https://m.youtube.com/watch?v=Runu39GLTeY&pp=ygUKUGFyYWJlbGx1bQ%3D%3D
Live dell'analista del canale parabellum con un esperto di diritto internazionale.
Che ne pensate dell'attentato a Mosca?
È dai tempi della dottrina Mitterand che i francesi non hanno perso il vizio di difendere posizioni indifendibili. Immagino che la Hidalgo sarà contenta, la stessa che qualche settimana fa si augurava che l'aborto fosse inserito in Costituzione anche in altri Paesi così come accaduto nel suo. Certo, come no: proprio una priorità. Però le centinaia di donne israeliane ammazzate il 7 ottobre, quelle al momento prigioniere che stanno subendo Dio solo sa cosa e i loro parenti in lutto o terrorizzati non avevano/hanno gli stessi diritti, come da ottemperanza al dogmatismo della sinistra progressista per cui nel mondo esistono i "cattivi" (l'Occidente, qualunque ente esso sia) e i "buoni" (il resto del mondo).
Il Ministero degli Esteri francese stanzia 30 milioni di euro a favore dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), ma non dice quando verranno versati. L'agenzia delle Nazioni Unite è entrata in crisi dopo che Israele ha accusato una dozzina dei 13.000 dipendenti dell'UNRWA a Gaza di essere coinvolti nell'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre dello scorso anno. Molti Paesi, compresi gli Stati Uniti, hanno sospeso i loro contributi.
Nel frattempo gli studenti della Sant'Anna e della Normale, così attenti ai "diritti" e alla forma, andrebbero informati di queste dichiarazioni ammesso gliene freghi qualcosa. Che tracollo terribile che ha subito l'università italiana, infettata prima dalla barbarie ideologica post 1968 e ora dall'ideologia woke d'oltreoceano che ne rappresenta in qualche modo la perversione estrema.
"Consideriamo l'operazione diluvio Al-Aqsa del 7 ottobre in cui Hamas ha colpito il sud di Israele un'operazione unica, eccezionale e di successo grazie alle caratteristiche di intelligence di un attacco a sorpresa al nemico nel minor tempo possibile, e ci congratuliamo con voi per avere tali progettisti e combattenti". Lo ha detto il capo di Stato maggiore delle forze armate dell'Iran, il maggiore generale Mohammad Baqeri, incontrando il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, e la delegazione che lo accompagnava. Lo riporta l'agenzia di stampa iraniana Irna.
Abbastanza clamorosi i risultati che stanno venendo fuori in Turchia alle amministrative.
il CHP primo partito, già a +2 province messe in cassaforte sul totale della precedente tornata e a spoglio ancora in corso, assicurati i sindaci delle tre maggiori città...
Chiaramente a livello formale per Erdogan non cambia nulla, e le politiche come si sa sono tutta un'altra storia... ma davvero, davvero interessante. Fa specie vedere così tanta parte dell'Anatolia colorata di rosso, a sentimento direi che lì sono stati i temi economici, perdita del potere di acquisto in primis, a pesare sul risultato elettorale...
Guardando i risultati delle elezioni in Turchia mi sono stupito di come una città intrinsecamnte cosmopolita come Istanbul fosse - relativamente - più conservatrice di altri grandi certi urbani.
Ho scoperto che tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90 la maggior parte della borghesia urbana - che sarebbe poi diventata nel ventennio seguente il fulcro dell'elettorato progressista - è migrata da Fetih alle aree periferiche della cosiddetta "Nuova Istanbul", sia lato asiatico che lato europeo. Proprio quest'ultima parte è diventata il "centro" della Istanbul moderna, in particolare nel vecchio quartiere di Pera, attuale distretto di Beyoglu, in pratica l'area che spazia dalla Torre di Galata a Piazza Taksim.
Per contrappunto Fetih è stata meta di un massiccio flusso di immigrazione interna di provenienza anatolica, con una caratterizzazione molto conservatrice e soprattutto spiccatamente religiosa.
Ai margini di questo scambio abbiamo Besiktas e Sisli, i quartieri della prima espansione demografica del XX secolo, a imponente trazione laica e kemailista.
