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La politica e le nuove tecnologie
di Joramun
creato il 16 gennaio 2010

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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 24 gennaio 2010 17:27

 

Del resto, tu stesso dici che anche il fruitore decide; nell'ipotesi in cui si possa scaricare tutto senza pagare nulla, sarebbe solo il fruitore a decidere. Per qualcuno è giusto, per altri io; io sono tra i secondi.

 

beh, più semplicemebnte non si potrebbe fare che il file x può essere scaricato legalmente solo dalsito dell'autore/produttore, con licenza limitata nel tempo? Della serie, io scarico il cd x e il file funzionerà per un mese esatto, tempo sufficiente per valutarlo (se poi uno si scarica 30 album lo stesso giorno, fesso lui), se poi voglio lo compro, se mi beccano con file pirtati mi fanno la multa.

Però questo se il suddetto album subisse un calo di prezzo nel breve periodo: tipo, un libro tempo un anno e lo si puòà trovare in un 'edizione meno pregiata (in linea generale, almeno per quanto riguarda le case grandi o medio grandi), mentre per i cd il discorso attualemte non funziona così. A parte la roba di mtv che tempo sei mesi e te la tirano dietro, per tutto il resto il prezzo rimane fisso a 18/25 euro.

Se invece tempo un annetto e il suddetto cd costasse 10 euro e in partenza 15, già sarebbe economicamente fattibile.

 

Per quanto riguarda i libri, là io sarei propensa per dare metà libro o per intero (a seconoda di come preferisce l'autore), magari se prorpio allegando al file estratti di altri libri della casa editrice, per compensare con un po' di pubblicità.


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 24 gennaio 2010 17:36

il punto è che per me il fruitore non decide il prezzo, piuttosto influenza la decisione dell'autore. Che, certo, in base al comportamento del fruitore potrà decidere (e, se è intelligente, deciderà) di abbassare il prezzo, ma comunque è una decisione sua. L'autore decide, il fruitore influenza tale decisione.

 

Whatever, Mornon... <img alt=" />

Poi, il concetto è lo stesso? Bene: chi se ne frega della differenza terminologica, l'importante è il concetto. Io non sto dicendo che il fruitore non influenzi in alcuni modo, ma la differenza con l'altro caso, in cui il fruitore decide se e quanto pagare ignorando totalmente l'autore, che in tale processo decisionale potrebbe anche non esistere, per me è enorme.

Del resto, tu stesso dici che anche il fruitore decide; nell'ipotesi in cui si possa scaricare tutto senza pagare nulla, sarebbe solo il fruitore a decidere. Per qualcuno è giusto, per altri io; io sono tra i secondi.

 

Per te non è giusto, e intanto esistono le biblioteche, dove si può leggere gratis... <img alt=" />

 

Lo so, lo so, aspetta... lo so che non è così semplice.

 

Premesse:

 

1) Rispondendo ad Arya a un certo punto hai detto che la cultura non è un bene essenziale (come ad esempio lo è l'acqua). Io non concordo, essendo un sostenitore del motto "L'uomo non vive di solo pane". Senza cultura, cessa semplicemente di essere uomo.

 

2) Hai parlato di "scegliere" come spendere i propri soldi, e hai fatto l'esempio della discoteca a 100 km di distanza, dove un piatto di spaghetti costa 10/12 euro: uno sceglie di spendere 40 euro così, quindi lo preferisce a comprare un CD di buona musica. A mio parere qui ci sarebbe da obbiettare A) sul costo esagerato degli spaghetti, appaiato a quello ugualmente esagerato del CD, denunciando l'iniquità di entrambi, e B) non do' affatto per scontato che uno debba scegliere fra avere una vita sociale o starsene chiuso in casa ad ascoltare il suo CD - entrambe le cose sono essenziali.

 

3) Gli artisti di strada si esibiscono, accettando le offerte spontanee del pubblico. C'è chi dà tanto, chi poco, chi niente. Se osservi abbastanza a lungo la scena, ti accorgerai che di fronte a buona musica, o a un buono spettacolo, la gente non sa resistere: paga volentieri. L'artista questo lo sa: per questo esistono gli artisti di strada. Ora la strada è diventata enorme: Internet. Gli unici artisti che si oppongono a questo (per ovvie ragioni) sono i pessimi artisti, come ha già ben sottolineato Joramun.

 

4) L'autore attualmente decide ben poco: sia per le ragioni che ti ho dato, sia perché i soldi se li beccano le case produttrici/editrici/whatever, che decidono LORO quali autori farci ascoltare (tipicamente sulla base di criteri idioti). I miei discorsi sono contro le case editrici, non contro gli autori.

 

Conclusioni:

 

le lascio a te: dopotutto, è ben noto che hai una mente logica.



AryaSnow
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AryaSnow
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Guardiani della Notte

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Inviato il 24 gennaio 2010 17:41

Vero, non è possibile obbligare chi ha apprezzato l'opera a comprarla, ciò non toglie che a mio parere il concetto sia giusto; e sí: ora è vietato scaricarla anche per quello, ma pensavo fosse ovvio che, nel parlare di un'ipotetica situazione in cui quello è possibile, mi stessi mettendo in un'ipotetica situazione in cui quello è possibile.

