Concordo con tutto quanto hai scritto.
Karen Ross credo sia il personaggio più antipatico in assoluto partorito da MC
Tutti penso abbiamo sperato di vederla finire abbrustolita dentro il vulcano o spatasciata da uno dei gorilla grigi
E mi dispiace che sia una donna, probabilmente quella con il ruolo più rilevante in un libro di MC (e sono cmq poche).
A riletture successive comunque anche Peter risulta più cinico di quanto appaia.
Anche gli approfondimenti scientifici risultano abbastanza insopportabili a questo giro.
Per il resto appunto concordo che si poteva approfondire qualcosa, ma la struttura riprende quella degli altri libri: molto tempo dedicato alla costruzione e poi via via azione sempre più incalzante trascurando un po' ciò che era l'obiettivo iniziale. Probabilmente Congo paga un po' anche il fatto di essere meno nelle corde del background di MC che è un medico quindi più a suo agio con setting come Sfera, Andromeda, JP. In Comfo si parla di etologia, archeologia, geologia e computer, forse non proprio il suo.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Questa è l'America di Francesco Costa
Ottimo saggio su alcune caratteristiche peculiari degli USA e sulle false credenze di cui molti di noi da questa parte dell'Atlantico siamo convinti in maniera più o meno forte. L'autore prende in considerazione alcuni fenomeni sviluppatisi negli ultimi decenni, come l'insofferenze diffusa per un welfare state al di sotto della media delle nazioni sviluppate, la radicalizzazione politica, le distorsioni dell'impianto istituzionale, la diffusione delle armi, l'abuso di farmaci e il declino della Rust Belt a favore di altre zone come il Sud Ovest e le metropoli. La lettura è molto scorrevole grazie alla lunghezza non esagerata (200 pagine) e allo stile fluido dell'autore. Consigliato a chiunque voglia approfondire alcune dinamiche di una nazione che nel bene e nel male condiziona così pesantemente il Vecchio Continente e il resto del mondo.
Voto: 9
V2, di Robert Harris.
Non credo di aver mai letto nulla di Harris. É il genere che piace a mio padre, io non sono mai stato particolarmente attratto dalla guerra, dallo spionaggio etc.
Ma siccome ultimamente sono a corto di idee, mi sono fatto consigliare ed eccomi a libro quasi ultimato.
Libro strano: non accade sostanzialmente nulla o quasi, eppure leggerlo é stato un piacere. Perché? Intanto perché é scritto IMHO benissimo (almeno nell'edizione italiana). Ci sono due personaggi principali, e la narrazione é un pó come i POV di Martin, che a me personalmente piace molto. Le atmosfere vengono rese benissimo, ed é una delle cose di questo romanzo che ho preferito, e la quantitá di dettagli storici, sui luoghi e gli usi e costumi militari hanno reso il mondo descritto ricco e interessante. I personaggi non sono straordinariamente sfaccettati e, obbiettivamente, sono anche parecchio passivi, ma alla fine se sei nell'esercito non é che puoi fare molto altro che ubbidire agli ordini...
Candelina sulla torta, il romanzo é relativamente breve, lungo il giusto direi.
Ho incominciato la saga Fondazione di Asimov. Sono titubante, perché é un tomo ben piú poderoso degli ultimi che ho letto, ma non so, un pó mi emoziona l'idea di leggere un romanzo tanto famoso e che per qualche motivo suscita in me ricordi di un periodo emozionante della mia vita di ragazzino.
Un enorme progetto collaborativo per creare una enciclopedia che contenga tutto lo scibile umano. E serviva tanta cagnara per creare Wikipedia?
2 ore fa, Manifredde ha scritto:Ho incominciato la saga Fondazione di Asimov.
Anche io!!!
Sto leggendo anche altro contemporaneamente, però.
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
It’s gonna be legend… wait for it… dary!
Challenge accepted!
Barney Stinson
The person, be it gentleman or lady, who has not pleasure in a good novel, must be intolerably stupid.
Jane Austen
Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
@Daenys The Dreamer prima impressione: é proprio un romanzo d'altri tempi, per lo meno sulla visione delle tecnologie future
Decisamente
In che « versione » lo stai leggendo?
Io - dopo averci pensato un po’ su - ho acquistato il ciclo completo della Fondazione, comprensivo di prequel e sequel, che segue l’ordine cronologico degli eventi a partire dal Preludio alla Fondazione.
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
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Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
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C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
1 minuto fa, Daenys The Dreamer ha scritto:Decisamente
In che « versione » lo stai leggendo?
Io - dopo averci pensato un po’ su - ho acquistato il ciclo completo della Fondazione, comprensivo di prequel e sequel, che segue l’ordine cronologico degli eventi a partire dal Preludio alla Fondazione.
Segui l'ordine della pubblicazione Daenys. Se no è come vedere la trilogia prequel di Star wars prima di quella originale. Puoi farlo ma è altamente sconsigliabile. Anche perché la trilogia originale della fondazione è scritta malissimo rispetto ai seguiti e ai prequel usciti negli anni '80
Grazie per il consiglio @Hero of Sky, anche se ormai è un po’ tardi.
Effettivamente avrei dovuto chiedere qui sul forum prima di iniziare, invece ho spulciato su internet leggendo le opinioni più disparate… alla fine sono andata a sentimento!
Vi farò sapere con calma, perché sto leggendo contemporaneamente a questo due saggi, una biografia sui Romanov, e rileggendo a tempo perso la saga di Dune.
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Italo Calvino
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Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
18 minuti fa, Daenys The Dreamer ha scritto:Grazie per il consiglio @Hero of Sky, anche se ormai è un po’ tardi.
Effettivamente avrei dovuto chiedere qui sul forum prima di iniziare, invece ho spulciato su internet leggendo le opinioni più disparate… alla fine sono andata a sentimento!
Vi farò sapere con calma, perché sto leggendo contemporaneamente a questo due saggi, una biografia sui Romanov, e rileggendo a tempo perso la saga di Dune.
Se la biografia sui Romanov è quella che penso io (quella di Montefiore) hai fatto un grandissimo acquisto.
24 minuti fa, Hero of Sky ha scritto:Se la biografia sui Romanov è quella che penso io (quella di Montefiore) hai fatto un grandissimo acquisto.
Esatto, é proprio quella.
La sto apprezzando molto, non é così facile trovare biografie che si attengano rigorosamente alle fonti storiche, soprattutto quelle che riguardano le figure femminili.
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
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Barney Stinson
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Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
La politica economica italiana dal 1968 ad oggi di Salvatore Rossi
Letto anche questo con la solita lentezza esasperante, ma si tratta di un testo piuttosto tecnico e per quanto io abbia l'anima del "tecnocrate centrista" (cit. mio amico) ci è voluto tempo per proseguire nella lettura. Rossi, ex direttore della Banca d'Italia ed ex direttore dell'IVASS, è uno dei più importanti economisti italiani e sa di cosa parla. L'analisi delle storture delle politiche economiche degli ultimi 50 e passa anni è condotta in modo minuzioso e preciso, con dati e tabelle come prove. È nelle conclusioni che l'autore trae che non mi sono sempre trovato d'accordo. Tolto il fatto che anche l'economista più brillante e preparato è molto più a suo agio con le analisi ex post che ex ante, Rossi sembra in determinati passaggi nutrire ammirazione per il sistema economico ed universitario anglosassone. Non sarò di certo io a criticare un sistema educativo e lavorativo meritocratico e lontano da favoritismi, clientelismo e tossicità ideologiche, ma neanche posso ritenere che ciò che vale negli USA e nel Regno Unito sia integralmente replicabile da noi.