Vi è tuttavia da osservare, guardando lo storico, che questa differenza con il resto delle grandi città turche si sta attenuando: la "seconda generazione" dei residenti anatolici di Fetih è decisamente meno conservatrice rispetto ai genitori.
Spoglio in corso in Corea del Sud, dove il Partito Democratico (collocazione liberale, viene presentato come una forza di centrosinistra principalmente perché è in contrapposizione ad un partito conservatore molto spostato a destra) conferma la maggioranza assoluta dei seggi nella sua coalizione con i progressisti.
Sebbene a livello legislativo si tratti una conferma rispetto alle precedenti legislative, è opportuno ricordare:
Non mi dilungo sulla legge elettorale coreana, ma - sebbene in aumento rispetto alle precedenti elezioni - è abbastanza deludente rispetto alle attese il risultato dei partiti minori nella componente proporzionale del voto.
Video interessante, soprattutto la seconda parte in cui si fa cenno alla "originale" ricostruzione della questione palestinese da parte di Santoro e kompagni.
OK, che ne pensate dell'attacco iraniano? Semplice azione dimostrativa o siamo alle soglie di qualcosa di più grande?
A me sembra proprio un'azione dimostrativa, come dopo la morte di soleimani. Se ne è parlato troppo e l'effetto sorpresa non c'è mai stato.Sarebbe interessante sapere se senza preavviso il numero di ordigni intercettati sarebbe stato sempre 99% ma ovviamente è un segreto militare tra i più importanti.
Dietro tutta la retorica, l'Iran sembra avere una gran bella paura di una guerra convenzionale, forse che gli ayatollah temino rivolte in caso non riescano a proteggere lo spazio aereo persiano o gli impianti nucleari? Con tutte le risorse stanziate per quel programma, sarebbe un'umiliazione farselo distruggere dai 2 satana.
PS. Nel momento in cui si è sparato, dove si sono schierati i "fratelli" arabi ?
osservatore dal nord ha scritto:PS. Nel momento in cui si è sparato, dove si sono schierati i "fratelli" arabi ?
La Giordania con Israele e gli USA, ma non è una cosa strana. Sul suolo giordano ci sono basi militari americane e si ricordano benissimo del Settembre Nero.
Gli altri stati arabi continuano con il loro usuale doppiogiochismo. Immagino che a Ryad avranno aperto due chat, una con Tel Aviv/Washington e una con Teheran, e dovranno stare attenti a non scrivere la cosa sbagliata sul canale sbagliato. In generale e rimanendo seri, non vedo un vero fronte propalestinese, perché la verità è che dietro la retorica antisionista e antiamerikana l'estremismo di Hamas fa paura un po' a tutti i vari emiri e principi. Non perché siano persone progressiste e attenti ai diritti umani, anzi, ma perché banalmente temono di perdere il potere.
Il Prete Rosso ha scritto:In realtà lo statuto di Hamas prevede anche di accogliere tutti gli Ebrei che volessero rifugiarsi nel nuovo stato palestinese ed in più punti si rifà ad una politica più moderata. Vedasi artcolo 31 dello stesso statuto:Non vorrei dire una banalità, ma a quanto ne so tra Israele e Hamas vi era una tregua che aveva una data di inizio e una data di fine. Altrimenti non sarebbe stata tregua ma un trattato di Pace, cosa impossibile al momento per la complessità dei rapporti tra le fazioni. Finito questo periodo, nessuno dei due si è preoccupato di rinnovare la tregua e sono iniziate di nuovo le scaramucce al confine che sono esplose con gli ultimi avvenimenti.
Sì la tregua credo avesse una durata di 6 mesi e partiva da giugno 2008. In realtà Hamas non l'ha mai rispettata perchè ha continuato a lanciare razzi dall'altra parte.
Quindi direi che se la colpa dobbiamo darla a qualcuno se la meritano tutti, anche noi Stati Europei che non abbiamo vigilato sulla riapertura dei negoziati. Non a caso il piano di invasione di Israele, come ha detto lo stesso Barack era già pronto da sei mesi, segno che Israele di dialogare con Hamas non ne vuole proprio sapere
Per la questione specifica la colpa è di Hamas e sono d'accordo che l'Europa si è dimostrata per ora inutile.
