Uno può scrivere per il motivo che vuole; personalmente concordo col discorso che fai sulle case editrici, ma non concordo che si paghi solo il servizio dato dall'editore e non l'autore. Per quanto mi riguarda, ho comprato direttamente dall'autore dei giochi di cui avevo già il manuale, perché reputo giusto che il lavoro - che mi è piaciuto - venga pagato.
il fatto è che io trovo poco sensato che io, tu, arya, balon, tyrion o chiunque altro scriva una storia per farsi poi pagare per farla leggere agli altri e basta. Mi sembra che nel ragionamento ci sia qualcosa di snaturato.
trovo giustissimo che un cantante si faccia pagare per esibirsi, impiega tempo e soldi per farlo. Lo stesso se volessi i suoi brani in versione digipack, non posso pretendere che mi regali la plastica e il cartone e tutto quanto. Però se lui ha composto della musica per suo piacere, dovrebbe volerla diffondere perchè è felice che gli altri l'apprezzino e ne gioiscano, non perchè vuol cavar loro soldi dal portafogli.
A mio modo di vedere nel momento in cui uno comincia a scrivere/comporre per soldi, anche se poi scrive da dio... è una faina. Se poi è davvero bravo il libro/cd glielo compro pure, ma umanamente non ne penserò bene. Un autore dovrebbe essere felice già solo se qualcuno lo legge, perchè dovrebbe rimanerci male se tizio lo ha letto gratis? Buzzati mi odierà perchè i suoi libri li ho presi dalla biblioteca. E i cd che ho comprato usati? I musicisti mi staranno maledendo.
Alla fine l'arte è un do ut des: tizio scrive una bella storia, emi fa un grnade favore a me che piacciono le storie; allo stesso tempo io gli faccio il grande favore di leggerla e di consigliarla agli altri. Il lettore è contento, l'autore pure. Di sopra vorrebbe anche denaro?
Poi,rimane sempre che se una cosa ad una persona davvero piece, i soldi per averne la "versione nobile" li sgancia; quindi comunque un autore non è che ci perda.
Se poi fosse la stessa casa di distribuzione a spacciare gratis l'opera facendoci sopra soldi in altro modo (pubblicità allegata o qualsiasi altra cosa), si gudagna lo stesso ma senza parsi pagare ilpdf o l'mp3.
Secondo me ha più senso che siano i produttori stessi a trovare il modo di guadagnarci sopra dalla copie gratis, così sarebbero felici tutti. Tanto allo stato attuale uno le copie le può ottenere comunque, come anni fa quando non c'era la banda larga uno materiale pirata ne trovava ad ogni angolo. Anzi, almeno oggi quasi non esiste più la figura di chi lucra sul materiale piratato, se tanto la maggior parte usano il fai da te. Anni fa,solo nel mio paesello c'erano una decina di rivenditori sottobanco di videogiochi, cd e film piratati, e alcuni come attività "primaria" erano venditori di cd e film " /> (un paio erano bar, altri edicole, uno vendeva elettrodomestici, un altro materiale elettrico, uno aveva il noleggio, uno il negozio di cd e film, svariati negozi di materiale informatico...). Adesso ne rimangono molti meno. Rimane il noleggio, e poi vabbèi vari negozi di pc è "normale" che quando ti vendono un computer poi ti ci mettono sopra tutte i programmi che vuoi e quando vuoi piratati (penso che i SO li vendano solo nelle amcchine dove sono compresi nel prezzo, tipo coi portatili).
Quindi se io autore x scrivo una storia, perchè dovrei pretendere denaro per la mera lettura da parte di terzi? A me non costa nulla. Io non scrivo uno staria o compongo un brano per lavoro, lo faccio perchè mi fa piacere. Se sono un pittore, perchè dovrei far pagare la gente per visitare il mio atelier? Un conto è il privato che compra quadri e poi chiede il biglietto per mostrare la collezione che ha tiratu su apposta e spendendo molto denaro, ma non è questo il caso. Su chi crea videogiochi la cosa vabbè è un po' diversa, lì per forza di cose c'è un produttore che paga gli sviluppatori; mentre non so a quali manuali ti riferisca te, di giochi di ruolo non ne capisco niente.
Edit: poi vabbè, questo è un discorso molto astratto, nella pratica mi basterebbe già che ogni centro abitato con numero sufficiente di abitanti (facciamo 5000) abbia nel raggio di 10 km una bbiblioteca fornita di libri e film di tutti i generi, e che cd e videogiochi subissero una svalutazione significativa nel breve periodo. E che per legge il produttore debba fornire metà dell'opera per il dowload gratuito. Già così andrebbe molto meglio di adesso.
Sai perché ti sembra che ci sia qualcosa di snaturato? Perché è effettivamente un ragionamento snaturato.il fatto è che io trovo poco sensato che io, tu, arya, balon, tyrion o chiunque altro scriva una storia per farsi poi pagare per farla leggere agli altri e basta. Mi sembra che nel ragionamento ci sia qualcosa di snaturato.
