ecco qua qualcosa di interessante...
:D :stralol: :stralol: :mellow: ahauhauahauh
ecco per i più appassionati
Zpinosa questionen, zpionosa ja.
Conosco persone (poche) che fanno uso di cannabis in modo assolutamente responsabile, autoregolandosi e riuscendo a non essere dipendenti. Ne conosco altre invece totalmente assuefatte, dipendenti, e che sono finite per passare a cose più pesanti.
Fosse per me proibirei le sigarette. Non hanno alcun effetto benefico e portano solo danni. Tuttavia non trovo del tutto corretto paragonare il fumo all'alcool. Se è vero che i danni possono farli entrambi, non è esatto che entrambi diano la stessa dipendenza.
Provo a precisare cosa sia veramente la dipendenza causata dall'assunzione.
Tutte le nostre funzioni fisiologiche sono mediate da sostanze segnale, siano queste ormoni o neurotrasmettitori o altro. Queste sostanze segnale si legano a specifici bersagli, i recettori, distribuiti più o meno diffusamente sui vari tipi di tessuto interessati a ricevere quel segnale per svolgere la funzione che essi mediano. Alcuni recettori si trovano su gran parte delle cellule, altri su alcuni tipi esclusivi. Ad esempio l'ormone di rilascio della tiroxina (TRH) trova i suoi recettori sulla tiroide, vi si lega e stimola la produzione di ormone tiroideo, l'ormone della crescita (GH o somatotropo) lega recettori situati su più tessuti, mediando l'accrescimento osseo, muscolare, etc...
Di solito il livello di questi ormoni è mantenuto su di un livello basale, che può essere aumentato o diminuito a seconda delle necessità. La concentrazione di TRH in circolo può aumentare o diminuire a seconda dell'esigenza dell'organismo di avere più o meno ormone tiroideo. Per fare ciò il livello di sostanza in circolo viene mantenuta ad un livello tale da legare una certa % di recettori, mettiamo il 50%. Aumentando la concentrazione di TRH in circolo questo legherà il 60, 70, 80% di recettori, viceversa diminuendola. Quando i recettori sono completamente o quasi occupati l'organismo non può aumentare ulteriormente la risposta a quella sostanza in quanto si ha saturazione dei recettori.
E' quindi opportuno che l'organismo mantenga il rapporto sostanza/recettori ad un certo valore intermedio in modo da poter sempre modulare la risposta. Ne consegue che se per un periodo prolungato una data sostanza rimane a concentrazioni elevate essa stessa è in grado di indurre un aumento del numero di recettori a cui essa si lega o di ridurlo se diminuisce (up e down regulation). In questo modo il rapporto sostanza/recettori è mantenuto ad un dato livello. Un trattamento che mantenga elevata la concentrazione di una data sostanza provocherà inizialmente un aumento dell'effetto.
Assumiamo che di base si abbia 50 unità di sostanza e 100 recettori, con un 50% di attività. Un trattamento che aggiunga 25 di sostanza porterà il rapporto a 75%, con conseguente aumento di attività. Mantendendo tale somministrazione nel tempo l'organismo si adatterà, producendo piano piano recettori fino a portare il rapporto di nuovo al 50%. L'effetto del farmaco quindi inizierà a calare fino a cessare del tutto. Al nuovo equilibrio avremo 75 di sostanza (50 naturali + 25 farmaco) e 150 recettori, di nuovo 50%.
Sospendendo bruscamente il trattamento avremo di nuovo 50 di sostanza ma su 150 recettori, portando l'attività biologica ad un livello di 33%!!! E' per questo che alcuni farmaci vengono ridotti gradatamente e non sospesi.
Nel periodo necessario perchè si riduca il numero di recettori (down regolation) per riportare il valore al 50%, l'organismo è indotto a cercare nuova sostanza per tornare al 50% subito. Questa è la dipendenza.
Lo stesso modello è applicabile col caffè. Bevendolo di continuo all'inizio si ha l'effetto, dopo questo cala fino a renderci "normali" solo bevendolo. Non assumendo più caffè andiamo sotto e abbiamo mal di testa.
Gli oppioidi sono sostanze endogene normalmente presenti in ognuno di noi, con un ruolo ben preciso, quello di lenire naturalmente il dolore. I livelli di oppioidi aumentano ad esempio nelle situazioni di pericolo, in modo da permettere di agire senza l'impaccio del dolore. Il dolore è un segnale che ci impone di prestare attenzione alla nostra salute, ma in certe situazioni è d'ostacolo. Un soldato ferito in battaglia non sentirà dolore finchè combatte, ma lo avvertirà alla fine della battaglia. Questa soppressione è mediata dagli oppioidi.
