Più che "non farlo che altrimenti ti dò uno schiaffo" a me sembra un "non farlo che altrimenti ti dai uno schiaffo" e indirettamente lo dà anche a tutti gli altri nel momento in cui necessita di cure, perchè cure evitabili eppur pagate da tutti.
Nonostante tutti i pareri discordanti che leggo,credo che su una cosa in parecchi siamo daccordo,cioè che la situazione attuale in Italia non va per niente bene,allora qualcosa si dovrà pur fare se la nostra legislazione attuale così non funziona...
i tossicodipendenti esistono ed esisteranno sempre in tutto il mondo,questa è una realtà dovuta al fatto che non siamo tutti uguali e non tutti reagiamo allo stesso modo alle situazione che la vita ci pone davanti,e qualcuno purtroppo sceglie strade autolesionistiche,come quella della droga..
ma vi ricordo che qui si sta parlando di cannabis,non di eroina o cocaina,o crack o quant'altro!!!
gli effetti ci sono comunque ma non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli delle altre droghe da me sopra citate...
sul fatto che la tossicodipendenza(da eroina soprattutto) sia un male atroce sia per la persona che ne fa uso che per coloro che gli stanno vicino(purtroppo un mio stretto parente è da 20 anni in una situazione di tossicodipendenza che lo ha portato a fare davvero di tutto,quindi capisco bene cosa significhi stare vicino ad un drogato...anche se poi ne ho conosciuto altri,anche donne che pur essendo eroinomani lavoravano regolarmente senza spaccare le balle a nessuno e non rubavano nè minacciavano la famiglia per avere soldi,nel caso del mio parente c'è da dire che è una persona malvagia di suo,la droga ha forse un pò accentuato questo lato del suo carattere!!!)ma ciò non può nemmeno lontanamente essere paragonato al farsi le canne!
per favore teniamo le due cose ben separate,altrimenti non capisco proprio su cosa stiamo discutendo...
per Aggo:
scusami ma continuo a nn essere d'accordo: io nn dico che bisogna fregarsene di tutto, dico che bisogna essere liberi di scegliere se fregarsene o meno...è una differenza importante. Sicuramente a nn prestare attenzione al proprio prossimo se ne esce impoveriti, ma questa è una mia opinione che nn mi sembra giusto imporre agli altri.
Sulle anoressiche: è una malattia, nn una scelta, o comunque è il frutto di scelte che seppur sbagliate ognuno ha il diritto di fare. e poi un conto è rispettare un conto è tutelare...infine nn so se si possa definire la dipendenza una malattia, ma se le droghe leggere (che per altro tutta questa dipendenza nn danno) vanno vietate perchè portano alla dipendenza, beh vi sono molte altre sostanze che portano alla dipendenza e che restano legali...non mi sembra giusto...
infine: sul tossico e l'overdose (caso cmq raro per la cannabis) nn penso che i due casi siano equiparabili: ognuno ha diritto a sbagliare( e pagarne le conseguenze se sbaglia) ma tutti hanno diritto anche a una seconda possibilita, imho.
Come ho già detto parecchi post fa, esiste una differenza sostanziale fra dipendenza da cannabis e dipendenza da alcol o sigarette (che conunque fosse per me toglierei).
Per quanto riguarda l'alcol la sua assunzione moderata o anche relativamente sostenuta e continuativa non dà assuefazione (che badate è molto diverso da dipendenza) perchè è una molecola esogena (tutta la spiegazione qualche post fa). Chi beve un bicchiere di vino ai pasti non è predisposto nè ad aumentare la dose nè ad usare alcolici più potenti, ed è benissimo in grado di smettere. La dipendenza insorge solo a dosi massive in seguito ad un condizionamento psichico che di per sè non dipende dall'azione di un quanto di sostanza moltiplicata per il numero dei quanti.
La cannabis dà assuefazione, il che comporta un adattamento cui consegue uno stimolo ad aumentare la dose o a cercare sostanze più pesanti per ottenere lo stesso effetto (vedi sempre qualche post fa per il meccanismo). La cannabis quindi permette di rendere una persona predisposta all'uso di sostanze come l'eroina, ed è per tutti i tossici credo la prima droga. Non credo che sia mai esistito qualcuno che abbia fatto uso di eroina come prima droga.
