Capisco. Ti consiglio allora di recuperare assolutamente Andromeda e Congo che meritano molto e sono per atmosfera e stile molto vicini a Sfera, poi io trovo pregevolissimo (sempre rispetto a quelli che hai citato) Jurassic Park che per l'epoca in cui uscì rappresentò davvero una novità notevole e rimane ancora un buon romanzo, aldilà del fatto che i dinosauri possono creare scetticismo. Purtroppo non posso dare lo stesso giudizio del suo seguito Il mondo perduto, che si riconduce unicamente ad un'operazione meramente commerciale, anche se migliore rispetto alla ciofeca uscita come film (le storie, pur partendo da un incipit simile poi sono molto diverse).
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
2 hours fa, Timett figlio di Timett dice:Comunque é impressionante con quale facilità questo autore riesca a cambiare genere, concetto e anche modus operandi.
Parli in generale o in questo libro in particolare? Perché pur essendo uno dei miei autori preferiti quasi tutti i suoi libri che ho letto seguono sempre uno stesso schema: gruppo di scienziati (spesso di diverse discipline) viene riunito, messo a conoscenza di un qualche progetto incredibile sul quale devono lavorare, e finiscono in una drammatica situazione imprevista perché, si sa, la tecnologia spesso non é cosí ben controllabile come a volte pensiamo...
Per almeno 7 dei suoi libri lo schema era questo :-)
Comunque se Sfera ti é piaciuto (e perché non avrebbe dovuto? é un gran bel libro!) ti consiglio caldamente Andromeda. E anche Jurassic Park (che, ti avviso, é molto diverso dal film). Poi, i suoi libri piú recenti sono scemati in qualitá fino a diventare davvero brutti (Next, Micro etc).
7 minutes fa, Manifredde dice:
Parli in generale o in questo libro in particolare? Perché pur essendo uno dei miei autori preferiti quasi tutti i suoi libri che ho letto seguono sempre uno stesso schema: gruppo di scienziati (spesso di diverse discipline) viene riunito, messo a conoscenza di un qualche progetto incredibile sul quale devono lavorare, e finiscono in una drammatica situazione imprevista perché, si sa, la tecnologia spesso non é cosí ben controllabile come a volte pensiamo...
Per almeno 7 dei suoi libri lo schema era questo :-)
Comunque se Sfera ti é piaciuto (e perché non avrebbe dovuto? é un gran bel libro!) ti consiglio caldamente Andromeda. E anche Jurassic Park (che, ti avviso, é molto diverso dal film). Poi, i suoi libri piú recenti sono scemati in qualitá fino a diventare davvero brutti (Next, Micro etc).
A questo libro in particolare. Grazie per i consigli comunque! Aggiungere Kongo e Andromeda alla lista (Jurassic Park c'é già)
A me Micro non è dispiaciuto, anche se lontano mille anni luce dal miglior Chricton. Jurassic Park è una pietra miliare della mia formazione!
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Micro è stato scritto per oltre i due terzi da un'altro scrittore dopo la morte di Crichton, credo che il grosso della differenza stia in quello. Comunque, oltre che i libri che avete già citato, anche In caso di necessità, Stato di paura e Sol Levante sono dei bei libri, che pur non essendo fantascientifici, o essendolo solo in parte, affrontano temi attuali e sono decisamente ben scritti.
11 hours fa, Manifredde dice:
Parli in generale o in questo libro in particolare? Perché pur essendo uno dei miei autori preferiti quasi tutti i suoi libri che ho letto seguono sempre uno stesso schema: gruppo di scienziati (spesso di diverse discipline) viene riunito, messo a conoscenza di un qualche progetto incredibile sul quale devono lavorare, e finiscono in una drammatica situazione imprevista perché, si sa, la tecnologia spesso non é cosí ben controllabile come a volte pensiamo...
Per almeno 7 dei suoi libri lo schema era questo :-)
Infatti ho proprio pensato la stessa cosa! ^^" Chricton è un bravo romanziere perché costruisce molto bene la vicenda e riesce a tenere alto l'interesse del lettore, però pur variando l'ambiente in cui si svolge la storia a ben vedere lo schema è davvero molto reiterato.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Il 27 settembre 2017 at 18:26, Lyra Stark dice:The help di Kathryn Stockett
Finora non ho mai recensito nulla in questi lidi ma questo libro, regalatomi, mi ha veramente "preso" come non accadeva da tempo.
È la storia di Skeeter, ragazza bianca di una famiglia agiata del Mississippi che sognando di fare la scrittrice decide di raccogliere le testimonianze delle donne di servizio di colore della sua città come denuncia contro il razzismo. Si svolge negli anni 60.
Dal romanzo è stato tratto anche l'omonimo film con Emma Stone, Viola Davis, Bryce Dallas Howard, Jessica Chastain e Octavia Spencer.
La narrazione, a PoV diversi e incrociati, è avvincente (l'ho letto praticamente tutto d'un fiato) così come la scrittura è scorrevole e ben curata.
Il vero pregio del libro è quello di toccare temi come il razzismo ben radicato negli stati del Sud, della condizione femminile, dell'amicizia in modo ironico e toccante insieme senza mai risultare stucchevole o melodrammatico. L'ambientazione è interessante e alla fin fine si può dire che nonostante la vicenda si collochi negli anni 60 appaia molto attuale in certi frangenti.
L'unica nota negativa secondo me è il finale un po' troppo frettoloso, e
Il fatto che la nemesi principale risulti un po' caricaturale e dotata di troppo potere. Forse sarebbe stato più verosimile un confronto tra fazioni di più persone che non un singolo Vs tutti gli altri personaggi.
Altra perplessità il fatto che alla protagonista alla fine dei conti vada tutto liscio come l'olio, cosa che puzza un po' di fiaba e forse è il vero dettaglio che fa perdere valore e credibilità a tutto il resto.
L'ho letto anch'io un paio di anni fa e ricordo che mi era piaciuto. Non male anche il film.
The Way of Kings - Brandon Sanderson
(In veritá l'ho letto in tedesco, ma per comoditá useró i termini della lingua originale).
Scrittore e romanzo fantasy tanto decantato, finalmente ho trovato il tempo di approcciarmi a quello che dovrebbe essere il lavoro più ingombrante per Sanderson. Infatti The Way of Kings, é solo il primo di una decina di romanzi programmati della saga chiamata The Stormlight Archive (tre pubblicati finora, i tempi di pubblicazione tra un libro e l'altro sono abbastanza lunghi).
Il continente di Roshar é tormentato da potentissime tempeste, che ne condizionano la vita e il comportamento umano, la flora e la fauna. In questo scenario si svolgono le vicende dei tre personaggi principali, Kaladin, apprendista medico, poi soldato, poi schiavo; Dalinar, un nobile tormentato da poderose visioni del passato di Roshar, Shallan, una giovane ragazza, che apparentemente vuole diventare una scienziata.
La trama é saggiamente intrecciata da Sanderson, che, oltre ai già nominati personaggi principali, introduce numerosi altri avvincenti personaggi secondari, che hanno (almeno quanto traspare dal primo romanzo) soprattutto il compito di fornire ulteriori dettagli dell'ambientazione stupefacente di Roshar.
Menzione obbligatoria a un elemento particolare dei romanzi di Sanderson, sono le sue tre leggi che lui applica per regolare e rendere credibile l'ambientazione e soprattutto la magia nei suoi romanzi.
Un libro che ho letto con passione, cosa, che ormai mi succede di rado e straconsigliato a tutti gli amanti del fantasy. The Way of Kings é epico, monumentale, valoroso e incredibilmente sfacettato. Chiaro, siamo lontani dall'assoluta realismo dei romanzi di Martin, ma comunque a Sanderson é riuscito di dare un tocco particolare a questa sua opera. che vale davvero la pena di leggere, (anche come romanzo a se stante).
Posso tranquillamente ammettere, che Sanderson ha spodestato Jordan nella mia personale top 3 di autori fantasy (oro a Martin, argento a Eriksson e bronzo a Sanderson ).
Voto 8/10
Una domanda: il ciclo è già concluso o in fieri à la Martin?
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
sono stati pubblicati i primi due volumi: "la via dei re" e "parole di luce" ed anche una spece di 2.5 uscito in italia da qualche giorno che si chiama "edgedancer".
il terzo volume della saga "oathbringer" è uscito in lingua originale e deve essere ancora tradotto.
la saga può essere letta a se o come una sorta di torre nera di sanderson visto che l'obbiettivo è quello di intrecciare i suoi universi.
comunque sanderson è quasi una garanzia sui tempi di consegna
The Path of Daggers - Ruota del tempo Vol. 8
Messo in guardia, che dal volume 7 in poi la saga avebbe subito una brusca rallentata, mi sono avvicinato a questo libro con le dovute precauzioni. In effetti, qualche momento lento c'é. Mi ricordo per esempio, una pagina di descrizione su come una Aes Sedai si addolcisca il té. La trama tuttavia non rimane proprio ferma, alcune cose, anche degne di nota, succedono.
Robert Jordan continua a narrare la sua epopea, che porta il mondo verso la lotta finale good/evil, sempre piú papabile, sempre piú imminente. I ruoli che i personaggi hanno nel Tarmon Gai'don, l'ultima lotta, si stanno definendo. In questo contesto, trovo che la caratterizzazione di Rand in questo capitolo, sia veramente meravigliosa, come tutte le vicende legate ai sinistri Asha' man.
Altri personaggi invece vengono narrati con meno cura, sono ripetitivi nei loro comportamenti, statici e artificiosi. Egwene, ed Elayne ne risentono particolarmente.
Insomma, libro gradevole, con qualche pecca.
Ormai sono oltre metá saga, e penso proprio che la finiró, ma mi manca quell'hype, che avevo durante la lettura del 4 e del cinque.
Voto 7/10
l'hype tornerà tra un paio di libri, fidati
Alcuni libri, vecchi e nuovi, lunghi e brevi :
Nel 1967 Gianni Morandi canta C’era un ragazzo che come me, De André Via del Campo e Luigi Tenco si spara un colpo di pistola al Festival di Sanremo: si sente nell’aria che qualcosa sta per succedere, e infatti comincia un decennio di rivoluzioni, conquiste, speranze, disamori e misteri. Ma che cosa è successo davvero in quel decennio che iniziò mezzo secolo fa? Restano parole ed espressioni strane e lontane – il “Sessantotto”, l’“autunno caldo”, gli “spaghetti in salsa cilena”, “il palazzo”, “io sono mia”, il “compromesso storico”, “i lama stanno in Tibet” – a ricordarci quanto tempo è passato e quanto è cambiato il nostro paese.
Era la Prima Repubblica, quando la classe dirigente non si chiamava ancora casta e nel segreto, intanto, si preparavano bombe e colpi di stato. Anni in cui tutto un paese perse dolorosamente la propria innocenza, scoprendo quanto era feroce, dissimulatorio, reazionario il suo cuore di tenebra.
La buona Italia in cui ancora viviamo – nella quale i cittadini hanno la mutua, il weekend e una bella serie di diritti – spesso dimentica che tutto questo lo portò quel decennio ormai rimosso, in cui, di sicuro, nessuno si annoiò. Anni di lamiera, di piombo, di lavatrici, di manganelli. Di miliardari sequestrati, di sconosciuti finanzieri, di un nuovo boom oscuro su cui si basa l’incredibile presente economico dell’Italia contemporanea.
Dell’Italia di questo decennio Enrico Deaglio è un testimone d’eccezione. Con una cronaca in diretta ripercorre le storie notissime e quelle dimenticate, in un collage di musica, idee, passioni politiche, libri, film, radio libere che hanno segnato un prima e un dopo nella storia del nostro paese.
L’Italia di oggi cominciò allora. Sarebbe stato meglio se tutto ciò non fosse mai successo?