Poichè quindi gli oppioidi sono sostanze che rispondono al modello suddetto, una loro regolare assunzione dà dipendenza. Se si smette si scende sotto il set point, e se ne sente necessità. Mettiamo anche qui un valore di 50%. Assumiamo che chi ha disagio, necessiti per il propro benessere il 60%. Un uso prolungato finirà per portare di nuovo il valore a 50%, cui seguirà una necessità di aumentare la dose, e quando non sarà più sufficiente, di cambiare droga.
Lo stesso modello non è applicabile all'alcol, in quanto questo non è una sostanza endogena, non lega nessun recettore. La dipendenza da alcol è molto più psicogena e non è strettamente legata alla presenza della sostanza.
Una persona che non beve per piacere, se obbligata a farlo per un mese, dopo smette tranquillamente, a meno che non cambi gusti. Con gli oppioidi invece la dipendenza è obbligata, perchè oltre che dal piacere, la dipendenza da oppioidi è sostanza dipendente. Ad un paziente sotto morfina non si può interrompere d'improvviso la somministrazione o diverrà dipendente.
Un uso progressivo di droghe sempre più pesanti è conseguenza di entrambe le cose. Sicuramente è psicogena, ma altrettanto sicuramente è altamente facilitata dalla dipendenza sostanza indotta.
Ecco perchè paragonare alcol e fumo sotto il profilo della dipendenza non è proprio esatto. Con questo non voglio certo dire che da un punto di vista socio-pratico l'alcol sia meno pericoloso, ma ci tenevo a far chiarezza su quel punto.
Personalmente vedo un pericolo nella liberalizzazione. Attualmente il discorso è "non si potrebbe ma si fa". In questo vedo un giusto mezzo.
Mi trovo invece completamente in disaccordo con chi dice che bisognerebbe permettere a chi vuole di farsi del male, la civiltà e l'educazione di basano anche sui divieti, per il bene comune.
ok, grazie per le risposte, allora già che ci sono vi pongo un'altra domanda; visto che da quello che ho letto la cannabis ha un effetto meno forte dell'alcool, perchè la prima è illegale e la seconda è permessa? perchè se un ragazzo vuole fumare una canna deve andare a nascondersi nella foresta stregata di Gondor e invece uno che si vuole fare una bevuta può farsela dove vuole senza problemi?
bo? tradizione?
immagina che succederebbe a livello elettorale se un governo eliminasse gli alcoolici dal mercato... perderebbe le elezioni of course... (ecco perchè in un post precedente ho parlato del 'peso elettorale' che potrebbero acquisire i fumatori di cannabis... io credo, da ciò che vedo, che siamo in aumento... ma questa mia ultima considerazione è solo una congettura: potrei aver ragione, ma potrei tranquillamente sbagliare. avere il 'polso' di una metropoli come roma per me, napoli o milano non vuol dire nulla. la maggior parte di voi credo viva in cittadine più o meno grandi in cui la differente dimensione implica uno stile di vita diverso... penso...)
Una persona che non beve per piacere, se obbligata a farlo per un mese, dopo smette tranquillamente, a meno che non cambi gusti. Con gli oppioidi invece la dipendenza è obbligata, perchè oltre che dal piacere, la dipendenza da oppioidi è sostanza dipendente. Ad un paziente sotto morfina non si può interrompere d'improvviso la somministrazione o diverrà dipendente.Un uso progressivo di droghe sempre più pesanti è conseguenza di entrambe le cose. Sicuramente è psicogena, ma altrettanto sicuramente è altamente facilitata dalla dipendenza sostanza indotta.
a dire il vero io sapevo che l'alcool da una dipendenza fisica pesantissima, ne son la prova le innumerevoli associazioni di alcolisti anonimi e anzi so che l'astinenza da alcool può creare crisi addirittura più gravi di quelle da eroina, con tremori, delirio e convulsioni.
