Ottimo!! Finalmente qualcosa da guardare!
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Ho recuperato la S2 di The Hanmaid's Tale. La S1 non mi aveva convinto a fondo, al contrario ho trovato questa S2 veramente interessante e di certo superiore alla fin troppo didascalica S1.
C'è qualche passaggio a vuoto a metà stagione e anche a questo giro ho trovato un po' troppo rococò certe soluzioni (di regia, fotografia e colonna sonora) ma il tutto non inficia la qualità complessiva decisamente alta e un percorso narrativo che fa davvero riflettere.
Continuo a non sopportare Elizabeth Moss (ma penso sia la cifra del suo personaggio e in generale della sua carriera professionale, mai interpretato un pg "gradevole"), mentre Alexis Bledel si rivela davvero una attrice di spessore (oltre ad aver chiaramente stipulato un patto col diavolo) e Ann Dowd Loves (Aunt Lydia) una autentica fuoriclasse. Un po' troppo sopra le righe per i miei gusti Joseph Fiennes ma in compenso Yvonne Strahovsky...
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Ho iniziato a vedere ieri the alienist perché, dopo mesi che é disponibile, il suo punteggio su Netflix é ancora pieno.
Tuttavia il primo episodio mi ha deluso: storia non poi cosí interessante, protagonisti troppo moderni per il loro tempo, ritmi forse troppo lenti visto il genere (ma ieri sera ero anche cosí stanco che a metá dell'episodio lottavo con le mie palpebre, quindi su questo ultimo punto non mi sbilancio ulteriormente).
Qualcuno lo ha visto e lo consiglia, al di lá del primo episodio?
46 minutes fa, Manifredde dice:Ho iniziato a vedere ieri the alienist perché, dopo mesi che é disponibile, il suo punteggio su Netflix é ancora pieno.
Tuttavia il primo episodio mi ha deluso: storia non poi cosí interessante, protagonisti troppo moderni per il loro tempo, ritmi forse troppo lenti visto il genere (ma ieri sera ero anche cosí stanco che a metá dell'episodio lottavo con le mie palpebre, quindi su questo ultimo punto non mi sbilancio ulteriormente).
Qualcuno lo ha visto e lo consiglia, al di lá del primo episodio?
Ho visto tutta la stagione, a me è piaciuto. Prova a guardare un paio di altre puntate e vedi se ti prende.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
Il 24/10/2018 at 11:33, MezzoUomo dice:Ho recuperato la S2 di The Hanmaid's Tale. La S1 non mi aveva convinto a fondo, al contrario ho trovato questa S2 veramente interessante e di certo superiore alla fin troppo didascalica S1.
Per me è l'esatto opposto. La prima stagione l'ho trovata ottima, nonostante la lentezza di alcuni passaggi. Ricalca bene il libro.
La seconda stagione invece mi sembra il tentativo di far soldi su un ottimo prodotto trascinando con lentezza esasperante una storia che non sanno come far progredire. (La prima stagione si era conclusa esattamente come il romanzo).
Per carità, guarderò anche la terza, spero solo che non allunghino ulteriormente il brodo.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
Stasera su Rai4 danno la settima stagione di got.
@Manifredde io l’ho visto tutto e mi è piaciuto molto, le ambientazioni vittoriane davvero ben riprodotte ed anche i personaggi per me sono bene approfonditi, anche se la trama a mio avviso decolla da metà serie in avanti. Ho trovato solo alcune puntate un po’ lente, ma rivedendo il tutto una seconda volta ho avuto modo di apprezzare pienamente il prodotto.
Sono alla sesta puntata di Hill House, per mancanza di tempo e per impegni lavorativi non riesco a vedere più di uno/due episodi per volta, e questo mi permette una riflessione singola su ognuno di essi.
Devo dire che è una serie che a mio avviso sta meritando tutto il clamore che le ruota attorno; partita inizialmente un po’ in sordina, si sta rivelando qualcosa di molto ben fatto.
Sto apprezzando in particolare la struttura “a POV” degli episodi, un tipo di narrazione a cui noi lettori delle Cronache siamo già abituati e che permette, in un sapiente intreccio tra ricordi del passato e vicende del presente - intreccio quanto mai ben riuscito grazie alla regia - di entrare lentamente ma progressivamente a contatto con quanto accaduto nella spaventosa spettrale dimora tanti anni prima.
