- Abolizione delle Province
non è una cosa che si può fare dalla sera alla mattina e serve anche un'alternativa alle loro mansioni, se si fa "seriamente" allora ok altrimenti sarà la solita riforma all'italiana che cambia tutto e non cambia un *****
- Referendum senza quorum
non sono d'accordo, casomai si può ragionare su un abbassamento razionale del quorum, allora ok..
Il resto è un programma che chiunque potrebbe fare, bisogna spiegare COME farlo (ma spiegarlo bene non come fa Grillo) e soprattutto integrarlo in materia socio-economica altrimenti è fuffa.
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Apprezzabile.....ma è una proposta che deve tener conto :- Trasparenza nella politica tramite monitoraggio reso pubblico
1 - del fatto che se una cosa del genere è relativamente fattibile in un comune,diventa un impresa complicata (se non imposibile) già a livello regionale.Il rischio che si creino dei coni d'ombra anche maggiori di quelli attuali è concreto....e il motivo è presto detto al punto 2
2 - gli italiani (ma credo sia una deriva di tutte le democrazie rappresentative) vanno a votare anche con l'idea di dire "occupati dei problemi al posto mio".....quando gli proponi una cosa del genere il suo ultimo pensiero è che debba essere proprio LUI ad effettuare tale controllo,partecipando in maniera attiva.Allora mette su commissioni e affini per controllare che tutto sia trasparente....e magari dopo vent'anni si sveglia indignato perchè ha scoperto che la commissione ruba più di quelli che doeva controllare.
Questi mi sembrano ineccepibili- Non eleggibilità dei condannati
- Due soli mandati
Sono d'accordo ma messa così è una cosa che può voler dire tutto e niente.- Drastica riduzione degli stipendi dei politici
Se si tratta di dire "portiamo lo stipendio di questi parassiti da 10.000 a 2.500 euro",è un discorso demagogico che mi interessa assai poco; più interessante sarebbe risparmiare dimezzando il numero dei parlamentari (che tra l'altro sarebbe una riforma istituzionale invece che una mera epurazione economica di facciata) e cambiando le modalità di remunerazione.Io,dopo aver letto che alcuni parlamentari italiani hanno tra i loro investimenti in borsa anche titoli di stato di paesi stranieri,ho pensato che una simpatica novità sarebbe quella di pagare i nostri parlamentari in titoli di stato; oppure di pagare metà stipendio in titoli di stato,e di legare l'altra metà ai "gettoni di presenza":più sei presente in parlamento più guadagni.
Per la politica posso essere d'accordo ma anche no:più che altro bisogna sapere che il modello alternativo è quello americano dei finanziamenti privati e della politica in mano alle lobby.- Eliminazione di contributi a Partiti e giornali
Per i giornali sono totalmente d'accordo
L'Italia è un paese essenzialmente conservatore,quindi penso che (mestamente) la risposta sia scontata.Semmai la domanda è un altra:al di là del "mandiamo a casa i politici ladri",i transfughi di destra e sinistra che sempre più numerosi si radunano sotto l'ombrello grillino cosa hanno in comune?Una domanda (marzulliana): è questa l'alternativa o, considerando il resto della politica italiana, non c'è alternativa a questo? Ovvero: serve più coraggio a votare il nuovo, o a rivotare il vecchio?
È una domanda importante,perchè se chi decide di andare a votare per il M5S non lo fa perchè davvero convinto delle idee di decrescita,economia sostenibile,energie rinnovabili ....eccetera eccetera......beh,prevedo che il movimento avrà vita breve,o che potremmo assistere alla nascita di una nuova Forza Italia.
Comunque, alcune proposte del movimento sono state puntualizzate (anche nel finale di quel video):
- Trasparenza nella politica tramite monitoraggio reso pubblico
- Non eleggibilità dei condannati
- Due soli mandati
- Drastica riduzione degli stipendi dei politici
- Eliminazione di contributi a Partiti e giornali
- Abolizione delle Province
- Referendum senza quorum
- Utilizzo energie alternative
- Rete accessibili ovunque
A prima vista sembrano ragionevoli, se ci si pensa un attimo però.. Un solo esempio. Referendum senza quorum, in una fase di rigetto della politica come questa, consentirebbe a una piccola minoranza di rendere illegale il divorzio, l'aborto.. etc
Venerdì sera su rai 2 hanno chiesto ad un esponente del 5 stelle quale fosse la loro posizione sul lavoro, visto che il loro programma, presentato in pompa magna su internet, parlava solo dell'abrogazione della legge Biagi, senza dirci come sostituirla.
