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D di Drogon
creato il 16 settembre 2006

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Oathkeeper
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Oathkeeper
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Inviato il 11 maggio 2020 19:47

Un affettuoso abbraccio a tutti voi, è da parecchio che non bazzico nel forum.

 

@Manifredde Undone è una piccola perla, offre un ottimo spunto di riflessione su come percepiamo la realtà, con un finale che non da risposte ma che è perfetto.

L'animazione è stata fatta su attori reali, tra cui il mitico Bob Odenkirk (Breaking Bad, Fargo, Better Call Saul), che interpreta qui il padre della ragazza.

 


Questa è l'unica Odissea:  gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,

colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)

 

Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )

 

Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.

(benedettini disertori)

 



 


Maya
GdN in the Sky with Diamonds
Guardiani della Notte
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Maya
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Guardiani della Notte

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Inviato il 12 maggio 2020 10:49

Non ricordo se ne avete parlato... chi ha guardato Hunters (Prime TV)?

 

Personalmente devo dire che sono rimasta un po' delusa dalla gestione di alcune parti, come ad esempio il finale. Tuttavia, nel complesso mi è piaciuta. Terminata la visione ho però letto pareri abbastanza negativi da parte della critica. Chi di voi l'ha vista cosa ne pensa?


"Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità" (La ragazza nella nebbia - Donato Carrisi)

 

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Zio Frank
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Zio Frank


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Inviato il 12 maggio 2020 11:28

Per quanto abbia sceneggiature che si contraddicono persino nelle stesse singole puntate e personaggi che passano da buono a cattivo e viceversa troppo spesso,  the 100 mi sta piacendo 

C'è un personaggio che prova a sacrificarsi per bene comune ogni puntata e poi non muore , fa il discorso toccante e  tutto , e poi no


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Phoenix
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Phoenix


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Inviato il 14 maggio 2020 21:51

Di The 100 ho guardato solo alcune puntate non consecutive, ma non mi prendeva granché...

 

Ho iniziato a guardare, due puntate proprio, Altered Carbon ambientato in un futuro distopico. L'identità umana può essere codificata e immessa in una "pila corticale" che viene impiantata nelle "custodie", un modo poco carino per indentificare il corpo fisico umano. Inutile parlare delle ingerenze economiche e morali che si vengono a creare a riguardo...sono solo all'inizio, ma l'atmosfera dark cyberpunk e gli "enigmi" da risolvere mi stanno prendendo, spero di non rimanere delusa in seguito. Qualcuno di voi l'ha vista?

Il personaggio principale è interpretato da Joel Kinnaman, il Rick Flag di Suicide Squad, che devo dire, in alcune scene fa la sua porca figura...:sbav:

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Manifredde
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Manifredde
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Inviato il 18 maggio 2020 8:52

Ho quasi finito Tales from the Loop su Prime e sono pronto, credo, a dare un parere. Inizialmente l'ho classificato come un incrocio tra Black Mirror (per il rapporto con la tecnologia) e Ai confini della realtá (per la dimensione fantastica in cui é ambientato), con un pizzico di Fringe (per l'aspetto fantascientifico, qua retrofuturistico). Peró dopo i primi tre o quattro episodi, i temi trattati hanno smesso di essere legati alla fantascienza/fantastico e non me la sentirei piú di catalogarlo in questo modo. Al momento, non so bene cosa questa serie intende essere. Ma non é questo il problema principale (comunque le storie non sono prive di fascino ed eleganza). Il problema principale é che per come sono strutturati gli episodi, il formato che piú secondo me si adatterebbe é quello del "corto", 20, 30 minuti al massimo. Infatti ogni episodio ha un tema preciso che vuole esplorare, ma la trama é praticamente inesistente e potrebbe essere agevolmente riassunta in 3 o 4 frasi perché, di fatto, non accade granché. Invece non solo é stato scelto un formato piú lungo, ma addirittura piú lungo del normale, arrivando a episodi di oltre 50 minuti, che vengono riempiti sostanzialmente con grandi silenzi, shot statici etc etc. Di per sé questo non é necessariamente un male (lento != noioso) e sarebbe andato bene se ne avessero approfittato per mostrare molto piú nel dettaglio l'ambiente retrofuturistico nel quale hanno luogo le vicende. Ma qua non c'é alcuna ricchezza nell'ambientazione, per il 75 per cento del tempo potresti ignorare che si tratta di una serie di fantascienza e non cambierebbe nulla. E il risultato, almeno per i miei gusti, é una serie che non di rado tocca il confine della noia. Da questo punto di vista mi ha ricordato molte delle serie tv europee viste di recente: lente, lunghe, personaggi poco espressivie ipodinamici, trame esili. La colonna sonora non aiuta: anche questa é lenta, monotona e ripetitiva.

