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L di Lord Alexander Stone
creato il 04 maggio 2009

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zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 20 giugno 2009 12:20

Dove sono le similitudini e metafore da prima media? Io non le reputo tali, perchè molti altri le hanno usate prima di me.

Infatti una similitudine all'inizio è originale, poi rientra nella classicità, alla fine quando proprio la usano tutti diventa banale. Però se ti convincono lasciale allora. Tu avevi chiesto qualche post fa quali secondo me erano le epressioni banali che avevi usato, io ho approfittato di questa descrizione e te le ho segnalate. Se ti piacciono non è un problema. Più che dirtelo, sinceramente non posso fare altro. Solo che in questo caso, secondo me, oltre alla banalità sono anche inutili.

Imho il lettore quando legge "lunghe e fragili", "rendeva visibili le vene, intricate e fitte", non ha bisogno di informazioni aggiuntive per la comprensione. Tu secondo me le aggiungi perchè sei abituata a farlo e basta, senza un motivo reale funzionale al brano. Le metti perchè secondo te "suona meglio".

Cioè non è che ogni volta che fai la descrizione di un tizio devi inserire minimo 3 metafore. Allora davvero non riuscirai a farti bastare tutte le similitudini inventate dall'uomo per descrivere i tuoi personaggi.

Si che le ossa possono perforare gli zigomi in una persona troppo magra.

Io non ho mai visto una persona con le guance tagliate da cui spuntano le ossa, stile Due facce, nel Cavaliere Oscuro. Anche perchè le ossa dello zigomo sono abbastanza arrotondate. Bah, mi fido.

 

La pelle squamosa è una pelle a scaglie, dura e screpolata. Almeno le notizie che ho dicono questo. E anche se fosse grinzosa, nulla evita che le grinze al tatto siano lisce(la pelle degli anziani).

La pelle di un serpente, perchè tu hai detto che è simile a quella, è liscia, lucida, compatta, dura. Tuttaltro che screpolata. Le scaglie sono sistemate in modo perfetto per offrire il minore attrito al terreno. Sono come un tessuto senza nessuna imperfezione. Una borsetta di pelle di serpente l'hai vista o anche una puntata di cucina cinese, national geographic? Non ha senso parlare di "pelle screpolata" in questo caso, perchè il serpente fa la muta e non perde nemmeno una scaglia nonostante l'attrito quando si muove. Un motivo ci sarà. ;)


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meloth
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meloth
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Inviato il 20 giugno 2009 12:22

La scaglia però mi sembra piuttosto ruvida però al tatto...non so, sentirò il parere dell'editor.

Comunque io volevo solo dire che la pelle era alla vista simile a quella di un serpente, non al tatto. Questo l'ho specificato, ho detto che appariva simile non che al tocco era simile.


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 20 giugno 2009 12:32

ti assicuro che se li accarezzi i serpenti sono lisci lisci, e anche i pesci vivi :(

sono molto più "duri" della pelle umana, ma screpolato vuol dire tutt'altro.

Una cosa "screpolata" innanzitutto suggerisce reso fragile, opaco, rovinato da tante crepe irregolari, la trama delle squame di un animale dà invece un senso estremo di ordine, compattezza e lucentezza.

Come immagine non va molto bene.

 

Sulla questione zigomi: che sembrino voler perforare può andar bene, ma che realmente perforino nella realtà è impossibile ;).

Come detto dal prete l'osso zigomatico è arrotondato, e in ogni caso le ossa non ti perforeranno mai la pelle, per quanto tu magro possa essere. Se ti procuri una frattura scomposta può succere che i monconi d'osso trapassino tutto, ma in condizioni normali no :D

 

 

edit: aggiungo un appunto riguardo quello che ha detto il prete rosso sul problema delle metafore: quando scrivi hai un bel po' di armi per far recepire al lettore quello che vuoi dire, una di queste è proprio la metafora, ma è una delle più pericolose.

Utilizzando una metafora lasci che sia il lettore e non le tue parole a creare le immagini che vuoi trasmettere, e devi fare molta attenzoni a quali scegli e come le dosi.

1- troppe metafore suon brutte in sè da leggere.