A me non interessano più di tanto le situazioni ipotetiche. Tutto si può ipotizzare. La situazione ipotetica che vorrei io è quella che ho illustrato qualche post fa, ma di fatto non mi sembra attuabile. Io guardo le alternative che mi sembrano concrete e scelgo tra quelle. Sì, tra esse preferisco ignorare negare il diritto che vorresti dare tu all'autore.

 

L'alternativa presentata da invece non mi basta affatto, visto che la tecnologia permette moooolto di meglio come vantaggio per la società <img alt=" />

Ad esempio, poter valutare solo la prima parte di un'opera per me non è sufficiente nemmeno un po'.

 

De gustibus, di male io ci vedo appunto che chi ha creato l'opera non viene pagato nonostante il lavoro sia stato fruito (e apprezzato; metto sempre quest'ipotesi); è un'annullare determinati diritti dell'autore, cosa che personalmente non reputo sia corretto.

 

E per me è sbagliato che il fruitore possa decidere se e quanto pagare a prescindere di cosa vuole il creatore dell'opera, che nel processo viene totalmente ignorato;

Mi sembra un principio molto fine a sè stesso, di cui non vedo una valida giustificazione nella precisa situazione di cui stiamo parlando (se non il principio fine a sè stesso in sè, che per me non è una ragione valida). Ma ovviamente ognuno la pensa come vuole.

 

 

non vedo perché dovrebbe essere il fruitore ad avere il diritto di decidere una simile cosa, né considero giusto che tale diritto vada a lui.

Io sì, vedo bene il perchè: così anche le persone non abbastanza agiate economicamente diventano più felici e colte <img alt=" />

 

Ha comunque un mancato guadagno: qualcuno ha fruito della sua opera e non ha avuto un corrispettivo. Personalmente, pur se diverso in natura lo considero comunque un danno all'autore.

Ma se da quella persona non avrebbe guadagnato niente in ogni caso, allora non gli cambia proprio nulla a livello di guadagno.

 

L'unico danno al massimo può essere una questione puramente psicologica, nel caso gli dia fastidio l'idea in sè che qualcuno abbia beneficiato della sua opera gratuitamente. Ma in questo caso per me se lo può tenere pure, quel "danno psicologico" :-P

 

Tutto quanto sopra anche per un altro motivo: è vero che gli autori continuano a vivere nonostante si scarichi, ma è anche vero che questo capita perché c'è chi paga l'opera. In altri termini, chi non li paga, nemmeno se ha apprezzato l'opera, vive sulle spalle di quelli che li pagano; senza i quali, l'opera dopo magari non sarebbe stata scritta.

Magari per te è giusto; per me no.

Mannò... uno può anche fare un secondo lavoro oltre il campo artistico. Anzi, di fatto quasi tutti fanno così.

 

Comunque, ripeto che l'unica situazione in cui trovo ingiusto che uno non paghi è quando l'opera gli è piaciuta e l'avrebbe pagata se fosse stata disponibile solo a pagamento. Negli altri casi è indifferente. In questo caso no, non è giusto, ma meno ingiusto delle altre alternative concrete che vedo.



joramun
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joramun
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Inviato il 24 gennaio 2010 18:02 Autore

ah, ecco. La Warner e la Universal... io avevo capito che gli intermediari dovevano sparire.

Senti io te l'ho messa giù più semplice che mi riusciva....se ti va di capire,capisci.......se vuoi continuare a ragionare come i fabbricanti di carrozze a fine 800, terrorizzati dall'arrivo dell'automobile,fa pure....

 

- esiste il diritto d’autore, e dura cinque/dieci anni dalla data di pubblicazione (idealmente sarebbe la vita dell'autore, ma diminuiamo il tempo per venire incontro a chi non vuole pagare, senza annullarlo per tutelare anche l'autore);

D'accordissimo al limite temporale del diritto d'autore.Prendere i diritti di opere il cui autore è morto da decenni per me è necrofilia...

- se ho un libro cartaceo, ho tutto il diritto di averne una copia elettronica (della stessa opera: se ho La Divina Commedia commentata da Tizio in cartaceo, non ho diritto di avere in elettronica quella commentata da Caio, essendo un’opera diversa);

O magari versioni particolari e altro potrebbero essere un extra cui l'eventuale acquisto del libro ti permette di accedere:con i libri universitari della casa editrice il mulino,ad esempio,ti viene dato un codice che ti consente l'accesso a materiale on line sul loro sito (dispense,power point,animazioni eccetera)....potrebbe essere un modello di partenza.

