44 minutes fa, Timett figlio di Timett dice:Io invece ho dei tempi un po' più dilatati, comunque cerco di leggere un libro all'anno. Non perché non mi piace la saga, anzi, mi piace tantissimo, ma mi piace anche variare, mi stancherei a leggere una saga tutta d'un fiato.
Comunque, di recente ho finito Venti di morte - Parte 2 di Steven Erikson
La saga prosegue, con il suo setting eccezionale, con i suoi personaggi eccezionali. Epico, sofferto, la trama ci invita ad assistere
alla triste fine dell'impero Letherii, il marciume viene purgato, e i buoni alla fine si affermano, anche se la battaglia degli dei é ancora in corso.
Numerosi alti e bassi accompagnano questa seconda parte (più alti, che bassi). Mi é piaciuto tanto il finale di Karsa (negli ultimi libri mi era sembrato privo di meta), strepitosa la campagna Malazan (e qui mi sembra tutte le volte di leggere un copione aggiuntivo di Band of Brothers), deludente invece l'eisto della ribellione di Maschera Rossa, tutto costruito bene ma liquidato decisamente troppo in fretta. Tehol e Bugg meritano un premio Hugo a parte, per come sono scritti, il genio nel genio. Continua essere soporifera e tanto boh la faccenda dei due gruppi in viaggio, quella Sedan, Fear e Udinaas, e quella di Trull, che tocca davvero il fondo narrativo della saga.
Insomma, di ciccia ce n'é tanta, la maggior parte di essa é molto buona, ma c'é anche qualcosina di insipido.
La parte 1 viene in qualche modo conclusa, mi aspettavo anche di meglio. Tuttavia resta una grande, grandissima saga, che IMHO affossa tutto il resto del fantasy contemporaneo, eccezion fatta per le cronache.
Ho giá pronto il prossimo libro (l'ultimo in forma rilegata ahimé non riusciró ad esibire una collezione completa della saga completa, e peccato perché il layout merita).
Intanto a questo volume potrei dare un 8/10.
Consigliato a tutti gli amanti del fantasy. Non leggibile come libro stand alone, bisogna per forza passare per tutta la saga.
Credo che avresti dovuto nascondere alcune cose, comunque, per risponderti
Il comportamento dei due lucertoloni lo capirai nei 9-10. E sui gruppi in viaggio c’è molto di più dopo.
10 minutes fa, senza volto dice:
Non esageriamo, che cosa ho spoilerato?! Nomi? Che i Malazan sono in campagna militare ?! Che una ribellione ha avuto un esito?
Allora tanto valeva mettere sotto spoiler l'intero commento. Sai che bella discussione...
Comunque grazie della notizia, anche se non sono sicuro che mi piace, visto che i gruppi in viaggio hanno 0 appeal.
Sto leggendo un autore consigliato dal nostro Giorgione Martin : Clark Ashton Smith
L’unico libro facilmente reperibile in italiano è Atlantide e i Mondi Perduti: si tratta di una raccolta di novelle, poesie, un testo teatrale e alcune foto delle bizzarre sculture fatte dall’autore.
Ashton Smith Pubblicava i suoi racconti su riviste come Weird Tales, Wonder Stories tra il 1929 e il 1937
Sono presenti racconti dai seguenti cicli di racconti:
ATLANTIDE: l’arcipelago è ormai sprofondato nel mare rimane solo l’isola di Poseidonis.
AVEROIGNE: Immaginaria provincia francese del tardo medioevo dove é ancora forte l’influenza delle antiche divinità pagane.
ZOTHIQUE: il ciclo più noto dell’autore. Come egli descrive: A Zothique, ultimo continente sulla terra, il sole non brillava con lo splendore bianco della sua giovinezza ma era scurito e velato da un vapore sanguigno. Innumerevoli nuove stelle si erano accese nel firmamento e le ombre dell’infinito cadevano più vicine. Dalle ombre erano tornati per l’uomo i vecchi dei dimenticati. Anche gli antichi dei erano tornati, pronti a nutrirsi con ingordigia dei sacrifici del male e ad alimentare ancora una volta le antiche stregonerie
XICCARPH:: Un mondo con tre soli e molte lune
Considerazioni brevi:
PRO:
La prosa Barocca di Clark Ashton Smith, zeppa di metafore,similitudini e termini ricercati è stranissima. Il finale dei racconti non è facilmente prevedibile, A differenza del suo amico H.P. Lovercraft non ci sono racconti senza dialoghi o con lunghi monologhi, lontani dal gusto attuale dei lettori e l’erotismo ha talvolta un ruolo importante nelle storie. Smith se ne inventa di tuti i colori, c’è di tutto.
