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Commenti sul libro che ho appena letto....
P di Polgara
creato il 18 gennaio 2008

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Clitennestra
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Inviato il 09 giugno 2016 15:00

La quarta indagine è Era di maggio sempre edito dalla Sellerio nella collana “La Memoria”.

 

Non è semplicemente un episodio della serie, ma è il seguito della vicenda già raccontata nel romanzo precedente Non è stagione. Il vicequestore è ancora alle prese con alcune questioni irrisolte.

Non voglio raccontare di più perché spoilererei sul precedente.

 

Per me Rocco Schiavone è un uomo ai margini, amabile e detestabile in egual misura, ma con più propensione verso la prima variante, decisamente un ammiccamento verso una fruibilità e piacevolezza femminile, della serie "bastardo con moderazione, e umano quanto basta, sempre a cavallo tra cialtroneria e nobiltà.

(Se fosse vero, forse, non gli direi di no). :figo:

 

Il prossimo libro dal titolo 7-7-2007 sarà disponibile dal 7 luglio 2016.


La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata.   (William Shakespeare).

 

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Inviato il 19 giugno 2016 20:22

in ritardo mille anni su tutti, ho appena finito di leggere le Trilogia Di Mistborn di Brandon Sanderson...

credevo fosse lenta e noiosa, uno di quei fantasy tutto descrizioni ed elucubrazioni inutili...
invece ho dovuto ricredermi.. una delle saghe più belle in assoluto... ti lascia col fiato sospeso dalla prima all'ultima pagina, in un crescendo di emozioni e colpi di scena verso un finale per niente scontato, epico, dove ogni minuscolo dettaglio va al suo posto, pienamente appagante!!!!
per chi non l'avesse ancora fatto, la consiglio caldamente... :victory:
Modificato il 05 July 2024 17:07

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***Silk***
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Inviato il 13 luglio 2016 23:17

Qualche giorno fa ho finito di leggere l'ennesimo di Jonathan Coe: Expo 58.

Jonathan Coe è un autore che amo terribilmente e di cui ho letto quasi tutto. Ha grande ironia e riesce a mischiare leggerezza, humour tipicamente britannico, a temi più profondi.

Expo 58 sicuramente non tocca le vette dei suoi migliori scritti (mi vengono in mente La famiglia Winshaw, La casa del sonno, La banda dei brocchi...), ma è senz'altro una piacevole lettura. È ambientato principalmente nel periodo dell'expo del 1958 a Bruxelles e narra le vicende di un giovane impiegato del governo inglese spedito a supervisionare la gestione del pub nazionale presso l'esposizione universale. Viene presentato come una spy comedy ma c'è molto di più: all'attuale tema della convivenza pacifica tra stati e dell'europeizzazione, si intrecciano analisi dei rapporti amorosi e della gioventù, paragonata in un certo senso all'expo stessa. Entrambe sono un momento in cui si costruisce una sorta di realtà patinata, in cui tutto sembra possibile in potenza, almeno fino al momento in cui il tempo non vi pone fine. Conclusione che può essere amara ma a cui si è accompagnati, pagina dopo pagina, con grande ironia.


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 

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Inviato il 20 luglio 2016 10:04

La capanna dello zio Tom - Harriet Beecher Stowe - 1853

 

Un proprietario in difficoltà economiche, é costretto a vendere due schiavi, il bambino Harry e il padre di famiglia Tom. Elisa, la mamma di Harry, scoperto l'intento del suo padrone deciderà di fuggire verso il Canada. Braccata dagli schiavisti, riceve aiuto dal marito, fuggitivo anche lui, e da una colonia di Quaccheri, disposti a tutto per far guadagnare l'improbabile libertà alla famiglia.

Tom invece viene venduto a un proprietario terriero gentile, e il suo animo buono lo renderà uno degli schiavi più amati della tenuta. In particolare, Tom si affeziona alla piccola Eva, figlia del tenutario. Dopo la morte di quest'ultimo Tom viene rivenduto a uno schiavista duro e spietato e affronterà lunghi anni di agonia mentre il giovane George Shelby, il figlio del suo primo proprietario si attiva per trovarlo e riscattarlo.

 

Drama struggente, scritto dalla abolizionista convinta Harriet Beecher Stowe, questo romanzo corto ebbe un enorme impatto sull'opinione pubblica per quanto riguarda la tenuta degli schiavi.