Inoltre, per quanto i temi possano essere interessanti e rappresentati con sensibilitá, quasi nulla é davvero originale: anche gli episodi piú fantastici/fantascientifici ripetono cose giá trite e ritrite per chi abbia letto qualche racconto o romanzo negli anni, tanto é vero che riesco ad indovinare quasi sempre dove si vuole andare a parare e cosa accadrá.

Ci sarebbe molto potenziale qua, ma non mi pare che sia stato sfruttato.

 

Lo consiglio comunque perché al di lá delle scelte fatte, poi l'esecuzione é onesta e non dubito che possa incontrare i gusti di qualcuno.


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Lyra Stark
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Lyra Stark
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Inviato il 22 maggio 2020 11:22

Leggiucchiando in giro questa serie mi sembra abbastanza promettente, pur essendo la solita rilettura del mito arturiano, qualcuno l'ha vista?

http://www.bestmovie.it/bestserial/cursed/747654/


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
What do they say of Robb Stark in the North?
They call him The Young Wolf
They say he can't be killed...
 
A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 
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rhaegar84
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rhaegar84
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Inviato il 22 maggio 2020 11:54

@Phoenix prima stagione a me è piaciuta. storia molto interessante come il mondo e società create. la seconda non è allo stesso livello. riprende il terzo libro ma semplificando molto.

cmq io dopo la prima ho letto i 3 libri e li consiglio.

poi non ho capito perché nella serie sono passati dal primo al terzo saltando il secondo che è quello più bello.



JonSnow1992
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JonSnow1992
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Inviato il 22 maggio 2020 12:27

@Lyra Stark

Credo che esca in estate..


"Power resides where men believe it resides. No more and no less."

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Phoenix
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Phoenix


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Inviato il 22 maggio 2020 15:31

 

@rhaegar84

Mi mancano ancora gli ultimi due episodi della prima stagione, comunque al momento continua a tenere alto il mio interesse. Ah, quindi la seconda non è all'altezza? Sgrunt...

Stavo proprio pensando anche io di prendere i libri...li hai trovati facilmente?


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rhaegar84
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rhaegar84
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Inviato il 25 maggio 2020 9:30

si su amazon li trovi tutti e tre


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Manifredde
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Manifredde
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Inviato il 25 maggio 2020 15:22

Non so se avevo giá scritto a proposito di Lost in Space 2. Comunque, vari difetti qua e lá, ma l'ho trovata decisamente meglio scritta della prima, e piú avvincente. Effetti speciali, per una serie di questo tipo, davvero ottimi e senza riserve.

 

Poi abbiamo iniziato la nuova stagione di Colony. Chissá perché queste serie devono buttarci dentro sempre la parte nella foresta e nella giungla. Magari l'americano medio urbano li trova affascinanti, ma ho visto abbastanza boschi in vita mia, non sono la piú eccitante delle ambientazioni in genere.

 

Poi abbiamo iniziato Into the Night. Premessa ottima, esecuzione (finora) piú che decente. Il finale del terzo episodio mi ha instillato qualche inquietudine sul prosieguo, speriamo che non scada come temo.