Del tipo che acquistando la Divina Commedia (la versione elettronica) ti viene dato un codice che ti permette di accedere ad un area speciale in cui sono contenute analisi,video di brani interpretati da Gassman o Benigni e via discorrendo....

per i film, si possono scaricare dal momento in cui vengono trasmessi in televisione non a pagamento, per quanto trasmesso dalla televisione (in altri termini: viene trasmesso il film, puoi scaricarti il film, ma non l’immagine del DVD con extra e tutto);

Meglio ancora....si aprono vari portali (l'idea suggerita da Tyrion,di una sorta di IMDB col tasto "vedi" o "scarica" mi sembra una buona idea da cui partire) dove i film vengono resi fruibili con diverse tempistiche e diversi tipi contenuto a seconda di quello che decide l'autore.Ovviamente il portale ha una sezione gratuita dove,passato un arco di tempo da definire,tutti i film (anche quelli per cui l'autore decide di fissare una quota) vanno a finire.

Diciamo una sorta di DeviantArt di film e musica.

Oppure è tutto gratuito e ci si organizza con i banner e pubblicità varie,tipo Downlovers...

- abolizione o ristrutturazione della SIAE (i diritti devono tornare agli autori, non ha senso che in pratica siano della SIAE; che come tutti sanno significa "Società Italiana Autorizzata Estorsioni"

Abolizione

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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 24 gennaio 2010 22:26

No, non lo capisco, e ti ho spiegato perché. Ma anche se avessi ragione tu (cosa falsa), se "si sta da Dio" e l'economia si riducesse al minimo, beh, chissenefrega dell'economia, scusa... Non ci sarebbe più bisogno di un'economia, evidentemente.

 

a me sembra ovvio: l'economia consiste nell'utilizzare le risorse per soddisfare i bisogni... se non ci sono più bisogni (o si riducono a giocare e dipingere), che bisogno c'è di banche, Borse, pensioni, dello stesso denaro?

 

niente, la vita sarebbe un infinita vacanza alle Maldive.

 

 

Senti io te l'ho messa giù più semplice che mi riusciva....se ti va di capire,capisci.......se vuoi continuare a ragionare come i fabbricanti di carrozze a fine 800, terrorizzati dall'arrivo dell'automobile,fa pure....

boh, io avevo capito che volevi eliminare questi intermediari... li vuoi eliminare solo dalla distribuzione?

questo è possibile per i film, grazie ai quali hanno già immensi ricavi dalla proiezione nelle sale, ma ad esempio per i videogiochi?

 

 

 

Hai parlato di "scegliere" come spendere i propri soldi, e hai fatto l'esempio della discoteca a 100 km di distanza, dove un piatto di spaghetti costa 10/12 euro: uno sceglie di spendere 40 euro così, quindi lo preferisce a comprare un CD di buona musica. A mio parere qui ci sarebbe da obbiettare A) sul costo esagerato degli spaghetti, appaiato a quello ugualmente esagerato del CD, denunciando l'iniquità di entramb

certo che ogni tanto sei incredibile... quando ti fa comodo elogi senza se e senza ma la logica di mercato, il chi non è competitivo muore, i prezzi li stabilisce il mercato, largo alle nuove tecnologie... però poi ti metti a fare la morale sull'equità del piatto di spaghetti da 10 euro per giustificare il rubare via internet... pff..

 

L'artista questo lo sa: per questo esistono gli artisti di strada

non credo sia un esempio molto allettante, visto che sono quasi tutti dei poveracci... e più che altro i soldi glieli dai per pietà... senti questo poveraccio, chissà cosa gli è successo di brutto nella vita che se ne sta qui al freddo o in questa metropolitana puzzolente a suonare il violino... però è bravino dai... ecco, tieni

ma se invece dell'uomo di mezza età dagli occhi tristi e vestito male ci fosse Lapo Elkann che suona ESATTAMENTE LA STESSA COSA non gli do neanche un centesimo

 

Comunque, ripeto che l'unica situazione in cui trovo ingiusto che uno non paghi è quando l'opera gli è piaciuta e l'avrebbe pagata se fosse stata disponibile solo a pagamento

farneticazioni... farneticazioni.

 

al ristorante vorresti non pagare dopo che hai consumato se non sei soddisfatta?

l'avvocato non lo paghi se non riesce a farti assolvere?

il medico non lo paghi se non riesce a asportarti il tumore?

se vai a una partita di calcio e non ti diverti, vuoi indietro i soldi del biglietto?

 

insomma volete abolire la figura delle obbligazioni di mezzi?


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Tyrion Hill
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Inviato il 24 gennaio 2010 22:39

Hai parlato di "scegliere" come spendere i propri soldi, e hai fatto l'esempio della discoteca a 100 km di distanza, dove un piatto di spaghetti costa 10/12 euro: uno sceglie di spendere 40 euro così, quindi lo preferisce a comprare un CD di buona musica. A mio parere qui ci sarebbe da obbiettare A) sul costo esagerato degli spaghetti, appaiato a quello ugualmente esagerato del CD, denunciando l'iniquità di entramb

certo che ogni tanto sei incredibile... quando ti fa comodo elogi senza se e senza ma la logica di mercato, il chi non è competitivo muore, i prezzi li stabilisce il mercato, largo alle nuove tecnologie... però poi ti metti a fare la morale sull'equità del piatto di spaghetti da 10 euro per giustificare il rubare via internet... pff..