CONTRO:
alcuni racconti hanno una struttura a scarola cinese, a volte è difficile star dietro alla narrazione. Il genere fantastico-onirico-delirante può lasciare perplessi e stancare un po’. quella Mondadori non è una edizione economica
In Particolare mi hanno colpito i seguenti racconti:
· Da una lettera , suggestiva introduzione in meno di una pagina, un condensato del bizzarro stile dell’autore
· L’ultimo incantesimo: Il potentissimo stregone Malygris, cercherà di riportare in vita una donna amata, ma persino lui ha ancora qualcosa da imparare.
· Un vino di Atlantide: storia di pirati e portali temporali
· La morte di Malygris: può il potentissimo stregone Malygris sconfigge i sui nemici persino da morto?
· Il satiro: storia di corna, troppe corna.
· Lo scultore di mostri: uno scultore emarginato e i suoi Gargoyle (di cui uno erotomane)
· Le mandragore; se ammazzate la moglie non seppellitela in giardino.
· La santità di Azédarac: Il vescovo Azédarac è in relata un adoratore di Dei oscuri, un eroico fraticello si prepara a smascherarlo ma il diabolico porporato ha un piano.
· La scoperta di Venere: una antica e peccaminosa scultura pagana getta scompiglio in un convento.
· La Madre dei Rospi: Storia di una strega, un ragazzo e tantissimi rospi
· Il Tessitore nella cripta: se Alien fosse un racconto delle Mille e una Notte
· Morthylla: Twilight era gia superato nel 1930
· I morti ti faran cornuto: dramma teatrale
· Le donne-fiore. Il più potente mago di Xiccarph salva da dei stregoni-lucertola delle donne-fiore-vampiro O.o
Wild Cards 3. L'assalto.
Finalmente sono riuscito a finire la prima trilogia di una delle più longeve serie di racconti a mosaico. Curata dal nostro affezionatissimo George Martin, ma scritto da una buona decina di scrittori diversi, piú o meni dotati, la trama dell'universo parallelo delle Wild Cards ha il suo primo vero finale.
Colpiti da un terribile virus alieno, alcuni sopravvissuti hanno contratto poteri sovrannaturali, e stanno difendendo il mondo da razze cosmiche e terrestri, come una sorta di squadra di supereroi.
Il terzo libro é finora il piú omogeneo della serie. Il primo era il libro di apertura in cui i personaggi sono stati presentati con racconti per lo più non collegati. Il secondo, ha visto svolgersi due trame
quella del Ktulhu-coso e quella dell'astronomo
, era piuttosto sconclusionato.
L'assalto invece é un libro, che parla di quello che succede in 24 ore durante la festivitá del (ricorrenza inventata) Wild Cards day, per ogni ora c'é un capitolo, e all'interno di un capitolo ci sono diversi personaggi, gestiti ognuno dal suo autore. In questo modo si arriva ad una interazione tra i vari scrittori molto più profonda e connessa di quanto non era stato fatto in precedenza.
Ovviamente essendo tanti autori diversi, il libro ha degli alti e bassi, ma con il citato sistema di stesura questi sono meglio distribuiti, e il risultato é, che libro é il piú coinvolgente dei primi tre, (anche se il primo aveva un background più accattivante, ovvero la storia politica e sociale degli USA nei primi 30 anni del dopoguerra).
Ho trovato ottimo l'intreccio e ho davvero aprezzato alcuni personaggi come Fatman (scritto dal nostro zione Martin) e Fortunato (che non mi era piaciuto nei primi due libri). Bagabond invece mi annoia e Spettra era piú interessante nel suo capitolo di esordio. Il c**zaro James Spector tuttavia mi é piaciuto un sacco nella sua prima apparizione come pdv.
Tutto sommato un buon libro, la serie Wild Cards ha il suo perché, ed é veramente interessante leggere un esperimento artistico come questo ciclio supereroistico scritto a piú mani. Credo, che leggeró anche la seconda trilogia.
