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Verso le Elezioni Politiche 201(2)3...
G di GIL GALAD
creato il 28 giugno 2012

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GIL GALAD
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GIL GALAD
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Inviato il 20 luglio 2012 18:04 Autore

Una delle cose che tempo è che dopo il voto la situazione sarà caotica con un parlamento ingovernabile e senza una maggioranza in entrambe le Camere e questo porterà ad un nuovo governo dell'ammucchiata che non prefiggerà nulla di buono, è questo è uno degli obiettivi a cui aspira Berlusconi, se non può vincere lui deve cercare di non far vincere nessuno e quindi mantenere lo status quo che gli garantisce di avere carte da giocare su molti piani compresa l'elezione del prossimo PdR.


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FelixJaeger
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FelixJaeger
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Inviato il 23 luglio 2012 9:44

Non sono d'accordo con un paio di punti:

1) Gli elenchi di valori fatti in quella trasmissione possono suonare banali, ma non lo sono. Se non ricordo male, si parlava di valori fondamentali per la vita di ogni nazione civile. E' triste trovare banale ciò.

2) Il politico non è un sintomo. La causa primaria è il popolo. Non ricordo chi l'ha detto, ma qualcuno una volta ha detto "Ogni popolo ha i governanti che si merita". Oppure pensiamo che i nostri politici siano stranieri? Se l'evasione fiscale è così diffusa, se la scarsa propensione al rischio (imprenditoriale in primis, ma anche culturale) domina, se il compromesso è la nostra cifra dominante, quali politici vi aspettate? O siete di quelli che ancora credete nel miracolo che scenderà dal cielo?

 

La verità (secondo me, ovviamente) è che finché la gente non capisce che deve essere lei il cambiamento che vuole, la situazione resterà la stessa. Ecco perché prevedo un bell'exploit del M5S alle prossime elezioni. Con tutte le sue contraddizioni ed i suoi difetti, esso si presenta come un movimento che da voce e spazio a chi rifiuta quei difetti italici. Poi magari rivelerà tutte le sue contraddizioni e imploderà, ma almeno avrà mostrato che un'alternativa è possibile.

Sai cosa? gli elenchi secondo me erano banali non perché dı per se non fossero corretti, ma perché erano totalmente antıquati: erano elenchi di valori che sarebbero potutı essere stilati benissimo dai fondatori della destra e sinistra storica 100 anni fa. Non una parola riguardo all'unione europea, non una parola concreta sull'economia mondiale(ancora litigavano sull'essere Liberali o socialisti moderati)...quindi hai ragione probabilmente, non sono banali, ho sbagliato, ma obsoleti, non al passo con i tempi. Come a mettere a nudo che in 100 anni queste correnti politiche non si siano discostate pıu' di tanto dai loro fondatori(non che io pensi questo, assolutamenter, ma l'impressione ricevuta dagli elenchi é questa).

 

Sul secondo punto sono d'accordo. Montesquieu sosteneva che ogni tipo di governo ha un popolo pıu' o meno abituato a servire, e se esistono gli stati dispotici(la forma di stato peggiore per l'autore) la colpa non é del despota ma dell'ignoranza e dell'ignavia del popolo. pero' io mi pongo una domanda: come si cambiano le cose allora? Ti faccio un esempio: rifrma Gelmini delle universita'. Quante migliaia di studenti, professori, personale ATA hanno scioperato? Quante alternative sono state proposte? Non dico che sarebbe dovuta cambiare la riforma in toto, assolutamente, ma tenere conto della parte civile che si oppone non viene mai fatto! Referendum sull'acqua: é passato con stragrande maggioranza, ora la si sta privatizzando con altre vie, ecc ecc gli esempi sono infiniti. Haı ragione che l'italiano medio vuole lo status quo(non che mi creda superiore a nessuno, ma ci vivo...e sinceramente si, mi sento un po' pıu' coscenzioso di una persona che sta casa a guardare le moto o il grande fratello, va nelle discoteche pıu' tamarre della Toscana, e vota Berlusconi senza NEANCHE sapere perché...cıoé intendo che se glielo chiedi ti risponde boh), ma se comunque la classe politica é indifferente? secondo te come si possono cambiare le cose?


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ValarMorghulis
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ValarMorghulis
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Inviato il 23 luglio 2012 10:54

Oggi come oggi voterei M5S. Semplicemente perchè è l'unica alternativa all'antipolitica dei partiti. Non capisco il discorso dell' "affidarsi al M5S è come entrare in galleria e non sapere cosa ti aspetta alla fine". Quando B. è sceso in campo con il suo partito di plastica si sapeva cosa ci avrebbe atteso alla fine del tunnel? No. In quel momento Berlusconi si poneva esattamente come Beppe Grillo: la vera alternativa alla politica invischiata in Tangentopoli. Nè più nè meno. Tanti italiani gli hanno dato fiducia e poi è finita come tutti ben sappiamo. Chiusa la parentesi storica, il PDL non lo voterei neanche se mi pagassero, non potrei sopportare di rivedere B. alla guida del Paese. Il PD...ogni volta che sento parlare del PD mi viene l'orticaria. Lì dentro non riescono a mettersi d'accordo su come chiamare il partito, figurarsi prendere decisioni che riportino il paese alla stabilità. A "sinistra" non sono nè carne nè pesce, stanno lì a fare le convention e parlano, parlano, parlano, senza mai agire concretamente (che poi significherebbe semplicemente fare opposizione, quanto può essere difficile). Mi sono stufato di vedere Bersani in maniche di camicia, la Bindi che prima dice una cosa e il giorno dopo si smentisce, e compagnia cantante. L'UDC non lo conto proprio. Il SEL potrei votarlo se se ne andasse Vendola, l'IDV non è male ma Di Pietro secondo me non ha le capacità per traghettare l'Italia in un momento così delicato. Non voglio neanche pensare, invece, ad una intera legislatura del governo Monti. Tutto fumo e niente arrosto per lui, visto che i tanto decantati provvedimenti contro i costi inutili della politica si sono rivelati un miraggio e chi se l'è presa in quel posto siamo stati, come sempre, noi cittadini. Non mi basta l'eliminazione delle province per dire che Monti sta facendo bene il suo lavoro, visto che per una cosa giusta ne ha fatte tre sbagliate: la riforma delle pensioni è una di queste. Alla fine della fiera resta dunque quello che ho detto all'inizio: ora come ora M5S a vita, detto da uno che prima preferiva la sinistra. Per fortuna poi sono guarito.


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GIL GALAD
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GIL GALAD
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Inviato il 23 luglio 2012 12:10 Autore

La questione non è cosa Grillo dice contro gli altri partiti e il sistema attuale, tutte cose super condivisibili anche se io le direi con meno volgarità, ma cosa farebbe il suo movimento se mai andasse al governo. Se per fare una giunta a Parma il suo neosindaco ci ha messo una vita quanto ci metterebbero a fare un governo e mi ripeto per fare cosa. Ancora non è chiaro il loro programma e per quel poco che ho sentito o letto mi pare abbastanza demagogico come quando dice di non ripagare più gli interessi sul debito pubblico (certo sarebbe magnifico se si potesse fare senza conseguenze, ma gli stramaledetti mercati e le istituzioni finanziarie e monetarie mondiali non credo sarebbero favorevoli e ci farebbero un mazzo peggio di come stiamo già messi ora). Ora come ora mi ripeto nuovamente voterei scheda bianca, ma con Berlusconi di nuovo in campo all'ultimo potrei turarmi il naso e votare qualche partito del cetrosx ma vediamo tutto può cambiare e se Grillo finalmente comincia non solo a gridare contro tutti e tutto ma anche a spiegare qualcosa allora tutto può accadere.


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joramun
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joramun
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Inviato il 23 luglio 2012 12:13

Sai cosa? gli elenchi secondo me erano banali non perché dı per se non fossero corretti, ma perché erano totalmente antıquati:

È antiquata una riflessione sul nazionalismo e sull'internazionalizzazione (con tutte le valutazioni su discorsi annessi,come ad esempio l'immigrazione)?Probabilmente in Grecia la pensavano cosi,e si sono ritrovati Alba Dorata al 13%.

È antiquata la difesa dei diritti degli operai e delle classi più svantaggiate?È antiquato il dibattito sui diritti civili per quelle parti di società civile che ancora oggi non ne godono?È antiquato il dibattito sulla direzione da dare al capitalismo e sul ruolo che debbono svolgere gli stati nel nuovo contesto economico e finanziario?

 

Per quanto mi riguarda la risposta è NO a tutte le domande,e debbo dire che uno dei motivi per cui sto pensando seriamente di tornare sui miei passi e NON votare M5S è la stupidità di alcuni sui slogan,come appunto il "nè di destra nè di sinistra".


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Metamorfo
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Inviato il 23 luglio 2012 12:55

Sono con Joramun. Il fatto che sia la destra che la sinistra (che il centro) facciano schifo in Italia, non significa che non esistano visioni del mondo che si rifacciano alla destra o alla sinistra.

Tutt'altro: ognuno di noi ha delle idee di tipo politico, sociale, civico, economico ed esistenziale che si configurano come idee di destra e sinistra. Ognuno ha la sua posizione prevalente.

E dunque, ogni persona è di destra o di sinistra (per quanto possa schifare i rappresentanti della sua "parte" nella concretezza politica).

Poi, ci sono le persone che non amano sbilanciarsi, che preferiscono parlare di centro-destra e centro-sinistra. E diciamo che esistono anche queste vie di mezzo.


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^shinobi^
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Inviato il 23 luglio 2012 13:35

Sinceramente sono alquanto combattuto anche io in questo momento.

 

Nessuno mi ispira perché nessuno ha quel quid necessario a fare le cose che servono a tutti e al paese.

L'unica cosa che in generale i nostri politici sono capaci a fare è parlare del nulla per il 50% del tempo e dei massimi sistemi per l'altro 50% del tempo senza entrare mai nei dettagli e fare in sostanza quello che serve ai cittadini.

 

La situazione quindi secondo me è piuttosto desolante.

 

Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, secondo me è una grande cosa a livello locale, nel senso che può appassionare i cittadini e coinvolgerli nelle attività dei comuni e questo porta sicuramente dei benefici nella vita e nello sviluppo dei comuni stessi.

Però a livello nazionale in questo momento non credo che sia la risposta giusta alla situazione.


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Guardiano della notte
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Guardiano della notte
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Inviato il 23 luglio 2012 14:15

Sul secondo punto sono d'accordo. Montesquieu sosteneva che ogni tipo di governo ha un popolo pıu' o meno abituato a servire, e se esistono gli stati dispotici(la forma di stato peggiore per l'autore) la colpa non é del despota ma dell'ignoranza e dell'ignavia del popolo. pero' io mi pongo una domanda: come si cambiano le cose allora? Ti faccio un esempio: rifrma Gelmini delle universita'. Quante migliaia di studenti, professori, personale ATA hanno scioperato? Quante alternative sono state proposte? Non dico che sarebbe dovuta cambiare la riforma in toto, assolutamente, ma tenere conto della parte civile che si oppone non viene mai fatto! Referendum sull'acqua: é passato con stragrande maggioranza, ora la si sta privatizzando con altre vie, ecc ecc gli esempi sono infiniti. Haı ragione che l'italiano medio vuole lo status quo(non che mi creda superiore a nessuno, ma ci vivo...e sinceramente si, mi sento un po' pıu' coscenzioso di una persona che sta casa a guardare le moto o il grande fratello, va nelle discoteche pıu' tamarre della Toscana, e vota Berlusconi senza NEANCHE sapere perché...cıoé intendo che se glielo chiedi ti risponde boh), ma se comunque la classe politica é indifferente? secondo te come si possono cambiare le cose?

 

Ci sono 3 modi affinché la situazione possa cambiare in Italia:

 

1) LA SOLUZIONE UTOPICA

La gente finalmente si sveglia, comincia a comportarsi onestamente, a sudare per rimettere in piedi il Paese (economicamente, politicamente, moralmente) e pretende una seria riforma della politica.