Anni dopo, durante la guerra di secessione, pare che Abramo Lincoln, incontrando l'autrice, le avesse detto: "Così tu sei la piccola lady che ha scatenato questa grande guerra".

 

La capanna dello zio Tom é diventato un classico senza tempo, trasposto su pellicola innumerevoli volte, é comunque un romanzo spietato e creato per suscitare emozioni forti (intento nel quale sicuramente riesce).

Dal punto di vista della stesura non é niente di eccezionale, ma probabilmente é anche colpa dell'età dell'opera, che presenta uno stile di scrittura obsoleto e ostico, che almeno io non sono riuscito ad aprezzare.

 

Consigliato a chi si interessa del periodo storico, o di classici della letteratura in generale.

 

Voto 6/10


 

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Fondatore del comitato di quelli che venerano Nina Gold :ninja:

Co-ideatore del comitato pro-mozzarelloni headbangers (in cerca di nuovo mozzarellone headbanger) :huh: 

Appartente al comitato di protesta: Merret Frey stava solo bevendo!! >_>

 

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LyannaSnow
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Inviato il 22 luglio 2016 14:34

Nelle terre estreme - Jon Krakauer

La storia è quella di un ragazzo americano Christopher McCandless, un ventiquattrenne figlio di genitori benestanti, anzi ricchi. Si laurea in legge con ottimi voti come ha sempre voluto il padre. Lui non si sente fatto per una vita borghese come i suoi genitori, Il rapporto con suo padre è sempre stato difficile. Figlio di una relazione extraconiugale, per un periodo il padre è stato bigamo, poi il padre si è separato dalla prima moglie e ha sposato sua madre, l'amante. I genitori di Chris hanno sempre voluto il meglio dai loro due figli, hanno sempre preteso il meglio. Il padre di Chris come premio di laurea vorrebbe regalargli una macchina nuova invece del suo solito e vecchio catorcio con cui si trascina. Chris rifiuta tutto questo, rifiuta le cose come bene assoluto da ricercare, rifiuta la ricchezza dei suoi genitori. Devolve il suo cospicuo conto in banca in beneficenza, si lascia persino dietro il suo vecchio nome per iniziare a chiamarsi Alex Supertramp e parte in giro per l'America, zaino in spalla alla ricerca della vera vita, una vita immersa nella natura. Rifiuta anche gli aiuti economici di varie persone che incontra durante il suo cammino, lui non crede nella felicità derivata dai soldi come benessere economico, ma crede nella felicità data da cose semplici della vita come un paesaggio, da quello che si riesce a fare con le proprie mani, con il lavoro fisico. Dopo aver girato mezzi Stati Uniti, e aver sfiorato il Messico, decide di fare un ulteriore e estrema avventura, nelle terre selvagge e inesplorate dell'Alaska, da solo, senza mappe e lontano da qualsiasi contatto umano.

La sua avventura purtroppo finisce dopo 112 giorni di vita in solitudine e a contatto della natura nei boschi dell' Alaska. Alex/Chris muore ucciso dalla natura stessa. Viene ritrovato dopo diversi giorni da degli escursionisti da solo nell'autobus abbandonato in cui aveva iniziato ad abitare.

Metto sotto spoiler due frasi che mi hanno colpito di questo libro: non leggere se non si vogliono avere anticipazioni:

 

 

Chris ormai conscio della morte che si sta per avvicinare lascia un'ultima scritta sul suo magic bus:" Ho avuto una vita felice e ringrazio il Signore. Addio e che Dio vi benedica".

 

Un'altra scritta che mi ha colpito è "La Felicità è vera soltanto se condivisa."

 

 

 

La storia è vera, Christopher McCandless è esistito davvero. La storia è raccontata da un giornalista che ha ricostruito le tracce lasciate da Chris, è raccontata dalle persone che ha realmente incontrato e in tutte ha lasciato un pezzo di se, ad alcuni ha davvero cambiato la vita.

Ho trovato la storia molto bella, lo stile con cui è scrito il libro un po' meno perchè non mi piace il modo in cui il giornalista ha deciso di strutturare la storia. Il romanzo si apre direttamente con gli escursionisti che trovano il cadavere di Alex. Questa scelta non mi ha entusiasmato, anche altre cose qui e lì nello stile di scrittura non mi sono piaciute, ma nonostante tutto consiglio questo libro. Ho trovato la storia molto profonda, pur essendo un libro molto breve, composto da poco più di 200 pagine. Rimette in discussione il modo scontato e borghese della società occidentale, invitando il lettore a vivere di più la vita in modo semplice e a contatto con la natura.