Io non ho mai visto una persona ridotta così perchè in astinenza da cannabis
edit: in effetti non capisco perchè parli di oppioidi riferendoti al fumo, nel caso delle canne il thc è un fitocannabinoide,ma non mi pare derivi dall'oppio, gli oppioidi non sono morfina e derivati tra gli altri?
l'astinenza da cannabis non esiste sir arthur... è psicologica... anche più 'tranquilla' delle sigarette.
dopo sei mesi che non fumi una sigaretta, come ne vorresti ancora fumare una, al solo ricordo...
dopo due giorni che non ti fai una canna, neanche ci pensi più
(esperienza personale... sono stato un anno intero senza fumare nulla!!!)
a dire il vero io sapevo che l'alcool da una dipendenza fisica pesantissima, ne son la prova le innumerevoli associazioni di alcolisti anonimi e anzi so che l'astinenza da alcool può creare crisi addirittura più gravi di quelle da eroina, con tremori, delirio e convulsioni.
Io non ho mai visto una persona ridotta così perchè in astinenza da cannabis,
Mi spiego meglio. La differenza non sta negli effetti dell'astinenza, anche se non credo che l'alcol superi addirittura l'eroina, ma su questo non so dire. La differenza sta nella genesi della dipendenza. La dipendenza da alcol è psicogena. La somministrazione prolungatta di alcol di per sè non induce nè lo stimolo ad aumentare la dose nè a mantenerla costante, mentre quella da cannabis sì.
La dipendenza da alcol si sviluppa solo per uso cronico ad alte dosi, mentre quella da cannabis già a basse dosi.
da wikipedia
Effetti
L'alcolismo è una minaccia per la vita e spesso porta alla morte, specialmente come causa di malattie del fegato ed emorragie interne. Ci sono anche altri rischi di morte derivanti dall'assunzione di alcol, come gli incidenti alcol-correlati (sul lavoro, stradali, ecc.) o il suicidio, anche fra i giovani alcoldipendenti.
La dipendenza da alcol è più dura da spezzare e molto più dannosa di molte altre sostanze che provocano dipendenza. I sintomi fisici durante l'astinenza da alcol sembrano essere uguali a quelli sperimentati nella fase di astinenza dall'eroina.
Credo che il problema sia molto più complesso per proclamarsi semplicemente a favore o contro la liberalizzazione delle droghe leggere.
La legalizzazione e il libero consumo di alcool non han portato tutti questi gran benefici economici che trovo elencati in questo thread:anzi, credo che in un prospetto costi/benefici derivati dal libero commercio degli alcolici i primi superino di gran lunga i secondi a livello statale, lo stesso vale per le sigarette. Un fumatore malato costa molto di più di quanto rende alle nostre casse, idem dicasi per l'alcolista.Dal punto di vista economico questo tipo di legalizzazioni han portato ad un salasso statale che tutti noi paghiamo, me compreso che non fumo nè bevo eccessivamente, e il che mi fa girare tremendamente le pialle.Il fatto è che non si può ragionare troppo da individualisti:che ci piaccia o no i danni del libero arbitrio nella società attuale son molti e spesso le persone non son in grado di scegliere ciò che realmente rappresenta l'opzione migliore per loro:pensiamo ad un caso terzo rispetto alla discussione, Wanna Marchi.Mia prima reazione istintiva quando son emersi i fatti relativamente agli "ex clienti":"Azzi loro, son idioti e boccaloni se la son cercata".Non è il modo giusto di vedere le cose:una persona che si rovina economicamente con maghette e tronchetti della felicità rappresenta una sconfitta per la comunità tutta e un danno considerevole anche finanziario, e non credo che qualcuno non condanni almeno eticamente il comportamento di chi sopra le debolezze della gente ci ha mangiato sopra.Disinteressarsi al cittadino è la vera sconfitta dello stato odierno, e non è di certo facendo affidamento sull'aleatorietà del discernimento di una persona che si risolvono le cose.Lo Stato in certi casi fa bene ad intervenire e con mano pesante, e me ne frega poco ricevere l'etichetta di illiberale in certi casi.
D'altro canto è vero che con il proibizionismo fine a se stesso si risolverebbe ben poco:le droghe giustamente come si faceva notare han raggiunto una diffusione capillare anche con i vari divieti, e in generale di falle nel sistema ce ne son tante. Vi è tuttavia una grossa differenza per quanto riguarda consumo di alcolici o sigarette e quello di droghe:le prime son socialmemnte accettate, appartengono al nostro retaggio socio culturale e difficilmente son debellabili nel breve periodo sia con legalizzazioni che con proibizionismi.Le droghe rappresentano ancora qualcosa di esogeno, che divide e non è universalmente accettato a livello di realtà territoriale italiana.