Concludo dicendo, che Wild Card 3 non si puó leggere come libro a se stante, bisognerebbe almeno aver letto il Wild Card 2 prima.
Voto 7/10
Io durante le ferie ho letto Il dio storpio, terminando quindi finalmente il libro Malazan dei Caduti
Degna conclusione, epica al punto giusto, anche se, come i precedenti, è un libro talmente denso che non sono sicuro di aver colto tutto - anzi, sono ragionevolmente certo che qualcosa mi sia sfuggito
E finalmente, dopo intere ere geologiche, ritorno a postare anche qui!
Vacanze proficue dal punto di vista della lettura, quest'anno.....anche se non tutto ciò che ho letto mi ha "preso" veramente; ma andiamo con ordine:
La Rosa del Farmacista - Candice Robb
Trama
Anno del Signore 1363
Nella tranquilla città di York un pellegrino, dall'identità sconosciuta, si reca presso l'abbazia di Santa Maria. La sua morte improvvisa e violenta e quella di un altro paziente, tale Fitzwilliam vengono a turbare l'apparente calma del posto. L'unico legame fra le due morti sembra essere la somministrazione di un farmaco preparato per il frate Wulfstan dal brillante farmacista della cittadina, Nicholas Wilton.
A far luce sull'accaduto sarà il gallese Owen Archer, già capitano degli arcieri del Duca di Lancaster, che cieco da un occhio vede compromessa ogni possibilità di carriera militare. Owen viene chiamato dall'arcivescovo di York ad investigare sulla morte del suo pupillo Oswald Fitzwilliam.
Nel frattempo il farmacista Wilton si ammala gravemente e rimane in fin di vita, sempre accudito dalla giovane e graziosa moglie Lucie Wilton che tra mille sforzi continua da sola a portare avanti la bottega farmaceutica. Owen Archer inizia ad indagare e come copertura del suo ruolo di spia lavora proprio come apprendista presso la farmacia dei Wilton, dove viene istruito dalla bella Lucie.
In un crescendo di omicidi e tensione Owen, distratto dall'amore per Lucie, vede davanti a sé un groviglio di segreti e vendette. Ora tocca a lui valutare se ci sia stato qualche crimine o se è tutto da attribuire alla volontà di Dio.
E' un giallo storico ambientato in epoca medievale; mi è piaciuto molto, nonostante non mi aspettassi granché, soprattutto perché la protagonista femminile all'inizio è molto "stereotipata". L'intrigo è ben costruito, il finale invece, per quanto mi riguarda è un po' meh......spompa un po' il tutto e sembra quasi "costretto" al canonico epilogo del
....e vissero felici e contenti.......
L'attenzione per gli usi delle erbe medicinali è superbo; si vede chiaramente che c'è dietro un'attenta ricerca, o comunque un'infarinatura sufficiente per ciò di cui necessitava l'autrice, c'è persino un certo richiamo a Tolstoj circa il fato di un personaggio (che è quasi più un figurante, poiché se ne parla senza mai apparire veramente sulla scena, se non nei ricordi di qualcuno) che mi ha quasi fatto sorridere...Ad ogni modo, è una lettura scorrevole, leggera, ottima per passare un paio di pomeriggi o tre in assoluta panciolle.
La Donna dagli Occhi di Smeraldo - Stacia M. Brown
Trama
Londra, 1649. A sentir parlare la gente, Rachel Lockyer si definisce solo in base a ciò che non è: non è sposata benché non sia più giovanissima, non è molto istruita, non è una buona cristiana. Non sono certo viste come virtù la sua indipendenza - si guadagna da vivere come apprendista guantaia - né la sua andatura decisa, e tanto meno la fierezza con cui accetta, pur senza rassegnarvisi davvero, un'esistenza ben diversa da quella che sperava. Inevitabile, quindi, che tutti siano subito pronti a puntare il dito contro di lei quando il corpo senza vita di un neonato viene rinvenuto nei boschi dietro il mattatoio. La creatura sarebbe stata il frutto della relazione clandestina tra Rachel e un uomo sposato, padre di una famiglia numerosa e mente di una fazione di agitatori politici. Nessuno, in realtà, ha la certezza che lei portasse in grembo un figlio; nessuno può provare che lei abbia tolto la vita a quella bambina dopo avergliela donata. Anche perché, nel frattempo, Rachel tace. Non ammette, né smentisce. Malelingue e ipocrisia non possono che avere la meglio, nell'Inghilterra governata dai Puritani, dove la giustizia è spietata verso le madri nubili, trattate al pari di streghe. Ma mentre tutta la città si mobilita intorno al processo che potrebbe condannarla al patibolo, Rachel saprà sfidare con il suo coraggio e il suo silenzio le leggi degli uomini. E il destino stesso.