Questo è ancor più possibile su chi ha problemi personali, in quanto l'uso di oppioidi comporta un transitorio miglioramente dell'umore cui segue, in proporzione alla cronicità dell'assunzione, un decadimento dell'umore che non deriva solo dalla cessazione dell'effetto, ma dalla riduzione della secrezione di sostanze endogene mimate e dall'aumento dei recettori per esse, che si traduce in una riduzione di quella funzione fisiologica.
Quindi chi è triste è si fa continuamente canne perchè così sta bene, quando sarà assuefatto a quella dose per stare bene avrà bisogno di più, di più e sempre di più. Cosa che non accade nell'alcol in quanto non dà assuefazione diretta.
Qui la dipendenza insorge già a dosi basse ma soprattutto ripetute in seguito ad un condizionamento fisiologico che dipende proporzionalmente dall'azione di un quanto di sostanza moltiplicata per il numero dei quanti.
Imho, è interessante la questione del bene assoluto e/o della morale impostra dall'alto.
Essendo questi concetti un po' troppo astratti io proverei a spostare il discorso sull'interesse statale. Mi spiego. L'uomo ha dei diritti e, nello stesso tempo, ha il diritto che essi vengano fatti valere. Questo diritto gli è assicurato dallo Stato, ovviamente. Però qualcosa in cambio deve dare, sel senso di contribuire al progresso della società attraverso il lavoro, innanzitutto. Uno Stato deve produrre e, per fare questo, ha bisogno di persone efficienti. Un tossicodipendente non lo è. Inoltre, procura un danno economico derivante dal suo stato, che necessita - ovviamente - di cure. Questo discorso potrebbe essere parzialmente limitato se noi dicessimo che tutti i tossici devono essere abbandonati a se stessi.
Per quanto riguarda la cannabis, il discorso è parzialmente diverso, in quanto ancora non si conoscono con certezza gli effetti diretti sulla salute. Però se è vero quello che dice Aggo (e dalla sua spiegazione mi pare proprio di si), cioè che la canna è quasi sempre il viatico per droghe più pesanti, allora bisognerebbe valutare molto attentamente la sua legalizzazione.
Se io vado da uno spacciatore, che vende di tutto dalla cannabis all'eroina, sarà decisamene invogliato a farmi passare da una droga all'altra.
Se io vado in farmacia/ospedale/nonsocosa che vende erba e basta, non penso che il commesso al bancone arriverà mai a propormi dell'eroina.
Il discorso sull'impatto economico di un tossicodipendente è molto delicato, e comprende altre voci oltre a quella sanitaria: lo spaccio è criminalità, quindi ci sono le spese di sicurezza; ci sono i proventi della vendita delle sostanze stupefacenti; e molti altri fattori.
Sugli effetti della droga: il taglio è completamente ininfluente? A me non sembra proprio. Sarebbe meglio per la salute del cittadino se lo Stato ne avesse il controllo, mi pare.
Ripeto: il proibizionismo a cosa porta?
E ripeto: nessuno mi pare abbia mai parlato di legalizzazione incontrollata.
Personalmente non ho mai visto campagne di sensibilizzazione antifumo o antialcool. Se portassero una scolaresca in un centro di recupero per alcolizzati, o venissero degli oncologi nelle scuole a fare vera informazione, alla lunga il messaggio inzierebbe a passare.
E dire "siete liberi di ridurvi così: siete abbastanza grandi per scegliere" a dei ragazzini è il modo migliore per sensibilizzarli e farli crescere.
Da come l'ha spiegata Aggo, il consumatore passa ad una droga più pesante per un'esigenza psica-fisica (creata dall'assuefazione) quindi il problema si proporrebbe lo stesso nel momento in cui la canna non gli basta più....spero di aver capito bene ^_^
Si, è vero che il discorso economico è molto complesso; però il dato più evidente è comunque una perdita di efficienza per lo Stato fino a quando il tossico non sarà in grado di produrre come un lavoratore medio.