2 -un lettore che se ne trovi troppe finisce col pensare che lo scrittore non è capace di usare parole sue per descrivere ciò che ha in mente.

3- le metafore sono delle immagini preconfezionate, quindi devi sapere bene cosa esprimono. Nel caso del serpente hai usato una metafora che serve a descrivere qualcosa di totalmente diverso da quello che volevi tu.

4- se usi nel contempo molte metsfore e molti aggettivi, finisci con l'accavallrti e col ripeterti. Esempio: mani lunghe e fragili come un ramoscello secco è una ripetizione. Il lettore non è stupido, se gli dici che sono lunghe e fragili se le immagna benissimo queste mani. Se gli dici solo che sono simili a romoscelli secchi, se le immagina come vuoi tu senza problemi. Se utilizzi sia gli aggettivi che la metafora il lettore dopo un po' s'addormenta.

 

Se anche a te usare tante metafore aggettivi suona bene, devi tener presente anche però chi legge questo pezzo, che risulta con molte ripetizioni e periodi rovinati per colpa della troppa carne al fuoco. Ti ho evidenziato prima quale sincope nella lettura causa la metafora dei rami, quella frase devi risistemarla, almeno come punteggiatura, perchè sembra di avere il singhiozzo leggendola. Distrugge la fluidità del brano.


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AryaSnow
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AryaSnow
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Guardiani della Notte

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Inviato il 21 giugno 2009 17:33

Dunque, dunque...

 

Io ho fatto un po' di modifiche al racconto della nave, mi interessa soprattutto sapere se ora i dialoghi scorrono meglio ;)

 

-------------------------

 

 

"La nave e il gigante”

 

La tempesta si stava placando, ma i venti ancora infierivano. Fischiavano tra le assi di legno doloranti, strappando tristi scricchiolii. La nave aveva trascorso la notte in agonia, ad imprecare contro quegli ospiti non richiesti. Loro si erano divertiti, anche ora la stuzzicavano con giochi crudeli, mentre lei non aveva che da giacere impotente. Le botti tenute nella stiva erano rotte, il vino aveva formato una pozza di sangue attorno al corpo pesante. Inutili, le vele si sollevavano alle folate più violente, per poi tornare ad afflosciarsi come i seni di una vecchia.

L’acqua marina era accesa dall’alba a poche decine di metri, ma le si presentava come un’immagine remota. La nave rivoleva la libertà, quella che per anni aveva respirato con passione malata. Implorava che le onde la raggiungessero e, avvolgendola in un dissetante abbraccio, la portassero via con sé, di nuovo in mare.

 

Poi, quando ormai il sole si fece alto nel cielo, lui arrivò.

 

“Per tutte le bufere, eccone un’altra!” la parlata le ricordò un marinaio sbronzo, anche se era più grave “Ehi tu, dì in po’: hai sparso degli uomini sulla mia riva?”

La nave era incredula: il gigante, su cui tante storie aveva udito, dimorava lì. Per qualche attimo non riuscì a pronunciare frasi sensate. I venti spingevano i chiodi a penetrarle ancora di più nel legno, fino a pungerle l’anima e mandarle la mente in confusione.

Il gigante scosse la testa, sul punto di allontanarsi. “Sei proprio conciata male...”.

Quelle parole ridestarono il suo orgoglio, ridandole lucidità “Non è niente!” Nell’alzare la voce, le sfuggì un suono stridente, per cui provò vergogna. Mitigò il tono. “Ho passato di peggio. Vedi le mie cicatrici? Sul fianco destro c’è l’impronta di una palla da cannone. Mi ha sfiorato le costole, ma ho continuato a combattere. E guarda la mia chiglia: è così storta da quando ha urtato un fondale di corallo…Quanto alle tempeste, anche di quelle ne ho viste parecchie”.

“L’ultima però ti ha battuto. Ora come pensi di cavartela?”.

