Non perdiamoci in cavilli legali.
Si divide il 50% equamente fra i coniugi, e il restante 50% equamente fra i figli.
Il triangolo proposto da Balon è un casino, ma molto irrealistico.
Le catene di Mornon esistono, ma dov'è il problema? Ogni persona divide l'eredità con coniuge e figli.
ma i cavilli legali sono importantissimi...
Poniamo anche un caso in cui A sia sposato con B e C, A+B=K; ma C è sposato con F, che è la madre di B, ed hanno un figlio, P... poniamo che F riesca a sopportare A... tuttavia, essendo A sposato con suo marito C, dovrà lasciarli una buona fetta del suo patrimonio (visto che A succede necessaiamente a C)
e questo è un caso semplice... se in mezzo a questa caterva di matrimoni inseriamo anche il fattore parentela, diventa veramente impossibile...
Seriamente, ma ti sembra che una legge si debba basare su ipotesi irrealistiche solo perchè sono logicamente possibili?
La legge è un servizio al cittadino, non un esercizio di logica.
Seriamente, ma ti sembra che una legge si debba basare su ipotesi irrealistiche solo perchè sono logicamente possibili?
La legge è un servizio al cittadino, non un esercizio di logica.
Ma se a un giudice gli si presentano 48 persone, ognuna delle quali collegata a tre o più in base a rapporti di parentela o affinità (mia nipote ha sposato X, io ho sposato il figlio che X ha avuto con Y, e adesso Y vuole sposare mio figlio avuto con B, il quale a sua volta... e via, via all'infinito) se non c'è un codice che gli dica come agire in ogni caso, si spara un colpo alla testa...
Non ho ben chiaro l'esempio... l'esistenza di P e K (inteso come figlio di A e B?), e il fatto che F sia la madre di B, sono necessari alla conclusione? :DPoniamo anche un caso in cui A sia sposato con B e C, A+B=K; ma C è sposato con F, che è la madre di B, ed hanno un figlio, P... poniamo che F riesca a sopportare A... tuttavia, essendo A sposato con suo marito C, dovrà lasciarli una buona fetta del suo patrimonio (visto che A succede necessaiamente a C)
Cavilli legali :unsure: A me sembrano situazioni che, in una situazione di multimi coniugi permessi, si potrebbero presentare tranquillamente, e che quindi andrebbero regolare. Per esempio, quando dici sulle catene è vero, ma se A è sposato con B, che è sposato con C, il figlio di A e B è figliastro di C? L'eredità le spese per crescerlo, come si dividono?Non perdiamoci in cavilli legali
Insisto, sono esercizi di logica fini a se stessi.
Mornie, perchè non mi dici come la pensi e cosa faresti tu per regolamentare la situazione se fossi al governo?
Visto che date tanto importanza a queste combinazioni, il minimo che possiate fare anzichè elencarle e fare analisi sarebbe elaborare proposte di legge che contemplino questi casi oppure porre dei divieti in modo da impedire il verificarsi di questi particolarismi. Spero che il discorso non sia "ci sono questi casi contorti allora la poligamia va rifiutata in blocco", perchè è disfattista.
La norma è A che sposa B e C, nessuno sposato con nessun altro. Con loro che facciamo?
Non ho ben chiaro l'esempio... l'esistenza di P e K (inteso come figlio di A e B?), e il fatto che F sia la madre di B, sono necessari alla conclusione?
a dire il vero no... scrivendo l'esempio inizialemte volevo andare a parare da tutt'altra parte... :unsure: comunque, riutilizzando i figli: come si rapportano tra loro? Nel caso K si trovi in condizione di dover ricevere gli alimenti, dove si inserisce P? sono parenti? e in che grado? boh...
Insisto, sono esercizi di logica fini a se stessi.
Mornie, perchè non mi dici come la pensi e cosa faresti tu per regolamentare la situazione se fossi al governo?
Visto che date tanto importanza a queste combinazioni, il minimo che possiate fare anzichè elencarle e fare analisi sarebbe elaborare proposte di legge che contemplino questi casi oppure porre dei divieti in modo da impedire il verificarsi di questi particolarismi. Spero che il discorso non sia "ci sono questi casi contorti allora la poligamia va rifiutata in blocco", perchè è disfattista.
