Kant che forte che era... ma infondo per lui il vero piacere della vita era leggere e studiare, quindi in un certo senso il servo aveva ragione...
comunque io criticavo la ferrea disciplina, il rispetto della gerarchia e lo stakanovismo dei futuri tecnici e burocrati orientali, visto che fanno una ben triste vita, sia da ragazzi che da adulti.
Poi magari loro sono felicissimi così, io però dubito che si possa introdurre questa mentalità (anche parzialemnte) in occidente e soprattutto in Italia, patria della "Bella Vita"
Ma qui il problema non è di fare o meno la "Bella Vita":il punto è quello di migliorare un istisuzione (quella scolastica) che è alla base dello sviluppo culturale,tecnologico ed economico di un paese:da dove arriveranno i nuovi letterati se la scuola è inefficiente?Chi progetterà nuovi metodi di approvigionamento dell'energia se i nostri metodi di verifica e criteri di merito lasciano passare oves et boves et omnia pecora??
Ci dovremo rivolgere,per forza di cose all'estero (non solo ai paesi orientali,ma anche ad America e paesi europei)con il risultato che progressivamente la nostra cultura si impoverira e la nostra economia sara messa a dura prova..........
:lol:
Ma guarda che io sono d'accordo sulla necessità di introdurre alcuni accorgimenti e alcune riforme... quello che contesto è l'imposizione di una mentalità che non ci appartiene: chi vuole studiare deve avere garantite tutte le strutture e i professori migliori, chi invece non vuole o vuole studiare meno, deve poter essere libero di farlo senza sentirsi la vergogna della Corea
In Asia avrebbero difficoltà a capire perfino di cosa stai parlando. Perfino in azienda al posto degli scioperi si indossa una fascia gialla al braccio: quando ce ne sono tante, i rappresentanti vengono convocati dai dirigenti
E in Cina il sindacalista è in pratica quello che deve comunicare ai lavoratori le decisioni dell'azienda, e se non le accetta semplicemente ne chiamano un altro (dettomi da uno che lavora in Cina)... non mi pare esattamente una situazione ottimale >_>
Ma in generale penso che se ci fosse rispetto e riconoscenza per il sistema educativo a nessuno salterebbe in mente di danneggiarlo per portare avanti la propria passione politica. Le manifestazioni e i cortei andrebbero fatti al pomeriggio (al liceo) o al sabato (in uni), se fossero serie dimostrazioni di chi ci tiene alla propria educazione
All'università anche il Sabato può esserci lezione :mellow: Comunque, di per sé dipende anche dal perché sono fatte: il farle in periodo di lezioni è un mutuare il concetto di sciopero, che viene fatto in orario lavorativo; se fatto perché i partecipanti ci credono veramente, e non per saltare lezione, ha già piú senso.
nonostante tra le file di coloro che manifestano ci siano quelli che usano la protesta come scusa per non far nulla,la maggor parte dei partecipanti sono ragazzi che ci credono davvero
Considerando tutti quelli che aderiscono allo sciopero/occupazione/autogestione, e non solo quelli che vanno a manifestare, non saprei; a memoria, ricordo di aver visto tante persone che votavano a favore di simili cose "Perché cosí non si fa lezione".
Il problema è che,per introdurre quelle riforme e quegli accorgimenti di cui necessita la scuola italiana,sarà necessario un ritorno ad una sana mentalità di sacrifico e impegno che una volta ci apparteneva, pur essendo da secoli il "Bel Paese".Non dico che "Si stava meglio quando si stava peggio",però è vero che le generazioni pre-68 hanno avuto un sistema scolastico che,pur eccedendo in disciplina (noi invece abbiamo avuto quello che eccede in lassismo...da un estremo all'altro...ma il detto "in medium stat virtus"non lo conoscono più >_> ?),formava cmq persone sicuramente più preparate a livello culturale (fermo restando che i somari e i geni ci saranno sempre).Quantomeno,dava loro una base solida,che poi ovviamente per diventare vera cultura necessitava di stimoli individuali.E quella base solida arrivava perchè c'era rispetto per il docente,perchè in classe si studiava prima e cazzeggiava poi, perchè se andavi male ad un compito ci prendevi il brutto voto a scuola e il carico da 11 a casa,ecc. Cose che avvengono anche ora,ma in misura sempre minore.