“I miei piani non ti riguardano. Perché li dovrei svelare a te? Le mie compagne mi hanno detto chi sei: una creatura malvagia che divora le persone”. Ma mentre parlava, si rese conto che non aveva più importanza. Quelle navi si erano forse rivelate migliori? Dalla costa, ne aveva viste passare alcune. Aveva chiamato aiuto: in fondo erano navi come lei, aveva pensato con la speranza palpitante nello scafo, dunque erano amiche. In risposta c’era stato solo un pigro saluto, un movimento di vele biancheggianti, come se l’acqua del mare fosse insufficiente ad accogliere qualcun altro. Si era arenata, era debole e nessuno la voleva più.

“Accuse da sciocchi, nel mondo ognuno ha il suo posto…” le rispose, dopo una pausa di imbarazzo “Posso dimostrarti che in me c’è del buono. Ti posso riparare e dopo resteremo insieme. Forse diventeremo persino inseparabili”.

La nave non era convinta: “Sei troppo grosso per salire a bordo”.

Il gigante sogghignò “Navigare io? Di certo non parlavo di questo. Rimarrai qui con me, l’isola è sicura e tranquilla. Mi aiuterai a cacciare: ti avvicinerai alle navi passanti nei dintorni e le attirerai da me”. Il volto grigio aveva l’aria soddisfatta, nella consapevolezza che la proposta era invitante. Aveva colto in pieno i suoi desideri.

 

La nave sapeva che non avrebbe finito i suoi giorni legata a quel posto. Si sarebbe rimessa e avrebbe seminato stragi tra quei falsi compagni, le loro carcasse sarebbero rimaste sulle coste come tanti idoli. Una caraffa traboccava di sangue, le si imponeva davanti, la chiamava con urgenza a bere. Ma, un giorno, lei sarebbe partita per riprendere i viaggi. Nuove tempeste le avrebbero sussurrato canti minacciosi, ma già pregustava l’inebriante sapore del sale, dell’avventura.


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Seetharaman Toral
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Inviato il 21 giugno 2009 17:50

come al solito, spulciata certosina (il tutto ovviamente imho):

 

1- come mai così tanti stacchi? il primo ci sta, uno stacco temporale c'è, ma gli altri :( ? L'ultimo spezza anche troppo, poi.

2-come battute non mi piace quel "guarda che non è niente"...trovo che suoni meglio senza il "guarda che".

3- l'iimagine della caraffa non è bellissima, ma non è più pacchiana almeno. Poi sinceramente io non saprei cos'altro metterci, non mi viene in mente nessun sostituto migliore.

 

per il resto, in un paio di battute avrei messo una punteggiatura diversa o avrei eliminato qualche parolina qua e là, ma penso che qui si vada sui gusti personali, non so ;)

 

non male, in ogni caso :D


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AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 21 giugno 2009 17:59

1- come mai così tanti stacchi? il primo ci sta, uno stacco temporale c'è, ma gli altri :( ? L'ultimo spezza anche troppo, poi.

Ho voluto tenere il dialogo e la scena separati dal resto.

L'ultima parte è staccata perchè non è necessariamente da intendere come una riflessione fatta per intero subito dopo la frase del gigante. E' il pensiero della nave in generale. Ho tagliato la scena "mostrata nei dettagli" dove ho staccato, poi come conclusione ho "raccontato" qual'è stata alla fine la decisione della nave.

Stesso discorso per quella singola frase staccata: è un'introduzione, che annuncia ciò che sarebbe avvenuto senza rivelare troppo. Poi viene la scena vera e propria, "mostrata e non raccontata".

 

2-come battute non mi piace quel "guarda che non è niente"...trovo che suoni meglio senza il "guarda che".

Non saprei, poi ci penso :wub:

 

Poi sinceramente io non saprei cos'altro metterci, non mi viene in mente nessun sostituto migliore.

