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L di Lord Alexander Stone
creato il 04 maggio 2009

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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 01 luglio 2009 20:27

Tira aria di presa in giro, secondo me. Cosa vuol dire che scrivi per chi ti vorrà leggere? Non è mai esistito uno scrittore che non abbia scelto un pubblico a cui rivolgersi.

O forse Dante scriveva per bambini? :lol:


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meloth
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meloth
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Inviato il 01 luglio 2009 20:32

Dante scriveva per chiunque era disposto ad accogliere la sua opera, come molti del suo tempo. E infatti, usava il volgare, comprensibile da tutti. ^_^

Comunque io non voglio prendere in giro nessuno, nè usare frasi ad effetto. Vogliamo dare un target al mio racconto? Perfetto, diamoglielo. Forse Young adults andrebbe bene, per dirla all'inglese. Soddisfatti?(se si bene, se non io non rimborso! :lol: )



joramun
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joramun
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Inviato il 01 luglio 2009 20:36

Credo che mariateresa volesse dire che lei scrive,senza avere in mente un target preciso.......quello si forma dopo,in base a quello che si scrive......cioè,il ragionamento non è "voglio fare un libro per bambini,cosa ci posso mettere dentro?" ma "ho scritto questo libro con queste cose dentro...chi potrebbe essere interessato a leggerlo?"........

........almeno io l'ho capita cosi.... :lol:


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 01 luglio 2009 20:36

non è che scrivi qualcosa e poi decidi a chi rivolgerti, soprattutto se è una storia talmente pianificata come la tua.

 

Dante comunque non ha usato il volgare sperando che i contadini potessero leggerlo, dato che un contadino nemmeno sapeva leggere...dato che la lingua ufficiale del tempo per gli scritti era il latino, ma nessuno parlava certo in latino, ha deciso di usare la lingua parlata.

Non è che ha detto "scrivo in volgare così tutti, dai bebè agli scaricatori di porto, mi potranno capire"...anzi, dante era pure bello borioso, figurati se non scriveva per un pubblico "elevato".


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meloth
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meloth
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Inviato il 01 luglio 2009 21:13

Per i contadini forse no, ma per un pubblico abbastanza eterogeneo si.


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 01 luglio 2009 21:30

un pubblico "abbastanza eterogeneo" cosa sarebbe? La divina commedia per essere capita necessitava di ampie conoscenze di filosofia, storia "contemporanea", un'erudizione notevole...era diretto ad adulti letterati ed "italiani", altrochè.


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meloth
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meloth
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Inviato il 01 luglio 2009 21:37

Non dico a tutti, ma di certo non solo a quelli che parlavano latino. Almeno questo è quello che ho studiato.

Comunque, tornando a me(come sono egoista :wub: ), vorrei un parere sul primo capitolo che ho appena modificato. C'è una questione molto spinosa, riguardante la fune e il salto. Il tipo è atletico, sa saltare bene, ma non vorrei rendere la cosa troppo inverosimile. Vorrei dei consigli a riguardo.

 

La città era deserta, la notte l'avvolgeva nel suo oscuro manto privo di stelle e rischiarato appena dalla luna piena. Per le strade risuonava solo il frinire dei grilli o il guaito dei cani randagi. La brezza leggera, appena percettibile, smuoveva le fronde degli alberi che decoravano i viali di freddo cemento.

Una figura solitaria si aggirava fra le strade del centro, confondendosi con le ombre della notte. Il suo mantello grigio lo proteggeva da sguardi indiscreti, la spada al fianco era pronta ad essere sguainata. Da sotto il cappuccio del manto, due occhi scintillanti e freddi come il ghiaccio scrutavano nelle tenebre impazienti. Il respiro era roco, come un ringhio soffocato.

Il cavaliere si fermò ad un incrocio, alzò lo sguardo e prese ad annusare l'aria satura di odori. Poi, tra mille profumi riconobbe quello che stava cercando. Esultò, un gorgoglio rauco venne emesso dalla sua gola. Fece ancora qualche passo, seguendo l'inebriante profumo, fermandosi innanzi ad una villa. Si guardò intorno con calma, alla ricerca di un appiglio. Trovò un albero, alto sufficientemente perché potesse raggiungere da lì il balcone. Strinse con le mani grandi e forti un ramo, poi con uno scatto si tirò su. Rimase sospeso per un po', dondolandosi dolcemente mentre le idee si riordinavano. Gettò di nuovo un’occhiata attorno per accertarsi di non essere notato, poi con un rapido balzo afferrò il ramo che pendeva al di sopra del suo capo. Proseguì così, in modo più spedito, ramo dopo ramo, infine arrampicandosi usando mani e piedi. Il balcone che doveva raggiungere era di fronte a lui, fortunatamente molto vicino; alcuni rami più lunghi ne sfioravano il bordo attorcigliandosi fra loro. Avanzò verso i rami più esterni,fermandosi quando li sentì scricchiolare sotto il suo peso. Valutò bene le distanze, legò la fune che recava seco al tronco e spiccò il salto, atterrando prontamente con i piedi sopra il bordo marmoreo della balconata. Con passo felpato entrò nella stanza che aveva davanti, poi sfilò dal fodero un pugnale e mormorò alcune parole. Il riflesso pallido della luna si rispecchiò nella lama dell'arma, reso più intenso dall'incanto, rischiarandogli il cammino. Puntò dritto alla porta, quando si accorse di un letto addossato alla parete. Un altro gorgoglio di esultanza fuoriuscì dalla sua gola mentre si chinava ad osservare meglio. La vide, chiara e nitida come un dipinto. E i suoi occhi non seppero vedere altro