 

Voto: 7

 

Segnalo che da questo libro è stato anche tratto il film Into the Wild

Modificato il 05 July 2024 17:07

He is the prince that was promised, and his is the song of ice and fire

 

C.K.P.K Comitato Kitters per Kit: perchè a noi ci piace! :figo::figo::figo:

 

The north remembers

 

Quando soffiano i venti freddi dell'inverno il lupo solitario muore, ma il branco sopravvive. Arriverà l'ora dei lupi (cit)

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Manifredde
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Inviato il 26 luglio 2016 8:36

Ho finalmente terminato di leggere "Il lupi del Calla", quinto libro della saga della "Torre Nera" di Stephen King.

 

Confermo le impressioni che ho avuto negli altri libri di King: il Re ha un enorme talento nella scrittura, ma mi sembra molto discontinua la sua qualitá, sia tra i libri che dentro i libri stessi. Da moltissimo come scrittore, ma sembra molto indulgente con se stesso, e altrettanto chiede ai lettori, proponendo situazioni che mi farebbero chiudere il libro se lo scrittore fosse chiunque altro. Il problema maggiore, nella mia opinione personale, é sempre la prolissitá.

 

La cosa che piú mi ha deluso di questo libro é la deviazione dalla ricerca della Torre Nera. Mi spiego: la Torre, viene ripetuto fino alla noia, é la cosa piú importante. Tanto importante che persino le persone piú vicine a Roland diventano sacrificabili. Eppure

 

 

nel libro non si fanno alcun problema nel fermarsi settimane per aiutare la gente locale.

 

 

Tutto il libro parla di questa 'sosta' (a parte una lunghissima e noiosissima digressione sulla Storia di padre Callahan). E non sarebbe stato questo gran problema, se non fosse che il libro precedente era esso stesso un lunghissimo Flashback che non avvicinava di un passo alla Torre. Quindi nella saga della Torre Nera le ultime 1000 pagine nulla hanno avuto a che fare con la Torre Nera.

E a giudicare da come é finito questo, anche per il prossimo ho qualche perplessitá.

 

Ci sono naturalmente anche cosa positive: la prosa, ad esempio, sta migliorando costantemente (i libri vengono scritti a distanza di anni), ed é innegabile la capacitá di scrittura di King: mi piace il suo continuo uso di riferimenti 'pop', la caratterizzazione dei personaggi (non sempre riuscita IMHO, Jake non sembra quasi mai un bambino di 11 anni, ma sempre ricca e colorita), l'immaginazione con la quale continua a buttar dentro roba nuova senza vergogna alcuna, passando dall'horror alla fantascienza, dal thriller al fantasy, in un calderone a tratti poco organico che ma stupisce sempre. É bella l'ambientazione, con tutte le invenzioni come 'il tempo che scorre in maniera strana', il 'Vettore', e cosí via.

 

La saga é senza dubbio tra le migliori che abbia letto, e se la critico forse eccessivamente é solo perché non é una di quelle opere che la si legge e la si dimentica. A breve inizieró il prossimo libro (non so se giá oggi o se aspetto le ferie tra 2 settimane) che mi auguro di finire in meno tempo.


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Guardiano della notte
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Inviato il 26 luglio 2016 18:18

MODERATORE MODE ON

 

Un piccolo messaggio per ricordare agli utenti che questo è un topic NO SPOILER. Questo significa che, quando rivelate particolari della trama spoilerosi, dovete metterli sotto il tasto spoiler. Per ogni evenienza, tenete sempre in mente il regolamento del forum, che potete trovare linkato nella mia firma.

 

MODERATORE MODE OFF


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LordBolton87
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Inviato il 27 luglio 2016 15:19

sto leggendo il libro "la verità sul caso Harry Quebert" e devo dire che è un thriller ben articolato,davvero non male.


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Inviato il 13 agosto 2016 11:06

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Cacciatori di Ossa - Seconda Parte - Steven Erikson

 

Per sicurezza metto sotto spoiler, ma ho cercato di riassumere la trama senza rivelare particolari colpi di scena, esisti di battaglie o di trame importanti.