Quindi,stakanovismo orientale no,ma disciplina e impegno si...Non sono virtù orientali,hanno sempre fatto parte della nostra cultura (mi ricordo quando,in un periodo che cazzeggiavo troppo invece di studiare, alle medie, mi ispirai all'Alfieri,appendendo un cartello davanti alla scrivania con su scritto "Volli,sempre volli,fortissimamente volli").
A tal proposito,sarei curioso di sapere com'è la situazione dei provvedimenti disciplinari nei confronti degli studenti negli altri paesi.Si tratta di un aspetto forse non strettamente didattico,ma di sicura importanza per il buon andamento dell'istituto scolastico.
chi invece non vuole o vuole studiare meno, deve poter essere libero di farlo senza sentirsi la vergogna della Corea
Non bisogna confondere chi non vuole studiare con chi non vuole fare niente. Se uno dopo le medie va a una scuola di falegnameria e poi va a fare il falegname nel negozio del padre, non c'è nessun problema. Il problema sorge quando uno esce con la sufficienza stiracchiata perchè ha fatto i cavoli suoi per tutto il tempo. Queste persone vengono nutrite, vestite, curate in ospedale e trasportate con i mezzi come tutti gli altri, ci si aspetta che facciano la loro parte nel sistema in cui vivono.
Vorrei inoltre sfatare il mito degli orientali come soldatini, è uno stereotipo nostro e niente di più. Del resto le prove dell'OCSE sono studiate per verificare la capacità di applicazione creativa dei concetti, proprio per evitare un vantaggio a chi viene educato con un sistema nozionistico.
mi ricordo quando,in un periodo che cazzeggiavo troppo invece di studiare, alle medie, mi ispirai all'Alfieri,appendendo un cartello davanti alla scrivania con su scritto "Volli,sempre volli,fortissimamente volli"
Pensavo di essere io quella che si fa i motti su carta appesi davanti al naso per convincersi a non battere la fiacca >_>
A tal proposito,sarei curioso di sapere com'è la situazione dei provvedimenti disciplinari nei confronti degli studenti negli altri paesi.Si tratta di un aspetto forse non strettamente didattico,ma di sicura importanza per il buon andamento dell'istituto scolastico.
Per quanto riguarda i paesi asiatici non ci sono molte punizioni intermedie all'espulsione. In genere il disagio causato da una ramanzina in pubblico è ampiamente sufficiente.
Ecco quando mi riferivo agli eccessi che avvengono nella scuola italiana mi riferisco proprio a fatti come questi:Link. Secondo voi gente come questa è legittimata a continuare gli studi? Io dico di no. Io dico che contro gente simile si può e si deve ricorrere anche all'espulsione. E le manifestazioni, i cortei e quant'altro siano permessi solo quando gli scopi sono senz'altro pacifici perchè la scuola non può restare in balia di questa gentaglia.
Un altro punto interessante secondo me sono le vacanze. Fino alle superiori gli studenti si fanno tre mesi di pausa. Mi pare sia un record mondiale. Io credo che 2 mesi siano sufficienti. L'altro mese si può mettere in inverno o in un altro periodo. Ricordo che quando tornavo dalle vacanze estive non disimparavo buona parte di ciò che avevo fatto, oltre a non essere pronto a ripartire. Cosa ne pensate di questo? All'estero quanto durano le vacanze?
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
l
Un altro punto interessante secondo me sono le vacanze. Fino alle superiori gli studenti si fanno tre mesi di pausa. Mi pare sia un record mondiale. Io credo che 2 mesi siano sufficienti. L'altro mese si può mettere in inverno o in un altro periodo. Ricordo che quando tornavo dalle vacanze estive non disimparavo buona parte di ciò che avevo fatto, oltre a non essere pronto a ripartire. Cosa ne pensate di questo? All'estero quanto durano le vacanze?
non piu di due mesi al massimo,da quello che mi risulta.....in effetti amiamo il mare (e l'albero di natale,e i coniglietti pasquali,e il carnevale,e......)molto piu degli altri....... >_>
Quello della Sapienza è un fatto increscioso,ma piu che col sistema scolastico in se,ha a che fare con il particolare momento che stiamo attraversando a livello di sicurezza.che poi i coinvolti sarebbero da cacciare dalla facolta,sono d'accordo con te.......