Da questo libro invece mi aspettavo molto, molto di più. Ammetto di aver faticato a finirlo; spesso ci si perdeva in discorsi che si sarebbero potuti rendere senza un così numeroso dispendio di pagine. Il tutto a discapito di una lettura che a tratti diventava quasi noiosa...
Lo spaccato dell'epoca storica per contro è fantastico; si potrebbe quasi definire una trama "inconsistente" corollata da un'ambientazione che spesso la surclassava.
Infine, com'è ovvio che sia (ma anche no), la protagonista è dotata di una supre plot-armor che rende ancora più inverosimile, a tratti, la storia narrata che pur tuttavia si basa su un fatto realmente accaduto, qui ovviamente molto, troppo romanzato.
Non lo rileggerei, ecco.
Poi ci sarebbe una trilogia che, invece, mi è piaciuta moltissimo! Ma quella merita un post tutto suo.......
L'Assedio di Krishnapur - James Gordon Farrell
India, 1857: i residenti inglesi passano il tempo in una tranquillità quasi noiosa, tra cene sociali in cui si discute dell'esposizione mondiale ed incontri al club di poesia, aspettando che l'afa indiana ceda il passo alla stagine fresca e poi al monsone. Tutto normale e tranquillo, finché l'Esattore non inizia a trovare le chapaty (specie di focaccine) in svariati punti, e viene a conoscenza che lo stesso fenomeno si sta verificando altrove: le sue paure vengono bollate come "sciocchezze"...finché, dopo diversi disordini, la guarnigione indiana di Captangainj non massacra i suoi ufficiali e marcia su Krishnapur, assdiandovi la sparuta popolazione bianca. Ispirato ai fatti reali dell'assedio di Lucknow nel corso della Rivolta dei Sepoy, il libro tesse la storia della lenta descadenza dei protagonsti, nel progressio scivolare verso la disperazione per l'attesa inutile dei soccorsi che non compaiono ed i continui assalti dei sepoys e delle forze naturali.
Con il secondo libro della sua "Trilogia dell'Impero", James Gordon Farrell ha scritto uno dei migliori libri di letteratura britannica del XX secolo...e non solo a mio avviso.
Tacchino Farcito - Alda Bruno
Per quattro generazioni i membri della famiglia Malaspina si sono riuniti a Natale a tavola, per spolpare il tacchino farcito preparato secondo una ricetta a cui, per apportare cambiamenti di qualunque genere, è necessario che avvengano eventi importantissimi, o che la lenta guerra di potere interno ala famiglia comporti un significativo cambiamento. Attraverso il tacchino (letteralmente!) non passano solo piccioni, funghi, castagne, aromi ed altre amenità, ma anche invidie, rancori, alleanze, ambizioni....in una guerra divertente per chi legge, amara per i protagonisti, dove a trionfare è solamente la bontà del tacchino sapientemente cucinato!!!
La Stanza dello Scirocco - Domenico Campana
Chi ha visto l'omonimo film (con Giancarlo Giannini e Tiziana Lodato) non lo ritroverà nelle pagine della novella di Campana: la storia è quella quasi classica, dove ad una famiglia di basso ceto (ma non la più povera del paese) viene regalato il palazzo signorile del conte appena scomparso, a condizione che vi mantengano il vecchio maggiordomo tuttofare, l'anima nera del romanzo. Un vecchio palazzo troppo grande ed inquietante per i due sposi, un folletto dispettoso che li serve li tormenta, portando il marito alla rabbia e all'allontanamento e la moglie alla seduzione e all'abbandono, tuto sollo sfondo di una guerra che si avvia all'inevitabile sconfitta; e, sotto al palazzo, la "stanza dello scirocco", dove nobili e servitori si ritiravano per sfuggire all'afa estiva, che racchiude il suo segreto...
L'Amministratore - Anthony Trollope
Primo libro delle "Cronache del Barsetshire" (L'amministratore, Le Torri di Barchester, Il dottor Thorne, La Canonica di Framley, La Casetta ad Allington, Le ultime cronache del Barset), era stato pubblicato decenni fa con il titolo "Un caso di coscienza": nella piccola contea (immaginaria) del Barset, il dottor Bold prende su di sé l'incerico di contestare i privilegi di un canonico minore, amministratore del ricovero che ospita dodici anziani, secondo le volontà del defunto benefattore (morto da svariati secoli). Ne consegue non solo una lotta che replica in piccolo gli scontri dell'Inghilterra vittoriana, tra i sostenitori dei privilegi e chi ne chiedeva l'abolizione, ma soprattutto interna alle coscienze stesse: quella dell'amministratore, che giunge a sospettare di essere veramente indegno di quanto riceve (a dispetto della generosità personale) e del dottore, che pur sentendosi nel giusto non può attaccare impunemente il padre della ragazza che ama; intorno ai due protagonisti ruotano le altre figure, quella del vecchio vescovo amico dell'amministratore, del prepotente arcidiano, figlio del primo e genero del secondo, di Tom Towers, giornalista d'assalto della testa Jupiter.
Per gli amanti della grande letteratura inglese classica.
The Art of War - Sun Tzu - edizione di Lionel Giles del 1910
Intramontabile trattato sulla guerra del generale Sun Tzu, risalente al V secolo A. C. L'edizione "classica" odierna del 1910, di Lionel Giles é arricchita dai commenti accurati del traduttore, che a sua volta si appoggia anche ai commenti di numerose edizione precedenti datate in varie epoche della storia umana.
L'autore ci trascina attraversto tredici capitoli, in cui scompone e analizza la tattica della guerra in tutte le sue sfacettature, dalla pianificazione, all'attacco effettivo, il rifornimento, movimenti delle truppe, caratteristiche del terreno su cui svolgere una operazione militare, e approfondimenti su temi marginali, come l'uso delle spie o l'uso del fuoco.
Al di lá dell' attualitá, che le massime elencate da Sun Tzu, potrebbero ancora avere, il testo in questione é interessante per gli appassionati della Cina antica e delle opere storiche in generale. Tra le righe di Sun Tzu, e leggendo i commenti storici delle edizioni successive a quella originale, si puó trovare una miniera d' oro di informazioni storiche di tutte le epoche.
Voto 8/10
Un solo commento, perché per il resto è incommentabile (sarebbe tutto troppo riduttivo): Una vita da Libraio di Shaun Bythell.
Se amate i libri e la Scozia leggetelo!!!!
I segugi dell'ombra - Steven Erikson
Con il terzultimo libro (in italiano diviso in due parti - almeno per quanto riguarda il cartaceo), pensavo di avvicinarmi al finale di questa splendida serie, ma Erikson non sarebbe Erikson se non avesse delle sorprese in serbo. Si ritorna a Darujhistan, la fascinosa cittá del primo libro, ai suoi intrighi, alla sua splendida decadenza e ai personaggi soliti noti, alcuni visti e rivisti, altri spolverati per l'occasione. In questo libro peró la brillante Darujhistan viene affiancata ad una cupa controparte. Black Coral, la cittá della notte eterna, dominata dai Tiste Andii, che é tutt'altro che nuova, ma comunque piena di affascinanti misteri.
La trama si tesse intorno a queste due metropoli, quella della luce azzurra e quella del buio perpetuo, ma non tralascia la trama principale, con il dio storpio che trova nuovi contorti modi per procurarsi degli adoratori, e un gruppo di giovani Tiste Andii, si trova confrontato con tutti gli orrori che questa entitá distorta riesce a partorire.
In questa prima parte di racconti non si parla ancora di segugi, probabilmente il titolo si riferisca a qualcosa che accade nella seconda parte. Libro suggestivo, come tutti quelli di Eriksson, e leggermente superiore all'ultimo Venti di Morte. Ancora non si prevede come l'autore riuscira a riunire le fila dell'immenso mosaico, che ha tessuto nel suo ciclo La Caduta di Malazan, ma sono abbastanza confidente, e non vedo l'ora di continuare con questa meravigliosa (ma anche sinistra e orripilante) saga.
Nota: per quanto sono riuscito a capire, questo libro é l'ultimo della serie rilegata, pubblicata da Armenia. Un vero peccato, perché questi libri fanno la loro bella figura in libreria. Continueró a leggerli in ebook.
