23 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Assassinio a Venezia (2023) di Kenneth Branagh
Terzo capitolo di un'ideale trilogia iniziata nel 2017 con Assassinio sull'Orient Express (che ho visto) e proseguita nel 2022 con Assassinio sul Nilo (che non ho visto). Non ho mai letto i libri di Agatha Christie per cui non so quanto il film sia stato fedele e quanto invece Branagh abbia aggiunto di suo. L'atmosfera mi è sembrata ben costruita, molto gotica e oscura e con qualche lieve tocco horror che si intonava bene. A livello di trama SPOILER IMPORTANTI
quando Poirot comincia a sentire e vedere cose strane, avevo intuito che fosse l'effetto del tè avvelenato ma non avevo fatto il collegamento con Rowena Drake. In ogni caso il film non risolve del tutto l'ambiguità attorno all'ultima visione di Poirot, come se la sua cristallina ragione deduttiva in fondo non possa descrivere proprio tutto.
Sono comunque curioso di leggere le opinioni di persone molto più informate di me sui libri della Christie. Io posso solo lodare lo stile tecnico e i dialoghi, ma su questo Branagh è difficilmente contestabile.
Voto: 8
A me è piaciuto parecchio, Branagh ha costruito un film gotico e claustrofobico senza vergognarsi nel pigiare parecchio il pedale, in un periodo di film molto "mid" ho apprezzato la spudoratezza. E da amante del Poirot di Ustinov, ho apprezzato anche la sua interpretazione.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
The Creator (Gareth Edwards. 2023)
Mah... parto con le cose che mi sono piaciute.
-Il film si prende abbastanza sul serio da non buttare ogni scena drammatica in buffonata con gag e battute da 4 soldi stile Disney.
-Interessante la resa visiva, con alcuni elementi che mi ricordano alcune opere retrofuturistiche che paiono vagamente ispirate ad autori come Jakub Rozalski
-Nonostante i suoi difetti, al giorno d'oggi di scify d'alto profilo non é che ci sia chissacché, e questo comunque, nella mediocritá dilagante, riesce tuttavia ad emergere lo stesso.
Cosa non mi é piaciuto.
-Innanzitutto la retorica anti occidentale nella quale i soliti usa guerrafondai sterminano i pacifici robot orientali. La premessa poteva anche starci, non dico di no, ma dipingerli come degli imbeci**i sanguinari é troppo grezzo per un film che sembrava comunque avere una certa ambizione: in alcuni momenti i personaggi sia da una parte che dall'altra sembrano macchiette degne di una parodia...
-In un'epoca in cui, per la prima volta nella storia, ci ritroviamo a dover considerare i pericoli della IA nel nostro presente, e non come una futile speculazione filosofica degna della narrativa di evasione, mi aspettavo decisamente una trattazione piú moderna e aggiornata. Invece quella che viene presentata non ha nulla di nuovo rispetto a quella giá vista in Terminator, AI, Blade Runner e in centinaia di altre opere negli ultimi 50 anni. Anche la morale é la solita, segno che questo non é un vero film sulle AI: sostituisci alla AI una qualsiasi minoranza etnica e il film non cambia. Non c'é nulla nel film di specifico delle AI, né nella trama né nel tema.
-Il film sembra ispirarsi alle opere piú fantastiche del passato, con tecnologie un pó eccessive che convivono con altre piú primitive. A me non dispiace come genere, fintanto che riesci a far credere che le idiosincrasie siano volute, e non frutto di scarsa scrittura. Quando peró gli stessi "difetti" li vedi anche nei personaggi e nella trama, allora non é piú una scelta di stile e di world building, ma proprio pochezza di scrittura.
-Questo film non arriva al livello di assurditá presenti in La guerra del domani, ma ci va vicino. Troppe, troppe cose rasentavano il ridicolo. Tra queste:
-Gli USA iniziano uno sterminio di massa globale perché considerano una minaccia le AI a causa di una bomba sganciata su Los Angeles. Poi a metá film scopri che si é trattato di un errore di programmazione umano, non un'atto delle AI, e che si é trattato di un malinteso. Evidentemente quella bomba deve aver fatto fuori l'intera Intelligence americana, perché nessuno se ne é accorto prima di scatenare una guerra di anni e spendere fantastiliardi per una astronave. Ops!
