Ho notato sui social che il combinato disposto Barbie - Oppenheimer è molto popolare, soprattutto a livello di meme e parodie. Ho il sospetto che questo accostamento tra "sacro" e "profano" abbia contribuito alla popolarità di entrambi i film negli USA. Qui in Italia il film di Nolan non è ancora uscito.
Barbienheimer ha causato anche un mal di pancia a SuperTom perché temeva la concorrenza per MI.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
18 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Ho il sospetto che questo accostamento tra "sacro" e "profano" abbia contribuito alla popolarità di entrambi i film negli USA.
Probabile.
18 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Qui in Italia il film di Nolan non è ancora uscito.
Una mia amica (che lavora proprio in quell’ambito) ha già visto Oppenheimer e mi ha detto che pensa sia il miglior film di Nolan.
Prima il suo preferito era lo stesso mio, The Prestige.
Questo ha aumentato molto la mia curiosità in proposito.
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
It’s gonna be legend… wait for it… dary!
Challenge accepted!
Barney Stinson
The person, be it gentleman or lady, who has not pleasure in a good novel, must be intolerably stupid.
Jane Austen
Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
Il 18/8/2023 at 13:26, Lyra Stark ha scritto:Tempo fa ne avevo trovato anche un'analisi.
Comunque fermati a questi 3 che gli altri 2 non credo valga la pena guardarli
No, infatti, non penso che le faró vedere il quarto e a me il quinto non interessa minimamente.
Nel frattempo visto Tempio maledetto ed iniziato Ultima crociata. Che come ritmi é decisamente un passo avanti ad entrambi (che stentano un pó nella prima parte).
Ah, mi pare di non aver scritto della mia visione di The Fablemans, la cosiddetta "autobiografia" si Spielberg. Le recensioni sono molto, molto positive e il film é sicuramente ricco di merito.
Il problema é che, se anche era il film che Spielberg voleva realizzare, non é quello che gli avrei voluto veder fare
Cioé, Spielberg é un regista dalle doti non comuni, e ci sono diversi aneddoti su come da ragazzino trovava soluzioni originali per risolvere i vari problemi nei suoi primi film. Alcuni di questi episodi sono descritti anche nel film, e a me sarebbe piaciuto vederne di piú. Cosí come sarebbe piaciuto vedere almeno i suoi primi passi nel mondo del cinema: insomma, la sua vita creativa mi interessava di piú di quella famigliare, quindi il film, dopo un inizio divertente e brillante, é diventato un drammone che mamma mia...
Bel film, una catarsi a cui Spielberg teneva da anni. Soltanto, non il genere di film che normalmente interessa a me, anche perché (con tutto il rispetto del mondo) non sono le difficoltá famigliari a rendere la vita di Spielberg speciale, ma la sua arte, e mancando molto di questa in questo film, a me ha dato la sensazione di essere un'opera incompleta, come se parte delle scene fossero state tagliate via, o come se dovesse ancora uscire la seconda parte.
Un'opera molto personale, in ogni caso, coraggiosa e generosa. E di questo bisogna dargliene atto.
Visto Oppenheimer.
Filmone, come tutti quelli di Nolan, tecnicamente impeccabile (montaggio e direzione del cast maschile sopra ogni cosa).
Detto questo, resto dell'idea che nessuno dei fratelli Nolan sappia davvero scrivere (in particolare i dialoghi, atroci) e che, come quasi tutti i suoi film, manchi di focus.
Alla fine di cosa voglia parlare davvero questo film non sono tanto sicuro, io l'ho interpretato come una grande critica proprio nei confronti di Oppenheimer, un po' un simbolo della grande ipocrisia yankee, ma è tutto annacquato in mezzo a troppe pur ottime idee.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Fondamentalmente Oppenheimer è un thriller politico incentrato sul rapporto fra scienza e potere. Il protagonista ne esce al tempo stesso come un carnefice e un martire, un Prometeo americano per citare la biografia da cui è tratto il film.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
There Will Be Blood (2007) di Paul Thomas Anderson
Il film che è valso a Daniel Day-Lewis il secondo, meritatissimo Oscar per miglior attore protagonista anche se pure Paul Dano - all'epoca ventitreenne - è stato molto bravo nel doppio ruolo dei gemelli Sunday. Questo film potrebbe essere definito brutalmente da molti come un mattonazzo data la sua lunghezza e complessità, e in effetti non è una visione consigliata per trascorrere un piacevole sabato sera con gli amici. I temi trattati però sono molti e importanti: l'avidità, la religione, la famiglia, tutto a delineare in maniera neanche così metaforica la nascita di una Nazione dove il diritto alla felicità è diventato ben presto il diritto alla ricchezza. Varie scene potrebbero sintetizzare il film, compreso il confronto finale tra Eli Sunday e Daniel Plainview, ma questa secondo è la migliore.