 

Finito Tales from the loop. Tanto potenziale, davvero, ma o lo hanno sprecato o io non lo ho capito. La serie é ben fatta, non lo nego, e il tentativo é onesto. Solo che non mi é chiara la scelta dei temi e delle storie raccontate, considerando l'ambientazione. Insomma, mi sembra come se la maggior parte dei racconti non si avvantaggiassero di tutto quel contorno. Inoltre, sono episodi da 50 minuti, su cui vengono spalmate storie da 15/20. Un formato alla "ai confini della realtá" ci sarebbe stato meglio. 

 

 


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Manifredde
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Manifredde
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Inviato il 26 maggio 2020 9:00

Ho finito Into the Night. Nulla da dire: non credo soddisferebbe i palati piú fini, ma sono riusciti, tramite giochi di prestigio vari, a tenersi a distanza dai vari cliché in cui sarebbero facilmente potuti cadere. Tra le ispirazioni c'é senz'altro Lost, ma senza raggiungere l'ampiezza e la profonditá con cui in Lost vengono raccontate le storie personali dei vari personaggi. Non importa: in Lost questo era il focus, qui no, e non ci sono 20 episodi a disposizione.

Tutto sommato, ho trovato ottima la premessa:

L'idea che il sole possa entrare in un periodo di attivitá particolarmente intensa é plausibile e, anzi, uno studio recente sembra dimostrare che le stelle di dimensioni, massa, composizione ed etá del sole sono quasi sempre molto piú "agitate" della nostra stella, che pare emergere come caso piú unico che raro di insolita mitezza. 

Nota a margine: credo che se il vento solare fosse cosí potente da uccidere tutti anche quando in casa o nei bunker, e da modificare il dna di cibi e carburanti, allora potremmo anche scordarci che l'elettronica continui a funzionare senza problemi, e non mi stupirebbe se anche l'atmosfera iniziasse a subire seri danni a quel punto...

 

L'esecuzione va da adeguata a, in alcune scene, anche buona. Alcuni scambi di battute sono genuinamente divertenti. I personaggi non sono in genere particolarmente interessanti ma, almeno per mia esperienza personale, ci vogliono gli sceneggiatori americani per quello, e questa serie non fa neppure un pessimo lavoro tutto sommato. Alcune scivolate qua e lá, ma non mi pare causino problemi in seguito, quindi ci si puó passare sopra.

 

Uniche 2 pecche:

Il finale. Avviene una cosa, nel finale, che secondo me stona parecchio con tutto il resto. Sembra uno di quei tipici casi in cui lo sceneggiatore ha piegato e distorto trama e personaggi per arrivare a dove voleva lui, invece che arrivare dove i personaggi avrebbero voluto naturalmente arrivare. E non é chiaro il perché é stato fatto cosí, cosa la serie ci ha guadagnato rispetto alle almeno due diverse alternative che mi vengono in mente. L'unica cosa che mi viene in mente é che magari serve come base per una eventuale seconda stagione, si vedrá...

 

Una eventuale seconda stagione: la serie non si conclude in maniera completa, ma é evidentemente pensata per introdurre una seconda stagione. Solo che

da come questa finisce non sembrerebbe proseguire tramite voli aerei per sfuggire al sole. E questa era LA cosa interessante di questa serie. Temo che se diventasse una sorta di survival horror come tanti (e una scena con un animale sembra suggerire anche possibili mutazioni degli animali o qualcosa di simile) perderebbe immediatamente tutto il suo appeal. Si vedrá.

 

Se non sapete che fare, datele una occhiata (su netflix): potrebbe anche piacervi.


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Eddard Seaworth
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Eddard Seaworth
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Inviato il 26 maggio 2020 10:10

Ciao.

Dopo una vita ripasso di qua e commento una serie che sto guardando ora su Amazon Prime (e chiedo scusa se qualcun altro l'ha fatto e mi è sfuggito).

