Non scrivo per vendere, ma per condividere. Io non piango così facilmente, anzi è raro che pianga. Se devo piangere, cavolo, che ci sia un motivo davvero buono per farlo! E una risposta del tipo"il tuo lavoro non rientra nella nostra collana" di certo non è un buon motivo per frignare. E poi le lacrime fanno perdere tempo. Annuncio la mia temporanea scomparsa da questo forum, non per scelta volontaria, ma per impegni. Impegni di scrittura che mi porteranno a perfezionare in ogni suo piccolo punto il libro. Mi hanno respinta? Bene, avrò altre occasioni. Ma questa è l'ultima che ho per migliorare ulteriormente. O ci riesco, o ricomincio tutto dal principio.
Io non piango così facilmente, anzi è raro che pianga. Se devo piangere, cavolo, che ci sia un motivo davvero buono per farlo! E una risposta del tipo"il tuo lavoro non rientra nella nostra collana" di certo non è un buon motivo per frignare.
E dunque non e' nemmeno un buon motivo per sentirsi "bruciare molto per la delusione".
Mi hanno respinta? Bene, avrò altre occasioni. Ma questa è l'ultima che ho per migliorare ulteriormente. O ci riesco, o ricomincio tutto dal principio.
Ti correggo. Questa è la prima possibilità che hai avuto da molto tempo a questa parte. Hai avuto sempre fretta di "condividere" con gli altri un lavoro acerbo. Adesso puoi fermarti per un pò, capire perchè il tuo lavoro non è piaciuto e scrivere una storia (racconto, libro che sia) libero da quest'ambientazione. Ho come l'impressione che tu non abbia mai lasciato stare questa pentalogia da molti anni, non ti sei mai data il tempo per farla sedimentare, per guardarla con quel distacco critico necessario. Adesso hai una vagonata di suggerimenti, proposte, critiche che ti sono state fatte su questo forum e non hai scadenze. Prenditi il tempo per esaminarle, ma, stavolta, non prenderti(ci) in giro e fallo sul serio. :lol:
Ora non ho proprio la forza di rispondere alle critiche, ma una cosa posso dirla:evidentemente sarà proprio uno schifo totale, visto che la Mondadori in meno di un mese mi ha liquidata dicendo che non rientro nella loro collana. La delusione mi brucia molto, credo che non scriverò per molto tempo. Mi dedicherò ad una cosa che invece mi sarà utilissima:correzione. Nel primo libro, in ogni sua parte ci sarà una modifica in meglio. Mi prenderò anche 50 anni, non me ne frega niente. Lo renderò un bellissimo lavoro e me lo farò pubblicare.
ps:due cose e poi termino. Non sono d'accordo col fatto che non so scrivere, e non voglio cambiare il mio modo di farlo. Quello che posso cambiare è la trama, la struttura, e le incoerenze della storia. Mi scuserete, ma la storia l'ho creata io, e ne sono padrona. Non sta scritto da nessuna parte che devo cambiare solo perchè altri, che dicono di sapere come si scrive bene, me lo dicono. Io invadente nella storia? Non credo proprio, perchè ciò che più odio è proprio la presenza forzata dello scrittore. I personaggi non sono marionette, sono creature dotate di vita propria. Comunque, tra tutti i commenti, solo il Prete Rosso ha centrato il vero problema. Ed è quello che mi appresto a risolvere.
mariateresa, ti assicuro che si sente pesantemente l'autore (e non il narratore) che interviene nella narrazione. Ti faccio un esempio, preso dalle primissime pagine del tuo libro
La vita le aveva dato fino a quel momento più dispiaceri che gioie,e quasi non ne poteva più di vivere in quell'incubo.Peccato non fosse una di quelle persone abituate ad arrendersi e ad abbandonare ogni speranza e sogno.
Se stai utilizzando un narratore onnisciente a focalizzazione esterna, fino al punto tutto okay, ma la frase successiva? Cos'è quel "peccato"? Il narratore si sbilancia, e anche tanto. Qua sei tu a parlare, non un generico "narratore". E il lettore non è cieco nè "sordo" a questo tipo di cambi. Senza contare che poi all'interno dello stesso brano il narratore diventa affetto da personalità multipla e cambi in continuazione focalizzazione e punto di vista.
Già solo questo problema, che affligge praticamente ogni brano che hai postato, ti rende uno scrittore non bravo. Nessuno nasce imparato e tu tempo di allenarti e migliorare ne hai a palate, ma adesso mi dispiace ma non sai scrivere bene, per niente.
