Io l'ho capita piuttosto come una battuta proprio per non dare giudizi sulle elezioni.. il giornalista l'ha stuzzicato chiedendogli proprio del boom di M5* (non sul crollo di Pdl e Lega o sulle ricadute sul governo, per dire) e lui ha risposto che non vede boom dagli anni '60. Non è che abbia detto molto più di un laconico no comment imho..
Per il resto, onestamente a me pare che la gente cada dalle nuvole.
Date le premesse e la situazione italiana attuale non ci si poteva aspettare altro se non una forte affermazione, rispetto a elezioni precedenti, dell'unica forza che si è posta con fermezza come ANTI tutto il resto, antipolitica, anticasta, antisprechi, antiladroni, anticriminali eccetera.. prima era la Lega e in certi casi l'Idv, ora Tonino è stato scalzato dal palco "urloppiùfforteioooh", la Lega si è messa da sola in un angoletto, Terzo Polo e Pd non hanno fatto praticamente nulla per accaparrarsi i voti di chi è sceso (che novità..) e anzi hanno pagato l'appoggio al governo, e non venitemi a dire che non ci si aspettava un'implosione del Pdl senza Silvio che non ci crede nessuno xD
Anzi, onestamente non c'è stato neanche questo grande boom che mi aspettavo, perchè mentre il Pdl e la Lega sono crollati più per motivi interni (e la Lega neanche tanto), gli altri partiti hanno sostanzialmente tenuto..
Si continua a sopravvalutare Grillo che forse si sopravvaluta da solo.. il movimento 5 stelle non è lui e queste elezioni lo hanno dimostrato in modo netto: dove c'erano candidati credibili e capaci hanno preso anche il 20%, altrimenti il 5% se gli è andata bene.. agli italiani basterebbe che il governo prendesse due misure in croce per ridurre gli sprechi, abbassare le mafiate dei politici a un livello accettabile e dare un pò di motore alla crescita e puf! .. sparito Grillo..
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Si continua a sopravvalutare Grillo che forse si sopravvaluta da solo.. il movimento 5 stelle non è lui e queste elezioni lo hanno dimostrato in modo netto: dove c'erano candidati credibili e capaci hanno preso anche il 20%, altrimenti il 5% se gli è andata bene.. agli italiani basterebbe che il governo prendesse due misure in croce per ridurre gli sprechi, abbassare le mafiate dei politici a un livello accettabile e dare un pò di motore alla crescita e puf! .. sparito Grillo..
Completamente d'accordo.
Per quanto mi riguarda (e premetto che sono uno dei 'menefreghisti' perché, ahimé, non mi interessa minimamente la politica come attivitá a sé e ho perso giá da mó la speranza che si preoccupino dei miei problemi...).
Detto questo mi appoggio alla buona vecchia teoria del caos: in un sistema complesso l'equilibrio non é mai stabile e basta una piccola perturbazione esterna per distruggerlo.
Detto in altri termini, magari Grillo e il 'suo' movimento non mi piacciono particolarmente, ma forse questo costringerá tutto il sistema ad un riassestamento (che peggio di ora non potrá certo essere).
Certo, la politica ha dmostrato di avere una stabilitá straordinaria anche a fronte di scandali non da poco, ma tant'é...
Aggiungo,come nota a margine,che l'atteggiamento di Napolitano nei confronti del M5S non mi piace proprio per nulla.
Ha sempre voluto essere equidistante e fuori dalla contesa, anche davanti a storture e scandali eclatanti...e invece ora interviene dicendo la sua? Mah...
In effetti Napolitano è diventato un Presidente "interventista", ma questo è dovuto al fatto che il Governo Monti è il "suo" Governo partorito da una sua iniziativa e quindi lo deve difendere a tutti i costi anche dalle bordate di Grillo. Il suo successo elettorale cmq andrebbe rispettato come quello di tutti gli altri e ancor di più dal Presidente della Repubblica che è garante di tutto il sistema politico. Invece oggi Napolitano lo ha un po' sbeffeggiato dicendo che non ha visto nessun boom e che l'ultimo che si ricorda è quello degli anni'60. Non mi pare un modo corretto di rispettare i cittadini, che per qualunque motivo, hanno votato per il M5S.
Gil Galad - Stella di radianza
Aggiungo,come nota a margine,che l'atteggiamento di Napolitano nei confronti del M5S non mi piace proprio per nulla.
Ha sempre voluto essere equidistante e fuori dalla contesa, anche davanti a storture e scandali eclatanti...e invece ora interviene dicendo la sua? Mah...
