io non sottovaluto il potere religioso sulle masse, anzi, ma ci tengo a precisare che per i monoteismi l'Uomo non è come sostieni tu il capro espiatorio dei capricci di dio, ma la sua creatura prediletta, per il monoteista il rapporto con Dio è la devozione a lui come ringraziamento per l'amore ed il privilegio che ha concesso all'Uomo nel crearlo come sua creatura prediletta, poi è normale che il monoteista si arrabbi con chi disprezza Dio perché si rifà a quel concetto e naturalmente sembra da ingrati disprezzare un simile privilegio datoci da Dio stesso.
Nota, eventi politici a parte, tra i monoteisti i più liberali e tolleranti sono stati per secoli proprio gli islamici. Credo che il punto con il quale tu ti scontri con il monoteismo sia la sua intrinseca vocazione al convertire gli altri, più che al monoteismo in se.
ah su qst ultima parte sono d'accordo. e sai perchè? perchè l'opera di conversione genera i convertiti, che sono i fanatici peggiori, qualunque sia il credo a cui si convertono.
mah, di solito i fanatici peggiori sono quelli che "credono senza conoscere"...esempio il crociato che dopo una gioventù dissoluta in Europa va in Terra Santa a combattere l'infedele perché gli sono state promesse ricchezze e la remissione dei peccati...
Ma non è impotente di poter tornare a muoverlo; se sei onnipotente è inutile avere la capacità di diventarlo, ma per essere onnipotente devi averla. Se quindi nel perdere l'onnipotenza mantiene quella capacità, può tornare a muovere il tavolo; no?
Certo che se sei onnipotente è inutile avere la capacità di diventarlo, ma il punto è che in quel momento lui non è più onnipotente.
Non ha senso che nel perdere l'onnipotenza mantenga la capacità di diventarlo, perchè ciò sarebbe una contraddizione col fatto che l'ha persa. A livello puramente linguistico è un trucchetto, ma sostanzialmente non ha senso.
Ritorno allo specifico del tavolo esempio per essere più chiara. Secondo quello che affermi tu, in una condizione di impotenza, gli basterebbe dire "Adesso mi riprendo il potere di muoverlo" e poi "Tavolo, muoviti!" per muoverlo. Ti domando: ti pare che una condizione simile sia veramente una condizione di impotenza? Ti pare che sono diventata impotente di fare quella cosa, se mi basta "dire una frase in più del solito" per poterla fare? Impotente di muovere il tavolo significa proprio impotente di muovere il tavolo. Se per muoverlo mi basta attuare un semplice trucchetto, che impotenza è?
Il dio impotente direbbe "Ahahah, voi credete che non possa più muovere il tavolo? Ma se mi basta fare questo e poi quello per tornare a muoverlo! Illusi =P" Ti pare questa una vera condizione di impotenza? E' una presa per il c**o e basta XD.
E' come quando, per salire al quarto piano, non posso farlo "istantaneamente", ma devo prima fare le scale. Non mi definire in questo caso "impotente di giungere al quarto piano".
Possibile che mi ricordi male, andrò a ripassare >)
Terremoto: ho capito cosa intendi, ma a mio parere non ha senso paragonare un evento meccanico, che proprio in quanto tale non ha scelta ed è prevedibile, con la scelta umana
Certo che il terremoto non ha scelta. Ma, ancora una volta, quello che conta è che non è la possibilità o meno di prevederlo che influenza sulll'evento. Così avviene col terremoto, così avviene anche con le scelte umane. Caliamoci nell'epoca preistorica. Gli uomini lì non avevano la possibilità di prevedere il terremoto, all'epoca il terremoto effettivamente non era per nulla prevedibile. Però il terremoto avverrebbe allo stesso identico modo, no? Non centra nulla se è prevedibile o meno, l'evento "si muove" indipendentemente dalla sua prevedibilità. Al massimo è la prevedibilità che dipende dall'evento, non certo il contrario.