E' vero spesso il proibizionismo non porta a nulla; ma imho perchè non veine coadiuvato da campagne di sensibilizzazione adeguate. Si dice: non lo devi fare, punto. Senza mostrare le conseguenze. io, ad esempio, persi ogni interesse per il fumo di sigaretta quando vidi, su una rivista, la differenza tra i polmoni di un fumatore e quelli di un non fumatore ^_^
Però, da un altra parte, c'è anche il fattore caratteriale che è diverso in ognuno di noi. Cambia il grado di maturità è ciò che può essere scontato ad un diciottenne può non esserlo per un altro diciottenne.
posso fare una domanda che c'entra poco????
la turco voleva aumentare la quantità di droga che una persona può portare per "usi personali":
questo, a cosa serve????? non è una provocazione, mi sto solo chiedendo cosa si mira ad ottenere con ciò
(forse quella di prima non basta per tutta la durata di una riunione in parlamento ^_^ )
Per l'uso personale la sanzione è amministrativa, se il possesso è a fine di spaccio c'è la galera (se non ricordo male). In pratica dava la libertà di girare con più droga e non andare in galera.
L'ho già detto, sarò bigotto e old-fashoned, io certi valori li giudico imprescindibili per tutti, chiamalo egoismo, chiamala arroganza, chiamalo come vuoi, non mi importa. Chi lascia che qualcuno si droghi liberamente per me è responsabile delle conseguenze.Forse qualcuno non si rende bene conto che l'uomo non è un superuomo, che non può fare tutto da solo, che a volte sbaglia e che a volte ha bisogno che qualcuno gli tiri uno schiaffo, che qualcuno lo ascolti, che qualcuno lo ostacoli nel suo esprimere la sua debolezza in modo autolesivo.
Sinceramente pensare di lasciare che qualcuno si droghi quando gli sta crollando il mondo addosso, non lo considero un atto di rispetto, ma una vigliaccheria compiuta con una freddezza terrificante, ben assonante col menefreghismo che caratterizza la società di oggi. Questo per me è l'egoismo, non quello che mi spinge a provare a savare una persona in difficoltà. Quella per me si chiama umanità.
per me è giusto tutto quello che dici, io non sto discutendo su questo, ma sul fatto hce questo sia il bene assoluto, ti assicuro hce è pieno di gente che non la pensa affatto così e questo lo rende già un po' meno assoluto direi, si potrebbe dire che per quanto riguarda la tua opinione è il bene assoluto ma sarebbe una contraddizone in termini.
quoto Nata dalla Tempesta quando dice che stiamo parlando di cannabis e non di eroina, chi lascia che uno si inietti in vena l'eroina è responsabile di una cosa grave, chi lascia che una persona si fumi una canna è responsabile di cosa esattamente? non ho mai visto effetti così devastanti prodotti dalla cannabis, non credo che ci sia mai stata un overdose di cannabis nella storia e non avevo mai sentito che c'entrasse qualcosa con l'alzheimer (a parte un articolo su Focus, non so quanto credibile, dove ne parlavano come cura preventiva....), che peraltro se non sbaglio è ereditario
indirettamente lo dà anche a tutti gli altri nel momento in cui necessita di cure, perchè cure evitabili eppur pagate da tutti.
appunto, pagate da tutti, anche da lui quindi. seguendo questo ragionamento allora lo stato dovrebbe impedire la vendita di sigarette, impedire la boxe, le macchine inquinanti e controllare severamente la vendita e il consumo di alcool, cibi grassi, zuccheri e quant'altro di ogni singolo cittadino per impedire che se ne abusi causando un danno alla sanità pubblica
Chi beve un bicchiere di vino ai pasti non è predisposto nè ad aumentare la dose nè ad usare alcolici più potenti, ed è benissimo in grado di smettere.
diciamo che facendo un sondaggio tra i consumatori di alcolici, la maggior parte definirebbe queste persone astemie... il problma dell'alcool è che quasi nessuno rispetta le dosi che hai scritto tu e che l'eccesso di alcool, anche se UNA SOLA VOLTA NELLA VITA può causare effetti disastrosi come il coma etilico che porta alla morte
riassumendo:
overdose eroina=morte
overdose alcool=morte
overdose barbiturici=morte
overdose cannabis=???
e ti posso assicurare che la maggior parte dei consumatori di cannabis, non passano a droghe più pesanti, alcuni lo fanno, altri lo fanno solo per brevi periodi, altri non lo fanno mai. E' vero che si tende ad aumentare il consumo, ma quasi tutti i consumatori abituali che conosco studiano e lavorano e conosco anche esempi di persone che fumano da 40 anni, giocano d'azzardo e hanno lavorato per lo stesso tanto di tempo riuscendo a gestirsi benissimo la propria vita senza finire sul lastrico vendere la casa o che altro
Però se è vero quello che dice Aggo (e dalla sua spiegazione mi pare proprio di si), cioè che la canna è quasi sempre il viatico per droghe più pesanti, allora bisognerebbe valutare molto attentamente la sua legalizzazione.
non discuto sulla validità della spiegazione scientifica di aggo, ma la conclusione, dovendo giudicare dalle mie esperienze e da quanto detto qui sopra mi pare totalemte errata
Personalmente non ho mai visto campagne di sensibilizzazione antifumo o antialcool. Se portassero una scolaresca in un centro di recupero per alcolizzati, o venissero degli oncologi nelle scuole a fare vera informazione, alla lunga il messaggio inzierebbe a passare.
quoto, a me non è mai passato per la testa di provare drgohe come l'eroina, proprio perchè abbiamo le strade piene di tossici, gli effetti di un uso prolungato son sotto gli occhi di tutti, effetti che invece non son tanto evidenti con la cannabis, in quanto di molte persone non si arriva neanche a sospettarlo
Per l'uso personale la sanzione è amministrativa, se il possesso è a fine di spaccio c'è la galera (se non ricordo male). In pratica dava la libertà di girare con più droga e non andare in galera.
ho capito....
ma non capisco che utilità possa avere per diminuire l'utilizzo di cannabis (perchè non vedo altri motivi per fare una legge...) :stralol:
Drogon ti rispondo io:nessuna utilità,per il semplice fatto che la proposta fatta dallaTurco non mirava a far diminuire l'uso di cannabis,ma semplicemente a sollevare un pò la soglia di tolleranza nei riguardi di chi fuma per i fatti suoi e non spaccia,in qiùuanto superato quel limite c'è la galera...che mi smbra un pochino troppo per il quantitativo odiernamente concesso ad uso personale,anche perchè si parla di principipùo attivo,non di quantità reale...alla fine uno non ci capisce più nulla..!!!
Posto questo documento trovato su wikipedia che forse potrà chiarire un pochetino quella che è la reale situazione in Olanda in materia di droghe(pesanti o leggere che siano)...a voi dirmi che ne pensate...io ho vissuto l'esperienza Olandese per 6 anni di persona,e posso assicurare che ciò che viene riportato qui corrisponde perfettamente alla realtà...
Nella politica e nella legislazione olandese esiste una distinzione tra le droghe pesanti (come eroina e cocaina) e i derivati della canapa (marijuana, hashish). Si noti che il termine "droghe leggere" (Softdrugs, "droghe morbide") non viene usato nella legislazione olandese, dove si parla genericamente di "sostanza", ma si differenzia tra sostanze di categoria I ("droghe pesanti") e II (tra cui la cannabis). Tale distinzione è basata sui differenti livelli di dipendenza e sul calcolo del rischio per la salute indotto dall'uso delle diverse sostanze.
Questa distinzione è espressa anche nella severità delle pene imposte per vari reati e nella scala di priorità adottata nel campo delle indagini.
Le sostanze stupefacenti sono divise in due categorie o liste dalla Opiumwet (legge sull'oppio):
* I categoria:
sostanze che comportano rischi e danni inaccettabili per la salute quali l'eroina, la cocaina e l'XTC e le anfetamine, anche denominate droghe pesanti (Harddrugs)
* II categoria:
sostanze che causano meno danni alla salute: tra queste anche i prodotti della cannabis (derivati dalla canapa indiana, marijuana e hashish)
Queste le pene massime previste dall'ordinamento giudiziario olandese, le pene variano in base alla gravità del reato commesso.
* Droghe pesanti
* (RECLUSIONE / MULTA)
* 12 anni e/o € 45.000
* 8 anni e/o € 45.000
* 6 anni e/o € 45.000
* 4 anni e/o € 45.000
* 1 anno e/o € 11.250
* Cannabis
* (RECLUSIONE / MULTA)
* 4 anni e/o € 45.000
* 2 anni e/o € 11.250
* 1 mese e/o € 2.250
La vendita di droghe leggere può sempre essere punita; tuttavia, la priorità viene data alla lotta alle droghe pesanti, per cui:
* La quantità venduta è importante. Non viene attivamente indagata la vendita di una quantità massima di 5 grammi per persona per giorno in ciascuno dei coffee-shop autorizzati, mentre la vendita di quantità superiori (spesso legata all’esportazione) viene colpita duramente.