E non solo lo è il ragionamento, ma anche i termini usati per sostenerlo. Condividere (la cultura) diventa scaricare (la refurtiva). L'imprenditore e il mestierante diventano artisti, e l'astuzia viene recepita come intelligenza. L'idea diventa prodotto e chi avrebbe il diritto di conoscerla si trasforma in fruitore e cliente (guardate quanti "clienti" di Martin si lamentano nel topic su ADwD). E la colpa è anche nostra, perché siamo stati talmente abituati a ragionare in questo modo, da non riuscire più a distinguere un messaggio sincero e disinteressato da una presa per il c**o. La condivisione della cultura potrebbe mettere in difficoltà qualcuno? Non credo che avverrà, esistono millemila modi per lucrare comunque; ma se dovesse avvenire, tanto meglio. Che falliscano pure e che la smettano di pubblicare/incidere/girare ca***te. Ahhh! :-P Io non ne sentirò la mancanza. Anche perché, e ci metto la mano sul fuoco, per cento Dan Brown che spariranno, ci sarà sempre un David Foster Wallace che continuerà a scrivere.
sperando che tutti questi david foster wallace non faccia la stessa fine del capostipite " />
Lecito pensarlo, ma c'è chi scrive anche per quello; o chi scrive e, riuscendo a pubblicare, vorrebbe guadagnarci. Può non piacere, ma personalmente credo che nel ragionare su queste cose vada tenuto in considerazione.il fatto è che io trovo poco sensato che io, tu, arya, balon, tyrion o chiunque altro scriva una storia per farsi poi pagare per farla leggere agli altri e basta. Mi sembra che nel ragionamento ci sia qualcosa di snaturato
Anche perché per quanto sia giusto il discorso della cultura disponibile a tutti il "Non posso permettermelo" diverse volte nasconde un "Non voglio rinunciare a nulla" o analoghi (vedi miei passati messaggi); e, mentre chi veramente non potrebbe permetterselo è un caso a parte, quelli in realtà potrebbero acquistare ciò che vogliono. Caso in cui onestamente il discorso che scaricare sia giusto mi scade decisamente.
Se fosse davvero cosí, magari no; ma almeno stando alla mia esperienza, a casi reali che so per certo, non è sempre cosí; sempre restando in ambito gioco di ruolo, conosco gente che ha scaricato diversi manuali e li usa parecchio (diverse volte a settimana), ma non ha la benché minima intenzione di comprarli.rimane sempre che se una cosa ad una persona davvero piece, i soldi per averne la "versione nobile" li sgancia; quindi comunque un autore non è che ci perda
Il manuale cui mi riferivo io, l'ultimo che mi è capitato di comprare pur avendolo già, è Fiasco.
Non condivido: costa tempo, sia per documentarsi, sia per imparare a scrivere, sia per scrivere e riscrivere. Certo: non è un costo monetario, ma se uno volesse vedersi ripagato l'impiego di tempo personalmente lo capirei.Quindi se io autore x scrivo una storia, perchè dovrei pretendere denaro per la mera lettura da parte di terzi? A me non costa nulla
Inoltre, se un autore dovesse lavorare otto ore al giorno il tempo per scrivere (e documentarsi, ecc.) diminuirebbe drasticamente; personalmente, mi va benissimo di dare a Gaiman i suoi otto Euro per The Graveyard Book: credo che il libro li meriti, e se grazie a chi lo compra avrà piú tempo per scrivere... meglio, potrò leggere piú cose sue.
In linea di massima sono idee che mi trovano d'accordo.nella pratica mi basterebbe già che ogni centro abitato con numero sufficiente di abitanti (facciamo 5000) abbia nel raggio di 10 km una bbiblioteca fornita di libri e film di tutti i generi, e che cd e videogiochi subissero una svalutazione significativa nel breve periodo. E che per legge il produttore debba fornire metà dell'opera per il dowload gratuito
Nel mentre, stavo pensando: relativamente ai discorsi sulla scomparsa delle case editrici, come ci si porrebbe nei confronti delle traduzioni? Amatoriali non so quante ne verrebbero fatte, e una traduzione spesso è il solo modo che uno ha di leggere un'opera.
Già, e le traduzioni? Vista la qualità di quelle che ci propongono, ecco un altro insospettato vantaggio del non avercele più.Nel mentre, stavo pensando: relativamente ai discorsi sulla scomparsa delle case editrici, come ci si porrebbe nei confronti delle traduzioni? Amatoriali non so quante ne verrebbero fatte, e una traduzione spesso è il solo modo che uno ha di leggere un'opera.
Immaginate un bel "Wikitraduzioni", dove tutti possano contribuire con le loro capacità, in continuo miglioramento. Solo che attualmente è illegale, ci tocca pagare Altieri.
Grazie per le belle parole Tyrion..... " />" />
Ai bambini monchi li do per "pietà".........a un artista di strada glieli dò perchè ho apprezzato la sua arte....scusa tu non glieli dai per "pietà"? è povera gente di solito... non ricchi comunque.
Ma allora ha ragione Tyrion a dire che te non vivi sulla terra......i libri degli scrittori più bravi?il bello di quest'ultimo periodo era che, all'equo prezzo di 15-20€, tutti potevano permettersi la miglior musica possibile, o il libro dello scrittore più bravo del momento, o l'ultimo film in alta qualità.