 

Hai ragione, qui mi sono lasciato trascinare: il piatto di spaghetti non è protetto da monopolio, e in effetti il prezzo è veramente il risultato dell'equilibrio fra produttore e fruitore. Quindi ritiro il punto A (rimane il punto B). Il prezzo del CD, tuttavia, oggi è protetto come avviene per un monopolio, e serve a proteggere le case distributrici, non gli autori. Perché la situazione è cambiata, e le case distributrici sono obsolete. Se un giorno si potranno scaricare piatti di spaghetti da internet, anche quelli dovranno costare di meno. <img alt=" />


AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 24 gennaio 2010 22:45

farneticazioni... farneticazioni.

 

al ristorante vorresti non pagare dopo che hai consumato se non sei soddisfatta?

l'avvocato non lo paghi se non riesce a farti assolvere?

il medico non lo paghi se non riesce a asportarti il tumore?

se vai a una partita di calcio e non ti diverti, vuoi indietro i soldi del biglietto?

 

insomma volete abolire la figura delle obbligazioni di mezzi?

 

I vestiti li posso provare in camerino e se mi stanno male o non mi piacciono non li pago :-P E anche per tanti prodotti esiste la garanzia per una certa quantità di tempo.

 

E sì, idealmente sarebbe giusto poter pagare anche negli altri casi che tu hai elencato solo in caso di soddisfazione.

Solo che spesso è impossibile (anche perchè si parla di prodotti o servizi riproducibili in quantità limitata, e ogni singolo "oggetto" ha un suo costo di produzione specifico).

Qui invece è fattibilissimo e facilissimo provare prima di pagare, grazie alle novità della tecnologia.


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Ser Balon Swann
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Inviato il 24 gennaio 2010 22:53

E sì, idealmente sarebbe giusto poter pagare anche negli altri casi che tu hai elencato solo in caso di soddisfazione.

 

certo, se tutti fossero onesti e corretti si potrebbe anche fare così... ma visto che invece non è così si paga il lavoro, non il risultato

 

 

Solo che lì è impossibile, perchè si parla di prodotti o servizi riproducibili in quantità limitata, in cui il costo di produzione è moltiplicato per ogni singola persona che ne fruisce.

 

ma i vestiti vai a provarli in negozio, e se non ti piacciono non è che ti puoi lo stesso tenere una copia.

 

e poi i vestiti sono beni che, solitamente, si usano più volte.

per film, videogiochi e libri poi 99 volte su 100 provare e consumare coincidono perfettamente.

visti/letti/giocati una volta, e tanti saluti.

 

con la musica si potrebbe anche fare, ti ascolti le canzoni una volta e se le vuoi riascoltare, paghi.



AryaSnow
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Inviato il 24 gennaio 2010 23:13

certo, se tutti fossero onesti e corretti si potrebbe anche fare così... ma visto che invece non è così si paga il lavoro, non il risultato

Ma assolutamente no, visto che il 99% degli artisti già non ricevono un tubo per il lavoro.

E in generale, c'è ben poca proporzione tra lavoro svolto e il numero di persone che ne fruisce pagando. Il guadagno è proporzionale già in un certo senso al risultato (=numero di clienti attirati).

Solo che ora il risultato diventa più direttamente verificabile da chi deve comprare.

 

ma i vestiti vai a provarli in negozio, e se non ti piacciono non è che ti puoi lo stesso tenere una copia.

Certo, 1)perchè le copie sono limitate e dietro ad ogni copia c'è un costo a sè, non è che li puoi moltiplicare gratis all'infinito. 2)perchè portarsi il vestito a casa non è che cambia il fatto che ti piaccia di più o di meno. Se non ti sta bene in camerino non ti sta bene, punto. E comunque, anche se portandolo a casa qualcosa nel vestito non va bene (ad esempio, se lo hai regalato a qualcuno che non era lì a provare), tenendo lo scontrino puoi sempre riportarlo indietro, entro un certo tempo.

 

per film, videogiochi e libri poi 99 volte su 100 provare e consumare coincidono perfettamente.

visti/letti/giocati una volta, e tanti saluti.

Ma non è vero... per usare una cosa "una volta e tanti saluti" esistono le biblioteche o i noleggi (oltre che le possibilità di farseli prestare da conoscenti). Se uno compra, è generalmente perchè vuole anche avere l'oggetto sempre con sè, per riutilizzarlo quando gli pare, o anche in generale per tenere i prodotti che gli piacciono di più come collezione.

 

con la musica si potrebbe anche fare, ti ascolti le canzoni una volta e se le vuoi riascoltare, paghi.

 

Non basta, perchè spesso la musica ha bisogno di essere ascoltata più volte per capire se vale, specialmente quella più complessa o di generi a cui non si è abituati. Inoltre andrebbe ascoltata in un contesto tranquillo, non in un negozio superaffollato.

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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 25 gennaio 2010 1:11

No, non lo capisco, e ti ho spiegato perché. Ma anche se avessi ragione tu (cosa falsa), se "si sta da Dio" e l'economia si riducesse al minimo, beh, chissenefrega dell'economia, scusa... Non ci sarebbe più bisogno di un'economia, evidentemente.

