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Immigrazione e integrazione
di Joramun
creato il 01 febbraio 2008

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Mornon
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Inviato il 03 aprile 2008 19:27

proporrei il sistema britannico, cioè un assegno di mantenimento per le mogli in più

Ecco, su questo sarei già piú dubbio: intanto, con l'unico criterio della moglie in piú, o anche con altri? Se solo quello, che si fa a fronte di un Berlusconi con tre mogli (che ovviamente può mantenere senza problemi)? Inoltre, se ti sposi piú volte, sapendo che non riuscirai a mantenere tutte le mogli, dev'essere lo Stato a conguagliare? Va bene il diritto alla famiglia, ma che debba essere lo Stato a pagare per il mantenimento delle mogli dopo la prima mi lascia perplesso.

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Iskall Ytterligare
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Inviato il 03 aprile 2008 19:37

Dunque, per noi il problema è legato ai musulmani (in america sarebbe anche il caso di certe comunità come i mormoni), e per l'islam non si possono avere più mogli di quelle che ci si può permettere, con questo intendendo un pari trattamento economico e affettivo. La questione economica per noi va affrontata in relazione ai nuclei poveri, le tre mogli di berlusconi (@_@) non prendono l'assegno.

Da un lato sposare una seconda o terza moglie senza essere in grado di mantenerla non dovrebbe essere permesso (ma allora perchè è permesso fare figli se non si può mantenerli?) sulla base di criteri come il tenore di vita comune delle attuali mogli, lo stesso tipo di calcolo che si fa per il divorzio.

Dall'altro c'è il problema della disparità del costo della vita rispetto al paese d'origine. Qui è incredibilmente più difficile campare con poco, e magari rispetto a prima non ce la si fa. Visto che molti emigrano per migliorare la propria condizione economica, il discorso povertà andrebbe applicato solo a chi vuole tornare in patria e non può, e a chi è fuggito per motivi politici o umanitari.


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xaytar
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Inviato il 03 aprile 2008 19:49

sono d'accordo con quanto hai detto Iskall, ma non molto sull'assegno familiare... condivido gli stessi dubbi di Mornon...

Il sistema di integrazione inglese mi sembra uno dei peggiori, crea delle celle etniche fingendo tolleranza e cerca di dare il contentino a tutti: non c'è vera integrazione, ma schizzinosa sopportazione a mio avviso >_>

Le nostre forme culturale sono state mediate dalla storia e dall'apporto delle diversità: anche cambiando quartiere si incontra uno "straniero". Quindi non penso che sia così grave il problema di far convivere forme diverse di famiglia: la gente si adatterà, e le istituzioni a loro modo. I musulmani potranno adattarsi alla monogamia (la poligamia è comunque poco diffusa, e nemmeno così essenziale; d'altronde, neppure il velo è un uso islamico, se lo perdessero non snaturerebbero la loro religione), così come noi potremo adattarci alla poligamia: fare un calderone di tutte le forme familiari, pensando di riuscire a controllarle tutte, secondo me crea piu problemi di quanti ne risolve. L'integrazione è compromesso, imho, altrimenti si creano muri separati che non dialogano mai - ma il compromesso non vuol dire perdere la propria identità: tradizione ed identità non sono oggettive e fissate nel tempo, sono sempre in mutare ed in divenire :shock:


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Mornon
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Inviato il 03 aprile 2008 19:58

Dunque, per noi il problema è legato ai musulmani (in america sarebbe anche il caso di certe comunità come i mormoni), e per l'islam non si possono avere più mogli di quelle che ci si può permettere, con questo intendendo un pari trattamento economico e affettivo

Il problema è legato a tutti, in quanto legittimando (tramite assegno) la poligamia allora non vedo motivi per cui a un non mussulmano dovrebbe essere vietata la seconda moglie, con conseguente assegno.

Il paragone che fai con i figli può sembrare giusto, ma c'è una differenza che li distanzia a mio parere moltissimo: perché figli anche se non li si può mantenere? Perché i figli sono necessari al proseguo sia della specie, sia della società.

 

 

Dall'altro c'è il problema della disparità del costo della vita rispetto al paese d'origine. Qui è incredibilmente più difficile campare con poco, e magari rispetto a prima non ce la si fa. Visto che molti emigrano per migliorare la propria condizione economica, il discorso povertà andrebbe applicato solo a chi vuole tornare in patria e non può, e a chi è fuggito per motivi politici o umanitari

Quindi il discorso si ridurrebbe allo Stato italiano che paga il mantenimento delle secondi mogli degli immigrati, senza però permettere la stessa cosa ai suoi cittadini; personalmente non capisco perché chi arriva in Italia dall'estero dovrebbe avere piú diritti dei cittadini italiani...