Senza contare un aspetto che non mi pare sia stato sottolineato abbastanza. Considerando quello che è successo in francia e in grecia, avremmo potuto anche trovarci con forza nuova al 10%. Invece il boom l'hanno fatto i grillini. Pro o contro movimento a 5 stelle, tutte queste sparate di Napolitano contro di loro mi sembrano non solo esagerate ma anche fuori dal suo ruolo. Probabilmente ha preso sul personale alcuni attacchi di grillo di qualche anno fa
A mio avviso se non ci fosse stato il "caso" inceneritore a Parma e tangenziale a Genova dubito fortemente che il movimento 5 stelle sarebbe mai arrivato al ballottaggio. E' un pò come il quorum degli ultimi referendum, non venitemi a dire che al prossimo referendum tocchiamo di nuovo punte dell'80% come per un tema come il nucleare. L'astensionismo è ancora a livelli molto alti, Grillo ha raccattato solo in parte i voti di chi è arrabbiato e deluso dai partiti storici. Capivo quando si parlava di boom del MV5 alle comunali di Bologna, ma adesso no è totalmente decontestualizzato.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Un ottimo articolo di Fabio Chiusi sul risultato del M5S
Da queste parti non si sono mai risparmiate le critiche al Movimento 5 Stelle e a Beppe Grillo. E non si ha alcuna intenzione di salire sul carro del vincitore – perché, come era facile intuire, di vincitore si tratta. Semplicemente, qui non piacciono i moralismi. E, soprattutto, non piacciono le parole che non significano nulla. O le analisi smemorate. Come quelle di chi scopre solo oggi che il M5S è il vero Terzo Polo nel Paese – mentre lo è già dalle scorse amministrative (lasciate perdere il dato aggregato, non è statisticamente corretto – e poi il punto sono i risultati individuali, che oggi in Veneto hanno portato al primo sindaco ‘grillino’ e a svariate percentuali in doppia cifra). Molto banalmente, il Movimento sta dilagando nel vuoto di questa politica. In molti sono preoccupati. Io credo che ci sia non soltanto insofferenza, in chi lo vota (non è il mio caso), ma anche una volontà reale di cambiamento che non si può bollare con parole altrettanto vuote come «antipolitica». C’è una richiesta – sacrosanta – di trasparenza. E se non sono in grado di soddisfarla - e per decenni – i partiti tradizionali, non vedo perché strapparsi le vesti se in una democrazia arriva qualcuno di più bravo a incanalare il consenso e farsi voce di quelle istanze. Anche a me preoccupa la demagogia: ma mi preoccupa sempre. Anche quella di chi condanna il Movimento 5 Stelle senza essere stato in grado di disinnescarlo nonostante ne abbia avuto l’opportunità per intere legislature. Per l’ultima volta: la politica, quella che oggi è uscita con le ossa rotte dal voto, ha intenzione di mettersi in discussione sul serio o preferisce continuare a demonizzare tutto ciò che non capisce, o non le piace? E’ un film che abbiamo già visto con Bossi e con Berlusconi. Sappiamo il finale.
Il buon Chiusi cade nel medesimo errore di fondo di tutti gli altri, però: separa anche lui, nell'ultimo periodo, il M5S dalla politica. In realtà è politica né più né meno del resto. Intercetta voti a destra e a sinistra (ma se non c'era lo scandalo Lega qualcuno si sognava i grillini a due cifre?) perché propone un programma moltobasic e perché richiama ad un paio di regole talmente fondamentali (trasparenza, fare gli interessi dei cittadini) che molti amministratori hanno dimenticato.
Sui due casi più eclatanti: a Genova il M5S ha preso più del Terzo Polo, ma Putti ha preso meno di Musso. Duplice chiave di lettura: da un lato Musso è un candidato noto, che ispira maggiore fiducia, e ha attirato quel disgiunto sufficiente per arrivare al ballottaggio. Ma dall'altro lato questo significa che c'è gente che ha barrato la croce sul MoVimento perché è contro, e non per costruire qualcosa.