 

a me sembra ovvio: l'economia consiste nell'utilizzare le risorse per soddisfare i bisogni... se non ci sono più bisogni (o si riducono a giocare e dipingere), che bisogno c'è di banche, Borse, pensioni, dello stesso denaro?

 

niente, la vita sarebbe un infinita vacanza alle Maldive.

 

beh, non è una prosepttiva poi così brutta, passare le vita non a lavorare per guadagnare i soldi necessari per badare alle proprie passioni ma potersì dedicare a se stessi e basta... beeello <img alt=" /> .

 

 

boh, io avevo capito che volevi eliminare questi intermediari... li vuoi eliminare solo dalla distribuzione?

questo è possibile per i film, grazie ai quali hanno già immensi ricavi dalla proiezione nelle sale, ma ad esempio per i videogiochi?

 

 

non credo sia un esempio molto allettante, visto che sono quasi tutti dei poveracci... e più che altro i soldi glieli dai per pietà... senti questo poveraccio, chissà cosa gli è successo di brutto nella vita che se ne sta qui al freddo o in questa metropolitana puzzolente a suonare il violino... però è bravino dai... ecco, tieni

ma se invece dell'uomo di mezza età dagli occhi tristi e vestito male ci fosse Lapo Elkann che suona ESATTAMENTE LA STESSA COSA non gli do neanche un centesimo

beh, non sempre funziona così. Io con tutti i suonatori girovaghi che ci sono, non posso mica mettermi e mollare l'elemosina a tutti quanti, faccio l'offerta solo quando incontro qualcuno che mi colpisce per bravura o originalità (ricordo un tipo a roma che sonava benissimo con dei bicchieri e uno a nella metro di milano che suonava la primavera di vivaldi con una specie di strano xilofono).

Certo che se incontro in piazza venezia totti che suona i bonghi, per quanto possa farlo benissimo visto che i soldi che ho sono limitati li mollerei a qualcun altro, perchè so per certo che ne ha a bizzeffe e i miei 50 centesimi faranno più comodo al suonatore più avanti.

Ma non è che se tu domani ti metti in mezzo alla via col clarinetto vestito di tutto punto e suoni bene non ti sgancerei nulla... mica posso sapere quanti soldi hai, magari quello è il tuo unico vestito buono, oppure sei stato appena diseredato. Ma se accanto a te si mette uno che suona meno bene ma è vestito con quattro pezze strappate, i soldi li do a chi suona meglio comunque.

 

 

al ristorante vorresti non pagare dopo che hai consumato se non sei soddisfatta?

l'avvocato non lo paghi se non riesce a farti assolvere?

il medico non lo paghi se non riesce a asportarti il tumore?

se vai a una partita di calcio e non ti diverti, vuoi indietro i soldi del biglietto?

 

insomma volete abolire la figura delle obbligazioni di mezzi?

 

beh, a parte che esistono i vari ambiti le famose clusole "soddisfatti o rimborsati", parlando di film, libri e musica il ocncetto è un po' diverso perchè un evenuale file scaricato non comporta nessuna spesa aggiuniva a chi l'ha prodotto. Io non posso pretendere di avere gratis quello stesso libro o quello stesso cd in formato materiale. Ma cosa costa consentire a quante più persone possibile di poter ascoltare/leggere, senza che ci sia una tale zavorra di soldi di mezzo?

Lasciando da partei libri dato che per fortuna è un mercato un minimo più accessibile rispetto a quello di cd e viideogiochi, il problema di questi ultimi è che non esiste la svalutazione. Ovvero, o è il singolo negozio a decidere di mettere qualcosa in offerta (e lo fanno solo coi pochissimi titoli e di pochissimi generi), oppure rimarrà sempre e comunque fisso su quello d'uscita. Il videogioco X uscito adesso costa 70 euro (15/20 ore di durata media)? Tra qualche anno, a meno che non sarà particolarmente famoso, sempre tanto costerà. Se poi passano davvero tanti anni, il prezzo scende di una ventina di euro.

Un gioco ps2 appena uscito costava massimo 60 euro, alcuni diventavano "platinum" e poi li vendevano a 20 (per inteso, un gioco uscito quasi 10 anni fa in edizione platinum costa venti euro alpari di quello uscito due anni fa e incluso nella stessa serie). Tutti gli altri sotto i 50 non scendevano mai e poi mai.

Stessa cosa gli album musicali, c'è un cd che ci terrei a possedere che è uscito 8 anni fa, ma sempre a 20 euro me lo fanno,e non è un genere per cui sono previste offerte speciali.

 

Quindi non dico di passare dall'attuale sistema a uno completamente gratuito, però almeno adeguarsi e dare una mano anche a chi vorrebbe comprare di più? Anni fa o vendevi il supporto materiale o altro non potevi fare, oggi si possono passare i vari dati in maniera estremamente più economica, però i prezzi son rimasti quelli. E visto che un autore teoricamente si fa pagare non le proprie opere, ma il supporto, e i soldi gli arrivano dalla casa editrice e non da chi acquista (cioè: lui crea una storia/album e vuole che quante più persone ascoltino/leggano, si mette d'accordo con una casa produttrice che provvederà a distribuire e mettere su supporto fisico il suo prodotto guadagnandoci sopra e dando una piccola parte del ricavato all'autore stesso), quindi perchè visto che adesso si può non mettere a disposizione per il download gratuito il mero file, e lasciare al vecchio sistema l'acquisto del supporto?