Il terremoto è prevedibile proprio perché evento meccanico, quindi non vedo implicazioni sull'eventuale prevedibilità della scelta umana.
No, per gli uomini primitivi non era prevedibile anche se era meccanico =P.
La prevedibilità dipende dalla capacità del soggetto. Per uno una cosa può essere prevedibile, per un altro no.
Compari le capacità divine a quelle umane.
L'uomo effettivamente più immaginare di poter prevedere solo gli eventi puramente meccanici. Dio invece, in quanto onnipotente e onnisciente, può prevedere tutto. Non ha questo limite umano di "poter leggere solo gli eventi meccanici e non l'anima". Poi tu fai fatica a capire come possa prevedere anche le scelte umane (che non sarebbero dettate da un meccanicismo, ma legate alla sua anima), ma se lui è dio deve avere la capacità di farlo per forza, no? Tu davanti a dio sei come un bambino che non riesce a capire come un prestigiatore abbia fatto a tirare fuori il coniglio dal cappello e che dice "Wow O__o". Però il prestigiatore effettivamente il congiglio l'ha tirato fuori. Per te le sue capacità sono irraggiungibili.
A te sembra impossibile che riesca a prevedere qualcosa di non-meccanico. Però, se assumiamo che lui è dio, nonostante ciò dovrebbe poter fare pure quello. Altrimenti si fa prima a distruggere direttamente il concetto di onnipotenza stesso, se abbiamo bisogno ogni volta di spiegarci bene "come fa precisamente a fare questo e quello".
PS: Poi io nell'anima personalmente non credo, tendo davvero verso una visione materialista. Ma non credo nemmeno in dio se è per questo=P (Anche perchè per il cristianesimo dio sarebbe un fondamento di cui l'anima sarebbe in un certo senso un riflesso-una derivazione... "creò l'uomo a sua immagine e somiglianza"... ). Per spiegare un preciso punto della dottrina cristiana, è chiaro che "per finta" debba assumere alcune cose per date. Se dovessi mettermi sul serio a scavare in profondità in profondità, l'intero senso della discussione si dissolverebbe^^''
Anche l'esempio che fai su Marco: è vero che non sei tu a imporgli di non andare al bowling, ma puoi fare tale previsione al 100% proprio perché non ha scelta.
Non solo per questo. Posso fare tale previsione anche perchè ho avuto il "c**o" di trovarmelo davanti sbudellato mentre passeggiavo XD. Se me ne fossi rimasta a casa a mangiare pop corn davanti alla TV, non avrei potuto fare tale previsione. La possibilità di prevedere una cosa è ralativa. Dipende dalle capacità del soggetto. Tali capacità possono essere legate sia alla situazione in cui esso si trova, sia ad aspetti in lui innati.
Tu prevedi che Marco non verrà perchè ti trovi in quel preciso posto in quel momento e perchè sei dotato della capacità di vedere (senso della vita). Dio prevede le libere scelte umane (ovvero anche eventi non-meccanici) perchè ha anche questa capacità qui, essendo appunto dio. L'uomo non può prevederle perchè ovviamente non ha le sue stesse capacità.
L'esempio che porti, onestamente, mi pare supportare la mia posizione >_>
Dipende in che senso e fino a quale livello di profondità vogliamo scavare. Te l'ho detto: io in realtà... ehm... non credo nè nell'anima nè in dio... :D
Il punto è che a mio parere la scelta c'è se almeno due opzioni hanno una probabilità diversa da zero di essere intraprese; se Dio sa a priori che al 100% farò quella, questo viene meno;
Il concetto di probabilità in realtà sarebbe una questione legata al soggetto, come ho già detto...
Per lui è al 100%, per te no (diventa 100% solo nel momento in cui inizi a compiere tale azione).
dov'è la scelta, se qualunque cosa pensi, qualunque cosa veda, qualunque cosa senta, sempre quella farò?