Voto: 8,5/10
stanca Morta - Elena De Vecchi
Emma Torriani svanisce nel nulla dopo una festa di sole donne. Al commissariato di Gorizia l'ispettore Kaucich condivide con Devetak, capo dell'anticrimine di Nova Gorica, un caso decisamente complesso. L'arrivo del sovrintendente Casertano non risolve la carenza di risorse di quell'ufficio di frontiera, nonostante la piena collaborazione con la polizia slovena. L'agente Bregant si adopera a modo suo, mentre l'assistente Zingerle, appassionato di genealogia, insegue le flebili tracce di Caterina, un'antenata dal misterioso destino. Emma e Caterina sembrano oppresse da una storica quotidiana stanchezza. Le loro vicende, oggi come allora, si intrecciano tra lingue e culture diverse. (ibs)
La cosa che mi è piaciuta di più è il riconoscimento dei luoghi. Il libro è ambientato in quella Gorizia che conosco decisamente bene, essendo nata in Provincia. Inoltre stando lontana mi aiuta con la nostalgia.
Per quanto riguarda invece il libro, devo dire che non è male. La trama è abbastanza intricata e anche se alla fine si risolve con un po' troppe di coincidenze e che ci voglia un po' ad entrare nel vivo delle situazioni.
Però i personaggi mi piacciono e quindi leggerò con voglia il seguito.
Voto: 7,5/10
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Non so, forse per via di tutte le recensioni di boardgames tratti da Lovercraft che ho guardato di recente e per nostalgia riguardo al videogioco di Quake (anch'esso ispirato a Lovercraft nelle ambientazioni) mi é venuta voglia di approfonodire il tema, trovando intriganti le immagini che i suoi miti e le sue creature evocano.
Ho quindi quasi finito "Il caso di Charles Dexter Ward" che ho trovato abbastanza gustoso (brillante in alcuni momenti), abbastanza da convincermi a leggere un altro paio di romanzetti che giá ho lí pronti.
Per leggere questo romanzo ne ho interrotto un altro (quasi alla fine) che parla di una base antartica dove é stato ritrovato un disco volante. Con imbarazzo ammetto di non ricordarne il titolo peró non l'ho trovato affatto male! Lo concluderó di sicuro prima di passare ai prossimi di Lovercraft (e dopo aver mollato li almeno 4 degli ultimi 6 romanzi letti, direi che sarebbe un bel colpo!)
7. un libro acquistato on-line: Rien ne va plus
"Rien ne va plus" prende il via poche ore dopo gli eventi che concludono il precedente romanzo, "Fate il vostro gioco"; le indagini sull'omicidio di Romano Favre, il pensionato del casinò di Saint-Vincent dove lavorava da «ispettore di gioco», ucciso con due coltellate, si sono concluse con l'arresto del colpevole, ma il movente è rimasto oscuro. Schiavone non può accontentarsi di una verità a metà. Mentre si mobilita insieme alla sua squadra di poliziotti, ben altra coltellata lo pugnala: Enzo Baiocchi, l'assassino di Adele, la vecchia amica di Rocco uccisa mentre dormiva in casa sua, ha chiesto di parlare col giudice Baldi rivelando un segreto che riguarda proprio Schiavone, una pagina inconfessabile del suo recente passato che potrebbe sconvolgergli per sempre la vita. Turbato, incerto su come muoversi, Rocco si ritrova a indagare su una rapina: è scomparso un furgone portavalori che doveva consegnare alla banca di Aosta l'incasso del casinò. Ma ad Aosta non è mai arrivato, se ne sono perse le tracce dopo una curva e sembrerebbe svanito nel nulla, se non fosse che l'autista viene ritrovato semiassiderato in Valsavarenche. (Ibs)
Mi è piaciuta l'idea di concludere al meglio tutto l'intrigo che era iniziato nel romanzo precedente. Rende la storia è molto più corale ed interessante perchè tocca tutti i personaggi anche comprimari. soprattutto la storia romantica/demenziale di Casella che mi ha fatto scompisciare.
Non so se è una cosa solo mia, ma mi pare come se Manzini stesse tirando un po' le somme per una chiusura dei romanzi di schiavone... pare solo a me?
Voto: 8/10
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Malcom Mackay, Bastardi.
