Uno dei miei capitoli preferiti della prima parte del libro, l'ambiguità di tutta la scena è fenomenale. Da una parte il senso di impotenza di Davos e l'atmosfera da tragedia (il destino che avanza inesorabile...) data dalla notizia che in AFFC Cersei aveva ricevuto, dall'altra l'impressione che sia tutta una farsa con la bambina che dice esattamente perché dovrebbe esserlo.Davos III: Il lungo dialogo è carino, anche se ho trovato esagerato usarlo per riempire un capitolo intero. Forse quello che viene detto e accade è un po’ troppo prevedibile, forse il dialogo non è così bello da poter essere così lungo. Non mi soddisfa del tutto, ecco. Comunque non è male.
Al contrario di molti di voi, io ho apprezzato i capitoli di Tyrion, soprattutto nella prima parte, e non credo che numericamente si potessero ridurre tanto. Considerato che la sua trama deve far tornare in campo Illyrio e Jorah Mormont, presentare l'allegra combriccola di Griff, pseudo-Aegon, Septa Lemore e più tardi Moqorro (un sacco di gente che probabilmente più avanti avrà un ruolo importante), presentare un po' di Essos, mostrare la reazione di Tyrion agli eventi finali di ASOS (mi sembra il minimo che sia rimasto sconvolto e continui a ripetersi certe frasi e rivedere certe scene!) e farlo arrivare a Meereen...farlo in meno spazio avrebbe voluto dire farlo in modo molto frettoloso. Già così il rientro in scena di Mormont è una delle cose che mi hanno convinto meno di tutto il libro.A questo punto, tanto valeva scrivere la metà dei capitoli di Tyrion, piuttosto che allungare il brodo in questo modo.
Devo però ammettere che l'ultima parte delle sue vicende ha un po' deluso anche me, un po' perché manca un'esplosione finale, un po' perché il rapporto con Penny (non la definirei proprio una storia d'amore), che all'inizio sembrava più volersi concentrare con il confronto di Tyrion con quella che sarebbe stata la sua posizione nel mondo se non fosse stato un Lannister, si riduce al confronto innocenza-disillusione, già ampiamente trattato con Sansa nei primi volumi e francamente stavolta poco brillante.
Dany IV: Ditemi che ho dei gusti del cavolo, ma mi è piaciuto pure questo :-P Il dialogo con Hizdahr è ben fatto, cè una bella tensione tra i due riguardo alla fiducia e alla convenienza del matrimonio. Tra laltro lui non è del tutto da buttare come personaggio, sembra abbastanza furbo. Già prima con le fosse di combattimento si era un po distinto. Per ora lunico di Meeren decente è lui. Il dialogo con Galazza Galare non è altrettanto avvincente, però serve. Quello con Daario a me ha fatto ridere! Cè lei tutta vogliosa che cerca di mantenere la dignità e lui che la provoca ancora di più. Trovo divertenti anche i consigli di Daario di ammazzare tutti, e poi la battuta sui cani e le lingue dei bugiardi. Ahah. Sarò demente io " />
The Lost Lord: Un buon capitolo, soprattutto per la mole di contenuti e informazioni importanti per la trama. Sono contenta di vedere che il dialogo tra Tyrion e Aegon ha influenzato gli eventi, proprio come speravo. Jon Connington (che ho già detto che come personaggio secondario non mi dispiaceva) in veste di PdV non mi è sembrato aver guadagnato granché in profondità, più che altro è utile per la trama… Però il finale con la scoperta della malattia, oltre ad essere un bel colpo di scena in sé, gli regala dei punti in più. Di PdV di malati terminali non ce ne sono ancora stati, potrebbe essere interessante la cosa…
The Windblown: niente da fare, per ora i capitoli di Quentyn non mi piacciono. Sono contenta di averlo perlomeno trovato subito alla baia degli schiavisti, perché di un suo capitolo di viaggio in nave non me avevo voglia. Però cè tutta una luuunga sfilza di personaggetti senza carisma e probabilmente anche senza importanza, presentati sotto forma di elenco e senza scene incisive. Poi in generale la situazione è troppo raccontata sotto forma di riassunto, occupando però svariate pagine. Non mi sembra che vedere la baia degli schiavisti dallesterno di Meeren sia necessario, ma sarebbe potuto piacermi (nella sua crudezza) se fosse stato scritto meglio. Boh, magari in italiano lo apprezzerò di più perché sarà più scorrevole... Lunica parte che mi è piaciuta è quando Quentyn sente circolare voci sulla perversione di Dany e ha paura di lei. Ahah. E anche lunico momento che gli dà una caratterizzazione più vivida, perché per il resto non mi sembra ancora granchè. Sì, è riluttante a fare cose disonorevoli… ma ormai di personaggi così ne abbiamo visti parecchi, ben più approfonditi. Peccato, perché sarebbe stato interessante approfondire come da una famiglia come i Martell sia venuto fuori tipo tranquillino e insicuro come lui. Ah sì, poi anche il dialogo conclusivo è buono e permette finalmente alla trama di ingranare. Speriem...
The Wayward Bride: Bel capitolo. Nonostante sia molto lungo (anche troppo) si è fatto leggere volentieri. Lunica cosa utile per la macrotrama è mostrare i movimenti di Stannis, però mi sono piaciute anche altre cose. Ci sono questi uomini di ferro (che si sa quanto sono fissati col mare) circondati dalla foresta del nord, in una terra tanto diversa dalla loro, con gli alberi che sembrano cattivi. Prima quel senso di attesa, poi la fuga nei boschi e la battaglia. I piratacci non mi sono mai stati troppo simpatici e meritavano di essere cacciati in quel modo, eppure mi è dispiaciuto per loro. Questo significa che il capitolo è venuto bene. Asha come PdV non è che mi faccia impazzire, è un po troppo la solita donna guerriera, però qui la sua storia è interessante. Prima la vedevamo tutta sicura di sé, benvoluta dal padre, in una posizione abbastanza privilegiata. Ora invece è in questa situazione di sconfitta senza gloria, che sembra non offrire scampo. Tutto in contrasto con la sua immagine di donna supercool. Però ho un paio di critiche specifiche. La lettera scritta col sangue è una pacchianata, sembra di essere nella Spada della Verità. La scena di sesso si dilunga un po gratuitamente.