Non è vero. Quello che vedi/pensi/senti influenza eccome la tua scelta. Poi per il cristianesimo c'è anche quel concetto di "anima" e di "libero arbitrio", che permette all'uomo di non essere guidato meramente dalle proprie percezioni sensoriali e dal "grezzo" corso logico dei pensieri. Bisogna assumere per dato il concetto di anima. Se uno poi vuole arrivare a "non credere" (non per forza "negare con certezza assoluta") in un'anima e in un libero arbitrio... gli do il benvenuto =P.
Dio comunque non influenza la tua scelta, ma è solamente in grado di prevedere. Prevede cosa faranno i tuoi sensi, cosa faranno i tuoi pensieri e infine... cosa "farà" la tua anima. Però sono tutte queste cose, che agiscono in te, a determinare la tua azione. Quindi l'azione dipende da te.
La stessa cosa che dici, l'effetto che viene prima della causa, a mio parere supporta quanto dico: non è logico, il rapporto è causa-effetto, non effetto-causa; se inverti tale ordine, la coesistenza onniscienza-scelta è logica; ma per invertirlo serve la fede.
Intendi dire che il rapporto deve essere causa-->effetto in senso temporale, giusto? Certo.
Eheh, infatti questo è un aspetto alla base delle conoscenze umane. La conoscenza umana è fondata sulla successione temporale di eventi e sulla derivazione da ciò di rapporti di causa-effetto.
Però dio al contrario non è vincolato entro la "rigida categoria del tempo". Per lui passato-presente-futuro sono ugualmente accessibili, infatti si dice che dio è "fuori dal tempo".
Tu ad esempio prima vedi Marco morto. Da questo arrivi a prevedere che più tardi egli non verrà al bowling, grazie al classico meccanismo conoscitivo umano induzione+deduzione. Ma dio non ha bisogno di tutto questo, per lui mica è indispensabile usare l'induzione e la deduzione. Lui saprebbe che Marco non verrà al bowling perchè è in grado di vedere il futuro nel vero e proprio senso del termine. E' in grado di "visualizzare" la scena della tua compagnia che la sera va al bowling e in cui Marco non c'è. Infatti non ha nemmeno bisogno di far caso al fatto che è morto per capire che Marco non verrà. E' in grado di prevedere allo stesso modo l'assenza di Marco anche se essa è dovuta al fatto che semplicemente non aveva voglia di venire.
Questa è la capacità divina che l'uomo non possiede. Se non potesse esercitare tale capacità, non sarebbe dio.
Certo che se sei onnipotente è inutile avere la capacità di diventarlo, ma il punto è che in quel momento lui non è più onnipotente.Non ha senso che nel perdere l'onnipotenza mantenga la capacità di diventarlo, perchè ciò sarebbe una contraddizione col fatto che l'ha persa. A livello puramente linguistico è un trucchetto, ma sostanzialmente non ha senso.
un altra cosa: Dio ha il potere di mutilarsi (perdere l'onnipotenza), o magari anche di autodistruggersi? non credo, perchè sarebbe sinonimo di debolezza... e andrebbe contro il concetto di essere eterno (che non ha inizio e non ha fine)
inoltre, se Dio dovesse comportarsi in maniera logica come sostieni, non sarebbe più onnipotente
un altra cosa: Dio ha il potere di mutilarsi (perdere l'onnipotenza), o magari anche di autodistruggersi? non credo, perchè sarebbe sinonimo di debolezza... e andrebbe contro il concetto di essere eterno (che non ha inizio e non ha fine)
Certo, dovrebbe anche avere il potere di autodistruggersi. Questo non significa affatto che sarebbe debole, non vedo perchè. Mica è obbligato a distruggersi/indebolirsi. Se non vuole non lo fa e rimane perfettamente "esistente, sano e forte"., mica è scemo =P
Riguardo al concetto di essere eterno, infatti in questo caso non sarebbe per forza eterno, bensì capace di essere eterno.
inoltre, se Dio dovesse comportarsi in maniera logica come sostieni, non sarebbe più onnipotente
Sì, ma se rinunciamo pure alla logica dovremmo evitare del tutto questa discussione. E' chiaro che per continuarla almeno il criterio della logicità lo dobbiamo mantenere. >)
La tua stessa affermazione di adesso si basa sulla logica =P.