L'autore, indicato come il nuovo maestro dell'hard-boiled scozzese, tesse un intreccio crminale in una Glasgow che non ha nulla di romantico o di divertente (neanche secondo gli standar britannici). Martin Sivok è un killer in fuga dalla Repubblica Ceca, che campa di piccoli incarichi alla ricerca di un posto stabile; Usman Kassar un oriundo pakistano che aiuta il fratello maggioire nel contrabbando, ma ha un buon nome per le iniziative personali; Nate Colgan il "responsabile della sicurezza" dell'organizzazione criminale Jamieson, il cui capo e vice-capo sono in carcere e che sta combattendo per non perdere il controllo a favore di altre. E sono soltanto alcuni dei personaggi che si susseguono sul palcoscenico di una vicenda crudele, che non fa sconti a nessuno, dove tutti sono cinici e più o meno bastardi (il grado decidetelo voi), ma dove il vero ed unico bastardissimo è l'autore stesso, che ti fa iniziare la storia in un punto, poi torna indietro, poi salta dal contemporaneo al flashback al potenziale futuro, fa parlare e pensare i personaggi....e proprio quando credi di aver capito tutto e di indovinare come andrà avanti ti butta un nuovo elemento e scombina le carte!
William Boyd, Come neve al sole.
Il caldo dell'Africa equatoriale scioglie tutto, ma non le nevi del Kilimangiaro, ed è sullo sfondo della più imponente montagna africana che si svolgono le vicende dei personaggi nel corso della Grande Guerra nelle colonie: c'è Walter Smith, un americano che si è insediato in una piantagione dopo aver lasciato il servizio del presidente Roosvelt, e che per tutto il tempo medita vendetta per il furto del suo decorticatore, rubatogli "per esigenze belliche", dal vicino tedesco Erich von Bishop; la delkusa moglie di von Bishop; i fratelli inglesi Gabriel e Felix Cobb, il primo ufficiale di una brigata indiana e sfortunato neosposo all'inizio della guerra, il secondo studente poco modello ad Oxford e figlio malconsiderato; Charis, l'efebica moglie di Gabriel; Weech-Browing, il burocrate inglese divenuto ufficiale con meritata fama di menagramo; Bilderbeck, altro ufficiale, non del tutto a posto con le rotelle. Ed il caldo africano che avrebbe dovuto impedire la guerra perché i combattenti si sarebbero "sciolti come neve al sole" che fa sciogliere tutt'altro: le speranze, le convinzioni, le fedeltà.
Finalista al Booker Prize
The Wheel of Time 9 - Winter's Heart - Robert Jordan - 2000
Diffamato per essere uno dei piú lenti libri della serie, in veritá trovo che assieme al 4 e al 6 sia uno dei piú avvincenti. Piuttosto corto in confronto degli ultimi tomi, la trama scorre abbastanza bene, e se i personaggi ormai sono tutti schierati, Robert Jordan non esita a mostrarci luoghi nuovi del suo universo, come l'affascinante Far Medding. Il libro inoltre finisce con un bel botto, una scena epica, in cui la protagonista é la magia. Per quanto ne so, dei libri "lenti", me ne manca uno solo, ma se é lento come questo, non vedo l'ora
Quello che a me in definitva non mi piace della serie, sono le caratterizzazioni dei popoli. Jordan adora esaltare usanze esotiche con nomi altisonanti high fantasy, ma che risultano plastiche e impraticabili, rallentano il ritmo narrativo e non svolgono il loro compito di abbellire di romanzi. Piuttosto li rendono sterili e finti. Stessa cosa il comportamento dei personaggi. Troppo "polite", troppo introversi, si fanno mille paranoie e non sono in grado di dirsi le cose. Alla lunga, questo comportamento é irritante e costipante per lo svolgersi dei fatti.
Detto ció, la saga creata dallo scomparso autore americano resta una delle piú monumentali nel campo fantasy. Per l'ampiezza del mondo creato, per numero di pagine, per epicitá e per grandeur. Una montagna da scalare per tutti gli appassionati del genere, non c'é scampo.
Winter's Heart, che é solo un tassello nell'enorme mosaico della Ruota del Tempo, non puó essere letto come libro standalone, consigliato a tutti quelli che vogliono affrontare una saga lunga, agli amanti del fantasy in generale, e a coloro che hanno abbandonato la saga dopo l'ottavo libro. Leggetevi il 9, non ve ne pentirete
Voto 7,5/10