E il poveretto ha risposto che , visto il carattere democratico e aperto a tutti del movimento, stavano aspettando qualche buona idea, magari dal work in progress della rete....
E' semplice dire a cosa si è contrari, ma se devono proporre qualcosa di preciso svicolano per paura di giocarsi il consenso trasversale.
Governare gli italiani non è difficile, è inutile diceva Giolitti tanti anni fa, e non si sbagliava...
Ecco una delle (poche) analisi obiettive sul Movimento 5 Stelle che ho trovato....
Non conterei troppo sul fatto che il prossimo anno si tengano elezioni politiche nel nostro Paese. D'altra parte, il governo Monti potrebbe cadere all'improvviso su qualche callo di Berlusconi e quindi ritrovarci alle urne nel giro di settimane. Si sta come d'autunno eccetera.
Nel frattempo, l'ultimo terremoto politico sono i sondaggi che danno il Movimento 5 Stelle al 7%, mentre si susseguono scandali per corruzioni che travolgono l'ormai decotta Casta italiana. Perché tutto ciò mi ricorda tanto il '93?
In Rete e nell'informazione tutta sono irreperibili analisi obiettive del fenomeno 5 Stelle. Si passa dalla solita demagogia ad uso del popolino "Antipolitica! E' un comico! Gente ignorante!" all'esaltazione contraria, che vede Grillo come la soluzione a tutto e guai a parlarne male.
Così, provo a cimentarmi in una listina il più possibile obiettiva di pro e contro, come si fa quando si deve prendere una decisione. Se vi pare manchi qualcosa, segnalatelo. Spero aiuti anche voi.
PRO
- Antipolitica. Non c'è proprio nulla di antipolitico in cittadini che si riuniscono in garage per mettere insieme un programma nel tentativo di aiutare il Paese. Anzi, direi che tale attività si configuri come "politica" nel senso più positivo ed alto del termine. A meno che non si intenda la politica come sistema partitico, di poltrone e di inciuci. Sospetto che tanti abbiano talmente interiorizzato tale sistema, che ogni altra via diventi antipolitica.
- Il comico. A prescindere dal fatto che chiunque può fare politica in un Paese democratico, un comico o un venditore di spazzole, un avvocato o un medico, a me pare che Grillo sia proprio l'unico a non candidarsi. Continuare ad usare il termine "votare Grillo" è sottile manipolazione.
- Il programma. Grillo lo ha scritto nero su bianco in anni e anni di blog. Le basi si sa quali sono, e sono le più vicine a chi si occupa di ambiente, decrescita e risorse. Oltretutto ha dimostrato notevoli doti visionarie, il che è davvero incredibile in un Paese in cui chi governa non sa neppure cosa sta succedendo da anni, figurarsi prevedere il futuro. E la preveggenza, a mio avviso, è oggi dote imprescindibile per gli amministratori pubblici.
- L'esperienza. I grillini sono spesso accusati di "non avere esperienza". E meno male, aggiungerei. L'esperienza con questo sistema politico è deleteria per chiunque abbia un minimo di buona volontà. Un po' come il carcere, che a volte serve solo ad imparare come delinquere meglio. Inoltre, credo ormai che qualsiasi cittadino con un po' di cultura generale possa far meno danni di questi incompetenti ed ignoranti (e corrotti) che ci ritroviamo.
CONTRO
- Non si sa chi siano. Va bene Grillo portavoce, ma non è possibile che questi "cittadini volenterosi" siano ancora presentati come una mandria senza volto. "Candidati grillini", sempre menzionati tutti insieme, uno vale l'altro. Chi c'è a Roma? Chi a Milano? Come la pensa? Qual è la sua storia? Grillo non si decide a fare un passo indietro per consentire ai cittadini di conoscere i candidati, e ai candidati di cominciare ad esporsi davvero. Pretendere dagli elettori un voto a scatola chiusa garantito da Grillo è un po' troppo, è lo stesso sistema che usava Berlusca coi suoi listini chiusi.
- Posizioni ondivaghe. Mentre è chiarissimo il programma su alcuni fondamentali temi, su altri è decisamente ondivago. Come per gli extracomunitari, ad esempio. E' legittimo non avere una posizione su tutto lo scibile, legittimo anche lasciare alcune decisioni per i momenti in cui i problemi si presentano. Meno opportuno è dire una cosa e poi il suo contrario a seconda di come tira il vento.
- Partito o movimento. Capisco che la parola partito susciti ormai orrore e raccapriccio, ma non lo condivido: non c'è nulla di male in un "partito", anzi si potrebbe persino riuscire a ricordare agli elettori che un partito è un'espressione democratica che arricchisce la vita politica, se è fatto come si deve. Ma se proprio si preferisce il "movimento", allora che tale sia, con tutta la libertà che comporta. Se dirige tutto Grillo, e gli altri in fila come soldatini, allora che lo si chiami Forza Italia e non se ne parli più.
- Casaleggio. Dulcis in fundo, le dolenti note. Ormai anche i sassi sanno che Casaleggio, nel Movimento 5 Stelle, ha peso pari a quello di Grillo. Da ex pubblicitaria, non me ne scandalizzo: per come funzionano le campagne elettorali oggi, una strategia di comunicazione è assolutamente indispensabile. Ma da cittadina esigo che Casaleggio ci metta la faccia, per amor di trasparenza. Questo alone di mistero, di sotterfugio, di detto non detto, addà finì. Non è possibile che circolino
e video inquietanti del braccio destro di Grillo e quella che è probabilmente la regia occulta di tutta l'operazione, di cui non si conosce nemmeno la faccia e di cui si nega persino l'esistenza. Chi diamine è, il fantasma del Louvre? Lo spirito guida? Hal 9000? Casaleggio deve uscire allo scoperto e presentarsi come un qualsiasi cittadino "grillino" impegnato nel Movimento. Chissà, magari qualcuno finirebbe anche col votarlo.
- Antipolitica: non gli si contesta che si radunano in garage (manco fossero bill gates), gli si contesta l'atteggiamnteo del tipo "son tutti marci", "se si pagano il doppio delle tasse rubano il doppio" e cose di questo tipo.
- Il comico: non gli si contesta il fatto di essere un comico, ma che a parlare son bravi in molti, poi quando c'è da fare sul serio ci vogliono altre doti.
- Il programma: niente posizionamento strategico. Niente politica estera. Niente politica energetica (facciamo tutto solare non è visione strategica). La preveggenza poi lasciamola stare, fa piuttosto ridere, visto che è altrove che sono nati movimenti di decrescita etc. Così come lasciamo stare le tiritere sul no agli inceneritori tanto facciamo tutta differenziata. La mancanza di serietà si riflette pesantemente su questo punto.
- L'esperienza: "avere esperienza è deleterio", bene questo è un esempio del primo punto sull'antipolitica.
Ok, se questa è l'analisi seria su un movimento in sviluppo, siamo messi anche peggio di quello che pensavo.
E’ una faccenda complessa e andrebbe studiata molto in profondità, per verificarne affidabilità e possibilità di attuazione.
Ci sono parecchi pregiudizi, sia positivi che negativi.
Riguardo all’antipolitica: bisogna anche considerare che per costruire qualcosa che considerano completamente nuovo, Grillo & Co. vogliano prima distruggere il vecchio. La parte di “demolizione” ha il suo senso, a patto che esistano anche mattoni solidi per ricostruire.
Il programma: si capisce che è un programma da amministrazione locale (è a quello che puntano per il momento), o al massimo per un’opposizione parlamentare con pochi deputati. Sembra un programma progressista, che si rivolge ai giovani, all’implemento tecnico-informatico.
Ma è vago. Va completato e reso più dettagliato.
L’inesperienza: un minimo di esperienza è necessario ma va ricordato che. a livello nazionale, esiste un supporto notevole da parte di una schiera di esperti funzionari, tecnici e diplomatici. Sono quelli a fare il lavoro tecnico della politica (scrivere le leggi, accordarsi con Stati Esteri, ecc.): non si penserà davvero che un Gasparri o un Calderoli sappiano scrivere una legge, o che la maggioranza dei parlamentari sappia fare politica vera (che non significa fare ospitate in TV). La vera politica è nelle retrovie: in superficie si danno gli input strategici (che non è per niente poco, lo so).
Il “non si sa chi siano”: non mi sembra un gran problema: non si sa neppure di altri (e comunque, ci si può informare). Piuttosto, mi pare non si sappia bene cosa sia il Movimento in sé: può esistere senza una vera struttura? Senza una gerarchizzazione? E’ vero che “uno vale uno”, o c’è qualche “uno” (Grillo) che vale più degli altri? Se Grillo domani muore…crolla tutto il castello di carte?
A proposito di Grillo: secondo voi, perchè si è lanciato in questa battaglia, investendo tempo ed energie? Lo fa per il bene del Paese, perché ha sempre avuto una forte coscienza politica? Lo fa perché è anziano e ha bisogno di uno scopo che lo renda vitale e lo faccia alzare carico ogni mattina? Perchè ha un carattere battagliero e necessità di sfogarlo? Lo fa per esibizionismo? Per sete di potere? Per soldi?
