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L di Lord Alexander Stone
creato il 04 maggio 2009

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meloth
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Inviato il 28 giugno 2009 20:26

Credo sia una bella idea, ma deve essere sviluppata bene. Io l'ho fatto spesso come esercizio, non mi è andata tanto male.

Riguardo il mio brano, ho ascoltato i consigli e gli ho dato una sistematina. Avevo usato la metafora dei ramoscelli solo per assonanza con un'altra descrizione simile, ma non avevo trovato problemi nell'editing perchè il pezzo dell'uomo serpente lo avevo scritto parecchio tempo dopo la scena simile e non mi ero resa conto di quanto il paragone stonasse. Ho lasciato la pelle secca e sottile, ho tolto le grinze in generale e le ho messe solo per la fronte e parte del viso. Una pelle mista è più affascinante...e corrisponde perfettamente al tipo di epidermide che uno possiede con il suo morbo. Ora il vero grosso problema è scovare le altre sviste seminate qua e là, dato che a quanto pare nemmeno fare editing per la terza volta è servito a tanto. Ho dovuto avvisare la Mondadori di questo, ma mi hanno detto che comunque dovrò fare molto editing qualora il mio lavoro risultasse idoneo alla pubblicazione. Purtroppo ogni tanto scovo un errore del quale non mi ero resa conto, perchè tra alcune parti c'è un lasso di tempo di composizione così ampio che nemmeno io riesco a raccapezzarmi bene :stralol:

Pare che ora, dopo questa modifica, le cose vadano bene. Non mi resta che dedicare il mio tempo alla seconda parte, revisionandola al termine di ogni capitolo. Posto qui il primo(ben impaginato, così sono tutti contenti :blink: ) e aspetto le critiche.

 

Il sole picchiava forte sulla marea di studenti che si riversava nell'edificio scolastico, pronti alla fatidica rivelazione del giudizio finale. Rose e Meg erano rimaste incastrate nel mezzo della folla, sballottate ora di qua ora di là da genitori e ragazzi impazienti di entrare. Arrivarono sulla soglia della scuola sull'onda trainante del gruppo dietro di loro, vive per miracolo e con il corpo dolorante.

:<<Non capisco cosa sia tutta questa foga!>>esclamò indignata Rose, mentre evitava la gomitata di un padre fin troppo ansioso e sgusciava velocemente in avanti<<Sono solo voti, non premi!>>

<<Sono comunque importanti>>ribattè seria Meg, avanzando assieme alla figlia<<ti permettono di accedere con un buon punteggio alle Accademie>>

<<Si, ma non sono garanzia di bravura>>osservò infastidita Rose, trascinando se e la madre in un angolo non affollato.

La tabella con i voti era affissa alla parete difronte a loro, attorniata da uno stuolo di studenti lamentosi ed eccitati. Le due attesero che il posto fosse un po' più sgombro, poi si avvicinarono con cautela e scrutarono attentamente gli elenchi di ogni classe. Rose fu sorpresa dalla rapidità di Meg nel trovare non solo la sua classe, ma anche il suo nome senza il minimo tentennamento.

:<<Eccoti qua, birbante!>>disse veemente, puntando il dito sopra il nome della figlia<<Ora vediamo come vai e poi facciamo i conti...dunque...C in Greco e Latino, B in Geografia e Simbologia, A in Storia e Letteratura, e cos'è questa F in Matematica e Ginnastica?>>chiese con piglio auestero. Rose, già nervosa dal mese precedente, rispose piccata

:<<Cos'era la tua di F in Matematica? Non si può andare bene in tutto, no? Se poi tu sei perfetta, beata te!>>

<<Ehi, non mi rispondere con quel tono impertinente!>>la sgridò sua madre, risentita<<Tu puoi dare molto di più, se solo ti applicassi come dovresti invece che pensare a recitare e scrivere! Il pane te lo darà la scuola, non il teatro o la penna!>>

<<Questo è tutto da vedere>>rispose a tono Rose, ma meno accigliata di prima<<e comunque non ho mai recitato o scritto dagli ultimi colloqui. La professoressa Storm te l'aveva detto che mi avrebbe messo F, e così pure Rigel>>

<<Ma avevano anche detto che eri pigra e che potevi raggiungere risultati migliori con un maggiore impegno>> le fece notare Meg, in un tono che non ammetteva repliche. Rose sospirò e si arrese, consapevole di non potersi difendere ulteriormente. Gli avvisi dei professori li aveva sentiti anche lei, e molte altre volte al di fuori dei colloqui.

:<<Non ho colpa se non riesco a farmi piacere le loro materie>>rispose infine, con tono di resa. Sua madre parve calmarsi un po'.

:<<Non è nulla che non si possa recuperare con qualche ripetizione di Matematica>>disse con voce meno tesa e avviandosi verso l'uscita<<chiederò a Myrddin di darti una mano, appena si farà vivo. Sembra scomparso nel nulla>>

<<Già>>rispose Rose con voce strozzata dalla rabbia, seguendo la madre con ampie falcate<<sarebbe dovuto tornare prima della fine di Maggio, invece siamo a fine Giugno e ancora non si fa vedere. Quel vecchio idiota! Appena torna, gli preparo una festa di accoglienza che ricorderà per il resto della sua vita>>.