Ma se gli scaffali del fantasy sono pieni di Troisi e Strazzulla.... " />" />" /> ....capisci che intendo?...gli scaffali delle librerie italiane sono pieni di libri di autori che definire mediocri è un eufemismo,e che sono portati al successo solo da una decisione arbitraria della casa editrice che decide di pompare pubblicitariamente un opera scadente invogliata solo dalla prospettiva del ritorno economico dato dalla facilità di smerciare detta opera a una fracca di ragazzini scemi.
Su internet questo non potrebbe accadere:la Troisi avrebbe rice............ma io ste cose te le ho già dette,cavolo.....se ti interessa, vai a leggere i post di prima....
E l'HD c'è anche su internet....ufff....ma mi leggi quando scrivo?
Sei davvero come i venditori di carrozze a fine 800.Quelli non volevano capire i motivi per i quali l'auto era meglio del calesse o della carrozza:capire avrebbe significato ammettere che il loro mercato,il loro stesso concetto di mobilità era superato...
Strano concetto di qualità.....comunque,se ti fossi preso il disturbo di leggere qualcuno dei post in cui rispondevo alle proposte di Mornon invece di partire in astrusi e del tutto inadeguati paragoni con baldi fabbricanti di fari,avresti letto che ho proposto la stessa cosa con la copia scaricata on line.appunto; roba di qualità "superiore", completa, un bel cofanetto plastificato con tutta la serie, o la mappa del videogioco eccetera.
Vai in brodo di giuggiole quando dal pacco di plastica di Gears of War esce la mappa del gioco???
Su internet la mappa la potresti trovare interattiva,con animazioni e tutto il resto sul sito del gioco medesimo.
Non so....dovrei rispondere....???tipo, i grandi quadri e le grandi sculture non sono scaricabili via internet.
Se (come mi sembra di capire) sei uno che il web lo bazzica,sai sicuramente quante traduzioni amatoriali vengono fatte,ad esempio,di manga e anime....e il loro livello qualitativo,quasi sempre pari se non superiore a quello delle traduzioni ufficiali.Nel mentre, stavo pensando: relativamente ai discorsi sulla scomparsa delle case editrici, come ci si porrebbe nei confronti delle traduzioni? Amatoriali non so quante ne verrebbero fatte, e una traduzione spesso è il solo modo che uno ha di leggere un'opera.
Direi che questo è l'ultimo dei problemi.....limitandoci a Martin,già solo su questo sito ci sono state,se non erro,almeno 3-4 persone disposte a tradurre l'opera...
Non si può....a Balon piace avere la sua bella custodia di plastica blu con la mappa del gioco dentro.cd e videogiochi subissero una svalutazione significativa nel breve periodo
Non si può....a Balon piace avere la sua bella custodia di plastica blu con la mappa del gioco dentro.
non ho mai comprato una limited edition in vita mia, sono m*******e per gonzi che costano 5-10 euro in più...
però per attirare più acquirenti fanno così: specchi per allodole adesso, ma magari tra 5 anni sarà veramente roba di qualità superiore.
Ma allora ha ragione Tyrion a dire che te non vivi sulla terra......i libri degli scrittori più bravi?
beh sì... i più bravi, i mediocri, i cani. Tutto a 15 euro.
in astrusi e del tutto inadeguati paragoni con baldi fabbricanti di fari
non sono per niente astrusi e inadeguati.
se vuoi vado sullo specifico.
I beni si dividono in quattro categorie, a seconda che siano esclusivi o non esclusivi (chi li produce può impedire o meno a chi non paga di consumarli) e rivali nel consumo o non rivali nel consumo (la stessa unità di bene non può essere consumata da più di una persona contemporaneamente o meno).
i libri, i dvd e i cd erano dei tipici beni privati, ovvero ESCLUSIVI E RIVALI NEL CONSUMO. Per questa, e solo questa tipologia di beni, il libero mercato funziona.
adesso, con la pirateria informatica, sono diventati esattamente l'opposto: rientrano nella categoria dei BENI PUBBLICI! Sono non esclusivi e non rivali nel consumo, proprio come la rete fognaria, il faro ecc...
E perchè sono beni pubblici? perchè NESSUNA IMPRESA PRIVATA è disposta a produrli. E proprio per il motivo dei free rider: la maggior parte deii consumatori non paga i beni che consuma, e produrli diventa inefficiente.
Non è che lo dico io, è dimostrato matematicamente e nella pratica.
Ci sono modi di fornire beni non esclusivi e non rivali nel consumo senza coinvolgere lo Stato. Certamente.
1. contributi volontari; così ad esempio si sostiene parzialmente la ricerca scientifica; ma non sono sufficienti per grandi progetti (tipo una donazione del popolo del Web potrebbe anche finanziare il primo Cd di un aritsta di strada, ma non un film)
2. il finanziamento indiretto; ad esempio realizzare profitti indirettamente, con la pubblicità (es. mediaset). Nel caso dei file su internet, sarebbero dunque le agenzie pubblicitarie a decidere quali artisti sostenere economicamente e quali no. Il problema di questo metodo è gli investimenti vengono fatti non in base alla qualità del prodotto, ma in base alla sua capacità di attirare consumatori. Se Mediaset è l'esempio di come si riduce l'arte quando è funzionale alla pubblicità, Dio ci scampi
3. Infine, il metodo più efficiente e utlizzato: la fornitura pubblica. Lo Stato fornisce a tutti il prodotto, tutti possono accedervi, ma tutti devono pagare una tassa
questa sarebbe la soluzione migliore, dal punto di vista economico.
ma a mio avviso c'è un ulteriore problema da considerare: proprio come le agenzie pubblicitarie, sarebbe lo Stato a a decidere quali artisti sostenere e quali no.