Tyrion VII: Il problema di questo capitolo è che si dilunga troooppo, specialmente nella descrizione di Volantis (che tra laltro cè già stata in quello di Quentyn). Per molte pagine è noioso. Però dopo averlo finito la mia impressione non è stata negativa. Mi è piaciuta linterazione tra Tyrion e Jorah (con lequivoco sulla regina e il chiarimento solo verso la fine), la vedova ex-schiava è un personaggio carino e la storia un po prosegue. Spero che la città di Volantis in futuro svolga un qualche ruolo, in modo da dare un senso a tutte le informazioni sulla sua politica. Anche questa storia dei preti rossi pro-Dany spero che serva qualcosa. Fino ad ora non mi ha dato fastidio la ripetitività dei pensieri di Tyrion, ma in questo capitolo ha pensato davvero troppe volte alle balestra.
Comunque, nonostante i difetti, per il momento devo dire che:
- Non trovo affatto la sua storyline pasticciata. Tyrion deve andare da Dany, allo stesso tempo deve prima stare con Aegon (rivelandoci la sua esistenza e influenzandone le scelte), che però dopo deve andare in direzione opposta a quella di Tyrion. In questottica il rapimento da parte di Jorah è un ottimo espediente, utile e coerente, per separare due filoni non appena lutilità della loro unione è venuta meno.
- Capisco che i fans di Tyrion siano delusi nel vederlo così passivo, moscio e anche un po irritante, però mi sembra unevoluzione più che credibile. A Westeros era in una posizione di prestigio e aveva grosse responsabilità politiche, quindi aveva modo di mettere pienamente a frutto il suo talento. Qui non è nessuno e non ha niente, è ovvio che le cose siano cambiate. Questa sua situazione, unita ai casini che gli sono capitati, fa anche emergere di più i suoi difetti, che però si possono scorgere anche prima. E sempre stato piuttosto lamentoso, e anche infantile nel non trattenersi dal fare battute volgari in continuazione. Ora però questi aspetti si notano di più, proprio perché è diventato passivo e depresso.
Su Penny ancora non mi esprimo.
Jon VI: capitolo bellissimo, uno dei migliori in assoluto finora. Corto, denso, e molto drammatico. Lo scontro tra Jon e Rattleshirt/Mance è epico. Poi si viene a sapere di Arya e si ripresenta lo stesso tema del capitolo di Ned in AGOT in prigione: il conflitto tra il dovere e lamore, però in una situazione molto diversa. Sigh. Atmosfera penetrante, con il freddo che sembra emanare dalle pagine anche in pieno agosto. Dialogo interessante con Melisandre, pieno di mistero e conflitto.
Rimandati a TWOW.
Jaime Lannister: carino lo spiegone sulla rivalità Bracken/Blackwood, interessante vedere Jaime ancora nella veste di diplomatico, ma il cliffhanger lasciato in sospeso (ancora) lascia un pò l'amaro in bocca, e non permette di promuoverlo.
Ad ogni modo, che la mossa di Brienne sia una trappola lo si capisce lontano un kilometro ("devi venire da solo", vabbè), oltre ad avere ben poco senso che sia il Mastino a detenere Sansa (ha abbandonato Approdo del Re molto prima della fanciulla Stark), ne si capisce cosa potrebbe volere Clegane dal Lord Comandante della Guardia Reale.
Spero con tutto il cuore che Jaime non finisca nelle fauci di quell'aborto di Zombie, soprattutto per colpa di un paracarro di personaggio quale Brienne.
Insomma se ci va, ci vada preparato.
Se poi riuscisse pure a far secca Catelyn una volta per tutte...
Victarion Greyjoy: fatta esclusione per Theon, che fa storia a se in quanto a complessità e approfondimento, è il Greyjoy che più mi piace. E' nella posizione di avere un ruolo molto importante per gli equilibri della storia, comanda una grande flotta e detiene un artefatto magico che sembra essere estremamente potente. Ecco perchè avrei preferito che Martin gli facesse fare di più che non navigare e salvare Moqorro.
Confido che il suo arrivo sarà la molla che spingerà finalmente Daenerys ad andarsene da quel buco di Meereen.
Le potenzialità ci sono tutte, vedremo se diverranno realtà.
Melisandre: un capitolo è davvero troppo poco per un personaggio così misterioso.
Doran Martell/Arianne Martell/Serpi delle Sabbie: non parlo di Hotah che è praticamente una colonna con occhi ed orecchie. Il povero Doran ancora non sa che il suo magnifico piano per unirsi a Daenerys è stato mandato alle ortiche da quel genio di suo figlio, e nell'attesa comunque si tiene attivo.
Manda Obara ad accompagnare Balon Swann nella tana di Darkstar (io tiferò per l'ineffabile Guardia Reale, ma ho come la sensazione che Martin lo farà morire come un pollo in stile Arys Oakheart), Nymeria prende posto nel Consiglio Ristretto (unica donna, unica dorniana, unica bastarda...ci sarà da ridere) e Tyene va a fare la spia nel Credo come già Sarella sta facendo la spia nella Cittadella.
Tutto molto bello, ma niente di tutto ciò è risolutivo.
Certo...è appena sbarcato un altro Targaryen molto più battagliero di Daenerys, e Dorne ha 50000 unità di forze fresche che non hanno ancora mai combattuto, senza contare che l'esercito dei Tyrell è molto lontano da Alto Giardino (e li c'è Willas, l'erede di Mace) ed i Lannister sono praticamente allo sbando.
Fossi in Doran, impacchetterei la bella Arianne vestita solo di un velo di seta, e la farei recapitare dritta dritta a Capo Tempesta; dopo di che mi terrei pronto ad entrare finalmente in guerra.