Meravigliosa, questa l'unica parola adatta a descriverla. Il viso luminoso come una stella, l'incarnato pallido come la luna. Le morbide labbra rigogliose come la primavera, i tratti delicati come l'autunno. E tristi; le lacrime erano impigliate come tanti piccoli cristalli nelle sue lunghe ciglia. Lui sentì l'impulso di asciugargliele, ma si trattenne. Non voleva rischiare di farle del male, doveva proteggerla. Con tutta la delicatezza di cui era capace le scostò una ciocca di capelli dal volto, trovando il segno distintivo che stava cercando. Il cuore gli batté forte, in preda all'emozione. Una sua simile, finalmente non era più solo al mondo. Le sfiorò dolcemente una guancia, tracciandone il contorno, finchè lei non si agitò nel sonno. Ritrasse subito la mano, le sistemò i capelli e si voltò per andare via. La voce soffice di lei lo sorprese.

:<<Non andare>>. Lui si voltò indietro, terrorizzato dall'idea di essere stato scoperto. No, la fanciulla dormiva profondamente. Fece per andarsene, poi si voltò di nuovo. Sapeva di non doverlo fare, ma non riuscì a sottrarsi a quel profondo desiderio. Si chinò nuovamente su di lei, poggiò le labbra sulla fronte fresca, la baciò.

<<Tornerò,aspettami>> le mormorò prima di andarsene.

E ad ogni plenilunio, silenzioso e invisibile come un angelo custode, lui tornò a vegliare su di lei.


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Qhorin Halfhand
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Qhorin Halfhand
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Inviato il 01 luglio 2009 21:44

Messi a posti i colori nei dialoghi del post di Mariateresa :wacko:

 

Non dico a tutti, ma di certo non solo a quelli che parlavano latino. Almeno questo è quello che ho studiato.

Comunque, tornando a me(come sono egoista :wub: ), vorrei un parere sul primo capitolo che ho appena modificato. C'è una questione molto spinosa, riguardante la fune e il salto. Il tipo è atletico, sa saltare bene, ma non vorrei rendere la cosa troppo inverosimile. Vorrei dei consigli a riguardo.

 

 

 

Non si tratta di essere egoisti, ma di essere, giustamente, tornati nei binari della discussione :figo:


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meloth
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Inviato il 01 luglio 2009 21:55

Si, però sarebbe carino darmi un aiuto :wacko: Non siete costretti, certo, però io sono disperata :wub: e lo sto chiedendo. Significa che, di qualunque tipo, sarà ben accetto. Lo giuro


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Seetharaman Toral
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Inviato il 01 luglio 2009 21:58

ehm, scusa, ma fino ad ora cos'è che avremo fatto tutti quanti se non aiutarti :wub:?


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Inviato il 01 luglio 2009 22:07

Mi avete aiutata, e ora mi serve tanto aiuto. E sono disposta ad ascoltare ogni singolo parere, davvero.


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Seetharaman Toral
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Inviato il 01 luglio 2009 22:10

oggi tempo non ne ho proprio di fare le pulci a un brano, per ora ti segnalo che per l'ennesima volta utilizza l'espressione "emise un gorgolio rauco/un gorgolio rauco venne emesso"...varia ogni tanto :wacko:

 

e soprattutto...perchè ha il respiro rumoroso epesante? E' forse un tisico :wub:?


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Inviato il 01 luglio 2009 22:27

C'è un errore nel brano. Invece di figura, deve essere figuro. Cambio subito.

Non posso spiegare in questo libro perchè ha il respiro pesante, o faccio scoprire la sua vera identità. Diciamo che non è del tutto umano.


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Qhorin Halfhand
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Inviato il 01 luglio 2009 23:02

Bhe, puoi comunque trovare qualche sinonimo per entrambe le parole.

 

Roco, gutturale, basso, raschiante (anche se non centra molto °_°), al posto di rauco ci stanno bene.

 

Invece che gorgoglio vanno bene borbottio, brontolio, suono (molto generico ma rende l'idea).

 

Oppure puoi usare delle similitudini.


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meloth
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Inviato il 02 luglio 2009 13:35

Ho usato verso, è più "animalesco"

Vi prego aiutatemi, metterò in pratica ogni consiglio, specie sul punto del salto. Ne ho davvero bisogno :wub:

ps:ho cambiato altre cose che non andavano. Comunque, nessuno di voi è costretto ad aiutarmi. Non cerco schiavi o pezze da piedi, non voglio usarvi per scrivere i miei brani. Se poi prendo spunto dalle vostre idee, ditemi che non vi va e non lo faccio. :wacko:


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