Probabilmente per un'intersezione di motivi, tra i quali potrebbe esserci anche la rivalsa per esser stato emarginato.
Quello che ho capito di sicuro è che quanto è stato postato non rappresenta un'analisi ma un tentativo (a mio modo di vedere goffo e maldestro, ma dipende anche da qual'è il target) di fare pubblicità al movimento, visto che i punti contro non vengono sviluppati ma anzi manipolati per cercare di tramutarli in pro.
Premesso che come argomento è estremamente complesso, anche perché rientra in un quadro ben più generale, volevo fare alcune di osservazioni:
- Condivido l'opinione di Exall sull'articolo. Anch'io l'ho letto e, pur proclamandosi oggettivo, di fatto ha un'impostazione smaccatamente favorevole al M5S.
- La politica (intesa come l'insieme delle persone che si occupano della gestione della cosa pubblica) è in fase calante da decenni, e nel frattempo si è accumulato intorno ad essa uno stuolo di avvoltoi. Perciò è molto difficile distinguere questi ultimi dai beneintenzionati, che per di più spesso vengono cooptati all'interno del sistema che all'inizio volevano combattere.
- Per rispondere all'interessante domanda posta da metamorfo: secondo me Grillo lo fa per il potere; è talmente inebriante che, una volta assaggiato, è difficile farne a meno.
- Il programma di Grillo fa presa sul pubblico perché si rifà ai nuclei tematici della fascia di livello culturale e sociale medio-alto, che è la stessa fascia che in questo momento è l'unica che sembra davvero interessata a mettersi in gioco per un cambiamento politico. Per mettersi in gioco non intendo necessariamente candidarsi o fare attivismo politico, ma più genericamente impegnare parte del proprio tempo e parte delle proprie energie per raggiungere un cambiamento positivo.
- Purtroppo suddetto programma non è un insieme coerente e agganciato alla realtà, ma solo un ammasso di suggestioni, alcune delle quali vaghe ed approssimative, che si basano sui miti comuni della sopracitata fascia di popolazione (green economy, decrescita, meritocrazia, perbenismo).
- Il movimento si pone come obiettivo quello di colmare il vuoto fra i cittadini e la politica, ma il rischio più evidente, come detto sopra, è quello di essere cooptati all'interno del sistema politica (inteso con una connotazione negativa, derivante dallo stato attuale della stessa).
- Personalmente ritengo che il cambiamento debba partire, più che dal basso, proprio dalla dimensione personale; l'obiettivo deve essere quello di cambiare, lentamente ma costantemente, il tessuto sociale.
La politica molto difficilmente potrà essere espressione di una minoranza virtuosa.
- La politica non è così importante come tutti cercano di farla apparire. La società non si sviluppa in funzione della politica, sebbene essa ricopra un ruolo fondamentale.
" «Un quarto del nostro stipendio va a pagare un debito che aumenta sempre. Un Governo di transizione doveva diminuire il debito, fermarlo. La mafia non ha mai strangolato il proprio cliente, la mafia prende il pizzo al 10%. Qui siamo nella mafia che ha preso un'altra dimensione, strangola la propria vittima»." Il Sole 24 Ore, http://24o.it/xZvYI
Beh, dicevamo? Direi che vale più di mille analisi.
Direi che è esagerato, come al solito. Usa metafore forti e fuori luogo per provocare e farsi pubblicità.
Ma è pur sempre vero che quello che il governo italiano fa (e ha fatto nei decenni scorsi!) è scandaloso.
Grillo utilizza questo metodo espressivo per esprimere un disagio che sta facendosi sempre più forte, il problema in tutto questo secondo me è che si limita all'invettiva; tanto più questa è feroce, tanto più stride con la mancanza di azione concreta.
Sicuramente, parole troppo forti che poteva evitare, ma...non capisco la generale reazione indignata: non ha detto che la mafia è una cosa bella e buona: ha detto che la mafia è il male, un vampiro calcolatore che uccide le persone quando è necessario, mentre per il resto sfrutta la gente, stillando sangue, ma stando attenta a non ridurre allo stremo, perchè in quel caso non potrebbe più continuare a succhiare.
La metafora del vampiro è mia, ma il senso di Grillo è quello: è un concetto estremo non in sè, ma perchè lui lo usa nel confronto con lo Stato, che sarebbe un vampiro irrazionale, che "succhia" i cittadini, senza neppure preoccuparsi di mantenerli in vita per poterli succhiare a lungo.
Quindi, capisco la reazione indignata dei rappresentanti dello Stato, ma molto meno quella delle vittime della mafia e quelle random.
Il problema di Grillo è che quando si scatena sul palco spesso gli scappano cose allucinanti. Su moltissime cose non si può che essere d'accordo con lui, in primis sul fatto che questa classe politica è uno zombie che cammina, un morto vivente che però continua a succhiare il sangue al paese. Se riuscisse a dire le stesse cose evitando le offese e le volgarità magari potrebbe cominciare ad assumere lui e il suo movimento un alone di serietà e non solo di macchietta. Non basta mandare a fanc**** gli altri bisogna anche dire cosa al loro posto tu faresti ed è qui che per Grillo cominciano i problemi...
Gil Galad - Stella di radianza
Sicuramente, parole troppo forti che poteva evitare, ma...non capisco la generale reazione indignata: non ha detto che la mafia è una cosa bella e buona: ha detto che la mafia è il male, un vampiro calcolatore che uccide le persone quando è necessario, mentre per il resto sfrutta la gente, stillando sangue, ma stando attenta a non ridurre allo stremo, perchè in quel caso non potrebbe più continuare a succhiare.
La metafora del vampiro è mia, ma il senso di Grillo è quello: è un concetto estremo non in sè, ma perchè lui lo usa nel confronto con lo Stato, che sarebbe un vampiro irrazionale, che "succhia" i cittadini, senza neppure preoccuparsi di mantenerli in vita per poterli succhiare a lungo.
Quindi, capisco la reazione indignata dei rappresentanti dello Stato, ma molto meno quella delle vittime della mafia e quelle random.
Io invece capisco mplto di più la reazione dei parenti delle vittime di mafia..... una cosa è la corruzione e l'amministrazione allegra, che sono conseguenze inevitabili di qualsiasi tipo di governo, democratico o meno, dagli albori della storia.
Ben diversa è la mafia, che oltre a spennarti ti uccide.
E' ovvio che lo Stato faccia arrabbiare più persone, basta pagare le tasse e vedere quali servizi ottieni in cambio per arrabbiarsi.... ma se ti arrabbi con la mafia è un altro discorso...
Sicuramente, parole troppo forti che poteva evitare, ma...non capisco la generale reazione indignata: non ha detto che la mafia è una cosa bella e buona: ha detto che la mafia è il male, un vampiro calcolatore che uccide le persone quando è necessario, mentre per il resto sfrutta la gente, stillando sangue, ma stando attenta a non ridurre allo stremo, perchè in quel caso non potrebbe più continuare a succhiare.
La metafora del vampiro è mia, ma il senso di Grillo è quello: è un concetto estremo non in sè, ma perchè lui lo usa nel confronto con lo Stato, che sarebbe un vampiro irrazionale, che "succhia" i cittadini, senza neppure preoccuparsi di mantenerli in vita per poterli succhiare a lungo.
Quindi, capisco la reazione indignata dei rappresentanti dello Stato, ma molto meno quella delle vittime della mafia e quelle random.
Io invece capisco mplto di più la reazione dei parenti delle vittime di mafia..... una cosa è la corruzione e l'amministrazione allegra, che sono conseguenze inevitabili di qualsiasi tipo di governo, democratico o meno, dagli albori della storia.
Ben diversa è la mafia, che oltre a spennarti ti uccide.
E' ovvio che lo Stato faccia arrabbiare più persone, basta pagare le tasse e vedere quali servizi ottieni in cambio per arrabbiarsi.... ma se ti arrabbi con la mafia è un altro discorso...
Mi sa che non hai capito il senso del discorso
Evidentemente lo hanno capito in pochi. La mafia ammazza. La mafia costringe la gente col terrore a fare quel che dice. Con la forza e la violenza. La mafia gestisce il traffico di droga, che tanti danni fa.
Dire che la mafia non strangola le proprie vittime al contrario dello stato è un modo per
a) minimizzare un problema (guardacaso in una campagna in sicilia, ma vabbé, la figura è quella che è, son curioso del sistema di alleanze)
b) mancare di rispetto alle vittime della mafia (non solo ai morti e ai relativi familiari)
c) mostrare di avere serie lacune sul funzionamento di un qualsiasi stato
Ecco, diciamo che il Grillo ci ha fornito un altro elemento per far comprendere che l'antipolitica che si contesta al movimento non c'entra niente con i garage, ma con le sparate indegne della politica, lasciamo stare poi di statisti, ed oggi abbiam tremendamente bisogno di statisti, non di pagliacci che giocano a spararle più grosse per colpire.