Voto: 10
Il 27/8/2023 at 15:00, MezzoUomo ha scritto:Visto Oppenheimer.
Filmone, come tutti quelli di Nolan, tecnicamente impeccabile (montaggio e direzione del cast maschile sopra ogni cosa).
Detto questo, resto dell'idea che nessuno dei fratelli Nolan sappia davvero scrivere (in particolare i dialoghi, atroci) e che, come quasi tutti i suoi film, manchi di focus.
Alla fine di cosa voglia parlare davvero questo film non sono tanto sicuro, io l'ho interpretato come una grande critica proprio nei confronti di Oppenheimer, un po' un simbolo della grande ipocrisia yankee, ma è tutto annacquato in mezzo a troppe pur ottime idee.
Come sempre hai centrato il punto, sia sul film, sia soprattutto sui difetti dei film nolaniani.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Il 27/8/2023 at 15:00, MezzoUomo ha scritto:Detto questo, resto dell'idea che nessuno dei fratelli Nolan sappia davvero scrivere (in particolare i dialoghi, atroci) e che, come quasi tutti i suoi film, manchi di focus.
Io vado a vederlo questa sera, ma francamente non credo di essere d'accordo con questa affermazione, perlomeno per gli altri. Anzi, i film di Nolan, anche se magari non intendono veicolare chissá quali messaggi, sono meccanismi piuttosto precisi, non senza difetti, ma a fuoco mi pare che lo siano. Certo, bisogna assecondare l'indulgenza che ogni tanto Nolan ha per le proprie trame, alle volte necessaria, alle volte meno (l'ammmore come una forza dell'universo...), ma film come Inception, Memento o Tenet non divangano né tergiversano (altri, come Batman 3, sono meno compatti).
Anche io ho visto Oppenheimer la settimana scorsa e mi é piaciuto tantissimo.
Al netto del cast stellare - che ha fatto benissimo il suo, soprattutto Murphy ed « Iron Man », mentre ho trovato Matt Damon un po’ sottotono - e della fotografia perfetta, che scandisce anche cromaticamente le tre linee temporali del film, sono d’accordo su questo:
Il 27/8/2023 at 15:00, MezzoUomo ha scritto:Filmone, come tutti quelli di Nolan, tecnicamente impeccabile (montaggio e direzione del cast maschile sopra ogni cosa).
mentre non mi sembra che
Citamanchi di focus.
Alla fine di cosa voglia parlare davvero questo film non sono tanto sicuro, io l'ho interpretato come una grande critica proprio nei confronti di Oppenheimer, un po' un simbolo della grande ipocrisia yankee, ma è tutto annacquato in mezzo a troppe pur ottime idee.
A me é parso che non si volesse tanto dare
un preciso giudizio critico su O. - il quale (come accennato da @Jacaerys Velaryon) é sia carnefice, ma non senza scrupoli e rimorsi, sia in un certo senso « vittima » (martire mi sembra eccessivo) anche se certo non senza colpa; il « giudizio » è rimesso allo spettatore - quanto evidenziare l’eterno contrasto tra progresso e morale, che non é limitato al solo O. ma coinvolge anche, in via traslata, la nazione USA.
Ho apprezzato la descrizione delle varie fasi (dall’ideazione alla realizzazione) dell’ « opera » del fisico così come rappresentata da Nolan, tenendo conto del vissuto esteriore ed interiore, delle pressioni politiche, delle conseguenze subite dal « creatore » (posto che quelle subite dal mondo intero sono fatto notorio).
Circa i dialoghi, non essendo una fisica non saprei dare alcuna opinione valida circa la parte tecnica; la parte simil « processuale » e politica a me é piaciuta; mentre ho effettivamente trovato le interazioni con i personaggi femminili, sotto questo punto di vista, piuttosto piatte ed insignificanti.
Per il resto, non ho mai nascosto il mio essere pessima nelle recensioni, per cui concludo reiterando il mio grande apprezzamento per il film nel suo complesso.
Assolutamente da vedere.
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
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Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
Dunque, visto ieri sera. 3 ore che sono 3 ore, e si sentono. Filmone che mi non mi é facilissimo inquadrare dopo una sola visione. Data la complessitá, anche solo descrivere le mie prime impressioni é impegnativo.