* La vendita di quantità superiori ai 5 grammi, sia essa effettuata in bar, caffè, ristoranti o sulla strada, viene perseguitata attivamente.
La teoria che sta dietro questa pratica è che la vendita di piccole quantità di droghe leggere per uso personale causa minore rischio sociale e personale rispetto all'uso ed alla vendita delle droghe pesanti.
La politica olandese mira a prevenire e contenere i rischi per l’individuo e la collettività associati all’uso di stupefacenti. In questa ottica viene offerto ai tossicodipendenti aiuto per disintossicarsi e per migliorare la propria condizione fisica, psicologica e sociale. Di fatto, la richiesta di assistenza è più frequente se i consumatori di stupefacenti non devono temere di essere perseguiti penalmente o di sporcare la propria fedina penale.
Nei Paesi Bassi il consumo di droga non è comunque un fenomeno né incoraggiato, né accettato: esso viene scoraggiato grazie ad attività d’informazione che si svolgono nelle scuole e a campagne finalizzate a far conoscere i rischi connessi all’uso di sostanze che creano dipendenza.
Nonostante la politica tendenzialmente permissiva riguardo alle droghe leggere, soltanto una piccola parte di consumatori di quest’ultime passa alle droghe pesanti. Nei Paesi Bassi si svolgono regolarmente ricerche sulla diffusione dell’uso di droghe; dall’ultima ricerca è emerso che negli Stati Uniti le persone che fanno uso regolare di cannabis sono più del doppio (in percentuale) di quelle olandesi; la differenza è ancor più marcata quando si considerano le droghe pesanti.
Il possesso di droghe pesanti è un reato; esso tuttavia viene solitamente perseguito specificamente quando la quantità posseduta supera gli 0,5 grammi.
Invece la vendita di droghe pesanti, indipendentemente dalla quantità, è un reato per il quale le indagini ed i processi hanno la massima priorità; esso viene punito con pene severe. Tuttavia lo spaccio 'al minuto', in alcune zone delle maggiori città, viene controllato ma sostanzialmente tollerato sulla base di una politica di riduzione del danno; è la polizia a decidere quando e se è il caso di intervenire.
La "Politica della tolleranza": Regolamenti e Obiettivi
Nonostante la cosiddetta "Politica della tolleranza" (Gedoogbeleid), nei Paesi Bassi, al contrario di quanto spesso si creda all'estero, è vietata la produzione, detenzione, vendita e acquisto di qualsiasi droga (inclusi i derivati della canapa). É però consuetudine il non procedere contro l'acquisto di 5 gr di cannabis nei coffee-shop, contro la detenzione di una piccola quantità di droghe per consumo personale e contro la coltivazione di un numero limitato di piante di canapa, sempre per utilizzo personale. Nei Paesi Bassi, infatti, per ogni tipo di droga sono punibili il commercio, la vendita, la produzione e la detenzione. Solo l'uso di droghe non è punibile.
Di particolare interesse è il “concetto dell'opportunità” presente nel diritto penale dei Paesi Bassi, secondo il quale, per cause che riguardino l'interesse della collettività è possibile desistere dal perseguire un reato. In pratica, quando un comportamento che violi la legge (un reato) non è tale da minare l’ordine pubblico, il Pubblico Ministero può decidere di non perseguirlo. Le direttive su quali reati punire e quali non punire in materia di stupefacenti sono decise in un documento pubblico del Pubblico Ministero.
Secondo la direttiva del PM del 1º gennaio 2001 non si persegue la vendita di cannabis nei coffee-shop in cui siano rispettati i seguenti criteri:
* non è permesso vendere alla stessa persona più di 5 grammi al giorno
* non è permesso vendere droghe pesanti (quindi non è permesso vendere ecstasy)
* non è permesso fare pubblicità alla droga
* non è permesso turbare la quiete e l'ordine del vicinato
* non è permesso vendere ai minorenni (fino a 18 anni) e i minorenni non possono entrare nei coffee-shop.