 

 

Dopo la disastrosa battaglia a Y'Ghatan i superstiti dello sparpagliato 14esimo esercito devono raccogliersi in fretta per fuggire dalla terribile epidemia di peste che Poliel, la dea della malattia sta scatenando sul continente martoriato di Sette Città. I due comandanti veterani, Dujek un braccio e Ganoes Paran intervengono per aiutarli e insieme al mago Ben lo Svelto e al sicario Kalam, muovono altre importanti pedine sulla scacchiera della guerra in corso fra gli dei.

 

I soldati Malazan, vengono richiamati sull'isola di Malaz, centro del potere e cuore dell'impero, ma sulla via del ritorno incontrano la flotta del continente di Lether, in cerca di campioni che osano sfidare il loro imperatore Rhulad. Finora i ricercatori Edur hanno reclutato due terribili guerrieri, Karsa Orlong e Icarium, pronti a battersi con il loro sovrano e non solo..

Quando infine l'ormai leggendario quattordicesimo arriva a destinazione, la sua comandante, l'aggiunto Tavore si scopre profondamente coinvolta nelle macchinazioni e negli intrighi imperiali e solo il sicario Kalam, che verrà coinvolto in una guerra tra sicari senza quartiere, potrà salvare la situazione.

 

 

 

Questa seconda parte di libro scorre via anche meglio della prima, con imprevisti e colpi di scena inaspettati, che convergono verso un finale esplosivo. Incredibile come questo enorme intreccio di trame riesca piano piano a convergere e come tutti gli eventi del mondo mortale non siano altro che un susseguirsi delle mosse giocate sulla scacchiera degli dei.

 

Come sempre la forza di Erikson sono le ambientazioni e i personaggi, o meglio le trame che si svolgono intorno ad essi. Con particolare menzione, in questo libro per Tavore, che vediamo da vicino e capiamo per la prima volta, Ben Lo Svelto (sul quale ci saranno alcune rivelazioni stupefacenti) e Kalam, che ci regala lo stupendo finale del libro.

 

In questo sesto capitolo (parte due) tutti i nodi tornano al pettine, e chi si era peroccupato della sorprendente trama nuova, introdotta con il quinto libro (che a me comunque é piaciuto tantissimo), ora si può rilassare, e godersi la congiunzine delle tre maxitrame.

 

Consigliato a tutti fan del fantasy epico. Per me resta sempre la migliore saga fantasy extra-Martin.

Voto 8/10

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

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Inviato il 24 settembre 2016 12:45

I canti del Sogno - Volume primo, George RR Martin

 

Dopo aver amato Le Torri di Cenere, e ancora di più I Re di Sabbia, non ho potuto fare a meno di acquistare anche I Canti del Sogno, terzo libro tratto dal corposo compendio di Martin, in titolato "GRRM: A Rretrospective".

 

I Canti del sogno - Volume primo é un volume più piccolo dei precedenti due, in questo caso i racconti sono solo sette più l'introduzione di Gardner Dozois.

 

Si parte con i racconti meno interessanti e forse più fuorvianti per un pubblico che non conosce la bibliografia dello scrittore.

Infatti, i primi tre "Solo i bambini hanno paura del buio", "La Fortezza" e "E morte il suo retaggio" sono stati scritti da un GRRM bambino/adolescente. Il primo racconto é parecchio confusionario e testimonia la giovane età dello scrittore, ma anche la sua smisurata fantasia. Il terzo racconto é un'attimino più maturo ci mostra un insolito George Martin in chiave politica. In quest'ultimo la penna e dell'autore, é già riconoscibile. Probabilmente lo ha scritto in età adolescenziale. Tutti questi racconti non erano mai stati pubblicati prima di finire nel compendio.

 

La seconda e più sostanziosa parte del libro comprende invece quattro racconti horror, tra cui un racconto VIP, vincitore del premio Bran Stoker.

Non essendo un fan del genere horror sono comunque rimasto positivamente sorpreso. Avevo già letto Martin Il battello del delirio, epico, sanguinoso, ma di certo non conturbante. Alcuni di questi racconti invece sono veramente sinistri, e devo riconoscere che dopo avermi fatto sbalordire nel genere fantastico e nella fantascienza, Martin mi é piaciuto anche in chiave horror.

Il primo "L'uomo da carneteca" scorre via piacevolmente (oddio, per la verità il tema fa abbastanza ribrezzo), ma non ha particolari picchi narrativi.