A quanto pareva, le due donne non erano destinate ad aspettare a lungo. Non appena giunte fuori dal cancello dell'edificio, si parò innanzi a loro un' alta figura ammantata di grigio accanto ad un destriero nero con una stella bianca sulla fronte.

:<<Ma guarda un po' chi si rivede, Merlino!>>esclamò Meg raggiante, buttandogli le braccia al collo e stringendolo forte al suo corpo esile. Rose si avvicinò a Melania, che scalpitava richiedendo le sue attenzioni, e le accarezzò il muso senza badare minimamente allo stregone.

:<<Rose, come stai?>>le chiese lui d'un tratto, avvicinandosi per abbracciarla. La reazione della ragazza fu istantanea. Prese le distanze con un balzo, guardando il vecchio con occhi fiammeggianti.

:<<Non ti avvicinare, o non so cosa potrei farti>>lo avvisò, quasi ringhiandogli contro. Merlino scosse la testa in segno di disapprovazione, dicendo pacato:<<Andiamo Rose, se ti comporti in questo modo per così poco ti rovinerai la vita! Ho fatto solo un po' di ritardo, tutto qui. Vieni ad abbracciarmi>>la invitò poi, spalancando le braccia. Ma Rose non aveva alcuna intenzione di perdonarlo così facilmente.

:<<Un ritardo di circa un mese ti sembra poco?!>>esclamò stizzita<<Lo sai che ti ho aspettato per giorni e notti? Una settimana, avevi detto, massimo due e saresti tornato. Almeno, data la tua impeccabile puntualità, potevi mandarmi un avviso>>

<<Non ne ho avuto il tempo, credimi>>si scusò lui, dispiaciuto<<è stato un viaggio davvero estenuante. Non di certo uno dei più lunghi, ma sicuramente più faticoso di ogni altro. Tutta colpa degli orchi! Proprio me ed Altair si dovevano mettere a seguire!Ci ho messo giorni interi per distruggerne l'accampamento, e alcuni sono riusciti comunque a scamparla>>

<<Se la metti su questo piano, posso anche perdonarti>>acconsentì Rose, dandogli un lieve abbraccio<<e ti do anche una punizione da scontare. Mi darai lezioni di Matematica>>

<<Saranno pagate, Rose scherzava>>intervenne Meg, per niente d'accordo con l'idea della figlia<<ne ha davvero bisogno. Ha preso F, ma la professoressa ha detto che può dare di più con l'impegno, e che se va avanti così le abbassa il voto>>

<<Lo farò volentieri e gratis, Meg>>rispose Merlino, con una vena di ilarità nella voce<<per me è un piacere torturare Rose>>

<<E per me è un piacere farti andare su tutte le furie>>dichiarò la ragazza con disarmante sincerità<<piuttosto, dov'è Vega? Ho voglia di far andare lei su tutte le furie, ora che è tornata. Mi sentirà sta volta, altroche! Scappare via così, senza dirmi nulla! Non la passerà liscia. Sta con Altair?>>.

Lo stregone a quella domanda tacque, imbarazzato. A Rose bastò guardarlo negli occhi dall'aria colpevole per capire quello che aveva più volte temuto ma mai osato pensare fosse possibile.

:<<Non hai riportato Vega qui>>disse con voce atona, prima che Merlino potesse anticiparla. Un secco cenno affermativo del capo di lui fu la risposta.

Rose si appoggiò contro il muro dietro di lei, gli occhi colmi di delusione. Non le sembrava possibile che, dopo tante promesse, Merlino avesse fallito. Ma soprattutto, le appariva assurdo che Vega fosse scomparsa così, senza lasciare dietro di lei alcuna traccia. Meg si avvicinò per consolarla, ma Merlino le fece un cenno di diniego.

:<<Va a casa Meg, io e Rose facciamo due passi>>le disse lo stregone, e anche se il tono era gentile la donna capì trattarsi di un ordine. Salì sul calesse, salutò la figlia e l'amico con la mano e partì senza dire nulla. Una volta rimasti soli, Merlino passò un braccio attorno alla vita di Rose e disse sospirando

:<<Andiamo in un luogo più tranquillo, dove nessuno può disturbarci. Al parco delle terme andrà benissimo. Devo parlarti di alcune cose molto importanti>>

<<Va bene>>rispose Rose con voce assente, lasciandosi guidare da lui verso il vasto complesso termale dalle mura di pietra gialla. Attraversarono lo spiazzo centrale, un giardino ornato da folti faggi e castagni, proseguendo per una piccola via alla loro sinistra affiancata da aiuole con fiori variopinti. Il parco delle terme era spettacolare, e Rose si colmava sempre di meraviglia e gioia nel vederlo, ma quella volta fece caso solo a dove metteva i piedi. Non poteva credere di aver perso un'altra amica. Le stava venendo persino il dubbio che Vega fosse impaurita da lei, da quello che aveva subito per colpa sua. Del resto, non era un pensiero poi così fuori luogo. Gala si era allontanata da lei proprio per quel motivo. Si sedettero su una panchina adiacente alla sala dei bagni e dei fanghi, all'ombra di un grande olmo. Pur essendo una splendida mattinata, e nonostante gli alberi delle terme fornissero ombra sufficiente a ripararsi dai raggi solari, non c'era nessuno nei paraggi.