Credo che una distinzione tra droghe leggere e pesanti vada fatta, ma in ottica sempre di disincentivo dell'utilizzo delle stesse specie per i soggetti più sensibili.Per le prime si può anche parlare di liberalizzazione entro certi grossi limiti (che siano veramente leggere, entro certi quantitativi e frequenze,in determinate fasce d'età), le seconde le userei solamente per i malati terminali e per ora è bene che restino vietate.Lyga ha proposot alcuni limiti già plausibili, ovviament eil problema sta nel farli rispettare.E anche qui, si va a toccare la sfera dell'applicazione e della cultura della legalità assai poco diffusa in Italia.Va comunque detto che gli effetti per l'utilizzo continuato delle prime ci sono e vanno oltre il luogo comune del "una canna non ha mai ucciso nessuno".Bisognerebbe come sempre andare ad agire sulla persona e non sulla sostanza in se.
Per l'utilizzo alternativo al fumo della canapa son invece completamente d'accordo con quanto detto da Ashan:è coem se qualcuno si mettesse ad annusare la colla o ad inalar eil butano e si andasse a vietare la commercializzazioen e gli altri usi dello stesos prodotto/risorsa.
da wikipedia
Effetti
L'alcolismo è una minaccia per la vita e spesso porta alla morte, specialmente come causa di malattie del fegato ed emorragie interne. Ci sono anche altri rischi di morte derivanti dall'assunzione di alcol, come gli incidenti alcol-correlati (sul lavoro, stradali, ecc.) o il suicidio, anche fra i giovani alcoldipendenti.
La dipendenza da alcol è più dura da spezzare e molto più dannosa di molte altre sostanze che provocano dipendenza. I sintomi fisici durante l'astinenza da alcol sembrano essere uguali a quelli sperimentati nella fase di astinenza dall'eroina.
Di nuovo, io parlo di genesi, non di effetti.
@aggo si più che altro la citazione era in risposta al tuo dubbio sugli effetti dell'astinenza
sempre da wikipedia gli effetti del thc
ra quelli più frequentemente descritti si possono elencare: una sensazione di benessere, ilarità, maggiore coinvolgimento nelle attività ricreative, alterazione della percezione del tempo e l'incapacità di diventare violenti ( al contrario dell'alcol ). La generale intensificazione delle sensazioni e delle emozioni, può comprendere anche quelle legate a situazioni o pensieri spiacevoli, normalmente tollerabili o addirittura inconsce e può determinare, in questi casi, stati fortemente ansiosi, atteggiamenti e pensieri paranoici, limitatamente alla durata dello stato di intossicazione.
la parte in neretto è quella che personalmente ritengo essere il vero aspetto negativo del consumo di cannabis, un soggetto di per se sospettoso diventa paranoico, uno già paranoico può peggiorare di molto, un soggetto predisposto alla psicosi può svilupparla in maniera più repentina e da qui la correlazione tra malattia mentale e sostanze psicoattive
ho sottolineato per evidenziare il fatto che un soggetto non predistosto alla schizofrenia ad esempio, non può diventarlo neanche fumando 25 canne al giorno
tra l'altro, vi rendo nota la triste storia della Canapa nel canton ticino...
Fine anni '90: la canapa era vietata ma, nei fatti, largamente tollerata, tanto che moltissimi agricoltori e non avevano una piccola piantagione casalinga o in giardino di canapa, e i canapai (che ufficialmente vendevano altri prodotti) proliferavano, grazie a un atteggiamento piuttosto lassista del governo cantonale. Immagino che molti italiani del nord si ricordino dei canapai ticinesi. Una situazione chiaramente intollerabile, mi sembra chiaro.
2002: alcuni cambiamenti in governo portano alla nomina di un nuovo funzionario, tale Perugini. Il tizio in questione decide di punto in bianco di cambiare le cose. E passa l'estate a devastare la coltura della canapa: controlli, sequestri, multe, chiusure di canapai, qualche processo (leggero perché non c'erano lobby o boss, era una cosa a livello artigianale per molta gente).
Risultati sociali: una diffusione esponenziale del consumo di cocaina. Se prima si vedevano cannaioli ovunque, adesso si vedono sniffatori in giro per le strade. E naturalmente cannaioli ce ne sono ancora.
Morale della favola: legalizzare o no, certi cambiamenti drastici non possono che far male.