Questo libro racconta di un decennio di illusioni e depistaggi, grandi ingenuità amorose, poesie e piccoli segreti (in genere legati a transazioni di affari). Tutto ciò è accompagnato dal clangore di grandi esplosioni di tritolo. Compaiono vittime che non se l'aspettavano e carnefici che manco sanno di esserlo. Ci sono elementi per diverse trame, diverse messe in scena, forse addirittura una storia.
George R. R. Martin [introduction by Gardner Dozois].
(1)
A Four-Color Fanboy [introduction].
Only Kids Are Afraid of the Dark. (1967)
The Fortress. (1968)
And Death His Legacy. (1968)
(2)
The Filthy Pro [introduction].
The Hero. (1971)
The Exit to San Breta. (1972)
The Second Kind of Loneliness. (1972)
With Morning Comes Mistfall. (1973)
(3)
The Light of Distant Stars [introduction].
Song for Lya. (1974)
This Tower of Ashes. (1976)
And Seven Times Never Kill Man. (1975)
The Stone City. (1977)
Bitterblooms. (1977)
The Way of Cross and Dragon. (1979)
(4)
The Heirs of Turtle Castle [introduction].
The Lonely Songs of Laren Dorr. (1976)
The Ice Dragon. (1980)
In the Lost Lands. (1982)
(5)
Hybrids and Horrors [introduction].
Meathouse Man. (1976)
Remembering Melody. (1981)
Sandkings. (1979)
Nightflyers. (1980)
The Monkey Treatment. (1983)
The Pear-Shaped Man. (1987)
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
(6)
A Taste of Tuf [introduction].
A Beast for Norn. (1976)
Guardians. (1981)
(7)
The Siren Song of Hollywood: [introduction].
The Road Less Traveled. (1986)
Doorways. (1993)
(8)
Doing the Wild Card Shuffle [introduction].
Shell Games. (1987)
From the Journal of Xavier Desmond. (1988)
(9)
The Heart in Conflict [introduction].
Under Siege. (1985)
The Skin Trade. (1988)
Unsound Variations. (1982)
The Glass Flower. (1986)
The Hedge Knight. (1998)
Portraits of His Children. (1985)
( Legenda )
Oggi c'è un forte risentimento contro la classe politica per i suoi troppi privilegi, per il malcostume diffuso, per i costi, l'arroganza, l'inefficienza, la corruzione.
Ma in realtà esiste una questione molto più profonda, che questo libro intende affrontare, e che riguarda il ruolo stesso della politica nella società.
Infatti c'è troppa attesa che sia la politica a risolvere i problemi, ad affrontare le sfide del nostro tempo e che quindi la soluzione sia il prevalere di quel partito o di quella maggioranza.
Il fatto è che la politica, pur essendo soltanto uno degli elementi del sistema, è diventata la protagonista assoluta della scena, oscurando quasi tutto il resto
C'è una distorsione visiva, alla quale contribuiscono in buona parte la cultura e l'informazione, che lascia in ombra (e spesso al buio) i veri motori del cambiamento e dello sviluppo. Certo, la politica potrebbe fare molto, ma nel nostro Paese è diventata un sistema a circuito chiuso, dove rimangono imbrigliati anche i suoi uomini migliori.
Questo libro desidera spostare i riflettori, e mostrare quei motori, potentissimi, che nella storia sono stati i veri protagonisti dello sviluppo, e che lo diventeranno ancor più nel mondo complesso generato dall' "ecosistema artificiale" in cui viviamo.
Il nostro paese è pieno, in tutti i campi, di talenti e di energie represse o non valorizzate, che attendono di essere liberate e di trovare il contesto giusto per potersi esprimere. Nell'interesse generale. E' qui che la politica può svolgere il suo vero ruolo. Ma quale politica?
Oggi si parla molto di crescita, ma non si capisce bene come si può avere una vera crescita con una macchina piena di guasti (il nostro paese), i cui passeggeri (i cittadini) a causa della distorsione di cui sopra, pongono tutta l'attenzione sui piloti (i politici) permettendo di conseguenza che i piloti-politici stessi siano costantemente impegnati in un litigioso scontro perenne.