:<<Si sta bene qui, di questo periodo>>commentò Merlino con voce allegra<<sono tutti in vacanza. Tu dove le passerai?>>le chiese poi, cercando di rallegrarla. Rose non rispose, sprofondando ancora di più nel suo animo cupo.

:<<Ho capito, non vuoi parlare di questo>>si arrese lo stregone, deluso<<speravo mi rispondessi dagli elfi, così avevo una scusa in più per convincere tua madre>> <<Uhm...gli elfi?>>disse debolmente la ragazza, richiamata subito all'attenzione da quella parola sulla quale molte volte aveva fantasticato. Merlino sorrise divertito a quella reazione, dandole un pizzicotto bonario sulla guancia.

:<<Ahi! Guarda che non sono fatta di carta!>>protestò lei, dandogli uno schiaffo sulla mano.

:<<Ah, allora ti è rimasta la facoltà della parola!>>esclamò lui ridendo<<Bene, era quello che volevo. Non si può discutere con una persona che sembra avere la lingua appiccicata al palato. Anche se, viste le frecciatine velenose che la tua lingua è abituata a lanciare, non sarebbe male usare una magia in proposito>>

<<Spiritoso>>commentò lei infastidita<<io ho appena perso un'amica, per colpa tua fra l'altro, e tu ti diverti a punzecchiarmi! Che bell'amico che sei!>>

<<A questo punto chiariamo una cosa>>intervenne subito lui, serio<<io non ho alcuna colpa sta volta, salvo quella del ritardo. Ho trovato la tua amica, so dov'è, come sta, perchè è scappata>>

<<E allora perchè non l'hai riportata qui?>>chiese Rose, al colmo della disperazione. Lo stregone si schiarì la voce, poi rispose titubante

:<<Ecco...lei non è voluta tornare>>

<<Mi sembra logico, col fratello che si ritrova>>osservò Rose, acida<<ma perchè tu non l'hai convinta? Bastava poco. E non mi dire che è più forte di te, perchè anche se avete lo stesso elemento tu hai molta più esperienza di lei!>>

<<Ehm...non credo che le cose stiano esattamente così>>rispose Merlino, incerto sulle parole giuste da usare per spiegarle la situazione<<vedi, Vega non è più la ragazza che hai conosciuto. La sua malattia l'ha...come dire...trasformata in un'altra persona, una persona che il sottoscritto non è riuscito a domare>>

<<Che ti ha fatto, il solletico alla pancia?>>fece Rose con sarcasmo

<<No, mi ha fatto questo>>rispose semplicemente lo stregone, tirandosi su la manica destra della tunica. Sull'avambraccio muscoloso, spiccava un'alone violaceo molto grande.

:<<Un morso?>>disse Rose, incredula<<ti ha battuto con un semplice morso?>>

<<Ti sembra normale un morso di queste dimensioni, mia cara?>>le domandò lui spazientito<<A me proprio no, e ti assicuro che è stato molto doloroso. Mi ci è voluta una settimana per curare l'infenzione. E nel frattempo lei è scappata>>

<<Hai appena detto che sai dov'è!>>gridò Rose esasperata

<<So in che regno si trova, ma non posso indovinarne il borgo>> <<Era troppo faticoso perlustrare la zona?Ti avrebbe fatto male il sederino? O forse non ti andava di aiutare la mia amica?>> disse Rose con tono provocatorio. Merlino le lanciò un'occhiata talmente dura da farla ammutire all'istante.

:<<Quando prendo un impegno, cerco di mantenerlo. Ma devi capire che in questo caso non ho potuto fare nulla per lei>>disse con amarezza nella voce<<perchè avventurarsi nella sua terra non è faticoso, ma mortale. E avrei rischiato, non ci fosse stata in ballo non solo la mia vita, ma anche quella di Altair. Inoltre, per come si è messa la situazione, è meglio che la tua amica resti dov'è. Qui farebbe solo danni, fidati>>

<<Almeno ti ha detto perchè è fuggita?>>chiese Rose rassegnata, in preda ai sensi di colpa.

:<<Non certo per colpa tua>>rispose sincero Merlino, intuendo i suoi pensieri<<ma a causa della sua malattia. Rende un po' nervosi, specie se contratta durante l'adolescenza. Diciamo che in questo momento la tua amica sta affrontando la famosa crisi adolescenziale. Le passerà>>

<<La crisi o il morbo?>>

<<La crisi. Ti ho detto già che da quel morbo non si guarisce>>

<<Dimmi che morbo è, ci sono tanti bravi guaritori qui>>insistè Rose, speranzosa. Lo stregone scosse il capo, il volto cupo e triste.

:<<Nessun guaritore può qualcosa contro quel morbo. Io sono l'unico che riesce ad attenuarne i sintomi, ma non ho ancora scoperto la cura definitiva. E forse non la scoprirò mai>> <<Vorrei poterla aiutare>> rispose Rose triste<<almeno starle vicino>>

<<Nemmeno questo, a livello attuale, sarebbe possibile. E io credo che se ne sia andata anche per questo, per non perdere gli unici affetti che le restavano>>

<<Vigliacca>>mormorò irata Rose<<proprio come Nemesis>>

<<Aspetta prima di giudicare le loro azioni, non conosci ciò che li affligge>>l'ammonì Merlino<<e la compagnia degli elfi ti farebbe davvero bene, in questo momento. Non sono creature dalla mente comune, questo sì, ma sono molto saggi. Dobbiamo partire al più presto per Avalon>>

<<Se riesci a convincere mia madre>>gli fece notare Rose con un sorriso. Lo stregone sorrise a sua volta, per nulla turbato.

