guarda, so come funzionano deviantart e i banner eccetera.
tutta questo sistema funziona ed è reddittizio (che parolone... diciamo che permettono a alcuni siti di sopravvivere) perchè NON HANNO COSTI.
gli aspiranti artisti si autofinanziano la loro operetta (come hai detto, tempo, lavoro e qualche soldino per strumenti e locali), e poi la caricano su questi siti.
oppure artisti affermati (anche questi finanziati da altri enti) vengono caricati contro la loro volontà o con il loro consenso.
il sito viene riempito di pubblicità, che in cambio paga il sito.
i pochi consumatori irrazionali pagano (poco) per beni che possono avere gratis fanno guadagnare qualche spicciolo agli artisti in questione.
Ma a parte le forme d'arte che richiedono solo tempo e fatica e passione, tutte le altre non sono sostenibili con questo tipo di mercato, dio, lo capisci anche tu, no?
gli artisti sconosciuti sono contenti di farsi i loro 100-200€, quelli più famosi un bel po' di più... ma non è certo con i contribuiti del popolo del Web che si diventa ricchi, e non è con queste "libere donazioni" che si possono finanziare film, serie tv, videogiochi eccetera.
queste opere così costose continuano a venire prodotte e essere reddittizie perchè hanno ancora una buona fetta di mercato; i film sono proiettati, i cd vengono ancora prodotti, i dvd anche, e i libri stampati.
cercano di resistere in tutti i modi come beni privati: perchè gli introiti sono ancora fortissimi.
se elimini il libero mercato delle opera d'arte rendendolo sempre meno competitivo (vedi il proliferare di questi siti alla deviantart, e la sempre maggiore qualità - e convenienza - del download via web), non ci sarà più modo di produrre questi beni se non nei modi che ho elencato.
1. oltre a pagare e garantire la sopravvivenza di tali siti, la pubblicità comincerà a pagare anche le opere che vengono caricate su questi siti; infatti le agenzie pubblicitarie sono le uniche a poter guadagnare dal download gratuito, perchè non gliene frega niente delle opere d'arte in sè: per loro sono specchi per allodole, il mezzo attraverso cui portare la pubblicità a un utenza sempre maggiore.
E' inevitabile che si concentrino su determinate opere; certo gli amatori metallari, i disegnatori principianti, gli scrittori che scrivono per hobby e non per vivere... quelli con questo nuovo sistema ci andranno a nozze... potranno caricare quello che vogliono, guadagnare una miseria e vivere felici.
ma le opere costose, quelle che richiedono ingenti finanziamenti, beh, quelle saranno in mano alla pubblicità
2. lo Stato produrrà le grandi opere d'arte, che poi saranno messi sui siti e rese disponibili al download gratuito. Ma per farlo dovrà introdurre delle tasse.
Ieri il decreto Romani è stato approvato dalla Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni....link.
Evidenzio:
- I blog, i video amatoriali, i giornali online, i motori di ricerca e le versioni elettroniche delle riviste non sono disciplinati dalla nuova normativa. Le nuove regole, per il relatore del PdL, non riguarderanno servizi lineari come blog e siti, ma solo quelli on demand.
....e....
"la responsabilità editoriale incombe su terzi e non sui provider che ospitano o trasmettono contenuti realizzati da altri".
A meno di modifiche dell'ultimo minuto penso si possa affermare.... " />" />" />" />" />
Intanto in c'è stata una sentenza che potrebbe essere molto importante...link... " />" />" />
Forse meriterebbe un topic a parte, ma da oggi c'è anche questa
http://www.wikio.it/story/censura-online-italia-fatta-274117115
http://www.tomshw.it/cont/news/censura-online-in-italia-10-giorni-e-sara-fatta/32205/1.html
http://www.valigiablu.it/doc/414/saremo-lesperimento-pi-avanzato-di-censura-del-nuovo-millennio.htm
ecc..cercando ne troverete molti altri ancora
Ecco qua un commento di Guido Scorza,uno dei maggiori esperti di Diritto relativo alle nuove tecnologie,che spiega perchè quella che l'AGCOM metterà in atto dal 6 luglio è una porcheria illiberale e illegale.