In ogni caso, la lettura è stata molto interessante e l'autore, fra l'altro laureato in Matematica, dimostra in vari momenti una certa piacevole ruvidità nel commentare i (mal)costumi italiani. Da confrontare con I sette peccati capitali dell'economia italiana di Carlo Cottarelli, Il sistema politica italiano di Carlo Guarnieri e Io sono il potere. Confessioni di un capo di gabinetto di Giuseppe Salvaggiulo: quattro testi che guardano, ognuno da un POV diverso, quella curiosa realtà politica, storica e sociale che è l'Italia, il Paese in cui sono accampati gli italiani per citare Flaiano.
Voto: 9
Italiani, brava gente? di Angelo Del Boca
Angelo Del Boca è noto per aver esaminato e svelato il triste e brutale passato coloniale italiano spesso in polemica con altri mostri sacri della storiografia e del giornalismo come Indro Montanelli, e in questo testo risalente al 2005 allarga l'analisi sui misfatti compiuti dall'Italia dal 1861 in poi, dentro e fuori casa, in modo da demolire una volta e per sempre il mito degli "italiani, brava gente". Basta leggersi le prime righe della prima pagina, dedicate emblematicamente al massacro di Addis Abeba del febbraio 1938, per rendersi conto di quale sia la risposta corretta alla domanda del titolo. L'analisi è condotta procedendo cronologicamente dall'Unità in poi, con il penultimo capitolo dedicato alla guerra civile, al 25 aprile 1945 e alla successiva fase di "epurazione" condotta contro i fascisti e con l'ultimo capitolo che riassume gli avvenimenti più oscuri della Prima Repubblica, il crollo di quest'ultima sotto i colpi di Tangentopoli e la successiva - e nel 2005 ancora rampante - "epopea" berlusconiana. Le fonti citate sono numerosissime e difficilmente contestabili. L'autore ogni tanto si toglie dei sassolini dalla scarpa contro alcuni suoi colleghi come il già citato Montanelli e Giampaolo Pansa che due anni prima aveva scritto Il sangue dei vinti, testo che a questo punto pure dovrò leggere per completezza.
In sintesi, un'opera preziosa e ben scritta che dovrebbe essere nota ad un pubblico molto più vasto.
Voto: 10
Finito finalmente Fondazione, dopo appena 3 mesi (praticamente, letto tutto d'un fiato). Francamente non so in quale ordine sia stato scritto, ma mi pare che l'ordine in cui l'ho letto segua la cronologia degli eventi, a partire dal prologo cn Hari Seldon e poi via via fino a Trevize.
Libro inizialmente anomalo, ma che diventa sempre piú "convenzionale" mano a mano che la scrittura diventa recente. Lo stile diventava piú traddizionale, ma prendendosi piú tempo per i personaggi, risultava anche per me piú semplice redermeli interessanti.
Di fatto, una bella lettura e penso che mi procurerró anche gli altri. Tuttavia
Che la festa cominci di Niccolò Ammaniti
Primo libro ad aver letto di Ammaniti, figlio fra l'altro di un noto luminare della psichiatria e noto per lavori come Branchie e Che la festa cominci. In quest'opera il suo stile risulta molto "romano", coerentemente con le origini dell'autore e l'ambientazione del libro, e si alternano molto spesso momenti di forte scavo dentro le interiorità dei personaggi principali e minori, altri che sembrano voler puntare a qualche riflessione elaborata sulla nostra società e sul suo declino ad altri ancora che finiscono per nascondere le precedenti caratterizzandosi per avvenimenti volutamente bassi e pacchiani, quasi triviali. Mi è molto piaciuto: Ammaniti sa cogliere gli aspetti più bassi e micragnosi della realtà e dell'animo umano, stemperando con ironia e gusto per l'assurdo. Ho solo da ridire
Tolto questo, il resto del romanzo è pregevole e originale nonché pregno di dettagli culturali e storici, specie relativi a Roma e dintorni, che molti lettori apprezzeranno.
Voto: 9