:<<Te l'ho detto:abbi fiducia in questo vecchio rimbambito! Parlerò oggi stesso a Meg, e ti assicuro che domani io, te ed Altair saremo in partenza>>

<<Cosa?!>>esclamò veemente Rose<<Hai per caso detto Altair?>>

<<Si, l'ho detto>>rispose lui con assoluta tranquillità<<perchè?>>

<<Perchè la sua presenza mi turba non poco>>rispose caustica Rose

<<A quanto mi risulta, in questo periodo un po' tutto ti turba. Guarda che Altair è una brava persona, se sai come prenderla>> cercò di convincerla il vecchio

<<Non lo voglio tra i piedi!>>sbottò Rose, infuriata. Lo stregone incrociò le braccia, assunse l'aria risoluta e disse senza scomporsi

:<<Altair sostituisce Nemesis come cavaliere, e io ho bisogno del suo aiuto perchè sono diventato vecchio e stanco. Non lo vuoi? Benissimo. Niente Altair, niente elfi>>

<<Ma...>>esordì la ragazza con tono di protesta, ma Merlino la bloccò subito e replicò deciso:

<<Scegli. O accetti Altair, o niente elfi. Questa è la mia offerta. Prendere o lasciare>>

<<Va bene, Altair verrà con noi>>accettò Rose a mala voglia, non senza riservargli uno sguardo truce mentre si alzavano per andare da Melania.



AryaSnow
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Inviato il 30 giugno 2009 16:19

Sono d'accordo con Seeth sul "guarda che"... mi sembra che funzioni meglio il secco "Non è niente!".

Bene, allora lo cambio =P

 

Adesso però voglio anche la versione "extended" del Villaggio dei Puffi :P

Ho un po' "paura" di estendere. Dopo aver ristretto al necessario, estendere mi dà un po' l'impressione di forzato. Boh vedremo, magari più avanti lo riprendo. Forse è anche che a forza di pensare ai puffi mi si puffavano gli occhi e per il momento non ho voglia di "inventare" altre cose a riguardo :lol:

 

 

MARIATERESA: ho letto solo fino a dove è appena arrivato Merlino, ma ti segnalo un po' di cose importanti per quella parte...

 

1)Che tipo di ambientazione è? Medievale o dei giorni nostri? Da alcune cose sembra di tipo medievale, da altre pare un romanzetto adoloscenziale ambientato da noi. Certe espressioni come "Se poi tu sei perfetta, beata te" sono davvero un pugno nello stomaco in un ambiente con cavalli, un tizio di nome Merlino ecc. Anche quei voti (A, F, C...) ricordano troppo il nostro mondo, se ne hai creato uno inventato e per certi versi medievale sarebbe meglio qualcosa di diverso.

2) Paroloni come "veemenza" stonano davvero nel contesto di una chiaccherata tra madre e figlia sui voti.

3) In generale, hai l'abitudine di usare dopo ogni battuta del dialogo la struttura "disse in modo X" (esclamò indignata, ribattè seria, osservò infastiita, disse veemente, chiese con pigli austero, rispose piccata, la sgridò risentita, rispose a tono, le fece notare, rispose infine con voce meno tesa, disse con tono di resa... non c'è una battuta che sia una dopo le quali non hai messo queste cose...). Queste precisazioni in genere è imho preferibile cercare di evitarle, perchè sono spesso inutili e danno l'aria di "autore che vuole imboccare il lettore come un bambino", oltre che appesantire lo scritto in generale senza necessità. Spesso è più che sufficiente far intuire il tono tramite i dialoghi stessi/i pensieri/le azioni. In certe occasioni queste cose possono anche starci e servire, ma tu veramente le usi in maniera spropositata e sembra che voglia apposta precisare il tono di ogni battuta nei minimi dettagli.

4) Il punto di vista qual'è? Di Rose o del nerratore onnisciente?

- Nel primo caso, "avanzando assieme alla figlia" non è un'espressione molto appropriata. Sembra che da Rose si passi al punto di vista della madre, oppure che Meg abbia un'altra figlia con sè in quel momento. Non è insomma molto naturale che Rose pensi a sè come "la figlia". Anche "le due" o "le due donne" non mi sembrano tanto l'ideale, se una di esse è il personaggio del pdv.

- Nel secondo caso, c'è una ragione particolare per usare il narratore onnisciente? Perchè molto spesso è preferibile fissare il pdv ad un personaggio, almeno per tutto il capitolo/paragrafo.

5) un "di fronte" lo hai scritto "difronte", è sbagliato =P

6) Ancora qualche attributo in troppo, ad esempio...

- si avvicinarono con cautela e scrutarono attentamente gli elenchi di ogni classe. Rose fu sorpresa dalla rapidità di Meg nel trovare non solo la sua classe, ma anche il suo nome senza il minimo tentennamento.

- buttandogli le braccia al collo e stringendolo forte al suo corpo esile.

7) trascinando se e la madre e' proprio brutto. Meglio "trascinandosi insieme alla madre", ad esempio.