Un tempo o ti affidavi al supporto, oppure ti affidavi al supporto per diffondere ciò che avevi composto/scritto, oggi non ce n'è più così bisogno.


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Inviato il 25 gennaio 2010 10:05

L'artista questo lo sa: per questo esistono gli artisti di strada

non credo sia un esempio molto allettante, visto che sono quasi tutti dei poveracci... e più che altro i soldi glieli dai per pietà...

 

Evidentemente viviamo su pianeti diversi. Il mio si chiama Terra - e il tuo?

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Inviato il 25 gennaio 2010 10:46

Inizio sottolineando che su questo sono perfettamente d'accordo con l'eventuale ristrutturazione del modello basato sulle case distributrici; io parlo di proteggere l'autore, il fatto che le tali case lucrino in maniera assurda è un altro discorso.

 

Sulle biblioteche, giusto per dire un paio di differenze non trascurabili: la biblioteca deve avere il libro e deve averlo disponibile, mentre scaricando da Internet questo non capita; prendendolo in prestito in biblioteca lo si ha per un quindici giorni/un mese, scaricandolo da Internet lo si ha per sempre.

Personalmente non mi sembrano differenze da poco.

 

1) Rispondendo ad Arya a un certo punto hai detto che la cultura non è un bene essenziale

2) Hai parlato di "scegliere" come spendere i propri soldi, e hai fatto l'esempio della discoteca a 100 km di distanza, dove un piatto di spaghetti costa 10/12 euro: uno sceglie di spendere 40 euro così, quindi lo preferisce a comprare un CD di buona musica. A mio parere qui ci sarebbe da obbiettare A) sul costo esagerato degli spaghetti, appaiato a quello ugualmente esagerato del CD, denunciando l'iniquità di entrambi, e B) non do' affatto per scontato che uno debba scegliere fra avere una vita sociale o starsene chiuso in casa ad ascoltare il suo CD - entrambe le cose sono essenziali

3) Gli artisti di strada si esibiscono, accettando le offerte spontanee del pubblico. C'è chi dà tanto, chi poco, chi niente. Se osservi abbastanza a lungo la scena, ti accorgerai che di fronte a buona musica, o a un buono spettacolo, la gente non sa resistere: paga volentieri. L'artista questo lo sa: per questo esistono gli artisti di strada. Ora la strada è diventata enorme: Internet. Gli unici artisti che si oppongono a questo (per ovvie ragioni) sono i pessimi artisti, come ha già ben sottolineato Joramun

1) Mai detto: ho parlato di bene vitale, e mentre l'Uomo non vive senza cibo, senza libri non muore. La cultura è importante, ma quella differenza a mio parere non è da trascurare.

Inoltre, ho detto e sottolineato come ci siano innumerevoli opere fruibili senza pagare; quindi, la cultura c'è lo stesso. Come detto, la scelta non è tra pagare e non leggere, ma tra pagare e fruire di opere libere (che sono un'enormità, tra libere di per sé e quelle su cui è scaduto il diritto d'autore).

Poi, come ho detto, il caso di mancanza di soldi credo meriterebbe una discussione a parte, anche per il suo comprendere cose come quelle di cui al punto 2.

 

2) Anche qui: ho parlato di uno che va ogni Sabato in quella discoteca, che spende 40 Euro (tra l'altro, in realtà ha mangiato per cinquanta/sessanta Euro, ne ha pagati meno causa sconto) in un pub (che non è la discoteca) in una sera.

Inoltre, un piatto di spaghetti per due costa dieci/dodici Euro, e con porzioni non misere (con la porzione da uno ci riempi il piatto una volta e mezzo abbondante).

Io non sto parlando di scegliere tra il libro e la vita sociale, sto parlando di non spendere simili cifre per una volta, visto che si può fare vita sociale anche con meno. Se non si è disposti a spendere meno per una cena, avendo così di che comprarsi il CD, forse non lo si considera così importante.

Il discorso "Faccio quello che voglio, tanto il CD lo scarico gratis, e non lo comprerò mai" non mi piace; se non vuole rinunciare a spendere quaranta Euro per mangiare una singola sera... libero di farlo, poi non mi venga a dire che non ha i soldi per comprare il CD.

 

3) Può essere; ma, e qui rispondo anche al quarto punto, il fatto è che per me la scelta se l'opera è gratuita o no deve partire dall'artista.

In altri termini (qui credo che stiamo dicendo cose molto simili, ma con terminologie diverse; è questo che intendevo nello scorso messaggio): nel processo decisionale sicuramente entrano entrambi; il diritto che per me il fruitore non ha è di dire "Mi prendo l'opera e ti pago il prezzo che voglio io, fosse anche nulla". Con una simile posizione, l'autore scompare dall'equazione, nel senso che non ha piú il diritto nemmeno di dire quanto vuole perché la sua opera sia fruita. In pratica, scompare dal processo decisionale, a favore di un potere totale del fruitore.