Con tutti i loro difetti, case di produzione, case cinematografiche ecc. non sono dei monopoli, ma semmai degli oligopoli (c'è una minima competizione, in assenza di cartelli: e dunque una logica di mercato per cui chi vende la roba migliore guadagna di più); e sono pur sempre enti privati, tutto sommato svincolati dal potere politico (e dunque c'è una minima garanzia di "libertà di pensiero", diciamo così).
è inevitabile che lo con il tempo lo Stato si appropri della fornitura dei beni pubblici, tra cui rientrano anche i file scaricabili da internet. E' il mercato, dove vince il più efficiente. E in questo caso lo Stato è il più efficiente. Il link nel primo post di Joramun ne è una chiara premonizione.
sieti sicuri di voler (ri)dare il monopolio della cultura e dell'arte allo Stato?
tutti accusano bill gates di essere asservito al potere, amico del pentagono, dei poteri forti e compagnia.
tutti accusano la microsoft di fare l'ipocrita, di denunciare pubblicamente la pirateria ma dall'altra incentivare subdolamente la pirateria (vedi gli esempi di joramun)
se il download via Web spazza via l'arte come bene privato, abbiamo servito su un piatto d'argento allo Stato un controllo sulla cultura senza precedenti.
Che il subdolo Bill Gates e i subdoli poteri forti lo sappiano benissimo?
Nota di Darklady: occhio al linguaggio Balon, è già la seconda volta che ti correggo, fai il modo che non ci sia una terza. Grazie!
fermo restando che nemmeno a me piace chi ragiona così o chi non mette mai da parte i soldi perchè tanto il file non glielo toglie nessuno, comunque io tutti gli appassionati di musica/libri/videogiochi/film che conosco hanno in casa parecchio materiale originale, quindi chi utilizza l'illegale comunque compra... ma proprio per mettere tutti contenti ed evitare i mangiapane a ufo una volta per tutte, perchè invece di lamentarsi e basta le case produttrici e gli stati non s'attrezzano affinchè la gente non senta il bisogno di una copia pirata?
Lecito pensarlo, ma c'è chi scrive anche per quello; o chi scrive e, riuscendo a pubblicare, vorrebbe guadagnarci. Può non piacere, ma personalmente credo che nel ragionare su queste cose vada tenuto in considerazione.
Anche perché per quanto sia giusto il discorso della cultura disponibile a tutti il "Non posso permettermelo" diverse volte nasconde un "Non voglio rinunciare a nulla" o analoghi (vedi miei passati messaggi); e, mentre chi veramente non potrebbe permetterselo è un caso a parte, quelli in realtà potrebbero acquistare ciò che vogliono. Caso in cui onestamente il discorso che scaricare sia giusto mi scade decisamente.
Se fosse davvero cosí, magari no; ma almeno stando alla mia esperienza, a casi reali che so per certo, non è sempre cosí; sempre restando in ambito gioco di ruolo, conosco gente che ha scaricato diversi manuali e li usa parecchio (diverse volte a settimana), ma non ha la benché minima intenzione di comprarli.rimane sempre che se una cosa ad una persona davvero piece, i soldi per averne la "versione nobile" li sgancia; quindi comunque un autore non è che ci perda
parlando in termini libreschi, perchè non creare una mega biblioteca nazionale online, dove chi si iscrive può scaricare file "a orologeria" di qualsiasi libro, senza bisogno di creare biblioteche fisiche in numero sufficiente?
Si crea un file che dopo 30 giorni non si apre più, e gli utenti registrati alla biblioteca li scaricano.
E solo dopo aver consentito a tutti di usufruire del servizio e i pochi fortunelli che abitano in città (situazione attuale), riempi di mazzate chi di sopra si mette a piratare.
ma attualmente non sono mica tanti gli scrittori che lo fanno come primo lavoro, e di quelli che lo fanno come attività primaria,solo alcuni sono nababbi o ci guadagnano davvero tanto, quindi in realtà il problema del tempo non è che si ponga.Non condivido: costa tempo, sia per documentarsi, sia per imparare a scrivere, sia per scrivere e riscrivere. Certo: non è un costo monetario, ma se uno volesse vedersi ripagato l'impiego di tempo personalmente lo capirei.
Inoltre, se un autore dovesse lavorare otto ore al giorno il tempo per scrivere (e documentarsi, ecc.) diminuirebbe drasticamente; personalmente, mi va benissimo di dare a Gaiman i suoi otto Euro per The Graveyard Book: credo che il libro li meriti, e se grazie a chi lo compra avrà piú tempo per scrivere... meglio, potrò leggere piú cose sue.