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meloth
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Inviato il 30 giugno 2009 17:08

L'ambientazione non è medievale nel vero senso della parola, direi antica. Nel senso che, almeno in termini moderni, questo mondo è privo di industrializzazione. Ci sono carri e cavalli, non automobili, ma vi sono anche delle cose attuali come la scuola e il modo di dire degli adolescenti. Il vestiario è sia antico, con vestiti lunghi e così via, ma anche composto da bluse e pantaloni. Una sorta di unione tra l'antico e il moderno. Isgard non è una terra tipo la Terra di Mezzo o la terra creata da Martin, ma un universo secondario e parallelo al nostro creato dalla magia e da coloro che sanno usarla. I suoi abitanti si sono evoluti nel corso del tempo, come quelli del mondo "primario", ma sono migliori perchè hanno conservato l'arte della magia. Sarebbe stato stupido, e anche inutile, far parlare Rose in modo medievaleggiante. Lo stile antico mi piace, ma non sempre, e comunque solo nelle descrizioni. Nel parlato mi piace essere più diretta.

Effettivamente ho esagerato un po' con quei modi di dire, ma li trovo utili per spiegare l'umore del personaggio o il suo modo di fare. Il troppo però è troppo e toglierò i superflui.

Il punto di vista è onniscente, almeno questo è l'intento. Solo in qualche frase do spazio ai pensieri di Rose, ma sono brevi ed espressi dal mio punto di vista. Riguardo agli avverbi, come al solito, non sono d'accordo. Servono a precisare le azioni di Meg e Rose. Si avvicinano cautamente perchè c'è folla, quindi qui si deve specificare per rendere meglio la scena, e osservano attentamente per trovare il nome. Sai, lo dico per esperienza diretta(proprio oggi sono andata a vedere i voti a scuola), non è facile trovare le schede con la votazione e le scritte sono così piccole che ci vorrebbe il binocolo. Non è un bando, un editto o un poster.



AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 30 giugno 2009 17:35
L'ambientazione non è medievale nel vero senso della parola, direi antica. Nel senso che, almeno in termini moderni, questo mondo è privo di industrializzazione. Ci sono carri e cavalli, non automobili, ma vi sono anche delle cose attuali come la scuola e il modo di dire degli adolescenti. Il vestiario è sia antico, con vestiti lunghi e così via, ma anche composto da bluse e pantaloni. Una sorta di unione tra l'antico e il moderno.

Ecco, a me non piace affatto :lol: , mi suona davvero male questo mix tra comuni adoloscenti dei giorni nostri e tecnologia+vestiti medievali.

 

Isgard non è una terra tipo la Terra di Mezzo o la terra creata da Martin, ma un universo secondario e parallelo al nostro creato dalla magia e da coloro che sanno usarla. I suoi abitanti si sono evoluti nel corso del tempo, come quelli del mondo "primario", ma sono migliori perchè hanno conservato l'arte della magia. Sarebbe stato stupido, e anche inutile, far parlare Rose in modo medievaleggiante. Lo stile antico mi piace, ma non sempre, e comunque solo nelle descrizioni. Nel parlato mi piace essere più diretta.

"Parlare in modo medievaleggiante" non nel senso di chissà quali frasi auliche. E' possibilissimo farli parlare in modo semplice e non troppo distante dal nostro, ma nemmeno con quelle frasi così palesemente da telefilmetto adoloscenziale dei giorni nostri.

Tra l'altro abbini queste espressioni ad altre più poetiche come "Il pane te lo darà la scuola, non il teatro o la penna!". Questa espressione non sembra tanto da tipica mamma dei giorni nostri. Quindi il miscuglio suona male a maggior ragione.

 

Riguardo agli avverbi, come al solito, non sono d'accordo. Servono a precisare le azioni di Meg e Rose. Si avvicinano cautamente perchè c'è folla, quindi qui si deve specificare per rendere meglio la scena, e osservano attentamente per trovare il nome. Sai, lo dico per esperienza diretta(proprio oggi sono andata a vedere i voti a scuola), non è facile trovare le schede con la votazione e le scritte sono così piccole che ci vorrebbe il binocolo. Non è un bando, un editto o un poster.

E non c'è affatto bisogno di precisare tutte queste cose. Si è già capito benissimo che c'è la folla e che loro hanno aspettato che il posto fosse sgombro, non c'è bisogno di precisare dopo che quindi si sono avvicinate "cautamente". E se loro devono scrutare diversi elenchi per trovare il nome, è chiaro che allora devono farlo "attentamente". Non rendono meglio la scena, appesantiscono il ritmo inutilmente e precisano cose che non c'è affatto bisogno di precisare, come se il lettore fosse un bambino dell'asilo.

Poi, questa ovviamente è la mia opinione...


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meloth
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Inviato il 30 giugno 2009 19:04

Un momento, non c'è tecnologia nel mondo di Isgard. Vi sono alcune macchine a vapore, ma sono distruttive e quindi non viste di buon occhio. Gli abitanti di Isgard conoscono la macchina, l'hanno vista ai suoi primi sviluppi nel mondo dei normali, ma non la amano perchè contro la magia.

Il mio non è un romanzetto adolescenziale, credo sia avventato gidicarlo come tale solo dalle parole di Rose. Che poi io non vedo cosa abbiano di sbagliato. Un altro comune essere umano non avrebbe forse detto lo stesso? Una madre di oggi non dice quello che ha detto Meg? La mia me lo ripete 24 ore su 24. Ma io voglio capire come andrebbe scritto, secondo te,il dialogo. Mostramelo e se funzionerà meglio lo cambierò senza fiatare.

Non capisco nemmeno perchè le parole di Rose suonino da telefilmetto adolescienziale. Puoi spiegarmelo?

Comunque, credo che si faccia troppo spesso l'errore di credere che i tempi siano radicalmente cambiati. In realtà,l'uomo è sempre quello, il suo modo di fare resta invariato. Cambia la forma, ma il contenuto essenziale resta.



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Inviato il 30 giugno 2009 19:34

Un momento, non c'è tecnologia nel mondo di Isgard. Vi sono alcune macchine a vapore, ma sono distruttive e quindi non viste di buon occhio. Gli abitanti di Isgard conoscono la macchina, l'hanno vista ai suoi primi sviluppi nel mondo dei normali, ma non la amano perchè contro la magia.

Parlavo di "livello tecnologico medievale" (o comunque, che fa pensare ad un'epoca precedente alla nostra), non di tecnologia moderna. Quella è chiaro che non ci sia.

 

Il mio non è un romanzetto adolescenziale, credo sia avventato giicarlo come tale solo dalle parole di Rose.

Non ho detto che il romanzo sia adoloscenziale, ma che qualche passaggio fa pensare ad esso. Se non lo è... a maggior ragione non mi pare il caso di dargli delle tinte così.

 

Che poi io non vedo cosa abbiano di sbagliato. Un altro comune essere umano non avrebbe forse detto lo stesso? Una madre di oggi non dice quello che ha detto Meg? La mia me lo ripete 24 ore su 24.

Non parlo dei contenuti, ma della forma. Si può esprimere gli stessi concetti in una forma meno "tipica adoloscente italiana del 2009" nel caso di Rose e meno "peotica" nel caso della madre.

 

Ma io voglio capire come andrebbe scritto, secondo te,il dialogo. Mostramelo e se funzionerà meglio lo cambierò senza fiatare.

Chessò, così su due piedi quel "se poi tu sei perfetta, beata te!" può essere sostituito con un semplice "Tu sei perfetta?", ma anche con tante altre possibili espressioni. Insomma, un'espressione più "universale", che stoni di meno con un contesto storico e culturale diverso dal nostro e non sia (nella forma) così tipico in particolare del nostro modo di parlare.

Per quanto riguarda la mamma, invece di "Il pane te lo darà la scuola, non il teatro o la penna!" ad esempio qualcosa come "E' la scuola che ti darà il pane!" già ci starebbe meglio, quell'aggiunta di "non il teatro e la penna" suona troppo "poetico" per un dialogo del genere.

Non dico che la cosa migliore sia scrivere esattamente così, sono solo degli esempi presi sul momento per farti capire il concetto.

 

Comunque, credo che si faccia troppo spesso l'errore di credere che i tempi siano radicalmente cambiati. In realtà,l'uomo è sempre quello, il suo modo di fare resta invariato. Cambia la forma, ma il contenuto essenziale resta.

Appunto, cambia la forma, io parlavo di quella :lol:


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meloth
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meloth
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Inviato il 30 giugno 2009 20:04

Sinceramente a me le due frasi non suonano male, anche perchè di solito due personaggi parlano in maniera semplice ma diversa a seconda di età e ambiente nel quale sono vissuti. Meg è figlia di un ex re...ops, spoiler :lol: ...che anche se parla in maniera franca, lo fa usando espressioni più antiche. Rose è abituata a parlare in modo educato e gentile ma comunque semplice, anche perchè ha vissuto la maggior parte della sua vita nel mondo dei normali.

ps:sei sicura che Isgard abbia un contesto storico e culturale così diverso dal nostro? Parla di culture antiche, ma che si sono evolute anche nel nostro mondo.


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Tyrion Hill
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Bannato
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Tyrion Hill
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Inviato il 30 giugno 2009 22:16

Poi, questa ovviamente è la mia opinione...

... ed è anche la mia, in ogni cosa che hai detto.


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 01 luglio 2009 0:14

purtroppo in questi giorni proprio non ho tempo di spulciare un pezzo così lungo, però aggiungo velocmente alle critiche di aryasnow un'altra cosa che ho notato spesso nei tuoi pezzi: si fanno sentire, e anche pesantemente, le incursioni dello scrittore nella storia.

 

Ovvero, ogni tanto si capisce che tu stia quasi usando i personaggi per mettergli in bocca o in testa opinioni tue, senza però che suonino dette dal personaggio. Per spiegarmi meglio, in certi punti non è il personaggio a parlare, ma l'autore, e l'effetto per chi legge è terribile. Alle volte nel farlo sballi di brutto il punto di vista, ed è un altro errore grave. Il mio consiglio è di rileggere controllando il punto di vista tutto quanto e di correggerlo man mano, dopo averne ovviamente scelto uno preciso. Non puoi saltellare da un punto di vista all'altro all'interno dello stesso brano :lol:.

 

Altro grave problema che ho trovato è che anche il tono non fa che sbalzare: io non ho nulla contro le commistioni, non ho problemi se in un mondo medievaleggiante la gente parla come i sancarlini, però che siano coerenti anche loro. Non è bello leggere un personaggio che cambia stile a seconda del brano o del paragrafo.

 

Aggiungo: sii coerente anche con la lingua che scegli per il tuo mondo: mezzi nomi sono in puro inglese moderno (nome e cognome della protagonosta poi sono tremendi, Rose Heart...ti consiglio vivamente di cambiarli sennò se mai verrà pubblicato sarà la prima cosa con cui ti prenderanno in giro, e giustamente...io avrei scannato brooks per aver chiamato il protagonista flik, figuriamoci se mi trovassi un libro dove c'è una cuore rosa ^_^...), altri sono nomi di stelle del nostro mondo, altri sembrano elfico alla tolkien, altri greco, adesso pure merlino...va bene che ci sono diverse razze e ognuna ha la sua lingua, ma l'ambientazione va curata anche in questo, dai uno propria lingua a ognuna di esse.

Non ancora ben capito come si colleghino nel tuo libro il mondo che hai inventato e quello reale, ma ti avverto che comunque suonano molto brutte le scelto dei nomi.



AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 01 luglio 2009 10:10

Rose è abituata a parlare in modo educato e gentile ma comunque semplice, anche perchè ha vissuto la maggior parte della sua vita nel mondo dei normali.

Nessuno ha detto che dovrebbe parlare in modo "poco semplice", infatti. Anzi, l'esempio che ti ho proposto io era pure più semplice ancora. Sto dicendo che stona un modo di esprimersi tipico in modo particolare della nostra società.

 

E' un po' come se in Martin ci fosse un dialogo del tipo...

Eddard: "Arya, hai bigiato la lezione di ricamo!"

Arya: "Scusa babbo, non ti scaldare. E' che sono un po' scazzata. Sansa se la tira da qui a Dorne, che palle!"

 

Una cosa di questo tipo potrebbe piacermi anche... ma solo in un testo comico/umoristico. Se no è come le unghie strisciate sulla lavagna :lol:

 

ps:sei sicura che Isgard abbia un contesto storico e culturale così diverso dal nostro? Parla di culture antiche, ma che si sono evolute anche nel nostro mondo.

Sicuramente non è il contesto dell'Italia del XXI secolo.

E già diversi elementi che ho visto nella tua ambientazione mi fanno stonare quel modo di parlare con essa.


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Tyrion Hill
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Inviato il 01 luglio 2009 10:58

purtroppo in questi giorni proprio non ho tempo di spulciare un pezzo così lungo, però aggiungo velocmente alle critiche di aryasnow un'altra cosa che ho notato spesso nei tuoi pezzi: si fanno sentire, e anche pesantemente, le incursioni dello scrittore nella storia.

 

Ovvero, ogni tanto si capisce che tu stia quasi usando i personaggi per mettergli in bocca o in testa opinioni tue, senza però che suonino dette dal personaggio. Per spiegarmi meglio, in certi punti non è il personaggio a parlare, ma l'autore, e l'effetto per chi legge è terribile.

Credo che qui tu abbia fatto centro. I brani postati da Mariateresa li ho sempre trovati piu' o meno "fastidiosi", ma non ero mai sicuro di quale fosse esattamente la ragione. Certo, notavo tutti gli errori tipici degli scrittori inesperti, ma non sapevo individuare una ragione generale che spiegasse questo costante senso di fastidio. Narratore invadente: che non sa "farsi da parte", e permettere al lettore di "immergersi" e convincersi che i personaggi siano persone reali, cui affezionarsi.

Alle volte nel farlo sballi di brutto il punto di vista, ed è un altro errore grave. Il mio consiglio è di rileggere controllando il punto di vista tutto quanto e di correggerlo man mano, dopo averne ovviamente scelto uno preciso.

Secondo me correggere il PdV a posteriori, rileggendo, e' praticamente impossibile. Certo, puo' servire a correggere qualche svista occasionale, ma quando e' tutto sbagliato e' impossibile. Il PdV bisogna sceglierlo all'inizio, e poi scrivere "vedendo" rigorosamente la scena da quel PdV (non parlo qui di cambi "legali" di PdV fra un capitolo e un altro, ovviamente). Un cambio di PdV non e' solo questione di usare "lui" piuttosto che "io": tutta la scena cambia completamente, scene appaiono, scene scompaiono...

 

Auguro a Mariateresa tutta la fortuna di questo mondo, ma parlare con lei mi ha stremato: non ascolta mai veramente; tutto viene sempre portato giu' a un livello di "correzioni" a un testo esistente, come se si trattasse di eliminare qualche erroruccio di ortografia qui e la', e poi e' tutto OK. Ma non e' cosi'. Come ho detto all'inizio (settimane e settimane fa): 1) Mariateresa ancora non sa scrivere; 2) Per imparare dovrebbe allenarsi (tantissimo) con racconti brevi (invece sta lavorando "al primo volume di una pentalogia"); 3) Il lavoro fatto e' da buttare via, perche' impedisce a Mariateresa di evolvere: si porta dietro ancora oggi cose che ha scritto quando aveva 13 anni - e cerca ancora di correggerle. E infine 4) Questo lavoro e' semplicemente un enorme minestrone con dentro tutto: Mariateresa scopre il gallese, e via - ci mette dentro pure quello. No, non e' cosi' che si scrive una storia, a mio parere... :lol:

 

E' un po' come se in Martin ci fosse un dialogo del tipo...