Arya Stark: Primo capitolo inutile e noioso, secondo capitolo bello ed interessante. Pareggio, vedremo in futuro.
Ok, impressioni finali a caldo, ho finito aDwD un'oretta fa.
Promosso a pieni voti tutto il Nord:
di Branvediamo anche troppo poco, avrei voluto sapere di più sulla magie dei weirwoood, sulle sue potenzialità da warg, su che fine lo aspetta, sulle sorti dei suoi compagni -per inciso, credo che l'unico condannato a morte certa per ora sia Jojen " /> penso che Meera, Hodor e Summer abbiano qualche possibilità di sopravvivere e, mi auguro, di riportare con sè un Bran non tramutato in albero. Mi fa troppa pena immaginarlo così per sempre!
Jon è stato eccezionale, davvero. Mi è sempre piaciuto come personaggio, l'ho amato ancora di più nelle vesti di comandante circondato dal dubbio e dal tradimento. Non riesco a credere che sia morto (e spero con tutto il cuore che non lo sia), ma non voglio vederlo in Ghost, sarebbe del tutto inutile. Propendo per un intervento di Melisandre (sempre nel caso che non sia davvero AA rinato, il che mi può anche andare bene). A proposito, l'unico capitolo di Melisandre mi è piaciuto; saperla in buona fede (e sapere che ha cercato di difendere il figlio di Davos dal pericolo della spedizione -suicida!- di Stannis) me l'ha fatta rivalutare molto. Spero di rivederla come POV.
Theon, raccapricciante ma scritto molto bene, i suoi capitoli insieme a quelli di Jon sono quelli che più mi hanno presa. Non l'ho perdonato per il sacco di Winterfell, non mi sta chissà quanto più simpatico di prima, ma lo compatisco e mi aspetto che giochi un ruolo importante nei successivi due (?) libri. Penso che Asha (pg piuttosto inutile, ma non sgradevole da leggere) possa pensare di invocare un altro kingsmoot (scusate, non mi viene la traduzione italiana) sfruttando l'assenza di Theon nel precedente. Sempre che sopravvivano alle tempeste inverrnali e non siano stati catturati veramente da Ramsay con tutta l'allegra brigata di Stannis, ma ne dubito fortemente, altrimenti R nella famosa lettera non avrebbe insistito sul rivolere indietro la sua sposa e Theon, che a rigor di logica dovrebbero trovarsi insieme a Stannis...insomma, penso che la lettera sia solo un tentativo di provocazione (riuscito) a Jon.
Promosso anche Davos, d'altronde è un pg che mi piace molto, apprezzo il suo essere così comunemente reale (e onesto, per quel che vale nel mondo di GRRM).
DiJaime avrei voluto leggere molto, molto altro. E' un POV che adoro, ma ridotto ad un solo capitolo che si chiude con un altro, maledetto, ennesimo cliffhanger.. Non può morire così, merita almeno un capitolo per la sua morte! Non ho mai avuto niente contro Cat, ma a questo punto spero che Jaime e Brienne si coalizzino e eliminino Stoneheart, davvero.
Stesso discorso per Cersei: nonostante sia un pg che odio, i suoi POV sono sempre tra i migliori. I suoi capitoli, insieme all'epilogo, sono la dimostrazione che a Martin vengono molto meglio gli intrighi di palazzo piuttsto che le grandi avventure nell'ignoto Est..
Essos è infatti il vero punto dolente di tutto il libro: salvo Arya, che però voglio vedere tornare in azione a Westeros e riprendere il suo nome di Stark. Vorrei sapere di più sulla magia dei Faceless Men e su come funziona la faccenda del cambiamento di faccia.. mm..
Tyrion: il personaggio è sempre ben costruito, godibilissimo da leggere nonostante il continuo ripensare all'uccisione del padre e a Tysha.. che poi non capisco come lui, cinico e disilluso per eccellenza, possa davvero sperare di incontrarla di nuovo (o come possa illudersi di cercarla! solo io credo che sia morta da tempo immemorabile? o che comunque se anche il nostro nano preferito le si presentasse davanti non saprebbe cosa farsene? -.-) . Bello rivedere Jorah (io sono sempre stata dalla sua parte e anti Dany), completamente inutile Penny; ci mancava una giovane nana che vive nello stesso mondo finto in cui viveva Sansa prima... inutile, ripeto, davvero inutile. Comunque troppo lunghe le peripezie di Tyrion, che anche stavolta lasciano ad un nulla di fatto: i capitoli si salvano perchè è un personaggio che funzione, dovunque lo si metta, ma l'ambientazione lascia a desiderare.. riguardo l'incontro con Aegon, sono abbastanza predisposta a pensare che sia il vero erede, il che mi va benissimo, se serve a privare Daenerys del trono. Forza Aegon e Golden Company!
Daenerys è la grande delusione del libro. Non l'ho mai amata, ma stavolta sono veramente troppi i suoi capitoli, che si ripetono sempre uguali, con sempre gli stessi problemi.. purtroppo temo che per come l'abbiamo lasciata sia possibilissimo vederla tornare con un khalashar nuovo di zecca che la porti trionfante a Westeros :S spero di cuore di no, ripeto, io a questo punto tifo per Aegon sul trono. Oppure per Victarion che si prenda i draghi di Dany grazie al corno, andrebbe bene anche così.
Quentyn mi ha fatto pena, insicuro e amorfo com'è. Una morte stupida per una vita priva di grande rilevanza, ma avrei tanto voluto che sopravvivesse, soprattutto quando i suoi pensieri ci hanno mostrato come avrebbe voluto tornare a casa, baciare la ragazza che gli piaceva, avere figli, etc etc. Povero.