Comunque io non capisco perchè l'autore x, che per passione ha scelto volontariamente di dedicare il prorpio tempo alla scrittura e sia riuscito alla fine a scrivere qualcosa di bello, debba considerarlo un lavoro o comunque una cosa che gli dia diritto a del denaro. Se si tratta di un libro materiale su cui qualcuno (casa editrici) dalla vendita ci guadagna un bel po', è giusto averne una parte, ha contribuito lui a far partire tutto quanto. Ma se nel frattempo la verisone cartacea è regolamente in vendita nelle librerie, che gli importa del file?
A 'sto punto uno dovrebbe imbufalirsi per l'esistenza delle biblioteche, o dovrebbe chiedere il divieto del prestito libri tra amici. Alla fine, sempre scrocco è.
maio non mi auguro la scomparse delle case editrici nè penso sia possibile, ma un riassestamento non mi dispiacerebbe. Per esempio, fornire il print on demand per opere fuori catalogo (cosa che già alcuni fanno), oppure lo stesso servizio per qualsiasi titolo però che permetta di scegliere la "nobiltà" dei materiali: se voglio un'edizione che costi 5 euro me lo faccio stampare su meno pagine con una carta di minor qualità, senza cartonatura, etc, se invece voglio una copia da esposizione gli sgancio 20 euro.Nel mentre, stavo pensando: relativamente ai discorsi sulla scomparsa delle case editrici, come ci si porrebbe nei confronti delle traduzioni? Amatoriali non so quante ne verrebbero fatte, e una traduzione spesso è il solo modo che uno ha di leggere un'opera.
O fornire cospicui estratti scaricabili gratis di tutto il catalogo
Il tutto sempre mantenendo i negozi normali, però fornire un supporto serio a chi invece non è interessato al prodotto in versione nobile.
Insomma, non è che io voglia mandare a casa l'intera filiera, mi basta che la tutela si sposti verso chi consuma e non verso chi produce. Attualmente uno può usufruire di sconti, prestiti, offerte solo se abita in un grande centro.
Premessa: so che sembra un esempio costruito, ma è capitato davvero.
Sexy Deadly è un gioco di ruolo che costa un Dollaro; parlandone con un mio amico glielo stavo descrivendo per vedere se voleva provarlo, e ho detto "E se ti piace puoi pure comprartelo tranquillamento, costa solo un Dollaro". La risposta è stata "Per principio non compro nulla che posso avere gratis". Nel "non compro nulla" è incluso il "non do nulla all'autore nemmeno se l'opera mi piace".
Quando dico che non tutti comprerebbero un'opera solo perché gli piace ho in mente anche esempi simili.
Come minimo affiancherei una simile cosa al periodo già citato di diritoto d'autore: un tot di tempo in cui non è permesso scaricare l'opera gratuitamente (salvo che l'autore decida cosí), finito il quale l'opera stessa diventa gratuita (salvo che il fruitore voglia pagarla).parlando in termini libreschi, perchè non creare una mega biblioteca nazionale online, dove chi si iscrive può scaricare file "a orologeria" di qualsiasi libro, senza bisogno di creare biblioteche fisiche in numero sufficiente?
Sto ragionado sui giochi: con i numeri che hanno gli editori indipendenti (che spesso sono gli stessi autori), non so se una cosa come quella sopra sia giusta, o se basti aumetare il tempo. Continuo a ragionarci.
Mi lascia un po' perplesso perché la temporizzazione non credo sia difficile da togliere, e quindi non ci vorrebbe nulla a trasformare quella biblioteca in un grande posto dove prendersi tutto a tempo indefinito.
Perché no? Ha impiegato del tempo, ha prodotto qualcosa, credo sia suo diritto decidere se questo qualcosa sarà fruibile gratuitamente o no.non capisco perchè l'autore x, che per passione ha scelto volontariamente di dedicare il prorpio tempo alla scrittura e sia riuscito alla fine a scrivere qualcosa di bello, debba considerarlo un lavoro o comunque una cosa che gli dia diritto a del denaro
Poi, personalmente sono favorevole al gratuito: ho prodotto materiale per giochi di ruolo e l'ho reso disponibile gratuitamente; traduco MegaTokyo senza che me ne venga nulla; ecc. Ma nel contempo credo che sia giusta dare all'autore tale scelta, magari limitandone l'effetto nel tempo (tipo uno o due anni e poi si può scaricare liberamente), in quanto comunque l'opera è frutto del suo lavoro, è prodotta da lui.
Sulle biblioteche, ho già spiegato perché vedo differenze non trascurabili col file.
Su questo sono perfettamente d'accordo; anzi, forse sarebbe persino da mettere come legge, in modo che uno possa sapere cosa compra.fornire cospicui estratti scaricabili gratis di tutto il catalogo
vabbè, il mondo è vario, ovvio che certa gente esiste. Però comunque in media chi scarica in parte compra (a parte casi limite che non scaricano assolutamete nulla o non comprano assolutamente nulla), e difatti non è che con l'avvento di internet le case produttrici siano crollate in miseria.