Ma per piacere!
-Gli USA scatenano una guerra in Asia. Migliaia e migliaia le vittime tra i civili. Mandano truppe d'assalto, violano lo spazio aereo, fanno esplodere interi villaggi.
E i paesi che sono vittima di queste vere e proprie dichiarazioni di guerra come reagiscono? Mandando pattuglie di polizia! Non l'intero esercito, con aviazione e tutto. No! Qualche auto a sirene spiegate, come se fosse un furto con scasso! Nessuna ritorsione contro gli USA, niente di niente!
Ma per piacere!
-Gli USA, per risolvere il problema delle AI, costruisce una gigantesca astronave in grado di posizionarsi sopra qualsiasi bersaglio e distruggere con un colpo qualsiasi bersaglio. Ma che é, un cattivo di 007? E, a quanto pare, alla AI basta distruggere questa astronave per vincere la guerra. Astronave che, sembra, nonostante sia grande come una metropoli riesce immancabilmente a sorprendere i ribelli manco fosse un ninja. Dovrebbero conoscere la posizione esatta di una cosa del genere 24/24, invece ad un certo punto compare in cielo e tutti "C'é nomad, ci ha sgamati!".
Ridicolo.
-l'AI inventa una tecnologia in grado di controllare ogni dispositivo elettronico a distanza e invece di creare degli apparecchi comodi da dare ai ribelli, lo inserisce in un robot bambina. Ma perche? Qual'é il vantaggio tattico o strategico? Pare uscito da un cartone animato degli anni 80...
-Alla fine il protagonista dirotta uno schuttle versi l'astronave, la piú preziosa base militare USA, e riesce persino ad attraccare. Nella realtá lo avrebbero disintegrato decine di chilometri prima che la raggiungesse, quando l'ho visto raggiungere il portello sono scoppiato a ridere ad alta voce al cinema, tanto erra ridicola come cosa... sarebbe come se al giorno d'oggi un caccia dirottato potesse atterrare su una portaerei sa nel pacifico senza problemi. Certo, come no!
Oltre a questo, ho notato una serie di banalitá sconcertanti:
-Il soldato convinto della causa che cambia sponda e si unisce ai ribelli per ammmmore
-Gli orientali pacifisti, con i robot vestiti da monaci tibetani a ricordarci che noi occidentali facciamo schifo
-Il generale USA che sembra uscito da un fumetto, voce melodrammaticamente bassa, occhiali scuri e una cieca determinazione a distruggere le AI, non importa a quale prezzo.
-Si parla tanto di AI e AI, ma alla fine di AI, davvero, non si parla: ci sono tanti robot, tecnologie di costruzione di androidi avanzatissime, lettura del pensiero, ma la AI non é in alcun modo diversa da noi. Questo é quello che, si potrebbe dire, spaventa tanto, ma significa anche che prima di arrivare alla guerra DEVONO esserci state occasioni di risoluzione pacifica e in quelle occasioni il qui pro quo doveva emergere. Non sono alieni spuntati fuori all'improvviso...
Ho notato alcune similitudini, se mi passate il paragone, con Villenevue. Sicura abilitá registica, ma si prende troppo sul serio, pare quasi credere di essere il primo a fare o dire certe cose, dimenticando che abbiamo un secolo di fantascienza alle spalle e che certe cose le abbiamo viste e riviste innumerevoli volte. Il "significato" con cui sembra rivestire il film, almeno a me, pare un pó pretenzioso. Come, ad esempio, mi é parso con Arrival. Da qui la differenza con un Nolan, ad esempio, che non si limita a credere di fare cinema nuovo: lo fa.