In conclusione, un libro non all'altezza dei precedenti, seppur scorrevole e scritto come al solito con grande abilità... Ha dei bei momenti, ma è statico, troppo. Al 5 libro su 7 (non che io ci creda davvero che possano essere 7) uno comincia ad aspettarsi che le diverse affascinanti sottotrame confluiscano.. Anche aFfC era piuttosto dispersivo sotto questo punto di vista, ma era ambientato a Westeros, ambientazione che funziona molto meglio, e offriva POV a mio parere migliori (i grandi assenti di questo libro, Jaime -un capitolo è davvero poco!- e Sansa, pg che non sopporto ma che, nonostante questo, è tra le trame più interessanti della saga) e una trama più coinvolgente (la caduta di Cersei è stata una lettura magnifica). Chiedo perdono per il post chilometrico
Finito. Tre giorni fa veramente. Su gentile richiesta ci riprovo e forse oggi non mi faccio mangiare almeno il post di commento generale.
Primo, a me è piaciuto. Tanto. Più di Feast - che anche lui a me era piaciuto. Più di aSoS forse, meno di aCoK ma quello è normale ^^.
In generale il libro perde, inevitabilmente, su un problema prevedibile: dopo tanti anni di teorie, speculazioni e discussioni non c'è stato nemmeno un colpo di scena (e ce ne sono, non pochi, belli e in media molto ben costruiti) che mi abbia veramente sorpreso: insomma, la morte di Renly è così improvvisa e brutale che si va avanti di corsa sorvolando anche su errori grossolani come gli occhi cangianti; invece il corvo con 3 occhi fa la sua porca figura...per mezzo secondo. Poi uno pensa 'ok lo sapevo' e fa le pulci alla descrizione del nido dei Figli...
Per fortuna, le descrizioni sono un gran bel vedere. Annoieranno chi è abituato ai capovolgimenti di trama continui e all'azione, ma direi che ormai il mondo, non più solo personaggi e intrighi, al ciccione sta venendo su bene. E a me è piaciuto vederlo: il nord in autunno è impressionante, chissà che dovrà inventarsi per l'inverno. Per motivi diversi tra loro, quelle descrizioni gelate mi sono anche sembrate molto ben integrate 'nei personaggi' e nella loro storia (pov di Jon e Theon soprattutto). Lo stesso per Tyrion, che non si evolve molto perchè è un pg che non ha bisogno di evoluzione ma è già sfaccettato così: qui esce fuori di nuovo la sua parte curiosa ed erudita, vista solo nel primo libro, che si accompagna al solito nano astuto e sarcastico che si barcamena contro i 'grandi'; e vedere i paesaggi esotici con i suoi occhi (e sentire quello che GDN chiama 'infodumping' con la sua bocca) mi è sembrato molto azzeccato.
Poi, in generale più paesaggi e meno banchetti da mille portate, mi sembra anche quello un passo avanti :P
All'est, questi tocchi di colore mi hanno aiutato nella lettura di pov e pg che non mi sono simpatici e forse mai lo saranno. Troppo Dany e Selmy e poco Bran e Davos. Ma questa è un'opinione molto poco oggettiva, non è che i capitoli di Dany peggiorino o migliorino rispetto al passato. Forse anzi lei è persino un minimo più credibile - a parte la scena con Drogon che è la più ridicola dei 5 libri XD - con la sua cotta adolescenziale per quel capitano insulso.
Altro punto poco soddisfacente, la solitudine dei pov. Non ce l'ha proprio fatta a rimettere insieme a caso un po' di principali, eh? Anche se per fortuna da metà un po' ha stretto e qualche accoppiata assurda e meno assurda, come in passato, è spuntata fuori. Speriamo bene per WoW.
Non bene un paio di linee narrative che a questo punto sembrano proprio non sfociare in nulla. Quentyn e la trama di Doran, se le cose restano così, bisogna ammettere che non c'era motivo di inserirle. Narrativamente un loop aperto e chiuso, e un pg tra l'altro abbastanza piatto fino all'ultimo capitolo XD, anche se piuttosto simpatico; questo sarà difficile da rimediare o giustificare, nè mi sembrano un granchè i due dorniani, tanto da decidere di portarli avanti. Stesso rischio che si profila per Victarion (che almeno è più antipatico ma più corposo...bigotto idiota). Magari li ho letti senza attenzione perchè erano legati a Dany e mi sono persa qualcosa io :P.
Infine, ho letto in più di un commento che Martin si sta 'ammorbidendo' e tende a salvare i pg principali.
OO
mi sa che non abbiamo le stesse idee su 'principali' e 'salvare'...la trama sarebbe meno 'cattiva' perchè muoiono solo un pov e mezzo, forse due, perchè Jojen non muore di polmonite e Qarl non viene bruciato (come anche io mi aspettavo, in effetti)? Beh, in compenso...il pucciosissimo Bran che consorzia con i morti e fa cose che un bruto vecchio cattivo e incallito considera (giustamente) un abominio. L'onorevole Brienne che a quanto pare tradisce l'uomo per cui ha una cotta per salvarsi la pelle. I simpatici Manderly, ultimi alfieri 'positivi' del Nord (è così che mi sembra li veda la popolazione qui in Torre, almeno), che si comportano letteralmente come i Frey. L'orribile destino di ser Gregor confermato, ma poveraccio. Varys che rimane sempre più invischiato nel suo, sempre meno giustificabile, giochetto 'per il bene superiore' (non sembra proprio più così..si sta rivelando malvagio). E Cersei e il potere delle maledette chiese, ne vogliamo parlare?
Ok, sono io la prima a dire che quella di Theon mette in ombra tutte le altre - nonchè gran parte di tragedie passate decisamente 'pulite' a confronto -. Però, dai, in questo libro di discese agli inferi ce ne sono eccome oO. Mi sembra più che abbastanza per mantenere la media di cattiveria di Martin.
Ed ora, AryaSnow si legge TUTTO il post chilometrico e se ne vuole ancora...si, lo so cosa vuoi, devo commentare i capitoli di Jon...dopo
mi unisco ai numerosi che l'hanno finito di leggere (precisamente tipo 6 ore fa').
Capisco chi ha scritto che il libro non è piaciuto come gli altri... ma a me è piaciuto lo stesso. certo non come Tempesta, ma è un tipo diverso di libro.
La situazione al Nord tiene incollati, costruita bene, gestita al meglio.. un BIG UP per Lord Manderly che ho sempre disprezzato e invece salta fuori come diaboico 0.0. tutti i personaggi coinvolti sono caratterizzati bene, la trama coinvolge ed è un vero piacere leggere di theon distrutto, brancolante e animalesco. se lo meritava.. Jon semplicemente immenso, però tira troppo la corda e su qualche scelta ero d'accordo con Marsh, ma in fondo snow ci piace perchè è mezzo bruto, un quarto comandante e un quarto un ragazzino di 20 anni. è morto? mah, sinceramente non credo, vorrei solo che non lo reincarnasse in Spettro che altrimenti sfioriamo il trash. Asha mi è piaciuta, un po' inutile ai fini della trama ma i capitoli mi piacciono. Davos 2 spanne sopra come al solito, però avrei preferito un bel capitoletto su di lui su skagos.
Sulla situazione al di là del Narrow sea.. ha 2 grosse grosse delusioni per me: la prima e più cocente è quentyn Martell: da lealista ho sempre un occhio di riguardo per i Martell, ma qui Quentyn (che già non brilla come personaggio, l'ho trovato parecchio scontato e piatto) si comporta come neanche lo scemo del villaggio farebbe, ed è un peccato perchè c'era la possibilità di fare un ottimo personaggio. Cioè spacca più victarion che ha 3 capitoli in croce. la seconda delusione è Danaerys.
Ok, non mi è mai piaciuta eccessivamente, ma alm eno alternava momenti "oh quanto mi piacciono i mini- pony" a momenti "sono una targaryen non farmi girar le balle o ti brucio"... in questo libro.. cosa fa? a parte sposare un cippalippa del piffero e volare a random encounter su drogon e perdersi come una ragazzina di fronte ai poster di twilight.. e Daario qui...Daario là, ma dico io la vuoi smettere?!? addestra i draghi, fai su baracca&burattini, sposati il Martell e torna a casa che diamine! la disprezzo
il novello Aegon invece è molto più interessante, insieme a Connington e tutta l'allegra baracca della compagnia (si patteggiavano per i Blackfyre, ma sinceramente con 2 soli targ rimasti, non mi sembra il caso di far gli schizzinosi) che sinceramente adoro (e fra di loro c'è un lothson quindi un big up!). Arya.. bhè ok carino l'addestramento, il cambio faccia ecc... però io la voglio vedere al nord, riprendere la sua lupa e prendere il posto che le spetta.. il prima possibile.
I capitoli di Tyrion mi piacciono, ok ha perso la verve maligna che mi faceva impazzire, ma il personaggio è un po' cambiato, è diventato più cupo e rancoroso, quindi ci sta e mi piacciono le sue descrizioni del territorio della rhoyne e di Volantis, delle quali non sapevamo quasi nulla, unico neo negativo : PENNY hai rotto! sparisci nel nulla al quale appartieni, grazie.
Insomma, tirando i fili: un buon libro, ma lascia aperte troppe questioni che mi divoreranno di curiosità per i prossimi 4-5 anni.
L'unica nota a margine: Sembra che la teoria R+L=J non regga più, bella da immaginare eh, però Barristan e lady Dustin sono abbastanza chiari.. anche se dei punti di domanda rimangono
L'unica nota a margine: Sembra che la teoria R+L=J non regga più, bella da immaginare eh, però Barristan e lady Dustin sono abbastanza chiari.. anche se dei punti di domanda rimangono
A me pare invece che la teoria regga ancora di più. Se Ashara aveva una liason con Brandon Stark difficilmente avrebbe potuta averla anche con Ned. Quindi caduta la principale alternativa, non resta che la teoria principale.
PS.: su Ashara, Brandon e Ned sarebbe giusto aprire un topic apposito. Edit, ne ho aperto uno: http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=10620&pid=356992&st=0entry356992
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
più rileggo il libro
più leggo i vostri commenti
più resto perplesso
il mio giudizio è sempre più negativo
non è affatto un brutto libro
ed è sempre scritto bene (anche se meno bene dei primi)
ma dal punto di vista narrativo ragazzi c'è un impoverimento mica da poco
anche rispetto ad AFFC (che di contro ho rivalutato)
la trama non va praticamente da nessuna parte
c'è sempre più una deriva verso la serialità e l'accumulazione
a discapito dell'unità narrativa e della compattezza che in un romanzo deve essere essenziale
io ho riletto ACoK giusto prima di ADwD
il paragone non si pone neppure, nel primo c'è un'eleganza nelle soluzioni
che in ADwD è andata completamente persa
Questo senza parlare della mediocrità, già rilevata da molti e con parole assai sagaci
dell'ambientazione di Essos e soprattutto della plotline di Dany
passi che la mia adorata si trasformi da una dea della guerra in una demente
ma una cribbio di giustificazione logica sarebbe gradita
e comunque, Martin in questi 5 anni ha letto troppo i forum
ma proprio troppo, troppo troppo
e con le sue easter eggs ed i suoi cliffhanger ed i suoi giochetti
ha francamente scocciato
quantomeno il sottoscritto
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Ieri finalmente l'ho finito anch'io
Complessivamente mi è piaciuto, anche se voglio rileggerlo per cogliere tante piccole cose che non ho colto (alcune delle quali ho trovato qui sul forum e sono caduto dalle nuvole " />).
Diciamo che, a livello di prima impressione, siamo ancora distanti da ASoS, ma siamo altrettanto distanti da AFfC.
Analizzando un po' più a fondo, partirei dal libro "gemello", cioé AFfC.