:mellow: :huh: :D
l
Un altro punto interessante secondo me sono le vacanze. Fino alle superiori gli studenti si fanno tre mesi di pausa. Mi pare sia un record mondiale. Io credo che 2 mesi siano sufficienti. L'altro mese si può mettere in inverno o in un altro periodo. Ricordo che quando tornavo dalle vacanze estive non disimparavo buona parte di ciò che avevo fatto, oltre a non essere pronto a ripartire. Cosa ne pensate di questo? All'estero quanto durano le vacanze?non piu di due mesi al massimo,da quello che mi risulta.....in effetti amiamo il mare (e l'albero di natale,e i coniglietti pasquali,e il carnevale,e......)molto piu degli altri....... >_>
Quello della Sapienza è un fatto increscioso,ma piu che col sistema scolastico in se,ha a che fare con il particolare momento che stiamo attraversando a livello di sicurezza.che poi i coinvolti sarebbero da cacciare dalla facolta,sono d'accordo con te.......
:mellow: :huh: :D
Credo però che 2 mesi di vacanze siano sufficienti a soddisfare la voglia di relax e divertimento. Basta che il restante mese sia piazzato in concomitanza con le vacanze invernali.
Sapienza. Vedi ho messo in evidenza il caso della Sapienza perchè è un caso limite ma anche emblematico di un certo schema. Lo schema è che il professore è spesso succube se non complice degli studenti. Fatto salvo che un buon rapporto tra le due categorie è ben accetto io credo che si sia arrivati a degli eccessi. La mia impressione è che il professore abbia perso gran parte della sua autorità e che il suo ruolo sia ormai parificato a quello dell'alunno. Mi riferisco anche e soprattutto a quei video che ogni tanto girano su internet che sorprendono alunni in ambigue complicità con gli insegnanti, quando non di sottomissione. Secondo me con la scusa del buonismo e della comprensione oramai il professore è diventato una specie di pupazzo ricattabile in mano agli alunni più violenti e prepotenti che tanto sanno benissimo che difficilmente saranno puniti. E' ovvio che a questo si aggiunge anche la maleducazione dei genitori: una volta un ragazzo che tornava a casa con un 3 veniva rimproverato, adesso il genitore è anche capace di andare a protestare con l'insegnante. Ecco io credo che in questo abbiamo da imparare molto dall'estero. Non c'è bisogno di arrivare agli eccessi asiatici, però un qualcosa va fatto per ridare dignità e autorità al corpo docente.
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Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
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Look on my works, ye Mighty, and despair!"
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Sicuramente......ma in teoria dovrebbe bastare assumere dei professori "con le p+++e",e che i genitori facessero i genitori,invece che i valletti dei loro figli........
Oggi sulla Stampa ho letto un articolo che riportava di nuovo una discussione sul fatto che il latino debba o meno essere insegnato nelle scuole.......voi che ne pensate?
>_> :mellow: :huh:
Pur avendolo odiato a scuola,almeno per i primi 2 anni,alla fine mi è servito per sviluppare quel po' di logica che possiedo (un sentito grazie anche alla matematica degli insiemi...anche se ancora mi domando perchè cavolo 2 tipi vengono con torta e bibite,4 con salatini e bibite,2 con bibite...e tutti si scordino le carte...)e anche abilità di analisi linguistica.
Credo che il latino sia una parte imprescindibile del programma liceale (almeno per classico e scientifico,non so se lo fanno anche nel linguistico),una materia che insegna appunto il ragionamento e che,allo stesso tempo,ci lega ad una parte importante della nostra storia e cultura.Che ci piaccia oppure no,siamo figli della cultura dell'antica Roma e conoscerne la lingua e la cultura è fondamentale,esattamente pari allo studiare l'italiano come lingua e letteratura.Eliminare il latino,perchè "non serve nel mondo di oggi" vuol dire naufragare su una visione della scuola come luogo di misera acquisizione di nozioni tecniche,come pure formazione professionale e basta.La scuola non serve a questo,la scuola deve formare persone di cultura complete. Altrimenti perchè,già che ci siamo,non eliminiamo l'italiano,l'arte,la storia e la geografia? tanto c'è wikipedia...