Quando dico che non tutti comprerebbero un'opera solo perché gli piace ho in mente anche esempi simili.
beh, i file a orologeria attualmente esistono, tipo le varie versioni di prova dei programmi per pc. Se poi vieni beccato con una copia crackata, multa.Come minimo affiancherei una simile cosa al periodo già citato di diritoto d'autore: un tot di tempo in cui non è permesso scaricare l'opera gratuitamente (salvo che l'autore decida cosí), finito il quale l'opera stessa diventa gratuita (salvo che il fruitore voglia pagarla).
Sto ragionado sui giochi: con i numeri che hanno gli editori indipendenti (che spesso sono gli stessi autori), non so se una cosa come quella sopra sia giusta, o se basti aumetare il tempo. Continuo a ragionarci.
Mi lascia un po' perplesso perché la temporizzazione non credo sia difficile da togliere, e quindi non ci vorrebbe nulla a trasformare quella biblioteca in un grande posto dove prendersi tutto a tempo indefinito.
Per tagliare la testa al toro si potrebbero creare dei programmi che invece di scaricarti il file sul tuo lettore ebook, semplicemente si connettono al server dove trovi il libro, di modo che sul tuo lettore il file "vero" non ci sia nemmeno. Un po' come utilizzare un software non installato sul tuo pc ma semplicemente hostato online. Per evitare sovraccarichi oltre a dotarsi di server decenti, si impone, come già per le biblioteche "fisiche", un numero massimo di libri prenotabili alla volta e cose così.
Per i giochi, se già passati due anni si potesse scaricare gratuitamente (e quindiuno paga solo per avere la novità) sarebbe una buona idea. Tanto, già adesso molta gente compra cd e videogiochi una volta che li trova usati o in offerta, e per fare ciò devono passare almeno 6 mesi dall'uscita del gioco, è raro trovare un pazzo che compri un gioco nuovo e dopo un mese lo rivenda per 4 soldi.
Perché no? Ha impiegato del tempo, ha prodotto qualcosa, credo sia suo diritto decidere se questo qualcosa sarà fruibile gratuitamente o no.
Poi, personalmente sono favorevole al gratuito: ho prodotto materiale per giochi di ruolo e l'ho reso disponibile gratuitamente; traduco MegaTokyo senza che me ne venga nulla; ecc. Ma nel contempo credo che sia giusta dare all'autore tale scelta, magari limitandone l'effetto nel tempo (tipo uno o due anni e poi si può scaricare liberamente), in quanto comunque l'opera è frutto del suo lavoro, è prodotta da lui.
Si, ha impiegato del tempo, però secondo me un autore dovrebbe essere già solo felice se ciò che ha prodotto si diffonde. Se poi ci guadagna anche sopra, tanto meglio. Non penso che qualcuno direbbe di no se gli si proponesse di pubblicarlo, distriburilo con ottima copertura in tutte le librerie, fargli pubblicità ma imponendo che tutti i ricavi vadano in beneficienza.
Comunque, se in tempi brevi anche se non immediati il dowload fosse legale, comedetto su sarebbe già molto.
Tutto il discorso che segue non è affatto più specifico.....anzi....se vuoi vado sullo specifico.
Sarebbe stato più specifico se avessi analizzato una qualsiasi delle proposte fatte da Mornon,da me o da altri....o se avessi detto "no la soluzione "tipo Deviantart" non mi suona bene",oppure "meglio quella tipo Downlovers"....cosi è un discorso di economia "in generale" che diventa solo più vago......comunque....
Non ci deve più essere la produzione di CD....se viaggia tutto su internet non è necessario.E anche questo mi pare di averlo già detto....1. contributi volontari; così ad esempio si sostiene parzialmente la ricerca scientifica; ma non sono sufficienti per grandi progetti (tipo una donazione del popolo del Web potrebbe anche finanziare il primo Cd di un aritsta di strada
Paragone non pertinente:innanzitutto perchè "Mediaset" e "arte" non possono convivere nella stessa frase.....secondo perchè il tuo ragionamento non tiene conto del fatto che a Mediaset,proprio perchè vincolata da logiche pubblicitarie,sono gli stessi programmi ad essere confezionati in maniera tale da essere commercialmente appetibili.Su internet questo non succede quasi mai,e la pubblicità è molto più simile a quella "sportiva":Tony Hawk è sponsorizzato da mezzo mondo,ma non è che mentre fa i trick si mette a favore di telecamera per far vedere il logo della Nike...il finanziamento indiretto; ad esempio realizzare profitti indirettamente, con la pubblicità (es. mediaset). Nel caso dei file su internet, sarebbero dunque le agenzie pubblicitarie a decidere quali artisti sostenere economicamente e quali no. Il problema di questo metodo è gli investimenti vengono fatti non in base alla qualità del prodotto, ma in base alla sua capacità di attirare consumatori. Se Mediaset è l'esempio di come si riduce l'arte quando è funzionale della pubblicità, Dio ci scampi
Ho gia spiegato perchè questa alternativa mi vede contrario....Infine, il metodo più efficiente e utlizzato: la fornitura pubblica. Lo Stato fornisce a tutti il prodotto, tutti possono accedervi, ma tutti devono pagare una tassa
E per qual motivo?ma a mio avviso c'è un ulteriore problema da considerare: proprio come le agenzie pubblicitarie, sarebbe lo Stato a a decidere quali artisti sostenere e quali no.