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Iskall Ytterligare
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Inviato il 03 aprile 2008 20:00

Ok allora lavoriamoci su :shock:

Io pensavo di mettere dei paletti all'assegno, ma non vorrei che venisse fuori una foresta di paletti e nient'altro >_> Come si può fare altrimenti?

Hai ragione, la poligamia nel mondo musulmano è una percentuale minima, del resto anche i mormoni fondamentalisti rispetto agli americani sono una piccola minoranza.

Cosa sono le celle etniche? Hai qualche idea sul tipo di compromessi che si verranno a creare?

 

Altra faccenda: a me sembra che in fase di recessione ce la si prenda con l'untore, cioè lo straniero. Fantasticavo di metropoli multietniche, ma le banlieu, la storia dei lord inglesi e Copenaghen mi stanno facendo rimeditare daccapo sulla cosa... che impatto avranno le difficoltà economiche dei nativi sull'integrazione degli immigrati?

 

@mornie: più figli fa bene alla società, più mogli fa più figli! :shock:

cmq il mio discorso era: se le hai e non puoi più mantenerle ti aiuto, se non puoi mantenerle a priori non le sposi


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 04 aprile 2008 0:09

Dunque vi sembrerà semplicistico ma io la penso così: non voglio che la poligamia sia introdotta in Italia nè legalmente nè di straforo. Indi per me deve essere impedita. Capisco che è un discorso facilone ma per me la questione è questa.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Mornon
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Inviato il 04 aprile 2008 0:27

più figli fa bene alla società, più mogli fa più figli

Certo, ma per fare figli ne basta una :shock:

 

Ho capito il tuo discorso, ma una simile politica di fatto legittima la poligamia, e richiederebbe di aprire tale possibilità anche agli italiani: certo, non sarebbe un obbligo, ma non farlo andrebbe ad aggiungersi al calderone di diritti che i non italiani hanno, e gli italiani no.

Inoltre, è interessante notare un'altra cosa: la situazione da cui è partita questa discussione non è illegale proprio perché la seconda moglie non è riconosciuta; ma, se non è riconosciuta, allora perché lo Stato dovrebbe conguagliare? A questo punto, pretendo l'assegno di mantenimento per l'amante, che di fronte allo Stato è né piú, né meno, della seconda moglie del mussulmano. Allora riconosciamo anche la seconda moglie? Significherebbe inserire nell'ordinamento la poligamia, e quindi aprirla a tutti; ma a questo punto si inserisce anche la poliandria?

 

Parentesi: metti caso che nessuno nella famiglia lavori: gli italiani dovrebbero mantenere, tramite tasse, non solo lui, moglie e figli, ma pure la seconda moglie? >_>

 

 

Dunque vi sembrerà semplicistico ma io la penso così: non voglio che la poligamia sia introdotta in Italia nè legalmente nè di straforo. Indi per me deve essere impedita. Capisco che è un discorso facilone ma per me la questione è questa

Va bene; ma una cosa è volere leggi che impediscano determinate situazioni (come? cosa faresti, tu?), un'altra è proporre di punire, magari anche con l'espulsione o il non permesso a entrare, chi stando alle attuali leggi nulla ha fatto.

Inoltre, torno a ripetere: perché lo Stato non dovrebbe accettare situazioni in cui un uomo abbia una moglie riconosciuta e un'altra non riconosciuta, ma dovrebbe accettare quelle in cui un uomo abbia una moglie e un'amante? Un'ipotetica legge dovrebbe anche (si spera) motivare un'eventuale disparità di trattamento. Perché nel secondo caso non vivono insieme? Come dire, la discriminante è se la moglie lo sa (se non lo sa, comportamento scorretto, va tutto bene), e se è stato o no celebrato un rito privo di valenza civile; che senso ha?

Inoltre, come già detto, se io sposo una donna, e poi un'altra con un rito non riconosciuto (per dire, Scientology), lo Stato cosa dovrebbe fare? A ora non è uscito nulla che lo indichi come illegale, quindi che diritto dovrebbe avere, lo Stato, di dirmi di non farlo?

Ancora: caduto anche l'argomento delle poligamia come forma di famiglia medioevale, per quale motivo la reputi inferiore/meno adatta/sbagliata/ecc. (scegliere l'aggettivo piú adastto alla tua posizione)?

Non sto dicendo che la tua posizione sia sbagliata, e torno a dire che anche a me l'idea di una poligamia "strisciante" non è che piaccia; però vorrei sapere le argomentazioni che supporterebbero tale posizione, su quale base si dovrebbe sbattere fuori la seconda moglie di quell'uomo (che, ripeto, non ha commesso reato, anche perché ha un solo marito); in mancanza di queste, mi suona come una presa di posizione immotivata, ferma a prescindere da cosa viene detto.