Alla fine l'unica cosa di logico che, però, all'uomo risulta difficilmente comprensibile è l'onnipotenza di Dio (probabilmente perché non ha modo di provare direttamente ciò che significa esserlo...invidia?)...per l'uomo che non guarda a Dio con fede risulta difficile accettare che questi possa fare cose al di là della logica dei meccanismi della mente umana...tendiamo troppo ad avvicinare la mente di Dio a quella dell'uomo come sistema di ragionamento, dimenticando che Dio in quanto tale può compiere azioni o ragionamenti che esulano dall'umana comprensione. Altrimenti tra spider-man e Dio la differenza sarebbe risibile.
Ti pare che sono diventata impotente di fare quella cosa, se mi basta "dire una frase in più del solito" per poterla fare?
Onestamente sí, perché senza dire quella frase non posso farlo, e quindi prima di farlo sono impotente di fare quella cosa >)
Sul terremoto, innanzitutto torno a dire che non sto dicendo che la capacità di Dio di prevedere le scelte umane le influenzi, ma che può prevederle (fede a parte) perché non c'è scelta, perché qualcosa (che non dico sia Dio) la nega. Eviterei di tornare a dire "Sí, ma la previsione di Dio non influenza l'Uomo", non l'ho mai contestato >_>
Detto questo, i primitivi non potevano prevederlo non perché fosse piú imprevedibile, ma perché non potevano interpretare i segnali meccanici; certo, come hai detto Dio sa interpretare i segnali dell'Uomo, ma a questo punto si torna a quanto ho detto, allora anche le "scelte" dell'Uomo sono meccaniche: l'Uomo, raggiunte le capacità adeguate, può prevedere il terremoto perché è meccanico; Dio può prevedere le "scelte" dell'Uomo solo se meccaniche, salvo fede.
Io non dico che Dio non sappia farlo, ma che la sua capacità di farlo non è spiegabile dalla logica umana. A me non sembra impossibile che possa prevedere una cosa non meccanica, sembra illogico (ossia non contenuto nella logica umana). Notare una cosa: tu dici che l'Uomo non può capire Dio perché questi è superiore; vero, ma allora perché la logica umana dovrebbe poterlo spiegare? Quello che sostengo è proprio che, stante la superiorità di Dio, la logica umana non può spiegare cose come "lui sa cosa farò, ma io sono libero di scegliere", e questo porta al crederci per fede; ma questo non sminuisce Dio, anzi lo esalta, perché un Dio compreso nella logica umana non sarebbe poi cosí sopra l'Uomo.
Sul concetto di probabilità, avevo dimenticato di rispondere: è vero che dipende dalla visione del soggetto, ma si torna al discorso dell'illusione: lui sa che è il 100%, io credo che sia 50-50; ma alla fine, anche se non lo so, è 100-0, da cui la mia non è libertà di scelta, ma illusione di libertà di scelta (sempre salvo fede).
Intendi dire che il rapporto deve essere causa-->effetto in senso temporale, giusto? Certo.Eheh, infatti questo è un aspetto alla base delle conoscenze umane. La conoscenza umana è fondata sulla successione temporale di eventi e sulla derivazione da ciò di rapporti di causa-effetto.
Però dio al contrario non è vincolato entro la "rigida categoria del tempo". Per lui passato-presente-futuro sono ugualmente accessibili, infatti si dice che dio è "fuori dal tempo"
Non dico di no, ma credere a un'inversione (o a una contemporaneità) del rapporto causa-effetto è questione di fede, è contro alla logica umana (che si basa sull'esperienza umana, che vede il rapporto come causa-effetto, non effetto-causa); ammettendo l'inversione di quel rapporto, allora sí, il duo onniscienza-scelta è logico, ma l'aspetto fideistico passa nel credere all'inversione di quel rapporto.
Correggimi se sbaglio, tu in pratica stai dicendo "È logico perché Dio esce dai limiti della logica umana"; ma allora non è logico, e credere che esca da quei limiti è questione di fede :D
per l'uomo che non guarda a Dio con fede risulta difficile accettare che questi possa fare cose al di là della logica dei meccanismi della mente umana
Sottolineo una cosa, perché mi viene il dubbio di essere stato frainteso (magari mi sono spiegato male...): io sono totalmente e completamente convinto che il Dio cattolico, se esiste, possa fare cose al di là della logica dei meccanismi della mente umana; non lo nego, non l'ho mai negato. Quello che sostengo è che, appunto, sono al di là della logica della mente umana. Stessa cosa il duo onniscienza-scelta: può farlo, ma la nostra logica non può afferrarlo. Io non dimentico che Dio può fare azioni che esulano dall'umana comprensione, sto appunto dicendo che quella sua capacità esula dall'umana comprensione.
Guarda che il capire questo non è al di sopra della logica umana, se elabori un concetto teorico di onnipotenza con certi crismi e lo applichi al fatto che Dio possa restare onnisciente lasciando nel contempo libertà all'uomo proprio in virtù della sua onnipotenza, il discorso nella logica regge. Il come possa fare a far coesistere le due cose per la logica umana forse non sarà spiegabile ma se parti dall'assunto dell'onnipotenza di Dio questa inconciliabilità si dissolve da sé.
Onestamente sí, perché senza dire quella frase non posso farlo, e quindi prima di farlo sono impotente di fare quella cosa >)
Beh, grazie tante =P
A questo punto io non ho il potere di grattarmi la guancia perchè prima devo sollevare la mano verso il viso.
E' una concezione del potere che trovo un po' "insolita".
Detto questo, i primitivi non potevano prevederlo non perché fosse piú imprevedibile, ma perché non potevano interpretare i segnali meccanici; certo, come hai detto Dio sa interpretare i segnali dell'Uomo, ma a questo punto si torna a quanto ho detto, allora anche le "scelte" dell'Uomo sono meccaniche: l'Uomo, raggiunte le capacità adeguate, può prevedere il terremoto perché è meccanico; Dio può prevedere le "scelte" dell'Uomo solo se meccaniche, salvo fede.
Ma lui infatti mica prevede il futuro tramite osservazione empirica ed interpretazione di ciò che succede prima, come gli scienziati. Lui vede quello che ti accadrà, è ben diverso.
Io non dico che Dio non sappia farlo, ma che la sua capacità di farlo non è spiegabile dalla logica umana. A me non sembra impossibile che possa prevedere una cosa non meccanica, sembra illogico (ossia non contenuto nella logica umana).
Beh, la stragrande maggioranza delle capacità divine non è spiegabile dalla logica umana. A questo punto non è spiegabile dalla logica umana nemmeno come qualcosa di spirituale possa dare origine a qualcosa di materiale (dio--->mondo). Il problema sta a monte, non è mica uno specifico problema che sorge solo con la storia del libero arbitrio.
Notare una cosa: tu dici che l'Uomo non può capire Dio perché questi è superiore; vero, ma allora perché la logica umana dovrebbe poterlo spiegare?
Beh, nel cristianesimo si dice che l'uomo non può capire veramente dio, però egli comunque può studiare e ragionare per capirlo in parte. Dice che bisogna usare sia la fede che la ragione. La fede è comunque indispensabile, però è "consigliato" se possibile avvicinarsi ancora di più a dio tentando almeno un po' di capire razionalmente. Agostino ad esempio dice che i pochi privilegiati, che per classe sociale possono permettersi di studiare, dovrebbero dedicarsi a questo. Il popolo ignorante invece non può far altro che usare solo la fede e credere in ciò a cui è stato educato... Non prendertela con me perchè a me Agostino sta pure antipatico >_>
Il come possa fare a far coesistere le due cose per la logica umana forse non sarà spiegabile ma se parti dall'assunto dell'onnipotenza di Dio questa inconciliabilità si dissolve da sé
Questo non risolve il problema, lo sposta: invece che essere per fede il duo onniscienza-scelta lo è l'onnipotenza, che però poni come base di tale duo. Inoltre, se qualcosa viola il principio di non contraddizione per definizione non è logico, quindi per rientrare nella logica si devono risolvere le violazioni.
Inoltre, postulare tale onnipotenza non rende tutto logico: se Dio è onnipotente, deve poter creare una pietra che non può sollevare; ma, se non può sollevarla, non è onnipotente. Quindi, Dio deve poter creare una pietra e contemporaneamente poterla sollevare e non poterla sollevare; direi che non è il massimo della logica, se non altro perché viola il principio di non contraddizione.
Infine, postulare l'onnipotenza significa porsi in un contesto fideistico (perché un non fedele non ha motivo di crederci), e il discorso sul fatto se sia o no logico è invece a livello generale.
A questo punto io non ho il potere di grattarmi la guancia perchè prima devo sollevare la mano verso il viso
È diverso: io ho la capacità di grattarmi, alzare la mano non mi dà quella capacità, semplicemente la mette in atto; mentre nell'esempio del tavolo Dio si dà quella capacità, prima di muoverlo.
Comunque, io non sto dicendo che la questione della logicità sorga con il libero arbitrio, sorge anche da prima; semplicemente dico che rientra tra le cose non logiche. Ma, torno a dire, questo a mio parere non sminuisce Dio, anzi lo esalta, proprio perché se fosse racchiudibile nella logica umana non sarebbe Dio.
È diverso: io ho la capacità di grattarmi, alzare la mano non mi dà quella capacità, semplicemente la mette in atto; mentre nell'esempio del tavolo Dio si dà quella capacità, prima di muoverlo.
Non ci vedo nessunissima differenza, la differenza è puramente linguistica, la sostanza è la stessa.
In entrambi i casi il risultato da ottenere dipende totalmente dalla propria scelta (quindi si ha il potere su di esso).
In entrambi i casi c'è però un'operazione intermedia da attuare prima di vedere il risultato realizzato (E alzare la mano non mette in atto ancora la capacità di grattarsi, perchè per attuarla veramente bisognerebbe anche fare pressione sulla pelle e muovere la mano aventi e indietro =P).
Per me nel caso che hai presentato pure dio ha in realtà la capacità di muovere il tavolo, solo che gli ci vuole un'operazione in più. Infatti in quel caso trovo contradditorio definirlo "impotente".
Uno impotente è uno che dice "Aiuto! Questo non riesco a farlo >_<", non "Eheh, ma lo faccio tranquillamente, mi basta dire questo e quello, che ci vuole?^^"
Comunque, io non sto dicendo che la questione della logicità sorga con il libero arbitrio, sorge anche da prima; semplicemente dico che rientra tra le cose non logiche.
Ma lo so benissimo che poggia su dogmi che non hanno logica. Io ovviamente parlavo della specifica questione della compresenza di libero arbitrio e dell'onniscienza, presa in sè. Per discuterne ho naturalmente preposto i concetti del libero arbitrio e del dio onnipotente (quindi onnisciente). Se poi dobbiamo discutere su ciascuno di questi due, è ovvio che pure io avrei molto da ridire. Sfondi proprio una porta aperta >)
L'idea di Dio poggia su basi abbastanza logiche, o perlomeno su basi altrettanto logiche di chi non ci crede.
Secondo me alla fine l'idea di Dio nasce soprattutto sul concetto di causa prima incausata: è evidente che ogni movimento di materia è causato da un movimento precedente, e indietro all'infinito.
La scienza moderna si ferma a pochi istanti prima del Big Bang, se non sbaglio... e a quel punto sorge spontaneo chiedersi "chi/cosa ha dato il via a tutto?"
Io trovo sia leggermente più logico rispondere "qualcosa o qualcuno", rispetto a "nessuno, è partito tutto da solo"... se non altro perchè risponde all'esigenza logica di trovare una causa per ogni effetto.
E' quindi "logico" ipotizzare una causa prima incausata (forse possiamo metterci anche qui il teorema di Godel... a un certo punto bisogna fermarsi e porre degli assiomi, pur con la consapevolezza di non poter dimostrare quegli assiomi con la teoria che si intende creare... e, visto che la mente umana più in là della causa prima incausata non riesce ad andare, mi sembra corretto porla come assioma)
Ognuno è ovviamente liberissimo di rifiutare questo assioma, ma se lo si accetta ne derivano logicamente alcune caratteristiche...
- se è incausata, allora è eterna (non ha inizio, esiste da sempre, e proprio x questo può essere incausata)
- se è eterna, allora è anche assoluta (cioè indipendente da ogni altra cosa)
- se è assoluta, allora è una e immutabile (non possono esistere 2 assoluti)
- se è una soltanto, allora comprende tutto l'esistente (tutto deriva dalla prima causa)... questo punto tuttavia è un po' forzato, e non del tutto convincente... Dio è in tutte le cose? oppure no? diciamo di sì
- se è ovunque, ovvero onnipresente, allora è onnisciente (se è ovunque, nulla può sfuggirgli)
rimangono escluse due caratteristiche... l'onnipotenza e l'intelligenza.
si potrebbe dire che, visto che è la causa prima, è stata lei a determinare il Tutto, quindi, nel momento in cui ha scelto che ordine di causa-effetto dare al mondo, è stata effettivamente onnipotente. E, visto che è immutabile, si suppone che abbia mantenuto l'onnipotenza.
l'intelligenza si può dedurre un po' empiricamente... visto che ha determinato l'ordine universale in modo matematico (o così pare), è lecito supporre che abbia un intelligenza simile a quella dell'uomo, che nella logca e nella matematica ci sguazza.
ovviamente da questo bel processo logico viene completamente escluso il libero arbitrio del l'uomo, per lasciare posto a un forte determinismo.
Si potrebbe ammettere il libero arbitrio solo in virtù di un salto di fede, che preveda appunto la capacità da parte di Dio di conciliare il suo matematico e inflessibile meccanismo di causa-effetto e di onniscienza totale con il libero arbitrio.
Una flebile giustificazione logica è appunto che Dio, in quanto onnipotente, possa anche andare contro la logica, ma a quel punto la logica cede il passo alla fede.
Lo conosco questo tipo di argomentazione per la logicità dell'esistenza di dio (poi tu non l'hai riportata in modo del tutto corretto...).
Comunque... no, non la ritengo poi così tanto convincente =P
Non mi metto a spiegare tutti i motivi perchè sarebbe un discorso moooolto complesso e lungo, ci vorrebbero pagine su pagine di Word.
Beh, sulla qualità di Dio si può ovviamente discutere, ma la causa prima incausata è un concetto logico... più logico (o più accettabile per la mente umana, comunque) dell'ipotesi che tutto si sia messo in moto da solo.
almeno fino al momento in cui la scienza ci dimostrerà che il nostro universo è solo l'atomo di un filo d'erba di un altro universo >)
beh, potrebbe essere così anche se la scienza non ce lo dimostrasse...una cosa può esistere anche se non la conosci.