Come ho gia' scritto qualche tempo fa, a me questo libro non e' sembrato niente di che. Tutto sommato l'ho letto con piacere pero' non e' all'altezza della fama che si e' fatto e alla fine avevo un po' fretta di finirlo per levarmelo di torno. Non mi sono affezionata.Ieri ho terminato di leggere .... "la Cattedrale del Mare", di Ildefonzo Falcones.
..... ne sono rimasta pienamente soddisfatta. .........
Un beso rapido da MetaAquila
Ho finito di leggere il Dominio della Regina (vers. economica). Me lo sono fatto durare un bel po, leggendo solo un capitolo al giorno (e compensando con la fondazione di Asimov, che ora sto finendo).
Beh, nonostante i tanti pareri scettici, di cui ho letto, io l'ho trovato fantastico!!! ">
Certo, non é il libro migliore delle cronache, ma io lo metterei tranquillamente al confronto con il trono di spade, il grande inverno, il regno dei lupi e tempesta di spade.
SPOILER IL DOMINIO DELLA REGINA
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Ho trovato fantastici i capitoli di Brienne, succede poco, ma sono scritti veramente bene.
Conoscevo gia gran parte dei capitoli di Cersei (sempre piu pazza) e di Jaime in forma di riassunto, ma leggerli per esteso é stato godibilissimo.
I capitoli piu coinvolgenti IMHO restano quelli degli uomini di ferro (grande Aeron Capelli Bagnati) e quelli dei dorniani.
Mi ha un po deluso Samwell, non succede davvero niente. Lo stesso vale per Arya.
Interessante invece il POV Sansa/Alayane, anche se ancora non la sopporto: da oca giuliva ad apprendista politica! "> Di male in peggio. ">
Ecco, penso che questi siano stati tutti i POV
Questo libro é bello, ma comunque consiglio, a chi magari ha visto la nuova edizione economica in libreria, e decide di iniziare con questo libro, (come ho fatto anch'io, purtroppo) di leggersi prima il resto della saga (consiglio abbastanza palese, tra l'altro).
Riassumendo: Evviva lo zio Martin! ">
E ora aspettiamo sta ombra della profezia vers. economica...
Doppio posting! E nel topic dei libri, pergiunta!
Ho finito "Prima Fondazione" di Isaac Asimov (che altri non é che "Cronache della galassia", rinominato dalla Mondadori in occasione della ripubblicazione della Triolgia della Fondazione).
Tenendo conto, che il libro é stato pubblicato nel 1951 (come libro, le 5 storie brevi che lo compongono, sono state pubblicate - in parte - anche prima!!! ">), il libro é stato scritto da un genio! Devo dire che aver letto il preludio alla fondazione e fondazione anno zero, mi ha facilitato molto la lettura, altrimenti "Prima Fondazione" sarebbe stato un libro ostico da leggere.
Come ho gia detto, il libro é diviso in cinque storie brevi, ambientati in periodi e posti differenti, ma che hanno un filo conduttore: Hari Seldon e la sua psicostoria, la scienza matematica usata per calcolare il futuro.
Hari Seldon ha previsto infatti, che il grande impero galattico crollasse, e che i singoli pianeti e sistemi solari che lo costituivano, iniziassero a farsi la guerra e a depredarsi l'un l'altro.
Per questo Hari Seldon ha creato la Fondazione, un pianeta che conservasse il sapere e la scienza durante il periodo di barbarie, nel quale cadrá la galassia.
Nelle cinque storie brevi, la Fondazione si trova costretta ad affrontare problemi di diversi tipi, tutti correlati con il crollo dell'impero e il periodo di crisi seguente: attacchi da altri pianeti, crisi religiose ed economiche e chi piu ne ha piu ne metta!
Ovviamente Hari Seldon, morto da tempo ha calcolato che queste crisi avenissero e ha anche preparato una via d'uscita per queste crisi.
È un libro avvincente, anche se non é dotato di alti e bassi, e grandi colpi di scena. La tensione resta bassa per tutto il libro, eppure la trama continua a rimanere interessante.