Colonna sonora di Zimmer, che piú il tempo passa piú mi pare si impigrisca. Qua, le musiche sono soporifere (ma almeno non irritanti come in Dune, che sono l'unico al mondo ad averle odiate)
EDIT:
vedo ora che é costato 80 milioni. E allora dico: ben fatto! Davvero! Se con 80 milioni riesci a mettere in scena un film simile, che di sicuro non sembra economico, allora forse il cinema ha ancora un futuro, e alla fine non servono sempre 200 milioni per ogni singola produzione!
@Manifredde Io non l'ho ancora visto, ma confermi la sensazione che ho avuto guardando i trailer più recenti. Il teaser trailer era invece estremamente evocativo, sia nella colonna sonora (Dream On degli Aerosmith) che nell'estetica. Comunque cercherò di vederlo il prima possibile: al cinema servono nuove produzioni originali, specie nel genere della fantascienza.
@Euron Gioiagrigia Concordo. Questo film andrebbe premiato anche solo perché si tratta di una storia originale fatta "in economia". Questo tipo di produzioni potrebbe salvare il cinema e andrebbe incoraggiato. Ho letto che uno dei modi con cui hanno tenuto a bada il budget é stato quello di partire con gli effetti speciali praticamente a film giá montato, cosí da evitare di produrre scene inutili. Immagino quindi che avessero le idee chiare su quello che volevano ottenere e quindi anche i reshoot saranno stati minimi.
Al di lá di tutto il resto, é comunque un bel vedere, con una bella estetica e alcune scene anche piuttosto interessanti, un cast capace (la bambina é fenomenale) e belle scene d'azione. Forse un pelo troppo sentimentale, ma pazienza.
Ieri ho rivisto The Prestige. Come ho giá detto in altre occasioni, era da un pó che volevo rivederlo, per verificare l'impressione non esaltante che ne avevo avuto anni fa. Continuo a non trovarlo tra i miei preferiti di Nolan, ma é sicuramente un ottimo film, ben costruito e diretto. Forse un pelo troppo macchinoso per quel che in effetti racconta e soprattutto
fare un film su due illusionisti che si risolve con cloni fantascientifici e gemelli segreti non é una scelta che capisco appieno. Nel mondo dell'illusionismo c'é abbastanza immaginazione, ingegno e scienza anche senza ricorrere a queste cose. Certo, si sarebbero persi alcuni spunti filosofici sull'identitá etc, ma se voleva approfondire questi aspetti, un tradizionale scify sarebbe stato un setting forse piú consono.
E forse alla fine il motivo per cui non l'ho mai apprezzato appieno é proprio questo: non riesco a capire il senso dell'idea iniziale: temi come la rivalitá, l'ossessione, la perdita etc potevano fare a meno di quel magheggio con Tesla, che mi é sempre parso come un modo un pó forzato per introdurre un meccanismo complicato per il solo scopo di farlo. Boh?
9 ore fa, Manifredde ha scritto:E forse alla fine il motivo per cui non l'ho mai apprezzato appieno é proprio questo: non riesco a capire il senso dell'idea iniziale: temi come la rivalitá, l'ossessione, la perdita etc potevano fare a meno di quel magheggio con Tesla, che mi é sempre parso come un modo un pó forzato per introdurre un meccanismo complicato per il solo scopo di farlo. Boh?
L'ho sempre interpretato come un modo che ha usato Nolan per mostrare a quanto arrivasse l'ossessione di Angier. Inoltre, una delle cose che più mi piace della pellicola è che non ha un vero happy ending:
Borden riesce ad avere la meglio su Angier, ma a prezzo della morte di suo fratello e della rottura con Sarah. Una vittoria dal sapore di di cenere per così dire.
Inoltre non vedo un personaggio nettamente positivo, altra cosa che trovo contribuisca al fascino del film insieme a David Bowie nel ruolo di Nikola Tesla. La scena in cui
Angier nota le lampade illuminate senza fili nel prato della casa dello scienziato serbo
non ha molta verosimiglianza scientifica - alla buonanima di Tesla è stato attribuito di tutto -, ma ha un grande impatto.