Qualcosa che ha evidentemente sconvolto le vite di ognuno, creando disfunzioni e traumi che ancora si ripercuotono fortemente nel presente, e che torna a reclamare attenzione affinché il cerchio si chiuda definitivamente.
Molto ben riuscito il mix tra elementi della classica narrativa horror - nessuno splat (finora) e pochissimi artifici che generano comunque un costante senso di ansia e di inquietudine - e l’introspezione psicologica dei personaggi e del dramma familiare che essi vivono.
Nota a parte per il bellissimo piano sequenza della sesta puntata.
Avendo superato il giro di boa, mi aspetto che negli episodi finali si tirino le fila della storia. Per ora, promossa a pieni voti.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
___
"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."
___
"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
___
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
Ho finito la terza stagione di Daredevil.
Che si riconferma lo show più riuscito tra quelli partoriti dalla Marvel/Netflix (e anche della Marvel da sola).
Una spanna sopra ai suoi "sfortunati" fratellini Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist (gli ultimi due sono già stati cancellati), che non sono riusciti ad avere storie all'altezza della loro statura, perdendosi in adattamenti troppo realistici laddove sarebbe servita un'ambientazione più fumettistica (l'ultima stagione di IF è inguardabile) e stagioni troppo lente, dove si passa più tempo a preparare il terreno per "lo scontro finale" che, se arriva, si conclude in un niente di fatto, o quasi.
I perni attorno ai quali ruota la serie sono tre; Devil, Kingpin e, finalmente, Bullseye.
Partiamo con un Matt fisicamente, emotivamente e spiritualmente distrutto; ha perso tutto, poteri, quella vita "da civile" che aveva cercato di proteggere e la sua preziosissima fede, in Dio e nella sua missione.
Anche Fisk riparte dal niente, o quasi. Al temine della prima stagione, Devil/Matt e Foggy gli portano via tutto, potere, ricchezza e reputazione, e il Re si riprende tutto, lentamente, in maniera paziente, oculata, spietata, dando finalmente all'MCU il personaggio che ancora gli mancava, ossia, il genio assoluto del crimine.
Con Bullseye c'era il rischio di creare un personaggio o troppo sopra le righe e macchiettistico o non abbastanza incisivo e peculiare, e gli showrunner sono riusciti a tirare fuori un Bullseye realistico e letale, che se stona lo fa proprio nell'ultimissima scena che lo riguarda, che forse è un'attimino "troppo", ma è un'inezia.
Decisamente uno dei migliori, se non il migliore, prodotto Marvel visto finora.
Sto guardando la S3 di The Man in The High Castle, francamente insufficiente, salvo solo la Casalinga Disperata del Reich e la strana coppia Childan-Ed (molto bravi ambedue gli attori). Il resto sta affondando in guazzabuglio poco credibile e poco interessante.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
L'ho finita anch'io qualche giorno fa. Sembra una stagione fatta apposta per separare la seconda dalla quarta. C'è una premessa interessantissima, ovvero
la macchina per raggiungere altri mondi paralleli,
ma sembra quasi secondaria al resto.
Finalmente conclusa Hill House, sono solo dieci episodi e la visione generale scorre bene, è avvincente ed introspettiva allo stesso tempo, ma come detto sono andata particolarmente a rilento.
Prima riflessione a voce alta, a serie conclusa: sentivo davvero il bisogno di una storia così.
La produzine Netflix si presenta come il classico racconto di fantasmi, e fantasmi ne vediamo, solo che oltre a quelli della cui storia passata veniamo a conoscenza man mano che scorrono gli episodi, e che ci spaventano e ci fanno stare letteralmente col fiato sospeso, ci troviamo di fronte anche ad un altro tipo di spettri: quelli che invadono le menti, i pensieri, i cuori, le vite dei protagonisti. E sono i fantasmi più duri da scacciare perché rappresentano i dispaiceri, le delusioni ed i fallimenti di ognuno di noi, ma anche una speranza.
Oltre a tutti i pregi già citati, è questo quello che maggiormente ho apprezzato: un iconico uscio rosso aperto anche alla vita ed alla speranza, nonostante paura e disincanto siano la costante di tutta la narrazione.