Anche se io,di fondo,resto fiducioso:questi non hanno nè i mezzi nè le competenze per battere a tappeto il web alla ricerca di fantomatici "contenuti protettti da copyright" da usare come scusa per far chiudere il sito... " />
In effetti il topic nel quale avevi postato non era quello giusto. Qui è invece, come già notato da Joramun, sicuramente più in tema quindi ho spostato.Forse meriterebbe un topic a parte, ma da oggi c'è anche questa
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"
So di ripescare un topic inattivo da tempo.....ma questo articolo " /> (http://fantasy.gamberi.org/2008/09/16/sul-copyright/ ) è talmente esaustivo e ben scritto che sarebbe un vero peccato non leggerlo.
L'ho letto diverso tempo fa e l'ho trovato molto ben fatto, anche se ancora non ho letto direttamente il libro di Doctorow, che sarebbe forse la cosa migliore da fare.
Di Doctorow in questi giorni gira sul Tubo anche il video di una MERAVIGLIOSA lectio magistralis in cui,tra gli altri,affronta anche l'argomento del Copyright....te la consiglio assolutamente.... " /> " />
Joramun, basta sostituire qualche parola a quanto ci hai portato. Tanto per fare un esempio:
Ricordo perciò che perché ci sia furto io devo impossessarmi di qualcosa di un altro.Entro in unmuseoedificio e mi frego unquadrobrevetto: questo è rubare. Se entro in unmuseoedificio efotografo ilquadrobrevetto,non lo sto rubando! Quando si copia unfilm o un librobrevetto non si sta portando via niente a nessuno,il legittimo proprietario è ancora legittimo proprietario.Suppongo che la cosa dovrebbe fare riflettere, o no? Il concetto è esattamente lo stesso.
Non è la stessa cosa, altrimenti non ci sarebbero due concetti giuridici distinti per definirli.
Non è un caso che le opere "d'arte" (film, libri, foto, musica, ecc) siano in genere protetti con il copyright, mentre prodotti e processi industriali utilizzino il sistema dei brevetti.
E non è nemmeno un caso che se io dovessi putacaso fare quello che suggerisci nel tuo esempio finirei al gabbio, mentre se facessi quanto suggerito dall' esempio "originale" tutt'al più mi beccherei uno scapaccione dal custode.
Francamente non sono d'accordo. In primo luogo perché se parliamo di legge, la legge difende tutte le forme che hai descritto e basta. Se poi andiamo più in dettaglio il codice, e quindi le industrie software, spesso difendono i prodotti con il copyright.
Ma parlavamo dell'esempio. L'esempio che hai portato presenta il succo del discorso che copiare non è rubare e fa l'esempio della copia del quadro, in quanto "il museo o chi altro è ancora proprietario quindi non è rubare". Ma la "copia" del brevetto avviene nello stesso identico modo (e di fatti sono famosi i casi di microfilm etc.). Anche in questo caso "quello che era proprietario resta proprietario", per cui allo stesso modo non dovremmo parlare di furto. Per cui, l'esempio fatto dimostra il contrario. Spero la questione ti faccia riflettere.
Capisco che è un discorso bacchettone, ma la proprietà intellettuale è uno dei modi per consentire di far rientrare i capitali investiti e dare un senso agli investimenti. In questo modo si manda avanti l'industria chimica, farmaceutica, del software, e così via. Poi ci sono n-mila motivi di risentimento etc. (alcuni li ritengo più che giustificati, altri meno), ma l'idea di far passare la copia come un atto che nulla ha a che fare con il rubare è una esagerazione. Chi non vuole proteggere i propri prodotti con il copyright è libero di usare il copyleft, ma è una forzatura obbligare a rinunciare al sistema di protezione connesso al copyright.
Il problema è che sul web è impossibile e ripeto impossibile bloccare il filesharing.
Se mi compro un film/album/libro/quellochevuoi non c'è gnaus che tenga se lo voglio condividere con chi voglio io, prescindendo dalla morale/etica/convenienza economica ecc.
E' impossibile non solo individuare ma sopratutto perseguire all'atto pratico queste azioni, per un macello di concause diverse che sono più o meno riassumibili con questa vignetta (che parlava di altro)
Quindi sarebbe ora di mettersi l'anima in pace e iniziare ad entrare nell'ordine di idee di dover convivere con questo nuovo scenario, regolandolo al meglio e magari sfruttandone le molteplici possibilità.