Qunado parlo di studenti padroni della scuola mi riferisco soprattutto a questi casi: Link Al di là del fatto specifico mi sembra evidente che con un tal sistema è difficile concentrarsi del tutto sull'aspetto scolastico. Ma io mi chiedo: la libertà d'espressione in questo caso dov'è? La ragazza non ha potuto fare l'esame, a questo punto io non avrei nemmeno permesso la "manifestazione". Dubito fortemente che cose simili possano accadere in Germania o in Inghilterra, tanto per dirne due... Se la scuola non recupera un po' di autorità e autorevolezza la vedo grigia.
Sul latino credo non vada abolito perlomeno al classico e allo scientifico.
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Il latino non va abolito assolutamente. A un professionale o ITI non serve, ma al liceo deve rimanere. Troppo presto farlo alle medie.
Fornisce capacità di ragionamento e una base linguistica molto + ampia, perché permette di capire il significato di alcune parole complesse, e anche di avere una struttura della sintassi migliore rispetto a chi non l'ha fatto...almeno nello scritto (ma non prendete me come esempio!).
Inoltre quelle poche volte che faccio il turista e guardo un monumento, riesco bene o male a capire le iscrizioni o parte di esse e leggendo la guida riesco a ricordare cose che magari chi non ha fatto latino non ricorda.
E' ovvio che i ragazzi questo lo capiranno solo col senno del poi, come ho fatto io, e che i genitori che non l'hanno studiato da ragazzi non lo capiranno mai.
Per questo occorrerebbe avere fiducia di chi decide per loro e chi decide per loro non deve vedere la scuola in maniera aziendalistica (oddio, un po' di contatto con la realtà serve per far vedere ai ragazzi i due mondi), ma come un posto dove si imparano cose, che nella vita dei ragazzi rientreranno dalla finestra.
Se la scuola non recupera un po' di autorità e autorevolezza la vedo grigia.
Credo che il nocciolo della questione sia proprio questo!
Prima occorre sistemare questo e poi si può discutere su come riformare la scuola o sui metodi didattici.
In Italia la scuola (dell'obbligo soprattutto) è vista dai ragazzi come un modo per accamparsi e passare il tempo e dunque il mantenere un rispetto verso compagni o prof o strutture è accessorio e facoltativo...e anzi chi lo fa è visto male.
Inoltre nella popolazione, gli insegnanti (medie-superiori e anche università) sono visti come "fannulloni succhia soldi allo stato" e non hanno il livello sociale che avevano un tempo (e non parlo di busta paga!).
Prima occorre recuperare questo, che non vuol dire avere una scuole di ferro, quasi marziale, ma avere un'istituzione di cui i ragazzi e le famiglie hanno rispetto, indipendentemente dall'andamento del ragazzo.
sull'episodio linkato: assolutamente deprecabile, ma mi sembra un pò tangenziale rispetto all'argomento. Mi sembra più un problema politico che scolastico, una cosa che vede l'università come teatro dell'azione passivo e che poteva manifestarsi pure in altri ambiti. Non penso che il problema della scuola italiana sia il tempo perso per occupazioni o autogestioni o scioperi... sono tutte lezioni che si possono recuperare, che a volte sono pure importanti quando non sono scuse per saltare le ore (anche la partecipazione e l'attivismo politico aiutano a formarsi un'idea, che sia di destra o di sinistra o superpartes). Il problema mi sembra più che altro la qualità delle ore, e il fatto che, scioperi o no, i programmi sono troppo lunghi e il novecento rischia di essere trattato un pò alla svelta quando meriterebbe un pò più di attenzione.
