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Educazione nel mondo
I di Iskall Ytterligare
creato il 27 maggio 2008

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khal Rakharo
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khal Rakharo
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Inviato il 28 maggio 2008 22:46
La scuola non è importante........è fondamentale:imparare da soli,senza una guida ne la possibilita di una verifica delle conoscenze acquisite,non porta all'acquisizione di conoscenze serie,e rimane tutto a livello di hobby

non sono d'accordo... gran parte delle mie conoscenze non deriva certo dai professori, ma da libri che ho letto, le discussioni con gente preparata e altre cose extra-scolastiche.

I miei professori hanno senza dubbio avuto il merito di stimolare la mia curiosità in molti campi, ma se uno si vuole costruirsi una cultura completa e solida non può certo basarsi solo sulla scuola

giusto, vero anche per me. La scuola dà l'input, stimola gli interessi, aiuta: ma il vero approfondimento è personale. Se all'asilo sapevo i nomi di decine di dinosauro non è grazie alla mia maestra. E di tutto l'inglese che so, forse un decimo mi viene dal liceo; il resto da internet, musica, wikipedia, AFFC...



joramun
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joramun
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Inviato il 29 maggio 2008 0:17

Ma infatti non ho detto che gli interessi e la curiosita intellettuale del singolo non contano,anzi.......dicevo solo che per me il corpus di nozioni principale deve venire dall scuola,e su quello poi vanno ad innestrasi le conscenze individuali....non il contrario.

:lol: :lol: :lol:


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Guardiano della notte
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Guardiano della notte
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Inviato il 29 maggio 2008 0:21

La cultura e gli interessi personali contano molto,ma è sempre dalla scuola (da una buona scuola)che arrivano le basi,il nucleo,senza parlare che una buona scuola dovrebbe anche insegnare la disciplina nello studio,la convivenza civile col prossimo,il confronto...Forse suona utopico,ma la scuola è nata anche per questo,non solo per fonire conoscenze...

 

Quoto poi joramun,poichè può anche capitare che,per circostanze della vita,uno non possa proseguire quanto fatto a scuola,ma almeno può contare su quello che vi ha appreso.


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Ser Balon Swann
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Inviato il 29 maggio 2008 0:25

la base certo, viene per la grande maggioranza dalla scuola (per quel che mi riguarda però, non completamente... forse anche per questo in certe materie ho sempre fatto pochissima fatica; ad esempio quando studiavamo la Rivoluzione francese, io avevo già le idee ben chiare su cosa fosse)

 

quello che dico è che per "forgiare" un bravo tecnico la scuola è sufficiente (vedi cinesi), ma per forgiare un uomo di cultura completo l'iniziativa personale è assolutamente fondamentale, e la scuola italiana mi sembra ancora una di quelle che offre più input (se uno è abbastanza curioso e volonteroso per colglierli)


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xaytar
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Inviato il 29 maggio 2008 3:23

Quest'anno ho fatto un corso tenuto da un doppio professore, l'uno italiano del nostro ateneo, l'altra dell'università americana di st.lawrence se non ricordo male. Oltre al corso hanno approfittato per far vedere nella pratica i diversi metodi di insegnamento e di struttura della disciplina. L'americana insegnava in maniera più simile ai nostri licei, e devo dire che l'inquadramento della disciplina nell'ottica americana mi ispirava molto di più di quello italiano (in cui logiche di ateneo, finanziamenti e problemi politici vari la fanno da padrone). Il prof italiano ha riassunto la differenza in maniera un pò grezza ma secondo me degna di riflessione: "l'università italiana è strutturata per genialità di ispirazione romantica. Si pensa che il prof entri in classe, diffonda il suo genio tra gli alunni per un paio d'ore, e ogni tanto peschi individui dotati di spiccata genialità tra la massa dei mediocri. Nella metodologia americana è il programma a farla da padrone. A grandi linee, in italia prendi 5 crediti per il corso del prof.X, in america 5 crediti per il corso della materia X." Ovviamente è da prendere con le molle, ma l'impressione di quest'esperienza comparativa diretta sembrava proprio questa.

 

p.s: a prescindere dalla verità della considerazione del prof, sono molto d'accordo con lui sul fatto che la nostra università vada svecchiata, e che ci si adagi più sulle glorie del passato che altro. Non abbiamo certamente gli atenei peggiori del mondo, ma sembriamo pensare più al passato che al futuro a mio avviso...


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 29 maggio 2008 9:40
La scuola superiore invece ha pontenzialità superiori ma è strutturata male il 2+3 funziona pessimamente, provoca gente "incagliata" al 3° anno...che alla fine bisogna far passare perchè da qualche parte deve andare etc.

Non è che alla fine bisogna farli passare, se non hanno le capacità non passano; per quanto riguarda la mia esperienza, alle superiori, non mi pare che il sistema funzioni pessimamente :lol:

 

 

4 Anni, si studia meglio, si finisce prima, si impara di più

Però ci sarebbe meno tempo per i diversi argomenti, e se consideri che, per esempio, negli istituti tecnici il programma delle materie scientifiche è potenzialmente (perché lo è, ma non necessariamente viene aggiornato) in continuo aumento, togliere un anno non so quanto possa fare bene.

 

 

L'americana insegnava in maniera più simile ai nostri licei, e devo dire che l'inquadramento della disciplina nell'ottica americana mi ispirava molto di più di quello italiano

In che senso "insegnava in maniera più simile ai nostri licei"? Potresti approfondire la tua esperienza? A me avevano detto che, almeno in alcune università, non c'è lezione frontale, lo studio è lasciato agli studenti, e la "lezione" in classe si risolve in una discussione di quanto questi hanno studiato a casa :lol:


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sharingan
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Inviato il 29 maggio 2008 16:29

Che voi sappiate negli altri Paesi ci sono le occupazioni, autogestioni, cogestioni con corollario di scazzottamenti vari? No perchè a me pare che gran parte del tempo venga perso per dare retta a quei 4-5 scalmanati che ogni tanto saltano fuori. La mia impressione è che nella scuola italiana ci sia ancora un clima sessantottino in cui gli studenti si sentono nè più nè meno che i padroni della scuola. In questi giorni c'è stato l'incontro scontro tra quelli dei centri sociali e quelli di Forza Nuova. Ora ho letto che è stato occupato l'ufficio del preside di Lettere, c'è un corteo, etc... insomma a me pare che in università ci sia un nutrito gruppo di gente che non fa nulla se non buttarla in politica e in pugni... All'estero come funziona? Sono ammesse queste cose?


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Iskall Ytterligare
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Inviato il 29 maggio 2008 16:41 Autore

In Asia avrebbero difficoltà a capire perfino di cosa stai parlando. Perfino in azienda al posto degli scioperi si indossa una fascia gialla al braccio: quando ce ne sono tante, i rappresentanti vengono convocati dai dirigenti.

 

Ma in generale penso che se ci fosse rispetto e riconoscenza per il sistema educativo a nessuno salterebbe in mente di danneggiarlo per portare avanti la propria passione politica. Le manifestazioni e i cortei andrebbero fatti al pomeriggio (al liceo) o al sabato (in uni), se fossero serie dimostrazioni di chi ci tiene alla propria educazione...


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Inviato il 29 maggio 2008 17:04

In Asia avrebbero difficoltà a capire perfino di cosa stai parlando. Perfino in azienda al posto degli scioperi si indossa una fascia gialla al braccio: quando ce ne sono tante, i rappresentanti vengono convocati dai dirigenti.

 

Ma in generale penso che se ci fosse rispetto e riconoscenza per il sistema educativo a nessuno salterebbe in mente di danneggiarlo per portare avanti la propria passione politica. Le manifestazioni e i cortei andrebbero fatti al pomeriggio (al liceo) o al sabato (in uni), se fossero serie dimostrazioni di chi ci tiene alla propria educazione...

 

Beh in questo caso forse è meglio l'eccesso asiatico dell'eccesso italiano. Chiariamo: tutti devono avere la possibilità di esprimere dissensi anche politici riguardo a qualcosa. L'importante è che questi dissensi siano organizzati senza danneggiare gli altri. Le occupazioni per esempio che si fanno ai licei non le reggo. C'è chi ha voglia di fare lezione e non perdere tempo ed è costretto a starsene fuori e magari questo dura anche diversi giorni. Le autogestioni invece potrebbero anche essere un veicolo per un buon arricchimento dialettico ma per quanto ne so io finiscono sempre per diventare una scusa per saltare la lezione.

Nelle università poi a volte la questione assume toni quasi grotteschi. La maggioranza degli studenti se ne infischia delle diatribe politiche. Qualche giorno fa avevo letto che i votanti ai Consigli studenteschi sono un numero infinitesimale degli iscritti. Eppure questi qua ogni tanto si azzuffano, occupano, pretendono. Alla mia università si erano piazzati in una zona a spacciare, tra l'altro una zona di interesse artistico. Il preside lo ha proibito e questi continuano a scassare i maroni e a dire che è un'iniziativa fascista, che se non glielo ridà se lo riprendono loro, etc...

Insomma penso in generale che lo studente abbia acquisito una eccessiva libertà all'interno della scuola. Dal legittimo dissenso si è passati al leggittimo far ciò che si vuole. E' questo è negativo perchè si penalizzano tutti gli studenti compresi quelli che se ne fregano della lotta di classe o dei mali del capitalismo. A questo si aggiungono spesso professori compiacenti, che per rinversire le glorie del passato si mettono in testa a queste situazioni.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
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joramun
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Inviato il 29 maggio 2008 17:11

Non entro nel merito della vautazione su scioperi e manifestazioni di dissenso,perchè si andrebbe OT......dico solo che per me la didattica sta su un piano differente:ci sono quelli che si fanno tutti i cortei e le manifestazioni possibili e immagginabili e hanno la media del 30,e altri che non sanno manco cosa sia una marcia studentesca e non arrivano al 18.

E nonostante tra le file di coloro che manifestano ci siano quelli che usano la protesta come scusa per non far nulla,la maggor parte dei partecipanti sono ragazzi che ci credono davvero.....e dal momento che mi pare ci sia ancora la liberta di espressione e il diritto allo sciopero,ogniuno è libero di gestirsi come gli pare....basta che non impedisca agli altri di seguire normalmente le lezioni.E finora io di barricate e lotte tra bande non ne ho viste (e dire che all'entrata della mia facolta campeggia una targa titanica con scritto "questa facolta ripudia ogni forma di fascismo e di razzismo......quindi vi lascio immagginare l'ambiente).

Aggiungo anche che le proteste studentesche ci sono state (e ci sono) un po in tutto il mondo, e che quindi non è un "vizio italiano"......


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Ser Balon Swann
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Inviato il 29 maggio 2008 17:28

Viva la Libertà viva l'Occidente viva l'America...

 

scherzi a parte credo che il confronto, anche duro e violento (al diavolo i buonismi da quattro soldi: ogni conquista è stata ottenuta con il sangue o comunque altre forme di violenza... perfino la tanto decantata democrazia giapponese è stata introdotta da McArthur a forza di impiccagioni) sia fondamentale per una società e una scuola sana e non repressa psicologicamente.

 

Gli occidentali (e mi ci aggiungo pure io) vogliono vivere una giovinezza spensierata, libera, senza costrizioni sociali/psicologiche di sorta, dove se vuoi studiare studi, altrimenti pace e amen e me ne sto tutto il giorno a giocare a tennis o ai videogames. Tra l'epicureo e l'edonista, mi verrebbe da dire.

 

E se per avere questa giovinezza spensierata e dissipata devo rinunciare a 10000 bravissimi smanettoni di software o matematici o fisici nucleari, e magari anche allo 0,2% di crescita economica annuale, ben venga, per Giove!! :lol:


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sharingan
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Inviato il 29 maggio 2008 17:33

Non entro nel merito della vautazione su scioperi e manifestazioni di dissenso,perchè si andrebbe OT......dico solo che per me la didattica sta su un piano differente:ci sono quelli che si fanno tutti i cortei e le manifestazioni possibili e immagginabili e hanno la media del 30,e altri che non sanno manco cosa sia una marcia studentesca e non arrivano al 18.

E nonostante tra le file di coloro che manifestano ci siano quelli che usano la protesta come scusa per non far nulla,la maggor parte dei partecipanti sono ragazzi che ci credono davvero.....e dal momento che mi pare ci sia ancora la liberta di espressione e il diritto allo sciopero,ogniuno è libero di gestirsi come gli pare....basta che non impedisca agli altri di seguire normalmente le lezioni.E finora io di barricate e lotte tra bande non ne ho viste (e dire che all'entrata della mia facolta campeggia una targa titanica con scritto "questa facolta ripudia ogni forma di fascismo e di razzismo......quindi vi lascio immagginare l'ambiente).

Aggiungo anche che le proteste studentesche ci sono state (e ci sono) un po in tutto il mondo, e che quindi non è un "vizio italiano"......

 

Beh è proprio quello che ho detto io. Il punto è che spesso anche chi vuole seguire le lezioni non può farlo. Questo è vero soprattutto nei licei. Ed è altrettanto vero che spesso anche nelle università avvengono le occupazioni. Adesso per esempio alla Sapienza hanno preso a pugni l'ufficio del Preside... vorrei vedere in Inghilterra se gli fosse permesso... (senza voler tirar fuori altre vecchie questioni di cui abbiamo già dibattuto in precedenza)... anche alla mia università c'è stata un'occupazione e una scazzottata. Nelle università abbastanza grandi questi fenomeni stanno tornando a manifestarsi.


 

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The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
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joramun
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Inviato il 29 maggio 2008 17:35

@ Balon:ben venga la spensieratezza giovanile.......il problema è che seguendo quella linea di pensiero,tra una quindicina di anni potremmo trovarci costretti a rinunciare a qualcosa di piu di una crescita dello 0,2 annuo.......


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 29 maggio 2008 17:47

ti citerò una storiella che a sua volta mi citò xaytar nella discussione che mi rese celebre, ovvero quella sugli ippopotami, e che al tempo mi aveva molto colpito... :lol:

 

- Aristotele va incontro ad un suo allievo che per l'ennesima volta non si è presentato a lezione. Lo trova sdraiato in un prato a guardare il cielo.

Ari: "Perchè non vieni a scuola?"

All: "Perchè dovrei venirci?"

Ari:" Per imparare cose che ti serviranno in futuro"

All: "E che cosa ci farò con queste cose?"

Ari: "Ci troverai un lavoro."

All: "E poi?"

Ari: "E poi ti farai dei soldi."

All:"E che ci farò?"

Ari: "Potrai mandarci avanti la famiglia, sposarti, avere un figlio, guadagnarti la pensione"

All: "E poi?"

Ari: "E poi potrai riposarti."

All: "Ed io cosa sto facendo?"

 

 

:lol:



joramun
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Inviato il 29 maggio 2008 18:04

Divertente.......

Ti rispondo con un aneddoto su Kant che penso si adatti bene alla situazione:

Il buon Kant stava,come ogni giorno,nel suo studio a leggere libri e a portare avanti i suoi studi.Entra la sua cameriera personale e gli dice "Maestro,quel nuovo servo che si occupa delle stalle è un fannullone,inoltre parla male di voi:afferma di non capire perchè voi dedichiate tutto il vostro tempo agli studi,quando sarebbe cosi bello godere dei piaceri della vita......."

E Kant le risponde:"Mia cara............è proprio per quello che egli è il mio servo!".

 

Tornando IT,io non ho mai detto che bisogna trattare i sistemi scolastici stranieri come se fossero il "Sol dell'avvenire" dell'istruzione........ho semplicemente detto che sarebbe buona cosa prendere spunto per introdurre soluzioni nuove con le quali migliorare il nostro sistema scolastico.Ho anche detto che per alcuni aspetti sarebbero gli altri a dover guardare a noi come esempio,quindi.........


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