Vorrei aggiungere al mio commento due curiositá che mi sono venute in mente leggendo il libro:
- la Fondazione assomiglia molto ai monasteri cristiani del basso medioevo: dopo il crollo dell'impero romano come pilastro dell'ordine, in Europa perversa la barbarie, e sono i monasteri cristiani ad impedire la predita del sapere e della scienza
- Asimov scrive in un modo molto futuristico (considerando che siamo alla fine anni 40), immagina gia schermi tridimensionali, motori atomici tascabili e un sacco di cose che magari adesso ci sembrano inutili, ma che negli anni 50 dovevano sembrare importanti per il futuro. Invece non menziona altre oggetti, che invece si sono rivelati importanti (ma che allora non erano stati inventati). Per fare un esempio: Hari Seldon per fare i suoi calcoli psicostorici usa una calcolatrice - infatti il computer non era ancora stato importato. ">
Questo pomeriggio ho terminato "La città delle Bestie" di Isabel Allende.
E' il primo delle avventure di Aquila e Giaguaro (che mi riprometto di leggere quanto prima ) che credo comprenda "Il Regno del Drago d'oro" e "La Foresta dei Pigmei"
All'inzio pensavo alla solita storia del ragazzo di città che si trova trapiantato in un ambiente primitivo e selvaggio (in questo caso l'ammazzonia), ma la storia è davvero coinvolgente! I due protagonisti vengono coinvolti in un viaggio straordinario che li porta alla mitica "El Dorado" (anche se poi si scopre che.....), per aiutare il Popolo delle Nebbie dalla minaccia dell'uomo moderno. Devono quindi imparare a vincere le proprie paure e i propri timori, a entrare in contatto con i propri animali totem: Aquila e Giaguaro
Mi ha particolarmente affascinato la descrizione delle grotte e dei posti che visitano durante il loro viaggio.
Esilaranti e interessanti poi, le figure di alcuni membri della spedizione, come il prof Leblanc e la giornalista Kate!
Lo consiglio davvero calorosamente. La Allende è davvero brava a scrivere
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a me la città delle bestie invece non piacque proprio, soprattutto nel finale..come cercare di scrivere una storia per ragazzi e scadere nella banalità più nera...mamma mia, quanto non mi piacque (e lo lessi da ragazzina)
io invece ho da poco terminato il cannocchiale d'ambra, che a parte un paio di cadute di stile (il cattivo in primis, ma che roba immonda è? una storia così ben fatta, e non mi curi almeno un po' il cattivo?), come conclusione va bene...
Tra gli ultimi libri letti ce n'è stato uno acquistato per puro caso in un cestone all'ipermercato... avete presente quei moti istintivi che vi spingono verso un libro messo in vendita a 2 euro perché titolo, copertina e persino nome dell'autrice vi piacciono?... beh, ho fatto bene!
eccolo:
Gail Anderson-Dargatz, La cura per la morte da fulmine, Mondadori - Strade Blu, 2000, pp. 330.
ambientato nel più profondo canada rurale durante la seconda guerra mondiale, tra allevatori che sembrano usciti dritti dal far west, riserve indiane, manifestazioni violente eppure poetiche di una natura decisamente matrigna, diari dell'assurdo, spiriti inquieti che si aggirano fra i vivi e li spingono verso il confine incerto tra realtà e visione, normalità e follia, la storia fila via senza cadute di tono e lo stile dell'autrice inchioda alla pagina, capitolo dopo capitolo.
raccomandatissimo, purtroppo difficile da trovare dato che non è recente, credo che l'unica sia reperirlo tramite web da vendite private a basso prezzo. ma, davvero, ne vale la pena.
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Ho finito ieri sera la lettura de "I giorni del Potere" di C. McCullough....in realtà ieri notte, ho letto fino alle 2 e mezza, ma proprio non potevo fermarmi, dovevo sapere come andava a finire!! " />
Cosa posso dire?? Mille grazie a Kindra che mi ha fatto conoscere questa autrice e questo ciclo di libri. " /> Ti voglio bene Kindra " />" />
Se non avessi già letto Jennings non esiterei a definire questa autrice la più straordinaria scrittrice di romanzi storici in circolazione. Xò visto che ho letto Jennings allora dico che sono entrambi i migliori imho, seppure in modo totalmente diverso. " /> (Jennings x le genialate e McCullough x la precisione)
Senza alcun dubbio I Giorni del Potere è il romanzo storico + accurato che abbia mai letto sulla storia di Roma, mi ha fatto entrare nella vita di due personaggi storici che conoscevo poco e me li ha fatti amare. Sono rimasto abbagliato dalla bellezza di questo libro, e al più presto correrò a comprare il seguito!! " />
Ciao
Bry
Ieri sera ho finito "Storia di un amore straordinario" di Carl-Johan Vallgreen.
Nonostante il titolo da Harmony, il libro non è affatto male. Il nucleo della storia è l'amore, ma un'amore di quello forte, che resiste oltre la morte e che nasce contro tutto e tutti.
In un bordello nascono due bambini, la stessa notte tempestosa. Lei è bellissima, perfetta; lui invece è la dimostrazione che la natura a volte sa essere molto molto crudele. Hercule è nano, è sordo, ha un gigantesco labbro leporino che sembra spaccargli in due la faccia, ha la lingua biforcuta, ha le braccine atrofizzate, ha la schiena e il torso pieni di verruche, depressioni e peluria, ma è dolcissimo, di una dolcezza che affascina chi supera l'iniziale ribrezzo e che lo fa amare fin dal primo difficile giorno dalla bimba, completamente ricambiata.
E continueranno ad amarsi nonostante le separazioni e le avventure che si troveranno ad affrontare...
Letto così sembra un polpettone in effetti... ma la verità è che è un bel libro, un pò pesante in alcune parti ma molto esaustivo circa le miserie e le vette elevate dell'animo umano.
Ma ora basta... concluso lui si faccia avanti il prossimo! "Falco di Mezzanotte" tocca a te!!!
Finito mezz'ora fa: La Ruota del Tempo Libro sesto - Il Signore del Caos di Robert Jordan
Scrivere qualcosa su Jordan in modo stringato è difficile, anche perchè l'autore stesso abitua a un tipo di scrittura che è agli antipodi.
Maestoso e imponente sono le prime parole che mi vengono sempre in mente quando leggo del caro Robert. La sola quantità di dettaggli, fatti e personaggi che riesce a coniugare in un libro è fenomenale. Se poi ci si aggiunge che riesce a scrivere piccoli mostri da più di 800 pagine a volta senza mai una caduta di stile che sia una, bèh, ci si rende conto di essere davanti a uno dei più grandi scrittori del secolo.
Parlando del libro in sè, l'ho trovato molto bello. Non è un libro in cui capitino molti grandi eventi, come succede nei precedenti cinque, ma la forza della storia non ne risente.
Al piacere di ritrovare dei vecchi amici, Rand, Perrin, Mat e compagnia, si aggiunge lo stupore della scoperta quando la storia porta alcuni dei personaggi a visitare terre ancora sconosciute al lettore. La loro descrizione ricca e dettagliata le rende quasi reali, in ogni caso "vive". La sorpresa di vedere vecchi personaggi cambiare di ruolo, acquisendo o perdendo importanza si amalgama con la curiosità nei riguardi dei nuovi pezzi introdotti sulla scacchiera, il cui incerto futuro va ad arricchire i già numerosissimi fili narrativi. Tutto ciò non fa, una volta giunti alla fine, che portare il lettore a chiedersi: ma adesso, come caspita li risolve tutti sti casini che ha creato?
Ed è esattamente ciò che una si aspetta da una grande saga, e ciò per cui uno consiglia agli altri di leggerla: una volta cominciata, non se ne può più fare a meno. " />
Ed è esattamente ciò che una si aspetta da una grande saga, e ciò per cui uno consiglia agli altri di leggerla: una volta cominciata, non se ne può più fare a meno.
Rispetto pienamente la tua opinione e la tua recensione e...
me ne dissocio completamente! " />
Ho quotato solo la tua ultima frase per stringatezza, ma ho letto il tuo intero post, ne condivido in gran parte l'analisi sullo stile di RJ, giungendo però alla conclusione diametralmente opposta.
Con buona pace di questo scrittore, le sue caratteristiche (prolissità, sovrabbondanza di particolari, descrizioni, personaggi, mantenimento di un linguaggio letterario sempre pulito... ) per me hanno sempre rappresentato il suo tallone d'achille.
Per dirla in una battuta: imho RJ è il fantasy post-tolkeniano senza la cura di sobrietà e adrenalina che gente come Gemmel è riuscito a inoculare nel sistema alla fine degli anni '80.
De gustibus, chiaro, ma io voto il Gemmel-style
Finito ieri sera "Iacobus" di Matilde Asensi: è la vicenda di Galceràn de Born, cavaliere dell'ordine degli Ospitalieri, conosciuto con il soprannome di "Perquisitore" inviato sul Cammino di Santiago de Compostela per ordine di Papa Giovanni XXII con una missione molto importante. In un arco temporale di poco più di due anni vengono narrate le vicissitudini di quest'uomo, tormentato da un evento della gioventù che gli ha segnato l'intera vita.
Il libro è scritto molto bene, lo stile mi piace, ma i personaggi hanno poco spessore e le descrizioni di luoghi ed ambienti talvolta lasciano molto a desiderare, apparendo quasi scarne ed incomplete.
Una lettura godibile, ma dalla trama debole e mediamente scontata....da notarsi la quasi totale assenza di colpi di scena degni di questo nome.
Voto complessivo; 3/5
Ora non so se buttarmi su "Il Dominio della Regina" (che attende da mesi, ma prima dovrei ripassarmi l'intera saga), "Baudolino" di Eco, "L'Ultimo Re" di Cornwell, "L'Impero dei Draghi" di Manfredi, "Ivanhoe" di Scott oppure rileggermi la trilogia de "Il Signore degli Anelli".....stasera decido...
Kisses ">
Dopo diverso tempo ho ripreso il ciclo di DUNE, col terzo libro: I Figli di Dune!
E' una lettura piuttosto complessa, che tuttavia affascina...Mi piacciono i giochi di potere che si instaurano tra i vari personaggi e questa presenza costante della dicotomia acqua/deserto! Infine ne apprezzo anche l'aspetto pseudo-religioso...L'unica pecca è che per la sua complessità non riesco a leggerlo tutto di fila..devo necessariamente fare pause, mentre in realtà vorrei "divorarlo"!!! " />
In contemporanea sto leggendo anche Il Castello Errante di Howl..l'ho iniziato da poco però subito si notano delle diversità rispetto al film..Che dire, il film l'ho adorato!Spero di poter dire altrettanto del libro. " /> Per ora mi piace il modo in cui è scritto..è..brioso!!
Ornella. " />
Contano anche i racconti,brevi o lunghi?
/me mod on
Il topic è dedicato ai libri appena letti, direi che nella definizione rientrino anche racconti brevi/lunghi, magari indicando la raccolta di cui fanno parte.
Ricordatevi che se avete qualche dubbio è sempre meglio mandare un mp piuttosto che chiedere direttamente nella discussione stessa. http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/smile.gif
Ho finito da un paio di giorni di leggere Starship Troopers, grande classico di fantascienza di Robert A. Heinlein del 1959. Ai giorni nostri è forse più conosciuto il film del 1997 di Paul Verhoeven, ma lasciate stare, a parte i nomi dei personaggi, le due opere hanno ben poco in comune.
Il romanzo segue la vita di Juan Rico, in una Terra futura governata da una sorta di aristocrazia militare, dalla fine delle scuole superiori, da giovane appena arruolato nel campo di addestramento della Fanteria Spaziale, alla carriera di ufficiale sul campo di battaglia. Tra un lancio (i soldati vengono sparati dalle astronavi sul campo di battaglia all'interno di capsule) e l'altro, assistiamo anche alle interminabili lezioni di filosofia morale, tra i ricordi del giovane Johnny e le lezioni obbligatorie al corso ufficiali, ed è questo l'espediente usato dall'autore per raccontarci il come e perchè la società umana ha seguito una certa evoluzione, si accenna ad una storia futura, ad una terza guerra mondiale che ha portato alla militarizzazione della società civile.
Resta comunque un libro particolare, si passa da una sorta di Full Metal Jacket futuristico ad un manuale di strategia militare, il tutto visto e spiegato dagli occhi e le parole di un ragazzo di 18 anni, che matura via via che si va avanti con la lettura.
Il mio voto è positivo, l'ho letto in appena 3 giorni con grande piacere.