Nel romanzo da cui è tratto il film l'elemento fantascientifico è più grande. Nella pellicola Nolan ci ha messo un freno, senza però cancellarlo (giustamente direi).
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
Merita weekend col morto?
1 minuto fa, osservatore dal nord ha scritto:Merita weekend col morto?
È un grande classico.
A me piace moltissimo, l’ho visto più di una volta
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
It’s gonna be legend… wait for it… dary!
Challenge accepted!
Barney Stinson
The person, be it gentleman or lady, who has not pleasure in a good novel, must be intolerably stupid.
Jane Austen
Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
12 ore fa, Daenys The Dreamer ha scritto:A me piace moltissimo, l’ho visto più di una volta
E non solo tu.
2 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:
Amo!!!
Sapevo di poter contare su di te, @Euron Gioiagrigia!!!
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
It’s gonna be legend… wait for it… dary!
Challenge accepted!
Barney Stinson
The person, be it gentleman or lady, who has not pleasure in a good novel, must be intolerably stupid.
Jane Austen
Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
Barney ha poi girato un suo personale sequel
https://m.youtube.com/watch?v=jh3ok4K4PdE&pp=ygUNV2VsZW5kIGJhcm5leQ%3D%3D
A questo punto, devo proprio recuperare week end col morto
15 ore fa, osservatore dal nord ha scritto:Barney ha poi girato un suo personale sequel
https://m.youtube.com/watch?v=jh3ok4K4PdE&pp=ygUNV2VsZW5kIGJhcm5leQ%3D%3D
Fantastica puntata
15 ore fa, osservatore dal nord ha scritto:A questo punto, devo proprio recuperare week end col morto
Sì, decisamente devi
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
It’s gonna be legend… wait for it… dary!
Challenge accepted!
Barney Stinson
The person, be it gentleman or lady, who has not pleasure in a good novel, must be intolerably stupid.
Jane Austen
Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
L'Esorcista, un sequel del quale non si sentiva la mancanza. Per altro non parte male, ma il secondo tempo inanella una serie di schifezze non comuni.
Dogman, un film con i controca**i di Besson, e non sono un grande fan del francese.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
WEEKEND COL MORTO
Recuperato infine.
Bella commedia, gag semplici ma efficaci. Immagino che se il soggetto fosse stato scritto in questi anni sarebbe stato molto più esagerato
Capisco perché sia diventato un piccolo cult.
La coprotagonista feminile è davvero una bellissima ragazza.
Killers of the Flower Moon (2023) di Martin Scorsese
Lunghissimo, fluviale, interminabile. Sono entrato in sala convinto che durasse intorno alle due ore, e sono uscito tre ore e mezza dopo. Inoltre a causa di un errore è stata trasmessa la versione in lingua originale e sottotitolata, e per un amante dei film e serie tv doppiati il tempo di visione si è dilatato in maniera nolaniana.
Battute a parte, si tratta di un'opera complessa e stratificata. Scorsese adatta il libro Killers of the Flower Moon: The Osage Murders and the Birth of the FBI del giornalista David Grann per mostrare una delle tante vicende tragiche alla base della nascita e del consolidamento degli Stati Uniti. Personalmente mi vengono in mente alcune vaghe analogie con There Will Be Blood, anche se lì il POV era sul protagonista, erto a simbolo della giovinezza brutale degli USA, mentre qui l'attenzione è su un vero e proprio collettivo di colpevoli
i quali non verranno tutti puniti con la stessa durezza e senza che i torti vengano davvero raddrizzati, come mostra la spiegazione finale alla quale partecipa anche lo stesso regista.
DiCaprio interpreta coraggiosamente un protagonista non molto positivo, con scarsa intelligenza e un senso etico ballerino, nel complesso debole e vigliacco. De Niro lo sovrasta con il suo istrionismo, ed è molto brava anche Lily Gladstone nell'esprimere, con voce, viso e corpo, le sofferenze e i tormenti del suo personaggio, metafora di quella parte degli USA che alla fine è stata sconfitta dalla Storia.
Voto: 8