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Referendum (12 e 13 giugno)
M di Metamorfo
creato il 05 maggio 2011

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Mornon
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Inviato il 11 giugno 2011 15:20
Nel caso del referendum abrogativo ho indicato quali rimedi ci sarebbero ma se non interessano a nessuno qui nel forum, possono mai interessare ai nostri politici?

A me interessano: l'annullamento diretto del quorum mi lascia perplesso, perché non saprei valutarne l'impatto: da un lato chi non voterebbe accetterebbe implicamente la decisione degli altri; dall'altro, per assurdo una persona potrebbe decidere delle sorti di una legge. Già meglio affiancandolo a un aumento della soglie-firme necessaria per ottenere un referendum.

L'abbassamento del quorum mi troverebbe sicuramente favorevole; non male l'idea di rapportarlo all'affluenza delle elezioni, e quindi (idealmente) a quanti sono interessati a partecipare alle votazioni.


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Inviato il 11 giugno 2011 15:25 Autore

Per il comportamento delle istituzioni, bè dipende dalle istituzioni. Fa bene Napolitano a dire che andrà a votare (ma, badate bene, _non_ ha detto andate tutti a votare...); ma Berlusconi, se ritiene che il raggiungimento di ciò che vuole possano essere ottenuto mediante l'astensione, non è censurabile per incentivarla. E' un no a tutti gli effetti e sarebbe corretto (questo si) motivarlo.

 

Non sono d'accordo. Il signor Lord Lupo, o il signor Metamorfo, valgono soltanto come singoli, non hanno responsabilità verso altri e possono compiere scelte individuali. Se per me è giusto X, spingo per X. Se Y, spingo per Y.

Un Primo Ministro non rappresenta se stesso. Rappresenta una Nazione. Non può cercare di raggiungere a tutti i costi quello che per lui è meglio, perchè non è importante quanto la volontà di un'intera Nazione. Deve invece cercare di raggiungere il risultato che da tutti i cittadini è considerato migliore, anche e soprattutto se è contrario al suo pensiero. Ha il diritto e dovere di informare quanti più cittadini possibile, ed incentivare il voto, per ottenere un preciso riscontro popolare. Oltre questo, ovviamente, farebbe anche bene a motivare le proprie idee, spiegando perchè X sia migliore di Y.

Non c'è nessuna correttezza e una totale negazione del proprio ruolo istituzionale nel disinformare i cittadini, nel far credere che i quesiti siano inutili, e nel far passare il concetto che sia meglio andare al mare che prendere posizione su temi importanti.


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Inviato il 11 giugno 2011 16:20

Deve invece cercare di raggiungere il risultato che da tutti i cittadini è considerato migliore, anche e soprattutto se è contrario al suo pensiero. Ha il diritto e dovere di informare quanti più cittadini possibile, ed incentivare il voto, per ottenere un preciso riscontro popolare. Oltre questo, ovviamente, farebbe anche bene a motivare le proprie idee, spiegando perchè X sia migliore di Y.

Non c'è nessuna correttezza e una totale negazione del proprio ruolo istituzionale nel disinformare i cittadini, nel far credere che i quesiti siano inutili, e nel far passare il concetto che sia meglio andare al mare che prendere posizione su temi importanti.

 

Per lui il risultato migliore è il nucleare: lo disse in campagna elettorale e sta attuando il programma convinto che la maggioranza degli italiani lo voglia. Non ha bisogno di chiedere il parere nè deve sentirsi costretto ad accontentare tutti, cosa del resto impossibile.

Se la maggioranza non concorda deve dimostrarlo: il referendum è uno strumento del popolo, non del Governo. L 'invito all'estensione è corretto se motivato.

Ma Il problema è a monte: io considero l'astensione un No, tu invece...no ;-)


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Inviato il 11 giugno 2011 16:22

L'astensione di alcuni è un No. Quelli che vogliono far saltare il referendum.

Per molti altri l'astensione è un "non so" o "non mi interessa".


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Inviato il 11 giugno 2011 16:34

Quella presenza è fisiologica, è pacifico...come chi vota si solo perchè lo fa qualcun altro ma senza conoscere i temi in gioco.

Per evitare che la percentuale di astenuti non influenzi un referendum ci sono solo due modi:

-abolire il quorum; non è nulla di scandaloso, in moltissimi paesi non c'è.

-ridurne l'incidenza, introducendo dei correttivi al calcolo del quorum.

La soluzione, imho, non consiste nel qualificare antidemocratico (o peggio) chi si astiene ad uno referendum o ad uno o più dei quesiti proposti.