Già, per il momento la cosa migliore che mi è venuta in mente è questa ;)

 

Grazie mille :D


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Alekseij Targaryen
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Inviato il 25 giugno 2009 21:23

Ragazzi, a quando una serie di post pieni di belle poesie? -_-


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Tyrion Hill
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Inviato il 25 giugno 2009 22:02

Ragazzi, a quando una serie di post pieni di belle poesie? :lol:

Ecco, magari. Non sarebbe affatto male. Perché non aprire un contest di poesia? Ma forse sarebbe troppo lavoro per Qho... e anche per noi! -_-


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 26 giugno 2009 15:17

Ale Targ, tu chiedi troppo -_-

come detto anche in altri topic, credo che davvero in pochi possan riuscire anche solo a dilettarsi a fare poesie, io sinceramente non ci proverei nemmeno, il ribrezzo per quello che comporrei sarebbe troppo grande :lol:

 

e anche a fare un contest, è un campo talmente personale che non credo nemmeno che sarei capace di dare un giudizio oggettivo ai componimenti in gara (quindi in caso commenterei solo e non voterei)


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Idriel Stark
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Inviato il 27 giugno 2009 22:30

"La nave e il gigante”

...

Finalmente sono riuscita a trovare un ritaglio di tempo per leggere la nuova versione. Sì, mi piace di più della precedente, trovo che i dialoghi scorrano meglio e le immagini siano più "coerenti" (non è proprio la parola che cercavo, ma non mi viene in mente di meglio al momento).

Sono d'accordo con Seeth sul "guarda che"... mi sembra che funzioni meglio il secco "Non è niente!".

Anche per quanto riguarda la caraffa, la preferisco al calice.

Gli stacchi invece mi piacciono lì dove sono.

 

Adesso però voglio anche la versione "extended" del Villaggio dei Puffi :P


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Seetharaman Toral
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Inviato il 28 giugno 2009 17:17

una domanda...secondo vi potrebbe avere un senso una storia narrata non secondo capitoli o che ma tramite vari spezzoni, ogni volta con una voce narrante o un punto di vista diverso, con diversi stili, in modo che il tutto si presenti come una serie di "prove" varie per una sorta di indagine che il lettore legge come se fosse l'investigatore che cerca di ricostruire il puzzle tramite tutto il materiale raccolto :stralol:?


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Qhorin Halfhand
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Inviato il 28 giugno 2009 17:29

una domanda...secondo vi potrebbe avere un senso una storia narrata non secondo capitoli o che ma tramite vari spezzoni, ogni volta con una voce narrante o un punto di vista diverso, con diversi stili, in modo che il tutto si presenti come una serie di "prove" varie per una sorta di indagine che il lettore legge come se fosse l'investigatore che cerca di ricostruire il puzzle tramite tutto il materiale raccolto :stralol:?

 

 

Assolutamente si :blink:

 

Inoltre c'era un mezzo progetto di iniziare una cosa del genere, tempo fa, con alcuni assidui frequentatori della chat. Progetto che è stato accantonato per prescrizione, credo :dart:


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Tyrion Hill
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Inviato il 28 giugno 2009 17:49

una domanda...secondo vi potrebbe avere un senso una storia narrata non secondo capitoli o che ma tramite vari spezzoni, ogni volta con una voce narrante o un punto di vista diverso, con diversi stili, in modo che il tutto si presenti come una serie di "prove" varie per una sorta di indagine che il lettore legge come se fosse l'investigatore che cerca di ricostruire il puzzle tramite tutto il materiale raccolto :stralol:?

Ma certo che sí!


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zack86sq
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Inviato il 28 giugno 2009 19:16

una domanda...secondo vi potrebbe avere un senso una storia narrata non secondo capitoli o che ma tramite vari spezzoni, ogni volta con una voce narrante o un punto di vista diverso, con diversi stili, in modo che il tutto si presenti come una serie di "prove" varie per una sorta di indagine che il lettore legge come se fosse l'investigatore che cerca di ricostruire il puzzle tramite tutto il materiale raccolto :stralol:?

Sarebbe stupendo credo. Inoltre il fatto di non essere legati alla struttura capitolo, può essere utile per sperimentare nuvi stacchi e ritmi nella narrazione. Certo forse una storia fatta con millemila spezzoni che la inquadrano da tanti punti di vista diversi presuppone anche uno studio discreto della tempistica e una certa coerenza interna. Non è così facile come può sembrare. Ma l'idea in sè, imho, è ottima. :blink: :dart: ^_^


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 28 giugno 2009 19:48

I problemi principali sarebbe proprio incastrare tutte le date e la tempistica adatto con cui inserire i vari spezzoni....

 

grazie dei pareri :stralol:


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