La norma è A che sposa B e C, nessuno sposato con nessun altro. Con loro che facciamo?
esercizi di logica...
non ho capito la tua ultima frase... "La norma è A che sposa B e C, nessuno sposato con nessun altro. Con loro che facciamo?"...
tu proporresti di aprire e regolamentare la poligamia, ma solo una poligamia ristretta? Non avrebbe molto senso...
Ripeto, non è per niente semplice; il diritto è un sistema di regole per la soluzione non violenta dei conflitti tra uomini... non è da escludersi che gli antichi e saggi legisltari, prevedendo in caso di poligamia una serie infinita e feroce di conflitti, abbiano reso illegale la poligamia stessa (proprio per prevenire tutta la serie di conflitti cervellotici e potnzialmente infiniti che ne nascerebbero)...
Libera di pensarlo, non capisco come, ipotizzando di permettere piú coniugi, parlare di una situazione con tre (non mille, tre, il numero minimo per parlare di poliginia) persone sposate sia un esercizio di logica fine a sé stesso.sono esercizi di logica fini a se stessi
Cosa farei io? Onestamente al momento ci sto pensando, ma non so quanto, giuridicamente parlando, una poliginia completa sarebbe gestibile; sicuramente un'eventuale legge dovrebbe tenere conto di determinati casi (la catena non so se sia cosí improbabile, almeno fermandosi ai primi tre-quattro "anelli"); prendiamo il mio esempio: A, B e C sposati, A e B hanno un figlio; C deve collaborare al suo sostentamento? E se muore A o B? E se muoiono entrambi (i bambini orfani esistono, quindi il caso va considerato)?
Sarà disfattista, ma non capisco come si possa parlare di particolarismo con riferimento a tre persone sposate, essendo tre il numero minimo per parlare di poliginia; a questo punto cosa non è particolarismo, due persone sposate? Ma non è nemmeno poliginia, quindi non ha senso parlarne.Visto che date tanto importanza a queste combinazioni, il minimo che possiate fare anzichè elencarle e fare analisi sarebbe elaborare proposte di legge che contemplino questi casi oppure porre dei divieti in modo da impedire il verificarsi di questi particolarismi. Spero che il discorso non sia "ci sono questi casi contorti allora la poligamia va rifiutata in blocco", perchè è disfattista
A parte che uno dei miei due esempi era "se A è sposato con B, che è sposato con C, il figlio di A e B è figliastro di C?", quindi appunto con tre persone sposate, per te è la norma: che basi hai per sostenere che, in un sistema sociale che ammetta la poliginia, sarebbe raro andare oltre il terzo coniuge? O discutiamo del caso generale, o discutiamo della norma; ma nella seconda ipotesi prima cerchiamo di capire quale sia effettivamente la norma, e poi la discutiamo.La norma è A che sposa B e C, nessuno sposato con nessun altro. Con loro che facciamo?
Inoltre, anche fosse raro, come gestiresti quei casi? Perché la legge dovrebbe comunque gestirli, se li permette, altrimenti come si regolano?
Quello a cui vorrei puntare io è lasciare fuori i casi in cui le tre persone sposate non sono semplicemente uno con più mogli o una con più mariti ma una serie di matrimoni incrociati all'interno (es. le due mogli di un uomo sono anche sposate fra loro), perchè questi nono sono i casi maggioritari.
Nell'ipotesi che hai fatto tu secondo me il figlio è figlio della coppia e basta, non imparentato con altri che i propri genitori. La poligamia non è una famiglia allargata, ma una serie di monogamie coesistenti.
Quello a cui vorrei puntare io è lasciare fuori i casi in cui le tre persone sposate non sono semplicemente uno con più mogli o una con più mariti ma una serie di matrimoni incrociati all'interno (es. le due mogli di un uomo sono anche sposate fra loro), perchè questi nono sono i casi maggioritari.
ma non si possono esclude per questo motivo... la legge non può avere "buchi"... il giudice deve poter giudicare, sempre e comunque
ad esempio, il caso in cui un dichiarato morto si ripresenti dopo dieci anni è previsto, e sono previsti anche le conseguenze sociali (il matrimonio della presunta vedova è annullato) e patrimoniali (gli eredi devono restituire il patrimonio nello stato in cui si trova) e altre cose ancora.