Con "Ricordo di Melody" si cambia tema, dallo splatter si passa al psicothriller, anche questo é un racconto piacevole da leggere, con un finale imprevisto.

"La cura della scimmia" inizia a fare sul serio. Si tratta di un racconto horror quanto mai originale, con un protagonista facile da prendere in simpatia per il suo grande appetito e per la situazione assurda in cui si ritrova. Anche qui finale da brividi.

"L'uomo-a-forma-di-pera" (é questo il racconto che é valso a Marin il premio Bram Stoker), invece é un piccolo capolavoro. Assistiamo a una discendente spirale verso la follia del personaggio principale, che viene perseguito da questo disturbante soggetto, l'uomo-a-forma-di-pera, che, con il suo odore amarognolo/dolciastro, ondeggiando avanti e indietro, con la borsa sua sotto il braccio, é capace di restare per ore davanti all'uscio della casa. Il racconto inquietante fin dall'inizio non fa altro che peggiorare (o migliorare, a seconda dei punti di vista), portando il lettore verso un terrificante epilogo.

 

Insomma, raccolta così così, una prima parte interessante solo per gli appassionati alla biblio grafia dell'autore, una seconda parte sicuramente più valida, con quattro racconti che passano dal buono all'eccelso, consigliata agli amanti del genere, e a tutti i fan del modo di scrivere di Martin.

 

Ora che sono a tre quarti dell'opera dovrei continuare con I Canti del Sogno, volume secondo, che é stato pubblicato un anno fa, ma nel frattempo la Mondadori (dopo 13 anni di spezzatino) ha completato la traduzione per intero di tutto il compendio GRRM: A RRetrospective, saggi autobiografici di Martin inclusi, e l'ha ripubblicato in due volumi chiamandoli, tanto per fare un po' di confusione I Canti del Sogno, I e II. Quindi ho due opzioni su come procedere con la lettura..

 

Voto 7/10

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

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Inviato il 10 dicembre 2016 9:54

Appena finito di leggere "il principe dei fulmini" di Mark Lawrence

In un mondo devastato da un apocalisse nucleare, dopo millenni l'europa è divisa in cento regni di stampo feudale una volta appartenuti all'impero spezzato.

Jorg è il principe di Ancrath fuggito dalla vita di palazzo dopo aver visto assassinare la madre ed il fratello più giovane dagli uomini del conte di Renar.

Da qui parte la storia del nostro quattordicenne principe in cerca di vendetta.

Certo raccontata così potremmo aspettarci la solita saga fantasy, l'eroe predestinato vendicherà la sua famiglia e diventerà un signore buono e giusto.

Il problema però è che Jorg non è Belgarion o chi per lui.

Non viene allevato in una fattoria con amore ed il rispetto per Dio (o gli dei).

Jorg crescerà per strada con una banda di fuorilegge, diventando un atroce assassino, stupratore e chi più ne ha...

Consiglio il libro a chiunque riesca a sopportare un protagonista moralmente insopportabile.

Il mondo di Lawrence è pervaso da una magia subdola e malvagia che condiziona tutto lo svolgersi degli eventi.

Il libro è il primo di una trilogia che vede protagonista il nostro principe e la sua sete di vendetta e potere.

Un fantasy che ricalca le atmosfere "dark" affermatesi con "the black company", "a song of ice and fire" e "the first law" ma mantenendo un originalità tutta sua ed una crudezza accentuata dallo stile asciutto e il ritmo incalzante della penna di Lawrence.


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Inviato il 14 dicembre 2016 21:54

Appena finito di leggere "il principe dei fulmini" di Mark Lawrence

In un mondo devastato da un apocalisse nucleare, dopo millenni l'europa è divisa in cento regni di stampo feudale una volta appartenuti all'impero spezzato.

Jorg è il principe di Ancrath fuggito dalla vita di palazzo dopo aver visto assassinare la madre ed il fratello più giovane dagli uomini del conte di Renar.

Da qui parte la storia del nostro quattordicenne principe in cerca di vendetta.

Certo raccontata così potremmo aspettarci la solita saga fantasy, l'eroe predestinato vendicherà la sua famiglia e diventerà un signore buono e giusto.

Il problema però è che Jorg non è Belgarion o chi per lui.

Non viene allevato in una fattoria con amore ed il rispetto per Dio (o gli dei).