Gli israeliani hanno altre responsabilità che vanno più a monte del problema e cioè il fatto che occupano un a porzione di territorio (la Cisgiordania) che non gli compete. Un'accordo di massima per la restituzione della Cisgiordania è stato anche preso, ma finchè c'è Hamas al potere è impossibile che ci sia dialogo tra le parti.
Ecco infatti cosa c'è scritto nello statuto di Hams (Wikipedia):
« Il Movimento di Resistenza Islamico crede che la terra di Palestina sia un bene inalienabile (waqf), terra islamica affidata alle generazioni dell’islam fino al giorno della resurrezione. Non è accettabile rinunciare ad alcuna parte di essa. Nessuno Stato arabo, né tutti gli Stati arabi nel loro insieme, nessun re o presidente, né tutti i re e presidenti messi insieme, nessuna organizzazione, né tutte le organizzazioni palestinesi o arabe unite hanno il diritto di disporre o di cedere anche un singolo pezzo di essa, perché la Palestina è terra islamica affidata alle generazioni dell’islam sino al giorno del giudizio. Chi, dopo tutto, potrebbe arrogarsi il diritto di agire per conto di tutte le generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio? Questa è la regola nella legge islamica (shari'a), e la stessa regola si applica a ogni terra che i musulmani abbiano conquistato con la forza, perché al tempo della conquista i musulmani la hanno consacrata per tutte le generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio. (Articolo 11 dello statuto) »
« [...]Il Profeta – le benedizioni e la salvezza di Allah siano su di Lui – dichiarò: “L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: 'O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo; ma l’albero di Gharqad non lo dirà, perché è l’albero degli ebrei”. (Articolo 7) »
Non biasimo di certo gli israeliani per non voler scendere a patti con gente del genere.
"Il Movimento di Resistenza Islamico è un movimento umanistico. Si occupa dei diritti umani, e si impegna a mantenere la tolleranza islamica nei confronti dei seguaci di altre religioni. È ostile solo a coloro che mostrano ostilità nei riguardi dell’islam, si mettono di traverso al suo cammino per arrestarlo o ostacolano i suoi sforzi. All’ombra dell’islam, è possibile ai seguaci delle tre religioni – islam, cristianesimo ed ebraismo – coesistere in pace e sicurezza. Anzi, pace e sicurezza sono possibili solo all’ombra dell’islam, e la storia antica e quella recente sono le migliori testimoni di questa verità. [...] L’islam concede a ciascuno i suoi diritti, e impedisce l’aggressione contro i diritti degli altri."
Quindi diciamo che Hamas non vuole distruggere gli Ebrei in quanto fedeli di altra religione, ma per le loro azioni politiche di occupazione. Cosa che mi sembra molto rilevante per capire le motivazioni che li spingono ad una guerra civile e che difficilmente saranno modificabili da interventi esterni.
Proprio oggi leggevo le parole di Khalid Mish'al all'indomani della vittoria elettorale a Gaza (gennaio 2006, traduzione ufficiosa, posto il link se interessa):
"Il nostro messaggio agli israeliani è questo: noi non vi combattiamo perché appartenete a una certa fede o cultura. Gli ebrei hanno vissuto nel mondo musulmano per 13 secoli in pace e armonia; sono per la nostra religione "il popolo del Libro", che hanno un'alleanza con Dio e col suo messaggero Maometto (sia lodato) che deve essere protetta e rispettata. Il nostro conflitto contro di voi non è religioso, ma politico. Non abbiamo problemi con gli ebrei che non ci hanno attaccato, ma solo con quelli che sono arrivati nella nostra terra e si sono imposti con la forza, distruggendo la nostra società e bendendo il nostro popolo.