Non credo che tutti i giorni ci siano persone credute morte che si ripresentano a casa dopo 10 anni, no? Non è proprio un caso "maggioritario", ma è comunque regolamentato
Nell'ipotesi che hai fatto tu secondo me il figlio è figlio della coppia e basta, non imparentato con altri che i propri genitori. La poligamia non è una famiglia allargata, ma una serie di monogamie coesistenti.
invece secondo me è proprio un figliastro, e la situazione è analoga a quella del patrigno (che deve provvedere al mantenimento del figlio del coniuge)...
secondo me hai un atteggiamento un po' troppo inflessibile sugli OT...
se avessi un atteggiamento inflessibile avrei chiuso la discussione dopo questa pagina di OT e vi avrei richiamati tutti <_< se non sei d'accordo parlamene via MP per chiaramenti o contatta l'amministratore per lamentarti invece di postare qui e aumentare ulteriormente la leggibilità di questo topic.
Fine OT, alla prossima chiudo.
Provo a riprendere io,ponendovi una domanda:secondo voi,il problema dell'immigrazione è collegato a quello della sicurezza?
Ve lo chiedo perchè si tratta di un tema molto dibattuto anche nell'attuale campagna elettorale e che personalmente seguivo con attenzione;perlomeno finchè,sulla Stampa di un paio di settimane fa,ho trovato pubblicata una statistica secondo la quale siamo uno dei paesi piu sicuri d'europa,dove si commettono meno reati (per dire,l'unico reato dove siamo davanti alle varie francia,Inghilterra e Germania è quello dei furti d'auto).
Quindi a cosa è dovuta questa improvvisa "emergenza sicurezza",(sentita sopratutto nei confronti degli immigrati)?
E un'altra domanda su cui vorrei il vostro parere:è vero che adottiamo atteggiamenti diversi a seconda dell'etnia degli immigrati con cui abbiamo a che fare?Se si,perchè secondo voi?
<_< :wub: :wub:
Bedde le domande <_<
Ci stavo pensando in questi giorni, secondo me è una proiezione psicologica delle difficoltà sperimentate con la recessione. Sono rimasta molto colpita da cose come i fatti di Parigi e Copenaghen, o i commenti del Lords a Londra... per me le difficoltà economiche comportano un maggiore senso di vulnerabilità, e se non se ne è direttamente responsabili anche la ricerca di un colpevole. Quindi i fatti vengono ingigantiti, si indica il diverso come responsabile, forse anche una parte di questi atteggiamenti è sentita come discriminazione e causa un'effettiva maggiore aggressività. Non so se sia corretto, solo mie idee.Quindi a cosa è dovuta questa improvvisa "emergenza sicurezza",(sentita sopratutto nei confronti degli immigrati)?
Oh, eccome se è vero. Se salgono gli zingari sul tuo autobus tieni d'occhio il portafogli, se salgono dei cinesi no. E poi anche i marocchini e i maghrebini in genere, hanno una loro nomea. Per me in buona parte è disinformazione, ignoranza culturale di quella pesante, semplicioneria molto diffusa per cui si pensa di avere capito le cose generalizzando quel poco che si crede di sapere. Poi anche paura, nel dubbio meglio diffidare dell'intera etnia piuttosto che fare lo sforzo di distinguere.E un'altra domanda su cui vorrei il vostro parere:è vero che adottiamo atteggiamenti diversi a seconda dell'etnia degli immigrati con cui abbiamo a che fare?Se si,perchè secondo voi?
Probabile.....ma per me c'entra anche dell'altro.Negli Stati Uniti è in corso una recessione economica di straordinarie proporzioni,eppure il tessuto sociale regge.Anzi è addirittura possibile che il prossimo candiadto democratico sia un uomo di colore!Che c'entri qualcosa anche la storia socio-culturale del paese in esame? <_<Ci stavo pensando in questi giorni, secondo me è una proiezione psicologica delle difficoltà sperimentate con la recessione. Sono rimasta molto colpita da cose come i fatti di Parigi e Copenaghen, o i commenti del Lords a Londra... per me le difficoltà economiche comportano un maggiore senso di vulnerabilità, e se non se ne è direttamente responsabili anche la ricerca di un colpevole. Quindi i fatti vengono ingigantiti, si indica il diverso come responsabile, forse anche una parte di questi atteggiamenti è sentita come discriminazione e causa un'effettiva maggiore aggressività. Non so se sia corretto, solo mie idee.
Quali sono,in sintesi,i fattori che favoriscono l'integrazione? :wub:
E quali invece quelli che la ostacolano? :wub:
:wub: :wub: ^_^