'Proibito' e 'sommerso' sono qualcosa di pericoloso, gestire le droghe con lo stesso criterio di alcool fumo caffè e analgesici vari imho dovrebbe rendere più facile educare ad usarle responsabilmente, il che è l'unico modo per evitare danni.
Di una cosa proibita e basta non se ne parla seriamente, i genitori non diranno mai 'va bene caro, fai tutti i compiti poi fatti una cannetta e vai a dormire. Però se devi uscire e prendere il motorino no perchè è pericoloso' oppure 'ma non ne hai già presa una l'altro giorno? Aspetta un po' no?'. Reagiranno male, urleranno perchè è illegale, in linea di massima non sapranno nemmeno che effetti dà e non sapranno rispondere con un logico 'no perchè xxx yyy zzz' quando è necessario. E perchè qualcuno dovrebbe ascoltarli allora?
Gli stessi genitori diranno al bimbo di 10 anni 'no, il caffè/il vino a te no perchè i piccoli non lo reggono, poi ti fa male la testa. A Natale prossimo con la pancina ben piena te lo facciamo provare'.
Quel bambino impara a bere caffè e vino senza esagerare, ma impara a fumare a scuola o all'oratorio da chi? Da spacciatori o da gente che a sua volta non sa usare quelle sostanze.
In ogni caso poi la strada della repressione non ha funzionato, per niente per niente, che senso ha insistere su un'idea fallita? :D
'Proibito' e 'sommerso' sono qualcosa di pericoloso, gestire le droghe con lo stesso criterio di alcool fumo caffè e analgesici vari imho dovrebbe rendere più facile educare ad usarle responsabilmente, il che è l'unico modo per evitare danni.
Di una cosa proibita e basta non se ne parla seriamente, i genitori non diranno mai 'va bene caro, fai tutti i compiti poi fatti una cannetta e vai a dormire. Però se devi uscire e prendere il motorino no perchè è pericoloso' oppure 'ma non ne hai già presa una l'altro giorno? Aspetta un po' no?'. Reagiranno male, urleranno perchè è illegale, in linea di massima non sapranno nemmeno che effetti dà e non sapranno rispondere con un logico 'no perchè xxx yyy zzz' quando è necessario. E perchè qualcuno dovrebbe ascoltarli allora?
Gli stessi genitori diranno al bimbo di 10 anni 'no, il caffè/il vino a te no perchè i piccoli non lo reggono, poi ti fa male la testa. A Natale prossimo con la pancina ben piena te lo facciamo provare'.
Quel bambino impara a bere caffè e vino senza esagerare, ma impara a fumare a scuola o all'oratorio da chi? Da spacciatori o da gente che a sua volta non sa usare quelle sostanze.
In ogni caso poi la strada della repressione non ha funzionato, per niente per niente, che senso ha insistere su un'idea fallita? :D
Il problema è che molti fumatori iniziano perchè è proibito, spesso molto giovani per sentirsi grandi e ganzi.
Se legalizzi la cannabis al suo posto subentra la cocaina, se legalizzi la cocaina l'eroina. Il rischio è questo.
E se legalizzi tutto?
@aggo si più che altro la citazione era in risposta al tuo dubbio sugli effetti dell'astinenza
sempre da wikipedia gli effetti del thc
ra quelli più frequentemente descritti si possono elencare: una sensazione di benessere, ilarità, maggiore coinvolgimento nelle attività ricreative, alterazione della percezione del tempo e l'incapacità di diventare violenti ( al contrario dell'alcol ). La generale intensificazione delle sensazioni e delle emozioni, può comprendere anche quelle legate a situazioni o pensieri spiacevoli, normalmente tollerabili o addirittura inconsce e può determinare, in questi casi, stati fortemente ansiosi, atteggiamenti e pensieri paranoici, limitatamente alla durata dello stato di intossicazione.
la parte in neretto è quella che personalmente ritengo essere il vero aspetto negativo del consumo di cannabis, un soggetto di per se sospettoso diventa paranoico, uno già paranoico può peggiorare di molto, un soggetto predisposto alla psicosi può svilupparla in maniera più repentina e da qui la correlazione tra malattia mentale e sostanze psicoattive
ho sottolineato per evidenziare il fatto che un soggetto non predistosto alla schizofrenia ad esempio, non può diventarlo neanche fumando 25 canne al giorno
sono totalmente d'accordo...