Su Parma, la situazione è complessa: le primarie del centrosinistra vedevano come candidati principali Dall'Olio (contro l'inceneritore) e Bernazzoli (pro inceneritore). Le primarie le ha vinte Bernazzoli, e come da regola Dall'Olio ha seguito il vincitore. Molta gente non favorevole all'inceneritore - e a Parma è una questione dirimente - si è così trovata senza alcuna rappresentanza politica se non il M5S, che ha quindi approfittato di questa condizione particolare per arrivare al 20%. Diciamo che metà di questo voto è un voto contro l'inceneritore prima che un voto a Grillo. Sempre su Parma, da notare poi che il centrodestra vi governava da 15 anni e che il CSX, PD in primis, non è la macchina da guerra che è altrove in Emilia. Se però prendiamo il confronto con il 2007, il PD perde rispetto all'Ulivo appena 600 voti, a fronte di un calo dei votanti di 9.000 unità (infatti in termini percentuali aumenta del 6%). Premesso questo, le fonti di voto del M5S sono evidenti: non sono i delusi della politica perché l'astensione è aumentata, non è in massima parte il CSX che ha mantenuto le proprie posizioni, si tratta di voti della sinistra ambientalista ma soprattutto di voti in libera uscita dal CDX ed in particolare dalla Lega.
E infatti se qualcuno va a vedersi le amministrative dei primi anni '90 troverà moltissime analogie con la storia della Lega Nord. Spero che finisca in modo diverso.
È per questo motivo che sostengo che Grillo debba essere scaricato al più presto:nel M5S esiste una fortissima "pars costruens",ma a causa delle sue scelte comunicative e di propaganda (sue,perchè non penso le discuta con qualcuno) ,la stragrande maggioranza di chi parla del Movimento ne considera sempre e solo la "pars destruens".Sui due casi più eclatanti: a Genova il M5S ha preso più del Terzo Polo, ma Putti ha preso meno di Musso. Duplice chiave di lettura: da un lato Musso è un candidato noto, che ispira maggiore fiducia, e ha attirato quel disgiunto sufficiente per arrivare al ballottaggio. Ma dall'altro lato questo significa che c'è gente che ha barrato la croce sul MoVimento perché è contro, e non per costruire qualcosa.
è per questo motivo che sostengo che Grillo debba essere scaricato al più presto:nel M5S esiste una fortissima "pars costruens",ma a causa delle sue scelte comunicative e di propaganda (sue,perchè non penso le discuta con qualcuno) ,la stragrande maggioranza di chi parla del Movimento ne considera sempre e solo la "pars destruens".Sui due casi più eclatanti: a Genova il M5S ha preso più del Terzo Polo, ma Putti ha preso meno di Musso. Duplice chiave di lettura: da un lato Musso è un candidato noto, che ispira maggiore fiducia, e ha attirato quel disgiunto sufficiente per arrivare al ballottaggio. Ma dall'altro lato questo significa che c'è gente che ha barrato la croce sul MoVimento perché è contro, e non per costruire qualcosa.
Il problema è che al tempo stesso il MoVimento approfitta della popolarità di Grillo.
Alle comunali di Torino 2011 l'unico manifesto del 5* aveva il volto di Grillo, non quello di Bertola (e sfido un non torinese a ricordarsi che Bertola era il candidato). Inoltre i comizi del 5* sono composti per il 75% da uno show di Grillo e per il restante 25% da interventi dei candidati reali.
Al M5S tutto questo fa comodo, perché porta chiacchiere, notorietà e gente in piazza. Per questo secondo me non deve lamentarsi se poi viene giudicato come "emanazione" di Grillo (e della Casaleggio Associati).
Non ha senso chiedere di essere svincolati da Grillo per le cose che non piacciono e invece usare il suo volto e la sua voce e il suo blog per quelle che piacciono...
Comunque se il M5S vince a Parma (la cittadina dove ha vinto e le altre 4 dove è al ballottaggio sono troppo piccole per avere risalto nazionale) avremo modo di vedere i grillini alla prova del governo e farci un'idea di cosa saranno in grado di fare, anche in vista delle prossime politiche. Se inizieranno a scaricare le colpe sulle amministrazioni precedenti, sarà stato solo l'ennesimo bluff.
A parte tutto, temo per il 5* il ripetersi di quello che è capitato con l'IdV al momento della sua rapida crescita iniziale: un arrembaggio da parte di opportunisti e arrivisti e portatori di pacchetti di voti pronti a convertirsi alla causa di Grillo e offrirsi come candidati (che ci vuole a invadere un meet-up di amici degli amici?), che hanno poi condotto ai De Gregorio e agli Scilipoti...
Insomma, conservare la purezza delle origini quando si ha a che fare con il potere non è facile...