Jorg crescerà per strada con una banda di fuorilegge, diventando un atroce assassino, stupratore e chi più ne ha...

Consiglio il libro a chiunque riesca a sopportare un protagonista moralmente insopportabile.

Il mondo di Lawrence è pervaso da una magia subdola e malvagia che condiziona tutto lo svolgersi degli eventi.

Il libro è il primo di una trilogia che vede protagonista il nostro principe e la sua sete di vendetta e potere.

Un fantasy che ricalca le atmosfere "dark" affermatesi con "the black company", "a song of ice and fire" e "the first law" ma mantenendo un originalità tutta sua ed una crudezza accentuata dallo stile asciutto e il ritmo incalzante della penna di Lawrence.

 

leggi gli altri due... il re dei fulmini e l'imperatore dei fulmini!! se ti è piaciuto il primo che tra i tre è quello un po' più scarso, vedrai con gli altri due come ti esalti... non male nemmeno il principe delle tenebre...

:yeah:


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Inviato il 15 dicembre 2016 12:55

Sto proprio leggendo il re dei fulmini, e sono più o meno a metà...

Fin'ora è fantastico, un po' meno brutale e la trama si sviluppa su tre diversi piani temporali... sono curioso di vedere come risolverà il tutto lawrence.

Chissà perchè non ho scoperto prima questo autore!!


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Inviato il 17 dicembre 2016 19:21

Terminato anche "il re dei fulmini"...

Che dire, anche meglio del primo.

Finale strepitoso che è l'apice di un climax costruito sapientemente per tutto il romanzo, e stavolta senza deus ex-machina vergognosi.

Si parte con l'ultimo capitolo della trilogia!


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Inviato il 31 dicembre 2016 10:15

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Venti di morte - parte 1 di Steven Erikson

 

Venti di morte é stato spezzato in due parti dalla casa editrice Armenia. In confronto agli altri volumi della serie questo mi é sembrato parecchio inconcludente. Gli altri volumi (ognuno sottodiviso in più "libri" e in capitoli veri e propri) invece, anche se pubblicati in due parti, in ogni "libro", trovavano una sorta di conclusione. Immagino che sia perché Venti di morte é un libro preparatorio per la trilogia finale.

 

spoiler generici su tutta la saga fino a qui

 

 

Dopo la scissione dell'escercito di Tavore a Città di Malaz, questo libro ci riporta nell'impero Letherii, dove i Tiste Edur faticano a conservare il controllo della civiltà occupata, e cadono presto vittima del suo sistema economico sociale. Nuovi pericoli però insorgono, Maschera Rossa, un temibile guerriero Awl é tornato dall'esilio per raccogliere le ultime sparpagliate tribù del suo popolo per opporsi con violenza al genocidio Letherii.

 

Mentre l'imperatore si appresta a sfidare i nuovi, terribili campioni, raccolti in tutto il mondo, suo fratello Fear é partito con un gruppo disomogeneo, composto da schiavi e semidei, per cercare di salvare l'anima del fratello imperatore.

 

 

 

Libro, appunto, che non riesce nel suo intento di ricongiungere i due filoni principali della trama (ma forse succede nella seconda metá di Venti di morte), che ha dei momenti buoni e dei momenti più difficili. Ho trovato eccezionale la figura di Maschera Rossa e tutta la sua ribellione. La missione di Fear invece mi sembrava molto soporifera, con personaggi poco coinvolgenti e troppo introspettivi. In generale si vede poco di Letheras, giusto qualche siparietto divertente dei mitici Tehol e Bugg, e qualche intrigo di secondo livello al palazzo imperiale. Troppo poco davvero, per portare avanti significativamente la trama centrale.

Gli sfidanti dell'imperatore stanno temporeggiando, e Karsa, senza un obiettivo concreto da raggiungere, sembra solo uno sbruffone prepotente, e finisce per annoiare.

Interssanti le pagine finali

con lo sbarco di Tavore e i suoi nuovi alleati, che si stanno delineando

.

 

Consigliato ovviamente ai lettori di questa stupenda saga (a mio avviso, la migliore, dopo alle Cronache) di Erikson e agli amanti del fantasy in generale. Non ha senso leggere il libro a se stante, bisogna per forza conoscere la saga, ed aver letto almeno Maree di Mezzanotte.

 

Voto 7/10

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

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