Alla luce di ADwD, credo che il difetto principale del libro precedente fosse l'eccessiva frammentarietà. Insomma, le trame in qualche modo dovrebbero incrociarsi, invece FEAST dava l'impressione di avere una serie di trame (una maggiore ad Approdo del Re, tante altre minori) sostanzialmente slegate le une dalle altre. Spesso paradossalmente l'unico elemento di congiunzione sembrava essere Daenerys, che però mancava.
Al contrario, ho trovato questo libro molto meno frammentario.
In particolare, i continui collegamenti tra le trame del Nord mi sembrano uno dei punti di forza del libro. E all'est c'è quanto meno una convergenza, che riprende ed approfondisce quel percorso verso Meereen che era iniziato nel libro precedente.
Certo, se AFfC e ADdW fossero stati un solo libro, come dovevano essere, magari eliminando qualche linea narrativa secondaria e riducendo un po' quelle principali, sarebbe stato molto meglio - sarebbe venuto fuori un signor libro, forse il migliore della serie, grazie ai continui rimandi che una volta tanto avrebbero coinvolto anche Dany. Ma ahimé Martin non ce l'ha fatta.
Entrando più nello specifico, i capitoli nel Nord secondo costruiscono una delle macrotrame più interessanti dell'intera saga, e l'evoluzione del personaggio di Theon mi ha colpito veramente molto.
A est, come detto da molti, le cose sono molto più critiche: in particolare per quel che riguarda Daenerys, l'impressione è che le vicende di Meereen siano solo un tappabuchi inserito perché Dany deve pure fare qualcosa.
Non va dimenticato, d'altro canto, che Martin ha sempre detto di aver eliminato il 5-year-gap perché funzionava per alcuni punti di vista, non per altri. Ecco, credo che a Meereen avrebbe funzionato proprio bene
D'altro canto, la stessa sensazione di riempitivo l'avevo avuta per le vicende di Dany in ACoK e in ASoS: l'unica differenza è che qui la sua story-line avrebbe dovuto reggere il libro... cioé che noi ci aspettavamo che la sua vicenda subisse già qui una brusca evoluzione in positivo, che è sostanzialmente mancata.
I famigerati capitoli di Tyrion sono effettivamente inconcludenti, come dicono molti di voi... ma qualcuno momento interessante ed utile c'è, e francamente non mi sembrano diversi, da questo punto di vista, dai capitoli di Arya in ACoK e in ASoS, tanto per dire. Il problema è che forse l'ambientazione è meno interessante... ma neanche tanto, imho.
Ci sono in questo libro alcuni capitoli perdibili, che avrebbero potuto essere tagliati o almeno compressi. Ma pure questo era vero anche per tutti i libri precedenti.
Con tutto questo non voglio certo dire che il libro sia perfetto. Purtroppo, insieme a note positive e a note di mediocrità in linea con i libri precedenti, qui come in Feast si evidenzia un eccesso di alcune caratteristiche, come i cliffhanger e le morti apparenti. Anche qui: clifffhanger, morti apparenti, colpi di scena finali, sono esattamente la cifra dello stile di Martin, già perfettamente visibili negli altri libri. Però qui comincia ad esagerare " />
Jon e Stannis muoiono alla fine del libro, ma verosimilmente ce li ritroveremo vivi e vegeti nel prossimo.
Daenerys, Cersei, Theon ed Asha si ritrovano in una situazione potenzialmente letale... e verosimilmente ne usciranno vivi.
Davos, Tyrion, Victarion e Barristan sono comunque in mezzo ad un guado.
La mancanza delle due grandi battaglie narrativamente è anche spiegabile, ma lascia di certo l'amaro in bocca.
In ogni caso, a me pare che la trama fili liscia e coerente con se stessa e con il resto della saga, e questo imho è già tanto, dopo questi anni di difficoltà.
In conclusione (forse... ), credo che il libro abbia solo due grandissimi difetti, o forse 27: 11 anni e 16 pdv.
Basta?
Questo senza parlare della mediocrità, già rilevata da molti e con parole assai sagaci
dell'ambientazione di Essos e soprattutto della plotline di Dany
passi che la mia adorata si trasformi da una dea della guerra in una demente
ma una cribbio di giustificazione logica sarebbe gradita
Quanto ti capisco...da epica conquistatrice splendidamente amorale a ragazzina buonista con sindrome da crocerossina+amorazzo ridicolo, tutto in un colpo solo.
Dove Jon Snow si evolve e matura (stessà età, situazioni analoghe contraddistinte da complessità politiche e scomodo rapporto con il potere), Daenerys Targaryen si involve e rincretinisce.
Che tristezza
Finito anche io. Le critiche fatte coincidono più o meno con quello degli altri utenti, ma il giudizio complessivo è buono. Si tratta di un libro migliore di AFFC, molto inferiore a AGOT e ASOS ma non tanto rispetto ad ACOK. Come voto si merita un 7,5/8, giudizio che sarà poi rivisto quando usciranno le edizioni italiane.