Esistono però degli "acceleratori" , che possono essere attivati in tempi brevi e possono incidere in modo strategico sui cambiamenti. Per esempio premendo sul pedale del merito, dei valori, del rispetto delle regole, attraverso un forte sistema di premi e punizioni. E agendo su altri acceleratori come la cultura, l'educazione, la ricerca, la televisione e tanti altri fattori di crescita, come l'imprenditoria creativa (...)
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
Ho terminato questa settimana l’ultimo libro de “Il Libro Malazan Dei Caduti”. La cosa più bella che abbia mai letto. Meglio, secondo me, anche di Martin. Lunghi o corti episodi della saga come
la fuga della “catena dei cani” nel deserto di Raraku dove pochi soldati comandati dal mitico Coltaine difendono un popolo in fuga; la guerra a Pannion con la resistenza degli ultimi arsori di ponti e la potenza di Lady Invidia; il duello tragico alla fine della ribellione del vortice, forse l’epidodio più tragico di tutta la saga; la vendetta di Karsa contro il mago pedofilo; la bambina cannibale e le migliaia di sue vittime; la rivelazione del potente Dio Mael per salvare l’amico; la notte dei coltelli a città di Malaz che termina con la danza dell’ombra di Apsalar , il duello tra Karsa e l’imperatore dalle mille morti; la battaglia nel cielo tra coda corta e coda lunga dove si rivelano decisivi gli interventi di una terrificante maga bambina e del solo spirito del devastante Icarium. Le epiche battaglie finali dell’ultimo libro che vedono coinvolte quasi tutte le razze e le etnie della saga
sono cose che mi rimarranno dentro perché narrate con un’intensità epica e meritano un topic a se, che aprirò prossimamente.
È una saga che consiglio a tutti quelli che, temendo o no le letture difficili, hanno il coraggio di affrontarle.
Io invece ho dei tempi un po' più dilatati, comunque cerco di leggere un libro all'anno. Non perché non mi piace la saga, anzi, mi piace tantissimo, ma mi piace anche variare, mi stancherei a leggere una saga tutta d'un fiato.
Comunque, di recente ho finito Venti di morte - Parte 2 di Steven Erikson
La saga prosegue, con il suo setting eccezionale, con i suoi personaggi eccezionali. Epico, sofferto, la trama ci invita ad assistere
alla triste fine dell'impero Letherii, il marciume viene purgato, e i buoni alla fine si affermano, anche se la battaglia degli dei é ancora in corso.
Numerosi alti e bassi accompagnano questa seconda parte (più alti, che bassi). Mi é piaciuto tanto il finale di Karsa (negli ultimi libri mi era sembrato privo di meta), strepitosa la campagna Malazan (e qui mi sembra tutte le volte di leggere un copione aggiuntivo di Band of Brothers), deludente invece l'eisto della ribellione di Maschera Rossa, tutto costruito bene ma liquidato decisamente troppo in fretta. Tehol e Bugg meritano un premio Hugo a parte, per come sono scritti, il genio nel genio. Continua essere soporifera e tanto boh la faccenda dei due gruppi in viaggio, quella Sedan, Fear e Udinaas, e quella di Trull, che tocca davvero il fondo narrativo della saga.
Insomma, di ciccia ce n'é tanta, la maggior parte di essa é molto buona, ma c'é anche qualcosina di insipido.
La parte 1 viene in qualche modo conclusa, mi aspettavo anche di meglio. Tuttavia resta una grande, grandissima saga, che IMHO affossa tutto il resto del fantasy contemporaneo, eccezion fatta per le cronache.
Ho giá pronto il prossimo libro (l'ultimo in forma rilegata ahimé non riusciró ad esibire una collezione completa della saga completa, e peccato perché il layout merita).
Intanto a questo volume potrei dare un 8/10.
Consigliato a tutti gli amanti del fantasy. Non leggibile come libro stand alone, bisogna per forza passare per tutta la saga.