Pompei di Robert Harris
Io e questo libro abbiamo una relazione quasi decennale. Passatomi da mia sorella tanto tanto tempo fa, è rimasto sullo scaffale della libreria inosservato (anche per via della critica negativa da parte di mia sorella). Poi, durante il trasloco di due anni fa, mi sono reso conto che era sparito, e quando ho visto la stessa edizione in una bancarella di libri usati, l'ho ricomprato. Infine, dopo altri due anni di scaffale, l'ho preso in mano e ho deciso di leggerlo.
79 d. c. 20 ore all'eruzione del Vesuvio, l'architetto Marco Attilio, riceve l'incarico di supervisione dell'Acqua Augusta, il grande acquedotto che rifornisce tutto il Golfo di Napoli. Per un' interruzione dell'erogazione dell'acqua il nostro partirà per una spedizione di manutenzione che lo porterà a conoscere il generale Plinio, erudito e studioso di fenomeni naturali. Attraverso i suoi occhi vedremo luci e ombre della città di Pompei nell'apice della sua gloria. Numerosi sono gli ostacoli che si frappongono tra Marco Attilio e la riparazione dell'Acqua Augusta, e tra corruzione, liberti rampanti, e operai riluttanti, trova il tempo di innamorarsi dell'intraprendente Corelia.
Tutto cambia all'inizio della devastante eruzione, è il panico, tutti tentano di salvare la pelle, e Marco Attilio cercherà di conservare una mente lucida per mettere in salvo la sua bella.
Con una buona accuratezza storica e geologica Robert Harris ci riporta nell'antica Roma, evocando personaggi realmente esistiti, come Plinio il vecchio, e ci fa rivivere l'imponente e terrorizzante evento naturale che cancellò uno dei più esclusivi luoghi di villeggiatura dell'epoca.
Testo scorrevole e avvincente (il romanzo di per sé è relavitamente corto, ca. 300 pagine), tuttavia ricco di dettagli e informazioni.
Consigliato a tutti gli interessati di letture storiche e/o di disastri naturali.
Voto 7,5/10
The Armageddon Rag di George RR Martin
In The Armageddon Rag, il giornalista Sandy Blair riceve l'incarico di scrivere un pezzo sulla misteriosa morte del manager di una delle band, che hanno fatto la storia del Rock, i Nazgul. Nel corso delle sue indagini Sandy Blair riscopre vecchie amicizie e nuove passioni, ma soprattutto diventa testimone del tentativo di riunione dei Nazgul, che forze oscure tentano di imporre per cambiare il destino del mondo..
Dopo aver pubblicato un romanzo di fantascienza - La luce morente - (due, se si conta anche Il pianeta dei venti) e uno horror - Fevre Dream, Martin ci prova con un mystery dai forti elementi autobiografici. Tentativo andato in porto solo parzialmente, infatti dopo il flop di vendite, George Martin si deve reinventare come sceneggiatore di Hollywood.
Per conto di chi scrive The Armageddon Rag è il romanzo più fiacco della brillante bibliografia martiniana. Personaggi e ambientazioni sono caratterizzati bene, ma sembra che George Martin non riesca a entrare nello spirito di quello che scrive. Da lui siamo abituati a vedere libri ricchi di dettagli, in cui viene analizzato tutto il possibile per renderli più autentici, più veri, mentre in questo i tentativi di aggiungere maggiori dettagli risultano goffi, impacciati. Come se lo zione avesse delle difficoltà a relazionarsi con quanto scrive. Lo si nota specialmente durante le esibizioni live dei Nazgul. Gli assoli di chitarra sono sempre "velocissimi", e gli assoli di batteria sono "roboanti". Insomma manca il vocabolario o la voglia di perdersi in descrizioni e tecnicismi. Poi continua a nominare il potere della musica, ma non riesce a trasmettere davvero una passione per essa, insomma, manca il livello di pathos a cui George Martin ci ha abituati. Forse viziato dai precedenti successi aveva pensato che i suoi personaggi bastassero a tenere in piedi la baracca, ma non è stato così.
Comunque stiamo sempre parlando di George RR Martin. Il libro è ricco di colpi di scena, ed ha un unico punto in cui ho faticato a proseguire è
dopo il fallimento delle indagini, quando ha intervistato tutta la band, trovato tutti i suoi vecchi amici e torna a casa con la coda tra le gambe. Dopo sembra iniziare un altro libro con una trama diversa.
. Inoltre il periodo americano fine anni 60 e il movimento dei Hippie personalmente mi interessa a prescindere, storicamente e politicamente parlando. In generale questo è un libro che per i temi trattati, e soprattutto per l'ambientazione non può non interessare un amante della musica. Ci sono tante citazioni e rimandi alle canzoni di quegli anni, Jefferson Airplane, Simon & Garfunkel, i grandissimi Grateful Dead, Hendrix, The Who, The Doors, non manca nessuno. Il periodo storico, piaccia o non piaccia, di pathos ne ha da vendere, ma bisogna anche saperlo trasporre su carta e in questo, credo che George Martin sia riuscito solo parzialmente.
Consigliato per tutti gli amanti della musica e di quel periodo storico. Per gli appassionati di mistery potrebbe essere un libro interessante e diverso, anche se non un capolavoro. Per i fan di George Martininvece, si cimentino prima ai capolavori La luce morente, Il pianeta dei venti e Fevre Dream (le Cronache le do per scontate), prima di passare a questo Armageddon Rag.
Voto 7/10
Lord of Chaos - The Wheel of Time nr. 6 - Robert Jordan
(L'ho letto in inglese, non ho idea di come i nomi di personaggi, luoghi e titoli siano stati tradotti in italiano, per cui userò i termini della lingua originale.)
Si stabilizzano un poco le vicende della ruota del tempo. Rand si ritrova a giostrare parecchi interessi, da una parte deve tenere d'occhio Sammael attraverso Mat, dall'altra si deve confrontare con le due ambasciate di Aes Sedai, mandare avanti le sue scuole, relazionarsi con i nobili delle sue due sedi e gestire il suo esercito Aiel. Immerso in tutti questi impegni non si accorge di una trappola.
Egwene viene rilasciata dall'apprendistato delle Wise Ones e richiamata con urgenza dalle Aes Sedai. Un ruolo molto importante la aspetta.
Elayne e Nynaeve vengono mandate in missione, devono trovare un ter'angreal con cui è possibile contrastare il controllo del clima attuato dal Sommo Signore.
Chi come me arriva al sesto libro della ruota del tempo, si trova ormai a suo agio, con i ritmi (lenti) e l'intensità della trama, quel flavour di fantasy anni 80/90 e i personaggi estremamente bigotti proposti da Jordan. Come al solito l'ambientazione è estremamente ampia, leggere Jordan ti da sempre il senso di essere piccolo e insignificante, ma almeno per una volta gli intrecci non aumentano e si continua sulle basi gettate dal precedente The Fires of Heaven. Questa stabilizzazione toglie un po' della sorprendente grinta con cui l'ultimo romnazo aveva colpito, ma il 6 resta una lettura piacevole. Notevole comunque il colpo di scena finale. Peccato che
Rand non si arrabbi davvero, io dopo quello che ha passat, avrei preferito vederlo erigere un altro Dragonmount, altro che lasciarsi scappare le Aes Sedai della Tower..
Piccola nota, avere intermezzato il prequel New Spring tra il 5 e il 6 è stata cosa buona e giusta. Si capiscono molto meglio alcuni meccanismi delle Aes Sedai, e consiglio a chi si sia imbarcato in questa monumentale saga di fare lo stesso.
Insomma, lettura piacevole, anche se non eccezionale, il naturale proseguimento dell'ultimo libro. Secondo me chi arriva a The Shadow Rising (libro nr. 4) non farà difficoltà a leggere i seguenti due libri. Questo libro non è fatto per essere letto come libro singolo, come forse i primi romanzi della serie.
Voto 7/10
Grande Timett! Continua con la Ruota!
Gil Galad - Stella di radianza
Ho appena finito di leggere la spada del destino secondo prologo delle avventure dello strigo geralt di rivia davvero un buon libro, anche sono racconti sono scritti molto bene..le.pagine si susseguono senza annoiare ma con la bella sensazione di leggere la prossima storia..ora attendo di poter cominciare la saga vera e propria.
Si sta facendo un gran parlare della "Trilogia dell'Area X" di Jeff Vandermeer....qualcuno ha iniziato a leggerla? Merita davvero tutta l'attenzione mediatica che le stanno dedicando le riviste di settore?
Il Viaggio di Tuf di George R.R. Martin
Si tratta di una collezione di novelle e racconti brevi ambientate nello stesso universo (che poi è quello fantascientifico di Martin, in cui sono ambientati la maggior parte dei racconti e il romanzo La luce morente) e sono legati da un filo conduttore: il protagonista.
Risponde al nome di Tuf, è un omone gigantesco, vegetariano convinto, amante dei gatti ed eccentrico per natura. Di professione mercante di soprammobili (la sua nave è denominata Cornucopia di eccellenti merci a basso prezzo ), durante un viaggio di affari scopre una immensa astronave umana, abbandonata durante la guerra doppia contro H'rangan e Fyndii. La nave ha potentissimi poteri biologici, in grado di modificare gli ecosistemi di interi pianeti. E con lei, o per lei che Tuf si trasforma in un geniere ecologico, pronto a salvaguardare l'equilibrio naturale della galassia.
Il libro in se, anche se non uno dei memorabili di George Martin, può anche piacere. Il mio problema è che ho trovato antipatico il protagonista. Non caratterizzato male, eh, anzi, è caratterizzato tanto bene che non sono riuscito a digerirlo. L'ho trovato uno sgradevole eccentrico e solitario all'inizio dei libri. Durante la sua evoluzione successiva diventa irritante e presuntuoso, e mi ha proprio infastidito. Per me è stata comunque una esperienza nuova, leggere un libro di cui trovo fastidioso il protagonista.
Inoltre, sebbene i concetti de Il viaggio di Tuf potevano essere attuali negli anni 80 (specialmente per quanto riguarda l' "andate e riproducetevi"), gli approcci ambientalistici oggi sono decisamente cambiati, la mutazione genetica viene presa con le pinze, la salvaguardia degli ecosistemi è cambiata (decidendo spesso di non intervenire, per esempio), e immagino che un ragazzo nato dopo il 2000, leggendo questo libro si ritroverà a porsi parecchi WTF.
Come scrittura siamo sempre su livelli eccellenti, dopotutto si sta parlando di George Martin, anche se in crisi dopo il mezzo flop del suo romanzo Armageddon Rag, e con la testa già nei suoi impegni televisivi/cinematografici. In Tuf Voyaging (titolo originale) si possono riconoscere addirittura alcuni tratti autobiografici, come l'amore di George per i gatti.
Concludendo, un libro che consiglierei comunque a tutti fan di George Martin, anche solo per lo stile di scrittura. Gli amanti della fantascienza li dirotterei prima su altri romanzi, per esempio il già citato La luce morente (se non lo hanno ancora letto). Forse è un libro che potrebbe essere indicato per i nostalgici degli anni 80. Altre categorie di persone a cui possa piacere, adesso non mi vengono in mente.
Voto 6/10
Terminata ieri la lettura de "L'Inverno del Mondo", secondo romanzo della trilogia Century di Ken Follett.
Il romanzo mi è piaciuto, sebbene sbrigativo in certe fasi; c'è da dire che gli eventi sono tantissimi da racchiudere in meno di 1000pagine, quindi posso capire che non sia semplice soffermarsi sulle reazioni ai singoli eventi. L'atmosfera della WWII è "meravigliosa" e ci sono diversi personaggi che ho trovato molto interessanti e con cui ho empatizzato, Carla e Lloyd per primi. Particolare la scelta di un POV nazista, ma devo dire azzeccata.
Altra nota: ho realizzato che in questo secondo romanzo ci si sofferma molto di più sulle storie d'amore dei personaggi, in maniera maggiore rispetto al primo.
Ora tocca all'ultima parte della trilogia, anche se penso farò una pausa e mi dedicherò a qualcos'altro..penso terminerò il romanzo di Manfredi su Ulisse: "Il mio nome è nessuno".
Insomma, consigliato sia agli appassionati della seconda guerra mondiale, che a quelli di trame ed incroci, ma anche a chi ha voglia di una lettura piacevole (sebbene non tuti gli eventi siano propriamente piacevoli, diciamo..).
Voto: 7
P.s. consiglio lettura in inglese per chi è in grado. La mia ragazza l'ha letto in inglese e spiando ho notato che è scritto molto meglio. Ma ahimè, ormai avevo iniziato in italiano..
Letto da poco Testament of Youth (in italiano Generazione perduta) , la biografia di Vera Brittain.
Circa 600 pagine scorrevolissime in cui possiamo osservare gli effetti che la guerra ha avuto su questa donna, sui suoi conoscenti e suo suo paese, tra forti idealismi e pensieri egoistici.
Ha avuto un grande impatto su di me e, tra le cose, mostra un bellissimo rapporto tra fratello e sorella.
Commovente e attuale.
Appena finito di leggere l'ultimo cavaliere di Stephen King.
Be inizio col dire che ho sempre voluto leggere qualcosa di suo ma per un motivo o un altro non mi sono mai deciso... per iniziare avrei voluto scegliere It o Shining insomma i lavori più celebrati, ma alcuni amici ogni volta che si parlava dell' argomento nominavano sempre con venerazione la saga della Torre Nera.
Non mi decidevo comunque a leggere qualcosa di King finche un giorno, uno degli amici di cui parlavo mi portò questo libro intimandomi quasi prepotentemente di leggerlo.
Be dopo periodi di attesa voluti e non l'ho iniziato e divorato in un paio di giorni, si insomma King mi ha preso non poco!
La storia è misteriosa fino alla fine, affascinante, introspettiva ed al tempo stesso fantastica... in grado persino di far riflettere sui grandi misteri della vita e dell'universo per quanto questo possa sembrare assurdo.
È un libro che vorresti tutti leggessero per la sua bellezza (stilistica e di comtenuti), ma che allo stesso tempo vorresti custodire solo per te come un piccolo tesoro segreto di conoscenze arcane che nessun altro dovrebbe conoscere.
Insomma avrete capito che mi è piaciuto non poco, e che se anche il prossimo fosse su questi livelli King si ritaglierebbe un posto inamovibile di fianco a McCarthy l'unico altro autore che mi ha suscitato certe sensazioni ed emozioni tanto profonde che viene difficile cercare di spiegarle a chi non lo ha mai letto.
Concordo con tutto quello che hai detto, ho letto da poco la saga e me ne sono innamorata Se può servirti un altro parere, il primo è stato il libro che mi ha preso di meno (ho trovato lo stile un po' troppo scarno), ma dal secondo in poi non sono più riuscita a staccarmi... Quindi buona lettura!
Se poi vuoi leggere altro di King e cerchi qualche spunto c'è un topic apposito dedicato a lui :)
sicuramente andrò avanti con la torre nera! e una volta finito mi butteró su qualcos altro di suo
Sono davvero contento di sentire questi elogi alla saga della Torre Nera: tra una settimana e mezzo parto per le ferie e, a quasi un anno di distanza dall'ultimo, voglio a tutti i costi portarmi dietro un romanzo. La mia scelta era ricaduta sulla Torre Nera, e ora sono felice di avere conferme sulla bontá della scelta.
La fisica reale: teoria dei fotoni e degli elettroni
http://www.antoninociancitto.it/libri-editi.htm
Mi rendo conto che questo è un libro un pò anomalo in questa discussione in quanto trattasi di un libro di carattere scientifico e per di più abbastanza specialistico, ma chi ha un pò di dimestichezza con la Fisica può apprezzarlo. Decido di parlarne perché trovo che sia scandaloso che quasi nessuno addetto o appassionato di materie scientifiche lo conosce.
In sintesi: l'autore parte dai problemi e dai paradossi della Meccanica Quantistica (entanglement, energia del vuoto, onda - corpuscolo ecc.) per elaborare una teoria fisica alternativa la cui ipotesi di base è il semifotone, una particella microscopica che starebbe alla base di tutta la materia. Viene perciò abbracciata l'ipotesi newtoniana della luce come fascio di particelle e a partire da questo l'autore elabora un modello matematico che permette di spiegare in modo non molto complicato alcuni dei risultati della Meccanica Quantistica, quali:
- Gli spettri di emissione dell'idrogeno;
- Il magnetone di Bohr;
- L'interferenza;
- Le dimensioni di protone, elettrone e neutrone;
- La precessione di Larmor;
- Effetto Hall quantistico e superconduttività;
- Il principio di indeterminazione di Heisenberg che però qui ha un significato molto meno esoterico;
- L'origine dell'attrazione gravitazionale: l'autore riesce a dimostrare che l'attrazione gravitazionale tra le particelle segue la legge di Newton. Questo risultato lo spinge a ipotizzare che la gravità sia una forza di tipo elettromagnetica, contrariamente a quanto afferma la Relatività Generale che la interpreta come curvatura dello spazio-tempo:
- Altro ancora.
In appendice inoltre l'autore riserva anche due "stoccate" alla Relatività, in quanto arriva a dimostrare due risultati;
- Il redshift gravitazionale, dimostrato nell'ambito della Relatività Generale, viene qui spiegato come semplice risultato della corpuscolarità della luce;
- Il moto del perielio di Mercurio viene spiegato supponendo la presenza di un mascon sulla superficie solare (un mascon è una zona a maggior densità). Il risultato è concorde a quanto misurato sperimentalmente,
Insomma, se siete appassionati di Fisica Moderna, non potete non comprarlo.
ho da poco finito di leggere la saga degli albi di marcus heizt(mi pare si scriva così) saga composti da due libri che fa da "prologo" alla saga maggiore che sarebbe quella sui nani,
i libri sono incentrati sulla figura degli albi in questo caso i protagonisti sono due: sinthoras e calphalon che si troveranno a viaggiare insieme nel primo libro alla ricerca di un demone (chi ha letto i libri capirà)
mentre il secondo parla della loro avanzata nella terra nascosta,che tra l'altro l'inizio è il prologo delle cinque stirpi.
i libri sono molto belli.se vi è piaciuta la saga dei nani vi piaceranno molto gli albi.
se invece vi avvicinate per la prima volta a questi libri li consiglio per avere un fantasy leggermente diverso dal solito che sta dalla parte dei" cattivi",scritti bene e che non annoiano.
voto: 8