Aggiungici anche che hai una scarsa varietà di lessico quando scrivi (quante volte la usi la parola "dolcemente"?), e che abbini male verbi, aggettivi e sistantivi fra loro, che quando narri non riesci ad avere un tono costante o credibile...ti sembra scrivere bene questo :lol:?
Che la storia che hai in mente, complessa come l'hai ideata, fatichi a stare in piedi è l'ultimo dei problemi. A tirar su una storia un minimo decente siamo bravi tutti, il difficile è riuscire a narrarla, a trasmetterla il più fedele possibile a chi legge. Pensa a quanti libri in fondo non hanno chissà quale trama o ambientazione, eppure sono universalmente riconosciuti come bellissimi. Uno scrittore di narrativa è innanzitutto abile a narrare, anche la più banale e idiota delle scene. Secondo te gli antichi greci si sarebbero emozionati così tanto ad ascoltare i rapsodi che recitavano l'odissea se quelli avessero usato un tono scazzato, oppure fossero stati balbuzienti?
Dice ben chi ti consiglia di lasciar perdere, almeno per ora, il tentativo di dare coesione a quello che hai scritto: hai aggiunto troppe cose "strada facendo", sei tornata indietro a correggere qualcosa, poi nel frattempo hai aggiunto qualcos'altro, i pezzi vecchi non ci stavano più tanto bene, hai provato a metterci una pezza...se un brano non funziona più non ha senso tentare di rianimarlo, dagli il colpo di grazia e riscrivilo daccapo. Molto buono anche il consiglio di Aryasnow, magari prova ad allenarti scrivendo raccontini ambientati ad isgard per cercare di delinerlo per bene. Non importa che sia "belle" storie, è per te che le scriverai.
Personalmente ti consiglio di dedicarti, almeno per un po', a qualcos'altro,arrovellarti e impatanarti sulla stessa trama non fa bene al sistema nervoso. Non sei ancora capace di mettere per iscritto quella che hai in mente? Prova con qualcos'altro ^_^.
edit, dimenticavo: comunque se quello che vuoi tu è diffondere la tua storia, se anche scrivessi un capolavoro può sempre succedere che non rientri nelle politiche editoriali di tutte le case esistenti...puoi sempre mettere una bella licenza tipo creative commons e lasciare la libera diffusione via internet ;)
Se stai utilizzando un narratore onnisciente a focalizzazione esterna, fino al punto tutto okay, ma la frase successiva? Cos'è quel "peccato"? Il narratore si sbilancia, e anche tanto. Qua sei tu a parlare, non un generico "narratore". E il lettore non è cieco nè "sordo" a questo tipo di cambi
Penso dipenda anche da come è inserito; per esempio, un brano dal libro che sto leggendo: At first Aya thought the delay would drive her crazy [...] But as the days passed, waiting turned out not to be so bad [...] The strangest part was not having a feed [...] Even if hardly anyone ever looked at it, blanking her own feed was like erasing part of herself.
Fortunately Aya had plenty to keep her occupied.
Quel "Fortunatamente" è sí un intervento del narratore, ma mi dà l'impressione di indicare, piú che un suo sbilanciamento, un'idea del personaggio.
Tra parentesi: conoscete qualche testo che tratti un po' bene la questione del narratore (esterno, interno, ecc.)?
ovviamente non era un discorso generale,mi riferivo a quel brano in particolare :lol: ..ci sono libri che per il modo in cui sono scritti o narrati ci sta tutto che l'autore faccia capolino come un fungo ogni tanto, ma qui proprio no.
Quel particolare passaggio l'ho cancellato nella revisione. Non toccavo quel pezzo da un anno almeno. Il problema principale è questo. Comunque, da quello che emerge dalla mia nuova revisione, sono felice non abbiano accettato. Certo, mi sarebbe piaciuto essere aiutata da un editor di una casa disposta a pubblicarmi, ma forse questo non era davvero il momento. Sto migliorando molte cose e ne sono felice :lol:
L'inizio l'ho modificato in questo modo, e mi piace molto di più:
In una quieta e afosa giornata del mese di Agosto Rose Heart era affacciata al balcone della sua camera e guardava la strada deserta assorta nei suoi pensieri.La giornata stava per volgere al termine, le nuvole erano colorate di rosso e viola dalla luce del tramonto. I riflessi del sole si riflettevano nei suoi lunghi capelli castani,creando striature rossastre sulle ciocche.Il vento si levò all'improvviso da fuori e le sfiorò il viso rigato di lacrime.
Rientrò in camera e si lasciò andare stanca e affranta ai piedi del letto.
ps:io sono eternamente insoddisfatta di ciò che compongo, lo cambio in continuazione e per questo alcuni pezzi non combaciano. Ma questa volta metterò tutto a posto
non puoi chiamarla cuore rosa :lol:...dai, è ridicolo.
Rose è il nome del fiore, della rosa. Perchè no? A me piace, e piace anche il cognome. Heart esiste in Inghilterra come cognome. A questo punto, potrei anche dire che mi sembrano ridicoli i cognomi e i nomi che usa Tolkien per gli hobbit, però sono evocativi. Rose come carattere ricorda la rosa, che è delicata ma spinosa, e Heart perchè ricorda l'amore. Mi piace questo collegamento. Una scelta di gusto personale, ovvio ^_^
ps:non per essere cattiva, ma a me il tuo nick non piace per niente ad esempio :lol:
vabbè, io conosco una Vera Cannata se è per questo, e una mia amica ha nel vicinato una Rosa Culetto :lol:
non è che a me non piaccia...ma una protagonista il cui nome suoni come Rosa (so che è il fiore e non il colore, eh) Cuore è ridicolo. Quante volte ti viene da pensare che certi genitori o sono dei bei bastardi oppure dei grandi ingenui, quando leggi certi nomi...
E allora Harry Potter? Potter significa vaso in inglese. E Neville Longbottom?(fondoschiena). Ci sono accoppiate strane di nomi e cognomi, ma Rose Heart non mi pare poi così ridicolo. Pensa, io ho un Manule Caccone in classe mia
Perchè no? Perchè è banalissimo. ^^,
C'è perfino il proverbio, "non c'è rosa senza spine". Lei che si chiama "Rosa delicata e spinosa" è più che scontato, perchè non fai riflettere qualche saggio con espressioni tipo "rosso di sera bel tempo si spera?". Fa questo effetto.
E' vero che Heart è un cognome, ma guarda a cosa l'hai abbinato: un cuore rosa fa san valentino, fa zuccherosità, fa... adolescenza. I cuori rosa li disegna la ragazzina innamorata del compagno di banco, sul suo diario. Trova qualcosa di più adulto. E poi perchè il nome deve descrivere il personaggio? Dalle un nome sensato e poi descrivila come vuoi.
Inoltre non paragonarti a Tolkien: i suoi nomi sono scelti con intelligenza, e non esistono precedenti simili. Ci ha studiato su, e se n'è venuto fuori con idee brillanti. Le tue motivazioni non mi sembrano molto profonde.
Oltre a questi spunti, vorrei fare un'osservazione generale sul romanzo in base a quello che hai postato nel forum: Rose è una self insertion, è palese. Ha senso alla tua età, ma sono già sicura che se tu a trent'anni scrivessi una cosa del genere lo sentiresti molto strano. E' una delle ragioni per cui dovresti aspettare a scrivere una storia così lunga, oltre che per fare pratica nei validissimi modi che ti hanno già suggerito gli altri.
E allora Harry Potter? Potter significa vaso in inglese. E Neville Longbottom?(fondoschiena). Ci sono accoppiate strane di nomi e cognomi, ma Rose Heart non mi pare poi così ridicolo. Pensa, io ho un Manule Caccone in classe mia
che c'è di male nel nome "Enrico Vasaio" ;), considrando quanto quel "vasaio" è un cognome mooolto diffuso? E' quasi l'equivalenti di uno dei nostri "Rossi", "Bianchi"...Giulio Bianchi è un nome che ti farebbe ridere? Pensa che il mio cognome è addirittura sinonimo di puntaspilli :lol:, meno male che non lo sa nessuno, ma comunque accoppiato al mio nome non susciterebbe ilarità.
In ogni caso riguardo le accoppiate che fa la Rowling, ti ricordo che HP è nata come serie per bambini ^_^...è nei romanzi per bambini che si utilizza lo stratagemma di dotare i personaggi secondari di nomi che li descrivano, mentre per i protagonisti si fanno scelte più tranquille, come "addirittura" un nome comunissimo come Giulio Bianchi, che tanto la storia sarà incentrata su di loro e il lettore non avrà bisogno di essere "imboccato".
Se stai scrivendo un libro per bambini, una protagonista di nome Cuore Rosa, o Cuore di Rosa, ci sta bene.
Non scrivo per bambini, non scrivo per adolescenti, non scrivo per adulti. Scrivo per chi vorrà leggermi, tutto qui.
Una frase del genere è priva di significato logico, nella pratica. Le pseudofrasi a effetto non servono qui, siamo tra persone intelligenti, discutiamo quindi come tali.
Il libro che stai scrivendo, ce l'avrà un target a cui è rivolto.
La scelta del linguaggio, del tono e delle situazioni da narrare dipende molto da questo, in un libro rivolto a un pubblico inferiore a 10 anni una scena di stupro non ce la potresti mettere, per esempio.