La parte ambientata al Nord è tutta molto bella, non ha nulla di meno degli altri grandi libri di AOIAF. I POV di Theon e Jon sono straordinari, ma non è male nemmeno quello di Asha, quelli di Davos e Bran (per me meglio in ADWD che negli altri libri) e anche l'unico di Melisandre. Le vicende del Nord sono interessanti per diversi motivi, abbiamo un importante evoluzione di personaggi come Jon e Theon, ma soprattutto mi pare di vedere un approfondimento nel caratterizzazione del Nord. Fin'ora mi era parso che il Nord fosse quasi del tutto accostato alla figura degli Stark e che i vari bannerman fossero complessivamente ricalcati sul modello starkiano. I "principi" del Nord sono ben espressi in AGOT, quando Jon Umber invita tutti a secedere dal Trono di Spade. Gente semplice, che vive in un territorio impervio ed ostile, contrapposta ai Lord del Sud che se ne stanno spaparanzati sui loro troni fioriti. Così i nordici sono degli ottimi guerrieri, ma dei pessimi giocatori e perdono tutto proprio per la lo loro scarsa disponibilità a piegarsi e a usare l'arma della politica. In realtà qualcosa di diverso si era già vista in precedenza ed era soprattutto rappresentata da Roose Bolton, con il suo tradimento nei confronti di Robb e il suo passaggio dalla parte dei Lannister. Bolton non è solo violento e spietato, ma anche molto furbo, ambizioso e intelligente. Il suo obiettivo è sempre stato quello di prendere il posto degli Stark, forse addirittura Re del Nord, a quanto apprendiamo in ADWD. Tuttavia nel 5 libro il personaggio viene approfondito, soprattutto grazie al confronto con il suo figlio bastardo, Ramsay, probabilmente il più turpe e perverso della saga martiniana. Mentre Ramsay usa la violenza per vero divertimento personale, il padre dimostra di saperla controllare e di avere un visione politica più ampia. Ma oltre ai Bolton ci sono anche i Manderly, casato che non a caso non è originario fin da sempre del Nord, che dispongono di un Lord che recita la parte del debole per nascondere invece un temperamento scaltro e non privo di cinismo. Nel complesso emerge una visione del Nord più sfacettata, meno starkiana e sicuramente più interessante, a cui si aggiungono l'introduzione di personaggi "esterni" alla cultura del Nord come Asha, Stannis o di entità particolari come i GdN (e in parte i clan delle montagne). Il mix che ne esce è senz'altro l'aspetto più positivo di ADWD.
La parte ambientata a Essos è sicuramente più debole e meno interessante, ma nemmeno del tutto da buttare via. La prima metà dei capitoli di Tyrion sono belli, soprattutto perchè permettono di svelare le identità di Griff e Young Griff; quelli di Barristan pure mi paiono ben fatti e non mi sono dispiaciuti nemmeno quelli di Victarion. La nota dolente più grossa sono sicuramente quelli di Quentyn. Il problema non è tanto il personaggio (sfigato è sfigato ma non di certo il primo di Martin a essere così), quanto il fatto che non si capisce per quale motivo sia stato messo come POV. Visto che probabilmente due dei suoi compagni avranno ancora un ruolo nella storia, perchè non assegnare a uno di loro il POV? Ma il vero inghippo è di carattere strutturale: come si conciliano le vicende di Essos con quelle di Westeros? Ancora Martin non ha saputo dare una risposta e continua a parlare di Dany e dell'Est come se parlasse di una storia nella storia, quasi uno spin-off. Alla lunga questo stallo nelle vicende di Dany da un'idea di inconcludenza perenne. Sono meno critico sul personaggio di Dany, non ho ravvisato particolari cedimenti buonisti in lei, nè mi pare che la storia con Daario sia particolarmente da bimbaminkia (mi sembra invece molto hard). Il carattere è sostanzialmente quello di sempre, più che altro sta dimostrando di capirci poco di politica, cosa anche abbastanza normale per una ragazzina che non è mai stata preparata al compito.
Il resto mi pare l'abbiate già detto voi: troppi cliffhanger, troppe interpolazioni, etc.... ma per il futuro mi sento moderatamente ottimista. Martin ha dei problemi strutturali con la sua saga, ma per il resto mi pare il solito Martin. Ora che AFFC e ADWD sono usciti la questione potrebbe essere risolta.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Su Quentyn: io ho trovato i suoi capitoli tra i più divertenti del libro, solo che sono completamente inutili " />
Il motivo per cui è stato introdotto (ed anche la ragione di tutto questo diluvio di nuovi pdv) è il famoso mega-prologo di AFfC. Ricordate? Doveva essere un prologo multi-pdv, che raccontasse cosa stava avvenendo a Dorne e nelle Isole di Ferro dopo la morte di Oberyn e Balon. Poi il mega-prologo è saltato, ed i relativi capitoli sono stati sparsi per il libro. Se ben ricordo, dovevano essere 9: scommetto che uno di quelli dorniani doveva essere di Quentyn, e dato che Martin pare ormai incapace di lasciar perdere qualche pdv, deve averlo espanso fino a 4 " />
anche a me i capitoli di quentyn sono piaciuti.
il personaggio "in sè" è inutile, nel senso che attivamente è quasi irrilevante per la trama... ma può esserlo passivamente.
la sua morte, e soprattutto le modalità della sua morte (grigliato dai draghi di dany) potrebbe allontanare Dorne da Daenerys, e avvicinarlo ad Aegon (che con Dorne parte già avvantaggianto, essendo il figlio di Elia).
se Aegon dovesse rivelarsi un impostore e venire ai "ferri corti" con Dany, la morte di Quentyn potrebbe assumere un'importanza decisiva nel gioco delle alleanze.
Finito ADWD una settimana fa, ecco il mio commento al libro e ai commenti letti in giro…
Non sono rimasto per niente stupito, in questi giorni, leggendo in giro per il web i commenti dei fan a fine lettura. A Dance with Dragons era quasi destinato a suscitare reazioni contrastanti, sia per la lunghissima attesa, sia perché era un libro difficile da scrivere, e si vede. Certo, il giudizio andrebbe diviso in due parti: una per il libro in sé e un’altra per il libro in quanto parte di ASOIAF; in questo senso, avremo una visione completa solo a fine saga. Per questo motivo, non sono d’accordo con chi dice che il livello è calato rispetto ai primi tre libri. Scrivendo ADWD, come AFFC, Martin ha dovuto risolvere i problemi che affondano le proprie radici soprattutto in ASOS, problemi creati proprio dal livello dei primi libri. Allo stesso modo, sapremo se ha gestito bene o male le diverse trame solo leggendo gli ultimi due libri.
Per quanto mi riguarda, ADWD è un ottimo libro, anche se non ai livelli di ASOS. Il difetto principale, come molti di voi hanno già scritto, è che sembra che manchino le ultime 100-200 pagine. Una sorta di ACOK senza battaglia delle Acque Nere, insomma. A Winterfell e Meereen è tutto in procinto di esplodere, alla Barriera pure, Cersei attende il trial, Jaime chissà dov’è finito… TWOW sarà il caos fatto libro.