Sarebbe ingiusto e superfluo mettere l'accento sulle singole interpretazioni che hanno dato vita a dei personaggi unici e credibili e fortemente caratterizzati, anche se poi è ovvio che si individuino, qui come altrove, i propri beniamini.
Insomma, per me la storia funziona, completamente.
Ho letto che si sta già lavorando ad un sequel che dovrebbe andare a scandagliare le vite e le vicende dei precedenti abitanti della casa, spero però che il ruolo della famiglia Crain termini qui, o al massimo con qualche richiamo per non perdere il filo perché ritengo che questa prima stagione si sia più che degnamente auto conclusa.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
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"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."
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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
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Il 2/11/2018 at 20:16, Menevyn dice:
È tutto molto confuso, la serie mi pare aver perso la bussola, sicuramente ho perso di interesse, l'ho finita di vedere a fatica.
Cominciato Ozark, l'inizio mi pare interessante, poi i due protagonisti (J.Bateman ed L.Linney) sono due attori di ottimo livello e si vede.
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12 hours fa, porcelain.ivory.steel dice:Ho letto che si sta già lavorando ad un sequel che dovrebbe andare a scandagliare le vite e le vicende dei precedenti abitanti della casa, spero però che il ruolo della famiglia Crain termini qui, o al massimo con qualche richiamo per non perdere il filo perché ritengo che questa prima stagione si sia più che degnamente auto conclusa.
Ahia... non sentivo minimamente il bisogno di un prequel/sequel/spinoff. Avrei invece preferito che gli autori si imbarcassero in un nuovo progetto, magari di altrettanto felice riuscita, piuttosto che finire cosí...
confermo anche io la delusione per quanto riguarda la terza stagione di the man in the high castle. spesso noiosa e soprattutto con pochi passi avanti. alcune parti tirate lunghe senza motivo (tutta la questione della moglie disperata bastava una puntata….). il problema di certe serie è che poi si arenano in un copione e al posto che finire o cambiare registro vanno col pilota automatico. idem x esempio walking dead. ad un certo punto o ampli la serie o dagli un finale. così è un rivedere continuo.
ho visto la sesta stagione di house of cards: già da qualche stagione non mi convinceva ma questa ultima l'ho trovata abb assurda. se penso alla prima che era un capolavoro...poi piano piano si è passati da una serie verosimile all'assurdo. già franck non mi piaceva più da varie stagioni. questa ovviamente era forzata dalla sua assenza e hanno messo troppo in poche puntate, snaturando i personaggi stessi che sono monodimensionali. il bello della prima stagione era vedere come funzionava la politica e come il protagonista si giostrava i vari personaggi per suoi fini ma cmq in maniera "legale". poi invece la serie ha presa altra deriva perdendo interesse e diciamo una certa finezza.
7 hours fa, Manifredde dice:
Ahia... non sentivo minimamente il bisogno di un prequel/sequel/spinoff. Avrei invece preferito che gli autori si imbarcassero in un nuovo progetto, magari di altrettanto felice riuscita, piuttosto che finire cosí...
Già.. pare essere già un qualcosa di definito, infatti sulla pagina ufficiale Fb della serie è stata pubblicata già da qualche giorno una foto abbastanza esplicita sull'argomento della seconda stagione: i coniugi Hill, Poppy ed Hazel.
Io però non sono così diffidente, nel senso che credo fosse qualcosa già in progetto e non deciso sulla scia emotiva del grande clamore di questa prima stagione, per cui la qualità dovrebbe rimanere alta.
Spero comunque che non verrà tirata ancora in ballo la questione della famiglia Crain, perché come detto per me tutto i pezzi sono andati al loro posto.
Spero invece SPOILER
che ci venga rivelato in che maniera gli Hill sono entrati in possesso della dimora e se i fantasmi che la infestano erano preesistenti ad essi, o se sono giunti invece con essi. E mi piacerebbe anche capire come mai Poppy sia così efficace nel persuadere le menti prescelte a compiere gesti estremi.
Ho guardato House of Cards fino alla terza stagione, nella quale già si stava verificando un calo qualitativo e di scrittura, calo compensato dall'ottima recitazione dei protagonisti e co-protagonisti.
Ammetto di avere spesso la tentazione di riprenderla da lì, per completezza, ma tutte le critiche di cui leggo mi scoraggiano.
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La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
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