Parto con il dire che mi é piaciuto moltissimo. La cifra stilistica di Nolan é tutta lá, nella sua forma migliore e piú esplicita. Il cast é strepitoso (e infatti appena possibile me lo voglio riguardare in inglese): é uno di quei film in cui per fare una parte minuscola come quella di Bohr assumono attoroni di fama internazionale. Fotografia, montaggio, regia, sonoro, tutto perfetto (sulle musiche torno dopo). Tutta la parte tecnica converge su una estetica che evidenzia l'aspetto soggettivo di quanto ci viene mostrato: ad esempio, l'uso costante di lenti con limitatissima profonditá di campo produce una immagine onirica, psicologica, in cui solo il volto di O. é a fuoco, tutto il resto via via scompare in una massa sfocata e informe. E simili principi seguono i colori, le luci etc etc.
La trama é semplice: O. costruisce la bomba. Gli americani l'accendono perché é il loro istinto piú naturale. Nella paranoia della guerra fredda, O. viene usato come capro espiatorio.
Ma il percorso é decisamente piú complesso. Il film non é incentrato sullo sforzo intellettuale e scientifico, ma fa un tentativo onesto per rappresentare questo importantissimo aspetto, includendo molti dei personaggi che ne sono stati protagonisti: Rabi, Szilard, Bohr, Fermi, Bethe, Teller, persino Heisenberg e Born hanno un loro posticino. E pure a Feynmann hanno dato una parte. Einstein invece lo avranno messo solo perché é Einstein: a parte la famosa lettera con Szilard lui con il progetto non c'ha avuto nulla a che fare e certo O. non é andato a spifferargli i dettagli tecnici. Avrei voluto vedere un pó piú dell'aspetto scientifico, tuttavia, e per almeno 2 ragioni: la prima é che altrimenti non si capisce bene quel continuo riferimento ai "3 anni e 2 miliardi di dollari". Perché? Mostrano tramite un interessante espediente visivo la quantitá di uranio e plutonio di cui avevano bisogno, ma non dicono che per produrli hanno messo in piedi una gigantesca industria mobilitando migliaia e migliaia di persone, che hanno fatto saltare in aria fabbriche di acqua pesante in mano ai tedeschi, che hanno tentato di convincere i Joliot-Curie a Parigi di non pubblicare le proprie scoperte... che insomma, c'é molto piú che Los Alamos in gioco. Inoltre, mostrare piú chiaramente le difficoltá tecniche (u235 o u238? Reattore vs bomba? Uranio o plutonio? Neutroni lenti o veloci? Acqua pesante o grafite?) avrebbe anche reso piú chiaro il perché il trinity test é stato accolto con tanto entusiasmo: era il primo passo sulla luna di Armstrong. Ricordare che gli scienziati non erano lá solo per la lotta contro i tedeschi, ma anche per la pura curiositá scientifica potrebbe essere importante ai fini del giudizio successivo. Nolan ha invece dato molto spazio alla congettura fatta che l'esplosione avrebbe causato la fusione dell'idrogeno nell'atmosfera, cosa che é stata si presa in considerazione, ma per quanto ne so esclusa molto rapidamente e certo non ha richiesto un viaggio a Princeton. Ma capisco che era piuttosto cinematografica, il mondo intero a rischio.
Francamente, mi sarei decisamente perso per strada fin da subito se non conoscessi giá un pó la storia del progetto Manhattan, e sono felicemente sorpreso che un film come questo, che non imbocca il pubblico piaccia tanto (peró allora non capisco tutta la confusione generata da Interstellar circa il buco nero...). E a proposito di buchi neri: é stato proprio O. a dimostrare che potevano essere una realtá fisica concreta e non una astratta soluzione matematica come si pensava da Schwartzschild in poi. E il film menziona brevemente la cosa.
Qualcuno si é domandato se Nolan non avrebbe dovuto mostrare la distruzione di Hiroshima e le conseguenze della bomba sulla popolazione. Io credo di no. Mostrare le conseguenze avrebbe significato (necessariamente) spingere lo spettatore a formulare un giudizio pesantemente negativo su O. Non solo questo é incompatibile con il taglio soggettivo del film, ma avrebbe vanificato del tutto la seconda parte e l'intento esplorativo. Per poter convivere con le conseguenze del proprio lavoro, O. ha invece dovuto "chiudere gli occhi" su quel disastro, e Nolan ci mostra metaforicamente esattamente questo, sollevando anche lo spettatore dall'obbligo di un giudizio immediato e irrevocabile e permettendoci di seguire la restante ora e mezza dal suo punto di vista. Inoltre, se pure i dilemmi morali ci sono sempre stati (Rabi é un esempio, ma anche Szilard in seguito é diventato molto vocale in merito), il giudizio vero e proprio é venuto solo dopo. E non é per quello che é stato "perseguitato" O.