Personalmente, una simile cosa non mi trova d'accordo.

E, tra parentesi, conosco diversa gente che non paga nemmeno a fronte di un'opera valida: un mio amico adora un'autrice di cui ha letto i libri, ma non ne ha comprato nemmeno uno; né, a suo dire, ne comprerà mai.

 

A me non interessano più di tanto le situazioni ipotetiche

Si stava parlando anche di possibili evoluzioni, di come vorremmo la situazione; pensavo che il discorso interessasse anche a te. Ma non è un problema restare sulla situazione attuale.

Parlando di tale situazione, personalmente non trovo giusto che il fruitore abbia la totale libertà di scegliere se e quanto pagare per l'opera, quindi una soluzione che preveda la totale libertà di scaricare non mi trova d'accordo.

 

L'alternativa presentata da invece non mi basta affatto, visto che la tecnologia permette moooolto di meglio come vantaggio per la società <img alt=" />

Ad esempio, poter valutare solo la prima parte di un'opera per me non è sufficiente nemmeno un po'

La mia ipotesi è un tentativo di conciliare tutte le parti, senza accontentarne totalmente una ignorando l'altra; se si permettesse di scaricare l'intera opera per valutarla, si tornerebbe alla situazione in cui il fruitore deciderebbe unilateralmente se pagarla o no. Avere i primi capitoli, o metà libro, o quello che è, mi pare un buon compromesso: permette di valutare l'opera senza dare la possibilità di sfruttare tale diritto per non comprarla.

Del resto, si potrebbe benissimo fruire dell'opera senza comprarla, basterebbe aspettare un po' (e ricordo che nella mia ipotesi tale tempo è estremamente diminuito); se non va bene nemmeno questo, non si tratta di voler fruire dell'opera gratuitamente, ma di volerne fruire subito senza che chi sceglie di pagarla abbia nulla in più. Personalmente non mi trova d'accordo: se non vuole pagarla, può anche aspettare un po' a fruirne. Chi paga, è giusto che abbia qualcosa in più.

E visto che una simile cosa permetterebbe a tutti di accedere gratuitamente a ogni opera, sebbene con un po' di ritardo (la mancanza del quale sarebbe il dipiù avuto da chi sceglie di pagare), non vedo quale sia il problema.

 

L'unico danno al massimo può essere una questione puramente psicologica, nel caso gli dia fastidio l'idea in sè che qualcuno abbia beneficiato della sua opera gratuitamente. Ma in questo caso per me se lo può tenere pure, quel "danno psicologico"

Personalmente considero un danno anche il mancato guadagno, analogamente a come un impiegato che non venga pagato viene danneggiato. Certo: ha solo sprecato il suo tempo, senza danni materiali, ma comunque viene danneggiato.

 

si aprono vari portali (l'idea suggerita da Tyrion,di una sorta di IMDB col tasto "vedi" o "scarica" mi sembra una buona idea da cui partire) dove i film vengono resi fruibili con diverse tempistiche e diversi tipi contenuto a seconda di quello che decide l'autore.Ovviamente il portale ha una sezione gratuita dove,passato un arco di tempo da definire,tutti i film (anche quelli per cui l'autore decide di fissare una quota) vanno a finire

È un'altra possibilità; il punto della mia proposta è considerare le esigenze e i diritti di entrambe le parti, garantendo la possibilità di guadagno all'artista e contemporaneamente la possibilità di fruire gratuitamente dell'opera.

 

anche se portandolo a casa qualcosa nel vestito non va bene (ad esempio, se lo hai regalato a qualcuno che non era lì a provare), tenendo lo scontrino puoi sempre riportarlo indietro, entro un certo tempo

Se il negoziante lo permette; il diritto di reso, salvo difetti del bene, è una concessione del negoziante, non un diritto del compratore.


AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 25 gennaio 2010 11:12

Del resto, si potrebbe benissimo fruire dell'opera senza comprarla, basterebbe aspettare un po'

Un po'... 10 anni <img alt=" />

 

Chi paga, è giusto che abbia qualcosa in più.

Chi paga ha la copia del CD ufficiale, con una bella copertina e un bel booklet, con una qualità audio superiore, da poter tenere comodamente nella propria collezione. Ed è anche per questo che tanti comprano nonostante possano limitarsi a scaricare tutto gratis.

 

Comunque, se proprio si devono porre dei limiti alla possibilità di avere gratis, meglio piuttosto far scaricare file completi che smettono automaticamente di funzionare dopo un certo tempo, in modo da dare il tempo per valutare l'opera, non possederla.

Far valutare solo un pezzettino invece ha poco senso, in quanto è l'opera completa che conta. E aspettare diversi anni è davvero troppo, tutti preferirebbero l'illegalità.

Poi per me è meglio una situazione più estrema ancora, ma così già la cosa avrebbe senso.

 

Personalmente considero un danno anche il mancato guadagno, analogamente a come un impiegato che non venga pagato viene danneggiato. Certo: ha solo sprecato il suo tempo, senza danni materiali, ma comunque viene danneggiato.