Per nulla...e ho già fatto i dovuti esempi.Chi vende di più non è chi effettivamente produce una grande opera,ma chi riesce a far passare per grande opera (ammorbandoti di pubblicità fino alla saturazione,intortandoti con mille orpelli inutili...vedi le " m*******e per gonzi ") qualcosa di profondamente mediocre.Ma per far questo,dovranno investire molti soldi,che dovranno recuperare con altre m**date pompatissime e cosi via....Con tutti i loro difetti, case di produzione, case cinematografiche non sono dei monopoli, ma semmai degli oligopoli (c'è una minima competizione, in assenza di cartelli: e dunque una logica di mercato per cui chi vende la roba migliore guadagna di più)
Te la canti e te la suoni........sieti sicuri di voler (ri)dare il monopolio della cultura e dell'arte allo Stato?
Quand'è che qualcuno ha detto di essere intenzionato a (ri)dare il monopolio della cultura e dell'arte allo Stato visto che,tra l'altro,il topic è aperto proprio da un intervento che va in direzione opposta a questa?
Nota di Darklady: usando i quote è anche possibile correggere/modificare una frase.....evidenziare una parolaccia non mi era ancora capitato......evitiamo di rifarlo. Grazie.
Non ci deve più essere la produzione di CD....se viaggia tutto su internet non è necessario.E anche questo mi pare di averlo già detto....
scusa, visto che sono un carrozziere dell'800 quando penso a un artista che fa musica dico "il nuovo album" o "il nuovo Cd"... errore mio.
allora riformulo la frase "non sono sufficienti per grandi progetti (tipo una donazione del popolo del Web potrebbe anche finanziare la prima opera di un aritsta di strada, registrazione in studio, qualche concerto, un po' di pubblicità"
Mediaset,proprio perchè vincolata da logiche pubblicitarie,sono gli stessi programmi ad essere confezionati in maniera tale da essere commercialmente appetibili.Su internet questo non succede quasi mai,e la pubblicità è molto più simile a quella "sportiva":Tony Hawk è sponsorizzato da mezzo mondo,ma non è che mentre fa i trick si mette a favore di telecamera per far vedere il logo della Nike...
tu vuoi scaricare gratis.
ma fare videgiochi, film, romanzi... costa soldi.
se non paga il consumatore, e non pagano nemmeno e case discografiche (visto che non esistendo più cd sono andate a coltivare barbabietole), devono pagare le agenzie pubblicitarie.
le agenzie pubblicitarie di fatto avranno il controllo del sito da dove scarichi; e visto che non sono dei benefattori, faranno degli studi, e poi finanzieranno solo (o in massima parte) le opere che generano più entrate pubblicitarie.
E per qual motivo?
per il motivo di sopra; fare arte costa, e non si può mica finanziare tutti.
lo Stato farà le sue scelte. Magari in collaborazione con la pubblicità. Preferisci la rai a mediaset? " />
Per nulla...e ho già fatto i dovuti esempi.Chi vende di più non è chi effettivamente produce una grande opera,ma chi riesce a far passare per grande opera (ammorbandoti di pubblicità fino alla saturazione,intortandoti con mille orpelli inutili...vedi le " m*******e per gonzi ") qualcosa di profondamente mediocre.
questo è profondamente ingenuo.
chi vende di più è colui che piace di più, che soddisfa la domanda. Non necessariamente sarà una grande opera, certo, ma mtv, la mondadori e la universal non sono così scemi da investire i loro soldi su qualcosa che non ha le carte in regola per piacere (nota: non per essere bello, per piacere)
la pubblicità è un potente amplificatore, ma è sempre attenta a non andare contro i gusti dominanti.
insomma ti può concinvere che una cosa è irrinunciabile e imperdibile, ma solo se trova già un buona "predisposizione".
Quand'è che qualcuno ha detto di essere intenzionato a (ri)dare il monopolio della cultura e dell'arte allo Stato visto che,tra l'altro,il topic è aperto proprio da un intervento che va in direzione opposta a questa?
beh, ma è quello che succerà no? è inevitabile.
se rendi l'arte un bene non esclusivo e non rivale nel consumo, lo rendi un bene pubblico.
e i due modi per distribuire efficientemente un bene pubblico su larga scala sono 2: farsi finanziare dalle agenzie pubblicitarie (che si rifarà vendendo i prodotti, e quindi punterà sulle opere che fanno vendere più prodotti) o dallo Stato (che si rifarà con le tasse e punterà non si sa su cosa).
MOD/ON
Vi pregherei caldamente di fare attenzione al linguaggio. Le parolacce possono essere sostituite da terminologie più consone alla buona creanza ed al rispetto del Regolamento di Barriera.
Se proprio la fantasia vi ha abbandonato, esistono ottimi dizionari di sinonimi e contrari....fruibili anche on-line, visto che siamo in argomento.
Grazie.
MOD/OFF
Ma e' proprio questo il problema.la pubblicità è un potente amplificatore, ma è sempre attenta a non andare contro i gusti dominanti.
In arte le vere rivoluzioni sono state sempre contro "i gusti dominanti". Il jazz, i valzer di Strauss, Monteverdi, il rap, il rock n' roll - ogni cosa nuova e' stata sempre contro il gusto dominante, ed e' stata sempre combattuta dai benpensanti. E si e' sviluppata e affermata al di fuori delle grandi case produttrici. Sono state accolte solo molto dopo la loro nascita, quando ormai era evidente che piaceva a moltissimi.
Chiedo scusa....ci staro più attento.... " />" />Vi pregherei caldamente di fare attenzione al linguaggio. Le parolacce possono essere sostituite da terminologie più consone alla buona creanza ed al rispetto del Regolamento di Barriera.
Senti ma tu lo sai come funziona DeviantART?O Downlovers?O Film Rewiew?tu vuoi scaricare gratis.
ma fare videgiochi, film, romanzi... costa soldi.
se non paga il consumatore, e non pagano nemmeno e case discografiche (visto che non esistendo più cd sono andate a coltivare barbabietole), devono pagare le agenzie pubblicitarie.
le agenzie pubblicitarie di fatto avranno il controllo del sito da dove scarichi; e visto che non sono dei benefattori, faranno degli studi, e poi finanzieranno solo (o in massima parte) le opere che generano più entrate pubblicitarie.
Te lo chiedo perchè inizio a pensare che il motivo per il quale non hai quotato o preso in esame neppure una delle soluzioni che abbiamo ipotizzato io o Mornon o Arya o Tyrion,preferendo divagare parlando di economia generale,è che delle reali dinamiche con cui funzionano questi servizi non conosci molto.Comunque....
-io non voglio scaricare gratis:voglio che i soldi che spendo siano il riconoscimento del mio apprezzamento per l'opera di un autore.Non il risarcimento alla EMI per i milioni di CD pubblicati.E voglio che la legge venga modificata per favorire questo modo di distribuzione,invece che per impedirlo.
-Per quanto riguarda i costi,se questi si riducono a monte (non essendo più necessario investire nella produzione del supporto materiale eccetera) mi pare ovvio che si riducano anche a valle.A Martin scrivre le Cronache in un PDF da caricare su un portale apposito costa "solo" il tempo e la fatica del suo lavoro....e sarà quella che tu pagherai accedendo al portale o sito dove lui ha caricato l'opera.
-quella del controllo delle agenzie pubblicitarie sui contenuti del sito,poi è divertente....i banner pubblicitari funzionano cosi...(da Wiki):
Quindi:la band A registra un album (costo del noleggio della sala di registrazione tra i 20 e i 60 euro...link Bi-OS Music....e in questo caso potrebbe intervenire un ministro dei Beni Culturali serio mettendo a disposizione sale di registrazione pubbliche ) salva il risultato su una pennetta e lo carica su questo ipotetico portale del tipo di DeviantART.Il messaggio è costituito da un'immagine (GIF, JPEG), programmi JavaScript o applicazioni multimediali sviluppate in Java, ShockWave Flash o Flash, che spesso comprendono suoni o animazioni per attrarre un maggior numero di utenti. Tali immagini hanno spesso una forma molto allungata, in alcuni casi alta e stretta, in altri larga e bassa. Queste immagini sono spesso collocate in pagine web di interesse, come giornali online o risorse web.
Il banner web viene mostrato quando la pagina che lo contiene viene aperta da un browser. Questo evento viene definito in gergo tecnico "impression". Sempre in linguaggio tecnico il click dell'utente sul banner, viene definito "click through".
Molti banner si basano su sistemi a pagamento basati sul click-through rate. Quando l'azienda pubblicizzata rileva il numero di click effettuati sul banner, invia una somma di denaro all'ospitante (generalmente 0,05 o 0,10 €). Questo è quindi il metodo col quale la maggior parte dei siti web si autofinanzia.
La funzione dei banner web è la medesima dei sistemi classici di promozione: informare gli utenti dell'esistenza di un prodotto o di un servizio e proporre le motivazioni per le quali l'utente dovrebbe acquistare il prodotto, ma i banner si differenziano per il fatto che i risultati della campagna pubblicitaria sono consultabili in tempo reale e possono essere rivolti ad un pubblico realmente interessato.
Il portale incassa tramite la pubblicità dei banner (che in molti vorranno inserire sul detto portale,essendo che tutti quelli che vogliono scaricare musica passano di lì)e gli artisti che lo desiderano possono farsi dei bei soldini vendendo il download del loro disco a chi desiderasse acquistarlo.
Prevedibile obiezione:"ingenuo utopista......ma dopo un pò il detto portale sarà influenzato nelle scelte e nella politica di gestione dalle ditte pubblicitarie".......lo ritengo improbabile (vedi esempio di Tony Hawk di prima),ma se anche dovesse succedere non è che ci si preoccupa tanto......il popolo del web è piuttosto refrattario alle forme di controllo,e in un caso del genere è un attimo a trovare due ragazzotti svelti con la tastiera che mettono su un nuovo portale.
Ma come....e......... il bene pubblico, non esclusivo e non rivale nel consumo e tutto il resto?per il motivo di sopra; fare arte costa, e non si può mica finanziare tutti.
lo Stato farà le sue scelte.