Non ho comunque avuto l’impressione che si stesse allungando il brodo giusto per il gusto di farlo. Sarà che ho appena letto Jordan 11 (la lama dei sogni) che, anche se mi è piaciuto, in alcune parti ha davvero molte parole di troppo (perché bisogna sempre sapere come sono vestiti tutti i personaggi e descrivere nei dettagli l’arredamento di ogni stanza in cui entrano)… Sì, certo, avrebbe potuto tagliare alcune trame, ma ne sarebbe uscito un libro osceno, frettoloso e incomprensibile.
In generale, ho apprezzato anche i PDV minori: mi sembra che aggiungano qualcosa alla storia, una visione corale che dà più peso ad alcune trame che emergeranno nei prossimi libri, come lo sbarco del presunto Aegon, Victarion/Moqorro/corno e il loro arrivo a Meereen, Dorne, ma soprattutto Asha e l’esercito di Stannis (la lunga marcia sotto la neve) e ser Barristan…senza di loro ADWD avrebbe perso molto e anche i libri successivi. Sono vicende e personaggi che influenzeranno direttamente la trama principale e occupare il posto che era stato di personaggi ora morti e vicende concluse. Era giusto che avessero un po’ di spazio per non sembrare tirate fuori dal nulla. Devo comunque riconoscere che alcuni sono un po’ piatti come personaggi (Areo in particolare).
Alcuni dicono che comincia a esserci troppa magia (e altri elementi fantasy). Be’, ma questo lo sapevamo, è scritto nel DNA della saga che ci sarebbe stato un aumento di queste cose andando avanti. Fin qui secondo me tutto bene, il corvo con tre occhi e i figli della foresta, per esempio, sono gestiti molto bene. Sono comunque preoccupato per il futuro, perché c’è il rischio che la storia si trasformi in una gran boiata. Se Martin riesce a gestire bene questi elementi e non far passare in secondo piano i personaggi e le loro storie, per me è ok. Non è dalla presenza o meno della magia che passa il realismo, almeno quello che interessa a me. Che conta in questo senso sono soprattutto i personaggi e la trama in generale. Forse per questo, anche la descrizione dei vari luoghi di Essos non mi è dispiaciuta e ho apprezzato le visite a luoghi ancora sconosciuti come White Harbor, Deepwood Motte, Griffin’s Roost e il posto del capitolo di Jaime di cui non ricordo il nome. Mi ha aiutato ad avere la sensazione che il mondo di ASOIAF sia “vivo” anche al di là dei luoghi in cui si svolgono gli eventi centrali. Forse semplicemente vive un po’ di rendita con quanto fatto nei primi libri. Se la storia fosse partita da Essos l’avrei pensata diversamente? Può darsi… Niente a che vedere, per intenderci, con La Spada della Verità.
Personaggi sempre ok. A tratti un po’ meno coinvolgenti del solito, ma più che altro per motivi di trama. Tyrion molto cupo, a tratti irritante, ma è giusto che fosse così come è normale che continui a ripensare certe frasi e rivedere certe scene dopo quello che gli è successo alla fine di ASOS. Non poteva non essere sconvolto. Dany: malgrado tutto quello che ha fatto, rimane una ragazzina ed è giusto così. Essere dura o senza scrupoli nei confronti dei nemici, ma anche la crescita che ha avuto dall’inizio di AGOT non le dà l’esperienza per trattare con nemici vecchi e scaltri o per gestire le sue passioni amorose. Potrebbe, ma con il rischio di essere totalmente inverosimile. Senza poter usare/controllare i draghi non poteva fare molto. Mi è piaciuto come sia lei che Jon abbiano dovuto imparare a gestire il potere, con tutti i sacrifici e le scelte difficili che ne derivano, oltre che gli errori. Non si sono trasformati, insomma, in due predestinati a cui tutti obbediscono perché sono i predestinati. Malgrado ciò li ho trovati meno scontati di Quentyn; anche se mi sono piaciuti la sua storia e il suo conflitto interiore, il tema del presunto eroe che non ce la fa comincia a diventare trito e ritrito.
I primi capitoli di Theon/Reek sono stati i più duri da leggere, ma ne è valsa la pena soprattutto per gli ultimi due e l’incontro di Theon con Asha, uno dei momenti più commoventi del libro, assieme per esempio al tuffo dalle mura di Theon e Jeyne. È uno di quei gesti che mi fanno apprezzare la saga: questo è eroismo (anche se disperato). Se fosse solo per la decapitazione di Ned o per le Nozze Rosse, quello di Martin sarebbe puro e semplice pessimismo. Il realismo che GRRM cerca (se poi lo trovi effettivamente, è un discorso molto più complicato) passa anche da questo.
Altre cose che mi sono piaciute particolarmente: il nord tra tempeste di neve e intrighi, Daenerys 9 e 10 (i suoi ultimi due capitoli), Jon 13 (e diverse altre cose anche nei capitoli precedenti). Inquietante l’epilogo con Varys.
Momenti brillanti: 1) Tyrion che nella sua testa chiama Young Griff “the prince” prima di rivelare che ha capito chi è. Ho avuto un attimo di smarrimento del tipo “no, aspetta…c’è stata la grande rivelazione e io me la sono persa??? O c’è qualche altro principe a bordo?” O.o
2) Tyrion che dice “I am dancing as fast as I can.” (ma in generale tutta la scena) Avendo seguito il blog/sito di GRRM negli ultimi anni non ho potuto fare a meno di mettermi a ridere.
Per concludere: anche se questo libro ha qualche difetto (finale monco in primis), rimango molto soddisfatto e molto fiducioso per quanto riguarda le capacità di Martin nello scrivere questa storia. Nei prossimi libri, certo, ci saranno altri problemi che dovrà affrontare e risolvere. Penso e spero che ce la farà egregiamente…se il livello dovesse abbassarsi, be’, dubito che sarà colpa del lavoro che ha fatto con ADWD.