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Nato dalla Tempesta
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Inviato il 11 giugno 2011 16:51

Con antidemocratico ce l'avevo col governo, ma vabbè, non mi va di ripetermi. È scritto qualche pagina fa.

 

Le tue ipotesi di modifica del referendum sono interessanti, potrebbero ridare valore a un istituto a cui gli italiani sembra non si siano mai abbastanza affezionati e che secondo me invece è un altissimo momento di partecipazione e di esercizio di sovranità.


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Alyssa Arryn
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Inviato il 11 giugno 2011 20:09

Così scrive Massimo Gramellini nel suo "Buongiorno" su "La Stampa" di alcuni giorni fa (

link all'articolo citato):

 

Laltra sera, guardando Ballarò, mi sono stropicciato gli occhi. Lecologista Bonelli e il liberista Giannino discutevano di referendum. Ma non come accade di solito in tv. Quei due sapevano di cosa stavano parlando. Tanto da sollevarsi dal tema specifico, lacqua, alle grandi questioni ideali: quando il Pubblico non funziona, è meglio cambiare il Pubblico o cedere il passo al Privato? Questa è la politica che mi piace. E perciò ho la massima stima di chi domenica e lunedì voterà Sì come Bonelli o No come Giannino. Merita rispetto anche chi si asterrà per disinteresse, sebbene il nucleare, la gestione di un bene primario come lacqua e luguaglianza davanti alla legge siano questioni su cui ogni cittadino dovrebbe cercare di formarsi unopinione.

 

Chi invece non sopporto sono gli astenuti biforcuti. Quelli interessati ai referendum. Interessatissimi. Ma che proprio per questo, dopo aver cercato di vanificarli spingendoli alla soglia dellestate, si asterranno al puro scopo di farli fallire. Per giustificarsi, costoro tirano in ballo la volontà dei Padri Costituenti. Ma chiunque vada a rileggersi i lavori preparatori della Costituzione scoprirà che il quorum del 50% degli aventi diritto al voto fu inserito come clausola di autodifesa contro i referendum di scarsa presa popolare, non come trappola per consentire ai contrari di truccarsi da disinteressati. Questa gherminella viene usata solo in Italia. Ed è anche per infliggere una lezione a certi azzeccagarbugli da strapazzo che domenica e lunedì non andrò al mare.

L'ambiguità dell'astensione e il suo potenziale uso "furbetto" mi spingono a considerla moralmente assai discutibile, per questo sarei favorevole alla soppressione del quorum contestualmente all'aumento del numero di firme necessarie per chiedere l'indizione di un referendum; ne guadagnerebbero sia le casse dello Stato (assurdo buttar via centinaia di milioni di euro per indire una consultazione senza che ne venga fuori un SI o un NO netto) sia la trasparenza della volontà popolare


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Mornon
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Inviato il 11 giugno 2011 20:27

http://www.unita.it/scienza/anche-chi-vuole-il-nucleare-br-deve-votare-si-al-referendum-1.302577.

 

Aggiunta: Ricordate di non sovrapporre le schede, segni passati dall'una all'altra potrebbero renderle nulle.


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Guardiano della notte
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Inviato il 11 giugno 2011 20:32

Molto bello l'articolo di Gramellini. In effetti, finchè uno non è interessato ad una questione, per quanto la cosa mi faccia storcere il naso, ci può stare. Però i furbetti....ecco, quelli ci stanno un po' di meno.

 

L'idea del cambio di funzionamento del quorum proposta da Alyssa mi attira molto. In effetti, se lo scopo del quorum è evitare che pochi cambino la volontà di molti, allora aumentare il numero di firme richieste per indire un referendum, abbattendo allo stesso tempo il quorum, andrebbe lo stesso in quella direzione (con il vantaggio della riduzione dei costi, che non mi pare poco).

Anche perchè, parliamoci chiaro, quando ci sono le politiche la gente ci va a votare e il futuro dello Stato dipende da quelle elezioni. Se quel futuro dipende anche dai referendum, allora mi sembra giusto che la gente interessata alzi il fondoschiena e vada a votare. Cos'è, gli pesa andare al seggio durante i referendum ma non quando ci sono le politiche? No, perchè allora si potrebbe anche pensare che l'italiano medio se ne frega veramente della vita dello Stato e va a votare solo quando, da bravo vassallo, il signore (aka partito) si scontra col rivale.