 

2) LA SOLUZIONE DRASTICA

La gente scende in piazza incavolata, gli scontri con le forze dell'ordine si fanno sempre più frequenti e più duri fino a preludere ad una situazione di guerra civile o quasi, i politici più compromessi vengono costretti alla fuga o linciati, casino di vario tipo, non si sa come va a finire.

 

3) LA SOLUZIONE PROBABILE

Arriviamo ai livelli della Grecia, forse anche più in basso e, per pura autoconservazione, riformiamo la situazione. Ma non in maniera ottimale, solo quel tanto che basta per rialzare l'asticella della sopportazione, poi tutto riprende come prima.


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sharingan
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Inviato il 23 luglio 2012 15:23

Sono con Joramun. Il fatto che sia la destra che la sinistra (che il centro) facciano schifo in Italia, non significa che non esistano visioni del mondo che si rifacciano alla destra o alla sinistra.

Tutt'altro: ognuno di noi ha delle idee di tipo politico, sociale, civico, economico ed esistenziale che si configurano come idee di destra e sinistra. Ognuno ha la sua posizione prevalente.

E dunque, ogni persona è di destra o di sinistra (per quanto possa schifare i rappresentanti della sua "parte" nella concretezza politica).

Poi, ci sono le persone che non amano sbilanciarsi, che preferiscono parlare di centro-destra e centro-sinistra. E diciamo che esistono anche queste vie di mezzo.

 

Non so se per forza di cose sia possibile operare una distinzione di questo tipo. Io per lungo tempo non avrei avuto problemi a definirmi di sinistra, adesso non mi sento più del tutto in questa area ma non riesco nemmeno del tutto a ritenermi di destra. Se devo prendere una parola che definisce il mio pensiero in modo più esatto è "liberale". In primis voto per il partito che più di tutti si avvicina a questa definizione, in secondo luogo voto per il partito che può fare meno peggio nella data situazione in cui si trova il Paese.

 

Poichè in Italia, Paese con forte tradizione socialista-cattolica, non si è mai riusciti ad avere una reale concezione "liberale" della politica e dello Stato, allora in linea di massima non posso che passare alla opzione 2 (turata di naso). Io penso che data la situazione economica attuale, con rischi di default, sovranità limitata e con l'Italia che dipende soprattutto da Germania, FMI, BCE, etc... sia estremamente pericoloso votare per M5S, Di Pietro, Lega, etc.... credo anche che la soluzione migliore sia un altro Governo tecnico con ammucchiata, perchè una coalizione di centrosinistra non sarebbe in grado nè di reggersi in piedi (ha già fallito), nè di trattare nel modo giusto con i funzionari europei.

 

 

 

 

Ci sono 3 modi affinché la situazione possa cambiare in Italia:

 

1) LA SOLUZIONE UTOPICA

La gente finalmente si sveglia, comincia a comportarsi onestamente, a sudare per rimettere in piedi il Paese (economicamente, politicamente, moralmente) e pretende una seria riforma della politica.

 

2) LA SOLUZIONE DRASTICA

La gente scende in piazza incavolata, gli scontri con le forze dell'ordine si fanno sempre più frequenti e più duri fino a preludere ad una situazione di guerra civile o quasi, i politici più compromessi vengono costretti alla fuga o linciati, casino di vario tipo, non si sa come va a finire.

 

3) LA SOLUZIONE PROBABILE

Arriviamo ai livelli della Grecia, forse anche più in basso e, per pura autoconservazione, riformiamo la situazione. Ma non in maniera ottimale, solo quel tanto che basta per rialzare l'asticella della sopportazione, poi tutto riprende come prima.

 

4) SOLUZIONE REALISTA

Si fanno le riforme, la mancanza delle quali è il vero motivo del fallimento dell'Italia. A me sembra che si diano motivazioni troppo antropologico-sociali, come se il "Male" fosse ontologicamente connaturato all'italiano che per guarire deve redimersi e farsi "tedesco", mentre si dimenticano i problemi strutturali risolvibili solo dalla politica e tramite le riforme. Giusto ricordarsi di etica ma non esiste solo quella.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 23 luglio 2012 15:29

 

Sono con Joramun. Il fatto che sia la destra che la sinistra (che il centro) facciano schifo in Italia, non significa che non esistano visioni del mondo che si rifacciano alla destra o alla sinistra.

Tutt'altro: ognuno di noi ha delle idee di tipo politico, sociale, civico, economico ed esistenziale che si configurano come idee di destra e sinistra. Ognuno ha la sua posizione prevalente.

E dunque, ogni persona è di destra o di sinistra (per quanto possa schifare i rappresentanti della sua "parte" nella concretezza politica).

Poi, ci sono le persone che non amano sbilanciarsi, che preferiscono parlare di centro-destra e centro-sinistra. E diciamo che esistono anche queste vie di mezzo.

 

Non so se per forza di cose sia possibile operare una distinzione di questo tipo. Io per lungo tempo non avrei avuto problemi a definirmi di sinistra, adesso non mi sento più del tutto in questa area ma non riesco nemmeno del tutto a ritenermi di destra. Se devo prendere una parola che definisce il mio pensiero in modo più esatto è "liberale". In primis voto per il partito che più di tutti si avvicina a questa definizione, in secondo luogo voto per il partito che può fare meno peggio nella data situazione in cui si trova il Paese.

 

Io ho distinto tra idee e politica concreta. Tu parli di voto, quindi ti riferisci al concreto politico.

Sicuramente, le tue idee sul sociale, sull'economia, sull'esistenza, e la tua visione del mondo e della politica ti classificano in persona di destra o di sinistra.


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Inviato il 23 luglio 2012 15:41

4) SOLUZIONE REALISTA

Si fanno le riforme, la mancanza delle quali è il vero motivo del fallimento dell'Italia. A me sembra che si diano motivazioni troppo antropologico-sociali, come se il "Male" fosse ontologicamente connaturato all'italiano che per guarire deve redimersi e farsi "tedesco", mentre si dimenticano i problemi strutturali risolvibili solo dalla politica e tramite le riforme. Giusto ricordarsi di etica ma non esiste solo quella.

 

E perché secondo te le riforme non si fanno? Chi le deve fare? I politici, giusto. Ma i politici, di quale gruppo fanno parte? Della popolazione. Chi li elegge? La popolazione votante.

L'etica è alla base di tutto, se non c'è quella la democrazia finisce per diventare semplicemente un astuto modo per avere potere dando al popolo l'illusione di avere la situazione in pugno.


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Inviato il 23 luglio 2012 15:57

C'è un probelma di termini secondo me: per Destra e Sinistra si intendono sia gli schieramenti politici sia le ideologie. Se in un contesto partitico sono termini che possono avere senso perché rispecchiano delle (auto)definizioni, in senso ideologico non hanno alcun senso.

Sarebbe più corretto parlare di statalisti, liberali, libertari, liberisti, ambientalisti etc etc.

Il bipolarismo [ideologico] è una visione artificiale e distorta, perciò trovo che sia un pessimo modello su cui valutare la situazione politica.

 

 

Il problema dell'Italia è che i suoi problemi non sono ristretti alla dimensione nazionale, bensì si trova in un contesto globale drammatico; non nel senso della crisi economica (endemica) degli ultimi due decenni, quanto della gravissima mancanza di giustizia sociale. Il sistema cosidetto "capitalistico" (virgolettato perché è capitalistico solo laddove conviene) ha causato e sta causando una quantità di problemi enorme, problemi che non sono risolvibili se non ripensando e modificando radicalmente il sistema stesso; l'Italia è solo un legno trasportato dalla corrente.

Perciò le elezioni in Italia hanno un'importanza relativa (ripeto: non solo per la situazione globale, ma anche per l'Italia stessa). Un altro governo Berlusconi causerebbe forse un declino molto rapido ma soprattutto meno dignitoso, mentre un altro governo Monti garantirebbe un declino quasi altrettanto rapido, ma molto più dignitoso(sono tutti professori). Un governo Bersani.. no scusate, questo non riesco ad immaginarlo. :)

 

Alle elezioni probabilmente (ri)voterei Sinistra Critica, che ideologicamente mi è vicina su lavoro, pacifismo, equità sociale.