Il 27/8/2023 at 15:00, MezzoUomo ha scritto:io l'ho interpretato come una grande critica proprio nei confronti di Oppenheimer, un po' un simbolo della grande ipocrisia yankee
Secondo me ti sembra annacquato perché non é questo il messaggio. La mia sensazione (e cercheró interviste con Nolan per curiositá) é che si tratti proprio di una esplorazione, e il giudizio é lasciato allo spettatore, se sente il bisogno di emetterlo. Oppenheimer era un genio, ma anche persona problematica, irrequieta. La sua indole si é prestata bene ad un film come questo (un Bohr o un Heisenberg, moooolto piú solidi ed equilibrati, sarebbero forse stati anche piú noiosi da questo punto di vista). Ha diretto il piú incredibile progetto scientifico e tecnologico della storia fino al alle missioni Apollo, in una corsa contro il tempo contro tedeschi che (dai movimenti di Uranio, le acquisizioni di acqua pesante e gli interessi di Heisenberg e Von Weiszecker) sembravano proprio diretti verso la bomba. Tra la paura dei tedeschi e l'interesse scientifico (gente come Fermi e Bethe giá lavoravano a problemi di fisica atomica e nucleare per ragioni puramente scientifiche) non ci sono molte ragioni di accusare gli scienziati di Los Alamos. E a tedeschi arresi, dopo 3 anni di lavoro, difficile chiedere di rinunciare ad un passo dalla fine. Lo hanno fatto in pochissimi.
Alcuni pensieri random:
Musiche:
non capisco bene questa nuova moda, partita proprio con Nolan e Zimmer, e che ora prosegue con altri come Villenevue e Göransson, di usare queste colonne sonore cosí meccaniche, cosí assordanti. Non mi aspetto una composizione sinfonica alla Williams, ma spero di non dover sentire colonne sonore di questo tipo da qui alla fine dei miei giorni
La bomba:
si é parlato tanto di quella esplosione. Personalmente non mi ha fatto impazzire. Nolan ha scelto un taglio grafico, visivo, ma ha perso in quella che forse é l'unica cosa che davvero sorprende in una bomba atomica: la scala. Capisco la scelta: bellissime esplosioni atomiche in CGI le si vedono fin dai tempi di Salvatione Indiana Jones IV, e Nolan vuole fare le cose diversamente. Ma nell'intera sequenza, bellissima e memorabile, manca IMHO la scala.
Il doppiaggio:
l'ho trovato perfetto. Non deve essere stato facile, con i tempi contratti e i vincoli richiesti dai distributori per evitare leaks.
Chissá cosa sarebbe venuto fuori, se Nolan avesse scelto una narrazione piú documentaristica sul progetto Manhattan, invece che concentrarsi sul personaggio di Oppie? La fuga di Bohr, il rapimento di Heisenberg e gli altri scienziati dell'Uranverein, gli attacchi alle fabbriche dell'acqua pesante in norvegia, i dilemmi morali di scienziati tedeschi come Planck e Born, etc etc.
Conclusioni:
film sontuoso, che da moltissimo da vedere, da pensare, da apprezzare. Una scommessa (3 ore di film su scienziati e politici?) che Nolan credo abbia vinto magistralmente.
Ho anche visto con mia moglie Starship Troopers, di Verhoeven. Bello, e piú crudo di quanto lo ricordassi (sará l'etá). Effetti invecchiati decisamente bene: all'epoca effetti come quelli erano alla portata di pochi, e non venivano fatti un tanto al chilo come oggi, con artisti sottopagati e scadenze improponibili. Ecco perché i film degli anni 90 spesso reggono ancora.
Non ho mai perdonato al film la fine che fa fare a Dizzy (avevo una cotta per lei all'epoca ) né il fatto che Rico torni a stare con l'antipaticissima, egoista e arrogante Carmen.
In effetti... ho sempre sperato che lui a un certo punto la mollasse comunque sarei curiosa di leggere il libro.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
2 ore fa, Manifredde ha scritto:Chissá cosa sarebbe venuto fuori, se Nolan avesse scelto una narrazione piú documentaristica sul progetto Manhattan, invece che concentrarsi sul personaggio di Oppie?
Bè, suppongo che in quel caso sarebbe stato un documentario e non un film di Nolan su Oppenheimer^^
Io devo ancora vederlo, ma ho letto comunque la tua recensione che mi sembra scritta da qualcuno di molto competente sul tema del film (io purtroppo non lo sono così tanto e metto già in conto di "perdermi" qualcosa della trama.. ma sto cercando di informarmi il più possibile prima di andare a vederlo).
Sul doppiaggio, ho sentito dei pareri che dicevano che la prova attoriale di Robert D.J. non è restituita al meglio da Maggi e che forse sarebbe stato meglio sostituirlo con un altro doppiatore, essendo questo personaggio molto lontano da Tony Stark.