Eddard: "Arya, hai bigiato la lezione di ricamo!"

Arya: "Scusa babbo, non ti scaldare. E' che sono un po' scazzata. Sansa se la tira da qui a Dorne, che palle!"

^_^ ;) ^_^ ;)


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Inviato il 01 luglio 2009 11:38

tutto viene sempre portato giu' a un livello di "correzioni" a un testo esistente, come se si trattasse di eliminare qualche erroruccio di ortografia qui e la', e poi e' tutto OK. Ma non e' cosi'.

E' questo il punto. Secondo me nei testi di mariateresa ci sono delle lacune che vanno oltre l'ortografia e che dipendono dal fatto che queste storie non sono state scritte in un breve lasso di tempo, ma sono il risultato di 3 (o più?) revisioni successive, di idee che si sono evolute negli anni, di idee buone che lei non è stata in grado di separare da idee banali per la sua inesperienza. Se il livello dei brani è omogeneo di questo passo dovrebbe fare un'altra revisione e chissà quante altre ancora prima di raggiungere un livello soddisfacente. Potrà cambiare la struttura delle frasi, ma la storia e i personaggi rimarrebbero sempre gli stessi. Non mi sembra che funzionino granchè.

 

E infine 4) Questo lavoro e' semplicemente un enorme minestrone con dentro tutto: Mariateresa scopre il gallese, e via - ci mette dentro pure quello. No, non e' cosi' che si scrive una storia, a mio parere... :lol:

Effettivamente visto che ha già scritto tutta la pentalogia non capisco come possa agiungere adesso un elemento così caratterizzante senza modificare tutti i dialoghi e i capitoli in modo da fornre qualche spiegazione sul perchè ci sia il "galles/elfico". Ammetto di non riuscire più a seguirla. ^_^



AryaSnow
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Inviato il 01 luglio 2009 11:45

Secondo me potrebbe esercitarsi con una serie di racconti autoconclusivi, però magari ambientati nel mondo da lei creato e con alcuni dei suoi personaggi (senza però che per capire il racconto ci sia bisogno di leggere altro), visto che ci è tanto affezionata. Così si esercita nella tecnica. Avventurarsi subito in una saga è davvero troppo ambizioso.

Ad esempio, quello della tipa violentata si presta abbastanza per essere un racconto.

Magari l'idea della saga la può mettere da parte e più avanti... chissà...


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meloth
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Inviato il 01 luglio 2009 13:37

Ora non ho proprio la forza di rispondere alle critiche, ma una cosa posso dirla:evidentemente sarà proprio uno schifo totale, visto che la Mondadori in meno di un mese mi ha liquidata dicendo che non rientro nella loro collana. La delusione mi brucia molto, credo che non scriverò per molto tempo. Mi dedicherò ad una cosa che invece mi sarà utilissima:correzione. Nel primo libro, in ogni sua parte ci sarà una modifica in meglio. Mi prenderò anche 50 anni, non me ne frega niente. Lo renderò un bellissimo lavoro e me lo farò pubblicare.

ps:due cose e poi termino. Non sono d'accordo col fatto che non so scrivere, e non voglio cambiare il mio modo di farlo. Quello che posso cambiare è la trama, la struttura, e le incoerenze della storia. Mi scuserete, ma la storia l'ho creata io, e ne sono padrona. Non sta scritto da nessuna parte che devo cambiare solo perchè altri, che dicono di sapere come si scrive bene, me lo dicono. Io invadente nella storia? Non credo proprio, perchè ciò che più odio è proprio la presenza forzata dello scrittore. I personaggi non sono marionette, sono creature dotate di vita propria. Comunque, tra tutti i commenti, solo il Prete Rosso ha centrato il vero problema. Ed è quello che mi appresto a risolvere.

A dire il vero, io quel dialogo lo avrei scritto così in forma moderna:

"Arya, hai saltato di nuovo la lezione di ricamo?"

"Scusa papà, ma non ti arrabbiare. Non mi va di fare nulla! Sansa continua a fare la presuntuosa, che noia!"


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Inviato il 01 luglio 2009 14:16

Numero uno:

evidentemente sarà proprio uno schifo totale, visto che la Mondadori in meno di un mese mi ha liquidata dicendo che non rientro nella loro collana.

Numero due:

Non sono d'accordo col fatto che non so scrivere, e non voglio cambiare il mio modo di farlo. Quello che posso cambiare è la trama, la struttura, e le incoerenze della storia. Mi scuserete, ma la storia l'ho creata io, e ne sono padrona. Non sta scritto da nessuna parte che devo cambiare solo perchè altri, che dicono di sapere come si scrive bene, me lo dicono. Io invadente nella storia? Non credo proprio, perchè ciò che più odio è proprio la presenza forzata dello scrittore. I personaggi non sono marionette, sono creature dotate di vita propria.

Proprio non ci vedi nulla di... vagamente contraddittorio? :lol:

 

E' ovvio che tu sia la padrona assoluta della tua storia e del tuo modo di scrivere: pero' dopo non piangere se quello che scrivi non piace alla Mondadori.

 

Deciditi: vuoi vendere? Allora accetta di non essere la padrona assoluta dei tuoi scritti. Non vuoi vendere? Scrivi quello che ti pare e come ti pare - ma poi non lamentarti della cattiva accoglienza.


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