Noi non riconosceremo mai il diritto di nessun potere di derubare la nostra terra e negare i nostri diritti nazionali. Non riconosceremo mai la legittimità di uno Stato sionista creato sul nostro suolo per espiare i peccati o di qualcun altro, o per risolvere i problemi altrui. Ma se volete accettare i principi di una tregua a lungo termine, noi siamo pronti a negoziarne i termini. Hamas tende una mano di pace a coloro che sono realmente interessati a una pace basata sulla giustizia."
Vista da quest'altra ottica non riesco ancora a capire se abbia ragione tu a dire che gli Israeliani non debbano parlare con Hamas o se siano i palestinesi a non dover parlare degli Israeliani. Come ti dicevo prima la situazione è troppo complessa per essere sicuri delle proprie opinioni e credo che il mondo occidentale sia diventato filo-israeliano solo per interessi senza approfondire troppo le rivendicazioni di un popolo.
Ok, ora lo posso dire: questo post è invecchiato MALISSIMO. Però è risaputo che le fake news girano solo nelle chat di destra. Certo, come no.
osservatore dal nord ha scritto:A me sembra proprio un'azione dimostrativa, come dopo la morte di soleimani. Se ne è parlato troppo e l'effetto sorpresa non c'è mai stato.Sarebbe interessante sapere se senza preavviso il numero di ordigni intercettati sarebbe stato sempre 99% ma ovviamente è un segreto militare tra i più importanti.
Dietro tutta la retorica, l'Iran sembra avere una gran bella paura di una guerra convenzionale, forse che gli ayatollah temino rivolte in caso non riescano a proteggere lo spazio aereo persiano o gli impianti nucleari? Con tutte le risorse stanziate per quel programma, sarebbe un'umiliazione farselo distruggere dai 2 satana.
In un messaggio privato ho scritto qualcosa di molto simile, mi viene quasi da pensare di avere personalità e profili multipli
Euron Gioiagrigia ha scritto:osservatore dal nord ha scritto:PS. Nel momento in cui si è sparato, dove si sono schierati i "fratelli" arabi ?
La Giordania con Israele e gli USA, ma non è una cosa strana. Sul suolo giordano ci sono basi militari americane e si ricordano benissimo del Settembre Nero.
Gli altri stati arabi continuano con il loro usuale doppiogiochismo. Immagino che a Ryad avranno aperto due chat, una con Tel Aviv/Washington e una con Teheran, e dovranno stare attenti a non scrivere la cosa sbagliata sul canale sbagliato. In generale e rimanendo seri, non vedo un vero fronte propalestinese, perché la verità è che dietro la retorica antisionista e antiamerikana l'estremismo di Hamas fa paura un po' a tutti i vari emiri e principi. Non perché siano persone progressiste e attenti ai diritti umani, anzi, ma perché banalmente temono di perdere il potere.
Anche perchè i vari governanti arabi del medio oriente hanno tutto l'interesse che la questione palestinese restì irrisolta, essendo un ottimo modo per sviare l'attenzione lontano dal loro giardino tanto nei confronti dei propri governati interni, quanto delle opinioni pubbliche esterne, oltre che dei più generali equilibri geopolitici cui fai giustamente riferimento.
Io non posso fare a meno di pensare ai poveri Ucraini che vedono quel pò pò di contraerea e di copertura aerea in azione, praticamente contro gli stessi droni e missili che dalle loro parti invece continuano a seminare morte e distruzione.
Ne approfitto per indirizzare la vostra attenzione su queste parole di Tajani all'ANSA. Già il titolo è sintomatico Tajani al Forum ANSA: 'Pronti all'invio di truppe se nascesse lo Stato palestinese'.
il governo italiano è fortemente impegnato per la pace, siamo amici di Israele ma vogliamo lavorare per la pace, compreso l'invio eventuale di truppe qualora si volesse creare uno Stato palestinese con forze di altri paesi".