Ci sono tre obbiettivi principali che vengono realizzati dalla "politica della tolleranza" e la regolamentazione dei coffee-shop. In primo luogo si vuole scoraggiare e possibilmente evitare del tutto il consumo di droghe leggere da parte di minorenni. Oltre a ciò si auspica una riduzione dei problemi di ordine pubblico (sia individuali che sociali) derivanti dal consumo delle droghe leggere. Infine, il divieto più assoluto imposto sulla vendita di droghe pesanti nei coffeshop mira a ridurre il rischio di un possibile passaggio da droghe leggere a droghe pesanti separando e differenziando i due mercati.
La separazione tra droghe leggere e pesanti vuole evitare che i consumatori di droghe leggere entrino a contatto con droghe più pesanti e il circuito criminale in cui queste vengono distribuite. La finalità principale della politica olandese in materia di stupefacenti è far diminuire la domanda e l’offerta di droga (infatti il numero di coffee-shop si è ridotto del 36% tra il 1997 e il 2003, da 1179 a 754) e ridurre i rischi che l’uso di stupefacenti comporta, sia per i consumatori (altrimenti costretti a muoversi in ambienti dominati dalla criminalità) che per la società nel suo complesso.
In questa ottica le droghe leggere richiedono un diverso approccio delle droghe pesanti. In molti paesi non viene formalizzata la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, ma essa è di fatto applicata.
Aspetti legali:
Il possesso di droghe leggere per uso personale non viene considerato reato ma solo infrazione, punibile con una multa. La vendita di droghe leggere nei coffee-shop, pur teoricamente illegale, non viene perseguita se avviene a determinate condizioni decretate dal governo. In aggiunta alle regole indicate sopra, i coffee-shop:
* non possono vendere più di 5 grammi di marijuana per persona al giorno
* non possono vendere alcool e droghe nella stessa transazione
* il "magazzino" non può eccedere i 500 grammi di marijuana
Oltre a questo ci sono ulteriori regole stabilite dai vari comuni a livello locale che possono restringere ad esempio l'ubicazione dei coffee-shop, rimuovendoli dal centro della città o dalla vicinanza di scuole.
Contrariamente a quanto comunemente si crede, le droghe trovate dalla polizia devono essere confiscate per legge, sia che si tratti di droghe pesanti sia che si tratti di droghe leggere, anche se sono piccole quantità destinate all’uso personale. In base alla "legge sull'oppio", infatti, le droghe leggere rimangono illegali, e ne sono ufficialmente proibite la coltivazione e la produzione, vendita o compera, importazione o esportazione, e il possesso.
La "politica della tolleranza" però porta ad una de-criminalizzazione de facto, dove il reato nella pratica non viene mai perseguito nei casi singoli. Quindi il possesso e la vendita autorizzata di quantità inferiori ai 5 grammi vengono di norma consentiti, mentre la produzione o l'acquisto su larga scala vengono attivamente perseguiti.
I risultati del modello Olandese: (IMPORTANTE!!!)
Il numero di decessi collegati all'uso di droghe in Olanda è il più basso in Europa. Il governo Olandese riesce a supportare circa il 90% dei tossicodipendenti con i programmi di disintossicazione. Il risparmio di tempo e denaro connesso alla tolleranza controllata delle droghe leggere ha consentito di concentrarsi effettivamente sulla lotta alle droghe pesanti. La politica della tolleranza non ha portato ad un maggior consumo di droghe leggere: in Olanda il 9.7% dei giovani ragazzi consuma droghe leggere una volta al mese, paragonabile al livello in Italia (10.9%) e Germania (9.9%) ed inferiore a quelli del Regno Unito (15.8%) e Spagna (16.4%). Queste percentuali si ripetono riguardo alle statistiche sulle droghe pesanti: in Olanda ci sono 2,5 tossicodipendenti per ogni mille abitanti, in Belgio 3,0, in Francia circa 3,9, in Spagna 4,9, in Italia 6,4.