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Questo è altro discorso e non ti do torto per cui è sensato in alcuni casi trovare nuovi canali di distribuzione o trovare il modo di allearsi con quelli che potrebbero risultare altrimenti dannosi. Un esempio è youtube che ha risolto il contenzioso versando parte dei proventi delle pubblicità agli autori/case discografiche.
Ma no che non è la stessa cosa.
Brevetto:
Protect functional expressions of an idea – not the idea itself. A machines, method/process, manufacture, compositions of matter, and improvements of any of these items can be patented. Thus, I can patent a design for the nozzle on a rocket, or the method of making the rocket, or the method of making the rocket fuel, or the metal in which the rocket fuel is stored, or a new way of transporting the rocket fuel to the rocket. But I cannot patent the broad “idea” of a rocket.
Copyright:
Protect the specific creative expression of an idea through any medium of artistic/creative expression – i.e., paintings, photographs, sculpture, writings, software, etc. A copyright protects your painting of a haystack, but it would not prohibit another painter from expressing their artistry or viewpoint by also painting a haystack. Likewise, while Ian Fleming was able to receive a copyright on his particular expression of the idea of a secret agent (i.e., a debonair English secret agent), he could not prevent Rich Wilkes from receiving a copyright on his expression of the idea of a secret agent (i.e., a tattooed bald extreme athlete turned reluctant secret agent).
Infatti il brevetto si applica in tutti quei casi in cui non vi è corrispondenza tra idea e sua applicazione funzionale: la formula del Tavor, la ricetta della Coca Cola sono brevettate e tenute chiuse a quattro mandate in cassaforte, perchè la Bayer e la Coca Cola non vogliono distribuire quello, ma il prodotto derivante da quella ricetta.
Nel caso di opere d'arte (libri, film, musica) questo discorso non può ovviamente sussistere, perchè ciò che James Cameron o Chuck Berry vogliono distribuire è esattamente la loro creative expression.
Possiamo discutere su cosa sia giusto fare nel caso dei brevetti e cosa sia giusto fare nel caso di opere protette da copyright, ma non mischiamo le due cose, please.
Quindi sarebbe ora di mettersi l'anima in pace e iniziare ad entrare nell'ordine di idee di dover convivere con questo nuovo scenario, regolandolo al meglio e magari sfruttandone le molteplici possibilità.
In alcuni settori le tecniche di fruizione stanno già cambiando: con l'LTE e la banda larga conviene sempre di più ascoltare la musica in streaming su Spotify e Pandora.....e infatti io di gente che scarica la musica ne conosco sempre meno.
Ritorniamo un passo indietro, poi si discutono questioni più serie.
Il concetto portato dall'esempio che hai portato è che:
"copiare non implica rubare perché il proprietario dell'oggetto resta proprietario dell'oggetto".
Questo vale all'esatto identico modo per brevetti, prodotti software, opere artistiche e così via. Il brevetto era di X e resta di X. Eppure Y che ha eseguito l'azione di copia del brevetto, pur non sottraendolo fisicamente, ha commesso comunque un furto.
"Il fatto che X continui a restare proprietario dell'oggetto non significa che non è avvenuto il furto". Difficile ammettere questo? :)
La Coca Cola non ha mai avuto intenzione di darti la ricetta Coca Cola, e infatti se la tiene segreta e chiusa in cassaforte, e ti vende la bevanda. Rembrandt o Jimmy Page invece volevano proprio darti la canzone o il quadro, non il DVD su cui queste sono incise.
Se io stanotte entrassi a casa di Martin e scannerizzassi la copia del suo manoscritto non ancora pubblicato e che lui non ha intenzione di rendere pubblico, e lo diffondessi su internet, allora si che sarebbe valido l'esempio che fai tu. Ma nel momento in cui Martin decide di rendere pubblico, di pubblicare il proprio romanzo, io non vado a pagarlo 20 euro in libreria, perchè è un mezzo di distribuzione stupido, antieconomico e poi 20 euro per un libro non ce li ho.
Me lo scarico (copio) da internet. Senza privare Martin di alcunchè, tra l'altro: è ancora titolare dei diritti, può ancora farsi pagare per il libro e può ancora gestirne la distribuzione come meglio crede.