È per questo motivo che sostengo che Grillo debba essere scaricato al più presto:nel M5S esiste una fortissima "pars costruens",ma a causa delle sue scelte comunicative e di propaganda (sue,perchè non penso le discuta con qualcuno) ,la stragrande maggioranza di chi parla del Movimento ne considera sempre e solo la "pars destruens".
Anche la parte distruttiva ha la sua utilità, non soltanto per motivi populistici: avere (o creare) un nemico, cementa un gruppo, attrae, aumenta gli sforzi e l'attivismo dei menbri (basti pensare ai casi più recenti: i Comunisti per i Berlusconiani; Berlusconi per la sinistra moderata).
Nel caso di Grillo, il nemico è identificato con tutti gli altri partiti e rappresentanti politici: tutto ciò che è politicamente "altro" da sè.
Credo che dedicarsi maggiormente all'attacco al nemico piuttosto che alla spiegazione dei programmi, sia una scelta strategica di Grillo, così come Berlusconi, nei suoi momenti di "debolezza" ritirava (ritira, e ritirerà) fuori lo spauracchio comunista (forse, nel caso di Grillo, influisce anche il sapere che il programma non è ancora completo e ben determinato).
Si spera che, nel momento di forza (conquistate le percentuali di consenso volute) la parte distruttiva lasci il posto a quella di costruzione.
Il problema è che al tempo stesso il MoVimento approfitta della popolarità di Grillo.
Alle comunali di Torino 2011 l'unico manifesto del 5* aveva il volto di Grillo, non quello di Bertola (e sfido un non torinese a ricordarsi che Bertola era il candidato). Inoltre i comizi del 5* sono composti per il 75% da uno show di Grillo e per il restante 25% da interventi dei candidati reali.
Al M5S tutto questo fa comodo, perché porta chiacchiere, notorietà e gente in piazza. Per questo secondo me non deve lamentarsi se poi viene giudicato come "emanazione" di Grillo (e della Casaleggio Associati).
Non ha senso chiedere di essere svincolati da Grillo per le cose che non piacciono e invece usare il suo volto e la sua voce e il suo blog per quelle che piacciono...
Su questo sono assolutamente d'accordo.Infatti sostengo che sia un errore da parte di Grillo il non voler fare un passo indietro,ma anche un errore da parte dei candidati il non reclamare maggiore visibilità.E anche maggiore indipendenza nella scelta della comunicazione con gli elettori.L'ultimo diktat di non andare ai talk show (e l'obbedisco di Putti),ad esempio,è una cosa ridicola.Nei modi,ancor prima che nei contenuti.
Aggiungo anche l'analisi del sempre ottimo Massimo Gramellini:
Si può buttarla sul ridere e dire che Grillo non è una sorpresa: in fondo sono vent’anni che gli italiani votano un comico. Oppure strillare contro la vittoria dell’antipolitica, come fanno i notabili del Palazzo e i commentatori che ne respirano la stessa aria viziata. Ma conosco parecchi nuovi elettori di Grillo e nessuno di loro disprezza la politica. Disprezzano i partiti. E credono, a torto o a ragione, in una democrazia che possa farne a meno, saltando la mediazione fra amministrati e amministratori.
La storia ci dirà se si tratta di un gigantesco abbaglio o se dalla rivolta antipartitica nasceranno nuove forme di delega, nuovi sistemi per aggregare il consenso.
Ma intanto c’è questo urlo di dolore che attraversa l’Italia, alimentato dalle scelte suicide e arroganti compiute da un’intera classe dirigente.
Non si può certo dire che non fosse stata avvertita. I cittadini stremati dalla crisi hanno chiesto per mesi alla partitocrazia di autoriformarsi. Si sarebbero accontentati di qualche gesto emblematico. Un taglio al finanziamento pubblico, la riduzione dei parlamentari, l’abolizione delle Province. Soprattutto la limitazione dei mandati, unico serio antidoto alla nascita di una Casta inamovibile e lontana dalla realtà. Nel dopoguerra il grillismo meridionale dell’Uomo Qualunque venne dissolto dalla Dc di De Gasperi nel più semplice e intelligente dei modi: assorbendone alcune istanze. Purtroppo di De Gasperi in giro se ne vedono pochi. La limitazione dei mandati parlamentari è da anni il cavallo di battaglia dei grillini. Se il Pdl di Alfano l’avesse fatta propria, forse oggi esisterebbe ancora. Ma un partito che ai suoi vertici schiera reperti del Giurassico come Gasparri e Cicchitto poteva seriamente pensare di esistere ancora? Il Pd ha retto meglio, perché il suo elettorato ex comunista ha un senso forte delle istituzioni e dei corpi intermedi - partiti, sindacati - che le incarnano. Ma se il burocrate Bersani, come ha fatto ancora ieri, continuerà a considerare il grillismo un’allergia passeggera, lo tsunami dell’indignazione popolare sommergerà presto anche lui.