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sharingan
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Inviato il 23 luglio 2012 16:06

Io ho distinto tra idee e politica concreta. Tu parli di voto, quindi ti riferisci al concreto politico.

Sicuramente, le tue idee sul sociale, sull'economia, sull'esistenza, e la tua visione del mondo e della politica ti classificano in persona di destra o di sinistra.

 

Cameron è favorevole ai matrimoni gay, Rosy Bindy non lo è. Questo fa di Cameron un uomo di sinistra e Rosy Bindi una di destra?

 

 

4) SOLUZIONE REALISTA

Si fanno le riforme, la mancanza delle quali è il vero motivo del fallimento dell'Italia. A me sembra che si diano motivazioni troppo antropologico-sociali, come se il "Male" fosse ontologicamente connaturato all'italiano che per guarire deve redimersi e farsi "tedesco", mentre si dimenticano i problemi strutturali risolvibili solo dalla politica e tramite le riforme. Giusto ricordarsi di etica ma non esiste solo quella.

 

E perché secondo te le riforme non si fanno? Chi le deve fare? I politici, giusto. Ma i politici, di quale gruppo fanno parte? Della popolazione. Chi li elegge? La popolazione votante.

L'etica è alla base di tutto, se non c'è quella la democrazia finisce per diventare semplicemente un astuto modo per avere potere dando al popolo l'illusione di avere la situazione in pugno.

 

La democrazia moderna è rappresentativa, non diretta. Io delego una persona a rappresentarmi, sperando che questa faccia determinate cose, ma poi costui non è tenuto a rispettare questo mandato. Senza contare che magari quello per cui voto io nemmeno vince.

 

Ma non è questo il punto. I comportamenti umani sono determinati da vari fattori e la propria cultura di riferimento è vincolata a quella che è la reale situazione sul campo. Esempio:

 

Gli italiani pagano tante tasse perchè evadono troppo oppure evadono troppo perchè pagano tante tasse? Nel primo caso il pagare troppe tasse sarebbe da considerare una giusta punizione perchè conseguenza di un comportamento immorale (lo Stato ha bisogno di un tot di soldi, noi gliene diamo meno e allora è costretto a chiedercene di più). Nel secondo caso il cittadino evade per difesa: lo Stato chiede troppo e quindi è costretto a non dare allo Stato tutto quello che chiede.

 

Penso che ogni discorso sull'etica debba partire da questi presupposti, altrimenti è davvero difficile comprendere che cosa l'etica sia. Non compare di certo per grazia divina.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
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The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 23 luglio 2012 16:22

 

Cameron è favorevole ai matrimoni gay, Rosy Bindy non lo è. Questo fa di Cameron un uomo di sinistra e Rosy Bindi una di destra?

 

 

Sul fatto che Rosy Bindi sia di sinistra, per come intendo io la sinistra, avrei molti dubbi.

Poi, se uno crede di essere di sinistra, o di destra, non è detto che lo sia.

Io slegherei proprio i politici (soprattutto quelli italiani) dalle idee o ideologie: ho idea che gli interesti particolaristici e personali scavalchino tutto, e che praticamente nessuno abbia veri ideali.

 

A parte questo, io ho parlato di posizione prevalente: non è detto che una persona con idee di sinistra non possa averne una di tipo diverso su un paio di questioni, o viceversa. Ma alla fine, avrà la stragrande maggioranza di idee che si configurano in una soltanto delle due posizioni (a meno che non sia una persona particolarmenti incoerente, o "caotica").



joramun
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joramun
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Inviato il 23 luglio 2012 17:10

Cameron è favorevole ai matrimoni gay, Rosy Bindy non lo è. Questo fa di Cameron un uomo di sinistra e Rosy Bindi una di destra?

No,di destra no.Ma se Rosy Bindi è di sinistra io sono Brigitte Bardot.

 

A meno che l'essere di sinistra di Rosy Bindi non sia questo:

 

http-~~-//www.youtube.com/watch?v=dr4ubQW6XS8&feature=related


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