Guarda caso, sopresa sorpresa, è esattamente quanto dicevo qualche mese fa, prima che il forum andasse in restaurazione, a proposito dei fatti del 7 Ottobre e seguenti. E come dicevo in quell'occasione, l'ipotesi invio truppe è molto semplicemente l'ovvio risultato di un'analisi minimamente logica della questione, e che della cosiddetta questione palestinese pretenda di essere un primo serio passo verso la risoluzione. Naturalmente il fatto che lo sia nel 2024 e che lo fosse nel '48, piuttosto che negli anni Ottanta o Duemila è altrettanto semplicemente la mancanza di serietà, di volontà e di assunzione di responsabilità che si è sempre avuta al riguardo.
L'Italia "ha un dialogo forte con l'Anp, è il nostro interlocutore, ho sentito anche il nuovo primo ministro Mustafa, che ho invitato in Italia a dimostrazione che noi vogliamo avere un rapporto con l'unica autorità legittima palestinese, per lavorare alla soluzione dei due popoli due stati: l'unica soluzione possibile per la stabilità dell'area".
Anche qua, quanto si potrebbe scrivere sul concetto di "nostro interlocutore" (ah si? Siete sicuri che l'interlocutore legittimo per i palestinesi sia l'Anp? Se per voi è l'Anp perchè non avete fatto un cassonetto di nulla per impedire ad Hamas di radicarsi e radicalizzarsi a Gaza, dove per inciso l'Anp non conta un fico secco?) e di "due popoli due stati" (gran cazzata che sia l'unica soluzione possibile per la stabilità dell'aerea, ma anche di questo mi pare di aver già detto in quel precedente post). "Ah si? Ma siete al corrente che i vostri interlocutori arabi non lo nominano mai come soluzione e al limite parlano di Stato palestinese senza minimamente fare riferimento allo stato dello Stato di Israele? Avete intezione di affrontare l'argomento o volete continuare nella vostra irresponsabile ambigità? Dite che dopo una ottantina d'anni e decine di migliaia di morti sia arrivato il momento di fare i seri?"
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
Mar ha scritto:(gran cazzata che sia l'unica soluzione possibile per la stabilità dell'aerea, ma anche di questo mi pare di aver già detto in quel precedente post)
Fra l'altro uno Stato palestinese pur nato con un governo laico e di buone intenzioni ma ancora piagato da fanatismo diffuso e cellule impazzite potrebbe risultare dannoso non solo per Israele ma anche per gli stessi vicini arabi. Tanto per dire: Bin Salman - così come tanti altri leader della regione - all'indomani dell'inizio della guerra a Gaza ha dichiarato una ferma condanna dell'invasione "sionista", ma scommetto che lo ha fatto non perché gliene importi davvero qualcosa dei palestinesi ma perché la popolarità di Hamas in Arabia Saudita stava e sta salendo non poco. Solo che anche la soluzione di Cisgiordania e Gaza definitivamente assorbite nello stato ebraico può essere sgradevole per gli israeliani e gli altri stati mediorientali, stante lo stesso pericolo di diffusione di schegge impazzite. Insomma, il timore è che per i palestinesi possa prospettarsi un destino non dissimile da quello dei nativi americani.
Dopo Iraq e Afghanistan non vedo i militari europei o americani infilarsi in un altro vespaio andando a piantonare Gaza. Che siano una volta i locali a impegnarsi, comodo poi dare la colpa delle cose che vanno male agli occidentali che non capiscono la realtà locale. Vedasi il mar rosso : cina e india cosa fanno pen tenere le rotte aperte ?
Euron Gioiagrigia ha scritto:Mar ha scritto:(gran cazzata che sia l'unica soluzione possibile per la stabilità dell'aerea, ma anche di questo mi pare di aver già detto in quel precedente post)
Fra l'altro uno Stato palestinese pur nato con un governo laico e di buone intenzioni ma ancora piagato da fanatismo diffuso e cellule impazzite potrebbe risultare dannoso non solo per Israele ma anche per gli stessi vicini arabi. Tanto per dire: Bin Salman - così come tanti altri leader della regione - all'indomani dell'inizio della guerra a Gaza ha dichiarato una ferma condanna dell'invasione "sionista", ma scommetto che lo ha fatto non perché gliene importi davvero qualcosa dei palestinesi ma perché la popolarità di Hamas in Arabia Saudita stava e sta salendo non poco. Solo che anche la soluzione di Cisgiordania e Gaza definitivamente assorbite nello stato ebraico può essere sgradevole per gli israeliani e gli altri stati mediorientali, stante lo stesso pericolo di diffusione di schegge impazzite. Insomma, il timore è che per i palestinesi possa prospettarsi un destino non dissimile da quello dei nativi americani.
In questo caso intendevo dire che pensare a Stato di Israele + Stato di Palestina come soluzione alla questione non è diverso (al di là delle opinioni e morali personali ovviamente), dal parlare di Stato di Isarele (e basta), Stato di Palestina (e basta), piuttosto che Impero ottomano (e basta), eccetera. Parole, vento, chiacchiere (e basta). Quello che conta in ognuno di questi casi è sempre e solo ciò che davvero si vuole e ciò che davvero si fa per ottenerlo, aldilà di quel che si dice di volere e di essere disposti a fare. Non so se mi sono spiegato meglio . Se i due Stati fossero davvero la soluzione, lo sarebbero perchè concretamente la si è fatta diventare tale, cioè ci si è investito tutta la necessaria serie di risorse materiali e immateriali del caso, non perchè di per sè è astrattemente e logicamente corretta (quando mai l'esistenza di due Stati confinanti ha impedito ai suddetti, di per sè, di farsi la guerra a vicenda?). Anche perchè, voglio dire, può benissimo essere che qualcosa di teoricamente perfetto, alla prova della realtà vada in mille pezzi, o che qualcosa di corretto in un dato spazio e o tempo non lo sia in un altro. Tanto per fare un esempio, piaccia o meno la situazione Stato Italia + Stato Vaticano è stata una (non necessariamente "la", l'unica e sola idealmente e realisticamente possibile) soluzione a quella specifica questione. Non è affatto detto che lo stesso sia/sarebbe valido per Gerusalemme.
Sull'Arabia, non dobbiamo mai dimenticare che quelli (sotto sotto) sono molto più rivali dell'Iran di quanto non lo siano (di facciata) di Israele.
Sul destino dei palestinesi, come dicevo in precedenza, al momento e dal '48, il loro destino è il peggiore di tutti quelli possibili, sarebbe a dire quello di non averne uno, di essere totalmente disumanizzati, di essere ridotti a strumento di tortura (e di odio) nei confronti di Israele (e degli ebrei), mere pedine dei grandi giochi altrui.
osservatore dal nord ha scritto:Dopo Iraq e Afghanistan non vedo i militari europei o americani infilarsi in un altro vespaio andando a piantonare Gaza. Che siano una volta i locali a impegnarsi, comodo poi dare la colpa delle cose che vanno male agli occidentali che non capiscono la realtà locale. Vedasi il mar rosso : cina e india cosa fanno pen tenere le rotte aperte ?
Perfettamente comprensibile e legittimo, il che però nega su tutta la linea l'intera retorica del voler trovare una soluzione, prima di tutto, e secondariamente sul voler far si che questa soluzione siano i due Stati, terziariamente sul designare come terroristi Hamas, Iran & co e sul giudicare le azioni di Israele (magari sentendosi superiori visto che noialtri abbiamo la sfortuna sfacciata di non trovarci sotto le bombe e protetti da mamma America).
Come dico, ridico, e ripeto, l'ipocrisia, l'ambiguità, l'incoerenza (eccetera), sono parte inalienabile del nostro mondo e della natura umana, ma così come non si può pretendere di eliminarle (o saremmo "angeli" e non uomini, appunto), così non si può pretendere che non vengano additate come tali.
Nel frattempo, pare che l'Iran abbia ventilato l'ipotesi di servirsi di aerei supersonici russi contro Israele (tanto per unire ancora più di quanto già non lo siano il teatro euro-orientale a quello medio-orientale), e, attenzione:
#Erdogan annuncia: nel fine settimana atteso in #Turchia il leader di #Hamas, Ismail #Haniyeh.
https://twitter.com/dariodangelo91/status/1780550165335552378
Ogni volta che servirebbero delle milizie disposte ad abbattere un aereo non si trovano mai, oh!
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay