modo di comportarmi viene imposto sul tuo perché ha più presa sulla gente). Anche in una semplice discussione come questa, ognuno cerca di affermare il suo punto di vista, ognuno ritiene il suo punto di vista quello "giusto" e quelli degli altri "sbagliati": in una tale visione, è del tutto normale che si presti più attenzione a ciò che divide, piuttosto che a ciò che unisce. E che, di conseguenza, si lotti per essa.
In un certo senso, è vero che siamo diversi dagli animali, ma siamo anche molto simili a loro, almeno nel processo fondamentale di lotta per la sopravvivenza. Che si parli di sopravvivenza fisica, economica, politica, sociale, culturale o altro, anche noi lottiamo con le unghie e con i denti per non soccombere.
E così come gli animali possono trovare un equilibrio nella loro lotta per la sopravvivenza (se le prede scarseggiano, nascono meno leoni), anche noi uomini possiamo trovare il nostro equilibrio. Evitando di farci le guerre. Cercando rapporti economici meno improntati allo sfruttamento. Strutturando sistemi politici che garantiscano anche le minoranze. E, per cose come questa discussione, cercando di prestare attenzione a ciò che unisce, piuttosto che a ciò che divide.
Ma naturalmente non si parla di obblighi, solo di opzioni a nostra disposizione. In questo, almeno, siamo veramente diversi dagli animali: abbiamo coscienza di ciò che possiamo scegliere.
A me sembra il contrario: l'uomo da bestia selvatica ha inventato i chopper, ovvero ha deciso di adeguare il mondo esterno (una pietra tonda) al suo mondo mentale (una pietra tagliente).
Anche gli altri animali sono in grado di inventarsi utensili. E le persone che per un motivo o per l'altro sono rimaste tagliate fuori dalla 'civiltà' si sono inselvatichite e non si sono inventate nulla, anzi, quelle sopravvissute sono sopravvissute spesso grazie all'aiuto di altri animali.
Balon, un bastone medio che resta fuori dall'acqua non è indice di niente in quanto non sai di quanto è sommerso. Il bastone da infilare è un'astrazione rispetto alla realtà circostante. ne più ne meno rispetto alla pertica per spingere un tronco.
"Anche gli altri animali sono in grado di inventarsi utensili"
Ho parlato di chopper, ovvero di pietre lavorate, non della capacità di togliersi il cerume da un orecchio con le unghie.
Ho detto che è diverso, come ogni animale poi, è diverso dagli altri, a modo suo, in pratica.
Sono due affermazioni completamente diverse, perché affermano proprio la diversità delle specie e non viceversa, il far parte della famiglia "animali".
Più forte uguale a superiore l'hai detto tu, quando individui nella "forza" umana, la capacità di dominare le altre specie.
L'uomo è superiore in tante cose, ma non in tutte, e non è immune dai cambiamenti evolutivi, non è immune ai problemi dell'habitat, della Terra insomma, non è nemmeno al sicuro da malattie virali e batteriche(forme di vita) anzi, e non controlla la stragrande maggioranza della vita di insetti e similari...
Inoltre non controlla nemmeno bene se stesso.
La ricerca di risposte non è solo filosofia, ma è scienza.
La filosofia teorizza, la scienza cerca le prove invece, alle teorie che formula.
Detto questo, un dato di fatto, è una prova, ma se si inserisce in un contesto diverso e più ampio, pone domande e diventa un punto da cui partire.
L'uomo è più forte del resto del mondo animale. Bene, allora stiamo attenti perché senza predatore, alteriamo l'equilibrio ecologico, come infatti facciamo, allevando animali per cibo, garantendogli un'espansione demografica e riproduttiva, e eliminando gli altri predatori naturali, perché siamo solo noi i predatori.
Questo ha portato a un danno ambientale enorme, tanto che è prerogativa mondiale cercare di ridurre l'espansione di bovini, ovini e suini, nonché polli... da allevamento.
c'è un prospetto abbastanza allarmante, riguardo l'emissione di gas serra, riconducibili all'usufruire di tali animali o meno.
Voglio dire, il beneficio immediato di mettere in cattività animali da sfruttare in diversi modi, è nettamente inferiore al danno che per farlo si provoca all'ambiente, e a noi stessi proprio.
Si spazia un po' in tutti i tipi di ripercussioni, dall'inquinamento dell'acqua al consumo spropositato di mangimi, e altro, veramente tanto altro ancora.
Un beneficio sicuro, sarebbe per cui, ridurre e controllare le nascite di animali da allevamento destinati al settore alimentare, ad esempio, permettendo all'intero ambiente di soffrirne di meno, e noi con esso.
La responsabilità sta proprio nel fatto di non sentirsi in POTERE di abusare o anche, usare senza porsi dubbi, le altre specie viventi, compresa la vegetazione, che, sempre tornando agli allevamenti, viene sventrata e disboscata, per permettere nuove aree atte allo scopo(in amazzonia la causa principale del disboscamento è proprio dovuta al "bisogno" di aree d'allevamento bovino).con conseguente ripercussione su quanto di più importante ci sia per la vita sulla Terra, la presenza di ossigeno nell'aria.
Comincio a chiedermi se non parli ostrogoto... visto che mi si contestano cose contrarie a quelle che vorrei dire...
Beh, scusate, non ho il dono di essere comprensibile evidentemente.
Ps
Una cosa strana però l'ho notata... si discute, e va bene, ma si presta attenzione soprattutto a quel che riteniamo sbagliato e ben poco alla condivisione di certi pensieri e idee.
Magari anche da questo nasce un certo tipo di fraintendimento, quando non è chiaro cosa un altro abbia detto, e piuttosto che domandargli, semplicemente cosa voglia dire, gli si dice che ha sbagliato... o si pensa che sta contraddicendo(e solo quello) quanto scritto personalmente.
Non è un gran modo di discutere eh.
Scusate se ve lo faccio notare
Poi se mi sbaglio, meglio, e chiedo scusa per l'impressione errata.
Ah, non avevo capito bene quello che hai detto. Però non lo capisco neanche ora... voglio dire, che significa che l'uomo è diverso dagli altri animali come ciascuna specie è diversa dalle altre? Con questa affermazione stai mettendo uomo e animali sullo stesso piano (quello che avevo capito io) oppure semplicemente che l'uomo ha diverse facoltà? Ti dispiacerebbe spiegarti più in dettaglio?
Ad ogni modo, mi spiego anche io un po' meglio.
Hai presente il famoso ciclo della savana, quello a cui ha accennato Guardiano della Notte?
In breve: avviene un anno particolarmente piovoso -> la vegetazione cresce più rigogliosa -> le gazzelle hanno più da mangiare -> la popolazione delle gazzelle cresce -> i leoni hanno più prede -> anche quelli meno svelti e forti possono mangiare -> la popolazione dei leoni cresce e quella delle gazzelle diminuisce -> dato che ci sono meno prede, i leoni meno svelti e forti non riescono più a cacciare -> i leoni diminuiscono -> si torna alla situazione iniziale e l'equilibrio è ristabilito.
Ora, se si guarda il comportamento dei singoli componenti del ciclo, si osserva che ciascuno sfrutta le risorse disponibili come se non ci fosse un domani, e ignari delle conseguenze (del resto, sono animali...). Le conseguenze in questo caso non alterano l'equilibrio, perchè ogni avvenimento bilancia il precedente.
Il comportamento umano non è come quello di leoni e gazzelle? Anche noi "mangiamo" (nel senso di sfruttiamo) le risorse naturali con ingordigia. E se guardi con obiettività, è sempre stato così, e della responsabilità di cui parli non se ne vede traccia. Dato che l'umanità non è un unico cervello, ma un insieme di individui, è ovvio che l'egoismo individuale ha sempre la meglio, e caratterizza il comportamento dell'umanità intera.
La differenza tra il ciclo di cui sopra e l'azione umana sull'ambiente è che noi alteriamo l'equilibrio naturale in modo sempre più drastico, e che forse in futuro ci porterà all'estinzione. Ma questo ci scoraggia dall'operare in questo modo? Evidentemente no, come i leoni che non pensano che è meglio se non mangiano troppe gazzelle troppo in fretta, altrimenti ne subiscono loro le conseguenze. O, se vuoi un altro esempio, come il pesce rosso, che se ha cibo a disposizione mangia troppo fino a morire.
Per questo dico che l'uomo è animale quanto gli animali, e non di meno. Trovo che parlare di responsabilità sia inappropriato per questo motivo.
Del resto, perdonami se vado sul personale, se sai che le auto (e il riscaldamento etc) inquinano, perchè le usi? Stai contribuendo a rovinare l'ambiente. E lo stesso vale per me e per tutti.
Chiedo scusa per il wall of text, ma sentivo la necessità di spiegarmi meglio.
"Anche gli altri animali sono in grado di inventarsi utensili"
Ho parlato di chopper, ovvero di pietre lavorate, non della capacità di togliersi il cerume da un orecchio con le unghie.
Le scimmie lavorano i ramoscelli per mangarsi le formiche. Le stesse scimmie sono in grado di scheggiare le pietre per farne pietre scheggiate per tagliare cibo o altro. Alcuni delfini usano spugne per proteggersi il muso nelle battute di caccia. Alcuni elefanti fabbricano tappi per tappare buche che aprono per trovare l'acqua e non farla evaporare e poi essere in grado di stappare/ritappare. Di esempi ce ne sono parecchi. E ci sono anche tanti esempi di superbia umana.
Certo, come quella di chi non ha nemmeno aperto la pagina di wikipedia "chopper"?
Premesso che l'intervento di GDN mi piace, e lo condivido in quanto analisi dello stato delle cose, c'è però un'apertura alla possibilità di scelta, ecco, dico che una maggiore consapevolezza dovrebbe/potrebbe portarci a soluzioni più lungimiranti e meno dannose(seppur prese in "buona fede" o in ignoranza, come preferite).
Mordente, io dico in risposta al tuo dire che l'uomo non è diverso degli animali(concetto che comprendo anche eh, non hai detto una fesseria, sia chiaro), invece, che trovo più efficace, per me, constatare la diversità di ogni specie animale, quindi, in questo caso, l'uomo è diverso dagli altri animali, e lo conferma il suo percorso evolutivo(e non solo), ma anche ogni specie animale, resa a se, è diversa dalle altre(e lo conferma il percorso evolutivo, e altro...).
Ossia, come nel discorso che si fa per l'individuo, che è praticamente unico, faccio valere la stessa particolarità per specie, come evidenziante la diversità.
E' da lì che nascono le diverse peculiarità, diverse esigenze(seppur rapportabili agli impulsi primari della conservazione individuale, e quelle secondarie che riguardano la conservazione della propria specie, e non sono meno importanti per classificazione).
Con questa affermazione dico che l'uomo ha diverse facoltà, derivanti dal suo essere specie a se.
Cioè, va bene dire che siamo comunque anche animali, ma bisogna guardare nello specifico poi, perché non siamo leoni o gorilla, ma homo sapiens sapiens, ed è evidente che c'è un motivo per questa classificazione delle specie, e sono proprio le diversità non solo morfologiche, che ci distinguono. Per cui, o ne teniamo atto, o addio al discorso del rapporto uomo/animali in genere.
Il fatto che della responsabilità di cui parlo non se ne vede traccia, è proprio il motivo che mi fa essere misantropo.
E' probabile che tu non lo abbia letto, quando l'ho scritto, per cui, è normale anche trovare difficile dare spiegazione ad un intervento preso a se, questo lo capisco e capita anche a me(non si può leggere tutto ovvio...).
Quello che vado dicendo sulla responsabilità, che comunque teoricamente un po' ce la stiamo prendendo(troppo poca eh), è una mia speranza per l'umanità, che aiuterebbe non solo tutto l'habitat, ma di conseguenza, l'umanità stessa, e non parlo di effetti a lungo termine, che sono ancora e purtroppo difficili da acclarare con buona certezza, ma di rimedi a breve-medio termine.
In ogni caso, c'è una sorta di coscienza collettiva, magari basata sulla trasmissione genica, questo posso solo ipotizzarlo, che però mette in allarme una specie, se ad un certo punto è a rischio estinzione.
Riguarda anche gli animali.
Il leone, per esempio, dovesse vivere di sole gazzelle, non arriverebbe al punto di estinguerle, un po' per il discorso dell'equilibrio ecosistema, un po' per "accorgimento" genetico. E' teorico, ma anche abbastanza riscontrato questo.
Al limite dell'estinzione, anche l'uomo, dovendo per forza di cose responsabilizzarsi davanti ai disastri evidenti, adotterebbe misure ben diverse e accorgimenti migliori, più oculati, per salvaguardia della specie, e la salvaguardia della specie ce l'abbiamo come impulso, non come risultato di ragionamento logico.
Sul personale... sarò un caso raro, ma io non ho la patente " />
E odio i SUV che chiamo caterpillar.
No, personalmente mi ritengo abbastanza equilibrato verso l'ambiente, per quanto inserito in un contesto sociale consumistico occidentale, mi è dato possibile fare... non me ne vanto eh, mi costa poco in effetti.
Suocero:
A me sembra il contrario: l'uomo da bestia selvatica ha inventato i chopper, ovvero ha deciso di adeguare il mondo esterno (una pietra tonda) al suo mondo mentale (una pietra tagliente).
Exall:
Anche gli altri animali sono in grado di inventarsi utensili. E le persone che per un motivo o per l'altro sono rimaste tagliate fuori dalla 'civiltà' si sono inselvatichite e non si sono inventate nulla, anzi, quelle sopravvissute sono sopravvissute spesso grazie all'aiuto di altri animali.
Certo, come quella di chi non ha nemmeno aperto la pagina di wikipedia "chopper"?
Certo, come quella di chi non ha la capacità di capire che un tappo è un utensile. O che le scimmie sono tranquillamente in grado di scheggiare pietre per i propri scopi. E così via.
Lo evidenzio, magari capiamo:
adeguare il mondo esterno (una pietra tonda) al suo mondo mentale (una pietra tagliente).
Uguale:
adeguare il mondo esterno (corteccia e altro materiale) al suo mondo mentale (un tappo per tappare una buca)
Mordente, io dico in risposta al tuo dire che l'uomo non è diverso degli animali(concetto che comprendo anche eh, non hai detto una fesseria, sia chiaro), invece, che trovo più efficace, per me, constatare la diversità di ogni specie animale, quindi, in questo caso, l'uomo è diverso dagli altri animali, e lo conferma il suo percorso evolutivo(e non solo), ma anche ogni specie animale, resa a se, è diversa dalle altre(e lo conferma il percorso evolutivo, e altro...).
Ossia, come nel discorso che si fa per l'individuo, che è praticamente unico, faccio valere la stessa particolarità per specie, come evidenziante la diversità.
E' da lì che nascono le diverse peculiarità, diverse esigenze(seppur rapportabili agli impulsi primari della conservazione individuale, e quelle secondarie che riguardano la conservazione della propria specie, e non sono meno importanti per classificazione).
Con questa affermazione dico che l'uomo ha diverse facoltà, derivanti dal suo essere specie a se.
Cioè, va bene dire che siamo comunque anche animali, ma bisogna guardare nello specifico poi, perché non siamo leoni o gorilla, ma homo sapiens sapiens, ed è evidente che c'è un motivo per questa classificazione delle specie, e sono proprio le diversità non solo morfologiche, che ci distinguono. Per cui, o ne teniamo atto, o addio al discorso del rapporto uomo/animali in genere.
Vedo che ci capiamo.
Semplicemente, il mio primo intervento nella discussione era per dire che secondo me le diversità di cui parli sono trascurabili. Non dico che non ci siano, perchè sono evidenti. Ma sono solo sovrastrutture che poggiano sulle stesse fondamenta, e sono in funzione delle fondamenta.
Del resto, tu dici che tra l'uomo e gli animali c'è differenza come tra ogni specie. Però comunemente si parla di "animali" in senso lato, e non ci si fa troppi problemi nel distinguere uccelli e mammiferi.
Allo stesso modo dico io: non ha senso distinguere uomo dagli animali, perchè le diversità sono accidentali e non alterano il modo di rapportarsi all'ambiente, e a se stessi.
Il discorso sulla responsabilità non lo condivido per questo motivo, non capisco perchè l'uomo debba essere responsabile se non è nelle sue possibilità, in quanto animale. E' come chiedere alle zanzare di non pungerci troppo, perchè se no ci arrabbiamo e le uccidiamo tutte.
adeguare il mondo esterno (corteccia e altro materiale) al suo mondo mentale (un tappo per tappare una buca)
Non c'è nessuna trasformazione della corteccia, ma solo l'individuazione di una funzione, che è individuabile direttamente nell'oggetto originale.
Ah, il tappo è la corteccia e la buca già esiste, quindi non riesco a capire dove sarebbe il mondo mentale...
La corteccia viene trasformata per creare un tappo. Un pò come l'argilla è trasformata per creare un vaso. E con l'oggetto ottenuto, un tappo, si tappa una buca creata dall'elefante stesso allo scopo di abbeverarsi. Quindi, l'elefante si scava la buca per reperire l'acqua, ma essendo lungimirante (al contrario di buona parte degli uomini), per evitare che l'acqua non bevuta evapori, realizza un tappo per tappare la buca ottenendo due vantaggi:
- l'acqua non evapora
- il tappo realizzato può essere usato per accedere all'acqua senza necessità di dover scavare nuovamente un buco, o di dover coprire la buca con altra terra per ottenere lo stesso scopo.
E' un utensile a tutti gli effetti. L'oggetto originale non avrebbe minimamente svolto la stessa funzione.
Anche gli altri animali sono in grado di inventarsi utensili. E le persone che per un motivo o per l'altro sono rimaste tagliate fuori dalla 'civiltà' si sono inselvatichite e non si sono inventate nulla, anzi, quelle sopravvissute sono sopravvissute spesso grazie all'aiuto di altri animali.
adeguare il mondo esterno (una pietra tonda) al suo mondo mentale (una pietra tagliente).
Uguale:
adeguare il mondo esterno (corteccia e altro materiale) al suo mondo mentale (un tappo per tappare una buca)
Complessità, questa sconosciuta.