Non c'è nemmeno un danno dato dal mancato guadagno, perchè non avrebbe guadagnato niente in ogni caso.

Il paragone con l'impiegato non c'entra nulla, perchè se avesse saputo che non sarebbe stato pagato non avrebbe lavorato. Inoltre lui ha speso il suo limitato tempo nello specifico per te.

 

Qui parliamo di opere riproducibili all'infinito, con numero di copie indipendente dalla quantità di lavoro.

Nel discorso che abbiamo fatto si ha:

a) L'opera è disponibile solo a pagamento: 10 persone comprano. Tutti gli altri non comprano perchè non hanno soldi.

b) L'opera è disponibile anche gratis: 10 persone comprano. Altre 10 che non hanno i soldi lo scaricano gratis.

Materialmente non c'è nessun danno. Non si perde niente rispetto alla situazione a) e non cambia di una virgola il tempo e il lavoro speso dall'autore. Stanno solo meglio più persone.


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Mornon
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Inviato il 25 gennaio 2010 17:41

Un po'... 10 anni

Intanto, ho detto cinque/dieci; poi, ho detto esplicitamente che è una bozza sicuramente migliorabile.

 

Chi paga ha la copia del CD ufficiale, con una bella copertina e un bel booklet, con una qualità audio superiore, da poter tenere comodamente nella propria collezione. Ed è anche per questo che tanti comprano nonostante possano limitarsi a scaricare tutto gratis

Si trovano file audio che non so se siano di qualità inferiore al CD; e si trovano libri elettronici che sono l'esatta copia di quelli che si comprano.

 

Far valutare solo un pezzettino invece ha poco senso, in quanto è l'opera completa che conta. E aspettare diversi anni è davvero troppo, tutti preferirebbero l'illegalità

Su questo personalmente non concordo; o, meglio: sí, concordo che molti preferirebbero l'illegalità, ma come detto allora la cosa passa dal "Voglio fruirne gratis" al "Voglio fruirne gratis senza aspettare e - magari - senza perdere nulla" (per il "magari", vedi sopra l'esempio dei libri elettronici). Non si parla di settant'anni dopo la vita dell'autore, ma di cinque anni; è troppo? Diminuiamolo; diciamo che personalmente considererei limite minimo indicativo un anno, meglio due. Ma, se uno non vuole pagare, che debba aspettare non mi pare nulla di eccessivo.

 

a) L'opera è disponibile solo a pagamento: 10 persone comprano. Tutti gli altri non comprano perchè non hanno soldi

Sulla mancanza di soldi, come ho detto è un discorso a parte: se i soldi mancano perché mancano, è una cosa; se mancano perché la persona non lavora (non "perché non ha un lavoro", ma "perché non lavora"; ossia, anche avendone la possibilità non la sfrutta) è un discorso diverso; se mancano i soldi perché in realtà ci sono, ma si preferisce spenderli in altro (vedi mio esempio nei messaggi passati) è ancora un altro discorso.

Se parliamo del primo tipo di mancanza, posso anche accettare il discorso; per gli altri due onestamente non sono d'accordo che sia giusto, perché la mancanza di soldi deriva da scelte coscienti del singolo.

Tutto questo tralasciando che fare una distinzione legale - visto che si sta anche parlando di modifica della legge sul diritto d'autore - che distingue chi può scaricare e chi no in base ai soldi non so se sarebbe fattibile, visto che la legge dovrebbe essere uguale per entrambe le categorie.

 

b) L'opera è disponibile anche gratis: 10 persone comprano. Altre 10 che non hanno i soldi lo scaricano gratis

Se restano i dieci che la comprano; io so per certo di persone che avrebbero comprato l'opera, se non fosse stata disponibile gratuitamente. Avendola scaricata, non l'hanno comprata.


AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 25 gennaio 2010 18:06

Tutto questo tralasciando che fare una distinzione legale - visto che si sta anche parlando di modifica della legge sul diritto d'autore - che distingue chi può scaricare e chi no in base ai soldi non so se sarebbe fattibile, visto che la legge dovrebbe essere uguale per entrambe le categorie.

 

(...)

 

Se restano i dieci che la comprano; io so per certo di persone che avrebbero comprato l'opera, se non fosse stata disponibile gratuitamente. Avendola scaricata, non l'hanno comprata.

 

Ma certo che non sarebbe fattibile fare distinzioni legali, sono stata io la prima a metterlo in evidenza.

Era tutta una catena di risposte alla questione: "in quali precisi casi in cui si scarica senza pagare si fa davvero un danno all'autore". La discriminante è "si fa un danno all'autore se si scarica quando, se l'opera non fosse stata disponibile gratis, la si sarebbe comprate". Solo questa precisa parte delle persona che scaricano fanno un danno. Punto. Queste risposte vanno già oltre questo punto specifico e non c'entrano.

Se rileggi i post vedrai da dov'è partita questa precisa parte del discorso, io non ho più voglia di ripetere le stesse cose <img alt=" />

 

Diminuiamolo; diciamo che personalmente considererei limite minimo indicativo un anno, meglio due.

Boh, un anno o poco più potrebbe essere ok :-P

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