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aemme89
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Inviato il 12 giugno 2011 11:37

Appena tornata dal seggio, perché votare è un mio diritto nonché anche un dovere civico, ma quest'ultimo punto lo mettiamo da parte per evitare di dar vita a discussioni interminabili e infuttuose. Sono andata a votare perché trovo che il Referendum sia il mezzo più straordinario messo a disposizione dei cittadini italiani, un ritaglio di democrazia diretta che ci rende tutti partecipi in prima persona delle scelte del nostro paese. Astenersi, ovviamente, è una scelta, è una cosa che ha un suo valore durante un referendum. Ed io trovo la cosa assurda. Ho visto le spiagge gremite stamattina. E' possibile che se una parte della popolazione preferisce andare a prendere la tintarella l'altra parte debba vedere il suo parere cadere nel nulla? E' vero che alcuni non andranno a votare per scelta, ma la loro scelta si mescola all'indifferenza dei menefreghisti. E' per questo che io abolirei il quorum. Chi vuole esprimere la sua opinione lo fa, chi non la vuole esprimere, ebbene rinuncia al suo diritto al voto ma non per questo inficia il parere espresso da chi si è preso la briga di andare a votare.

Dopo questa premessa passo a dare la mia opinione sui quattro quesiti.

Per quanto riguarda il nucleare io mi trovo contraria alla sua realizzazione, non tanto per reazione emotiva all'incidente di Fukushima (un incidente rimane un incidente) quanto per la questione delle scorie. Le centrali di quarta generazione, se mai saranno realizzate, vedranno la luce fra venti-trent'anni. In questo lasso di tempo le rinnovabili, con i giusti investimenti nella ricerca, avranno fatto passi da gigante. Non vedo perché nell'attesa dovremmo impegnarci nella costruzione di centrali che quando saranno terminate saranno già obsolete e potranno poi mettersi a produrre scorie radioattive, quando potremmo invece cominciare a lavorare seriamente sul fotovoltaico, sull'eolico, sull'idroelettrico, sul geotermico...

Per quanto riguarda l'acqua devo dire che io parto da una posizione che non mi vede mai fare particolari salti di gioia davanti alle privatizzazioni. E' vero che non si privatizza l'acqua ma la sua gestione... tuttavia, non posso farci niente, l'idea che qualcuno possa trarre profitto dalla distribuzione del bene primario per eccellenza non mi va giù.

Sul legittimo impedimento ci sarebbe tanto da dire. E' l'ennesima legge ad personam fatta dal nostro premier per il nostro premier. Io lo voglio vedere davanti ai giudici. E, in linea più generale, non vedo perché un presidente del consiglio abbia il diritto di non presentarsi in tribunale. Se sei indagato ed occupi una carica pubblica di rilievo 1. ti dimetti, così eviti di danneggiare lo stato perchè troppo preso dalle tue faccende personali per occuparti realmente di quelle pubbliche 2. ti fai processare come tutti i cittadini e fai chiarezza sulla tua posizione.

Detto questo, troverei di gran lunga più tollerabile la vittoria dei NO, piuttosto che la vittoria dell'astensionismo.


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Inviato il 12 giugno 2011 11:47

Qualcuno sa quanto devono essere le varie affluenze per sperare nel raggiungimento del quorum?


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 12 giugno 2011 11:56 Autore

Qualcuno sa quanto devono essere le varie affluenze per sperare nel raggiungimento del quorum?

 

Facendo un calcolo puramente matematico, spalmare il 50% nelle 22 ore in cui si vota, significa circa 2,3% l'ora.

In realtà, non credo che la suddivisione delle votazioni sia omogenea, e credo i picchi saran stamattina presto e in serata.

Insomma, se non si raggiunge almeno il 10% nella rilevazione delle 12...non ci sono possibilità di quorum.

Io ho votato verso le 11,30. Nemmeno un secondo di fila: ai seggi poca gente.

Vivo molto vicino al mare, magari ha influito... :unsure:


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Inviato il 12 giugno 2011 12:44

Anch'io ho votato verso le 11,30 e nel mio seggio la percentuale degli elettori era fra il 12 e il 13%.

Sul sito del Corriere della Sera l'affluenza alle ore 12,00 è data circa al 10%


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Inviato il 12 giugno 2011 12:47 Autore

Siamo intorno all'11,5%.

Sopra media. Il problema è che tra ora di pranzo e pomeriggio si scenderà un bel pò sotto media. Serata in media o sopra. Domani penso voteran in pochi.

Mi sa che non si arriverà. Per poco.


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Inviato il 12 giugno 2011 13:01

Ho trovato un link con il riepilogo dei dati dal 74 in poi: http://referendum2011.interno.it/pdf/RetroVotantiRef2011.pdf

 

Mi sembra che il quorum sia abbastanza a portata di mano. Non dico che è fatta, ma adesso ci sono più possibilità che passi. Un 40% alle ore 22 chiuderebbe i giochi e sarebbe comunque meglio non scendere sotto il 35%.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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