La tolleranza ha portato la società ad accettare il fenomeno dello "spinello", così come anche il consumo di alcol è accettato. Per la legislazione olandese ognuno rimane responsabile delle proprie azioni anche sotto influenza di droghe: perciò è responsabile per i reati o danni compiuti. In Olanda si contano circa 28.000 tossicodipendenti, ma oltre 300.000 alcolisti e oltre 650.000 assuntori cronici di sonniferi e calmanti. L'uso di droghe leggere è da considerarsi perciò, in termini di diffusione sociale, un problema minoritario. Portare il consumo di sostanze stupefacenti alla luce del sole, infatti, permette un certo controllo sociale che limita danni e rischi non solo alla società stessa, ma anche ai singoli consumatori, che possono documentarsi preventivamente sui rischi e decidere autonomamente se fare uso di droghe o meno.
FINE!
So che è un pò lungo ma spero che la maggior parte di voi abbiano comunque lo stimolo a leggere ciò che riportato sopra...
Non dico che in Italia lo stesso sistema funzionerebbe,ma di sicuro ci si può ispirare al modello Olandese almeno per quanto riguarda i buoni risultati ottenuti..
sicuramente(e mi ripeto ancora!!!) la situazione italiana odierna non va,allora occore capire quale strada intraprendere per combattere il problema,e visto che i risultati non si sono visti con le leggi attuali,allora non vedo perchè si debba storcere il naso dinanzi ad una politica opposta ma a questo punto molto più efficace..quello che ha fatto il governo olandese è stato di rendersi conto che le cose com'erano non andavano bene,ed hanno intrapreso una via diversa per combattere la tossicodipendenza e la criminalità,e mi pare che almeno in larga parte l'obiettivo sia stato raggiunto!
ciao a tutti!!! :stralol: :stralol: :stralol:
Il professor David Hutt, dell'Univeristà di Bristol, pubblica uno studio sulla famosa rivista Lancet in cui si classifica per pericolosità fisica e sociale le sostanze:
1) eroina
2) cocaina
3) barbiturici
4) metadone
5) alcol
6) ketamina
7) benzodiazepine
8) anfetamine
9) tabacco
10) Buprenorfine
11) Cannabis
Qui la tabella completa:
http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Med...p_tabella.shtml
Lesile Iversen, professore di farmacologia a Oxford, definisce quella pubblicata su Lancet «il primo passo per una classificazione delle droghe basata sulle prove» e non solo sul retaggio culturale.
Qui l'articolo compelto:
http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Med...mo_droghe.shtml
quanto alla dipendenza, anche se sinceramente nn posso portare motivazioni scientifiche al mio discorso,per la mia esperienza, che sinceramente nn definirei neanche troppo ristretta, nn ho conosciuto nessuno che abbia sviluppato una forte dipendenza dalla cannabis, anzi conosco persone che da consumatori forti hanno smesso totalmente per libera scelta.prometto cmq che mi informerò meglio con alcuni amici laureati in chimica e tecnologia farmaceutica che di certo ne sanno più di me. purtroppo dovrò aspettare pasqua per farlo...
sul passaggio alle droghe pesanti...beh penso che dipenda molto più dalle possibilità e dalle "necessità" sociali che da necessità fisiche...
invece per quanto riguarda la legislazione olandese quanto postato mi sembra un'ottima dimostrazione di quanto valido sia un modello del genere sia a livello pratico che economico che infine legale (le leggi sono per loro natura rigide, nn seguono l'evoluzione sociale. il modello olandese permette di superare in una cera misura questo limite che sinceramente a me sembra piuttosto pesante).
Infine sulle classifiche sulla pericolosità: mi sembrano un ottimo punto di partenza. e con questo nn voglio dire che la cannabis nn faccia male: ma quasi tutto fa male, soprattutto se usato nel modo sbagliato; molto meglio una regolamentazione che permetta di limitare i danni mediante un uso più razionale.
quello che secondo me dovrebbe diventare l'interrogativo principale è: perchè si fa sempre un maggiore uso di cannabis? sinceramente mi sembra molto più preoccupante che in molti sentano la necessità di farsi una canna che i soldi che il servizio sanitario deve uscire per curarli.
per chiudere: nn sono d'accordo nel dire che uno stato deve produrre; lo stato nn è un'entità a se stante, nn è un'azienda. Lo stato SONO i cittadini, e lo stato deve occuparsi del bene dei cittadini. quale sia questo bene sono i cittadini stessi a stabilirlo.