La serie in questione è The Terror, basata sul romanzo di Dan Simmons, a sua volta basato sulla vicenda della spedizione perduta di John Franklin alla ricerca del passaggio di Nord-Ovest - forse la più nota tragedia tra le esplorazioni artiche, visto che 129 uomini non fecero ritorno e che solo anni/decenni dopo si potè parzialmente appurare la verità su come siano morti.

Tecnicamente parlando è ben fatta: buona ricostruzione degli ambienti, dei costumi, etc.; gli attori sanno decisamente calarsi nella parte degli impettiti ufficiali britannici costretti a rimanere calmi anche quando la situazione precipita, di marinai e soldati costretti a mantenere un aplomb innaturale quando tutto direbbe loro di lasciarsi andare; e la fotografia che alterna i campi lunghi per mostrare la desolazione dei giacci che hanno imprigionato le navi alle stanze piccole dell'interno della nave, ai primi piani dei protagonisti, sa fare benissimo il suo lavoro; la tensione c'è dall'inizio alla fine: gli unici momento di respiro e rilassamento (breve) sono quando qualcuno dei protagonisti si lascia andare ai flashback e ricordo le case, i teatri di londra, o la nave in attesa della partenza con gli ambienti ancora illuminati dal sole.

Fin qui le note positive....poi, scusatemi la pignoleria, ma da uomo e da storico ci sono cose che mi danno fastidio. E' abbastanza ovvio che sia il romanzo che la serie vogliano strizzare l'occhio all'horror, inserendo una possibile spiegazione nella fine della spedizione, ma allora mi chiedo: hai davvero bisogno di prendere una vicenda storica, con personaggi reali, ed attribuire loro vicende e reazioni e chissà cosa? Non basta ispirarcisi, come fece Jules Verne in Le avventure del capitano Hatteras?

Volendo trasformare la storia della spedizione di Franklin ed il relativo mistero del suo annientamento in una serie televisiva, l'ultima cosa di cui si ha bisogno è un mostro inuit che insegue e massacra gli uomini; così come non servono visioni orrifiche in punto di morte o cadaveri che nuotano verso chi non li ha salvati. Ci sarebbe già di tutto: un ambiente terrificante nelle sue dimensioni e nella sua desolazione; il dramma di 129 uomini abbandonati per tre anni al di là di qualunque possibile aiuto, che vedono le provviste diminuire velocemente (con il conseguente avvicinarsi dell'incubo della morte per fame); la claustrofobia prodotta dalla convivenza forzata negli ambienti ristretti di una nave rompighiaccio, e di contro l'agorafobia dei ghiacci che non si aprono; i rimorsi di coscienza, i contrasti tra i capitani e gli ufficiali, la progressiva incapacità di sopportarsi a vicenda, la pura che cresce, le decisioni estreme, gli atti inconsulti, l'inutile cannibalismo finale con il senso di aberrazione che lo accompagna; di contrasto, la vita dorata e tranquilla di Londra, la frenesia delle spedizioni di soccorso partite troppo tardi, i rancori, i rinfacci, e tutto quel che ne consegue. Una miniera d'ora per le mani, che si butta via a favore di qualche effetto speciale e di una spiegazione sovrannaturale di scarso valore.

Ho guardata la serie perché mi interessava la vicenda della storia delle esplorazioni. E' fatta bene, ma la scelta orrifica la priva di buona parte del suo valore. Non guarderò la seconda stagione, che non ha nulla a che vedere che questa vicenda.



Euron Gioiagrigia
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Euron Gioiagrigia
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Inviato il 26 maggio 2020 15:54

Non so se qualcuno lo ha già detto, ma su Netflix da ieri viene pubblicata la serie tv Snowpiercer, basata sugli stessi argomenti (ma ambientata temporalmente prima) dell'omonimo film.


M
Manifredde
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Manifredde
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Inviato il 26 maggio 2020 16:31

Potrebbe interessarmi ma ho paura. Qualcuno l'ha vista?


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