La riprova che il voto grillino è meno umorale di quanto si creda? Grillo non sfonda dove la politica tradizionale riesce a mostrare una faccia efficiente: a Verona con il giovane Tosi e a Palermo con il vecchio Orlando (percepito come un buon amministratore, magari non in assoluto, ma rispetto agli ultimi sindaci disastrosi). La migliore smentita alla tesi qualunquista di chi considera i grillini dei qualunquisti viene dai loro stessi «quadri». Che assomigliano assai poco a Grillo. Il primo sindaco del movimento, eletto in un paese del Vicentino, ha trentadue anni ed è un ingegnere informatico dell’Enel, non un arruffapopoli. E i candidati sindaci di Parma e Genova non provengono dai centri sociali, ma dal mondo dell’impresa e del volontariato. Più che antipolitici, postpolitici: non hanno ideologie, ma idee e in qualche caso persino ideali. Puntano sulla trasparenza amministrativa, sul web, sull’ambiente: i temi del futuro. A volte sembrano ingenui, a volte demagogici. Ma sono vivi.
Naturalmente i partiti possono infischiarsene e bollare la pratica Grillo come rivolta del popolo bue contro l’euro e le tasse. È una interpretazione di comodo che consentirà loro di rimanere immobili fino all’estinzione. Se invece decidessero di sopravvivere, dovrebbero riunirsi da domani in seduta plenaria per approvare entro l’estate una riforma seria della legge elettorale, del finanziamento pubblico e della democrazia interna, così da lasciar passare un po’ d’aria. Ma per dirla con Flaiano: poiché si trattava di una buona idea, nessuno la prese in considerazione.
Se gli exit-poll dovessero essere confermati,il M5S si è preso Parma
E' certo il M5S ha vinto a Parma. Una sveglia per i partiti in particolare per il PD che rischia, appunto se non rinnova molte facce e parole, di venire un po' alla volta fagocitato soprattutto in Emilia (che in queste ore ha altri problemi purtroppo) da Grillo. Alle volte queste cose fanno bene, mi auguro che sia una scossa salutare.
Gil Galad - Stella di radianza
Ehm... in Emilia il M5S ha vinto in due Comuni (Parma e Comacchio) dove governava il centrodestra. A Parma, poi, il centrodestra governava da 15 anni di fila.
Nell'unico ballottaggio emiliano PD-M5S con amministrazione uscente PD (Budrio), il PD ha vinto.
In Lombardia, a Garbagnate con amministrazione uscente di CDX, il ballottaggio PD-M5S è stato poi vinto dal PD.
L'unico caso in cui il M5S ha battuto il PD in un comune già amministrato dal CSX è stato quello di Mira, in Veneto, che non conosco a sufficienza per fare analisi sulla situazione locale.
In sostanza, il M5S ha vinto (salvo Mira), in comuni in cui il csx in partenza non era maggioranza strutturale alle precedenti amministrative, ovvero l'insieme di cdx + M5S sopravanzava il csx. A Comacchio e Parma, città male amministrate dal centrodestra, il M5S ha vinto da un lato per un forte voto di protesta contro tematiche ben precise (gestione finanziaria, inceneritore), dall'altro perché ha approfittato dell'appoggio dichiarato di Lega e PdL al secondo turno in comuni nei quali per l'appunto il csx non era maggioranza strutturale.
Paradossalmente questo gioco è riuscito in Emilia e non in Lombardia, ma ribadisco che le situazioni dei comuni di Parma e Comacchio è talmente disastrata che se anche il M5S avesse candidato la saponificatrice di Correggio avrebbe vinto.
Solo una piccola nozione di geopolitica emiliana: tutte le province e le città emiliane sono di sinistra, con le due seguenti eccezioni. A Parma è di sinistra la provincia e non la città. A Piacenza è di sinistra la città e non la provincia. Non parlo solo delle attuali amministrazioni, ma di un trend storico del voto che è sostanzialmente inalterato dalla Prima Repubblica.
Infatti la Caporetto è per il PDL e la destra in generale.E aggiungo che,contrariamente a quanto sostiene Alessandro Gilioli,Parma diviene un laboratorio politico a cui guardare con eccezionale interesse.