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Exall
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Inviato il 06 aprile 2008 10:54

"Lo so che qui è proibito dalla legge, ma questo riguarda voi italiani, non noi: io sono musulmano e il Corano dice che posso avere fino a quattro mogli. Seguo la mia religione".

 

Alla faccia dell'integrazione!!!

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Iskall Ytterligare
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Inviato il 06 aprile 2008 14:00

Secondo me la confusione che fa quell'uomo in questa frase fra legge e religione riflette molto l'impostazione del suo paese d'origine: per loro il corano è legge. Per noi una cosa tipo "legge cinese vs. bibbia" ha poco senso, mentre per loro legge e corano sono la stessa cosa.

Il problema è che mentre la legge di uno stato è circoscritta al suo territorio, la legge religiosa nelle religioni universalistiche ha valore ovunque. Per me questo è forse il più grosso nodo da sciogliere..


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Ser Balon Swann
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Inviato il 06 aprile 2008 14:03

Ecco, io non capisco bene una cosa... se si legalizzano i matrimoni tra persone dello stesso sesso, perchè anche non tra più persone?

 

Io credo che sia solo una gran rottura per i giuristi, che in tal caso dovrebbero praticamente riscrivere mezzo codice civile (successioni, divorzio ecc...)


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 06 aprile 2008 14:20

Ammetto che per un attimo ci ho dovuto pensare su...

 

... comunque sì. Da un certo punto di vista è lo stesso. E' una relazione affettiva e sessuale fra due persone che decidono in conseguenza di questo di condividere una parte importante della propria vita come la dimensione domestica e chiedono di essere tutelati di fronte agli eventi più gravi quali la malattia di un partner o la morte.

Che poi ci siano altre relazioni o che i partner siano dello stesso sesso o che siano solo due di sesso opposto, non è una cosa che deve decidere la legge.

 

Rottura sul piano giuridico... tanto queste cose succedono già. Lui che dà all'amante un grosso assegno perchè stia zitta dopo la fine della relazione, non è un assegno di divorzio? Lui che si alterna fra la casa di una e dell'altra amante facendo anche dei periodi dalla moglie, e ci sono figli in tutti i casi, non è poligamia? Tanto esistono testamenti per assicurare il mantenimento a queste persone, e donazioni in vita. In america le coppie omosessuali ricorrono (e io sono molto contraria) all'adozione di uno da parte dell'altro.

Il vero problema è che tutte queste soluzioni sono disponibili per i benestanti. Non è la tutela delle coppie in sè il problema, perchè chi ha i soldi si tutela da sè molto facilmente, ma la tutela delle coppie in normali o ristrette condizioni finanziarie.


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Ser Balon Swann
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Inviato il 06 aprile 2008 14:43

Eh, ma non è così semplice... ad esempio nella successione per legge ali figlio va 1/3 del patrimonio e al coniuge va un 'altro terzo 1/3... ma se i coniugi sono tre? Diciamo Giorgio + Valeria + Serena... Giorgio e Serena hanno un figlio, Caio... nel momento in cui muore Valeria, come si deve distribuire il suo patrimonio rispetto a Caio? è un casino... e ci sono altri cento articoli in cui sorgerebbero notevoli complicazioni...

 

 

oppure... il caso in cui Giorgio sia sposato con Serena e con Valeria è anche abbastanza semplice... ma nel caso dove anche Valeria e Sarene siano spostate tra loro? come si fa in caso di separazione? Giorgio vuole divorziare da Serena e non da Valeria, e Valeria non vuole assolutamente separarsi nell'uno ne dall'altro... nel caso la residenza sia una soltanto, vengono fuori casini notevoli...

 

difficile, molto difficile.


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Inviato il 06 aprile 2008 14:45

Senza contare le "catene": A sposato con B e C; a loro volta sposati B con D ed E, e C con F e G; e avanti cosí :unsure:


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 06 aprile 2008 14:50

Non perdiamoci in cavilli legali.

Si divide il 50% equamente fra i coniugi, e il restante 50% equamente fra i figli.

Il triangolo proposto da Balon è un casino, ma molto irrealistico.

Le catene di Mornon esistono, ma dov'è il problema? Ogni persona divide l'eredità con coniuge e figli.


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Ser Balon Swann
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Inviato il 06 aprile 2008 14:51

Senza contare le "catene": A sposato con B e C; a loro volta sposati B con D ed E, e C con F e G; e avanti cosí

 

esatto... mi verrebbe da dire che la poligamia può funzionare solo se c'è una figura dominante, che può decidere arbitrariamente a chi va l'eredità, chi sbattere fuori di casa eccetera

 

a parità di diritti, già è difficile mettersi d'accordo in due, figuriamoci in tre, oppure in tre ma incorciati fra loro, o con addirittura le catene propspettate da Mornon

 

 

oddio, si potrebbe anche regolamentare per legge, ma sarebbe un lavoraccio inaudito


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