Tuttavia,
Prima occorre recuperare questo, che non vuol dire avere una scuole di ferro, quasi marziale, ma avere un'istituzione di cui i ragazzi e le famiglie hanno rispetto, indipendentemente dall'andamento del ragazzo.
su questo non posso che essere d'accordo
Pur avendolo odiato a scuola,almeno per i primi 2 anni,alla fine mi è servito per sviluppare quel po' di logica che possiedo (un sentito grazie anche alla matematica degli insiemi...anche se ancora mi domando perchè cavolo 2 tipi vengono con torta e bibite,4 con salatini e bibite,2 con bibite...e tutti si scordino le carte...)e anche abilità di analisi linguistica.
sul latino: pur avendolo fatto non ne sono un grande estimatore. Se aiuta a sviluppare logica e analisi linguistica, mi chiedo, perchè non fare direttamente Logica o Analisi Linguistica? :D ovviamente al liceo classico non lo toglierei, ma francamente allo scientifico mi sembrano troppe ore per una materia del genere. Mi sembra ovvio che tutte le materie abbiano una loro utilità, però ci dovrebbe essere una sorta di scaletta in base all'istituto scelto. Francamente se la mia capacità linguistica e narrativa è superiore alla media penso di dover ringraziare non tanto il latino ma maestri e professori che mi han fatto amare la lettura e la scrittura fin da piccolo (anche perchè a latino ero un pò una chiavica, lo ammetto), ma è ovvio che potrei essere smentito :D Anche la matematica mi lascia un pò perplesso... non dico che dovremmo abbandonarla perchè tanto fa tutto il pc, però è anche vero che se non segui un determinato percorso all'università degli integrali e delle equazioni di millesimo grado non te ne fai nulla... perlomeno al liceo classico mi sembra un pò esagerato fare certe cose :unsure:
tuttavia, imho, tutti questi miei commenti mi sembrano solamente degli inutili peli sull'uovo tanto per ciarlare un pò (ed una scusa per non andare a preparare il pranzo :D), il punto focale mi sembra quello di shinobi e sharingan, ovvero la perdita di autorevolezza della scuola come istituzione. Quindi quoto:
Prima occorre sistemare questo e poi si può discutere su come riformare la scuola o sui metodi didattici.
mi sembra un pò tangenziale rispetto all'argomento. Mi sembra più un problema politico che scolastico, una cosa che vede l'università come teatro dell'azione passivo e che poteva manifestarsi pure in altri ambiti. Non penso che il problema della scuola italiana sia il tempo perso per occupazioni o autogestioni o scioperi... sono tutte lezioni che si possono recuperare, che a volte sono pure importanti quando non sono scuse per saltare le ore (anche la partecipazione e l'attivismo politico aiutano a formarsi un'idea, che sia di destra o di sinistra o superpartes).
Il punto però è che spesso queste questioni politiche vengono traslate nelle scuole e in questo modo la scuola viene danneggiata. Io credo che in Italia la politica sia un po' troppo invadente, può anche essere praticata nelle scuole l'importante però è che non diventi prioritaria rispetto allo studio e alla didattica. Comunque come già detto questi episodi, che comunque aumentano, sono solo la punta dell'iceberg di un'anarchia che secondo me ha preso consistenza. Ricordo per esempio quando andavo al liceo che i bagni erano infestati di fumo, perchè ogni tanto gli studenti uscivano per fumare, questo nonostante la mia scuola era dentro un parco e nell'intervallo si potesse tranquillamente uscire. Ci fu chi protestò e la preside(un'entità praticamente inesistente) fece girare una circolare che ammoniva gli studenti a non farlo più. Risultato: gli studenti se ne fregano, nessuno controlla, chi viene beccato si prende un rimbrotto amichevole e continua fumare e i non-fumatori(maggioritari) sono costretti a subire il fumo passivo. Ecco di questi esempi se ne potrebbero fare a bizzeffe ma il risultato è sempre lo stesso: la scuola è un luogo di transito dove l'aspetto didattico è solo tangenziale rispetto al resto.
allo scientifico mi sembrano troppe ore per una materia del genere
Quante ore sono?
perlomeno al liceo classico mi sembra un pò esagerato fare certe cose
E' vero. Al classico c'è un po' di tutto di tutto e la matematica è odiatissima.
sono troppo lunghi e il novecento rischia di essere trattato un pò alla svelta quando meriterebbe un pò più di attenzione.
Anche questo. Soprattutto alle medie si finisce col sapere meglio l'Antica Grecia del Novecento.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »