La Torre Nera VI-"La canzone di Susannah"di Stephen King.
"La canzone di Susannah" è la storia di una ricerca, di una lotta contro il tempo, di infinite rivelazioni mentre il cerchio intorno alla Torre si sta stringendo e l'arma del nemico per farla crollare sta per venire alla luce.
La storia si sdoppia in due sottotrame collegate da un filo sottilissimo:in una dimensione stanno Roland, Eddie e...Stephen King, nell'altra Susannah, Pere Callahan, Jake e il bimbolo Oy.Le vicende si alternano e si leggono d'un fiato, offrendo numerosi elementi di grande potenza narrativa.Se da una parte si tratta di piombo, dall'altra è la schizofrenia che guida il gioco.
King, distruggendo ogni barriera fra finzione e realtà, si catapulta nella Torre nera.La citazione che viene in mente è" Tutto ciò che accade io scrivo, tutto ciò che io scrivo accade"di Michael Ende. King inizia a concretizzare in questo romanzo la convergenza di tutte le storie verso la Torre Nera, con richiami a clown, ragni, vampiri, studentesse con poteri paranormali, uomini in soprabito giallo. Lo stile è il solito, dinamico e scoppiettante.
Detto questo, non si possono chiudere gli occhi sul fatto che"La canzone di Susannah"e'il romanzo peggiore della saga.Sicuramente è penalizzato dal fatto di essere il penultimo, e di dover quindi preparare i fuochi artificiali del gran finale, ma gli avvenimenti sono veramente pochi e il tempo narrativo è dilatato al massimo. Non mancano sicuramenti alcuni momenti notevoli.
I tasselli dunque sono tutti al loro posto, e ogni membro del Ka-tet è pronto a morire combattendo.
Adesso è tempo del gran finale, "se vi è gradito".
Sia lode a sai-King!
La Torre Nera VII-"La Torre Nera"di Stephen King.
Li vedo per l'ultima volta, Eddie, Susannah, Pere Callahan, Jake e Oy e il loro dinh Roland, perché il Ka è impietoso, e la Torre richiede sacrifici di sangue lungo la sua strada, e l'ultimo di Gilead lo sa fin troppo bene. Li vedo nel punto più alto della loro parabola, nel loro ultimo momento insieme, perché oltre c'è solo una caduta libera.
Ed infine eccola, al tramonto di un giorno, l'ombra della Torre che si staglia su un campo di rose rosse, proprio come Roland l'ha sempre sognata.Ecco il raggiungimento del suo desiderio più grande, il coronamento di tutti i sacrifici di sangue.
Sai-King ti avverte al termine del suo primo epilogo di non proseguire, perché non è il finale a determinare il valore di un libro, non è la destinazione che conta, ma il viaggio.King ci ricorda che spesso i finali sono senza cuore.
Ma come ci si può fermare dal leggere come ha posto fine alla storia di Roland e del suo tet? Varchiamo quindi tutte le porte dei piani di quella Torre, innumerevoli ma non infiniti. E guardiamo oltre l'ultima...
"L'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì. "
Tutta la storia, dal momento in cui il famigerato uomo in nero fugge nel deserto fino alla sua conclusione non è mai stato il punto di forza della saga. Sono piuttosto lo stile, le singole situazioni e soprattutto i personaggi che hanno reso la serie avvincente e spesso irresistibile.
Stile, situazioni e personaggi, tre elementi di cui questo settimo libro non può certo vantarsi. Senza il coinvolgimento psicologico con cui qualsiasi lettore arrivato fin qui segue la trama, il libro apparirebbe ordinario.
L'autore è eccessivamente logorroico, alternando momenti davvero ben scritti a lunghi e noiosi indugi .Paradossalmente, poi, liquida in modi rapidi e superficiali situazioni complesse che meritavano maggiore approfondimento.
"La canzone di Susannah", in fondo , si era concluso con un non-finale, ed era insolitamente corto per essere un romanzo di King. Le prime 200 pagine di questo settimo capitolo avrebbero senz'altro trovato migliore collocazione alla fine del precedente.
Il romanzo stilisticamente parlando sembra il risultato di una mancata pianificazione del lavoro.Troppa carne al fuoco, troppa fretta di risolvere tutto, eppure incapacità di tirare dritto verso la fine.
Eppure"La Torre Nera"e'anche un libro pieno di momenti indimenticabili, scritti magistralmente, che restano impressi nella mente . Soprattutto da metà in avanti, quando l'autore inizia a tirare le fila in modo meno sotterraneo.E poi c'è il finale..bellissimo, l'unico possibile.
Hile, pistolero!
Che nel prossimo viaggio tu possa ricordare il messaggio.
Concludo il mio di viaggio affermando che la saga della Torre Nera è una saga assolutamente da leggere.
Ho finito di leggere I draghi del ferro e del fuoco di Michael Swanwick. Sono in realtà due romanzi in un unico volume, La figlia del drago di ferro e I draghi di Babele. È molto bella, complessa e originale l'ambientazione fantasy, dove la magia e le innumerevoli creature fantastiche sono affiancate ad un mondo moderno e tecnologico. Tuttavia ho trovato la trama un po' difficile da seguire in certi passaggi (soprattutto nella seconda parte del primo romanzo), perché molte cose non vengono spiegate. Comunque il libro nel complesso mi è piaciuto.
Il soldato di Roma - Conn Iggulden
Mentre la prima parte di questa quadrilogia di Cesare si occupava della sua infanzia e adolescenza, (l'ho letta qualcosa come dieci anni fa), questa seconda si occupa dell'adolescenza e della prima parte della sua vita adulta.
Come nella prima parte Iggulden si prende parecchie libertà storiche, facendo partecipare Cesare alle guerra contro Mitridate, contro Spartaco e rendendo abbastanza improbabile la sua crociata contro i pirati (questa almeno storicamente comprovata).
Viene anche offerto uno scorcio della sua carriera di avvocato e delle sue doti oratorie.
Per quanto la sua storia sia conosciuta, quindi, Iggulden è in grado di renderla imprevedibile e appassionante. A me piace molto lo stile di scrittura dello scrittore britannico, immediato e avvincente, le pagine filano che è un piacere, e per quanto mi riguarda ci sono solo pochi e brevi cali di tensione (le parti che riguardano Ottaviano e Alexandria, per esempio).
Tutto sommato, inesattezze storiche a parte, Iggulden riesce a pieno nel suo intento: costruire il personaggio di Cesare in modo credibile raccontando i retroscena della sua ascesa al potere, le motivazioni che hanno spinto questo personaggio a diventare l'icona della roma antica.
Roma antica, che per quanto mi riguarda è resa molto bene. I luoghi (soprattutto Roma, non quella marmorea dell'epoca imperiale, quella sobria negli spazi pubblici, altrimenti sporca e pericolosa, della repubblica), l'ostilità sociale (in fondo, durante la fine della repubblica i romani era ancora soprattutto un popolo di guerrieri, piuttosto che mercanti o artigiani), ma anche la voglia di grandezza, la fiducia e il rispetto nelle istituzioni (elemento di cui oggi avremmo bisogno più che mai), la disciplina igenica e anche morale, e soprattutto il senso di onore e decoro dell'essere romani sono tutti dei punti forti dell'ambientazione di Iggulden.
Quindi ottima ambientazione, buona la costruzione del personaggio, intrigante lo stile di scrittura se non si ha il pallino dell'esattezza storica. Inverosimile tutta la parte che riguarda i pirati, e deboluccia tutta la parte delle relazioni sentimentali, in cui l'autore si trova in difficoltà.
Voto 7,5/10
Consigliato agli appassionati di storia e delle biografie dei grandi personaggi.
L'azzardo del 1915. Come l'Italia decide la sua guerra, di Gian Enrico Rusconi. Appassionante, non solo per gli storici, ma anche per chi vuole semplicemente capire meglio cosa accaddeta tra l'assassinio di Sarajevo e l'entrata in guerra dell'Italia: l'autore è un bravo storico che getta finalmente una luce nuova sull'ultimo "giro di valzer" della politica italiana, presentando benissimo le difficoltà delle posizioni assunte/da assumere di quanti dovettero "decidere" la guerra, o si trovarono nelle condizioni di prendere posizioni che non condividevano (come gli ambasciatori italiani a Vienna e Berlino)
Il mio diario di guerra di Benito Mussolini. Non ancora duce del fascismo, anzi ben lontano dal diventarlo, Mussolini fu richiamato alle armi nel settembre 1915 ed inviato al fronte, dove rimase fino al 1917 (a togliervelo fu un incidente poco glorioso ma molto grave). nel corso della sua permanenza in armi - a dire il vero relativamente tranquilla, al margine delle grandi battaglie ma mai coinvolto in esse - scrisse una seie di articoli7resoconti fatti pubblicae man mano sul "Popolo d'Italia" e poi raccolti in volume nel 1923. Ripubblicato per la prima volta dal 1964, il diario entra di diritto nel fiume della memorialistica dell'epoca.
Non ha nulla a che vedere con l'evoluzione mussoliniana successiva, e lo hanno appena ripubblicato ben 5 diversa case editrici. Se comprate l'edizione della Biblioteca dei Leoni mi fate un favore personale, perché l'ho curata ed introdotta io!
Cacciatori di Ossa parte 1 - Steven Eriksson
Leoman delle Fruste, ultime comandante militare della ribellione sul continente di Sette Città rintana le sue forze nella città fortezza di Y'Ghatan, che vanta una lunga tradizione di eserciti che sono andati a sbriciolarsi a ridosso delle sue mura.
L'aggiunto Tavore dell'impero Malazan è invece costretto a chiudere la partita, e la città di Y'Ghatan deve cadere il più presto possibile.
Ma l'atto finale della sangiunosa guerra non è che una piccola parte di un conflitto molto più vasto, in cui gli dei stessi sono costretti a scegliere da che parte stare.
Erikson é l'autore fantasy che riesce a prendermi di più (George Martin permettendo), i suoi libri sono tutti eccezionali, nessun calo di tensione, riescono sempre a sorprendere e sono epici fino al midollo.
È una lettura impegnativa, ci sono decine di sottotrame che si svolgono dietro alla trama centrale, che spesso si può appena indovinare. Erikson pecca un po' nella costruzione dei personaggi, ma è un grande quando si tratta di ambientazioni e di epicità. Inoltre secondo me il suoi racconti sono tanto amati perché riesce a rendere bene la vita sociale dei soldati degli eserciti Malazan. Diverse entie unite da una causa comune, e un senso di fratellanza, come forse ce lo avevano i soldati della seconda guerra mondiale (certi discorsi ricordano Band of Brothers).
Specialmente in questo Cacciatori di Ossa l'autore ci fa assistere alla formazione del 14esimo esercito. Quelli che in Casa delle Catene (IMHO il libro più fiacco della serie) erano semplici reclute, accompagnate da qualche veterano, piano piano si trasformano in questi soldati duri fino al midollo, che si sono rassegnati ad una vita di interminabili campagne militari. I loro superiori sono i loro punti di riferimento nel mondo. I loro compagni la loro famiglia.
Infatti l'intero libro è pieno di piccoli aneddoti di vita campale, e anche se l'autore ci fa seguire un numero estenuante di personaggi, specialmente durante le battaglie, questi episodi danno una freschezza innata alla trama generale, che altrimenti potrebbe essere un po' difficile da assimilare.
Insomma Erikson ci regala un altro ottimo libro. Non vedo l'ora di leggere il successivo. Peccato che l'editrice Armenia ha deciso di dividere il tomo in due parti, lasciando il lettore con un'opera inconclusa.
Voto 8/10
Consigliato agli amanti del fantasy, Erikson è uno dei maestri contemporanei del genere. Consigliato a chi è interessato ai libri di guerra.
Io mi sono fermato a maree di mezzanotte e non sono andato oltre, il tutto mi sembrava un gran casino di storia e personaggi, ( inoltre mi son fermato più volte a rileggere pagine che non capivo)...poivse già avevo difficoltà a capire la trama fino al libro precedente, l aprire la storia da un altra parte con altri personaggi mi ha fatto desistere dal continuare.
Cacciatori di Ossa parte 1 - Steven Eriksson
Insomma Erikson ci regala un altro ottimo libro. Non vedo l'ora di leggere il successivo. Peccato che l'editrice Armenia ha deciso di dividere il tomo in due parti, lasciando il lettore con un'opera inconclusa.
Voto 8/10
Consigliato agli amanti del fantasy, Erikson è uno dei maestri contemporanei del genere. Consigliato a chi è interessato ai libri di guerra.
Armenia ad Ottobre scorso ha ristampato i primi 7 volumi e stampato poi il libro 8 interi senza più suddivisioni e con le nuove cover originali e a maggio uscirà il nono libro ed ad ottobre il decimo.
Gil Galad - Stella di radianza
è da qualche anno che mi sono avvicinata a sua maestà Stephen King e uno dei miei buoni propositi è leggere TUTTE le sue opere, o almeno, provarci...
L'ultimo libro che ho letto, e che consiglio caldamente a tutti è "22/11/63" l'ho trovato un libro fantastico, scorrevole, coinvolgente con un finale che non lascia indifferenti. Ancora un'altra volta King mi sorprende e mi regala una bella lettura.
Come sempre, consiglio anche io "22/11/63"! Pure io mi sono avvicinato solo di recente a SK e devo dire che, nonostante la qualitá moooolto altalenante, nei libri buoni il talento esce fuori in maniera indiscutiile.
Sto tentando di terminare La sfera del Buio (con un pó di fatica: se volevo una storia d'amore cercavo altrove!) e devo dire che sebbene decisamente meno interessante dei primi, lo stile é enormemente cresciuto: é proprio gustoso da leggere (al netto della trama, intendo).
Terminata la saga della Torre Nera, sono certo che leggeró altri libri di SK (e non si puó dire certo che la scelta sia limitata!)
Finito di leggere il secondo capitolo I DODICI BAMBIBI DI PARIGI DI TIM WILLOCKS (anche se può benissimo essere letto come opera singola) delle vicende di Mattias Tannhauser il mezzo austriaco ex giannizzero già protagonista del libro RELIGION quando partecipò all'assedio di Malta difendendo l'isola dai turchi. Questa volta la storia si svolge completamente nella città di Parigi, allora la città più grande al mondo, nella giornata del 23 Agosto 1572 quando soprattutto nella terribile notte di San Bartolomeo avenne la strage di migliaia di ugonotti protestanti francesi per volere del Re Enrico III appena maritato a Margherita di Valois. L'eccidio fu compiuto in gran parte, e durò molti giorni, ad opera di miliziani e pellegrini di San Giacomo cattolici e non vide quasi invece per nulla l'intervento della guardia svizzera del sovrano. In questi eventi si dipana
la vicenda di Mattias giunto a Parigi per ritrovare la moglie Carla invitata nella capitale per suonare come musicista di viola al matrimonio reale. Ma Carla non sa che cadrà vittima di un intrigo che la porterà ad essere rapita mentre è incinta da un balordo e il suo gruppo. Egli è Grymonde il "Re di Cuccagna" cioè delle Iarde un quartiere malfamato di Parigi ove il nerboruto gigante comanda su tutto e tutti. Ma anche i peggiori criminali difronte all'incredibile incanto di Carla incinta non riescono a portare a compimento l'atroce ordine di uccidere proprio la moglie di Mattias; ordine ricevuto dal Capo della gendarmeria Le Tellier per propri scopi oscuri personali. Grymonde porta Carla nella sua casa dove la donna conosce l'anziana madre del criminale Alice. Tra le due si crea subito un legame fortissimo basato anche suoi poteri della vecchia di leggere i tarocchi e prevedere il futuro seppure attraverso enigmi. La vecchia donna aiuta Carla a partorire una bambina Amparo chiamata così in onore della amica defunta a Malta (coprotagonista nel libro Religion). Nel frattempo Mattias arriva nella città e comincia a cercare Carla dapprima mettendosi sulle tracce del primo figlio di Carla Orlandu presente a Parigi per studiare all'Universita'. Inizia così una lunga serie di eventi e trame che porteranno Mattias a mischiarsi con le atroci vicende degli eccidi degli ugonotti ma che lo vedranno anche salvare tanti bambini da morte certa, alcuni dei quali lo aiuteranno nella sua ricerca. Si scoprirà poi che Grymonde intenerito e innamorato di Carla la salverà dai suoi potenziali assassini a costo della perdita degli occhi. Grymonde perderà anche la vecchia madre ma salverà oltre a Carla e la sua bambina anche sua figlia stessa Estelle la "rossa" che viveva nelle Iarde. Mattias dopo molte peripezie ritrova la moglie e uccide Le Tellier ed il finale oltre ad essere molto cruento e anche commovente.
Posso dire che in questo libro Mattias come avevagià detto qualcun'altro che aveva letto il romanzo appare quasi come un super uomo invincibile dato che nei vari combattimenti uccide molti uomini anche in una sola volta tuttavia lui è un soldato veterano cresciuto nei giannizzeri da cui ha appreso le tecniche di lotta migliori al mondo mentre in gran parte i suoi avversari sono miliziani e pellegrini del momento incompetenti o quasi nell'uso delle armi pertanto il quadro non è poi tanto inverosimile.
Complessivamente un buon romanzo in certi punti davvero appassionante pur non raggiungendo le vette di Religion.
Voto: 8
Gil Galad - Stella di radianza
L'UOMO DI MARTE - Andy Weir (2014)
(In realtà la traduzione giusta sarebbe "Il Marziano", titolo che rende molto bene la tragicomicità dell'opera)
Mark Watney fa parte di una squadra di astronauti in missione su Marte. A causa di un improvviso peggioramento delle condizioni atmosferiche la missione viene abortita in fretta e furia, e Watney, creduto morto per un incidente viene abbandonato sul pianeta.
Il libro parla della temerarietà, dell'ingegno, e della forza di volontà di questo astronauta, e della sua lotta per la sopravvivenza in attesa di una missione di salvataggio, e lo fa in modo inaspettatamente divertente.
Il libro è scritto in parte a mo' di diario dello stesso Watney, che si dimostra subito essere un guascone, sempre pronto a buttare tutto sul ridere. Una persona che nella nostra società potrebbe facilmente venire bollato come "pesante", atteggiamento che invece, in un ambiente ostile come quello di marte, si rivela essere la sua carta vincente.
La parte scientifica del libro è molto accurata, l'autore si è documentato molto bene su materiali, tempi di trasferte, il meteo di marte, l'assenza di pressione e il funzionamento di determinati oggetti. Tutti questi elementi sparsi nel testo con maestria donano autenticità all'opera. I pericoli che Mark Watney corre, sono reali, palpabili e le soluzioni ai problemi che trova, non sono mai prive di fondamenta o campate per aria. Niente deus ex machina insomma, solo la voglia di legare anche la più piccola escursione fantasiosa ad una tesi scientifica, il tutto ovviamente senza mai perdere di vista quanto possa essere divertente anche la giornata più nera.
Premesso che è la prima volta che leggo una tragicommedia fantascientifica, ma, ragazzi, finora questa è stata di gran lunga la mia tragicommedia fantascientifica preferita.
Ovviamente consigliato ai lettori di fantascienza, ma non solo. Questo libro infatti va benissimo anche per i non amanti di genere, essendo un puro svago, divertente e inaspettatamente leggero com'è.
Non per niente è stato selezionato come libro dell'anno da Goodreads e trasposto in film (peraltro candidato all'oscar) nemmeno un anno dopo.
Non mi resta che augurarvi buon divertimento!
Voto 8,5/10
Letto "L'Ipotesi del Male" di Donato Carrisi.
Un libro che più lo leggi e più ti attira a sé.
Se vi piacciono le storie con quel tocco che serve ogni tanto di mistero, allora questo libro è adatto a voi.
Consigliato a chi legge raccongi thriller o polizieschi, ma anche a qualsiasi altro lettore.
Voto 9/10.
Vorrei segnalare Antonio Manzini con le indagini del vicequestore della polizia Rocco Schiavone.
La prima indagine della serie è La Pista Nera edito dalla Sellerio nella collana “La Memoria”.
Il vicequestore Rocco Schiavone è stato da poco trasferito da Roma ad Aosta città che detesta al punto tale che, anche in pieno inverno tra le nevi e il freddo, tiene ai piedi le Clarks e il Loden.
Il suo è stato un trasferimento punitivo. È un poliziotto corrotto, con amici d’infanzia poco raccomandabili, ladri e spacciatori, ama la bella vita e le belle donne.
La mattina sul lavoro l’inizia col farsi uno spinello, le incombenze lavorative le considera seccature e le classifica in “ rotture di cog***ni”. Un caso da risolvere è "una rottura di cog***ni di decimo grado". Però ha talento.
L’ho trovato un libro piacevole e gradevole e ho continuato tutta la serie.
Ad alcune di noi femminucce potrebbe non piacere per il suo maschilismo e da come tratta le donne. Io non ho fatto a caso, sono un’anticonformista, è cosa quotidiana essere trattate come esseri inferiori da omuncoli con il cervello dove c'è la patta dei pantaloni. E poi anche Martin nei suoi libri a volte non tratta molto bene le sue donne.
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata. (William Shakespeare).
La seconda indagine della serie è La costola di Adamo sempre edito dalla Sellerio nella collana “La Memoria”.
In questo secondo caso Rocco Schiavone si imbatte in un caso di suicidio. Rocco non crede nel suicidio e inizia a indagare.
In questo racconto si tocca un argomento, purtroppo, attuale (non aggiungo altro per non rovinarvi la festa). Ci si approfondisce anche sul rapporto uomo – donna e la solidarietà femminile.
L'ho trovato interessante e questo personaggio mi piace, lo trovo vero e fuori dagli schemi dei falsi buonismi degli eroi.
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata. (William Shakespeare).
La terza indagine è Non è stagione sempre edito dalla Sellerio nella collana “La Memoria”.
Rocco Schiavone non regge più tutto quel freddo e per di più è lontano dai suoi amici.
È il mese di maggio ad Aosta, il nostro vicequestore sempre con il Loden e le Clarks è ormai arrivato al quattordicesimo paio, comprate per sostituire quelle sfasciate dall'acqua e dalla neve. Nevica e così l'umore di Schiavone è ancora più tetro. Poi c'è la storia di passione per due donne. Insomma la sua vita privata è indaffarata. A complicargli la vita arriva “l’ennesima rottura di cog***ni di decimo grado”.
La famiglia Berguet, ricca borghesia del posto, ha un segreto e il vicequestore Schiavone lo intuisce per caso. È scomparsa Chiara Berguet, la loro unica figlia, ma non ne hanno sporto denuncia. Come mai? Cosa nascondono?
Contemporaneamente due uomini con un furgone rubato si vanno a schiantare contro un albero. Si scoprirà in seguito che fra le due storie ci sono delle connessioni molto forti.
Ma non c’è solo questo. C’è un’azione parallela che affianca la storia principale. È il passato di Rocco che bussa ancora una volta alla sua porta.
Non spaventatevi se al finale vi sia qualcosa di sospeso, vi porterà al prossimo libro, cosa che voi potete leggere subito e non dovete aspettare come ho fatto io. (Noi amanti di Martin, comunque, riusciamo a sopportare egregiamente).
Come già detto precedentemente i romanzi si migliorano di volta in volta, questo l'ho trovato migliore degli altri due e così sarà per quello che seguirà.
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata. (William Shakespeare).